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TWF - Tex Willer Forum

Vorreste avere di nuovo storie con un numero libero di pagine?


R come Ramon
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E' meglio o peggio che le storie di Tex abbiano un numero fisso di pagine?  

42 utenti hanno votato

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Il fatto che attualmente le storie di Tex durino per un numero di pagine fisso (vale a dire, un albo, o due, o tre, ecc), diversamente da quando il numero era libero, e capitava che una storia terminasse dopo un tot di pagine di un albo, lo trovate un vantaggio o uno svantaggio? Preferite l'ordine della storia che si conclude a fine albo o preferireste che gli autori fossero liberi, come una volta, di scrivere storie della lunghezza di pagine che desiderano?

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Generalmente preferisco le storie che si concludoho con la fine dell'albo. Ma non sono integralista in questo senso. Se la storia ha bisogno di alcune decine di pagine  non ci sono problemi. Mi viene in mente luna insanguinata. Invece non sopportavo in passato le storie che si concludevano dopo 3-4 pagine dell'albo successivo.

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Sono perfettamente cosciente che certe storie sono state accorciate o allungate per arrivare al numero di pagine prestabilito.

Però ricordo esattamente come allora quando da ragazzo recuperavo un vecchio albo dove le prime venti o quaranta pagine non le

potevo leggere perché non avevo l'inizio e delle rimanenti pagine chissà quando avrei potuto leggere la fine.

Allora gli altri mi dicavano: "Leggi e basta, e poi vedi di passarcelo!". Altro che continuità e analisi delle trame o delle caratterizzazione

dei personaggi.

Ha quindi senso che io dia il mio voto?

No, perché sono diventato un maniaco collezionista: proprio per colpa della vecchia impostazione sono stato costretto a recuperare

tutto quanto è uscito, e sono arcisicuro che qualche storia non l'ho neanche mai letta (esattamente perché in precedenza mi mancava la fine o l'inizio).

E sempre a causa di questo fra qualche mese non potrò più comprare niente, perché ho esaurito il posto disponibile.

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<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, Tim Birra dice:

Generalmente preferisco le storie che si concludoho con la fine dell'albo. Ma non sono integralista in questo senso. Se la storia ha bisogno di alcune decine di pagine  non ci sono problemi. Mi viene in mente luna insanguinata. Invece non sopportavo in passato le storie che si concludevano dopo 3-4 pagine dell'albo successivo.

Quoto Tim non sopporto le storie che si concludono dopo 3 o 4 pagine. Però se la storia avesse bisogno di più pagine non avrei di certo problemi.

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Tim Birra dice:

Generalmente preferisco le storie che si concludoho con la fine dell'albo. Ma non sono integralista in questo senso. Se la storia ha bisogno di alcune decine di pagine  non ci sono problemi. Mi viene in mente luna insanguinata. Invece non sopportavo in passato le storie che si concludevano dopo 3-4 pagine dell'albo successivo.

La penso alla stessa identica maniera.

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Se non ho capito male anche Netdahe, la storia in edicola il mese prossimo, sarà da tre albi e mezzo, non so se sarà un caso isolato. Comunque le storie da n albi e mezzo non sono mai scomparse del tutto, anche se il loro numero è andato sempre diminuendo nel corso degli anni, credo che l'ultima sia proprio Luna insanguinata del 2015.

 

A me sinceramente non fa molta differenza, e alla fine anche il lettore casuale sa che ben difficilmente comprando un albo a caso della serie regolare di Tex troverà una storia completa, e cambia poco che la fine di una storia sia a metà o alla fine. Credo che cambi di più per chi deve scrivere e curare la serie, e ciascuna delle due soluzioni avrà i suoi pro e contro.

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Voto le storie libere da vincoli di pagine... Spesso noi lettori ci lamentiamo di storie tronche o eccessivamente allungate, con il vecchio metodo le storie secondo me acquisirebbero un quid in più! 

