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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 32] Il magnifico fuorilegge


ymalpas
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  • Sceriffi

Il magnifico Texone!

 

Eh sì, finalmente ho tra le mani l'albo speciale e dopo un rilassante, caldo sabato mattina in sua compagnia non posso che fare i complimenti agli autori! Questo albo è puro western, con tutte le situazioni più classiche e amate del genere - duelli, inseguimenti, agguati, cavalcate nel deserto, saloon, indiani e fuorilegge... Un'avventura rocambolesca che nelle intenzioni ci vuole riportare alle atmosfere di quei primi cinquanta numeri, ovviamente riviste alla luce di un linguaggio espressivo più moderno e a un formato che non è quello delle strisce. L'omaggio ai primi numeri non si esaurisce alla sola prima (bellissima) tavola, a Dinamite, o alla battuta di Carson "si è mai sentito di un uomo solo che ne minaccia venti?" - che comunque mandano in visibilio i vecchi lettori. È notevolissimo lo sforzo di recuperare quel giovane Tex scanzonato, irruento, spregiudicato dei primi numeri, che a volte cade anche ingenuamente in trappole e tranelli e prende qualche botta in testa in più del solito, ma d'altra parte così era nei primi numeri. Storie così non si possono fare tutti i mesi, è ovvio, questo albo rimane un unicum, un divertito omaggio a GLB e un prezioso regalo a tutti i lettori di Tex!

 

Un texone memorabile anche dal punto di vista dei disegni. Andreucci si rivela un grande interprete del West, e se il suo tratto non è una sorpresa per i lettori di Tex, per lo meno ci mette ai ripari da ardite e non gradite interpretazioni come quella vista lo scorso anno. Ottimo il suo Tex giovane, che diventerà un riferimento per i disegnatori alle prese con le prossime storie ambientate nel passato; bellissima la recitazione dei suoi personaggi, le pose tipicamente western (vedi il Tex appoggiato al bancone del bar, o alla staccionata aspettando il suo giovane rivale), e stupende le ambientazioni. Seppure non arrivi al vertice visto su questa collana (il texone di Frisenda), le sue tavole sono un piacere per gli occhi, e mi auguro di rivederlo il prima possibile sulla serie regolare.

 

Grande Borden! :Ave:

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Gioia, piacere, emozioni.

 

Sono queste le parole che utilizzerei per esprimere, in sintesi, la mia impressione su un Texone che mi riporta a scrivere un mio, personale, parere.

 

Finalmente ho trovato il tempo di sfogliare il Texone firmatomi da Andreucci durante l'evento luganese (ho pubblicato or ora quelle 2-3 immagini che avevo).

Sono stato catturato sin dalla prima tavola, capace di riportarmi alla mente Il Totem Misterioso e di tuffarmi nell'ambientazione western che tanto adoro, per accompagnarmi sino al primo scontro a fuoco dove il giovane Tex mostrerà subito il suo carattere.

 

Premetto che sinora ho letto unicamente una volta l'albo in questione e, forse, ho perso qualche passaggio, finezza,... ma c'è un punto che mi perplime un po' (ogni tanto il mio cervello si pone domande "futili") ed è inerente alla conformità del terreno ove si svolge il primo scontro a fuoco della storia.

 



Sulle prime panoramiche pare essere una gola, un canyon relativamente longilineo e sgombro da ostacoli ma, dopo l'avvistamento, Tex scende con Dinamite (gran piacere rivederlo!) e parrebbe "finire in una gola laterale" se non, addirittura, in un dedalo.

 

Cerco di spiegarmi mediante le immagini del Texone

 

La splendida apertura che abbiamo già visto: Tex, sulla sinistra della pista, osserva l'incedere dei cavalieri (lui sarà sulla loro destra)

1.png

 

Successivamente, vediamo che scende dall'appostamento, con una visuale del fianco sinistro di Dinamite, quindi (prendendo in considerazione la prima pagina), o dietro la coda di Dinamite si può "scendere" verso una valletta retrostante (anche se parrebbe andare in salita il terreno), oppure stanno scendendo dalla pietra verso la pista e noi abbiamo lo sguardo secondo la prospettiva dei cavalieri in arrivo.

