Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[678/679] Jethro!


La storia, i disegni e i personaggi  

60 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

  • Collaboratori
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

Qui non ti seguo, ma proprio per niente. Io non ho dubbi sulle Torri Gemelle. Sono stato a Ground Zero. Non dovresti averne neanche tu su chi sia stato. Di sicuro venerano Allah.

 

Non ho la pretesa di convincerti, evidentemente hai già visto almeno uno delle decine di reportages che denunciano le tesi complottistiche e che le parole di esperti, ingegneri, militari e un pinco pallino come Dario Fo, l'ultimo italiano che si è preso il nobel, sono tutte ignobili, detestabili balle dettate dalla malafede e dall'ignoranza e dall'invidia. Non è mio scopo portare la discussione su un piano politico, terreno minato, quanto quello di affermare che esistono verità storiche e menzogne storiche e che sono sempre esistite e che ognuno di noi, al di là delle ideologie, dovrebbe coerentemente cercare solo la verità che è data dai fatti e dalle motivazioni che li hanno generati. GLB aveva detto a proposito della guerra civile che gli orrori erano riscontrabili in entrambe le coalizzioni belligeranti: nel momento in cui tu riesci a mostrare in due diverse storie i torti degli uni e degli altri e un Tex che non resta inerte, hai fatto il tuo lavoro. 

 

Tratto da un libro di geografia scritto da un mio docente universitario sulle origini dello schiavismo in America che per primo mi aprì gli occhi sul problema. Sono sicuro cioè di non averlo mai letto sul Villari che tace su tante altre cosette. All'inizio, nel diciassettesimo secolo, gli inglesi deportavano in America in massa  gli irlandesi, specialmente i ragazzini, parliamo di centinaia di migliaia di persone strappate ai loro cari. C'era una motivazione che non era propriamente razziale (anche se gli irlandesi erano considerati dai dominatori anglosassoni esseri inferiori anche perché cattolici papisti): la tratta dei bianchi cessò SOLO nel momento in cui in tutta l'Inghilterra incominciò ad essere sollevato il problema scandaloso dei trafficanti che, venendo meno la merce umana in Irlanda (la popolazione si era dimezzata), avevano incominciato a rapire anche dei bambini inglesi che si prestavano ad essere spacciati e venduti per irlandesi. Le americhe avevano un vorace bisogno di manodopera. Allora si risolse il problema pescando in Africa. Ma gli schiavi africani erano molto più costosi di quelli irlandesi. Pensa un po' tu: un negro valeva sulle 50 sterline, molto più di uno con la tua stessa pelle bianca. E uccidere uno con la pelle bianca a frustate era considerato altrettanto legittimo: era una questione che riguardava solo il padrone e il suo schiavo. Si, in definitiva non c'era nessuna differenza di trattamento, ma lo stesso odio, al di la del colore della pelle. Col tempo si iniziò persino a incrociare schiave irlandesi con africani dalla pelle nera: nascevano i mulatti. Il tutto era sempre dettato da ragioni puramente economiche.  La tratta irlandese dei bianchi è oggi completamentedimenticata. L'altra è l'unica che vale la pena, a quanto pare, di essere ricordata. Perché ? fate voi, a me interessano i fatti e le motivazioni, non la propaganda e le intenzioni disoneste di pseudo storici.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Tutto questo è vero, ma non c'entra un fico con le responsabilità orrende degli estremisti islamisti.

 

Io ho fatto la conoscenza di un certo atteggiamento trent'anni fa, un anno prima delle prime gole tagliate a marinai stranieri nel porto di Algeri. Ero sull' Hoggar e quelli che credevo quasi degli amici cambiarono pericolosamente atteggiamento nei miei confronti perché ero salito all'eremo di Padre Foucault. Li confusi dicendo che non ero cristiano ma buddista. Da ignoranti qual erano, rimasero interdetti. Ma da allora non ho più messo piede in quei bellissimi paesi.

