Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[712/713] I forzati di Dryfork


Messaggi consigliati/raccomandati

I Mohaves erano specializzati nella caccia ai galeotti evasi...mi pare corretto e giusto farli intervenire in una storia carceraria...furono sconfitti in una dura campagna pre Guerra Civile nel 1859 e si sottomisero al governo americano.erano imparentati agli Yuma e agli Zuni.

Modificato da Barbanera
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, ymalpas dice:

 

 

Ci andrei più cauto. Se vai in profondità, queste 110 pagine ruotano tutte su una singola idea - la fuga - con il tema dell'inseguimento che offre interessanti variazioni ma resta pur sempre un'idea che per esempio Faraci ha sfruttato fino alla nausea. Mi sa che mi toccherà di leggerne anche nel prossimo texone di Villa.

 

Carson che si fa scappare l'uomo è piccione solo nelle storie che scrive Nizzi ? Per me qui ci può stare che il giovanotto gli sfugga di mano dalla finestra, però il metro deve essere uguale per tutti gli autori, altrimenti si bara.

 

Poi, tutti questi amici/nemici che Tex incontra per la prima volta tirano un pochino la manica al lettore (c'è a chi danno fastidio gli origlioni, c'è chi trova come me questi "nuovi" amici del tutto improbabili). D'accordo che sono assolutamente funzionali alla trama però con tutti i personaggi "anonimi" che hanno popolato più di settecento numeri con un po' di lavoro di ricerca tiri fuori qualcosa di più originalee fai l'opportuna citazione, con annessa didascalia come accadeva negli anni sessanta.

 

La forzatura più grande sta però nella gestione dell'evasione, rocambolesca quanto vuoi, ma le guardie carcerarie fanno una figura idiota e gli uomini della scorta sono dei damerini che lo sceriffo ha raccattato chissà dove. Qualche candelotto di dinamite e meno di una decina di uomini per mettere in scacco un penitenziario, fate un po' voi.

 

Venendo alle ultime pagine, i prigionieri in fuga tendono da sempre a mettere più miglia che possono tra loro e i mastini che li inseguono, questi si preoccupano visibilmente d'altro e visto lo spessore delle guardie, forse fanno anche bene di pensare a un malloppo che forse non esiste neppure.

 

D'altronde l'unico personaggio veramente degno di nota, il capo delle guardie - gran pezzo di carogna - muore quasi subito e c'è proprio da pensare che, a parte Tex e Carson, sulle tracce di mezzo carcere evaso ci sia solo il nulla.

 

Disegnata da Font starei a dirne peste e corne, con i disegni di Prisco invece mi sembra quasi una bella storia. Il suo Carson, tuttavia, è inguardabile e assolutamente da rivedere nelle prossime storie. Qui il disegnatore ha un po' mollato lo stile ticciano andando a pescare da altri disegnatori, la differenza si vede e il calo rispetto alla sua prima storia è evidente. Gli consiglierei di guardare solo a Ticci, se lo fa persino Villa con quel bellissimo Carson in copertina, me ne fregherei altamente dei detrattori.

 

Forse la fuga dal carcere e' la meno realistica e ha successo grazie a una gran dose di fortuna ma e' diversa da tutte quelle viste su Tex, poi Carson  avrebbe potuto bloccare anche il secondo bandito ma bisognava che facesse qualcosa anche Tex, poi per me ci sta che saltino fuori personaggi a noi sconosiuti  se sono funzionali alla trama, mi danno molto piu fastidio gli origlioni, la fuga poi e' stata possibile probabilmente anche perche il carcere  era molto piccolo e non aveva molti carcerieri,.Per quanto riguarda invece gli evasi stanno scappando entrambi nella stessa direzione e dunque mi sembra normale che gli uomini di Decker vogliano mettere le mani sul presunto malloppo,.Avrete capito che questo primo albo di Rauch mi e' piaciuto e forse lo difendo anche troppo ma non posso farci niente e' proprio come la penso.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Il "club" degli sceneggiatori di Tex è ben poco frequentato, potendosene contare all'incirca una decina in più di settant'anni di vita editoriale. L'albo di questo mese è quindi storico, posto che segna l'esordio sulla regolare di un nuovo sceneggiatore di Tex. Preoccupa un po', dal punto di vista della scaramanzia, che la storia parli di un'evasione, come accadde per l'esordio di Faraci, che partì bene ma si è perso per strada nel corso degli anni. D'altronde, essere uno sceneggiatore di Tex è cosa quantomai complicata, e per resistere a lungo devi avere un gran fiato e un cuore grosso grosso, sennò alla distanza ti perdi. E' difficile scrivere ancora un western originale e interessante dopo tanti decenni e, a mio parere, nonostante la buona qualità delle storie in edicola, Tex ha bisogno che la squadra di sceneggiatori venga rafforzata. 

