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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 35] Tex l'inesorabile


Sam Stone
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

 

Ciò che non mi torna: Tex e Tiger arrivano a Magdalena e già sanno che i vaqueros di Manuel non conoscono Harry e non lo hanno mai visto prima. Forse è sfuggito a me, ma quando avrebbero appreso questa informazione, visto che Carson e Kit ne vengono a conoscenza nel saloon?

 

Ciò che non mi è piaciuto: il tentativo di Harry di sparare a suo fratello. Mi erano piaciute le frizioni tra i due, durante la storia, nate da due modi diametralmente opposti di intendere la vita, tanto che avevo elogiato Borden nel mio precedente post per il guizzo di felicità negli occhi di Harry Logan quando vede arrivare Tex a Magdalena: il criminale non vede in Tex un nemico, ma la sua vita avventurosa, la sua adrenalina, la battaglia quotidiana di cui ha bisogno e che teme di veder svanire tra gli ozi del ranch del fratello. Questi sentimenti li capisco e mi vanno bene. Ma voler ammazzare il proprio fratello solo perché "non è degno" dopo che peraltro si è fatto il mazzo per salvarti la vita, insomma, l'ho trovato un po' forzato.

 

Come detto in premessa, perplessità di poco conto per quella che resta una storia straordinaria.

 

Poi Villa. Il migliore. Punto e basta. Volevo fare una riflessione. E' indubbio che la forza degli avversari di questa storia non sta solo nel come li ha concepiti Boselli, ma anche nelle loro fattezze, nelle loro espressioni. La missione di San Xavier, poi, con il contorno di spaventosi apaches, e la sonnacchiosa Magdalena, con quei messicani più veri del vero... Villa è stato decisivo nella riuscita del Texone, e d'altronde questa è un'ovvietà, essendo il fumetto una combinazione di testi e disegni. Però Villa nella sua intervista dice che "il disegnatore di fumetti fa il casting, allestisce le scenografie e i costumi... è il tecnico delle luci e il regista". Il regista. Ho sempre pensato che, in un fumetto, il regista fosse l'autore dei testi, senza il quale la storia non partirebbe nemmeno. Invece Villa mi schiude una prospettiva diversa. L'autore dei testi è "solo" lo sceneggiatore? Volessimo fare un parallelismo col cinema (se ha senso un simile accostamento), il regista sarebbe il disegnatore? 

Per me il regista è il disegnatore (aiutato naturalmente dalle indicazioni dello sceneggiatore). Nella fattispecie Villa ha fatto davvero un lavoro cinematografico incredibile. Grandissimo.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Leo dice:

 

Ciò che non mi torna: Tex e Tiger arrivano a Magdalena e già sanno che i vaqueros di Manuel non conoscono Harry e non lo hanno mai visto prima. Forse è sfuggito a me, ma quando avrebbero appreso questa informazione, visto che Carson e Kit ne vengono a conoscenza nel saloon?

 

Ciò che non mi è piaciuto: il tentativo di Harry di sparare a suo fratello. Mi erano piaciute le frizioni tra i due, durante la storia, nate da due modi diametralmente opposti di intendere la vita, tanto che avevo elogiato Borden nel mio precedente post per il guizzo di felicità negli occhi di Harry Logan quando vede arrivare Tex a Magdalena: il criminale non vede in Tex un nemico, ma la sua vita avventurosa, la sua adrenalina, la battaglia quotidiana di cui ha bisogno e che teme di veder svanire tra gli ozi del ranch del fratello. Questi sentimenti li capisco e mi vanno bene. Ma voler ammazzare il proprio fratello solo perché "non è degno" dopo che peraltro si è fatto il mazzo per salvarti la vita, insomma, l'ho trovato un po' forzato.

 

Come detto in premessa, perplessità di poco conto per quella che resta una storia straordinaria.