Modificato da borden
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Guarda che ci sono fatti inequivocabili, spiegati con estrema semplicità, che non si fermano alla ricostruzione ufficiale che fa acqua da tutte le parti. Documentati se non lo hai già fatto. Se lo hai già fatto, non continuare. Ognuno rimane con le sue convinzioni, se non sono certezze. Ti ho già spiegato che la mia uscita serviva a testimoniare come le menzogne storiche sono un fatto reale: ti ho spostato l'argomento sulla tratta irlandese che in Inghilterra è ancora oggi un argomento tabu.

P.s Gli estremisti islamici sono la feccia, chiediamoci piuttosto chi li foraggia e manovra e a che scopo: questo è molto più interessante e istruttivo.

Ma lontano dal forum.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

evidentemente hai già visto almeno uno delle decine di reportages che denunciano le tesi complottistiche e che le parole di esperti, ingegneri, militari e un pinco pallino come Dario Fo, l'ultimo italiano che si è preso il nobel,

...e gran narratore di enormi idiozie su argomenti come Giotto o Federico II di Svevia, per cui è stato sacrosantemente spernacchiato più volte dagli studiosi (quelli veri, non gli imbonitori improvvisati come egli fu su questi temi). 

 

Comunque gente, questo topic ha preso una piega assurda a forza di voler vedere indirizzi ideologici/politici/storici in Tex. Riprendetevi.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, paco ordonez dice:

...e gran narratore di enormi idiozie su argomenti come Giotto o Federico II di Svevia, per cui è stato sacrosantemente spernacchiato più volte dagli studiosi (quelli veri, non gli imbonitori improvvisati come egli fu su questi temi). 

 

Comunque gente, questo topic ha preso una piega assurda a forza di voler vedere indirizzi ideologici/politici/storici in Tex. Riprendetevi.

Hai ragione. Io semmai, visto il titolo dell'albo riscoprirei questi
http://jethrotull.com

Modificato da San Antonio Spurs
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, ymalpas dice:

Jethro è un nome ebraico. Biblico. Significa in quell'idioma "Più di quanto serve".

Jethro Tull era uno studioso inglese e sono d'accordo con Paco: bona lé, si dice nel mio dialetto (bolognese)

Modificato da San Antonio Spurs
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Sceriffi

Arrivo anch'io a commentare "Jethro!"

Per il momento, devo dire che la lettura è davvero appagante. Per chi ricorda "La grande invasione", è emozionante ritrovare due degli eroi di Fort Quitman, anche se la mancanza di Marcello ai pennelli si fa sentire (senza nulla togliere al bravissimo Mastantuono). È emozionante anche la narrazione di Boselli, a partire dall'incipit, fino alla cavalcata del Klan, il momento più alto dell'intero albo, anche graficamente (Mastantuono sontuoso in quelle vignette). Il difetto maggiore, dal mio punto di vista, sono i dialoghi, che ho trovato non particolarmente freschi, ma anzi piuttosto pesanti; non è la presenza di dialoghi che mi disturba (anzi, sono un amante degli albi dialogati, anche verbosi, dove le parole non sono ridotte all'osso), ma in questo caso mi hanno lasciato una sensazione di artificioso.

 

Una parola sui commenti "politici" presenti nelle pagine precedenti del forum. Qui davvero non capisco: si è sempre ripetuto che il West di Tex non è un Tex realistico, storicizzato, ma è un West di fantasia, dove la realtà storica è piegata al gusto dell'Avventura. Tex non è la Storia del West, non è Ken Parker, non è Magico Vento. Allora perché fissarsi tanto su questo aspetto, sulla verosimiglianza della rappresentazione degli stati sudisti? Ma se la questione della rappresentazione del Sud è così spinosa, tanto che c'è disaccordo pure tra gli storici mi pare di capire, come pensate di poterne trovare una rappresentazione veritiera in Tex?

Boselli ha fatto proprio quello che uno sceneggiatore di Tex deve fare: ha preso dei cattivi - indubbiamente cattivi, chi è più cattivo di un branco di fanatici razzisti - e li ha messi sulla strada di Tex. Punto. Niente politica, niente ideologia. C'è solo lo spunto della realtà storica - in questo caso il fanatismo del Klan - da cui parte la fantasia dell'autore che ci racconta una storia di fantasia.

