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[Maxi Tex N. 24] Il cavallo di ferro


natural killer
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Maxi Tex n°24 cover

 

MAXI TEX

N° : 24

Periodicità: semestrale

MAXI TEX N° 24

uscita: 04/04/2019

Formato: 16x21 cm, b/n

Pagine: 288

Codice a barre: 977182645704090024

Copertina: Claudio Villa


Il cavallo di ferro
Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Ugolino Cossu

Un giovane Dakota prepara la sua personale vendetta contro la compagnia ferroviaria per cui lavora, mentre sul treno per Winslow viaggia una pericolosa banda di rapinatori… Alla stazione Tex e Carson sono pronti alla resa dei conti!

La carovana dei Cherokee
Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Ugolino Cossu

Una pacifica carovana di Cherokee in cerca della Terra Promessa è in pericolo… Gli Utes sono sul sentiero di guerra! I cacciatori di bisonti hanno provocato la loro furia con un’insensata strage di animali!... A guidarli è Lupo Giallo, un indiano bianco… Solo quattro magnifici cavalieri possono evitare il massacro!

 

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https://www.sergiobonelli.it/tex/2019/02/28/albo/maxi-tex-n-24-1004332/

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A Roma, dove abito io è arrivato questa mattina, preso. Ma vedo che ad altri arriva prima. Non è giusto! Stasera lettura ....

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Io non amo Cussu e le doppie storie...anche se mi incuriosisce vedere cosa combina un "nuovo" autore (credo che "Tex" sarebbe ben contento di trovare nuovi autori davvero bravi). Ma per ora non acquisterò l'albo. La doppia storia e Cossu mi spingono ad attendere. Lo comprerò solo se i commenti sulle storie saranno molto positivi.

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Per ora ho letto solo la prima storia e l'ho apprezzata davvero molto.

Copertina bella e suggestiva, frenetica e con magnifici chiaro/scuri...

Il cavallo di ferro è una, per me, splendida storia di giustizia. Parto dai disegni perchè riguardo la storia di Mignacco devo parlarvene per bene: Cossu a me piace, mi piacciono molto i suoi bianchi, mi piacciono molto i suoi dettagli apparentemente semplici, mi piace la caratterizzazione dei pards e ho apprezzato la suspence che ha saputo dare magistralmente alle pagine 81 e 122. Alcune vignette non le ho molto digerite ma sono la goccia di un lavoro secondo me fatto molto bene.

Ora passo alla storia, ne avrò da dire perchè vi anticipo che, pur essendo abbastanza lineare e semplice, non ho potuto fare a meno di darle connotazioni molto particolari…

Spoiler

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Modificato da JohnnyColt
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7 minuti fa, MarrFarr dice:

Mignacco non mi e' mai piaciuto e nemmeno Cossu mi fa impazzire, a questo giro passo.

A non prenderlo faresti uno sbaglio per me!

Modificato da JohnnyColt
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1 hour ago, JohnnyColt said:

Secondo me erreresti!


Hmm... Dici? Il maxi di Manfredi e Faraci e' stato un enorme buco nell'acqua e mi sono pentito di averlo preso, volevo evitare un'altra cantonata del genere. Magari aspetto di leggere ancora qualche commento e se anche gli altri dovessero condividere i tuoi toni entusiastici mi dovro' ricredere. :D

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1 ora fa, MarrFarr dice:


Hmm... Dici? Il maxi di Manfredi e Faraci e' stato un enorme buco nell'acqua e mi sono pentito di averlo preso, volevo evitare un'altra cantonata del genere. Magari aspetto di leggere ancora qualche commento e se anche gli altri dovessero condividere i tuoi toni entusiastici mi dovro' ricredere. :D

Domani leggerò la seconda storia. Per come l’ho vissuta io la prima é lineare e semplice ma ricca di significato e pathos. 

 

Modificato da JohnnyColt
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Due buone storie, all'opposto fra di loro. La prima dal ritmo veloce come, appunto, una locomotiva e un ritmo incalzante ben gestito da Mignacco.
La seconda, classica, ma con "comprimari" inattesi ed il solito, eccellente gioco di squadra fra i pard.

Nota dolente: i disegni. Cossu è abile nei primi piani e nei paesaggi, ma i disegni dei cavalli sono spesso da bocciatura e qualche volta non azzecca nemmeno le proporzioni, vedi la seconda vignetta di pagina 135, con Tiger che sembra un bambino che cavalca un pony. Dovrebbe andare a ripetizione da Giovanni Romanini, uno che mi dispiace non abbia mai disegnato un'avventura di Tex, salvo la collaborazione al Texone di Magnus.

