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TWF - Tex Willer Forum

Sentieri di carta nel West


Leo
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Ho acquistato questo tomo di 600 pagine che non conoscevo, nonostante sia uscito nel 2017. Ho subito letto la prima intervista a Sergio Tarquinio, storico disegnatore de La Storia del West, che sto apprezzando in questi mesi grazie alla ristampa If-Bonelli. Ebbene, tra le tante cose - tutte interessanti- che il disegnatore cremonese riferisce, ce n'e' qualcuna che riguarda il nostro Tex, che mi piace riportare in questa sede.

 

Io non amo particolarmente Tarquinio, perché trovo i suoi disegni qualche volta sproporzionati. Il disegnatore, peraltro, confessa in questa intervista con grande sincerità che il fumetto era per lui solo un lavoro dal quale trarre sostentamento, ma in effetti non ci si e' mai "impegnato" davvero, preso com'era dalla passione per la pittura.

 

Sergio Bonelli bocciò alcune sue tavole per Tex, ma non perché non ci avesse profuso impegno. Secondo la versione di Tarquinio, il suo tratto era troppo accurato, troppo moderno per potersi candidare ad affiancare Galep. Bonelli voleva invece che Tarquinio si avvicinasse di più allo stile del creatore grafico, ma secondo Tarquinio questo avrebbe significato per lui tornare troppo indietro, ad un West vecchio, che a suo dire non era apprezzato, oltre che da lui, nemmeno da Muzzi, Corteggi e da Gino D'Antonio. Mi è dispiaciuta questa critica da parte di addetti ai lavori di questa levatura.

 

A suo dire, nemmeno Muzzi si impegnava troppo perche troppo preso dalle bocce! (Pare fosse un campione di bocce) e comunque non ha avuto parole lusinghiere nemmeno per lo stesso Tex, probabilmente per un certo senso di superiorita' autoriale di uno che ha fatto La storia del west e non certo un fumetto che ambisse solo a essere popolare come il nostro.

 

A parte questi opinabili aspetti, e' stata una bella e corposa intervista, in un libro che ne contiene oltre 40, concesse da tutti i più grandi autori western italiani, tra cui Boselli e Nizzi. 

 

Se Roberto Guarino, che so essere frequentatore di questo forum, ritiene che non debba riportare nulla qui di quanto scritto nel libro, mi asterro' dal farlo per il futuro. Altrimenti, non mi dispiacera' riportare qui e la' qualche spunto riguardante Tex, come in questo caso.

Modificato da Leo
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Nella sua intervista, Ivo Milazzo dice che Ken, nell'ultima storia edita da Mondadori, è ferito, ma c'è il carro, la donna il mulo; insomma - conclude - non è mica morto stecchito. Tanto che un domani potrebbero ricrearsi le condizioni per riprendere il discorso... insomma, il disegnatore principe della collana berardiana dice a chiare lettere che Ken potrebbe non essere morto.

 

Ora, nell'ultima storia siamo nel 1908, e Ken è un vecchietto purtroppo nemmeno tanto arzillo  perché provato e fiaccato dai tanti anni di carcere che Berardi,  il suo destino, gli ha riservato, proprio a lui, uomo nato libero in grandi spazi liberi. Io non credo che una "resurrezione" di Ken possa avere reali conseguenze, in termini di proseguio delle avventure kenparkeriane: si è trattato di una collana straordinaria, con picchi altissimi e una fine tristissima e poetica insieme. 

 

L'unico spazio che ancora potrebbe avere Ken non è da ambientare, per me, nel 1908 ma prima del carcere, negli anni della sua fuga. I Pinkerton, che inutilmente tentano da tempo di catturarlo, si rivolgono ai due segugi più tosti del West... lo so che per diritti e quant'altro questa cosa non si può fare, ma io confido - ci confido sempre - di poter leggere, un giorno, la storia dell'inseguimento, da parte di Tex e Carson, di un fuggiasco biondo e (quasi) imprendibile. Chissà che, ripetendo più volte lo stesso concetto, oltre a rompere i cosiddetti a qualcuno, quelli stesso qualcuno non prenda in considerazione seriamente l'idea e decida di risolvere i problemi burocratici che ostacolano il concretizzarsi di una storia leggendaria...

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Credo che ormai bisognerebbe rassegnarsi al fatto che il Ken Parker che ci ricordiamo, quello degli anni 70, è finito e non potrà mai più tornare. Perchè non sono più gli anni 70, e anche i suoi autori sono molto cambiati. L'ultima storia pubblicata da Mondadori rappresenta benissimo sia la visione del mondo che ha oggi Berardi sia l'impegno che può mettere in Ken Parker Ivo Milazzo.

