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TWF - Tex Willer Forum

[668/670] I rangers di Lost Valley


Sam Stone
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La storia, i disegni, i personaggi   

53 utenti hanno votato

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Ma una domanda stupida che mi viene in mente: secondo voi in USA ci furono reazioni talebane come quelle che si leggono sui forum quando Miller propose la sua versione di Batman e Moore scrisse Swamp Thing?

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è un esempio secondo me sbagliato. Miller crea una versione autoriale di un personaggio storico come Batman, anche se meravigliosa, e non credo che i fan furono scontenti, magari sì... le reazioni ci sono sempre e ovunque, ma negli states sono abituati ai reboot e cambiamenti, saghe e miniserie.

Insomma chi critica Tex e si lamenta delle storie odierne, che dovrebbero per lui essere, come dire, canoniche o in linea con l'idea che loro hanno del personaggio vuole dire la sua sempre e comunque. Per me è lecito quanto fa Gianbart, pur non condividendo la sua scelta, che decide di abbandonare motivando la sua decisione. L'intervento dell'altro utente, di cui non ricordo il nome, è diverso, lui contesta non tanto la storia ma Boselli in sé e il modo in cui gestisce il personaggio. Esprime una sua opinione, ma sbaglia i modi, secondo me... e ormai bisogna sempre trovare bersagli. Oggi è Boselli, domani Ruju. Dopodomani?
 

Modificato da Ulzana
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Non voglio prendere le parti di nessuno o difendere qualcuno in particolare,ma come dice Ulzana nel suo post.c'è chi ha bisogno di trovare bersagli.
Ma io sinceramente non riesco ancora a capire da parte di qualche utente cosa non va in questa ultima storia scritta da Boselli???
Ha tutti gl'ingredienti che servono per definirla per cosi dire una storia degna di Tex,la storia e coinvolgente e condita con varie sfaccettature,le tavole sono stupende io non sono un intenditore ne di tecniche di disegno che tanto meno sarei capace di strutturare una storia.
Ma davvero mi da l'impressione che qualcuno parli più perché è di parte o nostalgico di un certo tipo di strutturazione delle storie di Tex.
La storia poteva essere meglio?
Si!!
I disegni potevano essere eseguiti in maniera diversa e più appagante?
Si!!
I personaggi avrebbero potuto avere non so cosa....voglio solo dire che al meglio non c'è mai fine ed è bene pure criticare perché in questo modo la critica stessa sia costruttiva e da spunto per gl'autori,ma in questo caso un bel applauso a Boselli e compagni secondo me va fatto.
Poi sicuramente mi sbaglio,ma se le storie dei prossimi mesi sono quest'ultima io ci metto la firma.
 

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Non voglio prendere le parti di nessuno o difendere qualcuno in particolare,ma come dice Ulzana nel suo post.c'è chi ha bisogno di trovare bersagli.
Ma io sinceramente non riesco ancora a capire da parte di qualche utente cosa non va in questa ultima storia scritta da Boselli???
Ha tutti gl'ingredienti che servono per definirla per cosi dire una storia degna di Tex,la storia e coinvolgente e condita con varie sfaccettature,le tavole sono stupende io non sono un intenditore ne di tecniche di disegno che tanto meno sarei capace di strutturare una storia.
Ma davvero mi da l'impressione che qualcuno parli più perché è di parte o nostalgico di un certo tipo di strutturazione delle storie di Tex.
La storia poteva essere meglio?
Si!!
I disegni potevano essere eseguiti in maniera diversa e più appagante?
Si!!
I personaggi avrebbero potuto avere non so cosa....voglio solo dire che al meglio non c'è mai fine ed è bene pure criticare perché in questo modo la critica stessa sia costruttiva e da spunto per gl'autori,ma in questo caso un bel applauso a Boselli e compagni secondo me va fatto.
Poi sicuramente mi sbaglio,ma se le storie dei prossimi mesi sono quest'ultima io ci metto la firma.
 

