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Tex nei Supplementi Linus


natural killer
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Nel 1969 usciva il Supplemento al n.56 della rivista Linus con il titolo LinusWest.

 

Risultati immagini per linuswest

 

All'interno è contenuta la storia del Kit Carson di Albertarelli (1937) e la ristampa della storia di Tex La valle della luna (1962) con le strisce rimontate a dodici vignette per pagina

 

linus%2Bwest.jpg

 

La copia anastatica dell'albo si trova in edicola abbinata alla Gazzetta dello Sport

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  • 2 anni dopo...
On 4/28/2018 at 9:04 AM, borden said:

Però l'articolo di Alessandri su Bonelli è imperdibile.

 

Concordo. E infatti, quando oggi è spuntato fuori l'albo dalla mia libreria (durante uno dei periodici spostamenti per riuscirte a spremere ancora qualche cm per metterci altra roba), ho pensato di fare cosa gradita fotografando quelle pagine e postandole.

 

Spero si riesca a leggere l'articolo, non sono un bravo fotografo e non volevo danneggiare la rivista...

Pagina90.jpg Pagina91.jpg

 

  • +1 3
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14 minutes ago, Loriano Lorenzutti said:

Io non ci riesco. 

 

Cosa succede quando clicchi sui thumbnail?

4 minutes ago, juanraza85 said:

Letto l'articolo postato da @Diablero... Interessante e puntuale nell'effettuare parallelismi tra Bonelli e la sua creatura...

 

Io vorrei sapere chi era il politico appeso al muro con la foto sforacchiata dai proiettili, e chi era quello che ha incontrato al ristorante...  :laugh:

 

Magari Borden lo sa...  :P

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È interessante anche scoprire cosa pensava Bonelli del Generale Custer...  Che poi, che fra i tanti autori bonelliani che hanno dato interpretazioni più sfumate o proprio positive (da D'antonio a Manfredi passando per Berardi), quello che ne aveva un opinione totalmente negativa fosse quello che nelle sue storie i "gallinacci in divisa" li trattava da incompetenti e li faceva prendere a pedate, con il senno di poi si poteva immaginare!  :P

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Cosa succede quando clicchi sui thumbnail?

 

Io vorrei sapere chi era il politico appeso al muro con la foto sforacchiata dai proiettili, e chi era quello che ha incontrato al ristorante...  :laugh:

 

Magari Borden lo sa...  :P

Quello sforacchiato era il presidente Mao.

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A proposito di "gallinacci in divisa", mi ha stupito invece, rileggendo di recente "Il figlio di Tex", la didascalia iniziale della storia (che non ricordavo) in cui Bonelli scrive:

"Tex sperava in cuor suo di indirizzare il figlio, attraverso gli studi superiori, alla carriera militare."

Chi l'avrebbe mai immaginato che Tex avesse solo sognato una carriera militare per Kit Willer?... Molto strano, sia per il personaggio Tex, che per Bonelli.

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<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Concordo. E infatti, quando oggi è spuntato fuori l'albo dalla mia libreria (durante uno dei periodici spostamenti per riuscirte a spremere ancora qualche cm per metterci altra roba), ho pensato di fare cosa gradita fotografando quelle pagine e postandole.

 

Spero si riesca a leggere l'articolo, non sono un bravo fotografo e non volevo danneggiare la rivista...

Pagina90.jpg Pagina91.jpg

 

 

Bellissimo Diablero, grazie! Chissà chi era il ministro... 

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  • 1 anno dopo...
On 2/16/2021 at 11:19 PM, Diablero said:

 

Concordo. E infatti, quando oggi è spuntato fuori l'albo dalla mia libreria (durante uno dei periodici spostamenti per riuscirte a spremere ancora qualche cm per metterci altra roba), ho pensato di fare cosa gradita fotografando quelle pagine e postandole.

 

Spero si riesca a leggere l'articolo, non sono un bravo fotografo e non volevo danneggiare la rivista...

