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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady


natural killer
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  • 2 settimane dopo...

Ieri mi sono fatta un regalo e ho preso il cartonato di "Pinkerton Lady" (per motivi di spazio non acquisto con regolarità gli albi della serie "Tex Willer" ma questa storia proprio non me la potevo perdere... ^^)

L'ho divorata in un paio d'ore!

Dal punto di vista dei disegni, ho apprezzato particolarmente l'attenzione al dettaglio (le tavole con la River Queen, ma anche le scene sul treno e nei bassifondi...) e la caratterizzazione dei personaggi (il giovane Lincoln e i fratelli Dickart in particolare).

Veniamo alla storia, però. (SPOILER)

 

La prima cosa che mi viene da dire è che, giunta all'ultima pagina, sono stata tentata di ricominciare da capo e rileggerla un'altra volta, da quanto mi è piaciuta. L'intreccio, a mio parere, è semplicemente superbo.

1) Cominciamo dal giovane Tex fuorilegge, una figura a cui ammetto di non essere abituata, non ci sono la presenza rassicurante dei 3 pards, la riserva Navajo, il ruolo di ranger, insomma tutte le sicurezze che contraddistinguono il Tex maturo; tutto ciò rende la storia (e la serie in cui è inserita) molto più imprevedibile. Troviamo dunque un Tex scanzonato, irruento e piuttosto abile a evitare i guai (il momento in cui lascia la nave quando gli viene riferito della faccenda dei borseggiatori), ma al contempo già dotato dell'ottimo fiuto e dell'acume che dimostrerà nel ruolo di ranger. A parte tutta una serie di elementi che già hanno commentato altri utenti prima di me, mi è piaciuto il modo in cui, più di una volta, smaschera Pinkerton finti oppure veri ma traditori da un puro dettaglio della loro conversazione, dimostrandosi svelto di mano ma anche di cervello! Altrettanto significativo è il modo in cui, nella prima parte, si guadagna la fiducia di Kate Warne, indovinando di fatto la sua identità di agente Pinkerton e dando una dimostrazione delle sue capacità, ma anche una bella lezione di umiltà, alla giovane agente che non si aspettava qualcosa del genere. L'ho trovato molto umano nella scena in cui, rinchiuso nella villa di Mason, si rammarica di aver scoperto poco o nulla e di essere poco utile all'indagine di Kate.

2) Kate Warne è un personaggio femminile molto brillante e abile, certo non infallibile (ma questo, in fondo, non lo sono neanche i pards: molti anni dopo  Mefisto - certo più pericoloso e con maggiori poteri, ma pur sempre Mefisto - catturerà da solo Kit Willer nella storia "Incubo", sotto le mentite spoglie del dottor Fiesmot): Kate non ha a che fare con un avversario comune, tipo il malvivente che cerca di assalirla nei bassifondi e che si troverà a rimpiangere la sua trovata. Siamo comunque di fronte a una donna molto intelligente, sagace, coraggiosa e con un asso nella manica da tirare fuori nelle situazioni difficili (il coltello nel tacco mi ha mandato in sollucchero), insomma un'ottima pard per Tex in questa storia. Non mi dispiacerebbe rivedere un incontro fra i due a distanza di anni, magari sulla serie regolare, visto che Tex collabora con i Pinkerton.

3) Incontriamo un Mefisto in gran spolvero, accompagnato da una Lily non ancora del tutto trasformata nella crudele dark lady di "Fuorilegge" e, ovviamente, di "Mefisto!", ma che è ben avviata sulla strada del crimine. Ben delineato il rapporto fra i due fratelli (si conferma che l'unico vero affetto di Mefisto è e resterà Lily, e viceversa). Mefisto dimostra straordinarie capacità ipnotiche, con le quali può non solo condizionare la volontà, ma anche "far vedere" visioni inquietanti e addirittura uccidere (quando mostra il serpente a Kate spiega a Lily che quest'ultima soffocherebbe per pura suggestione... La faccenda mi ha ricordato la morte di Boris Leonov, anche se quest'ultimo naturalmente è ucciso da un'illusione a distanza e non ipnotizzato). Sono abilità probabilmente non del tutto coerenti con la storia "Fuorilegge!", ma chi se ne importa? Sono più coerenti con le capacità che Mefisto svilupperà in futuro e, potenzialmente, anche con i "diabolici esperimenti" che, in questa fase della sua vita, dovrebbe aver in parte già compiuto in compagnia di Myriam, magari abbandonandoli, come suggerito in questo topic da Boselli e Carlo Monni. Molto ben congegnato il meccanismo per cui i due futuri nemici non solo non si incontrano direttamente, ma non vengono neanche a sapere i reciproci nomi (Mefisto sente parlare di Tex come di "Ben Watts" e Tex esamina distrattamente il suo volantino e, in seguito, Kate gli parla solo di "un mago da strapazzo" ecc.). Infine, mi ha colpito la scelta di Mefisto di non uccidere Lincoln, probabilmente per un calcolo opportunistico, ma chissà, anche per una strana preveggenza che gli fa dire "credo che diventerete un uomo importante". Forse lo stesso sesto senso che gli fa capire istantaneamente che i suoi mandanti, sul treno, sono morti, unico elemento non spiegabile del tutto razionalmente e che fa pensare a qualche tipo, se non proprio di potere medianico, di sesto senso, di "talento mentale" che Mefisto svilupperà successivamente.

