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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 36] La vendetta delle ombre


Sam Stone
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  • Sceriffi
On 20/6/2020 at 19:09, Leo dice:

lo sceriffo della città mette in collegamento il feticcio di morte rinvenuto qualche mese prima nella casa di Collins e Meade con quello strano circo: ma, a parte il fatto che entrambi gli elementi hanno a che fare con gli indiani, non è un po' troppo forzato che un duplice omicidio di alcuni mesi prima sia messo in correlazione con una parata circense? Su quali elementi?  E' possibile che, sulla base di un legame così labile, i maggiorenti della città decidano di punto in bianco di massacrare i componenti del "carnaval"? Questo per me è un punto incerto della storia.

 

Il punto sollevato da Leo è, in effetti, un po’ forzato. Devo ammettere che durante la lettura non ci avevo fatto caso - quando una storia mi prende, fatico ad accorgermi di possibili “buchi” come questo, che invece mi sono evidenti quando le sceneggiature sono mediocri. Forse è un mio limite o un modo diverso di approcciarmi alla lettura da quello di Leo, che invece è sempre molto attento a questi aspetti.

 

Ma ora che mi ci fai riflettere… sì, è forzato, ma a mio avviso ci può stare, non è poi così inverosimile.

Non dimenticare che siamo di fronte ad una comunità profondamente razzista e chiusa, che guarda con sospetto e paura la cultura indiana. Poco tempo prima due membri della comunità erano stati assassinati con segni che rimandavano evidentemente alle tradizioni dei nativi (il feticcio, e le “ombre” viste dai sopravvissuti).

Mi pare evidente che i membri della comunità non abbiano potuto fare a meno di mettere in relazione questo evento al massacro di tanti anni prima, di pensare che qualcuno sia tornato in cerca di vendetta… certamente i loro nervi erano già piuttosto scossi. L’arrivo di un carnival degli odiati nemici - un carnival così inquietante - li ha esasperati.

La cavalcata con Tex e Carson, in cui lo sceriffo viene a sapere che anche loro avevano trovato un feticcio di fianco a un cadavere, che anche loro sospettavano che qualcosa di losco si celasse tra i carri di Shado, non ha fatto altro che confermare i suoi sospetti (è solo DOPO la cavalcata che lui e i maggiorenti della città decidono per il secondo massacro).

 

Questa è gente che già una volta si è resa colpevole di un eccidio sanguinoso ed insensato, che odia a morte gli indiani perché, fondamentalmente, ne ha paura: ha paura delle loro tradizioni, ha paura che possano “contaminarli”, che possano introdurre qualcosa di diverso nella loro comunità. Nella loro ignoranza, sono convinti di meritare quello che hanno costruito (il loro “sogno”) e di doverlo difendere da un nemico che è prima di tutto un fantasma, un’ombra della loro coscienza. Le parole dello sceriffo sono chiare: è tormentato da quello che ha fatto, ma allo stesso tempo non c’è pentimento, rimane convinto di essere nel giusto. A mio avviso Borden è stato bravissimo nel dipingere il pensiero di questa gente.

 

Comunque devo ancora scrivere il mio commento dettagliato alla storia, ma devo trovarne il tempo!

  • +1 1
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Ragionando, Pecos  ha capito  che buchi non ce  ne sono, in questo punto. I maggiorenti della città hanno la coscienza sporca. SANNO che cosa avevano fatto i due ranchers. Quello stesso che hanno fatto loro...

 

In ogni caso, come vedi, pecos, avevo ragione a dire che le critiche superano i gradimenti.  Per motivi che non comprendo, sarà una storia largamente incompresa..

Modificato da borden
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  • Sceriffi

Forse il motivo per cui Leo ha percepito un'incongruenza è che, quando i maggiorenti della città decidono di attaccare l'indian carnival, noi lettori ANCORA NON SAPPIAMO (anche se lo sospettiamo) cosa avevano fatto i due ranchers e perché temono così tanto l'arrivo del circo... quindi può sembrare a una prima lettura una reazione spropositata quella di attaccare in massa il carnival.

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Just now, pecos dice:

Forse il motivo per cui Leo ha percepito un'incongruenza è che, quando i maggiorenti della città decidono di attaccare l'indian carnival, noi lettori ANCORA NON SAPPIAMO (anche se lo sospettiamo) cosa avevano fatto i due ranchers e perché temono così tanto l'arrivo del circo... quindi può sembrare a una prima lettura una reazione spropositata.

 

 

Ok, capito, è una storia difficile. 😶  Venti pagine dopo bisogna ricordarsi ciò che si è letto venti pagine prima.  

Modificato da borden
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<span style="color:red;">28 minuti fa</span>, pecos dice:

La cavalcata con Tex e Carson, in cui lo sceriffo viene a sapere che anche loro avevano trovato un feticcio di fianco a un cadavere, che anche loro sospettavano che qualcosa di losco si celasse tra i carri di Shado, non ha fatto altro che confermare i suoi sospetti (è solo DOPO la cavalcata che lui e i maggiorenti della città decidono per il secondo massacro).

 

In quella cavalcata lo sceriffo fa vedere a Tex un feticcio trovato due mesi prima (o giù di lì) in una casa isolata nella prateria del Kansas. Tex, di rimando, espone il suo, trovato accanto a un cadavere nel sud dell'Oklahoma. Perché mettere in correlazione questi due eventi con la parata circense? Poi si recano presso l'accampamento del "carnival": ne restano inquietati, vedono che sono tutti indiani, e da qui immediatamente pensano che quelli siano venuti lì, dopo vent'anni, per vendicarsi di un massacro che, per quanto ne sanno i maggiorenti di Cedar Grove, non ha avuto superstiti.

