Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie


Sam Stone
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

44 minutes ago, borden said:

La prossima volta, per esperimento, scrivo una storia in cui tutto è chiaro e spiegato per voi sino al minimo dettaglio E sai che palle!  :D

 

NO! GLI SPIEGONI NO! Non è giusto punire un popolo intero per le colpe di pochi! :pianti:

 

Provo a "dimostrare" che non occorre aggiungere altri spiegoni, PLEASE!

 

Signori della corte, vi invito a osservare il reperto numero 1: la pagina 3 dell'albo, dove è scritto a chiare lettere ""WYOMING, ALL'INIZIO DELLA PRIMAVERA"

 

Da questo reperto si evince che Kit Carson NON PUÒ aver passato tutto l'inverno con la vedova, infatti questa scritta colloca gli eventi delittuosi a cui assisteremo addirittura a fine marzo, se non addirittura in aprile!

 

Vi invito ora ad osservare il reperto numero 2: la pagina 10 dell'albo, dove è la perfida adescatrice, la lubrica cacciatrice di uomini (uomini che prima impiomba e poi... ) a quantificare quanto tempo dovranno attendere Tex. infatti già nella prima vignetta lei dice "ma ci vorranno GIORNI, se non settimane".

Quindi è la stessa donnaccia di malaffare, che qui inizia a insinuare nella mente del povero e implume Carson pensieri strani su "come farà a passare il tempo". Un tempo però misurabile in GIORNI (anche perchè dubitiamo che il povero carson sarebbe sopravvissuto a lungo fra le sue grinfie, vedasi la felicità con cui accoglie Tex più tardi, invece di dirgli "potevi attendere un altro po'"?)

 

Adesso, il reperto numero 3:  nella stessa pagina, è lo stesso Carson che, ingenuamente (e non sospettando le dure prove che l'attendono) sottolinea come la donna si sia rifugiata lì prima dell'inverno, e quindi, LEI SÌ, "abbia passato l'inverno da sola", senza vedere anima viva...  da qui probabilmente l'espressione da Gatto Silvestro con Titti che Font le disegna in volto in fondo a pagina 10...

 

Reperto numero 4: a fine pagina 10, Carson cerca ancora di sviare l'attenzione parlando di vendette e di assassini... deve aver notato lo sguardo e si sarà reso conto che l'uccellino in gabbia, è lui... questo comunque dimostra che Carson NON STA concupiscendo la Gatta(morta) Silvestra, ma anzi le ricorda il marito!

 

Reperto numero 5: pagina 18. Il povero Carson cerca un po' di isolamento dietro una tenda, ma dopo un intero inverno senza vedere prede, la vedova insiste e lo bracca! Che qui Carson sia solo una povera vittima innocente mi pare più che evidente!

 

Reperto numero 6: pagina 19: da brava adescatrice, la scaltra vedova sa per catturare un uomo, si passa dal suo stomaco! Qui stordisce il povero Carson di manicaretti, fino a intorpidirne la mente di soluto lucida! E quando lui tenta timidamente l'ultima difesa, "sono troppo vecchio", lei con l'espressione di chi ha appena messo in trappola il topo gli dice "non puoi essere più vecchio del mio povero Frank" (e per me i suoi pensieri lubrichi hanno proseguito la frase con un "...e sei il primo uomo che vedo da diversi mesi...")

 

Reperto numero 7: qui inizia la parte che sta venendo usata per accusare il povero Carson di aver tenuto un comportamento disdicevole! Ma la pagina deve essere presa nel suo contesto! In tutta la pagina precedente Carson sfugge, si dichiara troppo vecchio, e qui fa semplicemente un errore: le chiede come ha fatto a conquistarla ("insomma, signora, si ricordi di suo marito e di quanto l'amava!". Quale rubacuori degno di questo nome in quella situazione invece di decantare le lodi della vedova, avrebbe insistito come Carson a ricordarle il legame con il marito? Altro che doppi sensi, qui Carson si sta difendendo strenuamente con tutta la sua abilità dialettica!