 

Sin qui considererei valida l'ipotesi della valletta retrostante, specialmente tenendo in considerazione la direzione verso la quale si allontana Dinamite e la prima vignetta della pagina 19, dove si nota la biforcazione della pista; avremmo dunque tra le due piste un bel po' di roccia (prendendo in considerazione la prima vignetta)

 

Tex però si ritrova sulla sinistra dei cavalieri (pagina 19), quindi significherebbe che sia tornato su a piedi nella posizione d'osservazione precedentemente occupata, per poi scendere sulla pista del canyon che gli antagonisti stanno seguendo, risalendo successivamente sul lato opposto (avrebbe, conseguentemente, la pista principale ed un crinale che lo separano da Dinamite)

2.png

 

 

 

Durante lo scontro il nostro giovane fuorilegge salirà poi ulteriormente, ritrovandosi in una posizione sopra elevata rispetto a quella da dove ha iniziato lo scontro... posizione occupata da una parte degli antagonisti.

 

Si porta leggermente al riparo per poi chiamare a sé il fedele - quanti ricordi- destriero.

 

3.png

 

L'impatto cinematografico del "salto in groppa al cavallo" è sicuramente suggestivo (messa a parte la forza di gravità che, nel corso della caduta, farebbe arrivare in groppa al cavallo un peso non indifferente) ma a questo punto ho l'impressione che si sia dimenticata da qualche parte una pista.

 

4.png



 

 

Di per sé è poca roba, ma ammetto che ho già passato vario tempo a cercare di configurarmi la conformità del terreno ove ci si trova.

 

Avessi letto prima l'albo ne avrei discusso con piacere con @Stefano Andreucci ma, ahimé, così non fu ed ora ho questo tarlo che continua a farmi guardare e riguardare quelle splendide tavole :D

 

 

La storia riesce ad appassionare (e mi torna in mente un'immagine, che non posterò qui, che sembra quasi volerci sfidare a dire il contrario) sia per la trama che per i disegni ma, penso, soprattutto per l'utilizzo fuori dagli schemi di Tex. Non siamo più tanto abituati a quel periodo e, anche negli albi degli albori, non era poi così usuale vedere il nostro Tex fuori dalle vesti di Ranger. È un piacere scoprire anche un tassello, a volte forse dato per scontato se non addirittura "non necessario", quale lo è la crescita.

 

Oggi ci troviamo con un Tex granitico, pronto a prendere una decisione tatticamente ponderata (anche se per gente meno tosta potrebbe essere folle/insensata/...) e con una cerchia di amici, pochi ma buoni, sui quali far affidamento.

 

In questa storia, in cui vedo anch'io un certo riferimento al film già citato precedentemente del registra Leone, è un piacere vedere un Tex "già Tex ma non ancora totalmente lui" vivere delle situazioni che lo avvicineranno ulteriormente al diventare quel che conosciamo.

 

Non la definirei la miglior storia di sempre, o di @borden, ma di sicuro è un Texone che consiglierei a tutti, partendo da chi ha conosciuto l'inizio di Tex giungendo sino a chi, invece, vorrebbe scoprirlo.

 

Dinamite, come detto, è stato per me un piacere rivederlo, e le pagine 150-156 sono  state in grado di rendergli giustizia, rispettandone quel ruolo di protagonista/pard di Tex che tanto mi piaceva.

 

Quale ulteriore piccola nota personale extra, ho apprezzato la maggior libertà nella gestione della struttura della pagina (una, per capire cosa intendo, è la 195 ad esempio, con l'entrata in scena molto cinematografica ...). Tale aspetto lo avevo già apprezzato, seppur fosse legato maggiormente all'imprimere dinamismo, nella storia [576/578] Omicidio In Bourbon Street disegnata da Santucci (@mrno74). Trovo che diano maggior forza, freschezza,... al fumetto.