 

Poi Villa. Il migliore. Punto e basta. Volevo fare una riflessione. E' indubbio che la forza degli avversari di questa storia non sta solo nel come li ha concepiti Boselli, ma anche nelle loro fattezze, nelle loro espressioni. La missione di San Xavier, poi, con il contorno di spaventosi apaches, e la sonnacchiosa Magdalena, con quei messicani più veri del vero... Villa è stato decisivo nella riuscita del Texone, e d'altronde questa è un'ovvietà, essendo il fumetto una combinazione di testi e disegni. Però Villa nella sua intervista dice che "il disegnatore di fumetti fa il casting, allestisce le scenografie e i costumi... è il tecnico delle luci e il regista". Il regista. Ho sempre pensato che, in un fumetto, il regista fosse l'autore dei testi, senza il quale la storia non partirebbe nemmeno. Invece Villa mi schiude una prospettiva diversa. L'autore dei testi è "solo" lo sceneggiatore? Volessimo fare un parallelismo col cinema (se ha senso un simile accostamento), il regista sarebbe il disegnatore? 

 

 

Se Kit e e Carson avessero scoperto che i vaqueros conoscevano Harry ci sarebbe stato probabilmente un segnale concordato per avvertire Tex.

 

Sul comportamento di Harry bisognerebbe chiederlo a lui. Sono rimasto sorpreso anch'io.

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5 hours ago, Leo said:

Poi Villa. Il migliore. Punto e basta. Volevo fare una riflessione. E' indubbio che la forza degli avversari di questa storia non sta solo nel come li ha concepiti Boselli, ma anche nelle loro fattezze, nelle loro espressioni. La missione di San Xavier, poi, con il contorno di spaventosi apaches, e la sonnacchiosa Magdalena, con quei messicani più veri del vero... Villa è stato decisivo nella riuscita del Texone, e d'altronde questa è un'ovvietà, essendo il fumetto una combinazione di testi e disegni. Però Villa nella sua intervista dice che "il disegnatore di fumetti fa il casting, allestisce le scenografie e i costumi... è il tecnico delle luci e il regista". Il regista. Ho sempre pensato che, in un fumetto, il regista fosse l'autore dei testi, senza il quale la storia non partirebbe nemmeno. Invece Villa mi schiude una prospettiva diversa. L'autore dei testi è "solo" lo sceneggiatore? Volessimo fare un parallelismo col cinema (se ha senso un simile accostamento), il regista sarebbe il disegnatore? 

 

C'è da dire che nel fumetto i vari ruoli sono molto più "variabili", e dire semplicemente "sceneggiatore" e "disegnatore" dice poco, se non sai COME LAVORANO (e quindi, come si dividono i compiti)

 

Sai come funzionava "il metodo Marvel", usato da Stan Lee negli anni 60? Lee e il disegnatore facevano una breve chiacchierata su quello che sarebbe avvenuto nella storia da disegnare. Narra la leggenda (e alcune testimonianze) che Stan Lee "mimasse" le scene d'azione, a volte saltando sulla sua scrivania per mimare scene un po' acrobatiche. Il disegnatore poi andava a casa, e decideva LUI la divisione in tavole, in vignette, le inquadrature, insomma, tutta la sceneggiatura.  POI, quando riceveva le tavole già disegnate, Stan Lee ci scriveva i dialoghi (non nel senso che li scriveva nelle nuvolette, c'erano i letteristi per quello).

Chiaro che, in un caso come questo, Stan Lee aveva l'idea di base ("plot"), e poi decideva le parole esatte che i personaggi dicevano. Come la descrivi in termini cinematografici qualcosa di simile? Il disegnatore era regista, sceneggiatore, attore, scenografo, addetto ai prop di scena, mentre Stan Lee era... il produttore che aveva l'idea e il responsabile del doppiaggio?

(questo metodo funzionava con autori come Jack Kirby o Steve Ditko, anche se poi questi si incavolavano e per esempio anche prima di andarsene Ditko non parlava più con Stan Lee e aveva iniziato a realizzare le storie SENZA discuterne con Lee, che si vedeva recapitare le tavole con le indicazioni per i dialoghi. Quando la Marvel si ingrandì fu abbandonato perchè non tutti sono Jack Kirby o Steve Ditko...)

 

All'altro estremo, le sceneggiatura di Alan Moore sono leggendarie per la loro dettagliatezza.  Alcune sono state pubblicate come libri a sè stanti. La sceneggiatura del primo numero di Watchmen (lungo una trentina di pagine) erano cento figli dattiloscritti riempiti di testo fino ai bordi... per fare un albo di Tex probabilmente scriverebbe una sceneggiatura di 300 pagine! :lol:

 

Aggiungici quelli che le sceneggiature le fanno disegnando già i layout dei personaggi sulla pagina, tipo Harvey Kurtzman. E non intendo i veloci schizzi che facevano Bonelli padre e figlio (e fra di loro comunque già si vede una certa differenza di dettaglio dei disegni), Kurtzman praticamente abbozzava a matita tutto il disegna della tavola!

