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TWF - Tex Willer Forum

[703/704] La seconda vita di Bowen


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  • co fondatore

Aperto l'albo, privo di difetti :D .

Per quanto manchi un po' di pathos alla vicenda, la seconda parte è impeccabile. Per Bowen non poteva che finire così e sono delineati abbastanza bene sentimenti e reazioni di Tim. Il ragazzino, che idealizzava il pistolero, ha sbattuto la faccia contro la realtà nel modo più doloroso possibile, ma sotto sotto continuerà a volergli bene.

Acciarino un po' tirato, ma comunque più che sufficiente.

 

TESTI: 8

DISEGNI: 7,5

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  • 1 mese dopo...

Bella storia di taglio intimista e drammatico. Allo sceneggiatore preme soprattutto la tragica parabola di Bowen, e su quella soprattutto si concentra, a scapito delle parti dedicate all'indagine di Willer & Carson, invero un po' sullo sfondo. Nulla di male (mi piacciono le storie dove i nostri sanno farsi da parte, di tanto in tanto)...un po' peggio alcune facilonerie di trama che si trovano qua e la

SPOILER

 

Tex e Carson che scoprono la pianificazione del colpo dal riflesso del cannocchiale ; Lee salvato dall'orologio ; la dabbenaggine dei colleghi di Bowen che acconsentono a fermarsi di notte in una pista fuori dal mondo perfetta per gli agguati (va beh che lui è il capo) ; e lo stesso piano di Gartside, alla fine, non è che avesse poi tutta sta logica

 

FINE SPOILER

Comunque è chiaramente tutto in funzione del tragico finale, effettivamente efficace, colpo di scena compreso. Ho molto apprezzato l'aspetto psicologico che fa intuire come il bambino in fondo intuisca già la verità su Bowen e suo padre, ma continui a negarla. Così così i disegni di Acciarino, a tratti anche suggestivi (soprattutto negli interni e nei chiaro/scuri illuminati da candele, che danno un chè di un po' espressionista) a tratti molto tirati via (soprattutto negli esterni). Nel complesso una buona storia noir/crepuscolare, che ha soprattutto il merito di valorizzare un'altrimenti mediocrissima e inutile storia di Faraci.

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  • 1 mese dopo...

La prima considerazione è che un personaggio come Bowen, tormentato e contraddittorio, non poteva che avere in Ruju il suo miglior narratore.

La seconda è che la condanna a morte di Bowen l'ha decretata (involontariamente?) Faraci: nel senso che questa storia pare nata per correggere una stortura faraciana, l'omicidio a sangue freddo del padre di Tim. Una cosa del genere, imperdonabile, ha reso difficilmente accettabile la conversione a "buono" e ad "amico di Tex" di questo personaggio, a maggior ragione (e questa, a ben pensarci, è una incongruenza narrativa grossa) se lo si è voluto far diventare una sorta di "padre adottivo" di Tim. E Tim è stato testimone dell'omicidio!

Insomma, bisognava correggere un po' di errori di Faraci: e la correzione più grossa non poteva che essere la morte (eroica o non eroica, conta poco sotto questo punto di vista) di Bowen.

Quindi storia scontata? Forse in parte, ma fortunatamente a scriverla è stato un autore in piena ispirazione come Ruju, che costruisce un dramma avvincente e nel finale quasi commovente; un dramma in cui - molto più che nella precedente storia di Faraci - Tex e Carson sono ben presenti e attivi. Si conferma insomma il fatto che Ruju sa scrivere grandi storie con personaggi complessi, senza mai far venir meno il ruolo di Tex. Il seguito, quindi, è stato molto più bello e avvincente della prima storia.

 

Peccato per i disegni. A mio avviso nella storia di Faraci Acciarino aveva raggiunto una sintesi stilistica bellissima, e una caratterizzazione di Tex e Carson ottima (specie nel secondo albo). Qui invece mi è sembrato di vedere un autore svogliato, sempre più stanco ad ogni pagina, con uno stile involuto lontanissimo da quanto visto in precedenza: certe vignette parevano solo poco più che sbozzate e concluse, per spicciarsi, con una inchiostratura grossa e senza nessuna ricerca del dettaglio.