 

La risposta della vedova è "raccontandomi le sue imprese". IMPRESE! Non "scappatelle", non "le scopate che faceva in giro", non "quante posizioni del Kamasutra conosceva", ha usato la parola IMPRESE.  Signori della giuria, per interpretare questa parola come un riferimento ad exploits sessuali, bisogna che davvero consideriate "la caccia alla fagiana" uno sport competitivo in cui ci si cimenti a battere record come un "impresa"! Ma io mi rifiuto di credere una cosa simile di gentiluomini e gentildonne come voi!

 

Nel seguito della frase, NELLA STESSA FRASE, la perfida tentatrice cita le "esperienze", ingannando il povero Carson che, ferito e intontito dai manicaretti, non si rende conto che lei sta parlando di tutt'altro!  Ed è allora che Silvestro agguanta il povero Titti, bloccato dalla neve e ferito, e ormai senza più via di scampo!

 

Notare che, nel frattempo, GLI INSEGUITORI ERANO RIMASTI SUI MONTI. Avevano solo mandato qualcuno a chiamare rinforzi. Ma davvero pensate che abbiano passato SETTIMANE FERMI ACCAMPATI ad attendere il disgelo? Avrebbero finito le provviste in pochi giorni!

 

Reperto numero 8: pagina 33: Carson dice "anch'io rimpiangerò questi giorni". GIORNI. Non "settimane".

 

Insomma, signori della giuria, direi che le prove sono schiaccianti: Kit Carson ha passato solo GIORNI con le vedova, ha cercato di rintuzzare le sue manovre con ogni mezzo, sia pur ferito e intontito dai manicaretti, e solo alla fine di una strenua resistenza ha ceduto alle brame di quella creatura che non vedeva un uomo da diversi mesi! Già il fatto che fosse in grado di alzarsi in piedi quando sono arrivati i banditi testimonia la sua indomita tempra d'uomo di altri tempi! Chiedo quindi per lui la più totale assoluzione, e all'esimio borden CHE NON AGGIUNGA ALTRE SPIEGAZIONI IN FUTURO, GRAZIE! Come abbiamo visto, ce n'erano FIN TROPPE! 

 

 

  • Haha (0) 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ma non sono bastate.

 

Caro Diablero, io sarei un pessimo professore perché mi rivolgerei più volentieri ai primi della classe, mentre adesso va di moda aspettare che anche quelli dell'ultimo banco ci arrivino... :lol:

 

PS Non v'arrabbiate, l'ho già detto prima che dovete leggere quello che effettivamente c'è scritto. ;)

Modificato da borden
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

On 26/11/2019 at 00:44, Carlo Monni dice:

 

Nessuno l'ha cetcata perché non ce n'era bisogno. Ti ribadisco che l'interpretazione che hai dato tu a me proprio non era nemmeno passata per la mente . Sono strasicuro che sia Borde che Leo, Ymalpas e Dablero sono assolutamente sinceri quando dicono di non averla nemmeno pensata.

Non ci credi? Vuoi vederci un doppio senso a tutti i costi? Il problema è tuo. Io so cosa ho pensato e non era quello.

 

 

Sono tra quelli che non ha neanche lontanamente immaginato l'interpretazione che ha dato Letizia a quelle parole sull'esperienza di Carson..

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">8 ore fa</span>, borden dice:

Ma non sono bastate.

 

Caro Diablero, io sarei un pessimo professore perché mi rivolgerei più volentieri ai primi della classe, mentre adesso va di moda aspettare che anche quelli dell'ultimo banco ci arrivino... :lol:

 

PS Non v'arrabbiate, l'ho già detto prima che dovete leggere quello che effettivamente c'è scritto. ;)

L'esperienza mi ha insegnato  e, ne ho tanta, (l'età) che non sempre i primi della classe ...sono primi nella vita. Anzi,  tutt'altro.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, Diablero dice:

 

NO! GLI SPIEGONI NO! Non è giusto punire un popolo intero per le colpe di pochi! 

Giusto,  ci sono già i tuoi di...spiegoni.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, lety dice:

L'esperienza mi ha insegnato  e, ne ho tanta, (l'età) che non sempre i primi della classe ...sono primi nella vita. Anzi,  tutt'altro.