4) Indimenticabile Lincoln, da incorniciare le tavole finali ma... Solo io ho trovato geniale la scena del remo sulla chiatta? ^^

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  • 9 mesi dopo...

Segnalo che anche negli USA il fumetto si è accorto di Kate Warne.  Sta per uscire (è annunciata per ottobre) una graphic novel per la Boom Comics intitolata "Better Angels: a Kate Warne Adventure" (216 pagine 15x23 a 25 dollari...)

 

E anche lì, salva Lincoln... non gli fanno mai fare altro, povera donna...  :laugh:

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  • 1 mese dopo...

“Pinkerton Lady” è secondo me una delle migliori storie di Boselli in assoluto e la migliore finora della serie “Tex Willer”. I pregi sono tanti, già messi in luce da chi l’ha apprezzata (qui sul forum tutti, mi pare): i meravigliosi disegni di De Angelis, la trama ben orchestrata, il ritmo scoppiettante, la freschezza dei personaggi, ecc. Sottolineo solo alcune cose:

 

1) L’imprevedibilità della storia. Condivido questo giudizio:

Il 28/8/2020 at 16:26, Doña Manuela dice:

 non ci sono la presenza rassicurante dei 3 pards, la riserva Navajo, il ruolo di ranger, insomma tutte le sicurezze che contraddistinguono il Tex maturo; tutto ciò rende la storia (e la serie in cui è inserita) molto più imprevedibile.

Si parla a volte di schemi narrativi ripetitivi, e spesso è così, be’ qui direi che la vicenda non segue nessuno schema abituale per Tex, e l’intreccio è piuttosto insolito, un misto di generi (western, spy story, commedia romantica, un po’ di politica, un pizzico di magia) il tutto ben amalgamato, e più originale, per esempio, del pur sempre ottimo “L’agente federale”.

 

2) I cinque personaggi principali.

E’ raro trovare una storia con dei protagonisti così ben delineati e caratterizzati, con tante sfaccettature e sfumature psicologiche, personaggi a tutto tondo che sembrano vivere di vita propria e che non si dimenticano facilmente: Kate Warren e Lily, Lincoln e Mefisto, e poi Tex, che di fatto è un personaggio sorprendente rispetto al Tex maturo della serie regolare e a quello giovane di GL Bonelli, una specie di sua “espansione”.

Il 28/8/2020 at 16:26, Doña Manuela dice:

 un Tex scanzonato, irruento e piuttosto abile a evitare i guai (il momento in cui lascia la nave quando gli viene riferito della faccenda dei borseggiatori), ma al contempo già dotato dell'ottimo fiuto e dell'acume che dimostrerà nel ruolo di ranger.

 Così come splendide sono le “riscritture” dei caratteri di Lily e Mefisto.

 

3) E poi c’è l’aspetto “politico”.

Boselli nell’introduzione, dopo aver parlato di Lincoln, scrive: “Niente paura: la politica è solo un pretesto per un’altra avventura a rompicollo del nostro Tex”.

E’ vero, ma non del tutto, perché in realtà il finale della storia consegna al lettore un messaggio piuttosto esplicito, quando Lincoln prende la parola in un comizio e vengono citati i suoi discorsi contro la schiavitù, contro la discriminazione per il colore della pelle e a favore dell’uguaglianza.

