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TWF - Tex Willer Forum

[Speciale Tex Willer N. 01] Fantasmi di Natale


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Solo io ho trovato inverosimile questa storia? Accantonando le storie horror e il fantasma del vecchietto barbuto, ma non vi pare una storia sempliciotta e tirata per i capelli? Per far spazio ai tre racconti ci sono evidenti buchi di trama (Tex, l'indiano e il Pinkerton sono prima in una grotta e poi si teletrasportano davanti alla baracca mentre imperversa una bufera di neve), personaggi senza ne capo ne coda (vengono dedicate abbastanza pagine per "descrivere" il gruppo di Pinkerton a fondo valle per poi non mensionarli minimamente), il banchiere padre della ragazza insipido e le cui reali intenzioni non sono molto comprensibili. E poi, non dovrebbe essere una storia di Tex? L'importanza di Tex nelle vicende di questo albo è fin dall'inizio relativa e va scemando sempre di più verso la fine. Anche se i tre raccontini li ho trovati un riempitivo bello e buono, si presentano come sconclusionati ma tutto sommato gradevoli. Questa storia nel suo insieme l'ho trovata brutta, inverosimile, non trasmette alcuna emozione e, di conseguenza, decisamente sotto lo standard Boselli. 

I disegni invece li ho graditi: bello lo stile e il dettaglio della neve, orso fatto molto bene, volto di Tex che a volte non fa riconoscere il protagonista :P

Gradita la bicromia, molto ben realizzata e da utilizzare più spesso.

Ultima nota, già evidenziata: prezzo alto per l'albo che viene offerto. Comprendo che sia una nuova serie ma un prezzo da speciale per un albo sostanzialmente in b/n (apparte 1/3 di pagine), di poco più alto del mensile storico mi sembra eccessivo. 

 

Modificato da JohnnyColt
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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Solo io ho trovato inverosimile questa storia? Accantonando le storie horror e il fantasma del vecchietto barbuto, ma non vi pare una storia sempliciotta e tirata per i capelli? Per far spazio ai tre racconti ci sono evidenti buchi di trama (Tex, l'indiano e il Pinkerton sono prima in una grotta e poi si teletrasportano davanti alla baracca mentre imperversa una bufera di neve), personaggi senza ne capo ne coda (vengono dedicate abbastanza pagine per "descrivere" il gruppo di Pinkerton a fondo valle per poi non mensionarli minimamente), il banchiere padre della ragazza insipido e le cui reali intenzioni non sono molto comprensibili. E poi, non dovrebbe essere una storia di Tex? L'importanza di Tex nelle vicende di questo albo è fin dall'inizio relativa e va scemando sempre di più verso la fine. Anche se i tre raccontini li ho trovati un riempitivo bello e buono, si presentano come sconclusionati ma tutto sommato gradevoli. Questa storia nel suo insieme l'ho trovata brutta, inverosimile, non trasmette alcuna emozione e, di conseguenza, decisamente sotto lo standard Boselli. 

I disegni invece li ho graditi: bello lo stile e il dettaglio della neve, orso fatto molto bene, volto di Tex che a volte non fa riconoscere il protagonista :P

Gradita la bicromia, molto ben realizzata e da utilizzare più spesso.

Ultima nota, già evidenziata: prezzo alto per l'albo che viene offerto. Comprendo che sia una nuova serie ma un prezzo da speciale per un albo sostanzialmente in b/n (apparte 1/3 di pagine), di poco più alto del mensile storico mi sembra eccessivo. 

 

 

Inverosimile è altro... Non dovrei controbattere, forse, ma è lo faccio perché trovo che le tue affermazioni siano inesatte.

 

Per es è falso che si sprechino pagine per descrivere il gruppo dei Pinkerton , che NON viene affatto descritto: le poche pagine servono esclusivamente a raccontare meccanicamente l'antefatto e anche il padre ha in questo funzione assolutamente strumentale che lì si esaurisce. La sua venalità fa sì che il piano iniziale cambi e che solo tre agenti salgano sulla montagna. In quanto alla baracca, sappiamo già che è vicino alla grotta perché viene espressamente dichiarato. Solo che PRIMA la forte bufera impedisce a Tex e al Pinkerton di raggiungerla. Mentre DOPO, come si evince anche dai disegni, la bufera è scemata e l'impresa è totalmente possibile. Dove sta il problema?

 

Ma mi tocca spiegare 'ste cose? Che  i ti sembri brutta, legittimo. Ma inverosimile... dato che non ti riferisci ai fantasmi, non sai che cosa voglia dire inverosimile, probabilmente. :P

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1 ora fa, borden dice:

Inverosimile è altro... Non dovrei controbattere, forse, ma è lo faccio perché trovo che le tue affermazioni siano inesatte.:P

Borden, chi controbatte con motivazioni e/o spiegazioni ha sempre il mio supporto. 

1 ora fa, borden dice:

Per es è falso che si sprechino pagine per descrivere il gruppo dei Pinkerton , che NON viene affatto descritto: le poche pagine servono esclusivamente a raccontare meccanicamente l'antefatto e anche il padre ha in questo funzione assolutamente strumentale che lì si esaurisce. La sua venalità fa sì che il piano iniziale cambi e che solo tre agenti salgano sulla montagna.