 

Ma ammettiamo ancora che questi sospetti potessero balenare così velocemente nella mente di gente che ha la coscienza sporca: non vuoi fare nulla per accertartene? Preferisci partire al massacro? Va bene il razzismo, però qui c'è un fulmineo salto alle conclusioni e un decisionismo a mio parere troppo sproporzionato rispetto a ciò che, fino a quel momento, è solo un sospetto, e pure vago.

 

<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, borden dice:

Ok, capito, è una storia difficile. 😶  Venti pagine dopo bisogna ricordarsi ciò che si è letto venti pagine prima.  

 

Io la trovo forzata in alcuni punti, e non perché non ricordi le venti pagine precedenti. Solitamente leggo con attenzione (il che non vuol dire, ovvio, che non mi possano sfuggire le cose). Ma qui mi pare non mi sia sfuggito molto, per me sospetti così vaghi e correlazioni così rapide non possono portare a stabilire un secondo eccidio, per quanto si possa essere razzisti oltremodo: la trovo una scelta sproporzionata, di fronte a una correlazione (feticci-carnival-eccidio di vent'anni prima) troppo labile per non meritare almeno un ulteriore approfondimento. Poi non mi sono piaciuti altri elementi, dai ragni alla platea paralizzata da poteri arcani, ma come detto questo riguarda i miei gusti, non la bontà della sceneggiatura.

 

Detto ciò, se leggete il mio commento, io non ho bocciato la storia: ne ho apprezzato tanti punti, ma ho detto che nel complesso non è nelle mie corde. Nessuna bocciatura, quindi. Per l'altro texone di quest'anno, quello di Villa, inviterei ad andare a rileggere il mio commento: lì ho peccato di entusiasmo, non mi contenevo tanto ero estasiato: perché la storia era semplice e non dovevo stare a ricordare cosa era accaduto venti pagine prima? No, perché la storia era verosimile, era western, proponeva personaggi credibili, con motivazioni semplici ma solide, perché era sceneggiata superbamente. Perché era nelle mie corde. Ci sta.

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Chiaro!

 

E'  che tra le due sceneggiature io preferisco questa.

 

Entrambe sono  state scritte ad hoc per il disegnatore, intendiamoci, e per le  sue caratteristiche. Ma come storia pura trovo meglio questa.

Modificato da borden
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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, borden dice:

Chiaro!

 

E'  che tra le due sceneggiature io preferisco questa.

 

Entrambe sono  state scritte ad hoc per il disegnatore, intendiamoci, e per le  sue caratteristiche. Ma come storia pura trovo meglio questa.

 

Lo posso capire. Quella è iper-classica, questa è fiction pura. Lì hai usato il superbo mestiere che hai, qui hai fatto lo scrittore di un'opera non inquadrabile in un unico genere e piena di trovate (e avvincente, sia chiaro).  

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Leo dice:

 

A me non convince questo: 

 

 

 

Può pure starci, ma i poteri ipnotici su un'intera platea mi lasciano perplesso.

 

Poi non ho apprezzato la scelta di far morire il bounty hunter dopo aver dedicato nove pagine nove al dialogo tra lui e Madame Zara. Né l'intento del tutto folle di Shado, che alla fine non viene mosso solo da un legittimo desiderio di vendetta ma da una sete di sangue che, pur non potendo io contestare perché si tratta di una scelta narrativa, a me non piace perché la trovo eccessiva e poco motivata. Ma ripeto che questi ultimi due punti sono un problema solo mio.

 

 

Io francamente la vedo più semplice. Sono un estimatore (eufemismo) di Boselli, ma a me come ad altri la storia in argomento non è piaciuta appieno. Ci può stare, ma come non lo sono io, penso che in tanti non siano rimasti spiazzati, hanno semplicemente apprezzato meno di altre volte ;) 

 

 

Borden ha dimostrato che, nonostante l'iperclassicità di Tex, come dici tu ha quella maestria che gli consente di uscirne vincente. Sprecato per Tex? E che faremmo poi noi lettori :D ? E poi ha anche Dampyr, e ha scritto Le Storie, e Deadwood Dick, e poi scrive Tex Willer, ecc.ecc.  

 

 

Intendiamoci, sprecato non è inteso nell'accezione negativa che Tex sarebbe un fumetto di serie B.

Tex è il fumetto migliore al mondo, per il sottoscritto, sia chiaro.

Ma è un fumetto che lascia scarsa libertà di movimento. Borden ama muoversi moltissimo. Per 50 anni le storie di Tex sono state infiniti rimescolamenti di quei 4 o 5 ingredienti vincenti. Borden fa storie di Tex in cui c'è di tutto e di più. Storie che, se scritte da un altro in questa maniera, rischierebbero di perdersi tra mille rivoli e lasciare Tex in braghe di tela. Ma avendo talento la maggior parte delle volte ne esce vincente, sa dove può arrivare. Però è ovvio, o almeno a me pare tale, che si parli di un autore molto molto personale e il suo Tex è profondamente diverso da quello precedente..o meglio, non il suo Tex, le sue storie di Tex.

<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, borden dice:

Chiaro!

 

E'  che tra le due sceneggiature io preferisco questa.