 

 

Luogo comune.:rolleyes:

18 minuti fa, lety dice:

Giusto,  ci sono già i tuoi di...spiegoni.

 

 

Ma extra storia. Diablero ha assolto alla sua funzione di critico.

Modificato da borden
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, lety dice:

L'esperienza mi ha insegnato  e, ne ho tanta, (l'età) che non sempre i primi della classe ...sono primi nella vita. Anzi,  tutt'altro.

Io sono sempre stato il somaro della classe. Buon comportamento ma era l'unica cosa che mi riusciva

bene, anche perché io in genere mentre spiegavano pensavo ai fumetti che avrei letto una volta tornato a casa.

E sono ancora oggi l'ultima ruota del carro, tanto al lavoro che nelle amicizie, ma non mi importa niente.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Io sono sempre stato il somaro della classe. Buon comportamento ma era l'unica cosa che mi riusciva

bene, anche perché io in genere mentre spiegavano pensavo ai fumetti che avrei letto una volta tornato a casa.

E sono ancora oggi l'ultima ruota del carro, tanto al lavoro che nelle amicizie, ma non mi importa niente.

Anche io ero una...da ultimo banco! L'unica femmina al liceo che aveva il compagno di banco ...maschio ( il più carino e il meno studioso). Mi trovavo meglio, in comune calcio e fumetti.Mai stata prima della classe (generalmente sono piuttosto odiosette/i). Ma nel lavoro non sono affatto l'ultima e neanche nella vita.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, lety dice:

Anche io ero una...da ultimo banco! L'unica femmina al liceo che aveva il compagno di banco ...maschio ( il più carino e il meno studioso). Mi trovavo meglio, in comune calcio e fumetti.Mai stata prima della classe (generalmente sono piuttosto odiosette/i). Ma nel lavoro non sono affatto l'ultima e neanche nella vita.

Io invece ero uno da terza fila.

 

E avevo di fianco la più carina, la più corteggiata… anche perché due ne avevamo in classe!

Pensavo non mi filasse proprio, mentre solo qualche anno fa, riordinando le vecchie cose in soffitta,

ho scoperto che mi aveva scritto di nascosto il numero di telefono e l'indirizzo nel mio diario.

 

Ne ho tirate giù tante, ma tante, che sono venuti su a vedere cosa mi era successo...

  • Haha (0) 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Io invece ero uno da terza fila.

 

E avevo di fianco la più carina, la più corteggiata… anche perché due ne avevamo in classe!

Pensavo non mi filasse proprio, mentre solo qualche anno fa, riordinando le vecchie cose in soffitta,

ho scoperto che mi aveva scritto di nascosto il numero di telefono e l'indirizzo nel mio diario.

 

Ne ho tirate giù tante, ma tante, che sono venuti su a vedere cosa mi era successo...

Quasi stessa cosa. Io e Walter (il mio compagno di banco) eravamo molto legati,  era il mio migliore amico, il mio confidente e spalla. Dopo la maturità ci siamo persi di vista. Lui andò via da Roma. Ci siamo rivisti  dopo quasi quarant'anni e  subito mi chiede...se mai avessi pensato a lui in modo diverso perchè io gli piacevo e tanto, ma visto che lo consideravo un "fratello", non voleva rischiare di perdere anche l'amicizia. Lo avrei picchiato!  Non poteva farsi uscire il fiato prima? Certo che mi piaceva....eccome! Ci sentiamo ancora.

 

P.S. era l'unico che mi poteva prendere Tex  in prestito, per leggerlo. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, lety dice:

Quasi stessa cosa. Io e Walter (il mio compagno di banco) eravamo molto legati,  era il mio migliore amico, il mio confidente e spalla. Dopo la maturità ci siamo persi di vista. Lui andò via da Roma. Ci siamo rivisti  dopo quasi quarant'anni e  subito mi chiede...se mai avessi pensato a lui in modo diverso perchè io gli piacevo e tanto, ma visto che lo consideravo un "fratello", non voleva rischiare di perdere anche l'amicizia. Lo avrei picchiato!  Non poteva farsi uscire il fiato prima? Certo che mi piaceva....eccome! Ci sentiamo ancora.