<span style="color:red;">16 ore fa</span>, Tim Birra dice:

Generalmente preferisco le storie che si concludoho con la fine dell'albo. Ma non sono integralista in questo senso. Se la storia ha bisogno di alcune decine di pagine  non ci sono problemi. Mi viene in mente luna insanguinata. Invece non sopportavo in passato le storie che si concludevano dopo 3-4 pagine dell'albo successivo.

Secondo me le vicende di Tex non sono paragonabili ad un DyD o una Julia... Le vicende di Tex tendenzialmente o sono più lente nella narrazione o hanno tanti avvenimenti che occupano spazio, secondo me è giusto dare il giusto spazio e non condensare il tutto in 110 pagine solo per il gusto di terminare la storia

con l'albo. 

<span style="color:red;">16 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Però ricordo esattamente come allora quando da ragazzo recuperavo un vecchio albo dove le prime venti o quaranta pagine non le

potevo leggere perché non avevo l'inizio e delle rimanenti pagine chissà quando avrei potuto leggere la fine.

Oggi il reperire materiale è molto più facile rispetto ad un tempo. Se si è un lettore saltuario la parte mancante della storia la si recupera facilmente tramite lo store Bonelli, le fumetterie o il mondo degli usati. Internet poi ha dato la possibilità di recuperare anche i fumetti digitali, illegali, da poter leggere su qualsiasi kindle quando si vuole. Se si è un collezionista, poi, l'albo mancante in qualche modo lo si trova molto facilmente... 

 

 

 

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Anch'io preferirei nettamente il ripristino dell'abitudine di sviluppare una storia di Tex senza vincoli predeterminati dalla lunghezza standard dell'albo. Ho letto Tex in maniera continuativa fin quasi dall'inizio con episodi che iniziavano a metà, a venti pagine dalla fine ecc. e la cosa non mi ha mai disturbato. Chi è lettore fedele di Tex e lo acquista tutti i mesi non ha problemi, presumo. Chi attende di leggere una storia solo quando ne viene completata la pubblicazione, meno ancora. Rispetto alla predominante situazione attuale, che rischia davvero di imporre prosecuzioni eccessive (ma, soprattutto, troppo affrettate conclusioni), penso che una situazione del genere darebbe a scrittori/sceneggiatori un margine maggiore di libertà e soprattutto una maggiore flessibilità nella realizzazione delle storie. Ad ogni modo, non mi scandalizzo affatto se dovesse continuare il sistema vigente.

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Penso che questa discussione sia veramente superflua. Non solo perchè Boselli ha diverse volte chiarito che questa modalità di avere storie con multipli di 110 pagine nasce dalla necessità di aver la possibilità di poter programmare ed eventualmente  sostituire qualche storia non completa nei tempi prestabiliti. Tale modalità riprende il concetto di "standardizzazione" . Preso nella sua connotaione positiva  di interscambiabilità .Quindi tale meccanismo consente in pratica alla redazione di non avere problemi di pubblicazioni. 

Aggiungo, inoltre, che tale standardizzazione nasce anche da una esperienza ultrasettantennale nel corso del quale i Soggettisti hanno verificato che una buona storia di Tex deve svilupparsi in almeno 100 tavole e che storie di magior impegno possono averne 220 ( a mio avviso lunghezza ideale, vedi Texone)oppure 330 ,... Tutavia Boselli ha dimostrato con le storie brevi (32 pagine) ed i "Cartonati" alla francese di 50 pagine che le storie sono valide anche in pochissime pagine.

Infine a mio avviso sta nella bravura dello sceneggiatore saper calibrare  il numero di pagine , avendo cura di aggiungere o sottrarre dettagli che ne consentano il giusto ed armonico sviluppo in 110, 32, 50 o 440 pagine. Non esiste  un numero prefissato di pagine ! Io sicuramente gradisco una storia di 110 tavole  e non di 125 con la fine della storia nell'albo successivo per sole 15 pagine , semmai interrompendo nel primo albo in un momento topico.

