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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 35] Tex l'inesorabile


Sam Stone
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Letto da qualche giorno, ma prima di esprimere un’opinione su questo Texone, ho avuto bisogno di ammirare una seconda volta i disegni di Villa per metabolizzarlo al meglio. Sicuramente non credo di poter aggiungere niente di nuovo o di diverso a quanto già scritto da chi mi ha preceduto, ma tant’è che intendo comunque dire la mia su un’opera a fumetti talmente attesa, bramata, agognata e mitizzata da noi appassionati lettori di Tex, che non poteva non essere un capolavoro e non poteva essere altrimenti dato che è il risultato di due grandi autori del fumetto italiano. In realtà, vista la genesi, a dir poco travagliata, di questa storia, con una lavorazione grafica che ha proceduto a singhiozzo per 17 lunghi anni e con svariati cambi di sceneggiatura, c’erano tutti i presupposti per un risultato deludente, come del resto succede il più delle volte quando si attende per troppo tempo un determinato evento. Bè, fortunatamente, forse grazie anche ad una serie di coincidenze, non è stato così, il soggetto di Boselli è una classica storia di puro western con annesso omaggio, almeno nell’incipit, ad un classico del cinema come “Un dollaro d’onore” e la sceneggiatura risulta snella e lineare senza le tipiche trame intrecciate con una moltitudine di personaggi complessi e dalle tante sfumature di grigio come da abitudine Boselliana.  In questa storia, a differenza del suo classico stile di scrittura, Boselli ci presenta dei cattivi al 100%, infatti, i fratelli Logan, oltre ad essere ben caratterizzati, sono delle vere carogne e gli Apache sono dei veri sanguinari ma, soprattutto, ci regala un Tex che non si vedeva da tempo, letteralmente scolpito nella roccia, che, con il suo personale senso di giustizia e la sua autorità di capo dei Navajos, si dimostra veramente implacabile. Per quanto riguarda I dialoghi li ho trovati ben scritti, per niente noiosi, e mi sono piaciuti gli scambi di battute con i pards, ma, in particolare i dialoghi con Carson, che in questa storia è semplicemente strepitoso. Decisamente buona la caratterizzazione di Tom Rupert che è il vero protagonista della prima parte della storia insieme ai suoi aiutanti, anche loro ben caratterizzati, che rientrano a pieno diritto nel microcosmo texiano di quei personaggi ricorrenti che Boselli utilizza spesso nelle sue storie. A questo punto, non me ne voglia Borden, passerei ad analizzare il lavoro di Villa, credo non esistano aggettivi per descrivere la maestosità dei disegni che ha realizzato per questo Texone, la sua capacità narrativa per immagini, grazie al minuzioso lavoro di caratterizzazione dei personaggi, è, appunto, indescrivibile, con le sue matite ha dato un volto, un corpo e una capacità recitativa vera e propria ai personaggi ideati da Boselli, i suoi disegni prendono vita e si animano, i suoi bianchi e neri sono come lampi di luce nel buio, non vi è un’ombra che non si trovi dove dovrebbe essere, addirittura non ha tralasciato neanche le ombre create dai baffi sul volto di Carson, incredibile. Villa, con il vecchio cammello si è veramente superato, gli ha dato una gamma espressiva da consumato attore e a riprova di questo basterebbero soltanto le scene relative alla tortura e quelle al saloon con l’altro Kit alla fine dell’albo, meravigliose. La bellezza delle tavole è tale che, come ho già detto all’inizio, dopo la prima lettura ne ho dovuta fare subito un’altra per godermi appieno lo stile iperrealista, la bellezza dei chiaroscuri, l’intensità dei primi piani, le scelte stilistiche e visive dei disegni del maestro. Andrei ancora avanti a magnificare il lavoro di un grande artista come Villa, ma mi sono dilungato già troppo e rischierei di venire bannato da questo forum per molesta prolissità, lasciatemi concludere, però, che Tex l’inesorabile si può definire un capolavoro, qualcuno non lo considererà  la storia più bella e qualcun altro non lo valuterà  come quello disegnato meglio, ma la felice combinazione tra racconto, disegno e leggenda creatasi dietro la spasmodica attesa del Texone di Boselli e Villa ha dato vita ad uno dei migliori Tex di sempre.

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Buonasera a tutti. Dopo una lontananza da questo bellissimo forum eccomi qui a dirvi cosa ne penso di questo albo evento tanto atteso e tanto pubbliccizato.

uesto texone in realtà l'ho tra le mani da mesi grazie all'edizione cartonata ma, per leggerlo, ho voluto attendere l'uscita della standard. Grazie alla mia quarantena, me lo sono potuto goder bene, l'ho assaporato e ho respirato atmosfere splendide, mi sono soffermato sulle pagine e sui disegni, sui volti e sui vari personaggi... E' un albo da 9- e nessuno riuscirà a togliermelo dalla testa!