 

P.S. era l'unico che mi poteva prendere Tex  in prestito, per leggerlo. 

C'era una vecchia canzone del duo Repetto/Pezzali a proposito di questa "regola dell'amico".

La odio con tutte le forze perché per conoscere qualcuno/qualcuna per me è logico diventare amici, specie se si hanno interessi comuni.

Ma se non ti poni subito come "interessato sessualmente" poi… non ci combinerai mai niente, lei non vorrà… rovinare un così bel rapportooo...

Sono quei casi in cui preferisco le bestie agli esseri umani e sono serio.

Io mi sento sempre in colpa quando parlo solo degli affari miei sul TWF, ma il TexColor non l'ho ancora letto.

Vorrei sapere perché la scritta "FINE DELL'EPISODIO" è immutabile da parecchio tempo, ma prima era fatta

in vari modi. E' per omaggio a Corteggi?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

C'era una vecchia canzone del duo Repetto/Pezzali a proposito di questa "regola dell'amico".

La odio con tutte le forze perché per conoscere qualcuno/qualcuna per me è logico diventare amici, specie se si hanno interessi comuni.

Ma se non ti poni subito come "interessato sessualmente" poi… non ci combinerai mai niente, lei non vorrà… rovinare un così bel rapportooo...

Sono quei casi in cui preferisco le bestie agli esseri umani e sono serio.

Io mi sento sempre in colpa quando parlo solo degli affari miei sul TWF, ma il TexColor non l'ho ancora letto.

Vorrei sapere perché la scritta "FINE DELL'EPISODIO" è immutabile da parecchio tempo, ma prima era fatta

in vari modi. E' per omaggio a Corteggi?

Pensare di avere un rapporto sessuale a 16/17 anni a quei tempi .....non era così semplice!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, lety dice:

Pensare di avere un rapporto sessuale a 16/17 anni a quei tempi .....non era così semplice!

Non mi sono spiegato, eppure sai che sono il bacchettone della compagnia.

Interesse sessuale inteso come prima o poi. Una volta i fidanzamenti cominciavano anche prima,

ma la prima occasione per darci sotto davvero era la Luna di Miele!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">51 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

sono sempre stato il somaro della classe. Buon comportamento ma era l'unica cosa che mi riusciva

bene, anche perché io in genere mentre spiegavano pensavo ai fumetti che avrei letto una volta tornato a casa.

E sono ancora oggi l'ultima ruota del carro, tanto al lavoro che nelle amicizie, ma non mi importa niente.

 

La serenità con cui ammetti una cosa del genere ti fa onore Dix.

 

Detto questo, non credo che sia solo un luogo comune quello che vede alcuni non bravi a scuola riuscire poi bene nella vita. Certo è che Borden, per sua stessa ammissione, non è molto paziente e non ama "aspettare" quelli dell'ultimo banco. La sua stessa scrittura non sempre è "popolare" e strizza l'occhio, talvolta, ai "primi della classe" (quante volte lo hanno accusato di scrivere storie che fanno venire il mal di testa? :D ). 

 

Tornando alla storia del topic, io non sono tra quelli che hanno equivocato sulle parole della vedova, ma l'espressione del viso datale da Font potrebbe forse aver contribuito al travisamento, che peraltro ha interessato diversi utenti e non tutti di primo pelo. Per questo dico che, nonostante io sia un estimatore del disegnatore spagnolo, ammetto di essere rimasto impressionato dall'espressione tormentata e al contempo sensuale della vedova di Babini, e sono quindi rammaricato per il fatto di non aver potuto leggere la storia nella versione di quest'ultimo. Magari, con un viso e un'espressione della donna diversi, l'equivoco che sta movimentando questo topic non si sarebbe mai generato...

 

Comunque mi diverte molto leggere gli aneddoti di lety e di dix sulla loro gioventù: con le vostre esperienze, peraltro, confermate cari pard di avere perso delle occasioni che la vedova Burdette, previdente e pratica, non si sarebbe mai fatte scappare ;)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Leo dice:

 

La serenità con cui ammetti una cosa del genere ti fa onore Dix.

