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TWF - Tex Willer Forum

[695] L'ultima vendetta


La storia, i disegni e i personaggi  

53 utenti hanno votato

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Se non sbaglio, ne "La caverna del tesoro" c'è un uomo che lascia gli inseguitori di Tex per ritornare al ranch e informare Coffin che gli altri sono sulla pista giusta. Niente di più facile che arrivando trovi Coffin nel edificio in fiamme ancora vivo e riesca a salvarlo.

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<span style="color:red;">54 minuti fa</span>, "Indio" Mac Kelly dice:

Ah, ecco svelato il mistero :D

Ero convinto che quello narrato ne "La Caverna del Tesoro" fosse lo scontro finale tra Coffin e Tex, in cui il bandito ci lasciava le penne...! Non potevo prevedere che ci sarebbe stato un seguito...!

Però lasciatemi aggiungere che se Coffin è sopravvissuto in quell'incendio, avrebbe dovuto portare sul corpo i segni delle ustioni, mentre ne "L'ultima Vendetta" sembra perfettamente integro. Per intenderci avrebbe dovuto avere le sembianze di "El Muerto", pure lui scampato ad un incendio.

 

 

 

Ha qualche segno, ma non sul volto. In L'ultima vendetta non se ne parla per non confondere i lettori. ne parleremo in Tex Willer.

 

 

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  • co fondatore
On 24/2/2019 at 11:55, borden dice:

 

 

Ha qualche segno, ma non sul volto. In L'ultima vendetta non se ne parla per non confondere i lettori. ne parleremo in Tex Willer.

 

 

I segni verranno aggiunti con la ristampa :P .

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Ieri in libreria ho avuto in mano il cartonato in bianco e nero. Purtroppo devo confermare che i disegni di Ticci, che non mi avevano convinto con il colore, a mio avviso sono proprio in netto calo, rughe sui volti che sembrano scarabocchi, sfondi bianchi o tirati via alla bellemeglio.  Ho dato solo una rapida scorsa ma l'impressione è quella. E sinceramente mi spiace.

Modificato da Loriano Lorenzutti
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  • 1 anno dopo...
  • Sceriffi

Letto purtroppo solo ora.

La storia, ha uno schema, che nella saga di Tex, abbiamo visto molte volte, ovvero una missione da compiere, che da inizio ad un Flashback, che fa da "antefatto".

La storia, è ben fatta, i personaggi sono interessanti, Moss Keegan su tutti, che ho votato nel sondaggio apposito.

Pensavo, che la storia si basasse sullo scontro, tra Tex e Mallory, ma non è stato così.

I vari duelli tra Tex e Moss, sono molto belli, contento anche di vedere un Dinamite in ottima forma.

Mi chiedo, se le ultime due vignette, di pagina 46, rappresentino il Tex di "Sfida nel Montana", perchè l'inquadratura nell'ultima vignetta di pagina 46 è molto simile, alla terza di pagina 5 di "Sfida nel Montana"

 

Ticci, è il mio disegnatore di Tex preferito, e spero di rivederlo quest'anno, nella storia in coppia con Nizzi.

Il maestro senese, nonostante gli 80 anni, fa un lavoro discreto, ovviamente non ai livelli di "Furia Rossa" e "Congiura contro Custer", però molti disegnatori pagherebbero oro, per disegnare così ad 80 anni. 

Ticci, in questo albo sperimenta nuovi tipi di vignette ed inquadrature. (pagina 33, 45 ed 84)

In definitiva, un ottimo albo.

Boselli 8

Ticci 8

La cover di Villa, è un capolavoro.

Villa 10

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Quando è uscita non ero ancora tornato nel forum, e non ho voglia di rileggerla per dare un giudizio più articolato, ma visto che ne ho parlato recentemente in un thread sulla serie Tex Willer, copio-incollo la parte saliente qui:

 

[...] "l'ultima vendetta" non mi era piaciuta per nulla.  A parte la pochezza della storia, non mi era piaciuto per nulla che nell'albo che mostrava lo scontro finale fra Tex e Mallory, una storia che aspettavamo di leggere da più di 50 anni ("il giudice Colt", il trentesimo albo della Serie Cobra dove si citava per la prima volta che Tex aveva ucciso Mallory "in un'altra storia", è del giugno 1966), la storia invece di concentrarsi su Tex e Mallory li tratta praticamente da comparse per concentrarsi su uno sconosciuto "Moss Keegan", ben poco interessante come personaggio (e il suo pentimento era stra-telefonato), al punto che Mallory viene fatto fuori a metà albo senza alcuna enfasi e il resto è il nuovo incontro di Tex e Moss...  con il senno di poi, la morte di Mallory era meglio fosse rimasta in sospeso per farla vedere nella serie "Tex Willer".