Che non si spieghino i personaggi come tante tue altre storie siamo assolutamente d'accordo, penso però che, anche involontariamente, tu abbia dato troppo peso nella prima parte a quel manipolo di personaggi a svantaggio puro di Tex. A questo proposito trovo molto inverosimile che un fuorilegge come Tex, convinto di essere braccato, rimanga nella sua posizione per così tanto tempo...

1 ora fa, borden dice:

In quanto alla baracca, sappiamo già che è vicino alla grotta perché viene espressamente dichiarato. Solo che PRIMA la forte bufera impedisce a Tex e al Pinkerton di raggiungerla. Mentre DOPO, come si evince anche dai disegni, la bufera è scemata e l'impresa è totalmente possibile. Dove sta il problema?

Ho riguardato la vicenda ed effettivamente ho commesso un errore riguardo la tempesta. Continuo a non supportare la scelta di teletrasportare i personaggi....

1 ora fa, borden dice:

Ma inverosimile... dato che non ti riferisci ai fantasmi, non sai che cosa voglia dire inverosimile, probabilmente. :P

Appellarmi al "E' inverosimile" giustificando la mia affermarmazione con la presenza dei fantasmi non avrebbe molto senso. Ahahah

La trovo inverosimile principalmente perchè non mi sembra normale che ci siano così tante persone in un posto tanto schifato da tutti, trovo inverosimile che una topaia come quella che hai inserito possa comunque, durante una tempesta di neve, offrire confort paragonabili ad una qualsiasi casa a fondo valle. Le caratteristiche che mi fanno storcere il naso sono tante e di conseguenza, anche a seguito delle tue spiegazioni, mi sento di dirti che secondo me questa è una delle tue peggiori storie di Tex.

Modificato da JohnnyColt
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On 12/12/2019 at 17:37, JohnnyColt dice:

Borden, chi controbatte con motivazioni e/o spiegazioni ha sempre il mio supporto. 

Che non si spieghino i personaggi come tante tue altre storie siamo assolutamente d'accordo, penso però che, anche involontariamente, tu abbia dato troppo peso nella prima parte a quel manipolo di personaggi a svantaggio puro di Tex. A questo proposito trovo molto inverosimile che un fuorilegge come Tex, convinto di essere braccato, rimanga nella sua posizione per così tanto tempo...

Ho riguardato la vicenda ed effettivamente ho commesso un errore riguardo la tempesta. Continuo a non supportare la scelta di teletrasportare i personaggi....

Appellarmi al "E' inverosimile" giustificando la mia affermarmazione con la presenza dei fantasmi non avrebbe molto senso. Ahahah

La trovo inverosimile principalmente perchè non mi sembra normale che ci siano così tante persone in un posto tanto schifato da tutti, trovo inverosimile che una topaia come quella che hai inserito possa comunque, durante una tempesta di neve, offrire confort paragonabili ad una qualsiasi casa a fondo valle. Le caratteristiche che mi fanno storcere il naso sono tante e di conseguenza, anche a seguito delle tue spiegazioni, mi sento di dirti che secondo me questa è una delle tue peggiori storie di Tex.

Beh, a proposito della baracca e di chi la abita in quel momento non ci discostiamo molto da quanto visto al cinema in "The Hateful Eight".

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<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Beh, a proposito della baracca e di chi la abita in quel momento non ci discostiamo molto da quanto visto al cinema in "The Hateful Eight".

 

Ma in realtà la baracca  è abitata solo dal fantasma del vecchio... gli altri sono tutti lì per quella specifica occasione, non già per viverci. Il vecchio la terra' magari in buon ordine, fa parte questo aspetto dell'elemento sovrannaturale che caratterizza tutta la storia

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

non ci discostiamo molto da quanto visto al cinema in "The Hateful Eight".

Mi spiace dirlo riguardo un film di un regista che amo: pellicola spazzatura!

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Film mediocre di un regista sopravvalutato...Raoul Walsh,Howard Hawks,Sergio Leone,John Ford,Sam Peckinpah sono di un'altra galassia...solo per citare dei specialisti Western.in questo film non c'è il succo del western,che poi è il duello tra buoni e cattivi...ci sono solo assassini

Il vero genere western è quello anni 50, già gli Spaghetti sono apocrifi (anche se li adoro)... consoliamoci con Tex :cowboy:

Ormai nessuno li sa più fare i Western,io vorrei Borden come regista di un western... anche senza Tex,farebbe sicuramente un capolavoro :D

Modificato da Barbanera
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2 hours ago, Barbanera said:

Film mediocre di un regista sopravvalutato...Raoul Walsh,Howard Hawks,Sergio Leone,John Ford,Sam Peckinpah sono di un'altra galassia...solo per citare dei specialisti Western.in questo film non c'è il succo del western,che poi è il duello tra buoni e cattivi...ci sono solo assassini

 

Ehm... quindi "Sentieri Selvaggi" di John Ford non sarebbe un western, mandando di un qualsiasi duello...  :rolleyes:

 

(A me Hateful Eight era piaciuto molto, ma non è questo il punto: mi danno un po' fastidio tutte quelle affermazioni imperiose tipo "in un film di fantascienza devono esserci le astronavi!" che hanno ben poco riscontro nei classici del genere...