 

Ci sono divisioni ancora più strane. In Cerebus di Dave Sim, l'autore dei testi disegna anche i personaggi e scrive con le sue mani tutto il lettering, ma tutto il resto è disegnato da un secondo disegnatore (Gerhard), con uno stile ultra-realistico, che contrasta con i personaggi da cartoon.. Nei vecchi fumetti EC il lettering veniva fatto PRIMA dei disegni, e il disegnatore doveva disegnare sulla tavola già letterata.

 

Senza andare a snocciolare altri nomi, ci sono fumetti dove una persona scrive il plot, una il soggetto, una la sceneggiatura, e poi quello che aveva scritto il plot la disegna. Altri dove a scrivere il soggetto è il colorista. in generale, la divisione dei compiti nei fumetti cambia davvero da fumetto a fumetto (e anche per questo esistono tante parole per indicare chi fa cosa, distinguendo fra breakdown, pencils, inks, art 9quando si usa questa vuol dire che ha fatto tutto la stessa persona), etc.

 

Tutta questa lunga (e temo estenuante) premessa per dire una cosa semplicissima: che nel corso della storia del fumetto si sono provate tutte le combinazioni possibili, e davvero, spesso è sorprendente scoprire come venivano realizzati in pratica certi fumetti. E che quindi, non si può dire che un disegnatore si anche il regista o no, o che CI SIA un ruolo assimilabile a quello del regista, finchè non sai come è stato fatto quel fumetto. Anche nella Bonelli, ci sono sceneggiatori che di una tavola ti danno un paio di scarne indicazioni su cosa fanno i personaggi nelle varie vignette, altri che aggiungono descrizioni poco o molto dettagliate, altri che schizzano le vignette e la posizione relativa dei personaggi, etc.

 

Anche su Tex: non so come lavorino molti dei nuovi autori, ma Bonelli, Nolitta, Boselli e Nizzi realizzano sceneggiature di tipo diverso, e quindi cambia anche il lavoro di chi le deve disegnare.

 

E infine...   in genere, se non puoi confrontare la sceneggiatura, tu NON SAI quanto il disegnatore vi è stato fedele. Anche con lo stesso sceneggiatore, alcuni disegnatori rispettano rigorosamente le sue indicazioni, altri si prendono più "libertà"  interpretative.

 

Vabbè, termino dicendo che, in ogni caso, la capacità di Villa di far "recitare" i personaggi è incredibile, e quella penso che possiamo essere sicuri che è merito suo!  :lol:

  • +1 2
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.

P.S.:

4 hours ago, borden said:

Sul comportamento di Harry bisognerebbe chiederlo a lui. Sono rimasto sorpreso anch'io.

 

Si è ribellato al suo creatore? Ecco perchè Tex l'ha fatto secco! :lol:

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Certo che il fratello maggiore vive una bella parabola all'interno della storia, perchè per come riferisce il complice sopravvissuto Tooley, Harry considera, anzi si vanta, che i fratelli siano più in gamba di lui e alla fine, forse per l'atteggiamento tenuto dal fratello maggiore Manuel di fronte ai 4 pards, per uno come lui che è privo di scrupoli, tanto da farsi scudo a tradimento tranquillamente del loro complice Quincy pur di avere una chance di successo, lo vede come un atto di vigliaccheria, totalmente contrario al suo modo di essere da fargli rinnegare e ritenere indegno il fratello, non all'altezza della sua fama. 

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<span style="color:red;">23 ore fa</span>, Apache.kid dice:

lo vede come un atto di vigliaccheria, totalmente contrario al suo modo di essere da fargli rinnegare e ritenere indegno il fratello, non all'altezza della sua fama.

 

Sì, lo capisco, ma la trovo comunque un po' forzata.

 

On 29/4/2020 at 00:28, borden dice:

Sul comportamento di Harry bisognerebbe chiederlo a lui. Sono rimasto sorpreso anch'io.

