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TWF - Tex Willer Forum

La serie regolare è alla canna del gas?


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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, borden dice:

In realtà NON sappiamo affatto che cosa hanno fatto Proteus, Mefisto, Satania e compagnia. E molti vorrebbero saperlo, tra cui, da lettore di Tex, io stesso. I "ritorni", nel fumetto, in tutti i fumetti e anche in Tex,  ci sono sempre stati. Se sei stanco tu, è un altro paio di maniche, ci saranno altri motivi, ma quello che stiamo facendo non ha niente di strano né tantomeno di offensivo nei riguardi del personaggio che stiamo tenendo in vita, secondo me molto bene. Ecco l'ho detto. E' la mia opinione... e vale la tua. ;)

 

PS  All'incontro su Mastantuono erano tutti entusiasti , anche della storia sui cinesi in edicola. Ed erano persone in carne e ossa. Certo, anche loro preferirebbero avere ogni mese in edicola "Tra due bandiere", ma ciò non toglie che apprezzano lo stesso le storie "normali".  

Oggi sarò a Cartoomics. Vedremo.

 

Il mio piacere sarebbe di aver preso un enorme sbaglio nel pensare certe cose....per me la tua opinione vale più della mia, dato che tu sai di cosa parli mentre io non sò cosa succederà.. Quello che temo è che si concentri più sull'apparenza che sul contenuto, nel senso che mi sta bene far tornare un personaggio, ma  se questo ritorno non coincide con una storia degna, non sò fino a che punto vale la pena. 

Non credo di essere l'unico a pensare che da tanto la maggior parte delle storie non rimangono impresse. 

Sai quando a scuola dicono "è bravo, ma pò fare di più"?? Ecco, voi siete tutti bravi secondo me, ma potete fare di più. Buona giornata!

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Just now, pino1980 dice:

Sai quando a scuola dicono "è bravo, ma pò fare di più"?? Ecco, voi siete tutti bravi secondo me, ma potete fare di più. Buona giornata!

Vorrei precisare che dire questa cosa a scuola è assolutamente sbagliato, come mai questo alunno bravo non fa di più? Chi dovrebbe motivarlo e spronarlo, coinvolgerlo nelle attività didattiche se non lo stesso insegnante che si lamenta della sua indolenza? Per me, riguardo gli autori, resta valido il giudizio del maestro Manzi, quel che può fa, quello che non può non fa. Si scrive di pancia, è come cambiare calligrafia, dai.

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Buongiorno,

sono appena iscritto al forum e pur seguendolo da qualche tempo, è stato il topic di Paco Ordonez che ha attirato la mia attenzione, stante il fatto che da tempo nutro le stesse apprensioni e perplessità non tanto sulla serie mensile, ma su dove sta andando Tex in generale. Segnalo che sono un texiano dalla fine degli anni '50 e che nel corso del tempo ho acquistato tutti gli inediti usciti fino ad oggi. Tanto per essere chiaro fin da subito: il Tex ammazzasette di Faraci, che col western non ha alcunché da spartire, non me gusta. Ruju è un altro che col West ha poco da spartire, basta vedere le ultime sue prove. Al contrario di tanti utenti del forum la storia di Wolfman non mi è piaciuta, con quelle notazioni inverosimili tipo i due compari che corrono nella neve fresca senza le ciaspole, o il finale in cui Carson lancia un Bowie (notoriamente arma da duello stante il peso e la bilanciatura) dietro un cavallo in corsa riuscendo a tranciare di netto le sacche della sella di Wolf Cry. Peggio ha fatto nella storia dei cinesi, scarsa sotto ogni profilo. Cossu non è da Tex, fermo restando che ogni lettore è titolato ad avere i propri gusti. Per quanto concerne la sceneggiatura come è possibile la dinamica della morte del Maori (dovrei credere agli asini che volano!) o quel finale con il colpo da biliardo di Tex contro l'arciere che da la stura ad una serie di reazioni incredibili. Se questo è il trend delle storie che usciranno nel 70° ne vedremo delle belle.

