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[Maxi Tex N. 22] La grande corsa


natural killer
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Da Tucson a San Francisco: salite in sella, ha inizio la grande corsa!

MAXI TEX

N° : 22

Periodicità: semestrale

LA GRANDE CORSA

tex_grande_corsa.jpg

 

uscita: 04/04/2018

Soggetto: Pasquale Ruju

Sceneggiatura: Pasquale Ruju

Disegni: Roberto Diso

Copertina: Claudio Villa


Il “San Francisco Examiner” ha organizzato un grande evento: una gara a cavallo da Tucson, in Arizona, sino a San Francisco, in California. I concorrenti dovranno superare le insidie di indiani selvaggi e della natura spietata: in palio, un sostanzioso premio in denaro. Per aiutare il giovane Kevin Caldwell, pestato a sangue dagli uomini del losco signorotto locale Ozzie Duke, Tex accetta di correre al suo posto, in groppa a West Wind, il magnifico Appaloosa del ragazzo. Un’ombra di morte, però, si staglia sugli agguerriti concorrenti: tra di loro si nasconde un feroce assassino e non tutti riusciranno a tagliare il traguardo...

 

http://www.sergiobonelli.it/tex/2018/02/28/albo/la-grande-corsa-1002559/

 

 

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La copertina è semplice ma molto bella, la trama è interessante, Ruju è una garanzia... ma i disegni, a vedere le pagine sul sito Bonelli, sono davvero inaccettabili, specie per un albo che costa 6 euro e più. A vedere le vignette in anteprima, sembra anzi un Diso ancor più minimale e tirato via del solito.

Mi spiace dover lasciare un Ruju in edicola (ed è il secondo Maxi suo), ma trovo questi disegni indegni di Tex e dei miei soldi.

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  • Sceriffi

Dall'anteprima la trama sembra davvero promettente ed insolita. Come dice Paco, i disegni sono però peggio del solito - davvero inaccettabili. Comprerò comunque l'albo, sperando che Ruju sappia compensare lo scarso appeal delle tavole con una trama avvincente.

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, pecos dice:

Dall'anteprima la trama sembra davvero promettente ed insolita. Come dice Paco, i disegni sono però peggio del solito - davvero inaccettabili. Comprerò comunque l'albo, sperando che Ruju sappia compensare lo scarso appeal delle tavole con una trama avvincente.

 

Invece io incomincio a fare qualche passo indietro e lascerò questo maxi in edicola. Mi spiace per Pasquale (ma attendo il suo terzo romanzo con ansia) e per la trama che ricorda molto "Hidalgo",film con Viggo Mortensen,e mi spiace anche per Roberto Diso,del '32 come mia mamma,che non voglio nè offendere,nè sbeffeggiare,ma è innegabile che il "suo" Tex è inguardabile oltre ogni limite . Adesso basta.

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<span style="color:red;">51 minuti fa</span>, Havasu dice:

mi spiace anche per Roberto Diso,del '32 come mia mamma,che non voglio nè offendere,nè sbeffeggiare,ma è innegabile che il "suo" Tex è inguardabile oltre ogni limite . Adesso basta.

 

Ecco, non vorrei sembrare offensivo verso Diso, che su Mister No disegnò pagine bellissime. E' chiaro che un disegnatore che va sulla novantina non può offrire molto più di così (anche se, a onor del vero, Diso non è mai stato il massimo su Tex): io personalmente me la prendo con la Bonelli, che permette disegni del genere su quella che considera (o dovrebbe considerare) la sua testata più gloriosa.

Chiedere ai lettori, per quanto fedeli, di spendere 6 o 7 euro per un fumetto con disegni del genere è francamente una presa per i fondelli. 

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Secondo me state esagerando, queste tavole non sono per niente malvagie e vista l'eta' direi che Diso se la sta cavando egregiamente.