 

Sul personaggio di Corbett: ho gradito tantissimo la caratterizzazione che ne dà Boselli, che non si discosta per nulla da quella vista nell'avventura precedente. Molto peggio sarebbe stata una completa trasformazione di Corbett in una candida colomba. La scena che ha fatto storcere il naso a Texan è invece una chicca d'autore. Corbett è uno di quei personaggi che piacciono tanto a Boselli, una "canaglia" dalla parte dei buoni: come lui, ciascuno con sfaccettature diverse, Kid Rodelo, Juan Raza (a proposito, che fine ha fatto?), Mondego... Ogni tanto, se non esagera con la loro frequenza, personaggi di questo tipo ci possono stare. Anche perché uno come Barbanera non l'ha certo inventato lui.

 

Mi fermo qui, attendiamo la seconda parte dove c'è tanta carne al fuoco da cuocere; speriamo che un albo non sia troppo poco per risolvere le due questioni aperte, nel presente e nel passato...

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

SUICIDAL TENDENCIES

 

Alla terza o quarta rilettura dell'albo, il che è per me notevole, mi sono soffermato sulle prime 24 pagine che costituiscono nell'universo texiano un'anomalia o quasi: è infatti assente Tex e tutto lo spazio è lasciato al personaggio cui è intestato l'albo. Ora cosa ci dicono queste pagine ? Nessuno ne ha parlato finora o comunque non a sufficienza. Sono pagine crepuscolari, dominate da un assoluto pessimismo. Jethro è solo l'ombra dell'uomo d'azione che fu, dell'uomo che cercava giustizia per se e per quelli come lui con la pelle nera. Che ne è delle parole per cui se uno dei tre si troverà in difficoltà gli altri interverranno ? Non è certo l'orgoglio che impedisce questa volta a Jethro di chiamare in suo aiuto Tex contro un gruppo di appena venti uomini che per il nostro rappresentano una sciocchezza. Sembra in realtà di leggere tra le linee delle aspirazioni suicide nel personaggio, suicidal tendencies, desideroso di mettere in salvo il figlio  ma anche di ricongiungersi alla moglie. Nell'incontro con la famiglia di Tom Caldwell a pagina 86 c'è tutto perché il personaggio possa rigenerarsi: una nuova moglie, Mary, sorella della precedente e un fratellino, Samuel, che non può non ricordargli il fratello minore impiccato dal Klan. Ora, sconfitto il Klan, la nuova famiglia si sposta dal Mississipi (il Nilo) in un piccolo ranch dello Utah (la terra promessa), quasi un esodo (biblico), dove crea un giardino nel deserto (come gli ebrei in Palestina): quale migliore metafora della vita ? Il Jethro che incontriamo vent'anni dopo è però un uomo finito, stanco, desideroso di morire pur vendendo cara, s'intende, la sua pelle. Ma è un uomo indurito chiaramente votato al suicidio che non ha più voglia di combattere per la sopravvivenza. Dell'antica voglia di rivalsa rimangono solo le belle storie che racconta di continuo al figlio e in particolare quella in cui con i due amici bianchi sconfisse i klansmen, ma questo è uno sguardo al passato che esclude qualsiasi finestra aperta sul futuro. Un personaggio così non l'avevamo mai visto su Tex, non c'è spazio per il nichilismo nel tardo west ottocentesco. Dopo aver guardato crescere il figlio, tutto l'universo si è spento intorno a lui con la morte dell'amata moglie. Ma possibile che il pensiero che il figlio presto si sposi e gli dia dei nipoti, rigenerando così il suo sangue, da solo non basti a fargli contemplare un serena vecchiaia ? Per una visione cristologica di Jethro, il redentore e castigatore dei malvagi, tutto questo pessimismo pare denunciare anche la sconfitta totale delle aspirazioni dei neri in un Sud che continua, a distanza di secoli, a rimanere profondamente radicato nelle sue convinzioni razziste. Il problema non è stato posto ma quanto spazio resterà alla fine del secondo albo per Jethro ? Sembra già di vederlo morto, a meno che Tex, che con lui condivide la stessa tragedia familiare, non riesca come al solito a cambiare le carte in tavola.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">21 ore fa</span>, pecos dice:

Una parola sui commenti "politici" presenti nelle pagine precedenti del forum. Qui davvero non capisco: si è sempre ripetuto che il West di Tex non è un Tex realistico, storicizzato, ma è un West di fantasia, dove la realtà storica è piegata al gusto dell'Avventura. Tex non è la Storia del West, non è Ken Parker, non è Magico Vento. Allora perché fissarsi tanto su questo aspetto, sulla verosimiglianza della rappresentazione degli stati sudisti? Ma se la questione della rappresentazione del Sud è così spinosa, tanto che c'è disaccordo pure tra gli storici mi pare di capire, come pensate di poterne trovare una rappresentazione veritiera in Tex?

Boselli ha fatto proprio quello che uno sceneggiatore di Tex deve fare: ha preso dei cattivi - indubbiamente cattivi, chi è più cattivo di un branco di fanatici razzisti - e li ha messi sulla strada di Tex. Punto. Niente politica, niente ideologia. C'è solo lo spunto della realtà storica - in questo caso il fanatismo del Klan - da cui parte la fantasia dell'autore che ci racconta una storia di fantasia.

Condivido in toto!

Perché dovere per forza trovare dei difetti che un fumetto di fantasia il quale può prendere degli spunti da quello che è la realtà storica?

Non capisco?

<span style="color:red;">7 ore fa</span>, ymalpas dice:

Alla terza o quarta rilettura dell'albo, il che è per me notevole, mi sono soffermato sulle prime 24 pagine che costituiscono nell'universo texiano un'anomalia o quasi: è infatti assente Tex e tutto lo spazio è lasciato al personaggio cui è intestato l'albo.

Pure io nella prima lettura dell'albo mi a dato il senso di anomalia, perché  il personaggio principale ancora non si è fatto vedere. Ma nel proseguire della storia ho capito che l'effetto non poteva essere altrimenti per come la storia è stata impostata.

Per ora magnifica storia, e che dire di Mastantuono..I sul Tex con tratti ben definiti e mascella squadrata con quel tocco di dark mi piace assai.

Bravi!!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ho letto il nuovo albo e ci ho ritrovato il consueto tex boselliano....Un Tex che pare addirittura l'amicone di un fanatico antiabolizionista come Corbett!! E poi tutto un susseguirsi di dialoghi ridondanti e noiosi...Non ci siamo proprio! Arridatece Nizzi!:D:D

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...

letto il secondo album ieri: Può contenere qualche SPOILER!

 

 

 

 

 

la lettura ha destato interesse crescente in me: Il paese di Jethro si rivela marcio fino al midollo come volevasi dimostrare. Tex, Glenn e Jethro si rivelano un trio di amici molto affiatato ed è il loro legame che li porterà ad avere la meglio sui loro avversarî. Landon si rivela come nemico subdolo con quel suo sorrisetto e la divisa.

Il finale mi ha lasciato un po' di malinconia, considerando che Glenn è morto nel frattempo.

I disegni di Corrado son di mio gusto, quantunque disegni in certe vignette delle dita troppo spigolose secondo me.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

La seconda parte della storia non ha fatto altro che confermare le già ottime impressioni che aveva destato in me la prima. Azzeccatissima e storicamente ben contestualizzata la caratterizzazione psicologica dei personaggi, protagonisti o semplici comprimari, e non ho potuto che che compiacermi per la gestione molto accorta della tecnica del flashback, che a conti fatti ha reso a noi lettori una storia non troppo spezzettata da "tuffi" nel passato o viceversa nel presente, a seconda della prospettiva.

