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TWF - Tex Willer Forum

[673/675] Il segno di Yama


Sam Stone
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La storia, i disegni, i personaggi  

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In realtà sono saltati fuori "appunti" battuti a macchina da GLB che si potrebbero definire dei mezzi soggetti. Ma erano appunto eccezioni.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Mister P dice:

In realtà sono saltati fuori "appunti" battuti a macchina da GLB che si potrebbero definire dei mezzi soggetti. Ma erano appunto eccezioni.

 

Purtroppo inutilizzabili :wacko:

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Diablero dice:

A quanto ne so GL Bonelli non scriveva mai un soggetto, partiva subito con la sceneggiatura.

 

 

Non serve un soggetto se nessuno deve approvartelo.  Boselli fa lo stesso e così, presumo, anche Burattini quando scrive Zagor. Il soggetto, poi può essere narrato a voce e quindi non c'è niente di scritto o anche essere di poche righe. 

Alcuni autori si preparano una scaletta e poi la seguono rigorosamente, Nizzi era maniacale in questo, altri scrivono  braccio seguendo l'ispirazione del momento e nemmeno loro sanno come andrà a finire la storia che stava scrivendo.

La cosa vale anche fuori dall'ambito fumettistico ovviamente. Ed McBain, autore della fortunata serie di romanzi dell'87° Distretto, raccontava che partiva quasi sempre dalla scena del crimine con l'arrivo dei detective e da lì andava avanti scoprendo lui stesso chi era l'assassino man mano che scriveva.

 

<span style="color:red">9 ore fa</span>, Diablero dice:

(non era inusuale, lo faceva anche Nolitta, anche se lì si notava di più, un sacco di storie di Nolitta tendono a partire "lunghe" con gag di Cico o allungamenti del brodo in attesa che gli venisse l'idea giusta,

 

I casi sono due: o a te non piace Zagor o non lo hai ami veramente capito.

Le gag di Cico non sono mai o quasi mai meri allungamenti di brodo da parte di un autore che non sa dove andare a parare. Sono delle vere e proprie storie nelle storie e sono quasi sempre del tutto autonome dalla storia principale perché Cico non è un semplice comprimario ma un vero e proprio coprotagonista ed il motivo per cui anche se sono stato sollecitato un paio di volte non ha mia voluto provare a scrivere Zagor, perché, per quanto mi piacciano, non sarei mai capace di scrivere gag come quelle di Cico, il mio senso dell'umorismo, ammesso che ne abbia uno, va in direzioni differenti e per come la vedo io se non sai scrivere Cico non puoi scrivere Zagor.

 

<span style="color:red">9 ore fa</span>, Diablero dice:

GL Bonelli invece partiva spesso "in media res" con Tex e pards già da subito in mezzo ai guai)

 

GLB, ad onta di chi la pensava diversamente, non aveva un modo standard di iniziare una storia.  Ci sono storie in cui si parte in medias res e poi ci viene spiegato il retroscena, altre in cui capita nel posto sbagliato al momento sbagliato... pe gli altri.:lol:.

Altre storie iniziano nell'ufficio di qualcuno che dà ai pards un incarico, altre ancora iniziano con un prologo più o meno lungo e solo dopo Tex entra in scena ed anche questo smentisce la presunta regola per cui Tex deve essere sempre presente.

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30 minutes ago, Carlo Monni said:

I casi sono due: o a te non piace Zagor o non lo hai ami veramente capito.

Le gag di Cico non sono mai o quasi mai meri allungamenti di brodo da parte di un autore che non sa dove andare a parare. Sono delle vere e proprie storie nelle storie e sono quasi sempre del tutto autonome dalla storia principale perché Cico non è un semplice comprimario ma un vero e proprio coprotagonista

Guarda, io sono arrivato a dire che il vero protagonista delle storie di Zagor è Cico: con Nolitta erano più le scene (e le pagine) di Cico senza Zagor che di Zagor senza Cico (e la serie parte seguendo Cico che solo dopo incontra Zagor)  :lol:

 

Ma questo non vuol dire che le gag (che, ovvio, non erano costruite senza sapere dove andare a parare, questo non l'ho mai detto) non gli servissero per "guadagnare tempo" in attesa dell'idea giusta. Ma non lo scopri leggendo Zagor, dove appunto le gag non sono un mero "riempitivo", ma lo scopri leggendo Tex, dove NON HA CICO, e ti accorgi di quante sue storie "cincischiano", per pagine e pagine, come se non sapesse (ancora) dove andare a parare...