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Preso e riposto in libreria.

Già Mignacco non mi ispira molto, ma i disegni di Cossu non ce la faccio proprio a digerirli.

É uno dei 2-3 disegnatori che con Tex c'entrano davvero poco, possibile non ne abbiano bisogno a Dylan Dog?

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Letto anche la bella La carovana dei Cherokee. Storia di tutt'altro respiro rispetto alla prima, meno frenetica ma decisamente più avvincente e strutturata. Ho apprezzato l'idea della carovana pellerossa e lo scontro ideologico con i guerrieri di Lupo Giallo. Ogni personaggio funziona bene e non ci sono sbavature, Lupo Giallo non è affatto un brutto personaggio e penso che in futuro possa ancora trovare spazio sulle pagine del Nostro, magari in un Magazine. 

Finale per me totalmente inatteso, mi aspettavo un duro scontro molto classico invece la svolta che Tex ha dato alla battaglia è stata una mossa tanto azzardata quanto corretta. 

I disegni di Cossu abbastanza sotto tono rispetto alla prima storia, ci sono sbavature... I disegni sono belli, le scene notturne sono ben fatte e anche gli scontri non lasciano nulla al caso ma purtroppo, come precedentemente ripetuto, ci sono seri problemi di proporzioni dei cavalieri. "Il ragazzo si farà" diceva qualcuno ma è un peccato perchè su un simile maxi di buona qualità certe cose stonano. Mignacco è stata una piacevole riscoperta e sono convinto che con queste due storie si sia dimostrato un autore che effettivamente potrebbe dare qualcosa a Tex. 

Avendo letto anche la seconda storia non posso che storcere il naso per il titolo dell'albo: il solo titolo della prima storia sminuisce la seconda... Secondo me il titolo azzeccato per l'albo sarebbe stato "Orgoglio indiano"! Comunque queste sono piccolezze, dico Bravo Mignacco!

Modificato da JohnnyColt
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<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Zagrosky dice:

Preso e riposto in libreria.

Già Mignacco non mi ispira molto, ma i disegni di Cossu non ce la faccio proprio a digerirli.

É uno dei 2-3 disegnatori che con Tex c'entrano davvero poco, possibile non ne abbiano bisogno a Dylan Dog?

Premesso che ognuno, con i propri soldi, fa quello che crede, capisco quelli che per svariati motivi non lo vogliono comprare (io non ci riesco:(). Ma comprarlo e non leggerlo che senso ha? Certamente lo leggerai in seguito, spero. Poi, che male ti hanno fatto i lettori di Dylan Dog?:lol:

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Dalle mie parti il Maxi è uscito nelle edicole stamani, l'ho acquistato e letto tra la tarda mattinata ed il primo pomeriggio. Contrariamente alle mie abitudini, questa volta anche io inizierò a dareil mio giudizio partendo dai disegni di Cossu, a mio parere davvero troppo "essenziali" ed inadeguati per Tex: tralasciando la buona caratterizzazione grafica di alcuni personaggi (il bieeco macchinista del treno ed i banditi nella prima storia, i migranti cherokee nella seconda), a me il tratto di Cossu continua a risultare assai piatto e poco dinamico, caratteristica che a mio personalissimo giudizio di lettore privo di nozioni tecniche di disegno si ripercuote inevitabilmente sui personaggi, facendoli apparire molto stantii, e ritengo che in un fumetto western ciò sia decisamente fuori luogo.

 

Detto ciò, un fumetto non è fatto solo di disegni, per cui tanto vale passare alle due storie, entrambe espressione di classici topoi western, ed entrambe secondo me nel complesso abbastanza riuscite. La prima, ll cavallo di ferro, è forse la migliore e meglio realizzata delle due, in virtù dell'intersecarsi ed unirsi nel finale della trama principale e di una sorta di sottotrama nonché, soprattutto, dell'apprezzabilissima caratterizzazione del principale antagonista della vicenda, il giovane indiano che, spinto dalla vendetta verso quel "cavallo di ferro" che ha distrutto la civiltà delle tribù delle praterie, medita un'atroce vendetta.