Mi hai tolto le parole (lettere di mano). Si puo' sempre fare di meglio e sono certo che Boselli&Company sapranno sempre tenere il livello alto. Se si critica pure l'ultima storia siamo alla frutta e non capisco certi utenti. Ma come volete i Fumetti? Boh.

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Ma una domanda stupida che mi viene in mente: secondo voi in USA ci furono reazioni talebane come quelle che si leggono sui forum quando Miller propose la sua versione di Batman e Moore scrisse Swamp Thing?

Anche per me l'esempio è sbagliato. Miller scrisse la sua versione di Batman con le due opere fondamentali ,"Il ritorno del Cavaliere Oscuro" e "Anno Uno" in un periodo in cui la DC Comics stava reinventando i suoi personaggi classici. Il Batman di quelle opere è nuovo e vecchio al tempo stesso perché restituisce al personaggio caratteristiche che erano sue dall'inizio e si erano perse per strada. Senza contare che Gordon guadagnò più umanità e spessore di quanto ne avesse mai avuto nei precedenti 47 anni di pubblicazioni.
Su Swamp Thing c'è ancor meno da dire: Moore rivoltò come un guanto le origini del personaggio e lo fece senza negare una sola virgola di quanto scritto da chi lo aveva preceduta, senza invalidate nemmeno una storia ma dando una nuova interpretazione di fatti noti.
Che a qualcuno anche negli USA questo non sia piaciuto è nell'ordine delle cose.
Ci sono e ci saranno sempre quelli che hanno in testa una loro versione di un certo personaggio e da quella non si scostano perfino se qualcuno gli fa notare che non è quella dello stesso creatore di quel  personaggio: sarà lui ad aver torto non loro.

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Dopo aver letto tutto il dibattito aggiungo la mia semplice opinione, che poi vuole essere solo un grazie a Boselli ed a tutto il suo staff: le storie degli ultimi tempi (diciamo 18-24 mesi) sono molto buone.

Leggo Tex da quando ero piccolo, quindi da circa trent'anni, e leggo tutto quello che esce in edicola, dalla serie regolare al maxi, ai cartonati e così via.

Per quanto ognuno abbia i propri sacrosanti gusti è innegabile che si sia ritrovata la rotta da seguire, il livello medio delle storie è davvero buono.

Ora vado a leggermi l'inedito comprato stamattina =)

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In primis salve a tutti, sono un nuovo utente,spero di fare conoscenza con grandi esperti del fumetto e in generale del mondo di tex. Leggendo qua e la credo di essere il più giovane probabilmente :D 


Parlando del fumetto in se, mi permetto di dire che in parte mi è piaciuto più che altro perché si è visto un tipo di personaggio militare più "innovativo" rispetto ai classici canoni. Dall'altra manca un pò un vero avversario nel fumetto in se oltre al solito problema di affrettare tutta la storia. 

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Avete ragione esempio balordo (avevo detto che era una domanda stupida) in effetti li sono più abituati a ribaltamenti di prospettiva e rivisitazioni varie, sui forum vedo gente incazzarsi per molto meno ma non c'entra molto. Comunque Monni sono perfettamente d'accordo con te su Miller ed il suo lavoro, non volevo mica sminuirlo, è una pietra miliare per me che non ho quasi mai letto batman figurati per un appassionato.