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  • 3 settimane dopo...

Fa un particolare effetto commentare, a mente fredda e un paio d'anni di distanza, la storia celebrativa per i settant’anni di Tex. Ricordo che all’epoca dell’uscita, sul forum si scatenò una bagarre selvaggia, paragonabile a una travolgente rissa da saloon e anche il sottoscritto, ancora un novellino del sito allora, rimediò qualche occhio pesto e alcune bottigliate in testa :D. Un “battesimo del fuoco” che ammetto mi spiazzò un po’, ma mi aiutò a capire come interagire e soprattutto non mi dissuase nel continuare a esprimere le mie opinioni. Adesso, a circa due anni di distanza, son tornato a rileggere l’episodio e mi appresto a lasciare le mie impressioni. Dopo otto mesi d’assenza sulla regolare, Borden esordì nell’anno del settantennale, firmando l’ormai tradizionale prova autoconclusiva di settembre per celebrare l’ennesimo decennio di vita editoriale del nostro inossidabile ranger. A differenza di dieci anni prima, quando l’incombenza spettò a Nizzi coadiuvato dal bravissimo Civitelli, per l’albo settembrino del 2018 Boselli soppiantò lo sceneggiatore di Fiumalbo ormai fuori dal giro in quel periodo e la parte grafica tornò di diritto a Ticci, il disegnatore con più anzianità di servizio, nonché fondamentale punto di riferimento per la saga. Borden dopo la buona prova dei “Demoni del nord” optò di festeggiare la speciale ricorrenza, scandagliando nel passato del ranger, ovvero ripescando la vendetta contro il corrotto sceriffo Mallory, sfuggito alla repulisti del White Horse nella celebre storia bonelliana. Ammetto che un po’ m’indispettì all’epoca l’eccessivo ricorrere a soggetti del giovane Tex: nulla togliendo alle gemme come "Nueces Valley" o "Il Selvaggio fuorilegge", ricordo che espressi il timore che il frequente rimando alle storie del passato, avrebbe rischiato di disorientare il lettore. Oggi col senno di poi, potremo pur credere che la redazione stesse tastando il terreno per il varo dell’apposita collana Tex Willer, e non nascondo che l’idea di destinare una serie parallela apposita, sia stata una scelta giusta e vincente. Tornando alla storia in questione, l’autore tornò a proporre una struttura narrativa ben rodata, con un lungo flashback ambientato nell’era in cui il nostro eccelleva nel rodeo, introducendo un comprimario luci e ombre come Moss Keegan, per poi chiudere nel presente la vicenda, con il ritorno dello stesso e Tex che gli viene in aiuto per sconfiggere il prepotente di turno che attenta alle sue proprietà. Avendo poche pagine a disposizione, la cornice del presente si rivela un po’ affrettata e poco coinvolgente, decisamente più riuscito a mio avviso il flashback, che s’incentra sull’apparente dualismo tra Tex e Keegan e ci introduce con un buon ritmo narrativo, alla scena in cui il giovane Willer riesce, con l’inatteso aiuto di Moss ad eliminare Mallory e sfuggire alla sua trappola. Sebbene non considerando trascendentale la storia, anche oggi reputo esagerate alcune critiche che furono mosse allora. Il trovarsi dinanzi un Tex guascone e scanzonato non mi disturba affatto, come non trovo nemmeno tanto scandaloso che in alcune battute lo stesso parli a Dinamite, d’altronde spesso lo stesso Bonelli, agli arbori, scriveva simili scenette. Ho trovato pure simpatica la scena della sfida a suon di alcol tra Tex e Moss, che mi ricorda il “patruni e sutta” (gioco così chiamato dalle mie parti che alla fine porta tutti a lasciare il tavolo brilli), con il futuro ranger che mostra una buona tenuta alcolica, o quantomeno un forte contegno visto che, appena uscito, ammette di aver bisogno a sua volta di un litro di caffè per aiutare lo stomaco :D. Nel vecchio west dovevano avere il fegato foderato d’amianto, se bastava solo un po’ di brodaglia per smaltire simili sbornie, al giorno d’oggi credo che nemmeno una flebo di Biochedasi fa un simile effetto :lol2:. Battute a parte, storia sufficiente che, ben lungi da toccare cime qualitative elevate, assolve in qualche modo il suo compito. Sempre molto suggestivi ed efficaci i disegni del decano Ticci; in maniera del tutto fisiologica vista l’età, il maestro mostra un impercettibile calo, ma nel complesso la prova è superba, consacrata dalla consueta abilità nel dipingere paesaggi mozzafiato e dinamicità espressiva all’ennesima potenza. Molto belle le due vignette doppie di pagina 29, o le tavole 33 e 45, molto dinamiche e originale nella costruzione delle gabbie. Unico neo, una rappresentazione del giovane Tex non tanto dissimile dal canonico eroe quarantenne, ma per il resto tutto molto ben realizzato. Verrebbe da dire che Ticci è come il buon vino: più invecchia e più si apprezza al palato. La colorazione di Celestini è discreta, meno piatta di altre occasioni, ma su questo aspetto rimango sempre della mia idea espressa nel commento relativo all’albo 600, che eviterò di ripetere anche su questo topic. Il mio voto finale è 6

