Jump to content
TWF - Tex Willer Forum

[10] [Almanacco 2003] Eroe Per Caso


due

Voto alla storia  

32 members have voted

You do not have permission to vote in this poll, or see the poll results. Please sign in or register to vote in this poll.

Recommended Posts

Mischiato a quello dell'impostore che, fingendosi un eroe, alla fine lo diventa davvero (anche questo un archetipo vecchissimo, ricordo per esempio il film "i due marescialli" con Totò e De Sica.

 

Invece non vedo davvero nessuna somiglianza, manco alla lontana, con "Unforgiven". Film che a differenza di Borden ritengo memorabile, ma anche crepuscolare, tragico, e più sull'archetipo del personaggio che non può sfuggire al suo destino, o alla sua natura violenta.Non c'è nessun equivoco nella fama di William Munny, "rapinatore e assassino, uccisore di donne e bambini". Il Kid lo cerca per partecipare al "contratto", e trova proprio lui, nessun equivoco. Si presenta davvero con il suo nome, e alla fine dimostra di meritare la sua sinistra fama.

"That's right. I've killed women and children..I've killed about everything that walks or crawls at one time or another. and I'm here to kill you Little Bill..for what you did to Ned."

https://www.youtube.com/watch?v=KmhGYB4NdYc

 

[edit: fra l'altro The unforgiven non è nemmeno un western revisionista, anche se finge di esserlo per gran parte del tempo: è una riflessione sul western, e su come, anche se gli togli tutta la patina hollywoodiana e gli eroi infallibili...  il nucleo rimane. Anche se le signore dell'est non riusciranno mai a capire cosa troviamo di epico in Willam Munny, come dice la scritta finale... celebra il western, altro che "revisionismo"...]

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Diablero dice:

Mischiato a quello dell'impostore che, fingendosi un eroe, alla fine lo diventa davvero (anche questo un archetipo vecchissimo, ricordo per esempio il film "i due marescialli" con Totò e De Sica.

 

Come ho fatto a non pensarci prima? In sostanza metà commedia all'italiana ha protagonisti che seguono quella parabola.

Altro che western... borden, ti abbiamo beccato. :D

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, virgin dice:

Infatti il tema del combattente vano e millantatore e in realtà incapace è roba vecchissima, molto antecedente al Western, e risale all'Astolfo dei cantari. Almeno per quanto ne so: probabilmente andiamo anche più indietro. :D

 

EDIT: ci sarebbe il prototipo del miles gloriosus, che però è una figura antipatica e non empatica come, invece, Astolfo e Fast Dan.

Ti contesto, prof!  Astolfo (di Boiardo e Ariosto e NON dei cantari, dove non esiste!) è un eroe valorosissimo e non uno spaccone.  Non c'entra nulla.

 

I due marescialli lo ricordo ancor ameno di Spietati. Semmai, che ne so, Il generale della Rovere. Ma in realtà non è quello l'archetipo. 

Edited by borden
Link to comment
Share on other sites

5 minutes ago, borden said:

I due marescialli lo ricordo ancor ameno di Spietati

Male! Si scordano i classici! Almeno Gli spietati riguardatelo! :laugh:

 

6 minutes ago, borden said:

Semmai, che ne so, Il generale della Rovere.

 

Avevo pensato a quello prima che ai Due Marescialli, ma l'avevo scartato come esempio perchè conteneva anche il tema del traditore (controvoglia) che finisce per simpatizzare con chi sta spiando.  Somiglia di più a "Sciopero" di Ken Parker che a "eroe per caso"...

 

Però trovare opere antecedenti è solo un gioco, in realtà lo so che a cercare le prime opere con storie simili andremmo indietro di secoli, se non di millenni (e non le troveremmo neppure). Più che a cercare le similitudine con opere precedenti è più interessante cercare le peculiarità.  Di questa storia ricordavo soprattutto il finale, con Tex per percula i banditi dicendogli che un giorno si sarebbero potuti vantare di essere stati catturati da Tex Willer e da "Fast Dan".  :laughing:

 

Non mi ricordavo invece che fosse stata la prima storia di Tex disegnata da Andreucci, che differenza con quello attuale!

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">16 minuti fa</span>, borden dice:

Ti contesto, prof!  Astolfo (di Boiardo e Ariosto e NON dei cantari, dove non esiste!) è un eroe valorosissimo e non uno spaccone.  Non c'entra nulla.

 

No, no, borden. Astolfo è proprio creazione dei cantari italiani, con la sua caratterizzazione tipica (il nome esiste già in quelli franco-italiani): ho letto il Falconetto e La vendetta di Falconetto (quest'ultimo parzialmente, è immenso), antecedenti a Boiardo, e c'è (e c'è anche in altri, che non ho letto). :D

Poi su Boiardo e Ariosto sei un po' parziale: in Boiardo è ancora "il paccio Astolfo", basti pensare a ciò che combina ad Albracà, ma anche all'inizio del poema, e vince solo grazie alla lancia fatata dell'Argalia (che poi lui non sa che è fatata); poi finisce prigioniero della maga Alcina. Qui lo riprende Ariosto e, proprio nel primo incontro con Ruggiero, precisa che l'esperienza con Alcina e la trasformazione in pianta l'hanno fatto rinsavire! :D Da lì in poi è proprio guerriero valoroso ed espressione della ragione, per quanto quando arrivi sulla luna Ariosto ci precisi che in futuro impazzirà di nuovo.

