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[Magazine N.06 - 2020] Il ladro gentiluomo - Il grande incontro


natural killer
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Tex Magazine 2020 cover

 

 

Tutto il fascino del west e due racconti di Tex inediti e completi nel Magazine 2020!

TEX MAGAZINE

N° : 6

Periodicità: annuale

TEX MAGAZINE 2020

uscita: 25/01/2020

Formato: 16x21 cm, colore e b/n

Pagine: 176

Codice a barre: 97711226204100156

Copertina: Claudio Villa


Il Tex Magazine 2020 offre agli appassionati del West ben 176 pagine di servizi e dossier a colori. In più, due racconti di Tex completi e inediti:

Il ladro gentiluomo

Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Fabrizio Russo

Rapinare banche senza sparare un colpo né ammazzare nessuno è un’impresa difficile, nel West! E per il ladro gentiluomo è arrivato il momento di fare i conti contro tagliagole molto più cattivi e spietati di lui…

 

Il grande incontro

Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Maurizio Dotti

Qualcuno trama nell’ombra a Saint Louis! Vuole decidere le sorti del match di boxe tra Pat “Il Mastino Irlandese” e Byron “Il Duca Inglese”. Pat Mac Ryan non ci sta! Ma lui, è risaputo, è più abile a menar le mani che a usare il cervello…

 

 

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Le due storie si preannunciano interessanti, ma è ovvio che una particolare curiosità la si prova per la prima storia in solitaria di Pat McRyan: la trama sembra ricalcare in parte la sua primissima apparizione, attendo di vedere come se la caverà senza Tex e company, ma sono sin da ora sicuro che azione e comicità non mancheranno.

 

Lieto, a tal proposito, che la SBE continui a puntare sulla pubblicazione di storie con protagonisti gli amici dei nostri pards, senza l'ausilio di questi ultimi. E' sicuramente un valido espediente per conferire interesse a un tratto distintivo ad una collana che, per troppo tempo, a me - e non solo, ci scommetto - ha dato l'impressione di essere un mero contenitore per storie considerate non all'altezza della serie regolare o di altre collane.

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<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

Le due storie si preannunciano interessanti, ma è ovvio che una particolare curiosità la si prova per la prima storia in solitaria di Pat McRyan: la trama sembra ricalcare in parte la sua primissima apparizione, attendo di vedere come se la caverà senza Tex e company, ma sono sin da ora sicuro che azione e comicità non mancheranno.

 

Lieto, a tal proposito, che la SBE continui a puntare sulla pubblicazione di storie con protagonisti gli amici dei nostri pards, senza l'ausilio di questi ultimi. E' sicuramente un valido espediente per conferire interesse a un tratto distintivo ad una collana che, per troppo tempo, a me - e non solo, ci scommetto - ha dato l'impressione di essere un mero contenitore per storie considerate non all'altezza della serie regolare o di altre collane.

 

Impressione peraltro sbagliata visto che l'Almanacco ha esordito con un.vero gioiellino come "La ballata di Zeke Colter" ed ha visto storie molto belle. Sbagliata anche perché, visto il sistema ed i tempi di lavoro in SBE le storie sono sempre state concepite con quel numero di pagine e quella destinazione e non si poteva certo sapere in anticipo se una storia non sarebbe stata all'altezza di una pubblicazione, la serie regolare, a cui comunque non era destinata a meno che non crediate alla favoletta che gli autori non si impegnassero allo stesso modo. La verità è che a questa errata impressione contribuisce lo sciocco pregiudizio contro le storie di durata inferiore ai due albi, pregiudizio che mi vanto di non avere mai avuto. l'Almanacco ha contenuto storie brutte? Certo: quelle di Nizzi nel periodo in cui scriveva storie brutte anche sulla regolare.