 

Entrambe sono  state scritte ad hoc per il disegnatore, intendiamoci, e per le  sue caratteristiche. Ma come storia pura trovo meglio questa.

Ma perchè in quella di Villa sei rimasto sul classico e quindi su quello che è meno nelle tue corde (non nel senso che ti riesce peggio, anzi..ma nel senso che forse devi fare qualcosa che non senti proprio tuo), mentre in questo hai fatto una storia "alla Boselli", senza troppe limitazioni. Solo che è molto più una storia di Tex l'altra che questa, che pure è superiore come storia in sè, infatti l'ho trovata bellissima.

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, valerio dice:

Borden ama muoversi moltissimo.

 

E' vero, e per quello ha Dampyr infatti.

 

<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, valerio dice:

Però è ovvio, o almeno a me pare tale, che si parli di un autore molto molto personale e il suo Tex è profondamente diverso da quello precedente..o meglio, non il suo Tex, le sue storie di Tex.

 

D'accordissimo su questo, l'ho sempre detto anch'io.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

In quella cavalcata lo sceriffo fa vedere a Tex un feticcio trovato due mesi prima (o giù di lì) in una casa isolata nella prateria del Kansas. Tex, di rimando, espone il suo, trovato accanto a un cadavere nel sud dell'Oklahoma. Perché mettere in correlazione questi due eventi con la parata circense?

 

È Tex che li mette in relazione e con questo getta la pulce definitiva nell'orecchio dello sceriffo. La supposizione di Tex non è campata in aria, è arrivato al Dark Carnival seguendo una pista ben precisa (il biglietto trovato da Madame Zara, l'incontro con Wahayo...). Per Tex è chiaro che gli omicidi hanno a che fare con il Dark Carnival, e dopo la cavalcata lo è anche per lo sceriffo.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

 

Poi si recano presso l'accampamento del "carnival": ne restano inquietati, vedono che sono tutti indiani, e da qui immediatamente pensano che quelli siano venuti lì, dopo vent'anni, per vendicarsi di un massacro che, per quanto ne sanno i maggiorenti di Cedar Grove, non ha avuto superstiti.

 

Ma ammettiamo ancora che questi sospetti potessero balenare così velocemente nella mente di gente che ha la coscienza sporca: non vuoi fare nulla per accertartene? Preferisci partire al massacro? Va bene il razzismo, però qui c'è un fulmineo salto alle conclusioni e un decisionismo a mio parere troppo sproporzionato rispetto a ciò che, fino a quel momento, è solo un sospetto, e pure vago.

 

Ci sono tre elementi che, a mio avviso, rendono questo aspetto verosimile (in un fumetto ovviamente: parliamo sempre di situazioni al limite, c'è comunque una buona dose di esagerazione, ma credo sia naturale in una storia di avventura):

 

Primo: i due ranchers sono stati uccisi in quella che sembra, a tutti gli effetti, una vendetta indiana. Gli altri maggiorenti hanno la coscienza sporca e iniziano a cagarsi sotto.

 

Secondo: l'omicidio dei due rangers è direttamente collegato al Dark Carnival, Tex ne dà una conferma allo sceriffo.

 

Terzo: questa gente aveva già una volta massacrato una tribù innocente. Per quale motivo? Cito lo sceriffo: "Non c'era stato un vero motivo per scatenare tutto ciò... tanti piccoli incidenti... La diversità tra noi e loro... La verità, alla fine, è che noi volevamo essere padroni a casa nostra e che quella ci sembrò la soluzione migliore." E, nonostante il rimorso, rimangono convinti di essere nel giusto e di aver agito per il bene della comunità. Ora si trovano su una crisi di nervi (l'omicidio dei due ranchers ha riportato a galla la vecchia storia), si sentono di nuovo minacciati da un mondo, quello della cultura indiana, che nella loro ignoranza vedono solo come estraneo, come un pericolo per la pace della loro comunità. Se già una volta di fronte a tutto ciò non hanno esitato a massacrare donne e bambini, cosa gli impedirebbe di rifarlo con i freaks del carnival?

 

 

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Dimenticate che il circo (fatto di soli indiani) si è accampato in un luogo proibito, che non viene frequentato da nessuno e dove sono seppellite le vittime del massacro (tutte indiane). Se uniamo questo all’uccisione dei ranchers, al feticcio lasciato come firma e a quanto detto da Tex, solo il più stupido degli sceriffi, che a pure la coda sporca, non avrebbe 2+2.

L’unica forzatura per me è il fatto che il giorno dopo tutti si recano allo spettacolo come se nessuno si sia accorto di quanto accaduto durante la notte.

Ricordo che nemmeno un anno fa abbiamo visto un illusionista soggiogare un intera chiesa di neri quindi ci sta che altri circensi possano ipnotizzare un intera platea.

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<span style="color:red;">58 minuti fa</span>, pecos dice:

È Tex che li mette in relazione e con questo getta la pulce definitiva nell'orecchio dello sceriffo. La supposizione di Tex non è campata in aria, è arrivato al Dark Carnival seguendo una pista ben precisa (il biglietto trovato da Madame Zara, l'incontro con Wahayo...). Per Tex è chiaro che gli omicidi hanno a che fare con il Dark Carnival, e dopo la cavalcata lo è anche per lo sceriffo.

 

E' una pulce, appunto. Da qui a mio parere doveva partire un approfondimento, prima di prendere la decisione di perpetrare una seconda strage.