  • Mi piace (+1) 1
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  • Sceriffi
Il 10/1/2021 at 21:59, Condor senza meta dice:

il disegnatore con più anzianità di servizio, nonché fondamentale punto di riferimento per la saga. Borden dopo la buona prova dei “Demoni del nord” optò di festeggiare la speciale ricorrenza, scandagliando nel passato del ranger, ovvero ripescando la vendetta contro il corrotto sceriffo Mallory, sfuggito alla repulisti del White Horse nella celebre storia bonelliana. Ammetto che un po’ m’indispettì all’epoca l’eccessivo ricorrere a soggetti del giovane Tex: nulla togliendo alle gemme come "Nueces Valley" o "Il Selvaggio fuorilegge", 

"Il Selvaggio Fuorilegge" non lo conosco:) (Si scherza ovviamente)

Bel Commento. Più o meno concordo, le ho dato 8, non ci ho visto particolari difetti, oltre al clichè del personaggio pentito. Il Tex guascone mi piace, e qui ci sta molto bene. 

Sul Tex giovane di Ticci concordo, ma apprezzo lo sforzo del maestro di provare a renderlo più giovane. In "Fuga da Anderville" Tex è uguale al Tex "vecchio". Apprezzo lo sforzo.

Interessante il gioco a chi beve di più!:lol:

 

Modificato da MacParland
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30 minuti fa, MacParland dice:

"Il Selvaggio Fuorilegge" non lo conosco:) (Si scherza ovviamente)

Dovrei cambiare il mio nickname in Condor con refuso! :lol2: Ormai è prassi che il sottoscritto incappi frequentemente in qualche svarione. :D Grazie Mac Parland! :)   

Modificato da Condor senza meta
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  • 1 anno dopo...

Il west necessita di tempi dilatati, non è mai facile sceneggiare una storia in 110 pagine, negli albi celebrativi poi non si può uscire troppo dai binari. In questo caso ne scaturisce una storia discreta, centrata più su Keegan che sul presunto antagonista (vedasi titolo). Boselli ci riporta Tex, un po troppo tronfio, ai tempi del rodeo e del suo rivale Keegan e ci narra prima le loro sfide "sportive" e quello che ne consegue, riallanciando poi i fili nel presente texiano. L'ultima vendetta, verso lo sceriffo che si girò dall'altra parte nell'assassinio del fratello di Tex, viene consumata nel giro di poche pagine. Ottimi invece i dialoghi con un Carson davvero in forma.

Buoni i disegni del decano Ticci, anche se ho sempre preferito il suo primo stile, quello più pulito. Non sono un grande estimatore del colore, soprattutto su carta ruvida anche se in questo la colorazione è stata eseguita più che egregiamente.

Voto complessivo 7

 

 

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