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TWF - Tex Willer Forum

[658/660] Winnipeg


Sam Stone
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La storia e i personaggi  

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Con la consueta onestà intellettuale, Ymalpas ci ha detto che lo stesso Villa non ritiene pertinente, per un fumetto come Tex, una ricerca accurata ai fini della riproduzione della realtà dell'epoca. E' una scuola di pensiero, opinabile ma legittima. Neanche a me dispiacerebbe una maggiore aderenza alla realtà, ed anch'io concordo sul fatto che nel 2015 una maggiore attenzione a certi dettagli può essere più auspicabile di quanto non lo fosse nei pioneristici anni '60 e '70. 

 

Ho apprezzato i post di Ymalpas, sempre molto istruttivi e denotanti un'estrema attenzione per le cose del ranger: è un modo più impegnato di intendere la lettura di un fumetto, lo trovo lodevole.

 

Non concordo sugli esiti finali dell'analisi, ma di questo ne abbiamo già parlato, nel senso che trovo i disegni di Font comunque molto suggestivi. Non troppo aderenti alla realtà, questo l'ho imparato oggi grazie ad Ymalpas, non hanno dietro un lavoro di ricerca ma un rifarsi a vecchie fonti (per quanto prestigiose, come Ticci, ma pur sempre datate), sono infine meno accurati di quanto potrebbero essere, e ciò scontenta il lettore tipo Ymalpas, molto attento ai dettagli e alla verosimiglianza. Le critiche di Ymalpas non sono però riferite a questi soli aspetti, ma  colpiscono in realtà l'intero stile di Font, che a dir poco non apprezza. Io, grazie a te, Ym, ho scoperto oggi quanto potrebbe essere più accurato il lavoro del disegnatore spagnolo se solo volesse essere meno veloce. Ma anche se potrebbe fare di più, continuerà a piacermi il suo stile western. Non verosimile, non accurato, ma suggestivo. E qui sta la differenza tra te ed Anthony, da un lato, e me o Paco o i tanti altri a cui Font piace, dall'altro. 

 

Concludo con la speranza che tutti insieme (io, te e gli altri) si possa gridare al capolavoro ad ottobre, sia pure per i soli testi. Sarebbe già una gran bella cosa ;)

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Perchè ti focalizzi sulla parola provocatoria e non sull'idea generale contenuta nel messaggio.

Cioè in pratica mi stai dicendo che io faccio con i post la stessa cosa che tu fai con gli albi di tex :P

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Primo albo di una tripletta che si annuncia da ricordare. Ci fa subito scervellare a cercare il nemico nascosto, e qui non so perché ma mi è venuto in mente il Leopardo Nero con il suo complice Pierre, comunque inutile azzardo perché Boselli ci stupirà. 

 

Ipotesi piuttosto suggestiva.

Intanto perchè il castello del Leopardo Nero si trovava i n Canada, non molto lontano da Winnipeg, dove operava il trafficante Madison fornitore di armi per l'esercito di pellirosse di Louis Laplace. La vera eminenza grigia della vicenda era il viscido Pierre Gaul, la Voce del Grande Re. 

Ora l'impresa fallì per l'intervento di Tex e di suo figlio Kit.

Tutti e tre i succitati protagonisti sono apparentemente morti:

Madison in seguito all'esplosione di un pacco bomba con il quale gli ex complici intendevano fargli pagare il tradimento dopo che Kit l'aveva consegnato alle Giubbe Rosse.

Il Leopardo nero travolto dall'esplosione del suo castello dopo che, abbandonato da tutti, ne aveva avviato l'incendio.

Pierre Gaul l'abbiamo lasciato ferito nel sotterraneo del castello dove era stato sorpreso dal Grande Re nel tentativo di dileguarsi con buona parte del tesoro dopo aver constatato che le sorti del Regno di Laplace erano destinate ad andare in fumo ad opera di Tex.

Proprio Gaul che riteniamo possa essere finito con il suo padrone nel crollo del castello in realtà potrebbe essere sopravvissuto, magari riportando danni fisici per l'incendio,il crollo e l'esplosione, magari riuscendo a portare via parte del tesoro. E sicuramente la sua nemesi fu Tex, prima come Aquila della Notte nella riunione dei capi dove costringe Pierre a ingoiare il rospo, poi come ranger nel dare il colpo di grazia definitivo al loro progetto.

E allora Pierre Gaul potrebbe possedere tutti i requisiti indicati per rivestire il ruolo del personaggio misterioso.