Concetti validi nel 1858, come oggi e come sempre: “Tutti gli uomini sono stati creati uguali. Uguali! E hanno uguali diritti!... La perfezione umana non esiste… ma almeno cerchiamo di tener presente quella perfezione. Non allontaniamoci dalla verità e dalla giustizia… cerchiamo invece di avvicinarci a quegli ideali”.

Insomma il personaggio di Lincoln non è solo un pretesto narrativo per una vicenda avventurosa, ma del futuro presidente vengono messi ben in luce il pensiero e le idee politiche (che Tex al comizio pare condividere).

 

Ma ancora più significativa è l’ultima pagina.

La storia poteva benissimo concludersi con le parole di Lincoln e Tex che se ne va a cavallo, verso l’orizzonte, e sarebbe già stata una buona conclusione. Invece ci sono ancora le ultime vignette, in cui il Nostro, andandosene, incontra un uomo su un carretto trainato da un asino, un povero contadino con famiglia al seguito, che chiede: “Arrivo tardi per il dibattito? Chi sta vincendo?”. E Tex gli risponde: “Questo non lo so. Ma Douglas [lo sfidante di Lincoln] difende la proprietà e la legge… Lincoln invece è per la giustizia.”

A quel punto il contadino, interdetto, domanda: “E non sono la stessa cosa?”

E Tex: “No, amigo, purtroppo spesso non sono proprio la stessa cosa!”

Una frase che non è solo quella di un fuorilegge braccato ingiustamente dagli sceriffi, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti di Tex, valido allora nel Tex giovane (a questo punto potremmo dire ispirato dal pensiero di Lincoln, anche se già il padre in “Nueces Valley” in realtà l’aveva educato a simili ideali), così come nel Tex più maturo, diventato ranger ma a modo suo. E come anche in quello che fra un po’ - nella serie “Tex Willer” - combatterà in Messico insieme a Montales contro leggi ingiuste e a favore di una giustizia vera (almeno nei fumetti).

Modificato da Poe
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  • 5 mesi dopo...

Allora...Riletta questa bella storia e mi ha acchiappato come la prima volta. Contesto storico ben definito, con temi e fazioni, personaggi gustosissimi (Kate in primis, poi Lincoln), sparatorie, fughe, battelli, magia (o ipnosi). Boselli ci porta indietro nel tempo tra Missouri,  Illinois e dentro la Storia. Mefisto, forse con troppi poteri rispetto al periodo, e la sorella sono due belle gatte da pelare, l'intreccio con il nostro Tex è sfizioso. I disegni di De Angelis poi danno ancora più lustro alla storia.

 

 

 

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  • 1 mese dopo...

"MEFISTURI TE SALUTANT!"

Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi perció partire con questa prima avventura, che per l'occasione ho riletto nell'edizione cartonata a colori, prestatami da un amico (non essendo un completista, compro solo gli inediti in prima uscita).

Premessa: i fumetti li preferisco in b/n (tranne rare eccezioni), ma devo dire che la colorazione di questo cartonato é davvero eccellente e dà ancora più corpo e profondità ai già ottimi disegni. In particolare, i rossi vulcanici del costume di Mefisto e le varie sfumature di rosso-arancio negli effetti di fuoco (vampate, fiamme, fumi) provocati da Mefisto rendono ancor più vivide le scene.

Cosa mi é piaciuto: trama avvincente, ben congegnata, articolata ma non pesante; tantissimi personaggi nello stile boselliano, ciascuno con una funzione ben distinta (senza doppioni) e quindi specifica, anche quando compaiono in pochissime vignette (es. il portiere dell'hotel); disegni accurati, ricchi di dettagli ma puliti e leggibili; quel senso vagamente "pruriginoso" dato da Boselli a certe scene e dialoghi iniziali, senso che richiama, seppur con linguaggio e pudore del XXI secolo, il "peccaminoso" visto-non visto o detto-non detto che talvolta GLB e Galep inserivano qua e là nelle loro prime storie.