 

<span style="color:red;">59 minuti fa</span>, pecos dice:

Ci sono tre elementi che, a mio avviso, rendono questo aspetto verosimile (in un fumetto ovviamente: parliamo sempre di situazioni al limite, c'è comunque una buona dose di esagerazione, ma credo sia naturale in una storia di avventura):

 

Qui torniamo alla sospensione di incredulità, ma le storie che piacciono a me ne richiedono poca, e posso assicurare che Borden spesso, spessissimo, fa in modo che tutto sia sostenibile, con situazioni che si attaglierebbero non solo al fumetto ma anche alla realtà.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, pecos dice:

Primo: i due ranchers sono stati uccisi in quella che sembra, a tutti gli effetti, una vendetta indiana. Gli altri maggiorenti hanno la coscienza sporca e iniziano a cagarsi sotto.

 

è un episodio isolato. I cittadini di Cedar Grove non possono inoltre sapere che c'era stato un superstite. Possono cominciare a insospettirsi ma ancora non possono fare un collegamento con il Carnival

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, pecos dice:

Secondo: l'omicidio dei due rangers è direttamente collegato al Dark Carnival, Tex ne dà una conferma allo sceriffo.

 

è sempre la stessa pulce. Sono stati ritrovati due feticci indiani, a molta distanza tra di loro. Gli assassinati sono i due ranchers ma anche un bounty hunter che non ha alcuna attinenza con l'eccidio di anni prima. Eppure anche vicino al suo cadavere ritrovano un feticcio: potrebbero quindi essere degli omicidi rituali senza alcun collegamento con quanto accaduto vent'anni prima. O forse potrebbero avere attinenza, sì. E' una pulce nell'orecchio, non una minaccia conclamata alla quale rispondere con un secondo eccidio, perpetrato peraltro da sceriffi, medici, banchieri, tutti in combutta tra loro. Capisco la paura, ma chi dà a loro la certezza che abbiano a che fare con assassini intenzionati a vendicare il massacro? Il bounty hunter pure è stato ucciso, eppure senza alcun nesso. Potrebbero essere assassini qualsiasi, oppure chissà cos'altro.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, pecos dice:

Terzo: questa gente aveva già una volta massacrato una tribù innocente. Per quale motivo? Cito lo sceriffo: "Non c'era stato un vero motivo per scatenare tutto ciò... tanti piccoli incidenti... La diversità tra noi e loro... La verità, alla fine, è che noi volevamo essere padroni a casa nostra e che quella ci sembrò la soluzione migliore." E, nonostante il rimorso, rimangono convinti di essere nel giusto e di aver agito per il bene della comunità. Ora si trovano su una crisi di nervi (l'omicidio dei due ranchers ha riportato a galla la vecchia storia), si sentono di nuovo minacciati da un mondo, quello della cultura indiana, che nella loro ignoranza vedono solo come estraneo, come un pericolo per la pace della loro comunità. Se già una volta di fronte a tutto ciò non hanno esitato a massacrare donne e bambini, cosa gli impedirebbe di rifarlo con i freaks del carnival?

 

Sono passati anni, sono lacerati dal rimorso. Non sono più quei pionieri che lottavano per il loro "lebensraum" (il loro spazio vitale); non si contendono più la terra, non sono esasperati dalla vicinanza con quell'elemento estraneo. Si sono anche imborghesiti, possibile che non riescano a sopportare un circo itinerante che di lì a qualche giorno se ne andrà da qualche altra parte? (per inciso, il discorso dello sceriffo è piaciuto molto anche a me, è una perfetta giustificazione di certi sentimenti umani ancora attuali, come ben dice Piombo Caldo, il razzismo, la paura del diverso, ecc.;)

 

<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, Claude dice:

Se uniamo questo all’uccisione dei ranchers, al feticcio lasciato come firma e a quanto detto da Tex, solo il più stupido degli sceriffi, che a pure la coda sporca, non avrebbe 2+2.

 

Può fare 2 + 2, ma non ha una calcolatrice che gli dia una certezza. Quello che contesto, lo ribadisco, non sono i sospetti, è la decisione - gravissima, tremenda - presa da un pugno di uomini (e non banditi belve, ma medici, banchieri, sceriffi, bottegai, ecc.) che non hanno alcuna certezza. 

 

Poi io non ho alcuna pretesa di obiettività: a me la cosa stona e mi sa di molto forzata, e purtroppo questo elemento si aggiunge ai ragni e alle ipnosi collettive che mal digerisco.

 

<span style="color:red;">31 minuti fa</span>, Claude dice:

L’unica forzatura per me è il fatto che il giorno dopo tutti si recano allo spettacolo come se nessuno si sia accorto di quanto accaduto durante la notte.

 

Ma il grosso della gente non si è accorto di nulla, perché non avrebbero dovuto recarsi allo spettacolo? Ecco, per me questa non è una forzatura, invece: la stessa sparatoria notturna magari non è stata sentita da tutti, e comunque non è stata collegata dagli altri cittadini al circo.

 

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

Chiaro!

E'  che tra le due sceneggiature io preferisco questa.

Entrambe sono  state scritte ad hoc per il disegnatore, intendiamoci, e per le  sue caratteristiche. Ma come storia pura trovo meglio questa.