Pagina90.jpg Pagina91.jpg

 

Una vera e propria chicca di cui non conoscevo l'esistenza. Grazie per la condivisione @Diablero mi hai aiutato a colmare un colpevole vuoto.

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    • Da PapeSatan
      Sondaggio anonimo, focalizzato sul soggetto "Tex" ma esteso anche a valutazione globale conclusiva, per manifestare le intenzioni di acquisto degli albi contenenti le minicopertine.
      Si potrà votare fino a mezzanotte del 31.05.2023, data di conclusione della serie completa di 28 uscite.
       
    • Da PapeSatan
      Esaminata la "Seconda Serie Gigante" (cioè la serie regolare mensile), dal nr. 1 fino al nr. 737 in uscita a marzo 2022, esclusi articoli e preposizioni (semplici e articolate), per i Tex centenari è stato considerato il titolo dell'episodio e non "SuperTex", "Tex 200", "Tex 300", ecc...
       
      Ecco le parole che nei titoli di copertina ricorrono almeno 5 volte, in ordine di ricorrenza decrescente (seguirà post per le parole con ricorrenze maggiori di 1 e fino a 4):
      MORTE 17 VENDETTA 11 NOTTE 10 RITORNO 10 SANGUE 10 SENZA 10 UOMO 10 FIUME 8 GRANDE 8 CITTÀ 7 MANO 7 PISTA 7 CONTRO 6 DESERTO 6 DUE 6 FUOCO 6 ORO 6 PAURA 6 SAN 6 TEX 6 UOMINI 6 APACHE 5 ASSEDIO 5 BIANCO 5 DUELLO 5 FUGA 5 GUERRA 5 INDIANO 5 MINIERA 5 NERA 5 OMBRA 5 SEGRETO 5 SFIDA 5 SIERRA 5 TERRA 5 VALLE 5
    • Da JohnnyColt
      Noto con stupore che su questo forum non vi è un'analisi del logo di Tex, della sua evoluzione e delle sue tantissime versioni.
      L'evoluzione del logo TEX è questa sotto rappresentata e ci mostra diverse fasi iniziali e il risultato finale utilizzato inizialmente su Tex Gigante e successivamente anche sulle collane parallele: il logo definitivo, oggi, è presente, con variazioni di colore e di dimensioni, su Tex Gigante, su Tex Speciale, sul Maxi Tex, sul Color Tex, sui romanzi cartonati, sul Tex Magazine e su tutte le innumerevoli ristampe o riedizioni pubblicate dalle varie case editrici mondiali.
       

       
      I versione: utilizzata soltanto nelle prime due serie a striscia della Collana del Tex (1948-1951), presenta i tre letteroni in maiuscolo leggermente inclinati verso destra, separati tra loro, gialli con contorno nero. Debutta nel settembre del '48 con "Il totem misterioso";
      II versione: utilizzata dalla terza serie all'ottava "Azzurra" (1951-1954), troviamo le tre lettere gialle contornate di nero che ora si fondono formando un abbozzo della particolare forma arrivata fino a noi. La scritta è meno tozza rispetto alla precedente e riceve un'rotazione tale da renderla ancora più dinamica. Debutta nel maggio del '51 con "L'orma della paura";
      III versione: utilizzata dalla nona serie "Gialla" fino alla chiusura della collana, con l'ultimo numero della trentaseiesima serie "Rodeo", (1954-1967), riprende l'idea precedente e la rende maggiormente gradevole, più proporzionata e di certo più moderna. I cambiamenti radicali rispetto alla passata versione sono riscontrabili nella sbarra superiore della T, meno piatta e meno allungata, e nella E leggermente più piccola. Debutta nel gennaio del '55 con "La croce tragica";
      IIII versione: il logo che da decenni vediamo sui nostri albi è presente su entrambe le serie di Tex Gigante e nella terza serie di Raccoltine ("Serie Rossa"). Si noti che nella versione definitiva del logo la gamba destra della X ritorni dritta, esattamente come la versione utilizzata tra il '51 e il '54.
       