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In breve: vero, Font aveva disegnato la bandiera sbagliata, ma credevo di averla sostituita dappertutto, invece una correzione sarà saltata. Dal' Islanda non posso controllare.
Per quanto riguarda l' aspetto di Winnipeg, credo che Ymalpas abbia visto foto post 900. La mia docu è ben diversa, bast. A cercare Winnipeg 1880

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Infatti Natural, appena letto Winnipeg, sono andata a rileggermi "Il grande Re" e " Sulle piste del nord". Ripasso le canadesi, infondo d' agosto rinfrescano. Buone vacanze Mauro!

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Ragazzi, scusate, ma c'è qualche ipotesi su chi sia il vecchio nemico di Tex che trama nell'ombra a Winnipeg? Io sono curiosissimo....

 Io un idea me la sono fatta... ma non vorrei creare spoiler.... si tratta di un nemico di Tex che pensavamo ucciso, ma che in effetti potrebbe essersi salvato in extremis, e come intrallazzi politici era già messo bene nella sua prima apparizione, ovviamente in Canada.... e aveva anche un handicap....

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  • Rangers

Uhm io sono molto confuso sull'identità del misterioso avversario.

 

Aliprando poi ci ha messo una bella pulce nell'orecchio.

Puoi dirci se quello a cui ti riferisci è un personaggio di GL Bonelli? :)

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Ma veramente le possibilità sono quasi infinite.

 

Siamo sicuri che Lacy e Tull siano effettivamente periti sotto il piombo di Tex nel drammatico salvataggio del piccolo Kit nel campo dei Saks che costò un buco alla spalla a Jim Brandon? Certo li abbiamo visti cadere e dati per morti, ma non si è visto nessuno confermarne il decesso, nè tanto meno seppellirli....

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  • Collaboratori

In breve: vero, Font aveva disegnato la bandiera sbagliata, ma credevo di averla sostituita dappertutto, invece una correzione sarà saltata. Dal' Islanda non posso controllare.
Per quanto riguarda l' aspetto di Winnipeg, credo che Ymalpas abbia visto foto post 900. La mia docu è ben diversa, bast. A cercare Winnipeg 1880

 

Solo per amore di discussione e non per spirito polemico, ma ho provato la ricerca e tra i risultati, per esempio, figura questa matita della main street di Winnipeg nel 1879 che si può comodamente confrontare con quella della prima tavola di Font, probabilmente ripresa da una fonte corretta ( così come corrette mi sembrano le interpretazioni della città anche in diverse altre vignette, mentrein certe, no, IMO non ci siamo):

 

 

winnipeg-Image-13.jpg

 

 

La stessa main street nel 1884:

 

 

v1416.jpg

 

 

Un'altro disegno con l'archietettura delle abitazioni, sempre nel 1880:

 

 

c%2B1880%2BDufferin%2BHotel%2B466%2BMain

 

 

Riprendo anche un messaggio  di Natural Killer postato l'8 luglio, quindi in tempi largamente non sospetti, dal topic delle anteprime delle copertine:

 

 

 

Stavolta la copertina non mi convince...

 

L'incedere circospetto di Tex e Brandon li rappresenta quasi l'uno di fronte all'altro come fossero impegnati in una sorta di danza, mentre li avrei visti più verosimilmente procedere spalla a spalla per coprirsi a vicenda.

 

Dove siamo? L'ambientazione li vede procedere in una strada angusta, ma lastricata e dotata di impianto di illuminazione pubblica, come fosse una strada principale, ma la Main street di Winnipeg nel 1880 appariva molto differente

 

mainstreet1881-lrg.jpg

 

http://www.gov.mb.ca/rearview/averill/journal/rr-mainstreet1881.html

 

Le ombre lunghe, suggestive nell'immagine contrastano con la luminosità del cielo e i lampioni spenti (siamo di buon mattino o in tarda sera?)

 

Graficamente in una copertina fortemente caratterizzata dai toni dell'azzurro avrei visto bene il logo rosso accanto al titolo giallo per riprendere oltre il colore della camicia di Tex anche quello della giubba di Jim.

 

 

 

La strada lastricata Villa la riprende ovviamente dalla vignetta di Font di pag. 32, di cui Atha ci aveva già parlato.

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MIo caro Ymalpas, quello che Borden cercava di dirti, tra le altre cose, è che te la stai prendendo con la persona sbagliata: Font ha ritratto Winnipeg secondo la documentazione che gli è stata fornita. Né più né meno.

Se devi prendertela con qualcuno per come è stata raffigurata la città, devi farlo con Boselli.