 

Esaminando a freddo l'andamento della contesa tra Tex e company ed i loro antagonisti, devo inoltre convenire che narrare la vicenda di Jethro in due albi anziché tre è stata forse una decisione saggia: essendo i motivi della contesa relativamente "semplici" e poco arzigogolati, dipanandola in tre albi si sarebbe potuto correre il rischio di infarcirla di dettagli soverchi che avrebbero potuto farla risultare eccessivamente melensa quando non stucchevole.

 

Quanto agli avversari di Tex, sia nel "passato" che nel "presente", li ho trovati un po' inconsistenti, relativamente facili da affrontare, per quanto confermi il mio plauso nella loro complessiva caratterizzazione e contestualizzazione. Un po' di amaro in bocca, forse, resta per il finale, toccante ma a mio modesto avviso non esaustivo: ho trovato siano rimasti insoluti tanti interrogativi sul successivo avvenire di Glenn Corbett (che personalmente non mi è parso si sia dimostrato poi così cattivo come era stato detto tempo addietro in un'anticipazione ;)). Chissà se sapremo mai cosa ha fatto dopo essersi congedato dai suoi amici, o quali siano state le circostanze che lo hanno poi portato a vivere in un paesino del Texas anziché tornare nel suo Kansas, e morire lì pressoché in solitudine...

 

Comunque, in complesso, una Storia con la S maiuscola, con forse un unico piccolo neo: per quanto mi sforzi, infatti, non sono proprio riuscito a riconoscere davvero Jethro e, soprattutto, Glenn, troppo diversi graficamente dalla loro precedente apparizione...

Modificato da juanraza85
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Contiene Spoiler:

 

Storia molto bella, una di quelle che contano nel complesso,bello il tema del razzismo, molta azione, un Tex in forma.

Uniche perplessità: Il finale, un pò affrettato. Vedersi spuntare così i pard al completo mi pare un pò esagerato. Bello però il finalissimo quando gli amici si separano per non vedersi più.

E poi certo...Tex è forte e invincibile, per anni hanno rotto le scatole a Nizzi perchè a volte si faceva abbassare i cinturoni eccetera eccetera..ma qui per due volte vorrebbero farglieli abbassare, in situazioni molto difficili (quasi disperate nel secondo caso, quello durante la cena), e lui non solo non li abbassa ma spara a tutti, persino in presenza di ostaggi. Insomma un pò troppo forse...

Comunque bella storia.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Letto anche il secondo album di questa bella storia.

Poche considerazioni, ma a mio avviso importanti: azione allo stato puro, semplicemente il vero Tex!

Complimenti a Borden per la bella avventura magistralmente sceneggiata. Mastantuono sempre più preciso anche se ancora un po' lontano da una caratterizzazione tipica .

Modificato da francob
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Rangers

Letta anch'io la seconda parte.... ultimamente per motivi lavorativi e di tempo non riesco a commentare spesso, ma continuo sempre a seguire il forum e naturalmente a leggere Tex e altro.

S
P
O
I
L
E
R
 

Una buonissima storia, che ci porta a rivivere atmosfere del passato, grazie al ripescaggio di due personaggi davvero stupendi: Glenn Corbett e Jethro .

Finalmente dopo anni che l'attendevamo, Boselli ci porta a vedere il compimento della vendetta di Jethro, con molte parti in cui si parla molto , ma da pagina 58 del secondo albo si ha un Tex formidabile che entra in azione e lo fa in maniera incandescente.

Una storia che ci voleva per chiudere un capitolo rimasto aperto da troppo tempo.

Un finale malinconico e triste che alza sicuramente il livello della storia.

I disegni di Mastantuono sono migliori per quanto mi riguarda nelle sequenze ambientate nel passato, con un Tex più giovane e solare.

Quindi promossa su tutti i punti di vista.

 

Per quanto riguarda l'aumento di prezzo, alcuni si lamentano che la Bonelli non scrive più il trafiletto come faceva il buon Sergio a suo tempo.