Con Acciarino, insomma, mi è sembrata ripetersi l'involuzione vista con Leomacs, nella storia di Manfredi lontano parente del grande disegnatore visto nell'esordio con Boselli.

Un vero peccato, perché Acciarino mi sembrava uno dei più promettenti tra i nuovi disegnatori. Ma francamente, del disegnatore di questa doppia di Ruju faccio volentieri a meno.

  • +1 2
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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, paco ordonez dice:

Peccato per i disegni. A mio avviso nella storia di Faraci Acciarino aveva raggiunto una sintesi stilistica bellissima, e una caratterizzazione di Tex e Carson ottima (specie nel secondo albo). Qui invece mi è sembrato di vedere un autore svogliato, sempre più stanco ad ogni pagina, con uno stile involuto lontanissimo da quanto visto in precedenza: certe vignette parevano solo poco più che sbozzate e concluse, per spicciarsi, con una inchiostratura grossa e senza nessuna ricerca del dettaglio.

Con Acciarino, insomma, mi è sembrata ripetersi l'involuzione vista con Leomacs, nella storia di Manfredi lontano parente del grande disegnatore visto nell'esordio con Boselli.

Un vero peccato, perché Acciarino mi sembrava uno dei più promettenti tra i nuovi disegnatori. Ma francamente, del disegnatore di questa doppia di Ruju faccio volentieri a meno.

Concordo, ed infatti mi sembra che tutti due non disegneranno  più Tex.

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E chi è stato ad assegnare allo sceneggiatore giusto (vabbè, ci siamo solo lui e io, praticamente!) il ritorno di Bowen e la conclusione di una storia che così com'era restava "storta"? Il vostro editor preferito! E Ruju ha fatto un gran lavoro. E' il genere di storie che gli riesce meglio.

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Se ti riferisci all'identità della vera mente dietro la rapina, ha sorpreso anche me. :D

Per il resto... 

Ti manca un po' di esperienza con i meccanismi del racconto noir mi sa.

Bowen ha una colpa da scontare: ha ucciso il padre del ragazzo e spera di riscattarsi facendogli da padre ma se lui dovesse scoprire la verità cosa succederebbe? Questo è il fulcro sia della storia di Faraci che di quella di Ruju.

In Faraci vediamo il dramma di un killer che si riscopre con una coscienza e prova a riscattare la sua colpa.

In Ruju quella colpa lo raggiunge e richiede di essere pagata.

Poteva finire solo in tre modi: Bowen se la cavava e formava una famiglia con Tim e la ragazza; Bowen lasciava tutto e si allontanava solitario ; moriva eroicamente.

Nel momento in cui i banditi uccidono gli uomini della scorta l'epilogo diventa evidente a chi ha un minimo di familiarità con i meccanismi della narrazione.

 

 

  • +1 1
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<span style="color:red;">43 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Se ti riferisci all'identità della vera mente dietro la rapina, ha sorpreso anche me. :D

Per il resto... 

Ti manca un po' di esperienza con i meccanismi del racconto noir mi sa.

Bowen ha una colpa da scontare: ha ucciso il padre del ragazzo e spera di riscattarsi facendogli da padre ma se lui dovesse scoprire la verità cosa succederebbe? Questo è il fulcro sia della storia di Faraci che di quella di Ruju.

 

 

Solo un appunto: a me sembra chiaro che Faraci, con un po' di superficialità, non si è proprio posto il problema del "se lui dovesse scoprire la verità cosa succede"? Ha semplicemente sorvolato su quel punto (essenziale!), imponendo questa storia riparatoria di Ruju, fortunatamente molto bella. 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, paco ordonez dice:

Solo un appunto: a me sembra chiaro che Faraci, con un po' di superficialità, non si è proprio posto il problema del "se lui dovesse scoprire la verità cosa succede"? Ha semplicemente sorvolato su quel punto (essenziale!), imponendo questa storia riparatoria di Ruju, fortunatamente molto bella.