Ribadisco sta nella bravura dello sceneggiatore saper condensare o ampliare la sceneggiatura al fine di renderla  piacevole in un numero standardizzato di tavole.

 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, ciro dice:

Boselli ha diverse volte chiarito che questa modalità di avere storie con multipli di 110 pagine nasce dalla necessità di aver la possibilità di poter programmare ed eventualmente  sostituire qualche storia non completa nei tempi prestabiliti. Tale modalità riprende il concetto di "standardizzazione" . Preso nella sua connotaione positiva  di interscambiabilità .Quindi tale meccanismo consente in pratica alla redazione di non avere problemi di pubblicazioni. 

Aggiungo, inoltre, che tale standardizzazione nasce anche da una esperienza ultrasettantennale nel corso del quale i Soggettisti hanno verificato che una buona storia di Tex deve svilupparsi in almeno 100 tavole e che storie di magior impegno possono averne 220 ( a mio avviso lunghezza ideale, vedi Texone)oppure 330 ,... Tutavia Boselli ha dimostrato con le storie brevi (32 pagine) ed i "Cartonati" alla francese di 50 pagine che le storie sono valide anche in pochissime pagine.

Infine a mio avviso sta nella bravura dello sceneggiatore saper calibrare  il numero di pagine , avendo cura di aggiungere o sottrarre dettagli che ne consentano il giusto ed armonico sviluppo in 110, 32, 50 o 440 pagine. Non esiste  un numero prefissato di pagine ! Io sicuramente gradisco una storia di 110 tavole  e non di 125 con la fine della storia nell'albo successivo per sole 15 pagine , semmai interrompendo nel primo albo in un momento topico.

Ribadisco sta nella bravura dello sceneggiatore saper condensare o ampliare la sceneggiatura al fine di renderla  piacevole in un numero standardizzato di tavole.

 

Scherzi a parte, il resto del tuo contributo è molto interessante, ed è anche un'ottima smentita al fatto che questa discussione sarebbe inutile. 👍

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, R come Ramon dice:

E allora perché partecipi? 😂

Ciao

mi dispiace se hai pensato che il mio intervento fosse polemico. Sono sicuro che questo problema della lunghezza delle storie è stato sicuramente già affrontato , non so se in un'apposita discussione o Trasversalmente in qualche altra e ricordo anche la risposta del Curatore , che ho citato a mente.

Molto probabilmente frequenti il gruppo da poco e quindi non ne eri a conoscenza. Infatti ho notato che hai pochissimi post.

Comunque penso che ho espresso come la penso , che ovviamente è una opinione condivisibile o meno.

Alla prossima sarò più attento.

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L'interruzione delle storie era perfettamente plausibile e necessaria quando Tex Gigante era una raccolta di strisce.

Dopo il numero 100 divenne un espediente per fidelizzare i lettori, con il risultato che molta gente ha fatto la collezione (me compreso).

Come ha giustamente detto Johnny Colt ora è molto più facile recuperare arretrati, ma è subentrato una esigenza editoriale.

Che qualche volta si possa "sforare" non è certo un dramma, ma anche i fumetti d'oltreoceano ormai sono costruiti apposta

per la seguente pubblicazione in volume.

Comunque anche l'albetto di 32 pagine era forzatamente realizzato per avere il colpo di scena all'ultima vignetta!

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, ciro dice:

Ciao

mi dispiace se hai pensato che il mio intervento fosse polemico. Sono sicuro che questo problema della lunghezza delle storie è stato sicuramente già affrontato , non so se in un'apposita discussione o Trasversalmente in qualche altra e ricordo anche la risposta del Curatore , che ho citato a mente.

Molto probabilmente frequenti il gruppo da poco e quindi non ne eri a conoscenza. Infatti ho notato che hai pochissimi post.

Comunque penso che ho espresso come la penso , che ovviamente è una opinione condivisibile o meno.

Alla prossima sarò più attento.