Non voglio dilungarmi ma un'annotazione sul Magazine mi pare doverosa. Lo considero una pubblicazione obsoleta e frusta, storielle da saldi di magazzino e l'articolo di Colombo sulla figura del gambler degno della serata del dilettante. L'autore, che si presenta come esperti di film, sbaglia le citazioni e crea un background inverosimile per quanto riguarda la figura di Carradine/Hatfield in Ombre Rosse. E non è nuovo a topiche del genre sui precedenti magazine. Sarà la prima pubblicazione di Tex che lascerò in edicola da ora in poi.

Spero che questo topic riesca a raccogliere le opinioni di tutti i forumisti.

  • Mi piace (+1) 1
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Wasted Years dice:

Vorrei precisare che dire questa cosa a scuola è assolutamente sbagliato, come mai questo alunno bravo non fa di più? Chi dovrebbe motivarlo e spronarlo, coinvolgerlo nelle attività didattiche se non lo stesso insegnante che si lamenta della sua indolenza? Per me, riguardo gli autori, resta valido il giudizio del maestro Manzi, quel che può fa, quello che non può non fa. Si scrive di pancia, è come cambiare calligrafia, dai.

Con tutto il rispetto per il maestro Manzi, io non sono d'accordo.. Se tutti applicassimo questi principi, non miglioreremmo..mettersi in discussione, ascoltare le critiche,discuterle, provare cose nuove... Possiamo sempre migliorare, i limiti che abbiamo sono molti meno di quelli che crediamo di avere..secondo me.

A me questa cosa che dicevano gli insegnanti (e sono stato quasi sempre considerato il primo della classe) all'inizio mi faceva incazzare, poi ho capito che era uno stimolo a migliorare..e credo che ha funzionato con me.

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9 minuti fa, pino1980 dice:

Con tutto il rispetto per il maestro Manzi, io non sono d'accordo.. Se tutti applicassimo questi principi, non miglioreremmo..mettersi in discussione, ascoltare le critiche,discuterle, provare cose nuove... Possiamo sempre migliorare, i limiti che abbiamo sono molti meno di quelli che crediamo di avere..secondo me.

A me questa cosa che dicevano gli insegnanti (e sono stato quasi sempre considerato il primo della classe) all'inizio mi faceva incazzare, poi ho capito che era uno stimolo a migliorare..e credo che ha funzionato con me.

 

Suppongo che non fossi il primo nello studio dei congiuntivi, Pino carissimo. Si dice "credo che con me abbia funzionato". Ciò premesso, il maestro Manzi aveva ragione da vendere. Anche a me dicevano "può fare di più" ma non era vero, chiaramente. Perché gli insegnanti che hanno saputo motivarmi hanno avuto il massimo da me, mentre nelle materie delle teste di formaggino MIO non potevo fare altro che  vegetare. Ora, da docente oramai esperto, so che per dare il massimo occorre essere in due. Se poi hai un alunno come Boselli, ritieni che se lo critichi migliorerà?

Modificato da Wasted Years
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Per prima cosa bisogna imparare ad ascoltare le critiche (e non è neanche tanto facile).

Poi occorre capire cosa è uno sprono o invece un disprezzo per quello che si è fatto.

E molto di frequente è sempre consigliabile ascoltare tutti e poi fare di testa propria!

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Per me la serie Mensile ha ancora tantissimo da dire, non penso esista un'influenza negativa delle altre collane ma credo che, tra tutte le pubblicazioni, quella più curata e scrupolosamente scansionata prima della stampa debba essere proprio la Mensile. La trascuratezza delle ultime storie mi infastidice non tanto per la qualità non eccelsa, che comunque può anche succedere, ma forse per la poca attenzione della Casa Editrice nel pubblicare gli albi.