 

Detto questo, non credo che sia solo un luogo comune quello che vede alcuni non bravi a scuola riuscire poi bene nella vita. Certo è che Borden, per sua stessa ammissione, non è molto paziente e non ama "aspettare" quelli dell'ultimo banco. La sua stessa scrittura non sempre è "popolare" e strizza l'occhio, talvolta, ai "primi della classe" (quante volte lo hanno accusato di scrivere storie che fanno venire il mal di testa? :D ). 

 

Tornando alla storia del topic, io non sono tra quelli che hanno equivocato sulle parole della vedova, ma l'espressione del viso datale da Font potrebbe forse aver contribuito al travisamento, che peraltro ha interessato diversi utenti e non tutti di primo pelo. Per questo dico che, nonostante io sia un estimatore del disegnatore spagnolo, ammetto di essere rimasto impressionato dall'espressione tormentata e al contempo sensuale della vedova di Babini, e sono quindi rammaricato per il fatto di non aver potuto leggere la storia nella versione di quest'ultimo. Magari, con un viso e un'espressione della donna diversi, l'equivoco che sta movimentando questo topic non si sarebbe mai generato...

 

Comunque mi diverte molto leggere gli aneddoti di lety e di dix sulla loro gioventù: con le vostre esperienze, peraltro, confermate cari pard di avere perso delle occasioni che la vedova Burdette, previdente e pratica, non si sarebbe mai fatte scappare ;)

 

Ebbene si, penso che ci hai azzeccato in pieno.

Leggere di personaggi che primeggiano nel risolvere problemi, portano giustizia e riparano i torti mi consola, facendomi dimenticare

di quando io ho problemi che non so risolvere, quando io non posso essere strumento di giustizia, quando subisco i torti.

Leggere di personaggi che con quattro parole ammaliano una fanciulla e coronano un sogno d'amore o una romantica avventura...

rosico!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

ma la prima occasione per darci sotto davvero era la Luna di Miele!

Ehm....io non ero così bacchettona! 

<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Leggere di personaggi che con quattro parole ammaliano una fanciulla e coronano un sogno d'amore o una romantica avventura...

rosico!

Che le fanciulle si fanno ammaliare con quattro parole...succede solo nei fumetti, fidati!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

5 minuti fa, lety dice:

Ehm....io non ero così bacchettona! 

"Quando senti l’orchestrina,
tra una danza americana,
che strimpella una mazurca dall’aria paesana,
pensi allora alla “quadriglia”
d’un bel tempo che passò,
quando usava la “pariglia” attaccata al “landò”.
Quando non c’erano i tanghi e i fox-trot!…

Ah… la mazurca
che ballava la mia nonna
con le trecce a penzoloni
e con i mutandoni
sotto la sua gonna.
Quando mio nonno,
per baciare la sua mano
non usava la scaletta,
ma la bicicletta
fino al primo piano…

 

Era una hit alla radio e la sapevo a memoria.

I giovincelli,
di vent’anni o poco più,
com’eran belli
coi baffoni… per l’insù.
Ah… la mazurca
d’un bel tempo assai lontano
quando prima di sposarsi,
stavano a guardarsi con le mani in mano…

Or si balla la “carioca”,
il sassofono rimbomba,
ma il mio nonno suona ancora il… grammofono a tromba…
Pensa ahimè, con nostalgia
all’antica gioventù
quando allora ogni Maria non era… Mariù…
Com’era bello quel tempo che fu!"

Modificato da Dix Leroy
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, lety dice:

Che le fanciulle si fanno ammaliare con quattro parole...succede solo nei fumetti, fidati!

 

State sottovalutando una cosa. Quello... è Kit Carson ;)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Leo dice:

 

State sottovalutando una cosa. Quello... è Kit Carson ;)

Leo...non mi provocare. Io da giovane i "vecchietti" come Carson...non li consideravo proprio! Potevano sviolinare quanto volevano...le loro fantastiche e numerose esperienze ma sono rimasti sempre  al palo.:P

Per quanto riguarda la poca considerazione che Boselli ha verso coloro, (ma chi in questo forum?) che "non comprendono" appieno le sue storie ...io non mi considero tra questi.