 

Oggi si propone Rauch, ed è un gran bel modo di proporsi: subito un grande Carson, protagonista assoluta nella prima sequenza in paese. E se è vero che il secondo uomo gli sfugge, è per l'appunto il secondo, mentre nella storia di Nizzi il Vecchio Cammello si fa fregare da un solo avversario. Quindi non è il metro ad essere diverso, ma le situazioni: Nizzi fa fregare Carson da un solo uomo, qui invece deve vedersela con due e fa un buon lavoro. Piuttosto, ciò che mi è piaciuto poco è il Carson che ha bisogno di chiedere tutto al chiaroveggente papà Tex, un aspetto che ho sempre odiato in Nizzi e che qui Rauch sembra purtroppo aver fatto suo abbastanza pesantemente. Spero che in futuro riveda questo elemento.

 

Sono invece d'accordo con tutti i pards che mi hanno preceduto sull'eccessiva facilità con cui un intero penitenziario si fa mettere in scacco da un pugno di fuorilegge. La sequenza è poco credibile e non concordo con Natural quando dice che è comunque solo un fumetto: la storia deve essere verosimile, l'autore non deve barare con situazioni poco plausibili per fare andare avanti la vicenda. 

 

Però la storia è bella. Il tema della fuga è solo un pretesto, è evidente. La storia si concentra sui personaggi, che paiono tutti convincenti e solidi. Decker e la sua banda da un lato, Ray Cooper e il ragazzo dall'altra, con quest'ultimo che sconta il limite di essere un personaggio purtroppo scontato, nonostante le intenzioni dell'autore: non è un caso che l'uomo da lui colpito con la pistola non sia morto. Non morirà, perché il ragazzo non è un criminale e deve quindi salvarsi, senza avere omicidi sulla coscienza. Un po' troppo telefonato, per lettori texiani scafati.

 

Insomma, una bella storia per ora, che fa ben sperare. Peccato solo per la sequenza poco credibile dell'evasione, ma i personaggi intrigano non poco.

 

Disegni promossi. Western sporco, scampaforche con la grinta giusta.

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">16 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

Guardando la copertina del secondo albo sembrerebbe che i Mohave siano nemici di Tex , ricordo che invece nel grande intrigo i Mohave di Victorio aiutarono tex a fuggire dal carcere di Vichsburg, e poi mi sembra si rifugiarono nella riserva navajo,questi invece saranno di un altra zona o tribu.

 

Tu parli dei Mohaves come se fossero tutti una grande tribù dove tutti conoscono tutti ma non è così : vivevano in piccoli gruppi spsrsi e spesso senza contatto. Il fatto che Trx abbia incontrato dei Mohaves non lo rende automaticamente amico di tutti i Mohaves. Del resto, lui è amico di Cochise ma quanti Apaches ha incontrato che volevano fargli la pelle ? O Comanches o Cheyennes?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">31 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Tu parli dei Mohaves come se fossero tutti una grande tribù dove tutti conoscono tutti ma non è così : vivevano in piccoli gruppi spsrsi e spesso senza contatto. Il fatto che Trx abbia incontrato dei Mohaves non lo rende automaticamente amico di tutti i Mohaves. Del resto, lui è amico di Cochise ma quanti Apaches ha incontrato che volevano fargli la pelle ? O Comanches o Cheyennes?

Si si hai ragione, era solo per affermare che in questa storia sembrano nemici di Tex.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

 ...gli uomini della scorta sono dei damerini che lo sceriffo ha raccattato chissà dove!

 

Mi autocito, perché davvero tutto fila liscio come l'olio agli evasi. La scena dell'evasione è piaciuta, tutto sommato, anche a me. Però oggettivamente non posso fare a meno di notare una certa faciloneria da parte dell'autore e piccioneria da parte di chi dovrebbe avere molto pelo nello stomaco.