 

Anche io preferisco questa che, come ho già scritto, reputavo eccezionale fino a metà lettura, poi il finale mi ha un po' deluso, mi è sembrato troppo incredibile, da Tex che si risveglia e riperde i sensi ad hoc, con l'ipnosi collettiva, i ragni telecomandati, il veleno dei serpenti che stecchisce al volo qualcuno mentre altri hanno tempo di fornire lunghissime spiegazioni, con i cittadini che vanno in massa al circo senza chiedersi dove sono finiti una trentina di loro, con uno dei colpevoli (lo smilzo) che alla fine non paga alcuna conseguenza, con l'improvvisa pazzia di Shado che prima non ne aveva mostrato nulla.... Secondo me Boselli stava scrivendo una storia di quelle indimenticabili, ma poi gli è sfuggito il finale.

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, navajo warrior dice:

 

Anche io preferisco questa che, come ho già scritto, reputavo eccezionale fino a metà lettura, poi il finale mi ha un po' deluso, mi è sembrato troppo incredibile, da Tex che si risveglia e riperde i sensi ad hoc, con l'ipnosi collettiva, i ragni telecomandati, il veleno dei serpenti che stecchisce al volo qualcuno mentre altri hanno tempo di fornire lunghissime spiegazioni, con i cittadini che vanno in massa al circo senza chiedersi dove sono finiti una trentina di loro, con uno dei colpevoli (lo smilzo) che alla fine non paga alcuna conseguenza, con l'improvvisa pazzia di Shado che prima non ne aveva mostrato nulla.... Secondo me Boselli stava scrivendo una storia di quelle indimenticabili, ma poi gli è sfuggito il finale.

Si, in effetti il finale di per se è bello, ma del tutto sballato razionalmente.

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Un bel Texone.

 

SPOILER

Una coppia di killer rapinatori che si allea con un gruppo di girovaghi indiani dediti alla vendetta, che però non disdegnano la metà delle rapine.

Una comunità di bianchi prosperata sul sangue di un massacro.

Il legittimo desiderio di vendicarsi di Shado e compagni è ormai una missione di eliminazione di tutti i bianchi, non solo dei colpevoli della strage avvenuta 20 anni prima.

Specularmente per i bianchi artefici della strage la sopravvivenza e la tutela del benessere conquistato spinge a una ulteriore strage di indiani, senza però questa volta lasciare pericolosi testimoni.

Ostaggio di questo odio reciproco sono i cittadini venuti dopo e i girovaghi ignari dei propositi veri di Shado e sodali.

 

I nostri impegnati alla caccia ai fratelli killer che scoprono l' esistenza degli altri assassini.

Il lavoro diviso a coppie e ognuna scoprendo una parte della verità viene catturata e messa in gravi difficoltà.

Ogni coppia riesce a liberarsi e a ritrovarsi nel drammatico finale, dove solo gli innocenti sopravvivono.

FINE SPOILER

 

Alcuni siparietti memorabili con Carson protagonista.

Un Carson più preoccupato di Tex della incolumità degli altri due pard.

Kit istintivo che quasi viene rimproverato da Tiger (ma ha il fiuto del padre e l' intuizione di unirsi ai girovaghi è giusta).

Una storia  di dialoghi e riflessioni, non solo azione.

 

IL MAGICO

L' unica cosa veramente sovrannaturale è la capacità di madame Zara di predire il futuro.

Il resto sono giochi di ombre, specchi, ipnosi che utilizzando vecchie leggende rendono i girovaghi pericolosi avversari.

 

LE AMBIENTAZIONI

Spettacolari, dal pueblo iniziale, al trading post abbandonato, alle pianure battute dal vento e dalla pioggia, alla città con il suo barbiere, il negoziante, il banchiere, il dottore, i carri viaggianti con il gioco degli specchi e il tendone.

Bello vedere gli spolverini di Tex e Carson.

Merito di un ottimo disegnatore che non conoscevo e che rivedrò volentieri in Tex.

 

E' il senso dell' imminente tragedia e di quella sconosciuta che piano, piano si disvela, a rendere ottimo questo texone.

Nessuna incongruenza, ma come tutte le storie di Boselli, bisogna leggere le vignette con calma, metabolizzare gli indizi per capirne le sfumature, i segnali e il senso della storia.

Tutte cose che nella fretta di leggere il nuovo texone, tendiamo a non percepire.

E' solo alla seconda lettura, con più calma che ogni pezzo va al suo posto nel puzzle.

Un puzzle che configura una storia di vero West, le praterie, le città vive e abbandonate, la difficile, se non impossibile, convivenza tra nativi e bianchi, gli indovini e gli imbonitori girovaghi, i killer dediti all' arricchimento facile, la violenza a cui si ricorrere per risolvere i problemi e una lezione sulle tradizioni indigene.

 

Voto ottimo per entrambi, Boselli e Carnevale.

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  • Sceriffi

Beh non voglio convincerti @Leo :smile: Però mi piace discutere con te perché sei uno che tiene il punto e argomenta sempre con concretezza e ragionevolezza. E anche questa volta hai messo in luce un aspetto a cui non avevo prestato attenzione alla prima lettura, che mi ha portato ad approfondire alcuni punti chiave della trama. Ma, più ci penso, più mi convinco che la sceneggiatura (riguardo a questo aspetto) stia in piedi alla grande :D

 

59 minuti fa, Leo dice:

Qui torniamo alla sospensione di incredulità, ma le storie che piacciono a me ne richiedono poca, e posso assicurare che Borden spesso, spessissimo, fa in modo che tutto sia sostenibile, con situazioni che si attaglierebbero non solo al fumetto ma anche alla realtà.