Proprio per questo ho precisato l'Astolfo dei cantari: perché lì è appunto come ho detto (basti pensare all'ottava con cui Boiardo lo presenta*); poi Boiardo, ma soprattutto Ariosto, lo fanno evolvere in quanto personaggio amatissimo dal pubblico italiano, che aveva in lui il proprio beniamino.

 

* la riporto qui (canto primo, ottava LX):

 

Segnor, sapiate ch’Astolfo lo Inglese
     Non ebe di belece il simigliante;
     Molto fu rico, ma più fu cortese,
     Legiadro e nel vestire e nel sembiante.
     La forcia sua non vedo assai palese,
     Ché molte fiate cade de il ferante.
     Lui solea dir che gli era per sciagura,
     E tornava a cader sancia paura.

Link to comment
Share on other sites

Ma certo, c'è l'ironia dell'Ariosto, ma a conti fatti,  Astolfo non è un millantatore o un miles gloriosus, solo  un cavaliere imperfetto come ce ne sono tanti altri, Rinaldo, Ferraù, Gradasso etc... Perciò non c'entra con la nostra questione.

 

Ammetto che credevo l'avesse inventato Boiardo, forse a partire da Pulci, però. Non ho mai letto, ahimè, tutto  il Morgante, me ne vergogno, rimedierò.

 

Ma Falconetto non l'avevo mai  sentito nominare o del tutto scordato. C'è un edizione moderna?

 

 

PS. Sono andato a controllare, L'edizione a stampa del Falconetto è del 1483, successiva sia al Morgante che al Boiardo... E niente prova che oralmente li preceda... Le fonti  sul web dicono infatti che sia  una contaminazione tra la Spagna e la Rotta, che entrambi ho letto e possiedo e in cui il nostro Inglese, se la memoria non m'inganna, non compare... 

Edited by borden
Link to comment
Share on other sites

I Falconetto è un testo misteriosissimo. :D Io l'ho studiato proprio con l'autore dell'edizione critica, che è convinto che sia un testo antecedente... ma del resto è una situazione molto liquida (le edizioni venivano consumate, alle spalle avevano materiali di diversa origine. Dei Falconetti sono citati in archivi e cataloghi antecedenti al 1483, ma non ci sono rimasti. Nemmeno siamo sicuri che siano lo stesso testo che abbiamo noi, potrebbero essere rimaneggiamenti in ottave o altro). Non so perché si citino la Spagna e la Rotta, che non c'entrano proprio niente. :blink: A livello di singoli episodi, magari, ma di trama no.

 

Sì, col tuo Fast Dan non c'entra nulla, al di là della tendenza mitomane: ma Astolfo lo fa proprio per istrionismo compulsivo, Fast Dan per un tornaconto personale.

 

EDIT: se ti interessa,  @borden, l'edizione della BUR de "L'inamoramento de Orlando" attualmente in commercio, nell'introduzione, spiega in maniera succinta, ma esaustiva, la questione di Astolfo, sulla quale io ho un bel po' di dispense purtroppo difficilmente trasmissibili via web. :D

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">13 minuti fa</span>, virgin dice:

I Falconetto è un testo misteriosissimo. :D Io l'ho studiato proprio con l'autore dell'edizione critica, che è convinto che sia un testo antecedente... ma del resto è una situazione molto liquida (le edizioni venivano consumate, alle spalle avevano materiali di diversa origine. Dei Falconetti sono citati in archivi e cataloghi antecedenti al 1483, ma non ci sono rimasti. Nemmeno siamo sicuri che siano lo stesso testo che abbiamo noi, potrebbero essere rimaneggiamenti in ottave o altro). Non so perché si citino la Spagna e la Rotta, che non c'entrano proprio niente. :blink: A livello di singoli episodi, magari, ma di trama no.

 

Sì, col tuo Fast Dan non c'entra nulla, al di là della tendenza mitomane: ma Astolfo lo fa proprio per istrionismo compulsivo, Fast Dan per un tornaconto personale.

 

EDIT: se ti interessa,  @borden, l'edizione della BUR de "L'inamoramento de Orlando" attualmente in commercio, nell'introduzione, spiega in maniera succinta, ma esaustiva, la questione di Astolfo, sulla quale io ho un bel po' di dispense purtroppo difficilmente trasmissibili via web. :D

 

 

Grazie, molto interessante, in effetti ho trovato l'edizione del Falconetto e ho letto la trama. Non so se me lo procurerò, ho già da parte numerosi testi medioevali ancora da leggere. 

 

 

Link to comment
Share on other sites

  • 3 years later...
  • Recently Browsing   0 members

    • No registered users viewing this page.
×
×
  • Create New...

Important Information

Terms of Use - Privacy Policy - We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.