 

 

Come ho trovato il Texone?

 

Mi ha procurato gioia, piacere ed emozioni!

 

 

 

 

Ah si, prima di concludere, voglio chiedervi:

 

Pensate che tutte le tavole siano state fatte allo stesso modo?

Se si, a mano o mediante tavola digitale?

Se no, cosa e cosa?

 

La risposta, direttamente da @Stefano Andreucci

 



Da 227 sino alla fine della 229 è stata impiegata la tavola digitale.

 

Motivo? Ha ricevuto tale tavola per poter eseguire un lavoro, ma non avendo il tempo per fare prove dedicate ha unito le due cose... disegnare tali tavole di Tex su il nuovo supporto tecnologico, ed il risultato è quel che vedete nell'albo.

 

E come piccola ed ultima aggiunta, Tiger Jack non era presente attorno al fuoco perchè, semplicemente, non compariva in quanto avesse ricevuto da disegnare ;)

 

 

 

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  • 2 settimane dopo...
  • Rangers
On 24/6/2017 at 17:34, West10 dice:

Per finire un'altra domanda a Mauro, nella parte finale si perde traccia del quinto uomo quello colpito dalla freccia all'avambraccio, non si chiarisce che fine ha fatto, vabbeh viene consegnato allo sceriffo ma non si vede...

Letto...guardato e piaciuto. Ottimo connubio storia disegni. Sicuramente tra i migliori texoni pubblicati. 

Ho citato questa parte del messaggio di West10 in quanto il quinto uomo della banda ha un viso familiare: sembra che Andreucci abbia voluto farlo assomigliare a.....se stesso!

Ho preso un abbaglio o c'ho azzeccato? 

20170725_144905.jpg

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  • 2 mesi dopo...

Me la fate dire una cattiveria?

No no, avete capito male.

Storia bellissima e bei disegni.

Però...

Insomma, si svolge quando Tex era poco più di un ragazzino, poco importa se poco prima o poco dopo la guerra di secessione.

Si svolge però sicuramente prima del 1873.

Eh sì, il 1873 è l'anno in cui sono comparsi il fucile winchester e le prime pistole a retrocarica.

Come come come???

Ancora eh sì.

Prima, tutte le colt sparavano palle (e non pallottole) calibro 36 ed erano ad avancarica.

A caricare una sola colt ci voleva un quarto d'ora: in ciascuna delle sei camere prima si metteva la polvere, poi la palla di piombo, spinta in fondo con uno strumento chiamato calcatoio, e infine della pasta simile alla cera che impermeabilizzava la camera e impediva ritorni di fiamma che potevano far incendiare ed esplodere la polvere nera compressa con conseguenze poco piacevoli per il pistolero.

Infine, nella parte anteriore, nei sei luminelli, si mettevano le capsule che, colpite dal cane, provocavano la scintilla che dava fuoco alla polvere.

Avete presente le capsule che mettevate da bambini nelle pistole giocattolo?

Sì, proprio quelle.

E nel 1873, quando comparirono i primi proiettili con bossoli metallici, arrivarono le prime colt calibro 45.

Ma allora le colt costavano 15 dollari, in media uno stipendio e mezzo mensile.

La gente si teneva le vecchie colt ad avancarica e solo i più spendaccioni trasformavano le vecchie colt cambiando solo i pezzi indispensabili.

Il consumismo non era stato ancora inventato.

Le armi di Tex sono, nella storia pur bellissima in questione, sicuramente winchester e colt, entrambi calibro 45 con pallottole intercambiabili tra le due armi.

Possiamo perdonare simili anacronismi.

Ma certo.

Soprattutto perché tutti fanno simili errori.

Cercate su youtube, se non la ricordate a memoria, la celebre scena di Tuco nell'armeria nel famoso film "Il buono, il brutto, il cattivo", che si svolge, lo sappiamo tutti, nel 1862 in piena guerra di secessione.