 

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

i prigionieri in fuga tendono da sempre a mettere più miglia che possono tra loro e i mastini che li inseguono

 

Idem anche qui. Basta una retroguardia per liberarsi dei carcerieri che inseguivano la banda, poi è come se questi furboni nella loro mente  non avessero più nulla da temere. Si preoccupano, invece, il rapinatore Cooper e il ragazzo. L'equazione pertanto è la seguente: noi siamo tanti, vengano pure. Però è una novità, specie per chi sa di avere alle calcagne dei rognosissimi mohaves. E qualcuno della banda dovrebbe ricordarsi che c'è anche un Tex Willer nei paraggi.

 

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

D'altronde l'unico personaggio veramente degno di nota, il capo delle guardie - gran pezzo di carogna - muore quasi subito

 

Anche qui mi autocito: è disarmante la facilità con cui queste guardie si espongano al tiro al piccione, mentre tutt'intorno tutto salta in aria. Basta che ci siano praticamente tutti i prigionieri in fuga per farli buttare a capofitto sulle loro tracce senza preoccuparsi di artificieri e cecchini ? Probabilmente nella concitazione non riesci a renderti perfettamente conto di quello che accade ma ciò non suggerisce prudenza ma l'esatto opposto da parte di chi è si abituato a calpestare i detenuti ma sa anche di poter contare su forze relativamente esigue, per cui, durante la notte, capita che tutto può accadere intorno al recinto del penitenziario, anche che ti mettano serie di candelotti di dinamite in una zona che dovrebbe essere rigorosamente sorvegliata.

 

Un ultima annotazione. Rauch crea personaggi - usa e getta - a partire dal ragazzotto che sfugge a Carson, allo sceriffo amico di Tex, al capo delle guardie carogna, tuti personaggi che invece avrebbero potuto donare qualche grano di sale alla storia. Che si può leggere anche così, per carità, però queste cose mi sembra doveroso farle notare anche all'autore che su Tex è alla prima seria esperienza sulla serie regolare. 

 

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, Leo dice:

Disegni promossi. Western sporco, scampaforche con la grinta giusta.

 

E ti credo perché Prisco è veramente bravo.  Ma un anno fa gustavamo delle tavole di un Prisco "ticciano", oggi ci troviamo di fronte un Prisco "repettiano" (Repetto che  scopiazzava Ticci, tra l'altro, con esiti incerti). Tutto a posto dici ?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

A fronte della prima uscita di una storia, non ricordo di aver mai letto commenti così approfonditi, precisi su storia, fatti, personaggi e disegni. L'albo è stato veramente vivisezionato, tanto da non lasciare nulla incommentato

Mi avete talmente incuriosito da farmi correre in edicola ad acquistare l'albo....

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Storia avvincente e convincente, al di là dell'assalto al carcere, in effetti poco credibile nella sostanza. Ma vabbeh, non è un trattato di fisica quantistica e in in tanti anni abbiamo visto situazioni ancora meno verosimili. Però è la seconda storia consecutiva con diversi, numerosi,  attori non protagonisti e da qui alla conclusione ci si aspettano sorprese suoi ruoli. Una storia "sporca", nel senso di particolarmente dura e non solo nel penitenziario, ma anche nel paese in cui Carson - anche qui, seconda volta consecutiva - agisce da solo e in maniera tutto sommato efficace, in buona sostanza. Perplessità per le dimensioni del fucile di Tex in copertina, rafforzate dal confronto con quello del Texone proposto in quarta.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, francob dice:

A fronte della prima uscita di una storia, non ricordo di aver mai letto commenti così approfonditi, precisi su storia, fatti, personaggi e disegni. L'albo è stato veramente vivisezionato, tanto da non lasciare nulla incommentato

Mi avete talmente incuriosito da farmi correre in edicola ad acquistare l'albo....