Per durare ancora molto, la Mensile necessiterebbe di "controlli qualità" maggiori rispetto a quelli oderni, riprendere quel "pugno di ferro" che a volte caratterizzava Sergio Bonelli e che impediva molte volte di far uscire storie impubblicabili e/o sconclusionate.

P.S.E' frustrante vedere ottime storie trasformate in storie "sbagliate" per via di una lunghezza errata, continuo a rimarcare l'importanza di dare il giusto spazio ad ogni singola storia e di non limitarla/allungarla per forza di cose a 2 albi

Modificato da JohnnyColt
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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Wasted Years dice:

 

Suppongo che non fossi il primo nello studio dei congiuntivi, Pino carissimo. Si dice "credo che con me abbia funzionato". Ciò premesso, il maestro Manzi aveva ragione da vendere. Anche a me dicevano "può fare di più" ma non era vero, chiaramente. Perché gli insegnanti che hanno saputo motivarmi hanno avuto il massimo da me, mentre nelle materie delle teste di formaggino MIO non potevo fare altro che  vegetare. Ora, da docente oramai esperto, so che per dare il massimo occorre essere in due. Se poi hai un alunno come Boselli, ritieni che se lo critichi migliorerà?

Grazie per avermi corretto la forma verbale, purtroppo sono fatto così,,scrivo d'istinto e non faccio caso a verbi, punteggiature etc.. grazie x (ops,scusa, per) avermi illuminato, e per avermi fatto capire quello che non riuscivo a capire.

P.s. Per favore, non perdere nemmeno tempo a rispondermi, non ne vale la pena.

Buona serata!

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Oggi ho raccolto l'invito di Boselli e mi sono sbadilato tutta la conferenza per presentare il cartonato di Mastantuono, quella per intendersi dove i lettori, parole sue, avevano apprezzato la storia cinese di Ruju. A parte che erano presenti quattro gatti, per tutta la durata dell'incontro non si è affatto parlato di quella storia. Forse glielo hanno confidato in camera caritatis. Però quello che mi ha colpito è la prestazione di Boselli che ha fatto la parte del leone sciorinando le novità del 70°. Più di una volta ha rimarcato che non ricordava bene questa o quella cosa, per cui ha sbagliato le citazioni, confondendo David Carradine con suo padre John, non ricordando neppure il titolo del Texone "I Rangers di Finnegan", o non sapendo chi è l'autore della short story "Hondo" da cui fu tratto il celebre film con John Wayne, ascrivendola a Borden Chase (da cui immagino abbia preso in nickname per il forum) o in alternativa a Ernest Haycox. Però ci ha tenuto a rimarcare che porta avanti ben 15 trame per personaggi diversi contemporaneamente, che poi quando deve riannodarne i fili se le rilegge tutte più volte, che ha dei collaboratori che lo aiutano (se è vero fanno un editing ben scarso!) e così via.

Per concludere uno sceneggiatore che scrive tanto come lui, come può riuscire a mantenere un livello medio buono per le sue storie e in più correggere quelle degli altri? Non mangia e non dorme e non si diverte mai? Quindi non c'è da stupirsi se poi sdogana brutture come la "Città Nascosta" o quella dei cinesi. Sinceramente non condivido la pia speranza di Ymalpas che nella sua lista delle storie che verranno mette in prima fascia ben 10 works by Boselli. E pensare che leggendo i suoi interventi non mi ha dato certo l'idea di essere uno sprovveduto. Comunque signori Ordonez, Havasu e WY sono pienamente d'accordo con voi su quanto avete evidenziato. Mi meraviglio invece che a questo topic, che mi sembra così interessante e importante visto l'argomento su cui verte, partecipino così pochi forumisti, quando per discutere sulle sfumatutre di colore delle storie si sono alternati in molti di più. Ma forse la claque boselliana, che è molto presente nel forum, preferisce non esprimersi in merito.