 

Concordo semmai sul fatto che Hateful Eight utilizza lo sfondo "selvaggio" per accentuare l'isolamento e la violenza, ma come struttura è più una cosa alla "dieci piccoli indiani" della Christie che non un western. Cosa che non mi dà il minimo fastidio, mi basta che sia un bel film...  :P  )

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Leggi bene il mio intervento:per duello intendo "scontro" tra buoni e cattivi,non duello nella main street...;)

<span style="color:red;">14 minuti fa</span>, Diablero dice:

in un film di fantascienza devono esserci le astronavi!" che hanno ben poco riscontro nei classici del genere...

Se manca il substrato classico,un genere perde un identità...non parlo di Indiani e Cowboy...il western può avere mille sotto generi, ma lo scontro primigenio tra buoni e cattivi,anche se appena abbozzato,ci deve essere...o no

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On 12/12/2019 at 5:37 PM, JohnnyColt said:

Che non si spieghino i personaggi come tante tue altre storie siamo assolutamente d'accordo, penso però che, anche involontariamente, tu abbia dato troppo peso nella prima parte a quel manipolo di personaggi a svantaggio puro di Tex.

 

In generale, sai che trovo questa argomentazione, diffusissima nelle discussioni su Tex... totalmente assurda?

 

Che importanza ha "lo spazio" fisico delle vignette dato a Tex? Le storie le leggiamo, o contiamo "le vignette con la faccia di Tex" e vediamo se ce ne sono di più o di meno?

 

Quindi, "il figlio di Mefisto", dove Tex appare appena dopo un centinaio di pagine.. sarebbe una schifezza? Le pagine dedicate agli intrighi di Yama, pagine sprecate? Per me invece sono pagine appassionanti che ti tengono incollato alla pagina... :P

 

Io ho una mia spiegazione per questa e altre "teorie su come deve essere una storia di Tex", che ho già esposto altre volte: il pubblico dei lettori di Tex è un pubblico in un certo senso traumatizzato, da anni ed anni di storie in cui il loro eroe veniva ridicolizzato, bastonato e deriso. Questo ha portato ad un sacco di conseguenze diverse per lettori diversi (alcuni si sono rifugiati in un ostilità talebana ad ogni storia che non sia di G.L. Bonelli, altri pur di negare la realtà si sono messi a negare l'evidenza di quello che leggevano, raccontandosi cose assurde su come anche il Tex di G.L. Bonelli venisse ridicolizzato ogni volta...) e in generale, la FIDUCIA dei lettori negli autori è crollata... mentre si cercava ostinatamente di salvare il ricordo delle cose buone fatte di Nizzi e Nolitta.  Quindi si è diffusa questa "ideologia" strampalata secondo cui il problema non erano autori "sbagliati" su Tex, ma "singoli errori" che facevano. Quindi il Tex boccalone di Nizzi sarebbe pure andato bene, per queste teorie, il problema era che... era in poche vignette. Era in troppe vignette. C'erano pochi indiani. C'era troppo Kit. C'era poco Kit. C'erano troppe parole. Ce n'erano poche. Poche patatine fritte, con più patatine fritte le storie di Nizzi sarebbero state bellissime! E mille altre "teorie letterarie su come si fa una storia di Tex perfetta"

 

Tutte, partono dall'idea base "perchè le storie di Tex siano belle, devono essere come dico io".   :old:

 

Poi, ovviamente, se ti fanno la storia esattamente come dici tu...  ti annoi perché è la solita minestra! (Tito Faraci per me è stato un po' una vittima di queste teorie. Mi ricordo che venne, anni fa, ad una pizzata di un forum texiano...  e tutti quanti per tutta la sera continuavano a dirgli queste cose, a dirgli cose tipo "a noi basta che in una storia di Tex ci siano sparatorie e patatine fritte" con lui attento che sembrava prendesse appunti mentali, e io che speravo tanto che fosse solo cortese e non desse retta a quelle sciocchezze...  poi dopo lessi le sue storie ed erano praticamente fatte solo di patatine fritte e sparatorie... :rolleyes:

 

Io NON VOGLIO UN AUTORE CHE SCRIVE QUELLO CHE GLI DICO IO. A che mi servirebbe? Se fossi capace di scrivermi una storia bella di Tex da solo...  perchè dovrei pagare i soldi dell'albo in edicola? Se pago un albo (e quindi pago gli autori) è perchè so CHE SONO PIÙ BRAVI DI ME A FARE STORIE DI TEX.  Quindi, mettermi a dirgli "metti più Tex, meno Tex, voglio più vignette con Kit, voglio più indiani, etc."... mi sembrerebbe di essere il classico vecchietto che rompe le scatole nei cantieri ai muratori che stanno lavorando!  :laugh:

 

(se invece NON HO quella fiducia in un autore....  allora preferirei stesse lontano da Tex, non è che penso che sarebbe capace di fare storie bellissime se solo seguisse i miei consigli...)