Se non ti piace la qualità del disegno, fai bene a lamentarti di Font. ^_^

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  • Collaboratori

MIo caro Ymalpas, quello che Borden cercava di dirti, tra le altre cose, è che te la stai prendendo con la persona sbagliata: Font ha ritratto Winnipeg secondo la documentazione che gli è stata fornita. Né più né meno.

Se devi prendertela con qualcuno per come è stata raffigurata la città, devi farlo con Boselli.

Se non ti piace la qualità del disegno, fai bene a lamentarti di Font. ^_^

 

 

Mi piacerebbe vedere le indicazioni date al disegnatore sulla sceneggiatura, oltre alla documentazione.

 

Comunque mi sembra di capire che l'idea di fondo di Boselli è che la Winnipeg degli anni ottanta fosse una piccola cittadina rispetto a quella del 1900, in realtà nel sito journals.lib.unb.ca si legge per esempio:

 

 

Nei primi anni 1880 Winnipeg conobbe un periodo di crescita senza precedenti, che affrettò la sua trasformazione da città di frontiera in grande città, che gli abitanti speravano potesse diventare la Chicago del nord. Mentre la costruzione della Canadian Pacific Railway (la ferrovia) si avvicinava a Winnipeg un'ondata di speculazione si scatenò nel settore immobiliare, che raggiunse un picco nel 1881 e nel 1882. Nel corso di questi anni la popolazione triplicò da 8678 nel 1880 a 25856 abitanti nel 1882, con un conseguente notevole aumento di acquirenti per qualsiasi attività commerciale.

 

In the early 1880s Winnipeg experienced a period of unprecedented growth which hastened its transformation from a frontier town into the city Winnipeggers hoped would become the Chicago of the north. As construction on the Canadian Pacific Railway approached Winnipeg it set off a wave of speculation in real estate which reached a peak in 1881 and 1882. During these years the population tripled from 8,678 in 1880 to 25,856 in 1882, resulting in a greatly increased audience for any commercial amusement.

 

 

Nel libro "Outlaws and lawmen of western Canada", volume 2, c'è questa foto di un saloon a Winnipeg nei primi anni ottanta. Come si vede è una struttura grezza e in legno:

 

 

 

14v1ba.gif

 

 

Sempre nello stesso libro abbiamo una veduta della città di Winnipeg nel 1874:

 

 

11wawp4.gif

 

 

Si notano le case sparse, l'uso del legno come materiale da costruzione, insomma un po' quel che si vede nell'albo di Boselli e Font.

 

Ma dal momento che le avventure di Tex si situano intorno al 1885, la realtà era notevolmente cambiata. Stiamo pur sempre parlando di un anacronismo, forse nei due prossimi albi la situazione migliorerà, vedremo.

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  • Rangers

Personalmente amo la ricostruzione delle ambientazioni cittadine, quando fedele. nelle storie di Tex.

Però quando non è precisa, non sto a prendermela, dato che le colonne portanti di Tex (Galep, Ticci, Fusco, Nicolò, Letteri) quasi mai ci davano peso a questi aspetti.

Con questo voglio dire che una storia non la giudico certo da quanto è fedele alla realtà, altrimenti sarebbero da cestinare tutte le storie che vanno dal n. 1 ad oltre 300   e mi pare un tantino esagerato vederla da quest'ottica troppo critica.

 

Poi ognuno legge Tex come vuole, se vuoi vederci la realtà perfetta però dovresti criticare pure l'uso delle armi, dato che è ben noto come sparavano nel west, oppure le ferite che non guarivano certo con una spruzzatina di whisky e tanti tantissimi dettagli.

 

Io preferisco divertirmi a leggere la storia come viene presentata, la mia critica andrà alla trama, allo svolgimento e pure ai disegni.

Non a quanto sia tutto fedele alla perfezione

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  • Collaboratori

Di una storia si deve parlare a 360°. Di Font dovrei parlare dei "pupazzetti", "pupi", "marionette" che sono cosa ben più grave, ma vado oltre, ne ho già parlato in passato, mi concentro su nuovi aspetti. Non mi sembra secondario sottolineare che Alfonso Font è oggi il disegnatore n. 1 per numero di storie che si pubblicano, quello che vediamo più frequentemente in edicola, ho postato una statistica non ricordo più dove qualche settimana fa, n. 1 incontrastato. Se se ne pubblicassero quante se ne pubblicano di Ticci, di storie, probabilmente me ne farei una ragione. Se lo vedessi su un color, su un maxi, andrebbe già meglio, quelli si possono anche lasciare in edicola, mentre l'inedito mensile è più difficile (io lo prendo solo per ragioni meramente collezionistiche, altrimenti ho lasciato 15 giorni il color, poi l'ho preso al supermercato, ero di buon umore, e poi volevo vedere un po' sto Recchioni all'opera che già il nome mi faceva pensare male, poi i disegni erano di Del vecchio, mica di Font, guardate la data del mio commento se non ci credete. Con Zagor idem colleziono solo la serie regolare).