 

Troppo tardi. L'albo di Niizzi dovrebbe essere stato ritirato dalle edicole con l'arrivo delle nuove copie della storia di Rauch.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

La quarta vignetta dell’albo mi ha fatto sorridere, perchè mi ha riportato alla mente una vecchia barzelletta nella quale un tizio, poco di buono e ormai defunto, viene invitato a visitare i gironi dell’inferno per decidere dove soggiornare per l’eternità. Nel girone dei Tedeschi è accolto da un guardiano kapò, vestito alla nazista, il quale lo informa che gli ospiti devono alzarsi alle quattro del mattino, risalire un’impervia montagna e lavorare tutto il giorno con pala e piccone, fino alle sette di sera, unico sollievo un po’ d’acqua e qualche crauto salato.

Il tizio declina l’invito e si presenta alle porte del secondo girone, quello degli Inglesi. Il guardiano, un ufficiale coloniale in divisa cachi, elmetto e monocolo, espone la giornata di lavoro degli ospiti, un giro turistico in cima ad una montagnola dove lavoreranno di pala e piccone dalle cinque del mattino alle sei di sera, con breve buffet pomeridiano a base di tè, pancetta rancida e toast. Anche in questo caso, il tizio rifiuta.

Nel terzo girone, quello dei Francesi, è accolto da un legionario con tanto di kepì. La giornata comporta la permanenza su una collina dalle sei del mattino alle cinque della sera, con scavo annesso mediante pala e piccone, alleviato da una pausa a base di tartine e rane fritte. Meglio delle precedenti offerte, ma il tizio ringrazia e va oltre.

L’ultima possibilità è il girone degli Italiani. Dopo un lungo attendere davanti al portone, si presenta un grassone in ciabatte, canottiera e mutande. Tra una grattata di pancia e l’altra, il tale rivela che la giornata di lavoro consiste nel recarsi appena un po’ più in là del portone, alle sette del mattino, anzi alle otto, con calma... lavorare si fa per dire con pala e piccone fino alle quattro del pomeriggio, ma anche prima, le tre o giù di lì. La pausa pranzo prevede spaghetti, formaggio e vino. Se piove ci scappa una pennichella, si sa mai...

Il tizio drizza le orecchie e, ingordo, chiede se ci sono possibilità di alleviare un po’ questa dura giornata di lavoro.... Al che il guardiano in mutande ribatte soddisfatto: ‘Bè, sai com’è... a volte non si trova la pala... qualcuno ruba un piccone...’

<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Troppo tardi. L'albo di Niizzi dovrebbe essere stato ritirato dalle edicole con l'arrivo delle nuove copie della storia di Rauch.

Credo si riferisse ai commenti su I Forzati di Dryfork.

<span style="color:red;">21 ore fa</span>, Barbanera dice:

I Mohaves erano specializzati nella caccia ai galeotti evasi...mi pare corretto e giusto farli intervenire in una storia carceraria...furono sconfitti in una dura campagna pre Guerra Civile nel 1859 e si sottomisero al governo americano.erano imparentati agli Yuma e agli Zuni.

Con gli Yuma sì (e tra l'altro erano mortali nemici). Gli Zuni non c'entrano niente. il territorio citato nell'albo di Tex è molto a Nord Ovest del territorio dei Mohaves... che poi vivevano a Nord di Yuma, non nelle immediate vicinanze come ci fanno credere nei fumetti.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

36 minuti fa, navajo warrior dice:

che poi vivevano a Nord di Yuma, non nelle immediate vicinanze come ci fanno credere nei fumetti.

Vivevano anche al confine con il Nevada...hai ragione sugli Zuni, mi sono confuso con gli Yavapay.gli Zuni facevano parte della nazione Pueblo

Modificato da Barbanera
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

 

Troppo tardi. L'albo di Niizzi dovrebbe essere stato ritirato dalle edicole con l'arrivo delle nuove copie della storia di Rauch.

Forse sarà l'età che avanza......ma non ho capito il tuo intervento. Ti spiace spiegarti meglio?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Era da leggersi in chiave ironica. "Non sentivo parlare di "vivisezione" dai tempi delle storie di Nizzi. Qui resta ancora un albo da leggere e finora i difetti restano molto leggeri, speriamo che anche il resto della storia si confermi tale.  Ma tu leggi i commenti del forum prima ancora della storia ? Male, è come leggere un giallo partendo dall'ultima pagina dove ti viene spiegato chi è l'assassino :D