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Contiene spoiler presumibilmente.

 

Boselli confeziona una storia interessante ed intrigante, disegnata magnificamente. Tex è di nuovo guascone come da giovane, in quanto giovane, e la trama è leggera e mancano i consueti passaggi mazzosi e mattonosi tipici del nostro. Ciò premesso, non è tutto oro quello che luccica. Non mancano le solite note stonate, quali ad esempio il ripetersi della parola "piedidolci" e del termine (orripilante) old timer fino allo stremo. Ma fosse solo questo ci firmerei. Invece eccoti il solito personaggio boselliano che non sa chi è, schizofrenico oltre il massimo sindacale. Figlio di papà, si vuole far ammazzare in un duello, tradisce come un signore e si rivela un pusillanime, no, un eroe, no, uno da stare all'altezza del nostro e un amicone. Unu mancante, in limba sarda. E Tex di Boselli non si smentisce, si vanta e fa vantare fino alla nausea e siamo al ritornello del mito mitico e mitologico, proprio il nostro, a mio giudizio non lo concepisce diversamente. Più forte di lui. Pazienza, almeno stavolta è all'altezza, in parecchi passaggi.

Comunque quando si mette a scrivere un Tex classico è bravo, ci pecca ma è bravo e il suo lavoro va apprezzato. E difatti lo apprezzo e mi piace, non ho buttato i soldi nella spazzatura.

I disegni solo belli, bellissimi, emozionanti ed evocativi, uno spettacolo.

Odio mettere voti ma un ottimo acquisto.

 

Modificato da Wasted Years
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  • 4 settimane dopo...

Questo è un periodo veramente d'oro per Tex,ed a impreziosirlo ancor di più ci pensa un cartonato versione deluxe !!  A me le storie del passato di Tex piacciono sempre,ma questa prende a braccetto quella del Maxi e si avvia ad entrare nel novero di quelle leggendarie,con testo e disegni superbi. Non c'è limite al meglio !!

 

 @ Per Letizia : Sei un armaiola eccellente,però fai riferimento alla Colt Paterson che negli anni '60 dell'ottocento era caduta giustamente in disuso. La Guerra Civile diede impulso alla creazione di nuovi strumenti di offesa,pensa alla Gatling,al sommergibile,alle corazzate,ed anche nel novero delle armi individuali ci furono clamorose novità,come,ad esempio,le carabine Spencer (con un caricatore da sette proiettili che si infilava nel calcio) ed Henry,antesignano del Winchester (vedi Tex nr.113,114,115),e le Colt Army e Navy,nonchè le Remington Army e Navy,che si caricavano con tamburi già pronti (vedi "Il Cavaliere Pallido"). Nel 1873 esordirono il Winchester '73,evoluzione di quello del 1867,e la Colt 45 single action Army,destinata alla Cavalleria,che sostituiva la Cavalry,dalla canna un po' troppo lunga.

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  • 1 anno dopo...

Come imitare il proprio maestro e riuscire a superarlo. Boselli coglie a piene mani dai primi storici numeri, riproponendo un Tex sbarazzino ed incosciente (vedasi prima scena da uno contro venti o il duello finale) ed aggiungendovi un cumulo di personaggi interessanti, sfornando, a mio modesto parere, un'opera d'arte, che ti fa venire voglia di riprenderla in mano appena conclusa, tanto è piena di scene d'azione e situazioni accattivanti.
Capitolo disegni: per un Tex giovanile assolutamente perfetto, ce n'è uno moderno che non gradisco molto. Tutto il resto è ad altissimi livelli.

Voto alla storia: 9,5

Voto ai disegni: 9

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  • 6 mesi dopo...

Vorrei tanto recuperare questo "Texone", ma sul sito SBE è fuori catalogo, cosa molto strana visto che i due Texoni precedenti sono ancora reperibili. Qualcuno di voi sa il motivo?