 

È chiaro che innanzi tutto abbiamo a volte un atteggiamento un po' diverso davanti alle storie; io sono più "di bocca buona", mi faccio andare bene situazioni al limite mentre tu sei molto più attento alla verosimiglianza. Però per dire, mentre trovo coerente questa storia, ho fatto più fatica a digerire l'albo Netdahe, dove

 

 

i soldati di Atwood si bevono tutto quello che il colonnello dice loro e accettano di sparare sul gruppo di Tex senza una minima verifica. 

 

 

Cita

Sono passati anni, sono lacerati dal rimorso. Non sono più quei pionieri che lottavano per il loro "lebensraum" (il loro spazio vitale); non si contendono più la terra, non sono esasperati dalla vicinanza con quell'elemento estraneo. Si sono anche imborghesiti, possibile che non riescano a sopportare un circo itinerante che di lì a qualche giorno se ne andrà da qualche altra parte?

 

Questo è il punto, per me sono ancora più marci di prima, proprio perché hanno paura che qualcuno di estraneo possa distruggere il giardino dorato che si sono costruiti (con il sangue innocente). Non sono lacerati dal rimorso; lo sarebbero se fossero pentiti di ciò che hanno fatto, ma sono invece convinti di aver agito per il bene. È questo che li rende odiosi, più odiosi di Shado ed il suo circo.

 

Cita

(per inciso, il discorso dello sceriffo è piaciuto molto anche a me, è una perfetta giustificazione di certi sentimenti umani ancora attuali, come ben dice Piombo Caldo, il razzismo, la paura del diverso, ecc.;)

 

Questo l'ho trovato estremamente attuale. Lo farei leggere nelle scuole.

 

 

Cita

L’unica forzatura per me è il fatto che il giorno dopo tutti si recano allo spettacolo come se nessuno si sia accorto di quanto accaduto durante la notte. 

 

Come dice Leo, nessuna forzatura in questo. In fondo, i famosi maggiorenti sono ormai un gruppetto sparuto: lo sceriffo, il banchiere, il dottore, il proprietario dell'emporio... La metà degli uomini lanciati all'assalto del circo proviene da un ranch vicino - il cui proprietario è un altro dei partecipanti al vecchio massacro - quindi anche qui nessuno della città avrebbe potuto accorgersene...

 

32 minuti fa, navajo warrior dice:

il veleno dei serpenti che stecchisce al volo qualcuno mentre altri hanno tempo di fornire lunghissime spiegazioni,

 

Anche qui, l'azione del veleno dipenderà da quanto il serpente ne ha iniettato nella vittima, per quanto tempo uno è stato morso... Lo stesso Carson si salva perché il serpente che lo ha morso aveva già svuotato la sua riserva di veleno...

 

Cita

con i cittadini che vanno in massa al circo senza chiedersi dove sono finiti una trentina di loro

 

Vedi sopra.

 

Cita

con uno dei colpevoli (lo smilzo) che alla fine non paga alcuna conseguenza

 

Colpevole? Lui è colpevole solo della vendetta verso gli autori del massacro, non partecipa al piano criminale di sterminare tutti i cittadini, anzi prende parte attiva per impedirlo. Un po' come nell'altro texone "La cavalcata del morto".

 

Cita

 con l'improvvisa pazzia di Shado che prima non ne aveva mostrato nulla

 

Beh insomma... non direi che Shado prima fosse sano di mente. Ma perché poi pazzia?

 

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I detrattori della spedizione punitiva non li capisco. Dimenticano che Tex non sospetta, ma SA che i kedaghe sono parte dell'Indian Carnival? Almeno che Tex  sia arrivato alla verità, avendo avuto diversi indizi in merito, almeno questo ci può stare, visto che è Tex?  Me lo auguro.

 

Ebbene, perché pensare che Lammer sia un imbecille? Oltretutto, anche se Tex non si sbottona del tutto, dice abbastanza perché anche lo sceriffo capisca. Mii, ci sarei arrivato anch'io!   

 

Non dico altro, perchè sono sconcertato da certi ragionamenti. Siamo arrivati a pontificare sul fatto che dei borghesi imbolsiti non possano meditare una vendetta. Come se fossero gente vera e non i personaggi di questa storia, Come se questa dinamica non son fosse vista già cento volte in Tex, non solo mio, anche in quello di Nizzi, Ruju e GL! Mah!

 

Sul resto, mi arrendo,  perché si mette in dubbio la razionalità dei fattori irrazionali di  una storia volutamente basata su una bradburyana atmosfera magica e irrazionale. Se non piace che sia horror e "lievemente"  irrazionale, se non si accetta che Snake Master comandi ai serpenti e la Strega Ragno ai ragni e che vedere la donna più bella del mondo paralizzi  la volontà, beh, non so  che dire, se non che la storia è per me proprio giusta così, ma non è la vostra tazza di tè, evidentemente .

 

E qualcuno si è anche chiesto che cosa facesse paura a Dorado!?! Vorrei vedere voi con quei tizi. I gemelli Fortune avevano più pelo sullo stomaco di lui (ed è stato contestato anche che ci  fossero loro, beh... allora...)

 

 

<span style="color:red;">36 minuti fa</span>, valerio dice:

Si, in effetti il finale di per se è bello, ma del tutto sballato razionalmente.

 

 

Infatti NON E' DEL TUTTO RAZIONALE. E' un horror! Ti  pare che una normale galleria degli  specchi  sia così terrificante?