Cosa non mi ha convinto: come rilevato da molti, Boselli si é spinto troppo nel caratterizzare i poteri di Mefisto: é solo alla sua prima recita texiana ma é già qui più Mefisto mago che Steve Dickart illusionista, ossia ha poteri troppo forti rispetto a quelli che mostrerà tempo dopo nella prima storia editoriale, quella del nr. 3 "Fuorilegge". Ma soprattutto  concordo con @Diablero nel trovare innaturale, perché razionale e non indeterminatamente "magica", la spiegazione data da Boselli che si tratti pur sempre di "ipnosi". No, é ben più di ipnosi, é già magia! Una motivazione razionale (se Boselli la voleva trovare) che non avrebbe "sovraesposto" Mefisto rispetto al dilettante che appare in "Fuorilegge" sarebbe stata che fossero empirici trucchetti da illusionista di palcoscenico, come ancora era Mefisto all'epoca: per intenderci, stile le apparizioni di Zagor ai raduni dei capi, al limite anche più sofisticati (come é il baule che scompone in più pezzi Lily). Cosa é successo allora a Mefisto per tornare ad essere un semplice Steve Dickart da strapazzo in "Fuorilegge"? Nell'imminente serie di 7 albi regolari che stanno per uscire Boselli farà un cenno a ciò? O lo vedremo in un prossimo (annunciato?) numero "monografico" dedicato agli esordi di Mefisto? Questa forzatura comunque non pregiudica l'ottima riuscita della storia nel suo complesso.

Voti finali:

Soggetto e sceneggiatura: 7,5

Disegni: 8

Colorazione (cartonato): 7,5

Modificato da PapeSatan
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Questa avventura è una delle migliori mai scritte da Boselli, e anche superbamente disegnata. Non aggiungo molto a chi mi ha preceduto, dico solo alcune cose:

1) Kate Warne non può essere abbandonata all'oblio. Deve tornare, nella collana del Tex giovane, in quella del Tex maturo (mmm, però qua potrebbe essere concupita da Carson!), in qualche speciale ... purché torni, e torni bene;

2) I fratelli Dickart sono delineati in modo magistrale e originale. Un fratello con un ascendente forte sulla sorella adorata, protettivo ma manipolatore. Una Lily ancora non del tutto carogna, anzi, con molti scrupoli etici. Uno Steve con meno scrupoli ma, pure lui, non ancora un demonio integrale senza alcuna sfumatura o lontana eco di umanità. Naturalmente, spero che tornino, nella loro veste giovanile.

3) Simpatica e ben riuscita la caratterizzazione di Lincoln (meno male che in Italia non è ancora stato messo all'indice da fanatici stile blm)

4) tutta la trama è un meccanismo perfetto, nulla fuori posto, tutto fila con ritmo, ma senza trascurare nulla.

Il 3/12/2019 at 21:00, Barbanera dice:

....il primo presidente a dare PIENI diritti ai Negri fu Lindon Johnson, negli anni '60 del secolo scorso, esattamente 100 anni dopo la fine della Guerra Civile............... e ricordo a tutti che sui manuali degli anni 50/60 si parla ancora di razze...

 

Lincoln era un sincero democratico mentre Jefferson Davis,il presidente della Confederazione, del tutto a favore della schiavitù

 

Beh, direi che condivido in pieno il giudizio su Lindon Johnson, purtroppo offuscato dalla fama e dalla leggenda di J.F.Kennedy. Però direi che, più che RICONOSCERE il diritto di voto ai cittadini negri, le sue importanti riforme lo hanno reso EFFETTIVO, vietando le pratiche adottate negli stati del sud per ostacolarne l'esercizio.

 

Quanto a Lincoln, sincero democratico sì, però ... del partito REPUBBLICANO.

 

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  • Sceriffi
<span style="color:red">42 minuti fa</span>, james dice:

1) Kate Warne non può essere abbandonata all'oblio. Deve tornare, nella collana del Tex giovane, in quella del Tex maturo (mmm, però qua potrebbe essere concupita da Carson!), in qualche speciale ... purché torni, e torni bene;

Torna l'anno prossimo nel texone di Dotti, ambientato durante la guerra civile. Poi, boh, farla tornare una terza volta sarebbe difficile, perché muore nel '68.

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, MacParland dice:
55 minuti fa, james dice:

1) Kate Warne non può essere abbandonata all'oblio. Deve tornare, nella collana del Tex giovane, in quella del Tex maturo (mmm, però qua potrebbe essere concupita da Carson!), in qualche speciale ... purché torni, e torni bene;

Torna l'anno prossimo nel texone di Dotti, ambientato durante la guerra civile. Poi, boh, farla tornare una terza volta sarebbe difficile, perché muore nel '68.