 

Insomma, stare a giudicare le storie dal numero di vignette con Tex mi pare assurdo (anche perchè in base a questo criterio, in generale le storie di G.L. Bonelli, che dedicava ampio spazio ai "cattivi", sarebbero tutte peggiori di quelle di Nizzi e Faraci che stanno molto più attaccati a Tex e che spesso non usano nemmeno Kit o Tiger). La storia la si giudica per quanto ti appassiona, per le emozioni che ti dà, non contando le vignette con il bilancino!

 



A questo proposito trovo molto inverosimile che un fuorilegge come Tex, convinto di essere braccato, rimanga nella sua posizione per così tanto tempo...

 

Infatti non sta fermo.

 

Era dai mormoni, che si offrono di dargli un rifugio sicuro, ma lui per non metterli in pericolo non sta fermo.

 

Potrebbe fermarsi più vicino, ma per non essere raggiunto, non sta fermo e va a cercare il rifugio costruito dal suo vecchio amici sulle montagne.

 

Arriva alle montagne, dove pernotta una prima notte, ma visto che all'aperto rimarrebbe congelato, il giorno dopo non sta fermo e va nel rifugio a cui era diretto.

 

Visto però che ha visto inseguitori nella vallata, convinto (a torto) che cerchino lui, non sta fermo, e spiega a Dinamite che potranno fermarsi una sola notte per non farsi raggiungere.

 

Il giorno dopo spia gli inseguitori per vedere se continuano ad inseguirlo (finchè non smettono è costretto a continuare a spostarsi anche lui rischiando di rimanere congelato), li vede travolti dalla frana, non sta fermo e va a soccorrerli.

 

una volta soccorsi, non sta fermo lì perchè sta arrivando una bufera, e cerca di tornare alla capanna. Non ci riesce e deve rifugiarsi in una grotta.

 

Ma non sta fermo nemmeno lì, quando l'agente Pinkerton gli racconta del rapimento della ragazza, decide, QUELLA NOTTE STESSA, di andare a liberarla.

 

Insomma, mi dici quando Tex sarebbe rimasto fermo in questa storia? Il tempo massimo in cui non ha cambiato posizione sono le 6-7 ore in cui ha dormite nella prima capanna e forse le 4-5 in cui ha cercato di dormire all'adiaccio il giorno prima. Per tutto il resto della storia si sposta in continuazione senza mai rimanere fermo.

 

O forse intendi dire "perchè non si teletrasporta a valle fra una pagina e l'altra?  :rolleyes:

 

Faccio questa battuta perchè poi...

 



Ho riguardato la vicenda ed effettivamente ho commesso un errore riguardo la tempesta. Continuo a non supportare la scelta di teletrasportare i personaggi....

 

insomma, ho capito, il problema è che in questa storia sono sempre nello stesso, e CONTEMPORANEAMENTE che continuano a teletrasportarsi in posti diversi...   :lol:

 



La trovo inverosimile principalmente perchè non mi sembra normale che ci siano così tante persone in un posto tanto schifato da tutti,

 

Cioè, i banditi rapiscono una donna, per ottenere un riscatto, con tanto di messaggio al padre.

Il padre porta i soldi del riscatto, con delle guardie armate.

 

Chi ci sarebbe di troppo? Cerco di fare qualche ipotesi...  :dubbioso:

1) la ragazza è di troppo. Secondo te funzionerebbe meglio come storia se il padre portasse il riscatto senza nessun rapimento...

2) Il padre è di troppo. I soldi dovrebbero arrivare da soli, e i Pinkerton arrivare per caso. Così sì che sarebbe "verosimile"

3) I banditi sono di troppo. La ragazza dovrebbe essere lì da sola, a far fare una passeggiata al padre che fa poco moto e sta ingrassando...

4) I Pinkerton sono di troppo, il padre doveva andare ad affrontare i banditi da solo! Sai la storia come sarebbe stata più bella? (e molto più corta: Tex incontra un ghiacciolo e si chiede cosa ci faceva lì. The End)

 

No, aspetta, ho capito...  È DI TROPPO TEX! Visto che l'unico che non ha davvero ragioni di essere lì (I pinkerton non cercavano davvero lui), se non c'era per te era molto meglio! :laugh:

 



trovo inverosimile che una topaia come quella che hai inserito possa comunque, durante una tempesta di neve, offrire confort paragonabili ad una qualsiasi casa a fondo valle.

 

Èh sì, l'idea che una capanna di montagna, costruita per dare rifugio ai minatori quando arrivano le tempeste di neve, resista alle tempeste di neve è totalmente irrealistica...  :P

 

(detto questo, effettivamente le finestre con i vetri non ci dovevano stare...  :rolleyes:  )

 



Le caratteristiche che mi fanno storcere il naso sono tante e di conseguenza, anche a seguito delle tue spiegazioni, mi sento di dirti che secondo me questa è una delle tue peggiori storie di Tex.

 

Guarda, a parte gli scherzi: il gradimento di una storia è una cosa personale, e quindi ci credo benissimo che questa storia ti sia parla la peggiore di borden. Però le argomentazioni che hai portato mi lasciano, come hai visto, davvero perplesso...  :rolleyes:

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<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Ehm... quindi "Sentieri Selvaggi" di John Ford non sarebbe un western, mandando di un qualsiasi duello...  :rolleyes:

 

(A me Hateful Eight era piaciuto molto, ma non è questo il punto: mi danno un po' fastidio tutte quelle affermazioni imperiose tipo "in un film di fantascienza devono esserci le astronavi!" che hanno ben poco riscontro nei classici del genere...