E un Ken Parker come quello dell'ultima storia di quei due, a me non interessa più. Preferisco rileggermi quelli vecchi (nella versione originale non rimaneggiata, naturalmente).

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<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Diablero dice:

Credo che ormai bisognerebbe rassegnarsi al fatto che il Ken Parker che ci ricordiamo, quello degli anni 70, è finito e non potrà mai più tornare. Perchè non sono più gli anni 70, e anche i suoi autori sono molto cambiati. L'ultima storia pubblicata da Mondadori rappresenta benissimo sia la visione del mondo che ha oggi Berardi sia l'impegno che può mettere in Ken Parker Ivo Milazzo.

E un Ken Parker come quello dell'ultima storia di quei due, a me non interessa più. Preferisco rileggermi quelli vecchi (nella versione originale non rimaneggiata, naturalmente).

 

Ma siamo d'accordo, ho detto la stessa cosa. Ciò che io auspico non è infatti una prosecuzione di Ken; la storia che io propongo - e che vorrei leggere - sarebbe un unicum: cronologicamente si situerebbe prima del suo arresto, e avrebbe lo scopo di uno storico incontro con l'accoppiata Tex e Carson, incaricati di catturarlo. 

 

D'altronde, lo stesso Milazzo ha ammesso di voler fare cose nuove, tanto che tornare a Ken per la storia finale non lo ha entusiasmato più di tanto.

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Ken era finito con Faccia di Rame, lasciando molti fili aperti e consentendo a ciascuno di noi di immaginare una possibile evoluzione di ciascuno di essi.

L'ultimo episodio si conclude con una pietra tombale sul personaggio che avevamo imparato ad amare in gioventù, descrivendo un uomo incapace di badare a se e di opporsi alla deriva che più o meno consapevolmente aveva finito per travolgerlo, impotente davanti alla involuzione sociale, morale e personale, fino a finire con un buco nella pancia mortalmente inverto da chi avrebbe voluto, ma non ha saputo proteggere.

Berardi ha posto fine così alla parabola di Lungo Fucile. Un suo ritorno è allo stato attuale impensabile.

Milazzo in quella intervista parla a vanvera, con la consapevolezza di essere il primo responsabile di tale conclusione, alternativa alla serie di episodi che Berardi originariamente aveva in mente per chiudere la saga, ricucendo tutti i fili rimasti in sospeso, che Milazzo, purtroppo, non era più in grado di realizzare, sia per l'impegno richiesto da un tale progetto, sia per la sua involuzione grafica, sia per il rifiuto di concedere ad altri disegnatori la possibilità di portarlo a termine.

Lo scoramento ha portato quindi Berardi a porre fine all'esistenza della sua migliore creatura.

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<span style="color:red;">52 minuti fa</span>, natural killer dice:

Milazzo in quella intervista parla a vanvera, con la consapevolezza di essere il primo responsabile di tale conclusione, alternativa alla serie di episodi che Berardi originariamente aveva in mente per chiudere la saga, ricucendo tutti i fili rimasti in sospeso, che Milazzo, purtroppo, non era più in grado di realizzare, sia per l'impegno richiesto da un tale progetto, sia per la sua involuzione grafica, sia per il rifiuto di concedere ad altri disegnatori la possibilità di portarlo a termine.

Lo scoramento ha portato quindi Berardi a porre fine all'esistenza della sua migliore creatura.

 

Quello che dici, nk, è estremamente interessante. Purtroppo non ho mai letto Faccia di rame, che dovrò procurarmi in qualche modo: non faceva parte della collana Mondadori, no? Quindi non sapevo dei tanti temi rimasti in sospeso. Ma tu dici addirittura che Berardi avrebbe potuto scrivere un finale alternativo, magari in più episodi, e che la cosa non è stata realizzata perché:

 

1) Milazzo non se la sentiva

2) contemporaneamente, rifiutava che altri lo facessero.

 

Non che diffidi di te, lungi da me, sei sempre una miniera inesauribile e preziosa di informazioni succose e un appassionato di prim'ordine, ma sarei curioso di sapere quali sono le fonti delle tue affermazioni, che di fatto attribuiscono la "responsabilità" della morte di Ken al disegnatore (mi colpisce che non abbia lasciato spazio ad altri, soprattutto, visto che lui non se la sentiva).