 

:D :D :D 

 

On 29/4/2020 at 03:29, Diablero dice:

C'è da dire che nel fumetto i vari ruoli sono molto più "variabili", e dire semplicemente "sceneggiatore" e "disegnatore" dice poco, se non sai COME LAVORANO (e quindi, come si dividono i compiti)

 

Non riporto tutto il post, ma ti faccio i miei sinceri complimenti. 'Orco, che competenza! E che qualità di scrittura! Se solo fossi meno dogmatico su Nizzi :D;) 

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Se avete mai visto qualche pagina delle sceneggiature di Boselli, sapreste che di ogni inquadratura anzi di ogni singola vignetta descrive anche i dettagli più minuziosi 

 

Diciamo che al disegnatore lascia dei margini piuttosto ristretti ;)

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  • 2 settimane dopo...
On 2/5/2020 at 08:49, gilas2 dice:

Se avete mai visto qualche pagina delle sceneggiature di Boselli, sapreste che di ogni inquadratura anzi di ogni singola vignetta descrive anche i dettagli più minuziosi 

 

Diciamo che al disegnatore lascia dei margini piuttosto ristretti ;)


Un disegnatore a dieta ci si infila.
L'importante è mantenere la "temperatura" che lo sceneggiatore propone. Poi anche il disegnatore è il "primo lettore" e, a sua volta, viene impressionato ed emozionato. Ecco: quelle emozioni, sotto forma di inquadrature, luci, ombre, espressioni e gestione della scena, diventano un lavoro completo.
🙂

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<span style="color:red;">36 minuti fa</span>, cvilla dice:


Un disegnatore a dieta ci si infila.
L'importante è mantenere la "temperatura" che lo sceneggiatore propone. Poi anche il disegnatore è il "primo lettore" e, a sua volta, viene impressionato ed emozionato. Ecco: quelle emozioni, sotto forma di inquadrature, luci, ombre, espressioni e gestione della scena, diventano un lavoro completo.
🙂

 

Se poi il disegnatore ci mette l'anima il lavoro completo diventa un capolavoro!

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, natural killer dice:

 

Se poi il disegnatore ci mette l'anima il lavoro completo diventa un capolavoro!

Se poi il disegnatore è tra i migliori al mondo diventa un capolavoro con la C maiuscola.

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Visto che c'è in giro per il sito il colpevole...

Mr. CVilla, io sono sempre stato un tuo fan e ho il tuo primo albo di Tex autografato (Il ranch degli uomini perduti) dai tempi della

Bonelliana a Padova.

Volevo sapere perché (rispetto alle copertine) tutti i personaggi del tuo Texone hanno delle sopracciglia vistosamente grosse

e quale è la motivazione per cui in molti primi piani di tre quarti si intravede troppo della tempia che in teoria non si dovrebbe vedere.

Porta pazienza, ma il tuo stile più vero del vero mi porta a essere meno tollerante a certe piccole sproporzioni

e le critiche le faccio a chi ha la bontà di sentirle e a chi rispetto e stimo come professionista e persona

(gli altri che si impicchino!)

 

In ogni caso accetta i miei ringraziamenti per aver completato la storia in modo che anche noi anziani potessimo leggerla!

 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Volevo sapere perché (rispetto alle copertine) tutti i personaggi del tuo Texone hanno delle sopracciglia vistosamente grosse

e quale è la motivazione per cui in molti primi piani di tre quarti si intravede troppo della tempia che in teoria non si dovrebbe vedere.

 

 

Per permettere a te di fare una critica, perchè sennò? 🤣

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1 ora fa, cvilla dice:

Per permettere a te di fare una critica, perchè sennò? 🤣

 

Contentissimo di leggerti anche qui, oltre che su Facebook. Bentornato!

Modificato da Leo
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Stupendo...canovaccio che più classico non si può, ma davvero prosciugato di ogni facezia, orpello stemperante ; una caccia all'uomo tesa allo spasimo che irradia epicità da ogni pagina...costruita con meticolosità memore del miglior GLB ; Pards durissimi e implacabili, c'è spazio per tutti, ognuno ha il suo momento di gloria (eccetto Kit ormai "abbonato" a fare il pard "minore"), e qui non si scherza per niente...villains ostici, infami, e caratterizzati benissimo...su Villa che dire, per me una leggenda da quando lessi "La congiura" secoli fa...e una meraviglia che si rinnova a ogni copertina, e quando ci dona storie come queste, qua esaltato al massimo dal formato Texone