Ciò detto e tornando in tema io credo che il periodo attuale sia mediamente il migliore da svariati anni a questa parte e di gran lunga! Chi critica Boselli per come scrive non capirò mai perchè non lo criticava (anzi lo osannavano quasi) ai tempi dei suoi inizi quando ha scritto capolavori assoluti come Il passato di Carson piuttosto che Gli invincibili: da un punto di vista talebano io trovo che fosse molto ma molto più "sovversivo" allora (e a me piaceva moltissimo) piuttosto che adesso per cui non mi spiego la cosa se non con il bisogno inconscio di avere qualcuno da criticare a prescindere. Se mollasse per disgrazia Boselli temo che l'ottimo Ruju (oggi beniamino dei talebani) verrebbe presto additato come nuovo male assoluto

Modificato da Chinaski89
  • +1 1
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Bella storia, con inizio scoppiettante -a mio avviso la parte migliore-, una seconda parte un po' lenta e un finale interessante. Se devo trovare un difetto direi che il dovere attenersi alla storia di Bad Hand ha un po' limitato le opzioni e alla fine Tex è rimasto un po' troppo al traino degli eventi. I disegni mi sono decisamente piaciuti. 

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io ammiro QUEL Boselli de Gli Invincibili . Ma le storie contestate sono altre, tipo Caccia Infernale e La Mano del morto... pagine e pagine di topic ricordo, sul vero Tex o sulla sua centralità...

Beh, io da appassionato di Tex se esce una storia bella non la contesto, anzi. Questa di Mano Cattiva è una buonissima storia. Poi per quanto riguarda chi non "avverte" il Tex che ha sempre conosciuto da ragazzo è qualcosa che inizia da lontano, secondo me, e non certo con queste ultime avventure. E' difficile per alcuni lettori rinunciare a GLB, dobbiamo anche tenerne conto, ma ora come ora, qualitativamente parlando, è un buon periodo per il personaggio e sono ottimista per i prossimi anni.

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Ultimo albo in crescendo, il più bello di questa tripla ci regala dei momenti veramente top con dialoghi e comportamenti di Tex veramente molto belli, come ad esempio a pag. 75 tanto per citarne uno.
Biglia fa un buon lavoro, unico piccolo appunto in qualche scena il volto di Tex si discosta dalle altre vignette e non è pienamente riconoscibile. Comunque sono convinto che nelle prossime storie migliorerà.
 

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  • 1 mese dopo...
  • 2 anni dopo...

Quanti ufficiali dell'Esercito degli Stati Uniti ci sono stati presentati in 71 anni di Tex?

 

Eppure, nonostante siano innumerevoli, nessuno ha mostrato una personalità complessa come MacKenzie: ufficiale tutto d'un pezzo, combattente duro ma non crudele, fine stratega, uomo combattuto dai suoi incubi, che soffre perché altri non hanno rispettato la parola da lui data. Splendido alleato/avversario/amico di Tex, il quale mostra per lui grande rispetto.

 

Ma Boselli non si è limitato a regalarci, dando spessore a un personaggio storico, un grande comprimario; piuttosto, ha creato una sceneggiatura complessa (come al solito) e ispirata.

 

Alla grande prova dello sceneggiatore si aggiungono gli ottimi disegni di Biglia.

 

Voto complessivo: 9.

 

 

 

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  • 3 mesi dopo...

Due storie in una.

 

Nella prima c'è la battaglia di Lost Valley, storicamente combattuta dal maggiore Jones e dai suoi uomini. Una bella avventura western in cui Tex e Carson si separano: espediente che apprezzo sempre molto, in quanto consente a entrambi i pards di fare belle figure rendendosi protagonisti di avventure in solitaria. E se la parte del leone, come di consueto, spetta a Tex, anche Carson si copre di gloria, riuscendo a sfuggire ai Kiowas e a portare a termine la missione di avvisare l'esercito.

 

Belli i pensieri di Carson al momento del commiato da Tex: sarà meglio che si faccia trovare vivo, altrimenti gli tolgo il saluto. Tanta ironia a dissimulare una certa ansia per la sorte dell'amico, che sta per lasciare in una situazione davvero disperata. Quante volte abbiamo visto Tex e Carson stemperare la tensione in situazioni senza sbocchi? La loro ironia in momenti fatali è una prerogativa del Tex GLBonelliano, poi fedelmente sfruttata dai successivi autori. In questo caso, però, la particolarità sta tutta nel fatto che non c'è ironia tra i due pards; l'ironia è tutta nella testa di Carson, che in tal modo cerca di farsi forza al pensiero di non rivedere più il suo compagno di strada. Una bella trovata.