 

Non c'è alcun benché minimo intento di polemica in questa mia domanda, nk, so che sei iper affidabile; volevo solo sapere come eri venuto a conoscenza di questi aspetti così importanti ;)

 

Detto ciò, ribadisco che anch'io ritengo che l'esperienza di Ken sia conclusa. Vorrei solo una storia con Tex e Carson, che può ben collocarsi nella fase antecedente al suo arresto. Se non sbaglio era anche un tuo desiderio, no? ;)

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<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Quello che dici, nk, è estremamente interessante. Purtroppo non ho mai letto Faccia di rame, che dovrò procurarmi in qualche modo: non faceva parte della collana Mondadori, no?

 

Faccia di Rame è il n.47 della collana Mondadori

 

images?q=tbn%3AANd9GcSluzODOCb3U2lA-KIpo-eGoc1ndHrBhT19kbc7d9mKzPsKXHb9q8uhbTs5TA&usqp=CAc

 

L'originale è questo

 

images?q=tbn%3AANd9GcQVMLJmxKV78StZqSGG7e5g6E6Um4kkwxRdlCyV6lQY1h_FHNM-zxmKzcBx3hNw9dFoz5zTk7rXLw&usqp=CAc

 

<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, Leo dice:

 

 

Quindi non sapevo dei tanti temi rimasti in sospeso. Ma tu dici addirittura che Berardi avrebbe potuto scrivere un finale alternativo, magari in più episodi, e che la cosa non è stata realizzata perché:

 

1) Milazzo non se la sentiva

2) contemporaneamente, rifiutava che altri lo facessero.

 

Non che diffidi di te, lungi da me, sei sempre una miniera inesauribile e preziosa di informazioni succose e un appassionato di prim'ordine, ma sarei curioso di sapere quali sono le fonti delle tue affermazioni, che di fatto attribuiscono la "responsabilità" della morte di Ken al disegnatore (mi colpisce che non abbia lasciato spazio ad altri, soprattutto, visto che lui non se la sentiva).

 

I diritti di Ken Parker appartengono agli autori, Berardi e Milazzo, che a suo tempo li avevano concessi (mi pare per 5 anni) a Mondadori per la famosa ristampa (riveduta e corretta) per la quale si riservavano comunque le decisioni sulle modifiche da apportare e sulla conclusione inedita della saga, Berardi aveva diverse idee, ma Milazzo non mostrava lo stesso entusiasmo non volendosi impegnare in un lavoro troppo lungo e al contempo non lasciare ad altri la conclusione della saga che prometteva di tirare le fila del lungo cammino di Ken Parker

http://www.mondadoricomics.it/news/anteprima/ken-parker

 

<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Non c'è alcun benché minimo intento di polemica in questa mia domanda, nk, so che sei iper affidabile; volevo solo sapere come eri venuto a conoscenza di questi aspetti così importanti ;)

 

A suo tempo se ne era parlato a lungo su Cus

http://www.comicus.forumfree.org/index.php?&showtopic=80901&st=1230

 

<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Detto ciò, ribadisco che anch'io ritengo che l'esperienza di Ken sia conclusa. Vorrei solo una storia con Tex e Carson, che può ben collocarsi nella fase antecedente al suo arresto. Se non sbaglio era anche un tuo desiderio, no? ;)

 

Un incontro tra Tex e Ken mi ha sempre intrigato e il periodo più indicato sarebbe quello indicato da te, ma l'ostacolo maggiore continua a essere rappresentato dalla volontà degli autori 

  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, natural killer dice:

Faccia di Rame è il n.47 della collana Mondadori

 

Allora l'ho letto ma nono ricordo. Urge una rilettura, ma vorrei farla dell'intera saga. Chissa quando troverò il tempo...

Un'altra domanda, nk... perché nell'episodio finale sono intervallate tantissime scene dell'episodio precedente? Mi pareva una cosa un po' forzata, forse solo per arrivare ad una lunghezza di pagine accettabile... magari lo hai letto da qualche parte. Grazie. :)

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Nel frattempo, ho letto l'intervista a Giancarlo Berardi, che in effetti conferma che dovette chiudere la saga con una sola storia perché Milazzo aveva abbandonato il fumetto seriale per dedicarsi a operazioni più autoriali. Ma non si ferma qui: dice anche che l'idea del finale gli è venuta solo mentre scriveva le ultime dieci tavole! E che subito dopo, passeggiando sul mare, gli sono scappate le lacrime. Una lettura preziosissima, questo bel librone della allagalla :)

Modificato da Leo
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Nella stessa intervista, quando gli chiedono se scriverebbe ancora per Tex, Berardi afferma di essere interessato a scrivere una storia ambientata nel periodo in cui Tex è ancora un giovane fuorilegge. Tenete conto che l'intervista è di oltre due anni fa e probabilmente Berardi non poteva immaginare che fosse in cantiere la collana Tex Willer.