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, borden dice:

I detrattori della spedizione punitiva non li capisco. Dimenticano che Tex non sospetta, ma SA che i kedaghe sono parte dell'Indian Carnival? Almeno che Tex  sia arrivato alla verità, avendo avuto diversi indizi in merito, almeno questo ci può stare, visto che è Tex?  Me lo auguro.

 

Ebbene, perché pensare che Lammer sia un imbecille? Oltretutto, anche se Tex non si sbottona del tutto, dice abbastanza perché anche lo sceriffo capisca. Mii, ci sarei arrivato anch'io!   

 

Non dico altro, perchè sono sconcertato da certi ragionamenti. Siamo arrivati a pontificare sul fatto che dei borghesi imbolsiti non possano meditare una vendetta. Come se fossero gente vera e non i personaggi di questa storia, Come se questa dinamica non son fosse vista già cento volte in Tex, non solo mio, anche in quello di Nizzi, Ruju e GL! Mah!

 

Sul resto, mi arrendo,  perché si mette in dubbio la razionalità dei fattori irrazionali di  una storia volutamente basata su una bradburyana atmosfera magica e irrazionale. Se non piace che sia horror e "lievemente"  irrazionale, se non si accetta che Snake Master comandi ai serpenti e la Strega Ragno ai ragni e che vedere la donna più bella del mondo paralizzi  la volontà, beh, non so  che dire, se non che la storia è per me proprio giusta così, ma non è la vostra tazza di tè, evidentemente .

 

E qualcuno si è anche chiesto che cosa facesse paura a Dorado!?! Vorrei vedere voi con quei tizi. I gemelli Fortune avevano più pelo sullo stomaco di lui (ed è stato contestato anche che ci  fossero loro, beh... allora...)

 

 

 

 

Infatti NON E' DEL TUTTO RAZIONALE. E' un horror! Ti  pare che una normale galleria degli  specchi  sia così terrificante?

Difatti a me è piaciuto molto questo lavoro, e l'ho detto nella mia piccola recensione.

Però se qualcuno vuole razionalità e verosimilità (bo, si dice così?) è comprensibile che non sia soddisfatto dal lavoro.

D'altra parte ci sono anche diversi appassionati che leggono i fumetti analizzando ogni singola vignetta e spaccandola in 4. Io, per dire, guardo più all'insieme che al singolo errore (che pure cito quando dò i miei giudizi, chiaramente) o al singolo evento poco credibile. Ma non tutti hanno questo punto di vista.

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Anche io ho bisogno di una seconda lettura per giudicarla meglio.  Mi sembra una storia  un po sopra le righe come I sette assassini. Storia che piacerà  magari di più ai giovani.

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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, borden dice:

Sul resto, mi arrendo,  perché si mette in dubbio la razionalità dei fattori irrazionali di  una storia volutamente basata su una bradburyana atmosfera magica e irrazionale. Se non piace che sia horror e "lievemente"  irrazionale, se non si accetta che Snake Master comandi ai serpenti e la Strega Ragno ai ragni e che vedere la donna più bella del mondo paralizzi  la volontà, beh, non so  che dire, se non che la storia è per me proprio giusta così, ma non è la vostra tazza di tè, evidentemente .

 

 

Scusa, ma cosa c'è di magico e irrazionale? A me la storia stava piacendo proprio perchè sembrava ci fosse qualcosa di magico e irrazionale, poi invece sono solo trucchi scenografici, ammaestratori di bestie e comuni ipnotizzatori. Il magico e irrazionale che mi aspettavo io era che gli spiriti erano DAVVERO spiriti. O solo le storie di Mefisto possono essere così stupefacenti? Su Tex abbiamo visto anche gli alieni, Borden. E' per questo che dico che ti sei lasciato sfuggire il finale.

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Just now, Piombo Caldo dice:

Anche io ho bisogno di una seconda lettura per giudicarla meglio.  Mi sembra una storia  un po sopra le righe come I sette assassini. Storia che piacerà  magari di più ai giovani.

Anche li è pieno di freak, ma questa non la trovo sopra le righe in tal senso. E' sopra le righe perchè è una storia "azzardata" su Tex, però i sette assassini è più splatter, altrochè...pure troppo quella davvero..

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, navajo warrior dice:

 

Scusa, ma cosa c'è di magico e irrazionale? A me la storia stava piacendo proprio perchè sembrava ci fosse qualcosa di magico e irrazionale, poi invece sono solo trucchi scenografici, ammaestratori di bestie e comuni ipnotizzatori. Il magico e irrazionale che mi aspettavo io era che gli spiriti erano DAVVERO spiriti. O solo le storie di Mefisto possono essere così stupefacenti? Su Tex abbiamo visto anche gli alieni, Borden. E' per questo che dico che ti sei lasciato sfuggire il finale.

 

 

Beh, non siamo nel, fantasy puro, in Tex non ha davvero cittadinanza. ma l'ho  spiegato prima che cosa c'è. Quei tipi non sono normali.

 

E comunque sta per arrivare la fantascienza con Bocci..

 

 

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  • Sceriffi

Vengo infine a commentare anche la storia ideata da Boselli, dopo essermi soffermato in un post precedente sul lavoro di Carnevale ed aver risposto ad alcune critiche su presunte incongruenze. Ovviamente ci sono SPOILER in tutto quello che segue.