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<span style="color:red;">35 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Impressione peraltro sbagliata visto che l'Almanacco ha esordito con un.vero gioiellino come "La ballata di Zeke Colter" ed ha visto storie molto belle. Sbagliata anche perché, visto il sistema ed i tempi di lavoro in SBE le storie sono sempre state concepite con quel numero di pagine e quella destinazione e non si poteva certo sapere in anticipo se una storia non sarebbe stata all'altezza di una pubblicazione, la serie regolare, a cui comunque non era destinata a meno che non crediate alla favoletta che gli autori non si impegnassero allo stesso modo. La verità è che a questa errata impressione contribuisce lo sciocco pregiudizio contro le storie di durata inferiore ai due albi, pregiudizio che mi vanto di non avere mai avuto. l'Almanacco ha contenuto storie brutte? Certo: quelle di Nizzi nel periodo in cui scriveva storie brutte anche sulla regolare.

Monni, mi tocca darti ragione. L'almanacco ha avuto il suo periodo "basso" quando lo era anche il mensile.

E le storie brevi brutte non sono brutte perché sono brevi (sembra complicato, ma basta rileggere la frase un paio di volte).

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42 minuti fa, Carlo Monni dice:
1 ora fa, juanraza85 dice:

Le due storie si preannunciano interessanti, ma è ovvio che una particolare curiosità la si prova per la prima storia in solitaria di Pat McRyan: la trama sembra ricalcare in parte la sua primissima apparizione, attendo di vedere come se la caverà senza Tex e company, ma sono sin da ora sicuro che azione e comicità non mancheranno.

 

Lieto, a tal proposito, che la SBE continui a puntare sulla pubblicazione di storie con protagonisti gli amici dei nostri pards, senza l'ausilio di questi ultimi. E' sicuramente un valido espediente per conferire interesse a un tratto distintivo ad una collana che, per troppo tempo, a me - e non solo, ci scommetto - ha dato l'impressione di essere un mero contenitore per storie considerate non all'altezza della serie regolare o di altre collane.

 

Impressione peraltro sbagliata visto che l'Almanacco ha esordito con un.vero gioiellino come "La ballata di Zeke Colter" ed ha visto storie molto belle. Sbagliata anche perché, visto il sistema ed i tempi di lavoro in SBE le storie sono sempre state concepite con quel numero di pagine e quella destinazione e non si poteva certo sapere in anticipo se una storia non sarebbe stata all'altezza di una pubblicazione, la serie regolare, a cui comunque non era destinata a meno che non crediate alla favoletta che gli autori non si impegnassero allo stesso modo. La verità è che a questa errata impressione contribuisce lo sciocco pregiudizio contro le storie di durata inferiore ai due albi, pregiudizio che mi vanto di non avere mai avuto. l'Almanacco ha contenuto storie brutte? Certo: quelle di Nizzi nel periodo in cui scriveva storie brutte anche sulla regolare.

 

Senza offesa, Carlo, ma non sono d'accordo. Senza dubbio sugli Almanacchi abbiamo potuto leggere storie piacevoli, su tutte forse La ballata di Zeke Colter, ma almeno dal mio punto di vista si tratta di storie appunto piacevoli, ma nulla di più.

 

Oltretutto, se vai a leggerti i miei post riguardo alcune storie cosiddette "autoconclusive" o brevi, noterai come io sia uno dei primi a non condividere l'equazione " Storia di meno di due albi = storia brutta", giudicandola anche io fuorviante e superficiale. Una storia può essere soggettivamente giudicata brutta o bella in base a vari fattori, non certo esclusivamente sulla base della sua lunghezza. Quanto agli Almanacchi, ribadisco che si trattava di una collana che non gradito più di tanto. Anche questa è una opinione personale.

 

Per cui, caro Carlo, con tutta la simpatia e l'ammirazione che pur non conoscendoti di persona provo nei tuoi confronti, ti sarei estremamente grato se tu evitassi di attribuirmi pregiudizi che non condivido e non nutro in alcuna misura.

 

Era giusto per chiarire, buona serata ;)

Modificato da juanraza85
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Non è complicato affatto ed è esattamente il mio pensiero.