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<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, Kershaw dice:

Per concludere uno sceneggiatore che scrive tanto come lui, come può riuscire a mantenere un livello medio buono per le sue storie e in più correggere quelle degli altri? Non mangia e non dorme e non si diverte mai? Quindi non c'è da stupirsi se poi sdogana brutture come la "Città Nascosta" o quella dei cinesi. Sinceramente non condivido la pia speranza di Ymalpas che nella sua lista delle storie che verranno mette in prima fascia ben 10 works by Boselli. 

 

Personalmente credo che si debba distinguere tra il Boselli sceneggiatore e il Boselli curatore.

Il Boselli sceneggiatore per me è nel suo momento migliore, almeno per quanto riguarda la sua carriera texiana - e forse è questo che rende più bruciante la riuscita mediocre del ritorno di Lupe (o meglio, del suo secondo albo, perché il primo è bellissimo).

Sul Boselli curatore io ho due grandi dubbi: il primo è che questo moltiplicarsi di storie e storielle sia un rischio per la qualità (e qui bisognerebbe vedere anche che responsabilità ha la Sergio Bonelli Editore); il secondo è che, come dicevo più su, la severità di Boselli sia soprattutto, o esclusivamente, per i nuovi arrivati, mentre un Faraci può impunemente scrivere "La città nascosta" e un Manfredi "Oro nero" e "La banda dei serpenti". Non vorrei che, come nei tempi più bui della fascia 500-600, valga sempre la regola per cui uno sceneggiatore "fidato" pubblica tutto.

 

C'è poi la questione disegnatori: mentre ci becchiamo Cossu sulla regolare (che per me era e continua ad essere un assurdo) Mastantuono e Andreucci (e altri, se non ho capito male) sono dirottati su altre serie. Questo è forse il sintomo più preoccupante di una perdita di importanza di Tex.

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Tutte le critiche da te evidenziate non mi fanno né caldo né freddo, caro Kershaw. Che Boselli non ricordi il nome di un autore o un titolo non cambia nulla. Anzi, è normale. Quello che dovrebbe interessarci è il livello delle sue storie, che continua ad essere alto.

Come curatore, invece, potrebbe fare di più, ma in alcuni casi vorrebbe dire riscrivere le sceneggiature altrui. E non è così semplice correggere colleghi affermati.

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Buon per te che ti va bene quando un professionista par suo prende lucciole per lanterne, fa parlare i Comanche usando l'idioma apache (Nueces valley) e scomoda perfino Hegel mettendo in bocca a Tex una frase come: io avrò già steso una dozzina di voi "anime belle" (Il magnifico fuorilegge). Ti ricordo che Tex notoriamente non è certo un tipo colto (nell'avventura con Dona Manuela Guzman si fa spiegare dal figlio cosa sia un ippocampo) ergo non può parlare come un laureato alla Sorbona. E proseguendo con la stessa storia, a pag. 44, prima tesse le lodi di Carmencita e nella vignetta dopo dice al marito che l'ha pescata in un "pulcioso" pueblo di Yaquis. E prima che magari ti metti in testa che io ce l'abbia con Boselli, che peraltro ho solo visto ad un paio di mostre, considero "Patagonia" un capolavoro assoluto, probabilmente quanto di meglio sia stato fatto extra GLB. Seguito a ruota dal "Passato di Carson", "La grande invasione",

"I sette assassini" e  "I cercatori di piste". Però se uno se ne esce con delle fregnacce che si chiami Boselli o Luis l'Amour, io se me ne accorgo non posso non segnalarlo.

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Fossi Borden farei revisionare le sceneggiature a un pool formato da gente di questo forum.

Io invece non voglio sapere in anticipo come finiscono le storie, ma certi svarioni (di cui io

non mi accorgerei mai) verrebbero corretti in tempo.

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È giusto fare delle segnalazioni visto che questo forum lo permette, considerando inoltre le buone intenzioni degli utenti.

Come già scritto in passato, a me piacerebbe che Tex arrivasse al numero 1000, forse son un romantico sognatore. Però è vero che per raggiungere uno scopo simile, occorre fare delle scelte adatte.