 

Concordo semmai sul fatto che Hateful Eight utilizza lo sfondo "selvaggio" per accentuare l'isolamento e la violenza, ma come struttura è più una cosa alla "dieci piccoli indiani" della Christie che non un western. Cosa che non mi dà il minimo fastidio, mi basta che sia un bel film...  :P  )

Io ho preferito Cawboys & Aliens piuttosto che The Hateful Eight! Il primo è immensamente più western del secondo Ahahaha

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Che importanza ha "lo spazio" fisico delle vignette dato a Tex? Le storie le leggiamo, o contiamo "le vignette con la faccia di Tex" e vediamo se ce ne sono di più o di meno?

Se una storia è costruita con il personaggio principale protagonista per me può pure comparire soltanto due volte in tutta la storia. In questo albo Tex non è il fulcro della vicenda e, se proprio lo si vuole vedere come ago della bilancia, lo è nell'epilogo finale. Basta per renderlo protagonista delle vicende narrate? Per alcuni sì, per me non basta perchè l'elemento su cui funziona e si basa tutta la vicenda, il vero protagonista della storia in questione, è il vecchio spirito della capanna.

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Quindi, "il figlio di Mefisto", dove Tex appare appena dopo un centinaio di pagine.. sarebbe una schifezza? Le pagine dedicate agli intrighi di Yama, pagine sprecate? Per me invece sono pagine appassionanti che ti tengono incollato alla pagina... :P

Mai detto e mai lo dirò! Stai generalizzando, io mi sono limitato ad analizzare il primo albo della serie Speciale Tex Willer. Sono dell'idea che ogni storia vada presa in esame singolarmente, con i suoi pro ed i suoi contro...

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Io ho una mia spiegazione per questa e altre "teorie su come deve essere una storia di Tex", che ho già esposto altre volte: il pubblico dei lettori di Tex è un pubblico in un certo senso traumatizzato, da anni ed anni di storie in cui il loro eroe veniva ridicolizzato, bastonato e deriso. Questo ha portato ad un sacco di conseguenze diverse per lettori diversi (alcuni si sono rifugiati in un ostilità talebana ad ogni storia che non sia di G.L. Bonelli, altri pur di negare la realtà si sono messi a negare l'evidenza di quello che leggevano, raccontandosi cose assurde su come anche il Tex di G.L. Bonelli venisse ridicolizzato ogni volta...) e in generale, la FIDUCIA dei lettori negli autori è crollata... mentre si cercava ostinatamente di salvare il ricordo delle cose buone fatte di Nizzi e Nolitta.  Quindi si è diffusa questa "ideologia" strampalata secondo cui il problema non erano autori "sbagliati" su Tex, ma "singoli errori" che facevano. Quindi il Tex boccalone di Nizzi sarebbe pure andato bene, per queste teorie, il problema era che... era in poche vignette. Era in troppe vignette. C'erano pochi indiani. C'era troppo Kit. C'era poco Kit. C'erano troppe parole. Ce n'erano poche. Poche patatine fritte, con più patatine fritte le storie di Nizzi sarebbero state bellissime! E mille altre "teorie letterarie su come si fa una storia di Tex perfetta"

(se invece NON HO quella fiducia in un autore....  allora preferirei stesse lontano da Tex, non è che penso che sarebbe capace di fare storie bellissime se solo seguisse i miei consigli...)

Ti do assolutamente ragione. Ho notato anche io questa sfiducia negli autori, in molti casi ingiustificata. Io ho iniziato a seguire Tex nel 2011 con "Le iene di Lamont" e con "Caccia infernale", la sfiducia negli autori non l'ho mai avuta perchè semplicemente dovevo ancora costruirmi le basi per conoscere Tex. Se avessi avuto sfiducia nel 2011 in Boselli e nella Bonelli tutta non avrei neanche iniziato a ricercare le storie e gli albi e, ovviamente, ad appassionarmi a Tex. Il mio apprezzamento verso Boselli è risaputo e ben riscontrabile in tantissimi miei messaggi... Purtroppo gli autori non sono perfetti e sbagliano, hanno storie più riuscite e storie molto poco convincenti. Capita, è sbagliato partire prevenuti aspettandosi un capolavoro o

 

 una zozzeria immonda, secondo me.

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Tutte, partono dall'idea base "perchè le storie di Tex siano belle, devono essere come dico io".   :old:

Poi, ovviamente, se ti fanno la storia esattamente come dici tu...  ti annoi perché è la solita minestra! (Tito Faraci per me è stato un po' una vittima di queste teorie. Mi ricordo che venne, anni fa, ad una pizzata di un forum texiano...  e tutti quanti per tutta la sera continuavano a dirgli queste cose, a dirgli cose tipo "a noi basta che in una storia di Tex ci siano sparatorie e patatine fritte" con lui attento che sembrava prendesse appunti mentali, e io che speravo tanto che fosse solo cortese e non desse retta a quelle sciocchezze...  poi dopo lessi le sue storie ed erano praticamente fatte solo di patatine fritte e sparatorie... :rolleyes:
Io NON VOGLIO UN AUTORE CHE SCRIVE QUELLO CHE GLI DICO IO. A che mi servirebbe? Se fossi capace di scrivermi una storia bella di Tex da solo...  perchè dovrei pagare i soldi dell'albo in edicola? Se pago un albo (e quindi pago gli autori) è perchè so CHE SONO PIÙ BRAVI DI ME A FARE STORIE DI TEX.