  • +1 1
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  • Rangers

Quindi Ym, se questa storia l'avesse disegnata Ticci, con gli stessi difetti nella ricostruzione storica dell'ambiente e degli edifici, ci saresti passato su?

Io penso di sì, secondo me ti fai condizionare troppo.

Un conto è non amare il segno di Font, un altro è cavillare su questi dettagli.

Se l'avesse fatta un Ticci, un Galep o un Fusco, forse non avresti dato lo stesso peso alla questione

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Quindi Ym, se questa storia l'avesse disegnata Ticci, con gli stessi difetti nella ricostruzione storica dell'ambiente e degli edifici, ci saresti passato su?

Io penso di sì, secondo me ti fai condizionare troppo.

Un conto è non amare il segno di Font, un altro è cavillare su questi dettagli.

Se l'avesse fatta un Ticci, un Galep o un Fusco, forse non avresti dato lo stesso peso alla questione

 

Credo che il fatto che motiva lo spingersi ad analizzare anche questi dettagli siano i problemi alla base del disegno ovvero il discorso delle marionette/pupazzetti.

Se Ticci Fusco o chi altro avessero commesso gli stessi "errori" in questi dettagli magari li si lasciava correre perchè tutto il resto era soddisfacente, invece con Font gran parte del resto evidentemente non è soddisfacente, e quindi per mettere in risalto la negatività dell'opera si analizzano anche i dettaglli secondari.

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  • Rangers

 

Quindi Ym, se questa storia l'avesse disegnata Ticci, con gli stessi difetti nella ricostruzione storica dell'ambiente e degli edifici, ci saresti passato su?

Io penso di sì, secondo me ti fai condizionare troppo.

Un conto è non amare il segno di Font, un altro è cavillare su questi dettagli.

Se l'avesse fatta un Ticci, un Galep o un Fusco, forse non avresti dato lo stesso peso alla questione

 

Credo che il fatto che motiva lo spingersi ad analizzare anche questi dettagli siano i problemi alla base del disegno ovvero il discorso delle marionette/pupazzetti.

Se Ticci Fusco o chi altro avessero commesso gli stessi "errori" in questi dettagli magari li si lasciava correre perchè tutto il resto era soddisfacente, invece con Font gran parte del resto evidentemente non è soddisfacente, e quindi per mettere in risalto la negatività dell'opera si analizzano anche i dettaglli secondari.

 

 

Il discorso fila bene, ma non hai tenuto conto di un piccolo dettaglio: per qualche lettore ciò che disegna Font fa schifo, per altri no.

Quindi è soggettivo.

Comunque ripeto, c'è perfetta libertà di lettura e di critica, anche se onestamente continuo a pensare che se l'avesse disegnata Galep o altri sopracitati, certe critiche non uscirebbero.

E non si tratta di tirare fuori il discorso che i primi numeri (1-100) sono datati, perchè quei disegnatori hanno continuato (giustamente almeno per me) a creare scenari senza tanta documentazione o senza dare troppo peso alla cosa. E questo anche dopo il 300 - 400

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Quindi Ym, se questa storia l'avesse disegnata Ticci, con gli stessi difetti nella ricostruzione storica dell'ambiente e degli edifici, ci saresti passato su?

Io penso di sì, secondo me ti fai condizionare troppo.

Un conto è non amare il segno di Font, un altro è cavillare su questi dettagli.

Se l'avesse fatta un Ticci, un Galep o un Fusco, forse non avresti dato lo stesso peso alla questione

 

Credo che il fatto che motiva lo spingersi ad analizzare anche questi dettagli siano i problemi alla base del disegno ovvero il discorso delle marionette/pupazzetti.

Se Ticci Fusco o chi altro avessero commesso gli stessi "errori" in questi dettagli magari li si lasciava correre perchè tutto il resto era soddisfacente, invece con Font gran parte del resto evidentemente non è soddisfacente, e quindi per mettere in risalto la negatività dell'opera si analizzano anche i dettaglli secondari.

 

 

Il discorso fila bene, ma non hai tenuto conto di un piccolo dettaglio: per qualche lettore ciò che disegna Font fa schifo, per altri no.

Quindi è soggettivo.

 

 

Si Si beh quello era sottointeso, parlavo di gusti come me e ym.