Peraltro quello sulle storie brevi è un tipico pregiudizio di chi ha avuto un imprinting fumettistico pressoché esclusivamente bonelliano post 1970. Quelli della mia generazione che hanno letto molti fumetti di vario genere e comunque quelli anche più giovani che leggono o hanno letto altri tipi di fumetti sanno bene come non sia la lunghezza a fare una bella storia. Quanto all'obiezione che Tex é un'altra cosa, rispondo che é sempre una questione di formato. Se per esempio avesse prevalso il formato Albo D'oro quindicinale a 32 pagine non staremmo facendo questo discorso.

Modificato da Carlo Monni
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La formula Almanacco (per me) risultò noiosa e poco attraente per altri aspetti.

Il dossier a volte completamente slegato dalla storia, i servizi che comparivano all'inizio

riguardanti spesso acquisti (libri film o videogiochi) che quasi mai hanno stuzzicato la mia curiosità.

La storia in bianco e nero su carta patinata lucida a me non piace.

Il rilancio nel formato Magazine ha migliorato la carta, aggiunto il colore e molte più immagini a corredo,

e c'è lo sforzo di rendere la lettura dei redazionali più vivace. Ma lo stesso li leggo in fretta per arrivare

al sodo, ossia al fumetto.

Modificato da Dix Leroy
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La Collana Almanacchi nasce in seguito al successo dell'Almanacco del Mistero ideato da Alfredo Castelli nel 1987 che portò a creare pubblicazioni analoghe per le altre serie di maggior successo che univano divulgazione e fumetto. Tu pensa che io ho sempre letto il fumetto per ultimo dando la precedenza agli articoli. Il problema che si presentò ben presto specialmente per Tex fu che la divisione degli articoli in categorie predeterminate come, ad esempio: libri, film dell'annata appena trascorsa risultava limitante quando non c'erano libri o film western di cui parlare e si era costretti a fare i salti mortali per trovare qualcosa di cui parlare. La formula più duttile del Magazine ha in buona parte ovviato a questo inconveniente.

In ogni caso, e rispondo così a Juan Raza, Sull'Almanacco ho letto non solo storie piacevoli ma storie davvero belle come; "Bad River", "Glorieta Pass", "Eroe per caso" solo per citarne alcune. 

  • +1 1
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  • 2 settimane dopo...

Due buone storie anche per me, poi mi sono piacuti molto anche i disegni di Russo che spero continui con Tex, mi hanno ricordato un po i disegni  di Andreucci  nella sua prima storia nel almanacco del West.

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Preso e letto, simpatiche (e senza molte pretese) le due storie di Mignacco, di altalenante interesse le rubriche.

Molti buoni i disegni: se per Dotti non è più una sorpresa, stupisce piacevolmente il lavoro di Russo, che guarda molto a Villa (e non potrebbe essere altrimenti) senza rinunciare alla propria personalità. Spero anche io che venga confermato! :indianovestito::indiano:

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Preso e letto già sabato (mi domandavo infatti dove fosse la discussione)

 

Gli articoli e i redazionali sono del tutto inutili e di una noia totale, ma non da oggi...

 

La prima storia è di un piattume altrettanto totale. Con la notevole eccezione delle due pagine dell'indiano in agguato nell'erba alta e la sorpresa che gli viene riservata. Ma per il resto si arriva alla fine con un "beh? tutto qui?"

 

La seconda storia invece è promossa a pieni voti, il buon vecchio Pat c'è tutto dalla prima all'ultima vignetta e questa breve in solitaria se l'è meritata alla grande.

 

Promossi anche i disegni in entrambi i casi.

Modificato da gilas2
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  • Rangers

Da me arrivato oggi.

Piaciute entrambe le storie, senza tante pretese, ma si leggono con piacere.

Disegni ottimi.


E a proposito della prima storia, un personaggio che vi appare, mi ha ricordato immediatamente una delle più belle storie di Nolitta su Tex (imho naturalmente).

Non so se si tratta di un omaggio o se Fabrizio Russo si è semplicemente ispirato a Jason Ducaux (La Strage di Red Hill)

Il primo è di Fabrizio Russo, mentre il secondo è di Ticci :

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Voi che ne pensate?