Ciao! E' vero, sono qui da poco e mi mancano tantissime discussioni che sono già state fatte. A dire la verità, avevo immaginato che si fosse già trattato questo argomento prima, ma visto che non c'erano sondaggi in merito ho pensato di farne uno io, ovviamente lasciando campo aperto a un'eventuale discussione nei commenti. Penso che comunque si possa sempre riparlare di qualunque argomento, è sempre un'occasione di approfondimento ulteriore. E poi, ero curioso di vedere come sarebbe finito il sondaggio ;)

Alla prossima!

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Anche io tendenzialmente preferisco le storie che occupano lo spazio esatto di uno o più albi interi, anche se non mi scandalizzo più di tanto qualora sporadicamente vi siano storie che, richiedendo qualche pagina se non mezzo albo in più, sforano 🤓...

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Preferisco senz'altro che sia lo sceneggiatore a scegliere in libertà il numero di pagine secondo le sue necessità, questo gli permetterebbe di

esprimersi meglio e di dare più respiro alla storia indipendentemente dalla sua lunghezza. Certo l'espediente di far terminare la storia dopo poche pagine

del volume successivo non ha più senso, ma è sensato secondo me (scusate il gioco di parole)  che la stessa finisca quando "deve" finire.

Mi spiego con un esempio: El Muerto di Nolitta e Galep dura nemmeno due albi eppure nonostante la brevità è rimasta nell'immaginario collettivo

dei lettori di Tex per quello che lo sceneggiatore ha saputo trasmettere. La storia "il segreto del Morisco", quella degli uomini giaguaro per intenderci, di Nolitta

e Letteri, dura cinque albi ma è di una noiosità mortale. Non conta la lunghezza ma ciò che si dice e come lo si dice, nel caso di Tex e dei fumetti in generale

ciò che si racconta e come lo si racconta.

 

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19 ore fa, dario63 dice:

Anch'io preferirei nettamente il ripristino dell'abitudine di sviluppare una storia di Tex senza vincoli predeterminati dalla lunghezza standard dell'albo. Ho letto Tex in maniera continuativa fin quasi dall'inizio con episodi che iniziavano a metà, a venti pagine dalla fine ecc. e la cosa non mi ha mai disturbato. Chi è lettore fedele di Tex e lo acquista tutti i mesi non ha problemi, presumo. Chi attende di leggere una storia solo quando ne viene completata la pubblicazione, meno ancora. Rispetto alla predominante situazione attuale, che rischia davvero di imporre prosecuzioni eccessive (ma, soprattutto, troppo affrettate conclusioni), penso che una situazione del genere darebbe a scrittori/sceneggiatori un margine maggiore di libertà e soprattutto una maggiore flessibilità nella realizzazione delle storie. Ad ogni modo, non mi scandalizzo affatto se dovesse continuare il sistema vigente.

Anche perchè, cosa cambia al lettore se lo stacco è a pagina 15 o a pagina 60? Il lettore che legge Tex già sa che deve acquistare almeno due albi, anche volendo Tex non è il classico fumetto da acquistare all'edicola della stazione per poi leggerlo in treno. Si può fare, l'ho fatto tante volte anche io, ma bisogna aver fortuna per trovarsi il mensile autoconclusivo!

18 ore fa, ciro dice:

Penso che questa discussione sia veramente superflua.

Non penso che questa tua frase verso un nuovo utente possa fare bene al forum. La discussione in attivo è una discussione pacifica come tante altre, è un pur parler bello e buono che non fa male a nessuno. Tutti noi abbiamo aperto discussioni poco interessanti per altri utenti, capita ma non vedo il motivo per denigrare così un nuovo utente o una discussione come tante altre. Comunque sia ciò che hai scritto in seguito potrebbe essere interessante per diversi utenti...

La Bonelli ha tutte le ragioni per cambiare metodo produttivo però questa sistematicità esasperata a lungo andare secondo me logora le storie. In passato abbiamo avuto capolavori anche molto lunghi...