In questo numero nel redazionale si parla dell'aumento  e di un misterioso gadget che troveremo nell'albo in edicola a Giugno.

Sarà un bloc notes come quello allegato allo speciale di Zagor di Marzo o qualcos'altro? Chissà .... :)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

A lettura appena conclusa, mi limito a dire: storia semplicemente stupenda.

Violenta e insieme nostalgica, un Boselli ancora una volta in stato di grazia. E il Tex visto in queste è proprio quel "vero Tex" di cui alcuni millantano la scomparsa. 

Disegni al solito efficacissimi: Mastantuono è in assoluto uno dei migliori disegnatori di Tex oggi, una delle vere colonne delle serie - e trovatemi uno che riesce a rendere come lui quell'inferno di piombo e fiamme in cui si ritrova Tex in questo albo.

 

Se escludiamo alcune cadute di Faraci e Manfredi, questo per Tex è davvero un periodo magico.

 

 

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Un po' di amaro in bocca, forse, resta per il finale, toccante ma a mio modesto avviso non esaustivo: ho trovato siano rimasti insoluti tanti interrogativi sul successivo avvenire di Glenn Corbett (che personalmente non mi è parso si sia dimostrato poi così cattivo come era stato detto tempo addietro in un'anticipazione ;)). Chissà se sapremo mai cosa ha fatto dopo essersi congedato dai suoi amici, o quali siano state le circostanze che lo hanno poi portato a vivere in un paesino del Texas anziché tornare nel suo Kansas, e morire lì pressoché in solitudine...

Per me questo non è affatto un difetto del finale, che nella sua malinconia l'ho trovato bellissimo. Il fatto di aver lasciato la figura di Glenn un po' avvolta nel mistero, tra l'altro, concederebbe a Boselli di raccontarci ancora qualcosa di lui, di quello che ha fatto dopo questa avventura - magari, mi viene da pensare, anche in un qualche albo dedicato solo a lui (tra "Storie" e "Romanzi" vari che la Bonelli pubblica, Glenn potrebbe trovare un po' di spazio).

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Cita

Per me questo non è affatto un difetto del finale, che nella sua malinconia l'ho trovato bellissimo. Il fatto di aver lasciato la figura di Glenn un po' avvolta nel mistero, tra l'altro, concederebbe a Boselli di raccontarci ancora qualcosa di lui, di quello che ha fatto dopo questa avventura - magari, mi viene da pensare, anche in un qualche albo dedicato solo a lui (tra "Storie" e "Romanzi" vari che la Bonelli pubblica, Glenn potrebbe trovare un po' di spazio).

 

Paco, in verità non intendevo annoverare il finale tra i pochi difetti della storia, ma molto probabilmente devo essermi espresso male: intendevo semplicemente dire che è un finale che lascia una certa malinconia, soprattutto in virtù del legame profondo che inevitabilmente era venuto a crearsi dopo tante peripezie fra Tex e Glenn, che presumo non immaginassero che non si sarebbero più rivisti. Senza dubbio, poi, la malinconia ha il suo fascino ;).

 

Quanto al mio accenno ai dubbi da esso lasciato su quanto possa aver in seguito combinato l'ex Jayhawker, in effetti esso voleva essere un po' tendenzioso nella direzione da te esplicata :rolleyes:: chissà, infatti, che prima o poi tali dubbi possano essere svelati... Se alla SBE lo volessero basterebbe solo trovare il giusto escamotage, anche sulla serie regolare :trapper:...

Modificato da juanraza85
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ottima la storia che rievoca un altro capitolo del passato di Tex che appare completamente scollegato a quelli che sono gli avvenimenti attuali.