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  • Sceriffi

Voglio tornare alla domanda iniziale di Paco, che si fa portavoce di un malumore piuttosto diffuso negli ultimi mesi ma che mi pare al momento eccessivamente pessimista. Tutto sommato di storie davvero deludenti nell'ultimo anno conterei soltanto quelle di Faraci, un autore che come sappiamo è stato definitivamente allontanato dalla collana; per il futuro, quindi, in questo senso non possiamo che attenderci miglioramenti. Sulle colpe del Boselli curatore nel mandare in edicola una storia come "La città nascosta" dico solo che probabilmente una volta che una storia è scritta e disegnata (e pagata profumatamente agli autori) lasciarla nel cassetto non è certo il modo migliore di fare soldi.

Tolto Faraci dal gioco, mi pare che su Boselli possiamo essere fiduciosi: da anni le sue storie dominano i sondaggi tra i forumisti sulle migliori storie, e non vedo perché ci dovrebbe essere un calo vertiginoso nella qualità della sua produzione, tanto più che si è messo a scrivere quello che davvero gli piace e aveva voglia di scrivere (il passato di Tex, il ritorno di grandi nemici...). È vero, Lupe è stata una storia deludente; ma ricordo un primo albo bellissimo, e un secondo albo non brutto in sé, ma deludente per quanto ci si aspettava (quanto ti aspetti un capolavoro, anche una buona storia viene percepita come sotto la media). Un colpo a vuoto ci può stare.

 

Non ho ancora letto l'albo in edicola, ma il primo albo della storia di Ruju non mi era dispiaciuto. Però è vero che negli ultimi mesi abbiamo tutti avvertito un calo qualitativo nelle sue storie, che pur rimanendo per me di buon livello (ma sospendo il giudizio su quella in edicola), sembrano tutte inferiori a quelle di qualche tempo fa. Non vorrei che si stesse spremendo troppo l'inventiva del buon Pasquale. E qui mi devo riagganciare all'altro tema: come ho già detto più volte, il proliferare di uscite collaterali e di "storielle" (quest'anno abbiamo addirittura il raddoppio di due collane, praticamente un'uscita extra al mese) per me non può che avere un impatto negativo sulla qualità; quando raddoppi il numero di storie e gli sceneggiatori sono sempre quelli (anzi, con un Faraci in meno), il rischio di finire le buone idee e di svilupparne altre meno buone è alto. Anzi, probabilmente è inevitabile.

 

Non sono pessimista su quello che ci aspetta, ma auspicherei un leggero cambio di rotta, che mi sembra possa andare in due direzioni:

1) ridurre il numero di uscite extra;

2) trovare un nuovo sceneggiatore da affiancare a Ruju e Boselli, uno che abbia davvero Tex nelle sue corde e che non si limiti a qualche storia sporadica, ma abbia un ruolo di peso.

  • +1 2
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<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, pecos dice:

Voglio tornare alla domanda iniziale di Paco, che si fa portavoce di un malumore piuttosto diffuso negli ultimi mesi ma che mi pare al momento eccessivamente pessimista. Tutto sommato di storie davvero deludenti nell'ultimo anno conterei soltanto quelle di Faraci, un autore che come sappiamo è stato definitivamente allontanato dalla collana; per il futuro, quindi, in questo senso non possiamo che attenderci miglioramenti. Sulle colpe del Boselli curatore nel mandare in edicola una storia come "La città nascosta" dico solo che probabilmente una volta che una storia è scritta e disegnata (e pagata profumatamente agli autori) lasciarla nel cassetto non è certo il modo migliore di fare soldi.