 

Quest'ultimo dettaglio conta poco, nel mondo di Tex ;). Anche Ely Parker, quello realmente esistito per intenderci, svolse il suo mandato presso l'Ufficio per gli Affari Indiani solamente dal 1869 al 1871 (carica che invece, nel nostro fumetto preferito, mantiene tuttora a prescindere da chi sia il presidente), sotto il presidente Ulysses Grant, altro personaggio che Tex incontra due volte (benché il nome non sia mai esplicitamente rivelato, immagino per motivi di opportunità), nonostante nella realtà storica il suo mandato durò dal 1869 al 1877, un anno dopo la battaglia del Little Bighorn per intenderci.

 

Per tacere, ultimo ma non ultimo, di Cochise, tra i più grandi amici di Tex. Il personaggio storico passò a miglior vita nel 1874, l'amico di Aquila della Notte è invece tuttora arzillo come un leone di montagna.

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  • Sceriffi
<span style="color:red">6 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

 

Quest'ultimo dettaglio conta poco, nel mondo di Tex ;). Anche Ely Parker, quello realmente esistito per intenderci, svolse il suo mandato presso l'Ufficio per gli Affari Indiani solamente dal 1869 al 1871 (carica che invece, nel nostro fumetto preferito, mantiene tuttora a prescindere da chi sia il presidente), sotto il presidente Ulysses Grant, altro personaggio che Tex incontra due volte (benché il nome non sia mai esplicitamente rivelato, immagino per motivi di opportunità), nonostante nella realtà storica il suo mandato durò dal 1869 al 1877, un anno dopo la battaglia del Little Bighorn per intenderci.

 

Per tacere, ultimo ma non ultimo, di Cochise, tra i più grandi amici di Tex. Il personaggio storico passò a miglior vita nel 1874, l'amico di Aquila della Notte è invece tuttora arzillo come un leone di montagna.

Tutti personaggi che sono stati utilizzati per la prima volta quando su Tex non badavano alla Storia, quella con la esse maiuscola. Guarda Bad Hand MacKenzie, la sua storia mi sembra simile, se non uguale a quella della realtà. Vedi i Mathers e Brown..... Boselli presta molta più attenzione alla storia rispetto agli altri. 

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9 minuti fa, MacParland dice:
17 minuti fa, juanraza85 dice:

 

Quest'ultimo dettaglio conta poco, nel mondo di Tex ;). Anche Ely Parker, quello realmente esistito per intenderci, svolse il suo mandato presso l'Ufficio per gli Affari Indiani solamente dal 1869 al 1871 (carica che invece, nel nostro fumetto preferito, mantiene tuttora a prescindere da chi sia il presidente), sotto il presidente Ulysses Grant, altro personaggio che Tex incontra due volte (benché il nome non sia mai esplicitamente rivelato, immagino per motivi di opportunità), nonostante nella realtà storica il suo mandato durò dal 1869 al 1877, un anno dopo la battaglia del Little Bighorn per intenderci.

 

Per tacere, ultimo ma non ultimo, di Cochise, tra i più grandi amici di Tex. Il personaggio storico passò a miglior vita nel 1874, l'amico di Aquila della Notte è invece tuttora arzillo come un leone di montagna.

Mostra di più  

Tutti personaggi che sono stati utilizzati per la prima volta quando su Tex non badavano alla Storia, quella con la esse maiuscola. Guarda Bad Hand MacKenzie, la sua storia mi sembra simile, se non uguale a quella della realtà. Vedi i Mathers e Brown..... Boselli presta molta più attenzione alla storia rispetto agli altri. 

 

Siamo d'accordo, anzi d'accordissimo, che @borden tenga in maggiore considerazione rispetto ad altri sceneggiatori del passato la Storia, quando si tratta di mescolarla alle avventure di Tex, ed è una cosa che io per primo apprezzo moltissimo, esattamente come te ;).

 

Il mio precedente intervento mirava perlopiù a ricordarti come in Tex e nel fumetto in generale, all'occorrenza, la Storia non sia un ostacolo così insormontabile allo sviluppo di una trama. Onde per cui, io credo ne consegua che la decisione di accantonare o meno l'affascinante Kate Warne dopo la sua prossima apparizione nel Texone in uscita tra un anno dipenderà solo ed esclusivamente dalle inclinazioni e dalle idee al riguardo di Boselli.

Modificato da juanraza85
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La soluzione è semplicissima: fare una storia in cui per qualche motivo Kate Warne si FINGE morta (nella data della sua morte "storica"), e assume una nuova identità...  :lol:

 

Del personaggio storico dopotutto si sa davvero pochissimo, da bravo "agente segreto" avrebbe potuto avere chissà quante identità...