La storia è egregia, non ha un'imperfezione e fila via in una maniera eccezionale, pur mutando più volte le ambientazioni, aggiungendo sempre più colpi di scena e personaggi che ruotano attorno a Tex. Splendidi sono i fratelli Logan, costruiti magnificamente e con un'eccezionale idea alla base: tre fratelli di madri diverse. Degno lo scontro del quartetto con gli indiani e ovviamente un ottimo finale. Non posso dire nulla sulla trama, non ha una sbavatura e non posso che applaudire il Maestro Boselli. 

I disegni di Villa sono molto belli, davvero molto belli! Leggere un albo di Villa è sempre una goduria per gli occhi, le luci e la pulizia del suo tratto lo rendono il disegnatore perfetto per un Texone! Il lavoro di caratterizzazione dei singoli personaggi è immenso: pur essendoci tantissime comparse, in questo albo non ci sono doppioni o elementi fuori posto. Villa si riconferma il Maestro qual'è grazie alle mimiche di tutti i personaggi, alla rappresentazione della vecchia missione, ai suoi chiaroscuri, alle sue ombre sempre perfette e ai suoi libidinosi primi piani.

Anche io, come altri, dubitavo che Villa riuscisse a far conciliare l'attuale suo stile con i tratti ormai superati di inizio 2000 però posso sentirmi soddisfatto! Soddisfatto perchè non vi sono scalini tra uno e l'altro aspetto, il tratto è piacevole e si evolve con la lettura. 

Insomma... Questo Tex, l'inesorabile è un'albo epico che rimarrà negli annuali perchè ricco di emozioni e fascino, bravura e competenza, arte e intelligenza. Ci sono altre parole per descrivere una storia che è nata durante gli ultimi istanti di vita di GLB (Villa incominciò a disegnare nel 2002 quindi penso che la stesura sia antecedente alla morte di GLB, correggetemi se sbaglio) e con il benestare di Sergio e Decio Canzio? No!

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, JohnnyColt dice:

i sono altre parole per descrivere una storia che è nata durante gli ultimi istanti di vita di GLB (Villa incominciò a disegnare nel 2002 quindi penso che la stesura sia antecedente alla morte di GLB, correggetemi se sbaglio) e con il benestare di Sergio e Decio Canzio? No!

 

Ti sbagli. GLB è morto nel gennaio  2001 e Boselli ha cominciato a scrivere questa storia intorno all'estate 2002 più o meno.

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<span style="color:red;">16 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Ti sbagli. GLB è morto nel gennaio  2001 e Boselli ha cominciato a scrivere questa storia intorno all'estate 2002 più o meno.

Ottimo, mi mancava il dato... COmunque sia, ciò che ho scritto non è certo meno sentito. E' una storia magica e continua ad esserlo pure dopo la tua puntualizzazione. Grazie Carlo.

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anche a me è piaciuto un sacco questo texone.

Credo siano riusciti bene nel descrivere gli avversari di tex: utilizzando la suspense tipica dei momenti "pre-sparatoria" dei grandi film western, e poi lo scoppio del violento piano di fuga dei fratelli Logan(secondo me, è proprio in questa parte della storia che si nota la crudeltà di Harry Logan).

Anche Tex e Carson, come al solito, si dimostrano al livello della banda con un bellissimo scontro pieni d'imprevisti e ostacoli.

 Sceneggiatura e disegni danno alla storia vivacità e la rendono mozzafiato, la trama mette davanti ai nostri pards molti ostacoli che finiscono con un sano duello.

In questo 2020 ci sono state due cose che hanno raggiunto le mie aspettative: il Texone (ovviamente) e il film 1917.

Questa è la mia opinione e spero di condividerla con più persone possibili.

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<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Si 1917 ni ...Bella fotografia e bella regia poi così così. Sul Texone concordo :-)

ovviamente sono gusti, a me piace un sacco il tema della prima guerra mondiale e in quel film c'era tutto quello che volevo vedere

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On 3/3/2020 at 11:35, Gunny dice:

Vabbè, Villa non è mai stato un fulmine nel rappresentare le armi (lo dico da una vita), perlomeno nelle illustrazioni (copertine, cartoline, ecc.) perchè da vignettista invece se la cava un pochino meglio. Non parlo comunque dal punto di vista estetico quanto da quello delle proporzioni (infatti le sue pistole e i suoi fucili sembrano fatte di cartone da quanto sono piccole e "sottili").