Tolto Faraci dal gioco, mi pare che su Boselli possiamo essere fiduciosi: da anni le sue storie dominano i sondaggi tra i forumisti sulle migliori storie, e non vedo perché ci dovrebbe essere un calo vertiginoso nella qualità della sua produzione, tanto più che si è messo a scrivere quello che davvero gli piace e aveva voglia di scrivere (il passato di Tex, il ritorno di grandi nemici...). È vero, Lupe è stata una storia deludente; ma ricordo un primo albo bellissimo, e un secondo albo non brutto in sé, ma deludente per quanto ci si aspettava (quanto ti aspetti un capolavoro, anche una buona storia viene percepita come sotto la media). Un colpo a vuoto ci può stare.

 

Non ho ancora letto l'albo in edicola, ma il primo albo della storia di Ruju non mi era dispiaciuto. Però è vero che negli ultimi mesi abbiamo tutti avvertito un calo qualitativo nelle sue storie, che pur rimanendo per me di buon livello (ma sospendo il giudizio su quella in edicola), sembrano tutte inferiori a quelle di qualche tempo fa. Non vorrei che si stesse spremendo troppo l'inventiva del buon Pasquale. E qui mi devo riagganciare all'altro tema: come ho già detto più volte, il proliferare di uscite collaterali e di "storielle" (quest'anno abbiamo addirittura il raddoppio di due collane, praticamente un'uscita extra al mese) per me non può che avere un impatto negativo sulla qualità; quando raddoppi il numero di storie e gli sceneggiatori sono sempre quelli (anzi, con un Faraci in meno), il rischio di finire le buone idee e di svilupparne altre meno buone è alto. Anzi, probabilmente è inevitabile.

 

Non sono pessimista su quello che ci aspetta, ma auspicherei un leggero cambio di rotta, che mi sembra possa andare in due direzioni:

1) ridurre il numero di uscite extra;

2) trovare un nuovo sceneggiatore da affiancare a Ruju e Boselli, uno che abbia davvero Tex nelle sue corde e che non si limiti a qualche storia sporadica, ma abbia un ruolo di peso.

Hai detto qui tante cose che avrei potuto dire io...  ma non posso!

 

Aggiungo che il punto  2) sembra facile a dirsi, ma non a farsi!

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Quoto in pieno il post del sempre ottimo pecos, e rilancio sul punto 2: immagino che non sia facile, ma stiamo parlando di Tex, della testata principe della Sbe, di quella che consente di mandare avanti l' intera baracca. Dare ossigeno a Tex deve essere la priorità di Davide Bonelli. Possibile che nella scuderia fornitissima che avete non ci sia nessuno che riteniate pronto a scrivere Tex? O forse i papabili non VOGLIONO scriverlo o scrivere di western? 

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Il punto è che lo SAPPIANO davvero fare. Non scrivere western. Scrivere Tex. Due cose assai diverse.

 

E astenetevi, prego, dalla eventuale obiezione: chi decide che lo sappiano fare? E' ovvio che sono io a decidere. Ma, a giudicare da come voi criticate (non dico che abbiate torto, è una constatazione) passaggi specifici o intere storie mie, di Ruju, di Manfredi e, in passato, di Nizzi, non avete idea di che cosa trovereste nelle storie degli altri se li lasciassimo alle loro scelte narrative ecc... ecc...  Se poi mi chiedete chi CONOSCE davvero Tex, beh, sono ancora MENO dei candidati a scriverlo. 

 

Un paio di lettori che conoscono davvero Tex ci stanno provando.Ma non sono professionisti e. lì, la difficoltà è TECNICA.

 

 

 

Modificato da borden
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  • Sceriffi
<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, borden dice:

Aggiungo che il punto  2) sembra facile a dirsi, ma non a farsi!

 

Mai pensato il contrario... :)

 

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Leo dice:

Quoto in pieno il post del sempre ottimo pecos, e rilancio sul punto 2: immagino che non sia facile, ma stiamo parlando di Tex, della testata principe della Sbe, di quella che consente di mandare avanti l' intera baracca. Dare ossigeno a Tex deve essere la priorità di Davide Bonelli. Possibile che nella scuderia fornitissima che avete non ci sia nessuno che riteniate pronto a scrivere Tex? O forse i papabili non VOGLIONO scriverlo o scrivere di western? 