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Sinceramente non so quali dinamiche si sviluppino in una casa editrice come la Bonelli però, a parte qualche lodevole eccezione come Fusco, la quasi totalità dei disegnatori di Tex continua a disegnare fino all'ultimo giorno di vita, a volte anche lasciando a metà una storia (vedi Nicolò o Letteri). Evidentemente Diso intende fare lo stesso. 

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Io ho sempre avuto l'impressione che i "fumettari" non risultino proprio all'INPS,

per cui se vogliono mangiare, devono lavorare, anche se malfermi di salute.

C'è qualche caso di disegnatori che lasciano le nuvolette per i quadri,

ma non mi fanno cambiare opinione.

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  • Rangers

.....e comunque se la SBE ha pagato a Diso il lavoro, il lavoro pagato va stampato. Altrimenti ci rimettono e perdono quattrini.

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Dix Leroy dice:

Io ho sempre avuto l'impressione che i "fumettari" non risultino proprio all'INPS,

per cui se vogliono mangiare, devono lavorare, anche se malfermi di salute.

C'è qualche caso di disegnatori che lasciano le nuvolette per i quadri,

ma non mi fanno cambiare opinione.

 

Se non è previsto diversamente dal contratto, i fumettisti, in quanto liberi professionisti,  i contributi li versano all'INPS su base volontaria oppure si fanno una pensione privata.

In ogni caso, visto che fanno un lavoro che hanno voluto loro e si divertono, continuano a farlo finché  le forze gli reggono.

In ogni caso, tolta qualche eccezione, non ho mai conosciuto fumettisti ricchi ma molti di loro, se sono stati saggi, campano bene 

Se poi sono sceneggiatori come Claudio Nizzi, che al suo apice prendeva presumibilmente 100 Euro lordi a tavola e ne scriveva 10 al giorno, stanno anche meglio.:lol:

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Sono contento per loro.

Io che per il "postofisso"  spesso penso di aver rinunciato alla libertà,

per le cose che mi piace fare (tipo leggere fumetti) non c'è mai il tempo.

Mi riesce difficile pensare che si possa divertirsi lavorando.

Invece qualcuno pare ci riesca!

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Stephen King ha detto che lo scrittore è una persona fortunata che viene pagata per fare qualcosa che farebbe comunque gratis.

Vale per qualunque lavoro di tipo artistico ma non ditelo ai committenti.:lol:

Modificato da Carlo Monni
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<span style="color:red;">38 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Stephen King ha detto che lo scrittore è una persona fortunata che viene pagata per fare qualcosa che farebbe comunque gratis.

Vale per qualunque lavoro di tipo artistico ma non ditelo ai committenti.:lol:

 

Fortunata?

Ho scritto una decina di racconti e non ci ho ricavato neanche un centesimo.

Sarà mica che non sono una scrittrice?

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Letizia dice:

 

Fortunata?

Ho scritto una decina di racconti e non ci ho ricavato neanche un centesimo.

Sarà mica che non sono una scrittrice?

 

Al contrario: sei la prova che King ha ragione: scrivi anche se nessuno ti paga per il solo piacere di farlo.:lol:

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Troppa prevenzione su Diso.

Vero Tex non è nelle sue corde, preferisco ricordare le meravigliose tavole su Mister No

Vero va verso i novanta non si può pretendere che sia ora al suo apice e tutto quello che fa è già un di più

Cio detto le tavole sopra postate non mi sembrano così malvage... e di volti e di rappresentazioni di Tex ne ho viste ben di peggio in passato.

Ergo, godiamoci questo maxi così com'è che 

Modificato da Ted Hawkins
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Concordo con l'amico Ted.

I disegni di Diso non mi fanno impazzire, tuttavia comprerò l'albo perché la trama mi ispira parecchio: sembra una storia molto avventurosa con diverse insidie.

Pensate che da me un albo della serie regolare costa 13 franchi (ca. 11.30 euro), un maxi o un texone più di 20. 