Non parto dall'assioma da te evidenziato per la semplice ragione che non sta in piedi. Se dovessi costantemente leggere storie simili non avrei stimoli a continuare la lettura, una storia scontata non mi piace e mi annoia, preferisco una storia brutta ma con qualche guizzo rispetto ad una storia lineare senza alcun fronzolo e che è stata realizzata solo per fare un favore alla Bonelli! Anche io come te NON VOGLIO UN AUTORE CHE SCRIVE QUELLO CHE GLI DICO IO!

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

 Quindi, mettermi a dirgli "metti più Tex, meno Tex, voglio più vignette con Kit, voglio più indiani, etc."... mi sembrerebbe di essere il classico vecchietto che rompe le scatole nei cantieri ai muratori che stanno lavorando!  :laugh:

Insomma, stare a giudicare le storie dal numero di vignette con Tex mi pare assurdo (anche perchè in base a questo criterio, in generale le storie di G.L. Bonelli, che dedicava ampio spazio ai "cattivi", sarebbero tutte peggiori di quelle di Nizzi e Faraci che stanno molto più attaccati a Tex e che spesso non usano nemmeno Kit o Tiger). La storia la si giudica per quanto ti appassiona, per le emozioni che ti dà, non contando le vignette con il bilancino!

Ho già sottolineato che il problema non è tanto il numero di pagine in cui compare Tex quanto l'effettiva valenza di Tex nella vicenda. Purtroppo in questa storia il Nostro ha un ruolo marginale, agisce su personaggi marginali e trova il proprio climax in un finale in cui lui fa da diversivo. 

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Era dai mormoni, che si offrono di dargli un rifugio sicuro, ma lui per non metterli in pericolo non sta fermo.

Potrebbe fermarsi più vicino, ma per non essere raggiunto, non sta fermo e va a cercare il rifugio costruito dal suo vecchio amici sulle montagne.

Arriva alle montagne, dove pernotta una prima notte, ma visto che all'aperto rimarrebbe congelato, il giorno dopo non sta fermo e va nel rifugio a cui era diretto.

Visto però che ha visto inseguitori nella vallata, convinto (a torto) che cerchino lui, non sta fermo, e spiega a Dinamite che potranno fermarsi una sola notte per non farsi raggiungere.

Il giorno dopo spia gli inseguitori per vedere se continuano ad inseguirlo (finchè non smettono è costretto a continuare a spostarsi anche lui rischiando di rimanere congelato), li vede travolti dalla frana, non sta fermo e va a soccorrerli.

una volta soccorsi, non sta fermo lì perchè sta arrivando una bufera, e cerca di tornare alla capanna. Non ci riesce e deve rifugiarsi in una grotta.

Ma non sta fermo nemmeno lì, quando l'agente Pinkerton gli racconta del rapimento della ragazza, decide, QUELLA NOTTE STESSA, di andare a liberarla.

Insomma, mi dici quando Tex sarebbe rimasto fermo in questa storia? Il tempo massimo in cui non ha cambiato posizione sono le 6-7 ore in cui ha dormite nella prima capanna e forse le 4-5 in cui ha cercato di dormire all'adiaccio il giorno prima. Per tutto il resto della storia si sposta in continuazione senza mai rimanere fermo.

O forse intendi dire "perchè non si teletrasporta a valle fra una pagina e l'altra?  :rolleyes:

Faccio questa battuta perchè poi...

insomma, ho capito, il problema è che in questa storia sono sempre nello stesso, e CONTEMPORANEAMENTE che continuano a teletrasportarsi in posti diversi...   :lol:

Battute a parte, ciò che hai evidenziato tu è ciò che non reputo molto comprensibile. Fa tutto parte delle opinioni personali, se tanti lettori reputano comprensibili questi avvenimenti io rimarrò convinto del contrario perchè nella lettura non ho evidenziato questa plausibilità... Capita... Non voglio che si crei rancore per una stupidata simile!

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Chi ci sarebbe di troppo? Cerco di fare qualche ipotesi...  :dubbioso:

1) la ragazza è di troppo. Secondo te funzionerebbe meglio come storia se il padre portasse il riscatto senza nessun rapimento...

2) Il padre è di troppo. I soldi dovrebbero arrivare da soli, e i Pinkerton arrivare per caso. Così sì che sarebbe "verosimile"

3) I banditi sono di troppo. La ragazza dovrebbe essere lì da sola, a far fare una passeggiata al padre che fa poco moto e sta ingrassando...

4) I Pinkerton sono di troppo, il padre doveva andare ad affrontare i banditi da solo! Sai la storia come sarebbe stata più bella? (e molto più corta: Tex incontra un ghiacciolo e si chiede cosa ci faceva lì. The End)

No, aspetta, ho capito...  È DI TROPPO TEX! Visto che l'unico che non ha davvero ragioni di essere lì (I pinkerton non cercavano davvero lui), se non c'era per te era molto meglio! :laugh:

Ecco! Hai azzeccato il punto: Tex è di troppo!