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Ma questo non vuol dire che le gag (che, ovvio, non erano costruite senza sapere dove andare a parare, questo non l'ho mai detto) non gli servissero per "guadagnare tempo" in attesa dell'idea giusta.

 

M a non è vero nemmeno questo, non tutte le volte almeno. Nella maggior parte delle sue storie, quale che sia il personaggio che scrive, Nolitta aveva sufficientemente chiaro dove andava a parare, quello che spesso non sapeva era come ci sarebbe arrivato ì perché avrebbe potuto cambiare idea mentre stava scrivendo. Questo, però, era vero anche per suo padre  che quasi sempre scriveva a braccio. La stessa cosa vale oggi per Boselli, chiedi a lui se non mi credi.

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  • 2 mesi dopo...

Letto nel cartonato, che con il suo formato particolare e mantenendo il B/N valorizza i disegni di Civitelli.

 

Encomiabile impresa di Boselli che, come ha dichiarato anche in questo thread, ha provato a mettere ordine negli ondivaghi poteri di Yama e lo ha fatto attraverso una buonissima storia, con un incipit davvero bello, un sapiente uso di tutti i pards, un’adeguata dose di rimandi ed omaggi alle storie precedenti (la mano scheletrica della prima tavola mi ha davvero messo in una macchina del tempo :wub:) e un calibrato alternarsi di scene d’azione e momenti più di atmosfera, il tutto rinforzato dalla partecipazione come guest star del grande Morisco e dell’altrettanto gradito (da me) Eusebio.

 

Comprendo il senso di alcune delle critiche espresse nel thread, non ritengo questa storia perfetta ma credo che soffra in particolare di un problema non banale, già segnalato ad esempio da @Diablero e che vale per tutte o quasi le storie “magiche”:

più rendi potente l’avversario, più devi inventare una soluzione arzigogolata per evitare che gli eroi soccombano.

 

Questo nella maggior parte dei casi comporta che anche una storia che procede in maniera entusiasmante possa arrancare un po’ nel finale, con conseguente effetto “souffle sgonfiato” sui lettori.

 

Nell’occasione specifica Boselli se la cava bene, sia pure in un finale leggermente troppo frenetico, in cui la sorte è decisamente dalla parte dei pards, ma tutto il percorso per arrivare alla fine è avvincente, senza sbavature e ottimamente costruito.

 

Grandissima poi la vignetta del Mefisto in camice e penna d’oca, fantastico “cliffhanger” per la storia che all’epoca era futura e su cui abbiamo scritto tanto l’anno scorso… 😊

 

Passando ai disegni… Civitelli strepitoso, e lo dico nonostante il mio feeling con lui sia sempre duplice.

 

Come mi è accaduto nell’ultima avventura mefistiana anche qui trovo che, a causa del suo tratto pulitissimo, i suoi mostri se esposti “en plein air” facciano un po’ troppo cartone animato giapponese, risultando poco “paurosi”.

 

D’altro canto il suo favoloso uso del puntinato unito alla maestria nella gestione del netto contrasto bianco-nero (che volente o nolente mi fa sempre venire in mente Frank Miller) mi manda in brodo di giuggiole.

 

L’ingresso in scena di Yama, il tornado, la morte della sventurata Myriam (che a me era simpatica), la sparatoria al buio nel saloon, le tempeste di sabbia e sale ed anche alcune scene inquietanti più di “atmosfera” che di “svelamento” sono scene stupende e mi sono trovato più volte nei giorni posteriori alla fine della lettura a riprendere in mano il volume per lustrarmi di nuovo gli occhi con codeste meraviglie.

 

In sintesi una gran bella storia, magnificamente disegnata, assolutamente un caposaldo nella produzione dell’ultimo decennio. :clapping:

Modificato da Augustus McCrae
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