 

In effetti, Tex DEVE essere una priorità dentro la SBE. Se chiude Tex, chiude la baracca. Però non è che Tex si improvvisa, non si può prendere di peso uno sceneggiatore e metterlo su Tex; vedi come è andata a finire con Faraci. Ruju invece è stata un'ottima sorpresa; ma ho l'impressione che da solo non sia più sufficiente, soprattutto se si vuole continuare con la nuova politica di inflazionare le uscite. Poi devo dire che non conosco a sufficienza il mondo fuori da Tex e non saprei nemmeno fare dei nomi...

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Just now, pecos dice:

 

Mai pensato il contrario... :)

 

 

In effetti, Tex DEVE essere una priorità dentro la SBE. Se chiude Tex, chiude la baracca. Però non è che Tex si improvvisa, non si può prendere di peso uno sceneggiatore e metterlo su Tex; vedi come è andata a finire con Faraci. Ruju invece è stata un'ottima sorpresa; ma ho l'impressione che da solo non sia più sufficiente, soprattutto se si vuole continuare con la nuova politica di inflazionare le uscite. Poi devo dire che non conosco a sufficienza il mondo fuori da Tex e non saprei nemmeno fare dei nomi...

Leggiti l'altra mia risposta. Nessuno sa farmi dei nomi. Manco io. Un paio li sto provando.Vedremo, ma non stanno andando, diciamo, così LISCI come vorrei. Mi richiedono tempo. Troppo.

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  • Sceriffi
3 minuti fa, borden dice:

Leggiti l'altra mia risposta. Nessuno sa farmi dei nomi. Manco io. Un paio li sto provando.Vedremo, ma non stanno andando, diciamo, così LISCI come vorrei. Mi richiedono tempo. Troppo.

 

Abbiamo scritto più o meno in contemporanea, e me la sono persa :)

Ovviamente, qui noi facciamo chiacchiere da bar, e io non ho mai pensato che la mia opinione valesse qualcosa di più di questo. I professionisti siete voi ed è ovvio che le decisioni le dovete prendere voi (e non ti invidio proprio in questo, Borden...)

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Dopo aver letto gli ultimi messaggi di Boselli sulla difficoltà nel trovare sceneggiatori - e scusate se insisto - davvero si conferma l'impressione che tutto questo aumento di storie e storielline speciali sia una cosa sbagliata! 

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Sempre continuando a fare chiacchiere da bar (ed anzi ringrazio sempre Mauro per la disponibilità a partecipare), da ignorante quale sono di tutte le dinamiche che stanno dietro ad una casa editrice, da puro appassionato in tutta la sua ingenuità, chiedo se i nomi di Medda e Berardi (che hanno dimostrato di saperci fare con Tex, nonostante Sergio la pensasse diversamente) non siano possibili. 

Mi scuso a priori se ho detto una bestialità :D

Modificato da Leo
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Premetto che su come funziona una casa editrice sono assolutamente ignorante.

Inoltre non mi permetto di criticare o dare suggerimenti a dei professionisti del settore, io non riuscirei ad arrivare alla decima pagina.

Visto che sono chiacchere da bar provo a dire la mia.

Ho avuto l'impressione che la scarsa qualità di alcune delle ultime storie non siano dovute solo alla scarsa vena dei soggettisti, ma siano stati costretti ad allungare o chiudere anticipatamente le storie per poter rimanere nei 2 albi canonici. Penso che maggior libertà in questo senso porterebbe anche una migliore qualità.

Come Leo vorrei sapere se i nomi di Medda e Berardi sono stati presi in considerazione. Io ho un bel ricordo delle storie scritte da loro.

Un saluto a tutti i pards

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      Troviamo inoltre diverse altre versioni "intermedie" pubblicate sulle copertine delle Raccoltine a striscia, degli Albi d'oro e della prima serie della Collana Gigante.