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Forse non ricordi, ma non è importante. Con il 700 ho deciso di terminare la collezione del Tex mensile, tranne decidere di leggere ( e poi regalare ) solo gli albi  di mio specifico interesse. Questa storia non l'avrei presa senza la curiosità che i vostri post mi hanno generato.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Proprio dal numero 700 si sono susseguite tutte ottime storie, compresa quella di Manfredi ed quasi quasi ci metterei anche quella di Ruju & Font :P Da cosa è dettata questa tua decisione ( se si può dire) ?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

certo che a sentire voi  Tex e Carson non dovrebbero mai farsi sfuggire nessuno

ma quante volte e' successo con glb? 

per quanto mi riguarda la storia mi sembra interessante anche se in effetti il personaggio del giovane prigioniero e' un po' scontato

molto bravo Prisco

Modificato da Grande Tex
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

Proprio dal numero 700 si sono susseguite tutte ottime storie, compresa quella di Manfredi ed quasi quasi ci metterei anche quella di Ruju & Font :P Da cosa è dettata questa tua decisione ( se si può dire) ?

Sandro, non è che non ti voglia rispondere, ma le ragioni sono personali e soggettive che non interesserebbero la vasta platea dei nostri pards,

Ma come vedi, non ho assolutamente abbandonato Tex, diciamo che ne sono diventato un fruitore diverso....

,

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, francob dice:

Sandro, non è che non ti voglia rispondere, ma le ragioni sono personali e soggettive che non interesserebbero la vasta platea dei nostri pards,

Ma come vedi, non ho assolutamente abbandonato Tex, diciamo che ne sono diventato un fruitore diverso....

,

 E poi nel caso, volendo, si fa sempre in tempo a recuperare facilmente i numeri persi, mica sono non censurati di prima edizione o raccolte 1/29....

caso mai ti pungesse vaghezza...

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Io sono rimasto dall'aprile 1987 al maggio 1989 e poi dal giugno 1996 al settembre 2005 senza comprare un albo in edicola.

 

 

e da chi te li facevi comprare ? :P

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Sono rimasto anni senza leggere praticamente nessuno degli inediti. A volte mi capitavano blocchi che mi prestavano (di dieci venti albi), ma dal 2001 al 2005 è stato buio completo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

ma poi li hai recuperati tutti, no?

 

Io invece ho iniziato a leggere Tex a fine anni sessanta e a collezionarlo nei primi anni 70.

Lo comprava mio padre o mio cugino grande che poi me lo passava. Dalla scuola media ho iniziato a comprarlo direttamente io appena arrivava in edicola e da allora non ho mai smesso.

Al ginnasio avevo completato la collezione e iniziato a recuperare gli arretrati di Zagor, completata due anni dopo e anche lì non ho mai più smesso di prenderli all'uscita.

Oltre cinquantanni di lettura continua senza interruzioni

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, natural killer dice:

ma poi li hai recuperati tutti, no?

 

Ce li ho in doppia copia, le "immacolate" e le "indiana jones". Comunque, a pensarci, di quei blocchi di dieci, venti albi che in genere mi passava mio zio (anche lui lettore fin dai primi numeri che aveva abbandonato l'appuntamento con l'edicola ancor prima di me penso già a fine anni '80) facevano un giro della madonna, di mano in mano, tra non so quanti e quanti altri lettori. Quando ho ripreso a comprarli ho convinto dopo qualche mese mio zio a prendere anche lui la sua copia in edicola (brontolava un po' per il prezzo e per le storie che non le facevano più come nel '48). So di molti miei compaesani che hanno dieci /vent'anni più di me che vantano le loro collezioni complete. A volte chiacchierano di non censurati che valgono anche migliaia di euro interrogandosi sul valore delle loro copie personali (a volte dei Tutto Tex de "La mano rossa"), io che sto zitto, sotto sotto mi faccio delle grasse risate :laugh:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Però dai, va bene il post-trauma da nizzate per anni, però adesso non è possibile che se Carson fa fuori SOLO un bandito e mette in fuga l'altro, da solo, venga paragonato a Tiger Jack che sente un rumore, mette la testa fuori tipo "cucù" a dire "sei tu, Tex?" e di becca una botta in testa dal primo scalzacani di paese che gli era arrivato a un metro senza farsi sentire...  :craniate:

 