Quelle di Civitelli sono meravigliose

<span style="color:red;">53 minuti fa</span>, El _Muerto dice:

ovviamente sono gusti, a me piace un sacco il tema della prima guerra mondiale e in quel film c'era tutto quello che volevo vedere

Come per Tex, quando hai letto o visto molto sullo stesso tema ci vogliono guizzi (disegni e sceneggiatura) tecnici e/o emotivi. Secondo me.

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Secondo Voi la Missione di San Xavier teatro dell'agguato a Tex e Carson da parte degli Apaches,è la stessa di Lucero o un'omonima ?!

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On 9/3/2020 at 21:40, Diablorojo82 dice:

Si 1917 ni ...Bella fotografia e bella regia poi così così. 

On 9/3/2020 at 21:52, El _Muerto dice:

ovviamente sono gusti, a me piace un sacco il tema della prima guerra mondiale e in quel film c'era tutto quello che volevo vedere

Ragazzi, parlatene qui: 

 

 

  • Grazie (+1) 1
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  • co fondatore

Domani lo compro. Sperando che qualche pulotto istruito a far cassa non mi chieda l'autocertificazione solo per essere andato all'edicola.

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  • 4 settimane dopo...

Giorni fa sono andato a rileggermi per la seconda volta il capolavoro in questione, ed oltre a confermare il giudizio vorrei però porre l'attenzione su un particolare che, personalmente, mi ha lasciato un po' perplesso.

 

Non so se in precedenza qualcuno lo ha già notato e fatto notare (e, in tutta franchezza, non ho avuto voglia di rispolverare le 27 pagine di questo topico per accertarmene 😬), comunque mi riferisco al comportamento di Simon Logan in occasione della sua puntata al trading post, quando prima tortura ed uccide brutalmente il gestore, dopodiché si prende la briga di seppellirlo a fianco dei compari uccisi da Tex e Carson, al deliberato scopo di lasciarli di stucco qualora i due fossero ripassati da quelle parti.

 

Già un comportamento del genere in sé mi pare assurdo (personalmente, non trovo abbia molto senso torturare ed uccidere a sangue freddo una persona e poi seppellirla), a maggior ragione mi sembra tale se Simon Logan si proponeva l'obiettivo di mandare un segnale a Tex e a Carson. Se lo scopo era questo, perché scavare una fossa e non lasciare - atto ancor più esecrabile, sia chiaro - il corpo di Shepard indebolito? Anche perché ormai i due rangers erano già al corrente del fatto che Simon era diretto a Tucson per fare evadere il fratello Harry.

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  • 2 settimane dopo...
<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Grande Proteus dice:

Che bella storia, finita adesso di leggere, l'avrei vista bene nella serie regolare,

 

Siamo alle solite.

Te lo hanno spiegato che il Texone è considerato più prestigioso?

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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Siamo alle solite.

Te lo hanno spiegato che il Texone è considerato più prestigioso?

Ciao Carlo, io ho sempre dato più importanza alla serie regolare, ma ultimamente avevo abbandonato, adesso tra maxi, magazine, speciali, romanzi, color... non riesco più a orientarmi.. 😁

 

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Sto leggendo il Texone di Villa solo ora e, arrivato alla sequenza che inizia a pagina 74, ho avuto una forte sensazione di deja vu vedendo la valle apparentemente chiusa ma che in realta' ha un passaggio nascosto in cui si intrufolano i due criminali. Vi ricordate qualche altra storia di Tex con qualcosa di simile? Mi viene in mente qualcosa come una banda o una tribu' a cui i ranger danno la caccia che nel corso di gran parte della storia si nasconde in un posto del genere. 🤔

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Riletto adesso il Texone . Testo e disegni notevoli con la sola eccezione del coltello bowie . Piu' lo vedo piu' mi sembra che sia stato disegnato dopo (in modo molto approssimativo ) o addirittura applicato sopra ... Poi la posizione dove e' tenuto  : alquanto scomoda andando a cavallo . Magari legare la custodia alla coscia sotto la pistola mi sembrerebbe piu' funzionale . Infine : ma da quando Tex ha un bowie nel cinturone ? . Non mi sembra di averlo visto in altre storie. Ma quella volta , guarda caso , ce lo aveva  il satanasso 😛

 

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Molto furbo, Mauro Boselli. Ha fatto con questo Texone quello che già fece con Il Magnifico Fuorilegge. E' andato sul sicuro. C'ho Villa, si sarà detto, come lì Andreucci. Chi me lo fa fare a scervellarmi a creare chissà quale storia, adesso faccio come ho fatto con il Texone del giovane Tex, scene western a profusione, trama iper lineare, iper classica, i banditi cattivi, gli apaches torturatori, i messicani brutti e un po' tonti. Un trio di fratelli comunque affascinanti, l'Arizona di contorno, Tutto qui. Tanto c'è Villa.