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

ci credo benissimo che questa storia ti sia parla la peggiore di borden.

 

Mai deto che sia la peggiore, bada bene. 

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Però le argomentazioni che hai portato mi lasciano, come hai visto, davvero perplesso...  :rolleyes:

Anche a me le tue, puo capitare... :P

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

@Diablero, sai che sono totalmente d'accordo con te? :lol:

 

È già la seconda volta in pochi giorni che @Diablero scrive, peraltro con uno stile estremamente gustoso, cose che condivido totalmente.

 

Alla fine, vi è che ognuno di noi pensa di sapere come dovrebbe essere scritto Tex. Solo che, se mai ci fosse data la possibilità di sceneggiare una storia, verrebbe fuori una schifezza noiosissima...

 

Come ho già detto, l'avventura natalizia di Tex a mio giudizio funziona; l'intervento delnostro fuorilegge è determinante e non mi dispiace che il fantasma del vecchio abbia nella sceneggiatura lo spazio che merita

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Diablero dice:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(detto questo, effettivamente le finestre con i vetri non ci dovevano stare...  :rolleyes:  )

 

 

 

 

 

 

Le finestre coi vetri sono ahimè una tale convenzione nei fumetti western che a volte rinuncio a battermi. Se notate nell'ultimo racconto i vetri NON CI SONO. Qualche volta ricordo di dirlo ai disegnatori, ma loro le mettono di default e c'è troppo da ridisegnare. 

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qualcuno mi illumina sul 'problema' dei vetri alle finestre in un capanno di montagna? se di vetro c'erano già ad esempio le bottiglie, perchè non potevano esserci delle finestre, di vetro anche grezzo, anche molto spesso e certo non perfettamente trasparente?

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<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, gilas2 dice:

qualcuno mi illumina sul 'problema' dei vetri alle finestre in un capanno di montagna? se di vetro c'erano già ad esempio le bottiglie, perchè non potevano esserci delle finestre, di vetro anche grezzo, anche molto spesso e certo non perfettamente trasparente?

 

Si suppone che in quei tempi e in quei territori, portare a dorso di mulo o su un carretto dei vetri per

rendere trasparenti delle finestre in un rifugio fosse oltre che pericoloso (il vetro si rompe!) anche un lusso inutile.

Ma forse si trattava di un trucco per attirare i viandanti, sperando che in una casa con i vetri alle finestre ci fossero

un sacco di altre comodità all'interno? Comunque rimane una svista o una licenza dovuta al miglior stile di vita

che abbiamo noi tutti, rispetto a tanto tempo fa.

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1 ora fa, Dix Leroy dice:

 

Si suppone che in quei tempi e in quei territori, portare a dorso di mulo o su un carretto dei vetri per

rendere trasparenti delle finestre in un rifugio fosse oltre che pericoloso (il vetro si rompe!) anche un lusso inutile.

Ma forse si trattava di un trucco per attirare i viandanti, sperando che in una casa con i vetri alle finestre ci fossero

un sacco di altre comodità all'interno? Comunque rimane una svista o una licenza dovuta al miglior stile di vita

che abbiamo noi tutti, rispetto a tanto tempo fa.

 

Avevo scritto una bella lunga ed articolata risposta, ma purtroppo la connessione se l'è 'mangiata'.

Il succo era che non dobbiamo pensare ai vetri chiari e trasparentei delle nostre finestre di oggi o del saloon sulla main street, ma ad un 'vetraccio' opaco, spesso quattro o cinque centimetri per poter essere isolante al freddo, e quadrato di venti centimetri per lato, resistente quindi anche agli urti occasionali per un trasporto a dorso di mulo insieme a tutti gli altri attrezzi (seghe, vanghe, picconi ecc.) per costruire una capanna, e sufficiente comunque a far passare la luce, che si poteva trovare in qualsiasi trading store o warehouse in qualsiasi cittadina che non consistesse solo in quattro case ed un saloon ma che avesse anche ad esempio un maniscalco ed una forgia.

Ma che all'occorrenza può essere sicuramente sfondato da un calcio di fucile o trapassato da una pallottola.

insomma, a mio parere un 'vetraccio' del genere in una capanna di montagna non sarebbe così inverosimil, soprattutto se ne bastassero giusto un paio o al massimo quattro e giusto per dare un po' di luce all'interno della capanna di tronchi.

Modificato da gilas2
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25 minuti fa, gilas2 dice:

 

Avevo scritto una bella lunga ed articolata risposta, ma purtroppo la connessione se l'è 'mangiata'.

Il succo era che non dobbiamo pensare ai vetri chiari e trasparentei delle nostre finestre di oggi o del saloon sulla main street, ma ad un 'vetraccio' opaco, spesso quattro o cinque centimetri per poter essere isolante al freddo, e quadrato di venti centimetri per lato, resistente quindi anche agli urti occasionali per un trasporto a dorso di mulo insieme a tutti gli altri attrezzi (seghe, vanghe, picconi ecc.) per costruire una capanna, e sufficiente comunque a far passare la luce, che si poteva trovare in qualsiasi trading store o warehouse in qualsiasi cittadina che non consistesse solo in quattro case ed un saloon ma che avesse anche ad esempio un maniscalco ed una forgia.