In un fumetto, in generale, c'è una "scala di intensità della piccionaggine": , l'eroe può avere un piccolo momento di debolezza, può magari fare un errore, aumentando la piccionaggine può causare danni di cui si dovrebbe pentire, aumentandola ancora diventa un fallito, aumentandola ancora diventa ridicolo, aumentandola ancora si arriva alla nizzata, l'eroe è sempre ridicolo e ed è beffato da tutti per decenni. Sentire paragonare ogni situazione in cui un eroe non stravinca tutto alle "nizzate" mi fa la stessa impressione del sentire chiamare "un immane catastrofe per tutta l'umanità" un gol sbagliato in una partita di calcio...  :wacko:

 

Sull'evasione, Rauch "bara" un po': non fa mai vedere esattamente DOVE si erano appostati i banditi, a che distanza dal penitenziario, però mi pare strano che sia stato costruito vicinissimo ad una comoda postazione su una collina per sparare ai soldati da breve distanza.

 

A parte questo momento che mette a dura prova la sospensione dell'incredulità, per me la storia fila lisca, almeno per adesso. Ho apprezzato la maniera in cui Rauch è riuscito a spiegare le cose tre volte (il fatto che il galeotto ha probabilmente un tesoretto nascosto) utilizzando dialoghi abbastanza "naturali" senza spiegoni..  :lol:

 

Non ho letto molte storie di Rauch su Zagor, testata che compro ormai molto saltuariamente (anzi, credo di averne letto non più di un paio), e quelle poche non mi avevano impressionato favorevolmente, erano storie in cui Zagor e Cico andavano là, combattevano contro un mostro, poi andavano qui, e lo facevano di nuovo, e così via per un bel po' di pagine, sembravano allungamenti del brodo (non arrivava comunque all'infimo livello delle pagine e pagine di "bang bang zip zip vecchio cammello satanasso mangiamo patatine" di Faraci, questo bisogna dirlo)

 

Qui, almeno nel primo albo, se è vero che ancora vedo gente andare qua e là per tutto l'albo, non c'è quell'impressione. Si prende i suoi tempi, fa "respirare" la storia, con le giuste pause fra un accelerazione e l'altra. Il voto per adesso è in sospeso in attesa della conclusione, ma il primo albo mi fa sperare bene.

  • Mi piace (+1) 1
  • Grazie (+1) 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Contenuto simile

    • Da natural killer
      uscita: 06/08/2020
      GLI AMANTI DEL RIO GRANDE
      Un amore nato sotto una cattiva stella… Un marito vendicativo…
       
       

       
       
      N° : 17
      Periodicità: semestrale


      uscita: 06/08/2020
      Formato: 16x21 cm, colore
      Pagine: 160

      Soggetto: Jacopo Rauch
      Sceneggiatura: Jacopo Rauch
      Disegni: Sandro Scascitelli
      Copertina: Claudio Villa
       
       

       
       

       
       

    • Da natural killer
      Due fumetti inediti completi, e tanti articoli sul modo di raccontare il west nelle sue mille forme!
      TEX MAGAZINE
      N° : 5
      Periodicità: annuale
      TEX MAGAZINE 2019
      uscita: 24/01/2019
      Copertina: Claudio Villa

      Nel Tex Magazine 2019, 176 pagine di servizi e dossier a colori, in più, due racconti di Tex completi e inediti:
      Raccolto insanguinato
      Soggetto e sceneggiatura: Jacopo Rauch
      Disegni: Alessandro Poli
      Orribili sacrifici umani vengono compiuti Redfield nel Nebraska... Per ingraziarsi antiche divinità celtiche e avere raccolti fertili, cittadini e fattori si sono trasformati in invasati al servizio del potente Kasdan e di una misteriosa strega… Tex Willer, sulle tracce di un bandito in fuga, è costretto a fermarsi a Redfield, il villaggio dei folli...
      Yukon Race
      Soggetto e sceneggiatura: Giorgio Giusfredi
      Disegni: Alfonso Font
      Homer Deveraux, bieco imprenditore e allevatore di cani da slitta, ha indetto la “Yukon Race” una gara da Dawson Creek a Whitehorse… Tra i partecipanti ci sono Gros-Jean, il métis canadese, e la sua figlioccia Dawn… Ma la candida neve della pista, per loro, riserva impreviste e mortali insidie!

       

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.