Questa è anzitutto una storia d’atmosfera. Regnano ad ogni pagina sensazioni di inquietudine e di paura: il terrore negli occhi di Dorado, le premonizioni di Madame Zara (una dama di picche tra le sue carte è decisamente evocativa per noi lettori texiani). E soprattutto il buio delle anime dei maggiorenti della città - l’oscurità è oscurita della coscienza e della ragione; le “ombre” che accompagnano l’Indian Carnival diventano una raffigurazione delle tenebre dell’ignoranza in cui vivono i cittadini di Cedar Grove, legati al loro orticello e chiusi, impauriti di fronte all’altro, al diverso della cultura indiana.
Mi ripeto, onore al merito di Carnevale perché il lavoro che ha fatto nel riprodurre quell’atmosfera per immagini è strepitoso.


Al di là della sceneggiatura coinvolgente, ricca di colpi di scena e di trovate ad effetto (momenti memorabili: Tex sul letto avvolto dai serpenti; la cattura di Kit e di Tiger, il duello inedito con i pard che non si reggono in piedi), vorrei soffermarmi un attimo sugli aspetti più “fantastici” della storia. Qui l’elemento fantastico è gestito con parsimonia - non siamo di fronte ad una storia del filone di Mefisto, o a una stirpe dell’abisso per rimanere ad una delle storie più recenti; qui gli elementi soprannaturali sono dosati e non sappiamo quanto siano solo frutto di suggestione, o se ci sia qualcosa di davvero magico e misterioso in ciò che accade. 
L’unico episodio davvero al limite, in fondo, è il fenomeno dell’ipnosi collettiva finale, che ho trovato un po’ estremo; ma, di nuovo, non può anche questo essere spiegato razionalmente? Oltre ai poteri ipnotici (che in un fumetto vanno accettati!), non possiamo pensare che il pubblico sia rimasto scioccato e paralizzato nel vedere fianco a fianco una donna bellissima e una orribile vecchia megera?
Infine, cosa sono le ombre che vediamo stagliarsi nel cielo in varie circostanze? Sono un trucco di Shado, un gioco di luci, o sono davvero gli spiriti dei Kedaghe portati dal vento d’autunno? Lo sceneggiatore lascia il lettore con il dubbio se quello che ha visto sia davvero frutto di eventi soprannaturali.

 

È una “cattiva medicina” che rimanda evidentemente ad un’altra delle storie recenti più riuscite di Boselli, Luna Insanguinata (e non è un caso forse che le due storie abbiano in comune anche la presenza di Silent Foot, che diventa così una sorta di personaggio-chiave nelle storie che coinvolgono aspetti legati allo spiritualismo indiano).

 

E come in Luna insanguinata, il punto non è tanto la realtà dei presunti fenomeni soprannaturali, quanto la reazione davanti ad essi dei personaggi, che dividerei in due gruppi:

- da un lato ci sono quelli che hanno familiarità con la cultura indiana (Silent Foot ed il vecchio Wahayo), o chi comunque appartiene a una cultura emarginata (madame Zara): questi ne hanno un rispetto quasi reverenziale, sanno solo che bisogna starne alla larga;
- dall’altro lato ci sono i bianchi, che dall’alto della loro cultura “”superiore” sono comunque preda dell’ignoranza e superstizione, che li porta alla follia: la follia suicida di Dorado, la follia omicida dei pezzi grossi della città.

 

Infine, alcuni personaggi da ricordare:

1) Come Leo, ho trovato straniante ed inaspettata la scelta di far fuori subito il cacciatore di taglie, che sembrava dover diventare il classico comprimario boselliano, un po’ grigio ma alla fine non cattivo. Così ci è stato presentato, conoscendo Borden avrei scommesso che alla fine si sarebbe alleato con Tex, e invece…

2) Madame Zara: gran bel personaggio, che non mi dispiacerebbe rivedere in qualche comparsata futura. Un punto che non ho capito della trama è però come sia finita per unirsi all’Indian Carnival: sbaglio o non è spiegato?

3) Sui pezzi grossi della cittadina mi sono già dilungato in altri post, ma ribadisco come diano una rappresentazione impietosa e perfetta di una cultura ed un modo di pensare che, anche oggi, devono far riflettere.

 


Per me questo è un texone da 9 (fors’anche 9 e mezzo).

 

Ah, ora cerco di recuperare anche Bradbury!

  • +1 2
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Ok, ascolta. Prima di tutto, la cosa più inverosimile è che un dilettante come me si metta a discutere sulla qualità di una storia con chi la storia l'ha scritta. Qualsiasi cosa tu o altri autori scriviate, a me non verrebbe in mente neanche per concessione divina. Mi sembra un po' quando siamo tutti allenatori della Nazionale senza avere magari mai toccato un pallone.

Non è che aspetto la fantascienza, anzi. Quelle storie degli alieni su Tex li ho cancellati dalla memoria, mi hanno fatto ribrezzo leggerle su Tex, fin dalla prima di GLB. E così quelle dei dinosauri o delle mummie egiziane.

Apprezzo di più, con moderazione, le storie di magia, sia essa nera come in Mefisto e sia legata a miti indiani o roba simile, come gli ologrammi dei sacerdoti di GLB, le pietruzze magiche, i diableros ecc. ecc. o gli immortali......

Per questo mi pregustavo una storia così nell'Indian Carnival, magari con qualche sfumatura alla X-file, del tipo ma è reale o è un'illusione?

Scoprire trucchi di specchi, ipnosi, incantatori di serpenti... bè, mi ha un po' spiazziao, tutto qui.

E se Bocci scrive di alieni, sta tranquillo che non leggo nemmeno l'albo :D.

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