Te ed io abbiamo già discusso, animatamente,  sulle differenze tra le storie di Nizzi e quelle di Boselli, ricordi? Ho sempre dichiarato di preferire quelle scritte da Borden anche se più complesse e articolate a quelle di Nizzi.

Per me leggere Tex è un ...salto di fantasia.

Le immagini e i dialoghi della storia di Carson con la vedova Burdette  mi hanno fatto pensare a qualcosa di "tenero" tra di loro. Se questo per  Boselli, ed altri, vuol dire non capire niente, essere quelli dell'ultimo banco ecc. ecc..... credo sia un pò fuori le righe.

Non dico altro, sono una persona educata.

 

<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

"Quando senti l’orchestrina,
tra una danza americana,
che strimpella una mazurca dall’aria paesana,
pensi allora alla “quadriglia”
d’un bel tempo che passò,
quando usava la “pariglia” attaccata al “landò”.
Quando non c’erano i tanghi e i fox-trot!…

Ah… la mazurca
che ballava la mia nonna
con le trecce a penzoloni
e con i mutandoni
sotto la sua gonna.
Quando mio nonno,
per baciare la sua mano
non usava la scaletta,
ma la bicicletta
fino al primo piano…

 

Era una hit alla radio e la sapevo a memoria.

I giovincelli,
di vent’anni o poco più,
com’eran belli
coi baffoni… per l’insù.
Ah… la mazurca
d’un bel tempo assai lontano
quando prima di sposarsi,
stavano a guardarsi con le mani in mano…

Or si balla la “carioca”,
il sassofono rimbomba,
ma il mio nonno suona ancora il… grammofono a tromba…
Pensa ahimè, con nostalgia
all’antica gioventù
quando allora ogni Maria non era… Mariù…
Com’era bello quel tempo che fu!"

:lol:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, lety dice:

Per quanto riguarda la poca considerazione che Boselli ha verso coloro, (ma chi in questo forum?) che "non comprendono" appieno le sue storie ...io non mi considero tra questi.

 

Ma non c'è nessuno infatti qui che non capisca le storie di Boselli. Tutt'al più si può equivocare su singole sequenze, e più o meno tutti siamo incappati in errori o travisamenti.

 

Boselli non ha poca considerazione di qualcuno in particolare, ce l'ha di tutti noi, che, chi più e chi meno, siamo per lui dei grossi rompiballe, lo ha detto tante volte. Ma comunque, tafazzianamente, non può fare a meno di noi, essendosi affezionato a questa gabbia di matti nerd che apprezzano le sue storie, pur non capendole spesso :D:D:D

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

21 minuti fa, Leo dice:

Ma non c'è nessuno infatti qui che non capisca le storie di Boselli. Tutt'al più si può equivocare su singole sequenze, e più o meno tutti siamo incappati in errori o travisamenti.

 Leo, non mi sono spiegata bene.

Non considero un errore od un  travisamento il pensare che le parole e le immagini di Carson  e della vedovella mi fanno credere, anche in questo momento,  a...qualcosa tra di loro.

E' il  "mio modo" di "interpretare" quel che ho letto e visto. Perchè come ho già detto, per me, leggere un fumetto è...tuffarmi nella fantasia. Quindi ...nella mia fantasia è  andata in quel modo. Punto. 

Ma questo non credo che dia il diritto, (a nessuno) di offendere.

 

Modificato da lety
errore grammatica
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, lety dice:

 Leo, non mi sono spiegata bene.

Non considero un errore od un  travisamento il pensare che le parole e le immagini di Carson  e della vedovella mi fanno credere, anche in questo momento,  a...qualcosa tra di loro.

E' il  "mio modo" di "interpretare" quel che ho letto e visto. Perchè come ho già detto, per me, leggere un fumetto è...tuffarmi nella fantasia. Quindi ...nella mia fantasia è  andata in quel modo. Punto. 

 

 

Ah ok ok. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Lety,  Dix, mi avete commosso. Certe cose sono capitate a tutti, nell'adolescenza, forse persino a Carson! L'importante è andare avanti! Lui ha fatto tesoro dell'esperienza. E poi è bello, dai, leggere di qualcuno che più in gamba di noi.  