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5 minuti fa, Il Maestro dice:

Vorrei tanto recuperare questo "Texone", ma sul sito SBE è fuori catalogo, cosa molto strana visto che i due Texoni precedenti sono ancora reperibili. Qualcuno di voi sa il motivo?

La ristampa degli albi speciali è una cosa abbastanza rara (sicuramente lo è stato il primo, che si esaurì il giorno stesso dell'uscita in edicola). Questo in particolare se non c'è nel sito è che il prodotto è stato apprezzato e venduto.

Ora si tende a ripubblicare in altre edizioni (la vecchia "Stella d'Oro" e recentemente i cartonati o brossurati da libreria).

La via più comoda ora è Ebay o Amazon, quella più difficile in questo momento le mostre mercato e le librerie dell'usato.

C'è sempre Repubblica, che potrebbe far uscire questi albi a colori.

 

Modificato da Dix Leroy
  • Grazie (+1) 1
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3 hours ago, Il Maestro said:

Vorrei tanto recuperare questo "Texone", ma sul sito SBE è fuori catalogo, cosa molto strana visto che i due Texoni precedenti sono ancora reperibili. Qualcuno di voi sa il motivo?

 

A quanto ne so, da qualche tempo la Bonelli non tiene più molte copie di un albo da parte per gli arretrati, probabilmente per diminuire i costi del magazzino (e qualche anno fa ha praticamente svenduto gran parte del magazzino ad un grosso commerciante, inondando il mercato anche di albi considerati rari che si pensava fossero esauriti ma che sono saltati fuori in quella svendita). la conseguenza è che se fino ad alcuni anni fa si poteva contare sul fatto che a meno di un grande successo imprevisto - tipo appunto il primo Texone o i primi Dylan Dog - un albo rimanesse disponibile per diversi anni, oggi è diventato sempre più comune vedere albi abbastanza recenti esauriti. Basta che riceva abbastanza recensioni positive da avere una buona vendita come arretrato, e la scorta si esaurisce molto più in fretta...

 

(a questo aggiungici che periodicamente si liberano dei numeri più vecchi che probabilmente non hanno più vendite apprezzabili come arretrati, e quindi per esempio tutti Texoni fino al 29 furono dati come "esauriti" contemporaneamente tempo fa, anche quelli che ancora non lo erano, lo stesso giorno...)

 

Oggi quindi è consigliabile non attendere troppo prima di procurarsi un arretrato Bonelli (anche se in realtà la maggior parte si trovano comunque su ebay, questa nuova politica ha fatto lievitare i prezzi anche lì...)

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Questo è un capolavoro. Borden ha ripreso alla grande il Tex giovane, ai tempi in cui era fuorilegge e ci dà una storia esaltante e mai banale. Uno dei Texoni migliori di Borden e comunque degli ultimi anni. E lo dico io che non amo per niente le riprese del Tex giovane (infatti non compro Tex Willer). Questo qui, ad ogni modo, lascia proprio incollati all'albo senza un attimo di noia.

Voti massimi o quasi. Anche ai disegni.

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Just now, valerio dice:

Questo è un capolavoro. Borden ha ripreso alla grande il Tex giovane, ai tempi in cui era fuorilegge e ci dà una storia esaltante e mai banale. Uno dei Texoni migliori di Borden e comunque degli ultimi anni. E lo dico io che non amo per niente le riprese del Tex giovane (infatti non compro Tex Willer). Questo qui, ad ogni modo, lascia proprio incollati all'albo senza un attimo di noia.

Voti massimi o quasi. Anche ai disegni.

Se vuoi incollarti ancora di piu leggiti anche Tex Willer. 😊

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<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

Se vuoi incollarti ancora di piu leggiti anche Tex Willer. 😊

Ma non mi va proprio di leggere Tex giovane...l'ho lasciato giovane ai suoi tempi e ora davvero mi diverto solo a leggere storie dove "si va avanti". E' come se vedessi Tex come un attore in carne ed ossa, e me lo immaginassi ultracinquantenne travestito da ragazzino con la parrucca....non so se ho reso l'idea. E' una cosa mia....voglio vederlo in avventure nuove, in avanti nel tempo.