Modificato da JohnnyColt
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Per me è una questione :

-Di ritmo della lettura : aspettare un mese per il prosieguo di una storia, e poi trovare che finisce in 12-15 pagine...non hai tempo di re-immergerti nella lettura che è già finita...è un po' come quando in televisione mettono la pubblicità a tradimento gli ultimi 5 minuti di film quando è già finito...a mio giudizio la suddivisione della storia negli albi dovrebbe rispettare un po' anche queste questioni di ritmo...diverso è il discorso se uno aspetta di avere tutti gli albi prima di iniziare a leggere la storia...in quel caso non cambia niente.

-Estetico : per me le copertine sono importantissime e parte integrante artistica del tutto, nella musica così come nei fumetti...avere il finale di una storia su un albo con la copertina dedicata alla storia successiva che comincia dopo, lo trovo un che di stridente.

 

Che poi una volta si facevano sempre (o quasi) finire le storie sull'albo successivo per una questione palesemente commerciale (compri l'albo per vedere finire la storia che stai leggendo...cominci a leggere quella dopo, quindi sei invogliato a prendere anche l'albo successivo, e così via ad libitum), allo stesso modo in cui oggi, per questioni pratiche, la fine della storia viene -quasi sempre- fatta coincidere con la fine dell'albo...quindi non ci vedo tanto "libertà artistica assoluta dei bei tempi che furono" vs. "compromessi e costrizioni di oggidì", quanto piuttosto e più prosaicamente, gli sceneggiatori che si devono adeguare alle scelte editoriali del momento.

 

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Ho votato no perché, per dirla francamente, la decisione di far coincidere la fine di una storia con la fine dell'albo era una cosa che aspettavo sin dal 1969. Il vecchio sistema mi urtava i nervi quando ero bambino, figuriamoci ora.

La questione del numero di pagine non è mai stato un problema per nessuno. Il fumetto ameicano ha prodotto capolavori in episodi di 20 pagine o poco più, quello francese in  46.  I primi racconti di Isaac Asimov non dovevano superare un certo numero di parole e sono pilastri della fantascienza.

La verità è che uno scrittore bravo riesce sempre a narrare quello che vuole narrare nello spazio che gli è concesso. Rileggetevi le prime storie di G.L. aBonelli strutturate in capitoli di 32 pagine a striscia e ditemi che in esse manca qualcosa di veramente indispensabile... a parte il fatto che per alcuni di voi pare che dieci pagine di chiacchiere al ristorante con sul tavolo bistecche e patatine fritte  siano, per qualche oscuro motivo, indispensabili

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Sì, però queste 32 pagine a striscia non erano conclusive della storia.... che spesso terminava a un certo punto di un albetto.  Tranne poche eccezioni se non mi sbaglio, come la prima Il Totem Misterioso. Sono le sei di sabato mattina, forse dico cazzate, scusatemi...

Io ho votato per le pagine libere, certe storie sarebbero migliori senza alcune (o molte) pagine inutili o ripetitive. Vogliamo fare esempi recenti? 😀

Altre invece avrebbero magari dei finali meno affrettati.

Personalmente non sarebbe un problema se la storia finisse dopo 5 pagine o a metà dell'albo successivo,  solo un mese in più d'attesa, dal momento che li compro tutti in ogni caso.

Tornando a Bonelli per un attimo e andando OT brevemente, immaginiamo un albetto di 32 strisce con Tex che si subisce uno spiegone mentre cavalca in mezzo alla foresta. La serie non sarebbe durata 7 mesi, altro che 70 anni.

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4 ore fa, navajo warrior dice:

Sì, però queste 32 pagine a striscia non erano conclusive della storia.... che spesso terminava a un certo punto di un albetto.  Tranne poche eccezioni se non mi sbaglio, come la prima Il Totem Misterioso. Sono le sei di sabato mattina, forse dico cazzate, scusatemi...