Ma che all'occorrenza può essere sicuramente sfondato da un calcio di fucile o trapassato da una pallottola.

insomma, a mio parere un 'vetraccio' del genere in una capanna di montagna non sarebbe così inverosimil, soprattutto se ne bastassero giusto un paio o al massimo quattro e giusto per dare un po' di luce all'interno della capanna di tronchi.

Guarda, io a questo particolare non avevo neanche fatto caso, ma quando è stato evidenziato

anche io ho pensato che in una casa sperduta in mezzo ai boschi l'ultimo pensiero del suo costruttore fosse dotarla di vetri alle finestre. Immagino che fino a che scendeva la sera venivano aperte le finestre che guardavano il sole e poi si sprangava tutto.

E di certo dentro stavano ben vestiti, cappello in testa e guanti e scarpe anche per dormire!

Ma anche nei film certi aspetti vengono sorvolati, proprio perché noi moderni diamo per scontate un sacco di cose che una volta

neanche se le sognavano.

 

Modificato da Dix Leroy
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29 minuti fa, Dix Leroy dice:

Guarda, io a questo particolare non avevo neanche fatto caso, ma quando è stato evidenziato

anche io ho pensato che in una casa sperduta in mezzo ai boschi l'ultimo pensiero del suo costruttore fosse dotarla di vetri alle finestre.

Ma anche nei film certi aspetti vengono sorvolati, proprio perché noi moderni diamo per scontate un sacco di cose che una volta

neanche se le sognavano.

 

 

Da una rapida ricerca su internet sulle c.d. 'log cabin', che a quanto pare nelle aree più rurali era la prassi comune tanto che vox populi che lo stesso Lincoln sia nato e cresciuto in una di queste nel gelido (in inverno) Illinois, pare che le finestre fossero in effetti una o due e venivano 'pensate' anche e soprattutto in relazione al camino ed all'orientamento del sole nel corso dell'anno (immagino prevalentemente verso sud o, se due, est-ovest). Il materiale di copertura pare fosse comunemente 'greased paper' (benchè nelle foto delle log cabin d'epoca sopravvissute si vedano finestre con vetri, spesso con telai veri e propri, ma non è dato sapere se siano originali o di montagna) in quanto i pionieri raramente avevano vetro a disposizione. Ciò non toglie però che in una log cabin di montagna dove si scatenavano dei veri e propri e frequenti blizzard, mettere della 'carta ingrassata' a chiudere la finestra equivaleva, dal punto di vista dell'isolamento termico, praticamente a lasciare la finestra aperta. Ottimo se non hai un firgorifero, pessimo se vuoi sopravvivere all'inverno. Quindi, o il battente era interamente in legno, oppure del 'vetraccio' come detto sopra, soprattutto se la capanna era pensata per rimanere in pianta stabile (e questo richiedeva di solito l'opera di più di una persona), ad esempio per i trapper che intendevano passarci più inverni o per chi faceva il boscaiolo di professione, magari con una piccola famiglia al seguito, il 'vetraccio' di cui sopra poteva essere una soluzione. 

Per come è stata presentata nello speciale, dato anche il soffitto piuttosto alto (per forza di cose,  una persona da sola non riusciva a costruire un muro ed un tetto più in alto di quanto possa arrivare con le braccia a posare i tronchi), sembrerebbe una capanna 'in pianta stabile', ovvero del secondo tipo.

 

Questa pare risalire al 1846, anche se le finestra paiono fin troppo 'moderne' e sono state probabilmente quasi tutte aggiunte in seguito 

https://theoldhouselife.com/2019/06/20/chestnut-log-cabin-and-a-farmhouse-on-29-acres-in-va-mountains-269900/

 

1837:

https://www.ozarksalive.com/sos-for-181-year-old-ozarks-log-cabin/

 

Modificato da gilas2
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Io troverei più verosimile una bella lampada di fine cristallo di Boemia piuttosto che una banda di sequestratori che amano ascoltare favole.

Se poi a raccontar favole è un fantasma si può considerare verosimile quasi tutto.

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<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, gilas2 dice:

 

Da una rapida ricerca su internet sulle c.d. 'log cabin', che a quanto pare nelle aree più rurali era la prassi comune tanto che vox populi che lo stesso Lincoln sia nato e cresciuto in una di queste nel gelido (in inverno) Illinois,

 

Kentucky. Lincoln era nato in Kentucky, successivamente, quando lui aveva sette anni, la famiglia si traferì in Indiana e quando ne aveva 21 in Illinois.  

Per una curiosa coincidenza, otto mesi prima di Lincoln, sempre in Kentucky e sempre in una log cabin era nato Jefferson Davis che fu Presidente della Confederazione e che fisicamente non era neanche tanto dissimile da lui. Come la famiglia di Lincoln anche quella di Davis si trasferì due volte ma verso sud, la prima in Louisiana e la seconda in Mississippi.

Scherzi del destino-:lol:

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  • pecos changed the title to [Speciale Tex Willer N. 01] Fantasmi di Natale

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