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  • Sceriffi
13 ore fa, Diablero dice:

La soluzione è semplicissima: fare una storia in cui per qualche motivo Kate Warne si FINGE morta (nella data della sua morte "storica"), e assume una nuova identità...  :lol:

 

Del personaggio storico dopotutto si sa davvero pochissimo, da bravo "agente segreto" avrebbe potuto avere chissà quante identità...

E invece no. È proprio morta, e sepolta. Se per "Mysterious" Mather sappiamo che morì vicino ad una ferrovia, sulla morte di Warne sappiamo tutto. Ho trovato l'estratto che lo spiega. 

"Warne was buried in the Pinkerton Family Plot at Graceland Cemetery, Chicago, Illinois. Her gravestone is marked under the misspelled surname of "Warn", and states that she died of "congestion of the lungs." Pinkerton wanted her burial plot to be undisturbed, so he took care of the issue in his will. Warne's burial plot could never be sold."

 

Modificato da MacParland
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<span style="color:red">29 minuti fa</span>, MacParland dice:

E invece no. È proprio morta, e sepolta. Se per "Mysterious" Mather sappiamo che morì vicino ad una ferrovia, sulla morte di Warne sappiamo tutto. Ho trovato l'estratto che lo spiega. 

"Warne was buried in the Pinkerton Family Plot at Graceland Cemetery, Chicago, Illinois. Her gravestone is marked under the misspelled surname of "Warn", and states that she died of "congestion of the lungs." Pinkerton wanted her burial plot to be undisturbed, so he took care of the issue in his will. Warne's burial plot could never be sold."

 

E comunque una Warne sotto altra identità per nascondere il suo passato sarebbe stato un altro personaggio, che si puó far nascere in qualunque momento, appunto come persona "ex novo" anche se le si volessero mantenere quelle stesse caratteristiche.

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4 hours ago, PapeSatan said:

E comunque una Warne sotto altra identità per nascondere il suo passato sarebbe stato un altro personaggio, che si puó far nascere in qualunque momento, appunto come persona "ex novo" anche se le si volessero mantenere quelle stesse caratteristiche.

???

 

Premesso che tutto dipende sempre dalle intenzioni degli autori, e che non sto CHIEDENDO il ritorno di Kate Warne, ma sto solo DICENDO che la morte "ufficiale" non è MAI un problema in fiction (ce l'avrebbe se fosse una morte che in qualche maniera è "necessaria" al personaggio, tipo quella di Frazer o quella di Lucero), mi spieghi perchè se Kate Warner si fingesse morta, di colpo dimenticherebbe Tex e Tex dimenticherebbe lei, rendendola "un personaggio nuovo"?

 

Giuro, non capisco la logica. È come se Sherlock Holmes dopo la caduta nella cascata, la "morte" e il successivo ritorno non conoscesse più il Dottor Watson...

 

La "finta morte" è uno dei trucchi più classici per qualunque personaggio, non è una cosa così strabiliante (anzi, direi che l'unica controindicazione è che un clichè già molto abusato, ma di solito si usa per i villain, non per gli eroi..)

 

4 hours ago, MacParland said:

E invece no. È proprio morta, e sepolta. Se per "Mysterious" Mather sappiamo che morì vicino ad una ferrovia, sulla morte di Warne sappiamo tutto. Ho trovato l'estratto che lo spiega. 

"Warne was buried in the Pinkerton Family Plot at Graceland Cemetery, Chicago, Illinois. Her gravestone is marked under the misspelled surname of "Warn", and states that she died of "congestion of the lungs." Pinkerton wanted her burial plot to be undisturbed, so he took care of the issue in his will. Warne's burial plot could never be sold."

Vedi sopra. Ma davvero non avete mai incontrato questa cosa in fiction? Mi pare impossibile...

 

Non si tratta del "non si trova il corpo, non è morto davvero" Quello è un trucco usato per renderla più facile eliminando la necessità di spiegare che c'è realmente nella tomba. Non è assolutamente necessario che non ci sia un corpo. Non avete mai letto un giallo dove il cadavere non è chi si pensa che sia? Non avete mai letto o visto nulla con questa cosa qui?

 

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

mi spieghi perchè se Kate Warner si fingesse morta, di colpo dimenticherebbe Tex e Tex dimenticherebbe lei, rendendola "un personaggio nuovo"?

La mia considerazione non ha necessariamente questa conclusione.