 

L'intervento dei due ranger provoca l'intervento di "Mano Cattiva" e la disfatta dei Kiowa: è significativo il dialogo tra i due pards, con Carson che confida a Tex di non essere fiero di quanto fatto. Non è la prima volta e non sarà l'ultima che i nostri eroi si trovano combattuti e lacerati nel loro duplice ruolo di bianchi e amici degli indiani, e se da un lato hanno salvato la vita ai loro commilitoni, dall'altra sono stati l'incolpevole strumento che ha spianato la strada alla vittoria dell'esercito e alle "puzzolenti baracche" (come quelle della boom town Matador) che prenderanno il posto degli accampamenti comanches.

 

Un'altra bella sequenza, come rimarcato da molti di voi nei precedenti post, è Tex che fuma una sigaretta in una notte stellata del Texas "partecipando" alla veglia funebre di Lone Wolf da parte del nipote Dayte.

 

L'azione passa poi in un villaggio messicano, cambiando bruscamente atmosfera rispetto alla storia vissuta fino a quel momento. Il tempo di vivere una bella avventura di quelle tante volte respirate oltre il Rio Grande, con annessa uccisione del borioso capo comanchero El Truco, ed ecco che la telecamera si sposta tutta sul Colonnello "Mano Cattiva" e sui suoi comportamenti squilibrati, tra i quali spicca la minaccia a Kit Willer. Più tardi, però, il Colonnello saprà riscattarsi, con un comportamento che ai miei occhi è apparso troppo al servizio della storia, tanto è improbabile: favorire la fuga dei Kiowas da lui osteggiati addirittura attaccando i rurales in territorio messicano: sono cose che posso aspettarmi da Tex o da qualche suo alleato matto come lui, ma non da un ufficiale dell'esercito ligio e impostato come Mackenzie. Questa parte, improbabile e però risolutiva della storia, si deve comunque apprezzare per la sua originalità e proprio perché è sorprendente: in fin dei conti, queste azioni potrebbero pur sempre ascriversi alla demenza che progressivamente sta purtroppo ghermendo il Colonnello, o forse, chissà, è l'ultima azione sensata della sua vita, posto che riconosce la nobiltà del tentativo di Tex di salvare i Kiowa e forse vuole rendere omaggio, in tal modo, oltre che a Tex anche al suo sfortunato ma nobile avversario Lone Wolf.

La chiave di lettura può essere in effetti questa: un'azione folle, tanto improbabile da farmi storcere tuttora il naso,  giustificata tuttavia, oltre che dall' "amicizia" per Tex, anche dal rispetto verso l'antico avversario Kiowa, nonostante i tormenti procuratigli dal fantasma dell'altro Kiowa Maman-ti, sempre presente nella sua mente. 

 

Mackenzie non è il classico personaggio boselliano: questi ultimi sono spesso combattuti e al confine tra il bene e il male, ma lo sono per indole, incarnando le contraddizioni, gli impulsi nobili e le miserie dell'animo umano. Il Colonnello invece è minato nella testa, a causa di una botta in testa o di una vecchia maledizione. Le sue ambiguità non traggono origine da un sofferto vissuto o da vecchi ideali ma da una malattia che ne inficia il giudizio. Mantiene dunque una sua originalità e "inclassificabilità", appartenendo comunque di diritto alla galassia dei grandi comprimari generati da Borden che hanno impreziosito, con la loro partecipazione, la sterminata saga di Tex Willer.     