 

Con una trama così ridotta all'osso, non c'è timore di sbagliare. La differenza la fanno i disegni.

 

E no! La differenza la fa pure la sceneggiatura. Certo, al fascino dei tre vilains contribuisce in maniera decisiva Villa, soprattutto con Harry, con la sua faccia indimenticabile, il suo naso grifagno, il suo fascinoso sorriso cattivo. La flemma con cui tiene le braccia poggiate sulle sbarre della cella, la tranquillità con cui aspetta la forca, di cui sente i rumori dalla sua prigione, la feroce ironia che riserva a Steve. Abbiamo finalmente incontrato un cattivo con i controfiocchi che eccolo affiancato da altre due bellissime figure, il finto prete e il falso mendicante indiano, anche loro molto promettenti, in termini di personaggi da ricordare. 

 

Tucson è in attesa. E' in quiete, ma ha paura della tempesta. Gli sceriffi si sorridono, ma sono tesi come corde di violino. I lettori pure, sapiente è la mano di Borden che evoca un'attesa carica di elettricità, scandita dal ghigno feroce di Harry e dalle mosse oscure dei suoi due complici. Un flashback interrompe l'attesa, per raccontare una succulentissima scena dei due pards che affrontano una sequela di brutti ceffi in un vecchio trading post isolato nel deserto. Scena bellissima, in cui Borden non fa sfigurare il mio Carson. Poco dopo, è a lui che Borden affida una triste riflessione su Shepard, il vecchio proprietario del trading post: "è morto a causa nostra, Tex".  Senso di colpa. Perché Tex e Carson sono dei violenti, e combattono le loro battaglie. Ogni tanto, però, ci va di mezzo un innocente; violenza chiama violenza. "E' morto a causa nostra, Tex", ma Tex non accetta questa chiave di lettura e si affretta a cancellarla con parole che non ammettono repliche.

 

Nel frattempo, a Tucson si compie l'inevitabile. Logan è liberato. Due "bang bang" liquidano l'inerme Steve, e la tragedia si chiude con il corpo di Tom Rupert in primo piano riverso a terra con i criminali sullo sfondo che fuggono verso la libertà. 

 

Prima tappa: San Xavier. La vecchia missione è una gioia per gli occhi, tanto è disegnata bene e tanto è vera; nel frattempo, si scorgono delle crepe nel rapporto tra i fratelli, mentre Tex e Carson danno vita a un siparietto dei loro, quasi degno di quelli proposti dal miglior Nizzi (quasi, eh, su quelli ritengo il buon Claudio imbattibile), comunque molto molto gustoso.

 

Ma non c'è tempo per sorridere: i nostri sono attesi da una brutta sorpresa, che si traduce in una scena adrenalinica per il lettore, con Carson preda degli apaches e Tex con le spalle al muro. Carson e Tex non possono morire, ne usciranno per forza. Eppure, nonostante questa consapevolezza, la storia ti prende a tal punto che non vedi l'ora di vedere come si tireranno fuori dalle secche, pregusti la scena successiva, senti un leggero tremito alle dita che devono voltare pagina. Che dire, se ancora riusciamo a provare tale elettricità? Se ancora trepidiamo con gli occhi di Carson, al vedere Tex che si presenta dagli apaches realmente disarmato? Niente di nuovo sotto il sole, cose già viste, ma raccontate divinamente, perbacco! 

 

Ma a Borden non basta, vuole strafare! Anche il duello a Tiger, gli fa combattere. Vuole l'ovazione, il tripudio, il coro da stadio in una finale mondiale. Troppo facile, Borden. Eppure dobbiamo applaudire, non ci sono alternative.

 

Pensate che sia finita? Non avete capito allora l'operazione Euforia perpetrata da quel subdolo dell'autore. Alcune pagine dopo, propone addirittura un quadriello, con smaccata citazione leoniana degli occhi e dei volti in primo piano negli istanti che precedono gli spari. Un duello voluto da Tex, con Tex non uomo di giustizia ma giustiziere, che si sostituisce al boia come ne "L'implacabile". E d'altronde a cosa fa riferimento, Borden, con quel suo titolo, "L'Inesorabile", se non alla storia glbonelliana in cui Tex antepone la vendetta alla giustizia? Anche qui, Tex vuole il regolamento di conti, non la giustizia: certo, non gli hanno assassinato la moglie, ma il sentimento è simile, i suoi occhi sono impietosi di fronte a quei cani rabbiosi che hanno ucciso prima il suo amico Steve e poi il povero Shepard e forse, chissà, anche lo sceriffo Tom. E' evidente il parallelismo tra "Implacabile" e "Inesorabile": è il Tex di Brennan e Teller, il Tex di "Massacro". 