      Albi d'oro (1951-1959), dalla prima alla sesta serie; 3 numeri apocrifi realizzati negli anni '70 dall'editore Piacentini insieme alla ristampa anastatica della 1/29 ( );  
      Tex Gigante (1954), prima serie - numeri 1-7, 28; Albi d'oro (1959-1960), settima e ottava serie; Tex Gigante (1958), seconda serie - numero 100                                                                                                                                                                                                                                                                      ( ).  
      I loghi presenti sui numeri 9 e 10 della prima serie de Tex Gigante (1954) e sul primo numero della terza serie delle Raccoltine a striscia (1956) mostrano chiaramente come il logo poi si modificava a seconda della mano che lo disegnava e soprattutto che non vi era ancora un logo standard da imprimere su ogni copertina:

       
      Non è raro trovare, nelle Raccoltine e nella prima serie di Tex Gigante, scritte a mano con nome e cognome del personaggio:

       
      In alcune pubblicità degli anni '70 e nel gioco in scatola realizzato da Clementoni potevamo trovare sia il nome sia il cognome scritto con lo stesso font del marchio della testata:

       
      Il logo utilizzato in occasione dell'uscita nelle sale di "Tex e il signore degli abissi", film del 1985 diretto da Duccio Tessari, rappresenta quasi una fusione tra la versione utilizzata con la terza serie a striscia e quella finale che oramai troviamo su ogni pubblicazione:

      Curioso infine il fatto che, con l'uscita della riedizione in DVD del 2006, viene ripescato anche il primissimo logo, opportunemente modernizzato e di colore rosso:

       
      Nelle poche parodie dedicate a Tex possiamo vedere delle reinterpretazioni dello stile...


      ...come possiamo trovarla anche nelle versioni straniere del Nostro.
           
    • Da natural killer
      Quest'anno anche la SBE è accreditata nella carovana del Giro
       

    • Da JohnnyColt
      E' da qualche giorno che mi chiedo se Tex possa davvero competere con i vari manga o con i vari comics che tanto ora vanno tra i giovani. Tex non è prettamente un fumetto per "vecchi" però rappresenta una nicchia di lettori, una nicchia appassionata di western e di azione un poco canzonata. Tex tra l'altro, è l'eroe tutto d'un pezzo che oggi si osteggia, si preferiscono personaggi dubbiosi e per alcuni aspetti deboli, si preferiscono personaggi più contemporanei e legati alla vita globalizzata e ipertecnologica. Se Tex negli anni '60 rappresentava un modello da seguire per migliaia di ragazzini, se Tex dava speranza in un mondo migliore a cui tutti potevano aspirare, oggi che cosa rappresenta? Che cosa può offrire Tex alle nuove generazioni ? Cosa può trasmettere ai giovani che preferiscono la frivolezza di un manga o di un comic?
      Personalmente penso che quei valori che Tex esprimeva negli anni '50/'60/'70 possano avere ancora oggi un'importanza rilevante, penso che farebbe bene far leggere Tex a più giovani affinchè possano comprendere le ragioni di libertà e giustizia che fanno agire Tex, affinchè possano comprendere che non esiste popolo superiore o popolo inferiore ma vi è una sola razza umana composta da buoni e cattivi (siano essi bianchi, rossi, neri o gialli), affinchè possano comprendere l'inutilità della guerra e degli stermini di popoli che ancora purtroppo esistono. 
      In un mondo globalizzato e ipertecnologico come quello odierno, in un mondo profondamente razzista e classista Tex può davvero rappresentare un modello da seguire per le nuove generazioni rincitrullite da slogan politici, musica opinabile e reality show. Secondo voi è possibile far avvicinare quei giovani che preferiscono i comics e i manga perchè vanno di moda o il tutto si conclude con una mera questione di gusti?
      Per me le vendite parlano chiaro, i gusti c'entrano ma fino ad un certo punto. Credo sia più consono parlare di moda.
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