Alcune cose e finezze che ho PARTICOLARMENTE  apprezzato

- La sparatoria alla missione abbandonata è un capolavoro di strategia, con un uso meticoloso degli spazi da parte di Tex e antagonisti, il tipo di sparatorie che vorrei sempre vedere su Tex

-Carson che si approccia al Chiricahua per interrogarlo e si rende conto di averlo colpito un po' troppo forte con la pietra

-Carson legato per la tortura che irride sprezzante gli Apaches, ma intanto con la mente va preoccupato alla possibile sorte di Tex

-La testa lanciata...ho ADORATO quella scena, questi momenti vanno centellinati, perchè Tex e Pards non possono diventare il Punisher, ma ogni tanto ci possono e ci devono stare

-La scena convenzionale in cui Tex propone il duello all'arma bianca al Chiricahua, qui-più realisticamente- ribaltata con lui che finge di accettare per poi tentare l'infamata

 

 

Alcune cose che ho trovato un po' forzate (roba veniale, per carità)

-Già di base non impazzisco per le scene in cui si spara alle pistole per disarmare, ma finchè lo fanno Tex,  Pards passi...quando lo fa un qualsiasi vice-sceriffo un po' meno

-I Chiricahua lasciati appostati con le sole armi bianche per fare l'agguato a Tex e Carson...va bene il "prenderli vivi" ma così è praticamente un suicidio in partenza

-Carson che esce illeso dal crollo del campanile, praticamente da derubricare nelle "botte di culo", come tutte le migliaia di volte che qualcuno si prende un colpo di striscio alla tempia

 

9

 

 

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  • 2 settimane dopo...

Con tanti mesi di ritardo sono riuscito finalmente a leggere questo Texone, e davvero non ho molto da dire, perché è una vera goduria per un amante di Tex e del Western, una storia semplice e solidissima che offre tutto quello che si potrebbe desiderare: in primis una caratterizzazione magistrale dei pards, implacabili come nessuno (bella davvero la decisione di regolare i conti coi fratelli Logan senza aspettare processi e impiccagioni) eppure capaci di sorridere e divertirsi col lettore (Tiger che sfotte Carson, o ancora lo scambio di battute tra i due Kit sui vecchi ansiosi). Sono evidenti, insomma, tutta una serie di elementi che mostrano una volta di più quanto Boselli conosca a fondo Tex e il suo mondo, e come peraltro riesca a delineare nemici che, anche se non indimenticabili, pure nella loro solidità diventano comprimari credibili dello spettacolo texiano.

Insomma, uno dei Texoni più belli in assoluto: e ciò, ovviamente, anche a livelli di disegni, con un Villa magistrale su cui al momento non mi dilungo perché la sua opera merita un'analisi specifica che tenterò in altra sede. 

 

 

  • +1 1
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<span style="color:red;">50 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Insomma, uno dei Texoni più belli in assoluto: e ciò, ovviamente, anche a livelli di disegni, con un Villa magistrale su cui al momento non mi dilungo perché la sua opera merita un'analisi specifica che tenterò in altra sede.

 

Mi raccomando, pard. Ci teniamo! ;)

 

  • Mi piace (+1) 1
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  • 2 settimane dopo...
<span style="color:red;">30 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Uscito e preso stamattina. I disegni sembrano molto belli, come pure la copertina.

 

Il Texone di Villa? o hai sbagliato sezione e parli del Texone di Carnevale?

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😜

1 ora fa, Apache.kid dice:

 

Il Texone di Villa? o hai sbagliato sezione e parli del Texone di Carnevale?

Accidenti ho sbagliato. Chiaramente parlavo del Texone di Carnevale. Purtroppo mi sa  che ho fatto sbagliare anche Tim Birra. 

Modificato da Loriano Lorenzutti
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  • 6 mesi dopo...

Quoto praticamente tutti voi, dato che il giudizio è praticamente unanime, e a mia volta ritengo un capolavoro sia per storia sia per disegni questo Texone. Io adoro (come tutti) Boselli come sceneggiatore e Villa è un mostro sacro: in quest'albo entrambi dimostrano una volta di più di cosa sono capaci. La storia è bellissima, i disegni sono dei capolavori (meriterebbe incorniciare ogni vignetta), la copertina è di una bellezza incredibile. Texone promosso a pieni voti. Solo applausi!:clapping::inch:

Soggetto/Sceneggiatura: 9,5

Disegni: 10 e lode

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