 

Io francamente non la vedo così: non so se, nel momento in cui Faraci aveva terminato o stava per terminare la precedente storia, fosse o meno già in cantiere il ritorno di Bowen (chiedo anzi lumi ai ben informati), in ogni caso non mi sento di affermare che Faraci debba aver necessariamente sorvolato sulla questione relativa all'eventuale scoperta della verità da parte del piccolo Tim. Magari potrebbe aver semplicemente voluto dare alla sua storia un finale poco canonico, non banale, anche se dal sapore terribilmente amaro, al contrario nel caso egli già sapesse che era in programma una riproposizione di Bowen e Tim potrebbe chiaramente aver scelto il finale in funzione del seguito, in un certo senso facilitando il lavoro di Ruju...

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<span style="color:red;">10 ore fa</span>, borden dice:

Ha ragione Paco.Tito non si è posto affatto il problema.Me lo sono posto io dopo aver letto il suo finale, come si capisce dal mio post precedente.

 

Direi che la conferma di Boselli chiude la questione.

Ripeto comunque che per me il fatto che Ruju sia stato "costretto" a tornare su Bowen è stata una gran cosa, alla luce della bella storia che ha confezionato. Al di là del finale "sbagliato", si deve pure dare atto a Faraci di aver creato un gran bel personaggio, per me senza dubbio il migliore tra i vari "pard occasionali" inseriti largamente nelle sue storie.

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On 25/9/2019 at 19:16, Carlo Monni dice:

Se ti riferisci all'identità della vera mente dietro la rapina, ha sorpreso anche me. :D

mi riferivo solo a quella

sono un esperto di noir

Modificato da Grande Tex
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  • 3 mesi dopo...

Storia valida, Bowen personaggio incisivo, il tormento dei personaggi si percepisce e finale orchestrato bene. Le due storie (Faraci  e Ruju) si completano. Faraci lascia qualche buco, Ruju ne chiude alcuni. Acciarino cala alla distanza.

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  • 5 mesi dopo...

A me questa storia è piaciuta abbastanza, soprattutto grazie al colpo di scena finale per nulla scontato, tragico ma bellissimo. Bravo Ruju che ci regala una storia niente male.
Belli i disegni di Acciarino, che mi ha ricordato Seijas, disegnatore pazzesco che adoro.
Fantastico Villa che ci regala due copertine incredibili.
Storia: 7/8
Disegni: 8

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  • 6 mesi dopo...