 

La seconda, La carovana dei cherokee, rapisce meno l'attenzione del lettore, a dispetto dell'inusuale scelta di presentare come coprotagonisti della vicenda un gruppo di migranti dalla pelle rossa. Anche in questo caso, comunque, gli antagonisti ute - in particolare, il loro capo di guerra Cavallo Giallo - appaiono in possesso di ragioni in qualche modo comprensibili a monte delle loro azioni comunque da condannare.

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Mignacco declina il western sul registro Texiano con una maggiore efficacia di quanto finora espresso nell'universo zagoriano, confezionando due storie che, ciascuna a suo modo, dimostrano una buona gestione non solo di Tex, ma dell'intero quartetto protagonista della seconda storia.

Dopo le due brevi che esaltavano Tiger Jack, sia in solitaria che in coppia con Tex, Mignacco si cimenta con la coppia classica Tex - Carson nella frenetica storia del cavallo di ferro che oltre alla già evidenziata citazione della Locomotiva di Guccini rende omaggio a mio parere anche alla grande classica Sangue Navajo, che partiva proprio con l'uccisione dei giovani Navajos al passaggio del treno.

Nella seconda storia con il tema classico della carovana di coloni che attraversa il territorio indiano e dei cacciatori di bisonti, Mignacco mischia le carte dando la pelle rossa ai coloni e la pelle bianca al sakem Lupo Giallo.

Sul fronte grafico anch'io non impazzisco per il tratto di Cossu, che tutto sommato ha fornito una buona prova con un preferenza da parte mia per la prima storia.

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<span style="color:red;">33 minuti fa</span>, natural killer dice:

Mignacco declina il western sul registro Texiano con una maggiore efficacia di quanto finora espresso nell'universo zagoriano, confezionando due storie che, ciascuna a suo modo, dimostrano una buona gestione non solo di Tex, ma dell'intero quartetto protagonista della seconda storia.erenza da parte mia per la prima storia.

Mignacco mi è piaciuto davvero tanto in questo Maxi! Lo stile di Boselli è riconoscibile anche da un lettore poco allenato, lo stile di Faraci è riconoscibile dalle inutili sparatorie e dalle storie sconclusionate, lo stile di Ruju non è ancora molto inquadrato. Lo stile di Mignacco è molto personale, per quanto abbiamo potuto vedere fino ad ora, e si distacca totalmente dai precedenti tre, noto una grande attenzione alla denuncia dei soprusi, indipendentemente dal colore della pelle dei carnefici o delle vittime. Ottimo modo di interpretare Tex!

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Premesso che ognuno, con i propri soldi, fa quello che crede, capisco quelli che per svariati motivi non lo vogliono comprare (io non ci riesco:(). Ma comprarlo e non leggerlo che senso ha? Certamente lo leggerai in seguito, spero. Poi, che male ti hanno fatto i lettori di Dylan Dog?:lol:

In primis sono un completista, ho tutti gli inediti di Tex.

Poi, magari una sera cápita che non ho niente di meglio da fare e magari me lo leggo.

Niente contro i lettori di DD, solo rispedire il pacco al mittente.

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Come vi ho detto, le storie sono classiche. Non mi sbilancio, ma intendo dire che sono purissimo Tex. Chi non le legge, cavolacci sua! :P

 

 

 

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Lascia perdere. Zagrosky è una causa persa. :craniate:

Io non comprerei mai qualcosa che non leggerei solo per completismo, quel genere di completismo semplicemente non mi appartiene.

Quando seguo un personaggio, l'ho già detto, io compro tutto quello che di inedito esce su di lui ed una volta comprato lo leggo.

Nel caso in specie, non nascondo che Cossu non è tra i miei disegnatori preferiti ma questo non mi hacerto  fermato dal leggere e godermi le storie di questo Maxi che magari non saranno memorabili ma sono comunque piacevoli. Nella seconda in particolare mi è piaciuta la variazione originale su un tema decisamente classico.

 

P.S. A Cartoomics Borden aveva detto che chi conosceva la canzone "La locomotiva" di Guccini avrebbe indovinato la trama de "Il cavallo di ferro". Aveva ragione.:laugh:

 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, borden dice:

Come vi ho detto, le storie sono classiche. Non mi sbilancio, ma intendo dire che sono purissimo Tex. Chi non le legge, cavolacci sua! :P

 

 

 

Io sono un completista della sola serie regolare, del Texone ed ora di TexWiller. Mi avete fatto digerire Cossu solamente quando lo avete messo sulla regolare.

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