      Troviamo inoltre diverse altre versioni "intermedie" pubblicate sulle copertine delle Raccoltine a striscia, degli Albi d'oro e della prima serie della Collana Gigante.

      Albi d'oro (1951-1959), dalla prima alla sesta serie; 3 numeri apocrifi realizzati negli anni '70 dall'editore Piacentini insieme alla ristampa anastatica della 1/29 ( );  
      Tex Gigante (1954), prima serie - numeri 1-7, 28; Albi d'oro (1959-1960), settima e ottava serie; Tex Gigante (1958), seconda serie - numero 100                                                                                                                                                                                                                                                                      ( ).  
      I loghi presenti sui numeri 9 e 10 della prima serie de Tex Gigante (1954) e sul primo numero della terza serie delle Raccoltine a striscia (1956) mostrano chiaramente come il logo poi si modificava a seconda della mano che lo disegnava e soprattutto che non vi era ancora un logo standard da imprimere su ogni copertina:

       
      Non è raro trovare, nelle Raccoltine e nella prima serie di Tex Gigante, scritte a mano con nome e cognome del personaggio:

       
      In alcune pubblicità degli anni '70 e nel gioco in scatola realizzato da Clementoni potevamo trovare sia il nome sia il cognome scritto con lo stesso font del marchio della testata:

       
      Il logo utilizzato in occasione dell'uscita nelle sale di "Tex e il signore degli abissi", film del 1985 diretto da Duccio Tessari, rappresenta quasi una fusione tra la versione utilizzata con la terza serie a striscia e quella finale che oramai troviamo su ogni pubblicazione:

      Curioso infine il fatto che, con l'uscita della riedizione in DVD del 2006, viene ripescato anche il primissimo logo, opportunemente modernizzato e di colore rosso:

       
      Nelle poche parodie dedicate a Tex possiamo vedere delle reinterpretazioni dello stile...


      ...come possiamo trovarla anche nelle versioni straniere del Nostro.
           
    • Da natural killer
      Quest'anno anche la SBE è accreditata nella carovana del Giro
       

    • Da JohnnyColt
      E' da qualche giorno che mi chiedo se Tex possa davvero competere con i vari manga o con i vari comics che tanto ora vanno tra i giovani. Tex non è prettamente un fumetto per "vecchi" però rappresenta una nicchia di lettori, una nicchia appassionata di western e di azione un poco canzonata. Tex tra l'altro, è l'eroe tutto d'un pezzo che oggi si osteggia, si preferiscono personaggi dubbiosi e per alcuni aspetti deboli, si preferiscono personaggi più contemporanei e legati alla vita globalizzata e ipertecnologica. Se Tex negli anni '60 rappresentava un modello da seguire per migliaia di ragazzini, se Tex dava speranza in un mondo migliore a cui tutti potevano aspirare, oggi che cosa rappresenta? Che cosa può offrire Tex alle nuove generazioni ? Cosa può trasmettere ai giovani che preferiscono la frivolezza di un manga o di un comic?
      Personalmente penso che quei valori che Tex esprimeva negli anni '50/'60/'70 possano avere ancora oggi un'importanza rilevante, penso che farebbe bene far leggere Tex a più giovani affinchè possano comprendere le ragioni di libertà e giustizia che fanno agire Tex, affinchè possano comprendere che non esiste popolo superiore o popolo inferiore ma vi è una sola razza umana composta da buoni e cattivi (siano essi bianchi, rossi, neri o gialli), affinchè possano comprendere l'inutilità della guerra e degli stermini di popoli che ancora purtroppo esistono. 
      In un mondo globalizzato e ipertecnologico come quello odierno, in un mondo profondamente razzista e classista Tex può davvero rappresentare un modello da seguire per le nuove generazioni rincitrullite da slogan politici, musica opinabile e reality show. Secondo voi è possibile far avvicinare quei giovani che preferiscono i comics e i manga perchè vanno di moda o il tutto si conclude con una mera questione di gusti?
      Per me le vendite parlano chiaro, i gusti c'entrano ma fino ad un certo punto. Credo sia più consono parlare di moda.
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