E se nel primo vediamo un Jethro ardimentoso spinto dal desiderio di completare la sua personale vendetta nei confronti di chi gli aveva ucciso la moglie e il fratello, ben supportato dagli altrettanto determinati Tex e Glenn, nel secondo ci troviamo davanti un uomo ormai vecchio e stanco, rassegnato a raggiungere la prima e la seconda moglie, preoccupato soltanto di mettere in salvo il giovane figlio. Per questo motivo le tavole che precedono e quelle che seguono il racconto di Jethro appaiono avvolte dalla malinconia, per il rassegnato intento di affrontare l'ultimo scontro prima e per lo struggente ricordo di Glenn Corbett dopo. La rievocazione invece dei drammatici momenti che caratterizzano la contrapposizione dei giovani Tex, Glenn e Jethro al KKK e al clima che avvolgeva la contea di Willingford, in un crescendo di azione si spoglia dei toni malinconici per mostrarci la determinazione dei giovani pards che giocano la partita perfetta portando a termine con successo la battaglia personale di Jethro che anche Tex e Corbett avevano fatto propria.

E anche se stavolta a raccontare l'episodio non è Tex in prima persona il risultato per noi non cambia. 

Boselli costruisce questa storia con una sceneggiatura che ci incolla alle tavole, splendidamente realizzate da Mastantuono e ci trasporta nel clima del vecchio sud dell'immediato dopoguerra proponendoci un episodio del passato di Tex che personalmente ho molto apprezzato.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non ho molto da aggiungere a  quanto detto finora. Storia decisamente molto bella, degna del Boselli dei tempi d'oro. Ultima pagina struggente, specie l'ultima vignetta che rimanda a quella che concludeva "Gli eroi del Texas".

Qualcuno ha trovato un po' inconsistenti gli avversari ed io contesto quest'interpretazione.

I membri del Klan e Landon Stevens sono tutti molto ben caratterizzati e sono una seria minaccia per Tex ed i suoi amici.  Quanto ai nemici di Jethro nel presente, essi non sono che u mero pretesto per narrare le vicende del passato ed è perfettamente naturale che la loro vicenda si chiuda sbrigativamente.

Mastantuono semplicemente ottimo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Due albi eccellenti, con un ben dosato rimando fra presente e passato. Grande prova di Mastantuono, astuta sceneggiatura di Boselli - in fin dei conti c'è solo una consonante di differenza con Bonelli - che propone un'amicizia tipo Tre Moschettieri velata da una già citata malinconia, per le due mogli di Jethro, per Glenn Corbett, però compensata dalla gioventù del figlio di Jethro e da Juanito. Come a dire: verranno tempi migliori.
Personaggi secondari: il dottor Beane è mefistofelico a suo modo. Crane che viene ucciso dai suoi viene liquidato in poche tavole come meritava il suo ruolo: sbruffone di passaggio

Modificato da San Antonio Spurs
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Secondo albo forse ancora migliore del primo,sceneggiatura impeccabile,disegni ottimi,sparatoria in villa che molto mi ha ricordato quella finale di "Django Unchained" ed ultime tavole romantiche,malinconiche e molto struggenti......Quella foglia che vola via resterà nella memoria di molti lettori. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Un esempio chiaro di come Mastantuono sia uno dei migliori in assoluto nella caratterizzazione - direi nella recitazione - dei personaggi: il dottore.

A vederlo nelle prime pagine in cui appare, cicciottello, con la barba da babbonatale, gli occhialetti, il sorriso da nonnino pacioso, mai mi sarei aspettato che sarebbe stato uno dei cattivi principali della storia: e la caratterizzazione di Mastantuono è fatta apposta per dare questa impressione al lettore.

Poi c'è l'ultima vignetta di pagina 61: Mastantuono addensa le ombre, aggrotta la fronte del dottore, inarca le sopracciglia, e improvvisamente quel vecchietto con gli occhietti mefistofelici mostra tutto il suo lato inquietante e diabolico, diventando così, in maniera del tutto credibile, il capo degli incappucciati.

 

Leggo che i nemici di questa storia sarebbero troppo fiacchi. Secondo me non è così: non è che un nemico per essere credibile deve per forza essere un asso con le pistole. E se il dottore e Landon sono nemici credibili un grande merito va dato alla caratterizzazione di Mastantuono: in mano ad altri, probabilmente il dottore sarebbe rimasto il nonnino simpatico e paffuto. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.