Sulla poco brillante parentesi di Faraci su Tex, si è parlato a lungo e non è in caso continuare su questo post, tuttavia, come fatto notare sull’apposita sezione, Kenneth Bowen risultò un personaggio abbastanza riuscito e non stupisce affatto se si decise di farlo tornare sulla regolare. Forse l’intervallo fra le due apparizioni è breve, magari proporre un sequel più avanti nel tempo non avrebbe guastato, ma in ogni modo le caratteristiche di Bowen, permisero lo spunto per un seguito, che di fatto integra e completa la prima parte. Stavolta ai testi non troviamo Faraci, ormai fuori dal giro di Tex, bensì Ruju, un autore valido e affidabile pure per simili ritorni. Lo sceneggiatore, reduce da alcune prove un po’ appannate, si calò bene nella parte e sfornò una storia accettabile, in netta controtendenza con l’andazzo delle ultime sceneggiature. L’ambientazione di Frisco offre sempre il solito fascino, anche se stavolta Tom Devlin si riduce a una semplice comparsa, così come Lefty Potrero che, tolta la rissa iniziale, lo perdiamo subito di vista. Tutta la vicenda, come prevedibile, ruota attorno alla figura di Bowen, osservato speciale da Tex e, almeno in apparenza, giunto a una svolta esistenziale conducente a una nuova vita onesta e in compagnia del piccolo Tim e Margie, la bella donna capace a far ribattere il suo cuore straziato dalle ferite del passato. Come ovvio, l’equilibrio non è destinato a durare, visto che ben presto le ombre del passato torneranno a galla e tutto verrà stravolto. Ruju è bravo ad arricchire il quadro psicologico del personaggio faraciano, usando sapientemente flashback e rimandi alla storia precedente. Anche i continui incubi di Tim, dettati dal suo inconscio che preme per urlare la verità sulla morte del padre, sono gestiti abilmente dall’autore, che con Margie, solita sua creatura femminile interessante, completano il quadro. Tex e Carson, almeno inizialmente, sembrano agire da spettatori, ma con l’incedere degli eventi, avranno l'occasione di dire la loro, anche se stavolta i fari sono principalmente rivolti su Bowen. A voler muovere una critica, forse la trama in sé è un tantino esile, visto che gira tutta intorno alla rapina che la banda di Sledge organizza per rapinare l’oro della banca, facendo leva sul ricatto a Bowen, dopo il rapimento di Tim e Margie. Tutto sembrerebbe prevedibile e lineare, fino all’interessante sorpresa finale: il lettore era portato a credere che la bella e perfida Lulah stesse servendosi di Ernie Gartside, per favorire Sledge e vendicarsi di Bowen, ma realmente è il direttore della banca a servirsi del bandito. L’epilogo è serrato e vedrà i nostri risolvere la faccenda. Non manca la cinica scena dei due amanti che nella difficoltà, si tradiscono e si fanno fuori tra loro, come non manca il sottile melodramma per la morte di Bowen, che sacrifica la sua vita per Tim e Margie, riscattando di fatto il rimorso di coscienza per l’uccisione del padre del ragazzo. C’è stata troppo fretta per seppellire Bowen? Davvero non poteva essere riutilizzato in una terza storia, magari incentrando la trama sul recupero del rapporto col giovane Tim, che appresa la verità, sembra rinnegare di colpo la fiducia nei suoi confronti? Forse! Tuttavia l’autore, a torto o a ragione, opta per far calare il sipario sul personaggio e riduce all’ultima tavola il perdono Tim. Storia tutto sommato piacevole che presenta comunque qualche forzatura narrativa, visto che è quantomeno sospetto che, dopo tanti mesi, il piano dei banditi prenda forma solo con la presenza dei nostri In città; anche le indagini un po’ all’oscuro condotte dai nostri all’inizio, senza eccessivi riferimenti, sembrano siano solo suggerite dal sesto senso e non da sospetti oggettivi, comunque è anche vero, che per sbrogliare le matasse narrative a volte è necessario qualche piccolo “trucco”, l’importante è sempre farlo in maniera non eccessivamente disturbante e senza violare eccessivamente la plausibilità. Torna Acciarino ai pennelli per garantire la continuità grafica con il capitolo precedente. Il disegnatore, alla terza e forse ultima prova sulla regolare, si mantiene su idonei livelli di resa, ma ammetto che, rispetto ai suoi precedenti, ho trovato il tratto meno curato e in alcune vignette si ha l’impressione di una certa fretta realizzativa. Niente di così “grave” da decretare un’ipotetica bocciatura, ma di certo una involuzione, dovuta forse a un calo di motivazione causato dalla sua decisione di non cimentarsi più in futuro con il personaggio. Spero comunque che si presentino altre occasioni per vederlo all’opera sulla saga di Aquila della Notte. Il mio voto finale è 7

  • +1 1
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  • Sceriffi

Grande Condor! A me quando la lessi questa storia, piacque tanto. Il finale non me l'aspettavo così drammatico e forse è proprio questo il motivo per cui mi piacque tanto.

Bowen un bel personaggio, il migliore di Faraci e Ruju lo caratterizza ancora meglio. Dispiace per Acciarino, un buon disegnatore. Peccato!

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  • co fondatore
<span style="color:red;">5 ore fa</span>, MacParland dice:

Grande Condor! A me quando la lessi questa storia, piacque tanto. Il finale non me l'aspettavo così drammatico e forse è proprio questo il motivo per cui mi piacque tanto.

Bowen un bel personaggio, il migliore di Faraci e Ruju lo caratterizza ancora meglio. Dispiace per Acciarino, un buon disegnatore. Peccato!

Magari c'entrava pure l'identificazione con Tim...

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