Modificato da Leo
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5 minuti fa, borden dice:

Ehm...L'attacco di Mackenzie ai rurales è STORICO:

 

:o:o:o:o:o:o:azz::azz::azz::azz::azz:

 

Ho letto qualcosa su internet proprio oggi, ma questa non l'avevo trovata! Però non credo li abbia attaccati per difendere i Kiowas... Mi documenterò meglio.

 

Comunque questo mi fa ancor più apprezzare una storia che ho già molto apprezzato per quanto detto sopra.

 

Però a questo punto una richiesta al curatore di Tex mi sento farla: come già paco e pecos prima di me, credo sia opportuno che nella rubrica di Tex si faccia riferimento, qualche volta, al personaggio della storia se storico come in questo caso, e magari si dia qualche suggerimento bibliografico. Leggiamo Tex per svago e non per diventare esperti di storia, ma cenni su personaggi storici occasionalmente comprimari delle storie sarebbero molto graditi. Quanti lettori di Tex sanno che Mackenzie o Jones o Maman-ti o Lone Wolf o Lost Valley sono storiche? Ripeto: so che non è compito di Tex indottrinarci ma solo proporre belle storie, ma un corredo informativo minimo sarebbe cosa gradita :) 

Modificato da Leo
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On 2/5/2020 at 17:31, Leo dice:

 

:o:o:o:o:o:o:azz::azz::azz::azz::azz:

 

Ho letto qualcosa su internet proprio oggi, ma questa non l'avevo trovata! Però non credo li abbia attaccati per difendere i Kiowas... Mi documenterò meglio.

 

Comunque questo mi fa ancor più apprezzare una storia che ho già molto apprezzato per quanto detto sopra.

 

Però a questo punto una richiesta al curatore di Tex mi sento farla: come già paco e pecos prima di me, credo sia opportuno che nella rubrica di Tex si faccia riferimento, qualche volta, al personaggio della storia se storico come in questo caso, e magari si dia qualche suggerimento bibliografico. Leggiamo Tex per svago e non per diventare esperti di storia, ma cenni su personaggi storici occasionalmente comprimari delle storie sarebbero molto graditi. Quanti lettori di Tex sanno che Mackenzie o Jones o Maman-ti o Lone Wolf o Lost Valley sono storiche? Ripeto: so che non è compito di Tex indottrinarci ma solo proporre belle storie, ma un corredo informativo minimo sarebbe cosa gradita :) 

 

Sempre d'accordo su questo tipo di richieste.

Quando chiedo io qualcosa del genere sui Nativi, tutti a darmi addosso....

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  • 5 mesi dopo...