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Rincaro la dose. La vignetta di Font in cui Carson e Madame Burdette si guardano nel bianco degli occhi, che noi  vediamo attraverso i vetri di una finestra illuminata, che fa di noi osservatori voyeuristici (non sono sicuro che l'aggettivo esista nella lingua italiana per cui, andando forse un po' troppo agli estremi dico scopofiliaci), fa il verso alla celebre vignetta di Marcello che ritraeva Carson e Lena Parker. Adesso non mi dispiacerebbe se tra qualche albo dei prossimi in edicola spuntasse fuori di nuovo la vedova con un bel bimbo ( o una bella bimba).

 

Certo tutta la storia è un inno al selvaggio lurkaggio:

 

a)  dalla vedova che osserva con il cannocchiale l'arrivo di Carson che discende gli irti  monti Tettoni (nessun riferimento a discolpa si può fare con l'omonima pistola modello 1916 che  pure sembra una colt sparata, ma bensi sono proprio le due protuberanze separate da una profonda gola che si possono vedere nell'immagine sottostante presa da Google 

 

image.thumb.jpeg.fc9b269e54c24f9dd9ead1a80ccc842c.jpeg

 

e che Font non ha disegnato come avrebbe dovuto :old: ),

 

b) all'indiano sfigato che per ore cerca la presenza di Carson che gioca con lui a nascondino;

 

c) per finire con la vignetta incriminata cui accennavo proprio sopra.

 

Insomma Borden proclama la sua innocenza e celebri avvocati ne prendono la difesa,  ma c'è tanto materiale per poterlo sottoporre alla procedura della "quaestio"  inquisitoriale :P.

 

Scherzo ovviamente!

  • Haha (0) 1
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non ha decisamente deluso le mie aspettative quest'ultimo Color di storie brevi, uscita confermatasi ancora una volta - e lo dico con una puntina di rammarico - di livello decisamente superiore rispetto al Color estivo contenente un'unica storia: sarà perché il formato di fatto costringe gli autori a saper condensare in un ristrettissimo numero di pagine i contenuti che una storia deve trasmettere in termini di qualità ed esaustività (in altre parole, storie belle e complete), ma è pressoché assodato che tra le due tipologie di Color non vi è davvero confronto. Nello specifico dell'albo in questione, ho avuto modo di leggere storie mediamente di buonissimo livello, alcune delle quali piacevolissime sorprese.

 

La migliore tra tutte, a mio modesto avviso, è stata l'originalissima Attenti al lupo!: Serra ci ha regalato il primo esempio di storia del Ranger priva di nuvolette, magari poco realistica in alcuni frammenti (vedasi Tex che uccide il grizzly a coltellate, ed il lupo che dopo essere rimasto ferito da una pallottola l'indomani è già arzillo), ma superbamente commovente nell'illustrare l'imprevedibile rapporto di "amicizia" che si instaura istintivamente tra Tex ed il lupo: prima si incontrano ma si tengono enigmaticamente alla larga l'uno dall'altro, poi il lupo salva Tex dall'essere ucciso a sangue freddo dal balordo che stava inseguendo, ne ricava una grave ferita che Tex, per riconoscenza ma secondo me anche per commozione ed amore per gli animali, provvede a curare, salvando quindi a sua volta la vita all'animale, che può così ritornare presso il branco di cui si scopre essere a capo. Metaforicamente, il loro rapporto si potrebbe forse interpretare come un'innata intesa tra due capibranco, entrambi emersi come tali per selezione naturale, ed al tempo stesso la storia nel suo insieme rimanda, complici i disegni e la suggestiva colorazione della Mandanici, a quello che, forse, dovrebbe essere uno schietto rapporto tra Uomo e Natura.