 

 

Comunque secondo me l'importante è che un disegnatore disegni bene, bene significa che i disegni siano belli, e se lo sono preferisco dare per realtà storica quello che è disegnato su Tex rispetto alle varie foto d'epoca... l'importante è che sia bello da vedere...

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La precisa osservazione della realtà storica e la riproduzione grafica aderente alla documentazione delle ambientazioni viene richiesta dallo sceneggiatore al disegnatore nel momento in cui si ritiene che la rappresentazione fedele delle location sia essenziale alla riuscita della storia.

 

Il West di Tex non è il west storico, ma un west costruito intorno al personaggio e consolidato nella rappresentazione grafica. Come ebbe a dire Boselli in una recente intervista

" in fin dei conti quello di Tex è un west mitico per cui non è neanche strettamente necessario che l’immaginario corrisponda alla realtà." http://www.lospaziobianco.it/113167-boselli-dampyr-tex-bonelli-2

 

In questo contesto allora la Winnipeg di Tex non necessariamente deve essere assolutamente corrispondente a come la città appariva nel periodo storico di riferimento, ma deve essere piuttosto riconoscibile nella Winnipeg che abbiamo già avuto modo di conoscere in storie precedenti

 

Tom Devlin non è mai stato storicamente a capo della polizia di San Francisco, ma se Tex ci torna è chiaro che ci aspettiamo che sia lui a occupare quel posto, così come Montales non è mai stato governatore del Chihuahua, nè Nat Mac Kennet sceriffo di New Orleans, nè lo stesso Tex agente e capo dei Navajos. Ma tutto questo è reale nel mondo parallelo del west di Tex. Allo stesso modo Winnipeg, come San Francisco e New Orleans, città spesso sede delle avventure dei pards hanno una loro caratteristica iconografica definita e consolidata nella serie che le rende come le reali e riconoscibili ambientazioni in cui Tex e co si muovono indipendentemente dalla corrispondenza con il reale aspetto delle città vere.

 

Se allora la Winnipeg di questa storia è la Winnipeg di Tex e non la Winnipeg reale del 1880 possiamo pensare che la documentazione fornita da borden a Font non sia quella delle fotografie d'epoca, ma piuttosto quella costruita negli anni con le precedenti storie ambientate in Canada.

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Sandro, con tutta onestà mi sembra che il tuo unico fine sia dimostrare che quello che è il tuo gusto PERSONALE abbia un valore UNIVERSALE: Font fa schifo e chi non se ne accorge ha, per citare una mia ex professoressa delle medie, "due fette di Vismara davanti agli occhi". E per questo tiri in ballo questioni assurde come la poca veridicità delle città, quando praticamente tutti i disegnatori di Tex (con l'eccezione di Civitelli, che come sappiamo ha un passione per la precisione storico-temporale) se ne sono sempre bellamente - e giustamente! - fregati. Vuoi una storia di Tex o un saggio su Winnipeg e Selkirk nel 1885 (sempre che sia proprio quella la data, che ne sappiamo?)? 

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Sandro, con tutta onestà mi sembra che il tuo unico fine sia dimostrare che quello che è il tuo gusto PERSONALE abbia un valore UNIVERSALE: Font fa schifo e chi non se ne accorge ha, per citare una mia ex professoressa delle medie, "due fette di Vismara davanti agli occhi". E per questo tiri in ballo questioni assurde come la poca veridicità delle città, quando praticamente tutti i disegnatori di Tex (con l'eccezione di Civitelli, che come sappiamo ha un passione per la precisione storico-temporale) se ne sono sempre bellamente - e giustamente! - fregati. Vuoi una storia di Tex o un saggio su Winnipeg e Selkirk nel 1885 (sempre che sia proprio quella la data, che ne sappiamo?)? 

 

Mi piace la tua professoressa delle medie :)

hahahahahahahahaha !! :lol2:

Comunque i discorsi avviati da ymalpas, per questa questione della precisione ambientale storica, non sono certo quello che sta alla base nel suo discorso critico "demolitivo" riguardo a Font, bensì sono solo dei dettagli secondari.

Comunque anche io dico che in una storia di Tex i disegni dovrebbero essere incentrati su ben altro rispetto a queste bazzecole, se giudichiamo dei disegni li giudichiamo quasi sempre per le cose principali senza guardare questi dettagli, perciò ognuno vede coi suoi occhi per decidere se Font gli fa schifo o se gli piace.

Però è anche vero che, anche se molti "grandi" disegnatori se ne sono sbattuti, bisogna riconoscere almeno in questo un piccolo punto di demerito perchè ce qualcun'altro, come per esempio hai detto tu Civitelli, che è attento anche a questo e perciò merita un punto in più in globale.

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