Dopo l'interruzione dovuta alla lettura dell'interessante materiale inedito uscito in edicola nel mese d'ottobre, ho ripreso il "ripasso" degli albi del recente passato. Procedendo in ordine cronologico, mi sono imbattuto in questa tripla composta da Borden, che ha introdotto nella saga di Tex l'ennesimo personaggio realmente esistito nel selvaggio west: ovvero il colonello "Bad hand" MacKenzie. Più volte ho avuto modo di ribadire in passato di non essere un grande appassionato di questa tipologia di episodi, che rischiano il più delle volte uno stravolgimento nella trama e di alcuni canoni texiani per garantire la plausibilità storica. Boselli mi ha fatto spesso ricredere su questo aspetto, soprattutto nell'episodio "La mano del morto" dove con maestria riuscì a cucire una trama, intrigante e complessa, attorno a varie leggende del west. Anche nella storia in questione, sebbene il colonnello "Manocattiva" sia meno noto di Hickock, l'autore sciorina una tripla di spessore, ma che, personalmente, non pareggia il livello della trama pocanzi accennata. Borden dona ulteriore conferma delle sue doti di narratore, con una valevole sceneggiatura, divisa in più tronconi ma comunque non disomogenea. Ciò che però trovo rileggendo i tre albi, un ritmo più compassato del consueto standard boselliano, corredato tuttavia dalla indiscutibile abilità nel dipingere personaggi "buca pagina", soprattutto apprezzabile con MacKenzie, comprimario già interessante di suo con la biografia, ma indubbiamente l'autore riesce a donargli quel tocco in più che lo rende memorabile. Eventi storici e trovate di fantasia si mescolano in un funzionale miscuglio che accattiva il lettore e se a questo, aggiungiamo la perfetta performance dei nostri, è presto detto che l’esito della prova è soddisfacente. Molto ben escogitata l’idea della maledizione dell’uomo della medicina Kiowa, che ben si attaglia alle disavventure reali, in primis la caduta dal carro, che porteranno al declino e l’incipiente follia del valoroso ufficiale. Boselli anche stavolta si dimena con molta maestria, mostrandoci i sensi di colpa di Manocattiva e descrivendo bene le varie fasi del decadimento psichico del colonello. Menzione di merito merita pure Biglia, che debutta sulla regolare con una sceneggiatura complessa adattissima al maestro Ticci, ma realizzata con personalità dal disegnatore ligure che mostra immediatamente la sua sintonia col genere. Artista raffinato dal tratto pulito e sintetico, propenso alle grandi maratone narrative e molto dinamico. Fin dalle prime tavole il suo west si fa apprezzare e non fa rimpiangere minimamente il maestro senese, che sicuramente sarebbe andato a nozze con queste tematiche. Un acquisto perfetto per la saga e non vedo l’ora di riapprezzarlo fra pochi giorni nella lunghissima storia di Ruju ambientata nell’inconsueto scenario del Guatemala. A proposito di Biglia, mi par di ricordare che nei primi anni novanta aveva contribuito curando le matite della splendida “Ballata di Zeke Colter” del maestro Calegari: evidentemente era predestinato a far bene sulla serie ammiraglia della casa editrice. Il mio voto finale è 8  

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  • 1 mese dopo...
On 2/5/2020 at 17:31, Leo dice:

 

:o:o:o:o:o:o:azz::azz::azz::azz::azz:

 

Ho letto qualcosa su internet proprio oggi, ma questa non l'avevo trovata! Però non credo li abbia attaccati per difendere i Kiowas... Mi documenterò meglio.

 

Comunque questo mi fa ancor più apprezzare una storia che ho già molto apprezzato per quanto detto sopra.

 

Però a questo punto una richiesta al curatore di Tex mi sento farla: come già paco e pecos prima di me, credo sia opportuno che nella rubrica di Tex si faccia riferimento, qualche volta, al personaggio della storia se storico come in questo caso, e magari si dia qualche suggerimento bibliografico. Leggiamo Tex per svago e non per diventare esperti di storia, ma cenni su personaggi storici occasionalmente comprimari delle storie sarebbero molto graditi. Quanti lettori di Tex sanno che Mackenzie o Jones o Maman-ti o Lone Wolf o Lost Valley sono storiche? Ripeto: so che non è compito di Tex indottrinarci ma solo proporre belle storie, ma un corredo informativo minimo sarebbe cosa gradita :) 

Sì... Spesso lo faceva Manfredi su Magico Vento. Era molto interessante.

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On 9/8/2016 at 16:31, San Antonio Spurs dice:

Ho qualche perplessità che lascio in stand by su questa storia, dove - secondo la prima lettura un albo alla volta e la classica seconda concentrata - mi sembra che sia stata messa troppa carne al fuoco contemporaneamente e di tipo diverso. Bruciando qualcosa, scottando appena altro. Non mi spiego una certa soggezione dei pard nei confronti di Mackenzie, così come non ho mai compreso l'indulgenza nei confronti della Rodelo's Family; vero è che se da un lato uno cerca di salvaguardare la tradizione, dall'altro c'è l'esigenza di diversificare atteggiamenti e comportamenti, altrimenti sarebbe sempre e solo manicheismo da buoni buoni contro cattivino. Direi che la storia sarebbe perfetta se intesa e interpretata dalla parte del colonnello "cattivo" ma non troppo, quindi in chiaroscuro e un po' schizofrenica e se davvero Borden l'avesse intesa così, un po' alla David Lynch, da parte mia scatterebbe una standing ovation da oro azzurro alle Olimpiadi. Nota finale curiosa: nella terza vignetta a pagina 17 del numero 669 - Il Colonnello Mano Cattiva - Tex parla di "Generale Mackenzie". Profeta.