 

Si potrebbe tentare una cosa di questo genere, @bordenvisto l'interesse palesato dall'autore di Ken Parker?

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Leo dice:

Si potrebbe tentare una cosa di questo genere, @bordenvisto l'interesse palesato dall'autore di Ken Parker?

 

Citando quanto detto da Boselli tempo fa sul forum di Comicus, Berardi doveva scrivere una storia di Tex presumibilmente per un cartonato ma ha rinunciato perché c'erano troppi paletti. I paletti in questione erano la richiesta che in una scena in cui Carson doveva essere ferito dai cattivi e finire in ospedale, il vecchio cammello non fosse steso troppo facilmente ma desse del filo da torcere agli avversari. 

Ritengo davvero difficile un suo ripensamento con queste premesse ma mai dire mai.

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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Citando quanto detto da Boselli tempo fa sul forum di Comicus, Berardi doveva scrivere una storia di Tex presumibilmente per un cartonato ma ha rinunciato perché c'erano troppi paletti. I paletti in questione erano la richiesta che in una scena in cui Carson doveva essere ferito dai cattivi e finire in ospedale, il vecchio cammello non fosse steso troppo facilmente ma desse del filo da torcere agli avversari. 

Ritengo davvero difficile un suo ripensamento con queste premesse ma mai dire mai.

 

Obiettivamente è stato un comportamento da primadonna un tantino antipatico...e comunque Carson non gli deve stare tanto simpatico, vista la figura che gli fa fare in Oklahoma. Forse per questo vorrebbe scrivere sul giovane Tex, perché non c'è Carson...

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Altro giro, altra giostra, stavolta con Mauro Boselli. La sua intervista spazia dal suo rapporto con Glb alle sue preferenze fumettistiche, dalle storie scritte da lui stesso di cui è maggiormente soddisfatto a ciò che deve essere Tex: a questo proposito, Boselli ha compilato un piccolo manuale di istruzioni per nuovi autori che però, per sua stessa ammissione, non legge mai nessuno :D

 

Un passaggio mi ha intristito: Boselli dice di non capire chi non vuole i ritorni dei personaggi storici in Tex. Dobbiamo proporli ora, dice in soldoni, questo è il momento giusto, Tex ha 70 anni e 700 numeri  e "sarebbe assurdo pensare che vivrà per altri 70 anni". È triste pensare che, come tutte le cose umane, anche Tex in futuro sarà solo materia da narrare. Spero però, anche se io non ci sarò più da tempo, che altri 70 anni siano ancora un orizzonte raggiungibile dal vecchio Tex: mai sottovalutare la sua forza, chissà.

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5 ore fa, Leo dice:

Un passaggio mi ha intristito: Boselli dice di non capire chi non vuole i ritorni dei personaggi storici in Tex. Dobbiamo proporli ora, dice in soldoni, questo è il momento giusto, Tex ha 70 anni e 700 numeri  e "sarebbe assurdo pensare che vivrà per altri 70 anni". È triste pensare che, come tutte le cose umane, anche Tex in futuro sarà solo materia da narrare. 

Concordo con Boselli, se le idee son valide, perchè no? Ormai Proteus e il Maestro se ne son andati, Mefisto (vecchio) e Yama spero che con le due ultime storie se ne andranno, ma ci son tanti altri che potrebbero tranquillamente tornare.

 

Per quel che riguarda quanto durerà Tex, non si possono far previsioni, ma certo che ci resterebbero tante belle storie da leggere.;)

Modificato da Loriano Lorenzutti
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7 ore fa, Loriano Lorenzutti dice:

Mefisto (vecchio) e Yama spero che con le due ultime storie se ne andranno

Mefisto non se ne andrà mai, fa parte di Tex. Io credo che tra 70 anni non ci sará più sicuramente la Bonelli, su TEX avrei qualche dubbio.

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Le interviste di Gian Luigi Bonelli sono straripanti come era lui. Alcune cose sono particolarmente degne di nota:

 

1) anche se ammette che il fumetto è la sua vita, in una prima intervista lo definisce come "un'espressione artistica di secondo grado". In una seconda intervista, fatta anni dopo, ammette candidamente di non leggere alcun fumetto, perché i fumetti non gli interessano. "Il fumetto, secondo me, è come un teatrino di provincia, eppure a un certo pubblico può piacere". Insomma, una presa di distanza abbastanza netta dall'arte che lo ha reso grande. D'altronde, lui stesso in precedenza confessa di aver accantonato il romanzo solo perché col fumetto guadagnava di più. 