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Parto dai disegni.

Ottima prova sia di Russo che di Dotti, ormai una colonna del ranger. E se su Maurizio Dotti non nutrivamo dubbi circa il risultato delle sue tavole anche Fabrizio Russo mostra una notevole propensione al western in questo suo esordio texiano dopo un quarto di secolo di onorato servizio da Zona X a Mystere fino a Dampyr (certo che i disegnatori di Dampyr sono proprio bravi!)

 

Le storie.

Mignacco si conferma sceneggiatore molto duttile regalandoci una bellissima storia di Pat Mac Ryan e cimentandosi con un avventura che vede Tex far da balia al ladro gentiluomo.

Dopo la prova sul color e l'esordio sul Maxi dell'anno scorso mostra una buona padronanza del ranger rappresentando insieme a Rauch una opportunità per allargare la ristretta cerchia di autori texiani a disposizione di borden.

 

Il format.

Gli editoriali rappresentano, dal mio punto di vista, la parte meno allettante del Magazine, risentendo ancora della impostazione del vecchio Almanacco, che se era del west e giustificava in un certo senso di spaziare sulle tematiche western nei vari media, essendo ora Tex (e non west) Magazine mi aspetterei articoli più attinenti al personaggio.

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Sam Stone dice:

Da me arrivato oggi.

Piaciute entrambe le storie, senza tante pretese, ma si leggono con piacere.

Disegni ottimi.


E a proposito della prima storia, un personaggio che vi appare, mi ha ricordato immediatamente una delle più belle storie di Nolitta su Tex (imho naturalmente).

Non so se si tratta di un omaggio o se Fabrizio Russo si è semplicemente ispirato a Jason Ducaux (La Strage di Red Hill)

Il primo è di Fabrizio Russo, mentre il secondo è di Ticci :

IMG-20200128-184553.jpg

IMG-20200128-184725.jpg

 

 

Voi che ne pensate?

 

Non penso che l'omaggio al vecchio Jason sia casuale. Ora è da capire se il pensiero è di Russo o l'abbia suggerito Mignacco

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  • Rangers
<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, natural killer dice:

Fabrizio Russo mostra una notevole propensione al western in questo suo esordio texiano dopo un quarto di secolo di onorato servizio da Zona X a Mystere fino a Dampyr (certo che i disegnatori di Dampyr sono proprio bravi!)

E' passato pure su Zagor, anche se poche storie, ma ha lasciato il segno :)

 

Poi ha realizzato una copertina di Tex per il nostro magazine, qualche anno fa lo rincorsi per la copertina, e ricordo nello scambio di messaggi che il suo sogno era proprio quello di approdare su Tex :)

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<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Sam Stone dice:

E' passato pure su Zagor, anche se poche storie, ma ha lasciato il segno :)

 

Poi ha realizzato una copertina di Tex per il nostro magazine, qualche anno fa lo rincorsi per la copertina, e ricordo nello scambio di messaggi che il suo sogno era proprio quello di approdare su Tex :)

 

Visto che questa in realtà è la sua seconda storia (la prima è un Color breve su testi di Gabriella Contu), è probabile che sia confermato e che sia già al lavoro su una terza storia.

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Due storie abbastanza dimenticabili, specie la prima. Più divertente la seconda, anche il il fatto di essere un avventura in solitario di Pat (la prima) e quindi essere una storia piena di sganassoni e "papagni"...  :P

 

Insomma, due storie semplici e abbastanza "telefonate", ma la seconda ha sia la novità del protagonista che l'humour che la salva (secondo me Mignacco, pur non essendo mai stato uno sceneggiatore che mi esaltasse troppo, nelle storie umoristiche se la cava un pochino meglio), e pure i disegni di Dotti. Della prima la cosa più benevola che si può dire è che "si legge senza annoiarsi" che più che una vittoria è un pareggio (ci sono tante cose che si possono fare senza annoiarsi...). Niente di scandaloso, quando pubblichi tante storie all'anno non tutte potranno essere belle e ci sta qualche storia fiacca ogni tanto, ma l'eccesso di produzione di storie per Tex fa sì che le collane "collaterali" tipo Almanacco e Maxi siano troppo spesso dedicate a storie come queste...