Allora... Concordo sulle tue perplessità. Troppa carne al fuoco e non tutta cotta bene. Il merito del Boss per me (uno dei meriti) è essere ambizioso nella costruzione delle storie. Temi, intrecci, personaggi collaterali, elementi di vera Storia, sempre nel rispetto di Tex (nessuno lo conosce meglio di lui) ma alla ricerca sempre di qualcosa (Tex Willer ne è un altro esempio). Stavolta secondo me meno bene. Più storie nella storia che hanno come elemento centrale il Colonnello Mano Cattiva. I rangers assediati, i Kiowa con cuore, tradizione e riti, le giacche azzurre, i comancheros, il confine con il Messico. L'evoluzione del personaggio del Colonnello, dei suoi rapporti con sottoposti, indiani, Tex. Tutto molto interessante però almeno per me non eccessivamente coinvolgente. Forse l'essere legato ad elementi di Storia vera ha fatto perdere un po' di brillantezza alla storia.

Biglia mi è piaciuto e ha reso bene le atmosfere e i volti. Promosso!!

La scena tra Kit e Carson della cantina mi ha fatto morire :-)

Comunque ho letto di Tex 2.0, di tante critiche etc etc. Resto perplesso. Ci sono dei paletti in Tex (e nessuno li conosce meglio del Boss) e all'interno di questi devi fare storie interessant ed avvincenti con un personaggio "vecchio" di 70 primavere e di un genere sviscerato in ogni aspetto.

E' un compito titanico. Ci vuole un custode ambizioso e Boselli per me è perfetto.

Manfredi e Ruju si difendono egregiamente. Faraci qualcosina, vedremo l'interessante Rauch e il redivivo Nizzi.

Poi quanto è bello pescare da tanta varietà nella collezione che tutti hanno?

Ho letto in tre giorni Il laccio nero, Lo sceriffo indiano e I rangers di Lost Valley. Tre autori diversi fra loro, tre ambienti diversi, tre soggetti diversi.

Quanta ricchezza!! Sempre sotto il segno di Tex, del nostro Tex. Gli elementi base ci sono sempre e sono rispettati per me, poi autore di turno (con il disegnatore) ci devono mettere il resto.

 

P.S.

Una bella rubrica come c'è in Tex Willer sarebbe gradita.

 

 

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Ranald MacKenzie avena ottenuto il grado temporaneo di Major general durante la guerra civile. Grado che gli era stato riconosciuto a titolo onorifico (Brevet) dopo il 1865, quando, dopo essere tornato al suo grado effettivo di capitano dell'esercito regolare, venne promosso colonnello e comandante di un reggimento di fanteria, composto in gran parte da soldati di colore.

Ulysses Grant disse di lui, durante la guerra civile, di ritenerlo il più promettente giovane ufficiale dell'Unione. 

Divenne brigadier general (generale ad una stella) nel 1882, se non erro. La sua promozione venne perorata dall'alto comando, ma non ebbe il parere favorevole del suo comandante di dipartimento, a causa del carattere difficile di MacKenzie, e probabilmente dai seri problemi di salute che portarono al suo congedo forzato, subito dopo.

La sua carriera, sino al ritiro per problemi di salute mentale, era stata notevole, parallela, a livello di età di promozione a colonnello e poi a generale, a quella di Nelson Miles, che nel 1900 divenne l'ultimo comandante dell'Esercito U.S.A.

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