 

Nessuna pietà per Harry Logan, di cui mi resterà impresso il sorriso sinceramente divertito nel trovarsi di fronte Tex Willer a Magdalena: guardatelo, a pag.219: mentre i suoi fratelli sono arrabbiati per la brutta sorpresa di ritrovarsi i rangers tra i piedi, lui ha un guizzo quasi di felicità, negli occhi! C'è ammirazione, in quegli occhi, per quell'avversario che è riuscito a passare indenne tra le grinfie dei chiricahuas. C'è entusiasmo per cotanto valore, l'entusiasmo di colui che è sì una belva feroce ma che è anche un grande spirito avventuroso: non vuole andare a rinchiudersi nel ranch del fratello, vuole l'avventura della sua vita criminale, vuole le sue battaglie, non gli agi dei rancheros. Vuole l'adrenalina di incontrare i Tex Willer lungo la sua strada, fosse anche l'ultima cosa che fa.

 

Non tutto però funziona. Solo che ora non ho il tempo, esternerò in seguito le mie perplessità (di poco conto).   

 

 

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On 1/12/2020 at 10:17 PM, borden said:

Vi dico per certo che le Limited successive sono ristampe. E che anche la rossa è stata ristampata. Ci sono persino nelle minime varianti interne, come nei Folio di Shakespeare...

 

Ripesco un post di gennaio per dire che sono MOLTO deluso dai "cacciatori di trivia" del Forum! Avete avuto ormai tre mesi, e magari un sacco di tempo libero, e ANCORA non è saltata fuori la lista delle differenze fra le varie edizioni del Texone?

 

State invecchiando, ragazzi...

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<span style="color:red;">23 ore fa</span>, Leo dice:

Non tutto però funziona. Solo che ora non ho il tempo, esternerò in seguito le mie perplessità (di poco conto).  

 

Ciò che non mi torna: Tex e Tiger arrivano a Magdalena e già sanno che i vaqueros di Manuel non conoscono Harry e non lo hanno mai visto prima. Forse è sfuggito a me, ma quando avrebbero appreso questa informazione, visto che Carson e Kit ne vengono a conoscenza nel saloon?

 

Ciò che non mi è piaciuto: il tentativo di Harry di sparare a suo fratello. Mi erano piaciute le frizioni tra i due, durante la storia, nate da due modi diametralmente opposti di intendere la vita, tanto che avevo elogiato Borden nel mio precedente post per il guizzo di felicità negli occhi di Harry Logan quando vede arrivare Tex a Magdalena: il criminale non vede in Tex un nemico, ma la sua vita avventurosa, la sua adrenalina, la battaglia quotidiana di cui ha bisogno e che teme di veder svanire tra gli ozi del ranch del fratello. Questi sentimenti li capisco e mi vanno bene. Ma voler ammazzare il proprio fratello solo perché "non è degno" dopo che peraltro si è fatto il mazzo per salvarti la vita, insomma, l'ho trovato un po' forzato.

 

Come detto in premessa, perplessità di poco conto per quella che resta una storia straordinaria.

 

Poi Villa. Il migliore. Punto e basta. Volevo fare una riflessione. E' indubbio che la forza degli avversari di questa storia non sta solo nel come li ha concepiti Boselli, ma anche nelle loro fattezze, nelle loro espressioni. La missione di San Xavier, poi, con il contorno di spaventosi apaches, e la sonnacchiosa Magdalena, con quei messicani più veri del vero... Villa è stato decisivo nella riuscita del Texone, e d'altronde questa è un'ovvietà, essendo il fumetto una combinazione di testi e disegni. Però Villa nella sua intervista dice che "il disegnatore di fumetti fa il casting, allestisce le scenografie e i costumi... è il tecnico delle luci e il regista". Il regista. Ho sempre pensato che, in un fumetto, il regista fosse l'autore dei testi, senza il quale la storia non partirebbe nemmeno. Invece Villa mi schiude una prospettiva diversa. L'autore dei testi è "solo" lo sceneggiatore? Volessimo fare un parallelismo col cinema (se ha senso un simile accostamento), il regista sarebbe il disegnatore? 

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