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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Forse perchè non lo scrive Nizzi?😝

Ma per carità. Non lo leggerei in nessun caso. Mi frega a me di Nizzi o di Boselli. Non mi piace il genere.

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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, valerio dice:

Ma per carità. Non lo leggerei in nessun caso. Mi frega a me di Nizzi o di Boselli. Non mi piace il genere.

 

Non sei molto logico. Dici che ti è piaciuto il Texone di Andreucci? Beh, è lo stesso personaggio!  E direi che mi  sta venendo  anche meglio, sono le storie che attualmente mi  diverto più a scrivere: questo significa qualcosa anche in termini di risultato narrativo. Da texano, ti dico che stai sbagliando con motivazioni perlomeno curiose.

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Just now, borden dice:

 

Non sei molto logico. Dici che ti è piaciuto il Texone di Andreucci? Beh, è lo stesso personaggio!  E direi che mi  sta venendo  anche meglio, sono le storie che attualmente mi  diverto più a scrivere: questo significa qualcosa anche in termini di risultato narrativo. Da texano, ti dico che stai sbagliando con motivazioni perlomeno curiose.

Spiego meglio:

Il texone mi è piaciuto moltissimo. E' scritto in modo impeccabile ed è molto appassionante.

Però, per il mio gusto, il Tex giovane lo digerisco solo una tantum, perchè ormai sono proiettato al futuro diciamo.

Prima che si aprisse la serie Tex Willer stavi scrivendo già alcune storie con i nostri protagonisti da giovani. Temevo che sarebbero diventate troppe (sempre per i miei gusti) e quindi sono stato contento che tu abbia deciso di farci una serie dedicata, così da non metterle più nelle altre serie. Lo so bene che ti diverti a scrivere di Tex giovane e fai benissimo. E' anche una cosa che, capisco possa essere interessante sia da scrivere che da leggere, ma ribadisco che a me non interessa leggere molte storie del Tex giovane oggi.

Poi magari cambierò idea, un giorno, e recupererò tutto, non posso escluderlo.

 

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<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, borden dice:

 

Non sei molto logico. Dici che ti è piaciuto il Texone di Andreucci? Beh, è lo stesso personaggio!  E direi che mi  sta venendo  anche meglio, sono le storie che attualmente mi  diverto più a scrivere: questo significa qualcosa anche in termini di risultato narrativo. Da texano, ti dico che stai sbagliando con motivazioni perlomeno curiose.

Da Texano..o da texiano?:laugh:

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<span style="color:red;">40 minuti fa</span>, laredo dice:

Da Texano..o da texiano?:laugh:

 

Il dannato correttore automatico!

<span style="color:red;">50 minuti fa</span>, valerio dice:

Spiego meglio:

Il texone mi è piaciuto moltissimo. E' scritto in modo impeccabile ed è molto appassionante.

Però, per il mio gusto, il Tex giovane lo digerisco solo una tantum, perchè ormai sono proiettato al futuro diciamo.

Prima che si aprisse la serie Tex Willer stavi scrivendo già alcune storie con i nostri protagonisti da giovani. Temevo che sarebbero diventate troppe (sempre per i miei gusti) e quindi sono stato contento che tu abbia deciso di farci una serie dedicata, così da non metterle più nelle altre serie. Lo so bene che ti diverti a scrivere di Tex giovane e fai benissimo. E' anche una cosa che, capisco possa essere interessante sia da scrivere che da leggere, ma ribadisco che a me non interessa leggere molte storie del Tex giovane oggi.

Poi magari cambierò idea, un giorno, e recupererò tutto, non posso escluderlo.

 

 

 

Te lo consiglio, fatteli prestare, semmai. E curiosità la mia., non cerco soldi per la Casa editrice. (vabbè, anche...)

 

 

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  • 5 mesi dopo...