Se la "finta" morte di Kate fosse nota solo a Tex, gli sviluppi narrativi sarebbero castrati, perché nel mondo Kate non potrebbe agire da Kate ma solo da "alter ego" (cioé un‘altra lei, che per tutti tranne Tex sarebbe un altro personaggio).

Se viceversa la "finta" morte di Kate fosse nota anche ad altri, che finta morte sarebbe?

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2 hours ago, PapeSatan said:

La mia considerazione non ha necessariamente questa conclusione.

Se la "finta" morte di Kate fosse nota solo a Tex, gli sviluppi narrativi sarebbero castrati, perché nel mondo Kate non potrebbe agire da Kate ma solo da "alter ego" (cioé un‘altra lei, che per tutti tranne Tex sarebbe un altro personaggio).

Se viceversa la "finta" morte di Kate fosse nota anche ad altri, che finta morte sarebbe?

Mai letto Spirit?

 

Mai letto Daniel?

 

Mai letto Luke Cage (serie originale degli anni 70)?

 

Mai letto Unknown Soldier?

 

(e mi fermo qui che di esempi ce ne sono tanti...)

 

 

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[aggiunta successiva]

 

OK, mi rendo conto che la risposta potrebbe essere criptica per chi non conosce quei fumetti... sono esempi a caso di fumetti basati su quell'idea (Spirit è Denny Colt, un criminologo creduto morto da tutti tranne che dalla fidanzata e dal suocero, Daniel è un ispettore di polizia che muore nel primo numero della sua serie, ma il suo posto viene preso da un sosia, un ex carcerato che viene creduto morto al suo posto. Luke Cage era un evaso, creduto morto nell'evasione. Unknown Soldier era un soldato creduto morto ma rimasto sfigurato, ma abilissimo a cambiare identità). , tutti casi in cui la persona creduta morta è il protagonista (se applicato ad un personaggio che appare poche volte, come Kate, gli esempi sarebbero migliaia, credo che in nessuna serie a fumetti non si sia mai visto un caso simile, persino su Topolino e Alan Ford, e persino su Zagor nel secondo Zagorone...)

 

Per questo mi meraviglio della meraviglia: è un cliché banalissimo, si è già visto su Tex nel primo Color con Carson dato per morto e non so quante altre volte, mi perplime sentirmi dire che una cosa che ho visto centinaia di volte (tanto che appunto una controindicazione è che è un clichè scontato e stravisto) sia visto come impossibile...  :rolleyes:

 

Con questo post mollo perchè mi sto rendendo conto che non me ne frega niente, mi sto impuntando su un dettaglio ridicolo perchè le risposte mi sembrano assurde, ma alla fine non mi interessa spingere particolarmente un idea del cavolo che non so nemmeno se è buona. I forum ti spingono psicologicamente ad impuntarti quando ti rispondono con qualcosa che pensi sia sbagliato, ma non mi piace postare così, se discuto voglio che sia su qualcosa di cui mi importa.

 

Infine, come ovvia risposta a...

3 hours ago, PapeSatan said:

Se la "finta" morte di Kate fosse nota solo a Tex, gli sviluppi narrativi sarebbero castrati, perché nel mondo Kate non potrebbe agire da Kate ma solo da "alter ego" (cioé un‘altra lei, che per tutti tranne Tex sarebbe un altro personaggio).

Se viceversa la "finta" morte di Kate fosse nota anche ad altri, che finta morte sarebbe?

 

Sai che fra "nota sola a Tex" e "nota a tutti" ci sono qualche miliardo di casi intermedi? (quanta era la popolazione umana del pianeta all'epoca?)

 

Lo sa semplicemente chi lo deve sapere per la storia. Che può andare da "nessuno" a "pochissimi" a "la famiglia" a "L'agenzia Pinkerton" a "i servizi segreti degli stati uniti" a "tutti quelli che non credono ai giornali" al numero di persone che ti pare.

 

È assolutamente un non-problema.

 

Lo diventa solo se quel numero, assurdamente, viene limitato solo a due soli casi "non lo sa nessuno" e "lo sanno tutti".

 

Ma che senso ha? È come dire che l'automobile non serve. Se non esci di casa, arrugginisce e basta. Se esci e vai a Pechino, non ti basta la benzina. Quindi, è inutile...