 

In seconda battuta, impossibile per me non citare Una trappola per Kit, nella quale per merito di Burattini il giovane Willer ricopre finalmente un ruolo da primattore e, soprattutto, dimostra di essere benissimo in grado di cavarsela egregiamente anche da solo e di sapersi affrancare dall'ingombrante presenza del padre e degli altri più esperti pards. Da incorniciare, seppur accettabile solo in un'ottica di sospensione dell'incredulità, la scena nella quale Kit risale la corda cui è stato legato per essere trascinato, sale a cavallo ed elimina il capobanda, per poi occuparsi a seguire dei suoi uomini. Superlativo il tratto di Della Monica, che mi spiace davvero appaia così sporadicamente sulle pagine di Tex, ed ottima anche la colorazione di Celestini, assai vivida e per questo in grado di risaltare al massimo il calore dell'atmosfera desertica dell'Arizona.

 

Molto bella, ma al contempo forse un po' "sprecata" da un certo punto di vista, L'ultimo dei Mimbres: per quanto la trama non sia nulla di particolarmente originale (non si contano le volte in cui Tex e Carson hanno dovuto rimettere in riga indiani fuggiti - a ragione o a torto - dalle riserve), l'apache Maska è davvero una figura superlativa: condottiero irriducibile, disposto a tutto per preservare la propria liberta, si pone quale ennesimo emblema dell'antica fierezza del proprio popolo, che di contro in molti altri elementi sembra sempre più rassegnato a sopravvivere in una riserva. Prospettiva, questa, che l'orgoglioso Maska non prende minimamente in considerazione, giungendo a suicidarsi dinanzi ad un attonito Aquila della Notte pur di tener fede alla promessa fatta a sé stesso: scena forse un po' cruda nei contenuti, ma emblematica e ricca di significato. Per tali motivi, appunto, la figura di Maska avrebbe secondo me meritato di essere antagonista di Tex in una storia di più ampio respiro, che consentisse una maggiore e più completa valorizzazione del condottiero apache (anche e soprattutto paragonandolo a certi pseudo antagonisti che di recente hanno "affrontato" Tex). Ciò non toglie, tuttavia, che Majo abbia assolutamente ben figurato nella sua prima esperienza nelle vesti di soggettista, sceneggiatore e disegnatore: più uno e trino di così non si può :D, nello specifico contesto della collana ha saputo adempiere egregiamente alla stesura di una storia breve ma concisa. Ottima anche la colorazione di Vattani, molto bravo soprattutto nei chiaroscuri.

 

Piacevole anche Teton Pass, avventura in solitaria di Kit Carson che, come si suol dire, ha l'occasione di unire utile (vendicando uno sceriffo ed ex ranger e sgominando la banda che lo ha eliminato) e dilettevole (intraprendendo una fugace liaison con la vedova). Proprio il rapporto tra Carson e Sarah rappresenta, secondo me, l'aspetto più rimarchevole della storia: lungi dall'aver scatenato in me una pruriginosa empatia per la relazione con la bella vedova o, viceversa, sdegno per il fatto che la donna fosse la moglie di un vecchio amico di Kit, ho trovato simpatica la scelta di Boselli di aver fatto vivere al Vecchio Cammello una storia d'amore, sia pur fugace, in età matura, quindi in un contesto che poco ha a che fare con la citata avventura dello scorso anno, in cui appariva una sua conquista giovanile. In altre parole, ho apprezzato la scelta del Bos di lasciar intendere che sia avvenuto un "fuori programma" di quelli appartenenti alla categoria degli avvenimenti che, seppur di norma non narrati, si può immaginare che accadano anche ad alcuni tra i quattro pards :P. Devo dire che i disegni di Font colorati non mi sono sembrati poi tanto male, complice la colorazione di Celestini che, stavolta assai delicata, ha saputo risaltare al meglio il paesaggio innevato del Teton Range.

 

Sostanzialmente poco da dire, infine, per La voce del killer: già di per sé la vicenda trasuda grande malinconia, purtroppo i disegni di Trevisan, che a mio avviso imbolsiscono un po' i personaggi, complice la colorazione della Bendazzoli che, forse, gioca troppo di chiaroscuri. Quanto alla trama stesa da Accattino, ho avuto l'impressione che la missione originaria di Tex, all'inseguimento di due canaglie, si intersechi in maniera poco armonica e quasi forzata al colpo di scena finale.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.