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Il problema sembra essere che Diso ha dato una rappresentazione di Tex non condivisibile

dai lettori, peraltro abbastanza coerente in tutte le storie che ha illustrato. Nelle tavole in anteprima,

guardate i cavalli e non i cavalieri. L'animale è rappresentato senza indugi, in pose dinamiche

e aggraziate. Le anatre che volano sopra l'inquadratura della pista sono belle (e sono un

marchio di fabbrica di Diso sin dagli esordi). Ora veniamo ai personaggi di contorno o solo

quelli di spalle. Okay, sono un po' troppo accennati, ma ci stà: stiamo osservando il lavoro di

chi nel tempo ha saputo stilizzare, anche se almeno per i tratteggi potrebbe usare una punta più sottile!

Però quella faccia, quel cappello ostinatamente senza la tradizionale fascetta, quegli zigomi

troppo pronunciati e una mascella per nulla squadrata, mettono in ombra tutto il resto.

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Diso può piacere o non piacere, questo non lo discuto ma mi permetto di discutere sulle osservazioni riguardo la sua rappresentazione.

Forse a causa della mia età e quindi dell'epoca in cui ho conosciuto Tex per la prima volta, la cosa non mi scandalizza affatto.

Quando ho cominciato a leggere Tex c'erano cinque disegnatori e quattro di loro davano del volto, del fisico e talvolta perfino di particolari del vestiario versioni molto differenti. Il volto del Tex di Nicolò non aveva nulla a che fare con quello del Tex di Galep (somigliava piuttosto a quello dei vari personaggi maschili che Nicolò aveva realizzato in precedenza, in particolare a Jimmy Laramy), il quale a sua volta non somigliava a quello di Letteri ed era lontanissimo da quello di Ticci.

Insomma, mi sono abituato fin da bambino a vedere un Tex differente a seconda del disegnatore e non mi crea particolari problemi la rappresentazione personale di Diso.

Se poi ci mettiamo a discutere di altre specifiche tecniche potremo trovarci d'accordo oppure in disaccordo a seconda dei casi.;)

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E' una prassi che ogni disegnatore si senta libero di rappresentare Tex come preferisce.

Ogni artista immagino ci abbia lavorato sopra e sia giunto alla sua decisione.

Alcuni lo hanno modificato in seguito (vedi Ticci o Fusco), altri sono rimasti inalterati.

Sicuramente il Tex di Nicolò era meno massiccio, mentre quello di Ortiz lo era fin troppo.

Quello che volevo dire è che ho l'impressione che si dica che Diso "disegna male"

più che altro per l'aspetto del protagonista.

Per esempio io non sopportavo il Carson di DeLa Fuente pur essendo stato un

grande disegnatore (e non è un segreto che non ho mai gradito l'acconciatura del Tex

di Magnus).

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Quello che volevo dire è che ho l'impressione che si dica che Diso "disegna male"

più che altro per l'aspetto del protagonista.

 

Ed è esattamente questo che io contesto a chi lo pensa.

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Oggettivamente si può puntualizzare che Roberto disegna veloce e quindi non

può essere precisino e pieno di particolari come siamo abituati oggi.

Ma Diso non lo è mai stato (vedasi le storie per la Collana Rodeo, eseguite prima

di Mister No) e non si può certo pretendere che lo diventi oggi.

Ma come Monti distaccò il suo Tex dalla copiatura di Ticci, o per opposto

Repetto fece in modo che il suo protagonista fosse un po' più "Ticcioso",

forse il Tex di Diso potrebbe essere un po' meno Jerry Drake.

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Non è questione di somiglianza, è questione di tratto...

 

Alan Ford e Tex

 

 

Risultati immagini per alan ford Tex  Risultati immagini per alan ford Tex

 

Zagor e Tex

 

Immagine correlata

 

Mister No e Tex

 

Risultati immagini per mister no tex diso

 

 

 

 

 

I disegni di Magnus, di Gallieno e di Diso hanno un'anima.

Sono tre grandissimi

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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 22] La grande corsa
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