 

 

 

 

Modificato da Diablero
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6 ore fa, Diablero dice:

 

 

[aggiunta successiva]

 

OK, mi rendo conto che la risposta potrebbe essere criptica per chi non conosce quei fumetti... sono esempi a caso di fumetti basati su quell'idea (Spirit è Denny Colt, un criminologo creduto morto da tutti tranne che dalla fidanzata e dal suocero, Daniel è un ispettore di polizia che muore nel primo numero della sua serie, ma il suo posto viene preso da un sosia, un ex carcerato che viene creduto morto al suo posto. Luke Cage era un evaso, creduto morto nell'evasione. Unknown Soldier era un soldato creduto morto ma rimasto sfigurato, ma abilissimo a cambiare identità). , tutti casi in cui la persona creduta morta è il protagonista (se applicato ad un personaggio che appare poche volte, come Kate, gli esempi sarebbero migliaia, credo che in nessuna serie a fumetti non si sia mai visto un caso simile, persino su Topolino e Alan Ford, e persino su Zagor nel secondo Zagorone...)

 

Per questo mi meraviglio della meraviglia: è un cliché banalissimo, si è già visto su Tex nel primo Color con Carson dato per morto e non so quante altre volte, mi perplime sentirmi dire che una cosa che ho visto centinaia di volte (tanto che appunto una controindicazione è che è un clichè scontato e stravisto) sia visto come impossibile...  :rolleyes:

 

Con questo post mollo perchè mi sto rendendo conto che non me ne frega niente, mi sto impuntando su un dettaglio ridicolo perchè le risposte mi sembrano assurde, ma alla fine non mi interessa spingere particolarmente un idea del cavolo che non so nemmeno se è buona. I forum ti spingono psicologicamente ad impuntarti quando ti rispondono con qualcosa che pensi sia sbagliato, ma non mi piace postare così, se discuto voglio che sia su qualcosa di cui mi importa.

 

Infine, come ovvia risposta a...

 

Sai che fra "nota sola a Tex" e "nota a tutti" ci sono qualche miliardo di casi intermedi? (quanta era la popolazione umana del pianeta all'epoca?)

 

Lo sa semplicemente chi lo deve sapere per la storia. Che può andare da "nessuno" a "pochissimi" a "la famiglia" a "L'agenzia Pinkerton" a "i servizi segreti degli stati uniti" a "tutti quelli che non credono ai giornali" al numero di persone che ti pare.

 

È assolutamente un non-problema.

 

Lo diventa solo se quel numero, assurdamente, viene limitato solo a due soli casi "non lo sa nessuno" e "lo sanno tutti".

 

Ma che senso ha? È come dire che l'automobile non serve. Se non esci di casa, arrugginisce e basta. Se esci e vai a Pechino, non ti basta la benzina. Quindi, è inutile...

 

 

 

 

Troppo arzigogolato, tutte cose non necessarie su un fumetto come Tex. Molto più semplicemente é sufficiente che nella finzione texiana Kate non sia morta come e quando nella realtà, esattamente come Cochise, Geronimo, Ely Parker che é commissario per gli affari indiani quando nella realtà non lo era più, Carson che non é quel Carson, ecc...

<span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Infine, come ovvia risposta a...

 

Sai che fra "nota sola a Tex" e "nota a tutti" ci sono qualche miliardo di casi intermedi? (quanta era la popolazione umana del pianeta all'epoca?)

 

Lo sa semplicemente chi lo deve sapere per la storia. Che può andare da "nessuno" a "pochissimi" a "la famiglia" a "L'agenzia Pinkerton" a "i servizi segreti degli stati uniti" a "tutti quelli che non credono ai giornali" al numero di persone che ti pare.

 

È assolutamente un non-problema.

 

Lo diventa solo se quel numero, assurdamente, viene limitato solo a due soli casi "non lo sa nessuno" e "lo sanno tutti".

 

Ma che senso ha? È come dire che l'automobile non serve. Se non esci di casa, arrugginisce e basta. Se esci e vai a Pechino, non ti basta la benzina. Quindi, è inutile...

 

 

 

 

P.S. 

Dovresti leggere con attenzione prima di esondare.

"Nota a tutti" é solo nel tuo "sturm und drang" di affermare la tua tesi, io ho scritto "Nota anche ad altri" (ndr: oltre a Tex), che contempla appunto i miliardi di casi intermedi.

Modificato da PapeSatan
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Il 26/2/2022 at 15:16, MacParland dice:

Torna l'anno prossimo nel texone di Dotti, ambientato durante la guerra civile. Poi, boh, farla tornare una terza volta sarebbe difficile, perché muore nel '68.

Nel '68? Proprio come Kit Carson! :lol:-_-

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