Un magnifico Texone per un magnifico fuorilegge, sia grazie alla sceneggiatura di Boselli che ai disegni di Andreucci! Eccellente davvero sotto ogni punto di vista, questa storia in cui Tex ci regala un altro frammento del suo passato, ben prima che aprisse i battenti la serie del Tex giovane. Un'avventura dalla trama ben definita e semplice solo in apparenza, specchio fedele ed esemplare della burrascosa giovinezza del Nostro (a causa delle note circostanze avverse), che prende il via dell'ennesima falsa accusa, stavolta una rapina attribuitagli per errore, e che lo costringe a doversi guardare sia dai minatori derubati che dagli occasionali compagni di avventura, l'anziano avventuriero Dusty e Will Kramer, inesperto ma già abile con le colt, personaggi dalla personalità non scontata ma ben tratteggiata da Boselli, che restano in bilico per buona parte della storia, fino a redimersi definitivamente nel momento della difesa dagli assalti dei comancheros.

 

Memorabile il primo incontro tra Tex e Cochise, il quale intuisce immediatamente l'onestà e la lealtà del Nostro e stipula con lui una fratellanza di sangue non solamente formale, come imparano a loro spese i fuorilegge di Robbers' Nest, e soprattutto i loro capoccioni Schirmer e Mendoza. Da brividi, infine, il finale, con Will Kramer di ritorno verso l'est che, già colmo di nostalgia per i tumultuosi giorni trascorsi al fianco di Tex, apre il finestrino della diligenza e può così vedere all'orizzonte la sagoma di un magnifico fuorilegge che lo saluta da lontano!

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  • 1 mese dopo...

Benché io non sia un fan delle avventure del giovane Tex, bisogna riconoscere che "Il magnifico fuorilegge" non è solamente un omaggio alle primissime storie dell'eroe di casa Bonelli, ma si spinge a focalizzare la sua attenzione su due grandi temi: l'amicizia e la giustizia. Per quanto riguarda la prima, il giovane Tex ripete sovente il suo essere un solitario, di preferire la compagnia di un cadavere a quella di un vivo, di fidarsi solo del prode Dinamite. Eppure per tutto l'albo Tex vorrebbe disperatamente fidarsi di qualcuno, smettere di essere solo e cominciare ad avere degli amici su cui contare. Va letta in quest'ottica il patto di sangue con Cochise, il primo essere umano ad incontrare la sua fiducia, e il rapporto tribolato con Will, giovane inesperto ma con un grande cuore. L'ultima tavola dell'albo dimostra proprio questo: Tex ha capito che la fiducia nel prossimo rende gli uomini meno soli e proverà ad avere dei pards.

L'altro tema è la giustizia: Tex è un fuorilegge, certo, ma "magnifico": non spara alle spalle, non tradisce, ha una sola parola. Non è vendicativo, ma solo giusto, indipendentemente dalla legge scritta, il suo codice morale è superiore, inscritto in un cuore puro privo di debolezze, ripensamenti, dubbi. Tex è proprio quell'eroe che è eroe a tutti gli effetti, senza tentennamenti, e che vede bontà e male senza sfumature. In questo ricalcando alla perfezione il primissimo Tex di G.L.Bonelli.

Un Tex che si muove con l'agilità di una antilocapra, che spara rapido come il fulmine e che pesta più duro di Bud Spencer. Tanta azione dunque in questo albo, ma anche spazio, come dicevo, ad una riflessione sui temi Western che caratterizzano il nostro eroe. Nella la sceneggiatura, che non si sfilaccia mai e che mostra nel suo ordito una grande ricchezza.

 

I disegni di Andreucci sono sempre ottimi, ben caratterizzati tutti i volti dei personaggi, con un Tex dal viso più "duro", proprio perché non ha ancora incontrato chi sa farlo sorridere, ovvero il fedele Carson. Tale cura non lesina nulla in dinamicità, motivo per cui le tavole risultano sempre di eccellente fattura.

 

Voto complessivo: 8,5 (ma solo per una mia idiosincrasia con il "giovane Tex"). 

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