 

2) di suo figlio Sergio, dice che non condivide granché le cose che scrive. L'intervistatore gli ricorda che Zagor si rivolge a un pubblico più giovane, ma lui ribatte che Sergio scrive lo stesso cose un po' sconclusionate :D . Poco prima, aveva definito I Ribelli del Canada "una vaccata di racconto" (peraltro, io sono d'accordo con lui).

 

3) su Carson, l'intervistatore gli rimprovera il fatto (e siamo nel '82, quindi in epoca pre-nizziana!) che Carson ormai è diventato solo la spalla comica di Tex. E GLB non sconfessa questa affermazione. Questo per dire che probabilmente la dissacrazione di Carson, contrariamente alla nostra percezione, si può forse attribuire già a GLB e non solo a Nizzi  come spesso facciamo anche qui sul Forum.

 

4) l'intervistatore lamenta che i personaggi comprimari abbiano poco spessore psicologico e che forse sarebbe meglio ridimensionare un po' Tex, o almeno dargli avversari più degni del suo peso. È una "critica" rivolta al creatore di Tex nel '82. Lui un po' glissa, ma evidentemente certe esigenze c'erano già anche all'epoca, almeno in un certo pubblico più "raffinato". Sappiamo come è andata: più di dieci anni dopo è arrivato un certo @borden che ha  raccolto e soddisfatto queste istanze, sia per quanto riguarda i comprimari che per il ruolo e la personalità di Carson. All'inizio Boselli veniva criticato per i suoi personaggi "ruba-scena", ma è evidente che l'autore milanese ha in qualche modo salvato Tex, portando una ventata innovatrice fondamentale per la sopravvivenza della collana. 

 

Magari non vi frega nulla di queste mie osservazioni, peraltro in un giorno di festa come questo, ma trovavo degni di nota questi aspetti, letti tra ieri e stamattina. Buon Natale a tutti!

  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Leo dice:

Magari non vi frega nulla di queste mie osservazioni, peraltro in un giorno di festa come questo, ma trovavo degni di nota questi aspetti, letti tra ieri e stamattina. Buon Natale a tutti!

 

A me interessano moltissimo, in quanto il libro non ce l'ho (ancora).

E Buone Feste anche a te.

  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red;">14 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

 

A me interessano moltissimo, in quanto il libro non ce l'ho (ancora).

E Buone Feste anche a te.

 

 È una bella lettura, Dix. Molto interessante. Ci sono i mostri sacri del fumetto western nostrano. È una bella compagnia. Grazie per gli auguri, che ricambio.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

 

 È una bella lettura, Dix. Molto interessante. Ci sono i mostri sacri del fumetto western nostrano. È una bella compagnia. Grazie per gli auguri, che ricambio.


Ti invito, però, a non prendere troppo sul serio certi giudizi di GLB. Come ha spesso detto Boselli, durante le interviste si divertiva volutamente ad andare sopra le righe.

E già che ci siamo, AUGURI!:lol:

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:


Ti invito, però, a non prendere troppo sul serio certi giudizi di GLB. Come ha spesso detto Boselli, durante le interviste si divertiva volutamente ad andare sopra le righe.

E già che ci siamo, AUGURI!:lol:

 

Un po' lo immaginavo, anche se certi giudizi sono un po' troppo tranchants per essere del tutto finti. Auguroni anche a te caro Carlo e a francob e dix e a tutti gli altri amici di forum

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Alla fine del libro, ci sono due storie brevi, una delle quali è di Nizzi e Giovannini e si intitola "Il cacciatore di castori", pubblicata nel '71 su Il Giornalino. Ebbene, è la versione ultra-breve de La Ballata di Zeke Colter, il Cacciatore di Castori è lui, la vicenda è identica. Credo che La Ballata, edita nell'Almanacco del '94, sia una delle più belle storie di Tex e forse la più bella, insieme a Eroe per caso, tra quelle uscite sulla pubblicazione degli Almanacchi. Anche per questa avventura, Nizzi ha attinto dalla sua esperienza precedente, come già aveva fatto altre volte, ri-utilizzando trame già proposte in Larry Yuma. La cosa non sminuisce il valore della splendida storia innevata illustrata da Calegari, ma è una curiosità che penso non tanti conoscano.

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