 

Sugli articoli: ho apprezzato "Rick e i suoi fratelli" di Colombo, soprattutto perché contiene i manifesti dei film-dentro-al-film da "C'era una volta ad Hollywood) (quando al cinema è apparsa quella sequenza di manifesti in puro stile spaghetti-western, arrivati a "Uccidimi subito Ringo, disse il Gringo" ero piegato in due dal ridere...), oltre ad un sacco di manifesti veri dell'epoca (i manifesti cinematografici attuali non possono davvero competere) mentre mi ha lasciato abbastanza perplesso "Taglia forte = Caccia Grossa" di Luca Barbieri, nel suo mischiare in un unico elenco un accozzaglia di personaggi storici con personaggi di film telefilm o fumetti (e riuscendo a citare davvero di tutto, compreso Star Wars... senza però citare nemmeno un cacciatore di taglie di quelli apparsi su Tex...)

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Il Magazine, come il vecchio Almanacco, ha la "novità°" degli articoli di collegamento e di approfondimento.

Leggo che a molti pards non piacciono, ma questa è la sua specifica caratteristica.

In quanto ai fumetti, raramente ho trovato qualcosa di indimenticabile, ma si leggono sempre piacevolmente.

A questa mia opinione, si adegua anche il numero attuale, con particolare sottolineatura per la storia di Pat e per i disegni stupendi di Dotti.

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Ah, dimenticavo di aggiungere la SOLITA nota di demerito per il fatto che ogni volta che pubblicano negli articoli scene tratte dai vecchi numeri di Tex (tipo quelle a pagina 141, 143 e 144) continuano ad usare la versione sverniciata e stra-modificata (e a volte pure censurata) della CSAC invece di usare, in maniera storicamente più corretta, l'edizione originale.

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Insomma, da quanto leggo anche quest'anno l'Almanacco del West (sì certo, ora lo chiamano Tex Magazine, grande innovazione) è un mix di articoli inutili e storielle dimenticabili: un'altra uscita "speciale" che si può continuare a tagliare.

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Storielle: un bandito che chiede a Tex di aiutarlo a eliminare una muta di cagnacci arrabbiati è un po' forzato e inverosimile...puo starci, per carità:il protagonista è un misto tra un Clyde senza Bonnie è un Arsenio Lupin un po' sfigato :P . Gli avversari un po' scalcinati.la seconda col boxeur inglese mi è piaciuta di più, complici i sempre eccellenti disegni del grande Dotti,un piacere per gli occhi. Bello il combattimento tra il Mastino Irlandese Patty Kid e il "gentleman" Inglese:mi ha ricordato il combattimento all' ultimo sangue tra il Bulldog del New Jersey ("Cindarella" Jim Braddock) e l assassino Max Baer...

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, Barbanera dice:

Storielle: un bandito che chiede a Tex di aiutarlo a eliminare una muta di cagnacci arrabbiati è un po' forzato e inverosimile...puo starci, per carità:il protagonista è un misto tra un Clyde senza Bonnie è un Arsenio Lupin un po' sfigato :P . Gli avversari un po' scalcinati.la seconda col boxeur inglese mi è piaciuta di più, complici i sempre eccellenti disegni del grande Dotti,un piacere per gli occhi. Bello il combattimento tra il Mastino Irlandese Patty Kid e il "gentleman" Inglese:mi ha ricordato il combattimento all' ultimo sangue tra il Bulldog del New Jersey ("Cindarella" Jim Braddock) e l assassino Max Baer...

Io ho trovato molte piu forzature e inverisomilianze nel assedio di Mexcali che in questa di Mignacco e Russo.

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

Io ho trovato molte piu forzature e inverisomilianze nel assedio di Mexcali che in questa di Mignacco e Russo.

che mi e' piacuta abbastanza.

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