 

Ti scuso perché in effetti le hai dette.:lol::lol:

Come ho detto chiaramente, ogni storia era uddivisa in episodi di 32 pagine a striscia l'uno e terminava esattamente alla trentaduesima striscia . Quello che è vero è che dursìnte il primo anno di vita editoriale le storie si susseguirono senza soluzione di continuità e senza un inizio ed una fine ben definiti . Questo sistema, però, fu abbandonato definitivamente con l'albo n. 52 della Prima Serie del settembre 1949. 

Va detto che quando nel  1964 si passò al formato ad 80 pag4alcune storie , tra cui la prima, evidentemente pensata per episodi di 32 pagine, terminavano a metà albo ma erano l'eccezione, non la regola, esattamente come oggi.

In sostanza, ripeto, scrivere sceneggiature in multpli di 32 pagine o 80 a striscia non ha mai dato problemi a GLB e se fosse qui oggi non ne avrebbe a scrivere in multipli di 110..

Modificato da Carlo Monni
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6 hours ago, Carlo Monni said:

Come ho detto chiaramente, ogni storia era uddivisa in episodi di 32 pagine a striscia l'uno e terminava esattamente alla trentaduesima striscia . Quello che è vero è che dursìnte il primo anno di vita editoriale le storie si susseguirono senza soluzione di continuità e senza un inizio ed una fine ben definiti . Questo sistema, però, fu abbandonato definitivamente con l'albo n. 52 della Prima Serie del settembre 1949. 

Va detto che quando nel  1964 si passò al formato ad 80 pag4alcune storie , tra cui la prima, evidentemente pensata per episodi di 32 pagine, terminavano a metà albo ma erano l'eccezione, non la regola, esattamente come oggi.

In sostanza, ripeto, scrivere sceneggiature in multpli di 32 pagine o 80 a striscia non ha mai dato problemi a GLB e se fosse qui oggi non ne avrebbe a scrivere in multipli di 110..

 

Mi riallaccio a questo post di Carlo (con cui non concordo solo sul finale) per ricapitolare la storia di Tex (da quel punto di vista).

All'inizio, è una serie ad episodi, in cui trame più lunghe coprono più episodi di una serie in stretta continuità. È come erano le storie di supereroi Marvel, o, per fare un esempio attuale, è quello che succede nell'attuale Tex Willer, in cui seguiamo man mano la storia di Tex Willer in ordine cronologico.

 

Dopo solo 51 albi a striscia scritti così (corrispondenti a 1632 pagine, ovvero a 544 pagine della ristampa gigante, cioè verso la fine del numero 5) GL Bonelli abbandona questa continuità per passare ad avventure separate, che se non fosse per il fatto che a volte fanno riferimenti ad eventi precedenti, potrebbero essere avvenute in qualsiasi ordine. Si prepara "in fiction" a questo passaggio perché proprio nella striscia 51, Tex ritorna nei rangers. Finisce insomma "la storia di Tex Willer, giustiziere solitario" e inizia "la raccolta dei casi risolti da Tex Willer, Texas ranger" (è una semplificazione, come tutti sappiamo anche dopo verranno presentate storie più personali o comunque non legate ai rangers).

 

Questo è il formato "classico" delle storie di Tex per tutti gli anni 50, avventure che si susseguono per più episodi, in genere ciascuno concluso da un cliffhanger, fino a che il finale di un episodio porta a termine l'avventura e l'episodio successivo ne inizierà uno diverso. Pubblicati settimanalmente, sono fatti per essere letti volta per volta, come a seguire una serie TV (non erano ancora i tempi di DVD e Netflix e di bungee-watching)

 

Nel 1964 si passa al formato brossurato da 80 pagine, e come dici giustamente, dopo un primo periodo in cui probabilmente si pubblicavano le storie da 32 rimanenti, si torna ad avere una serie ad episodi in cui ogni episodio ha un inizio e una fine (la fine della storia o un cliffhanger che spinge a comprare l'episodio successivo)

 

Quando questi albetti vengono ristampati nei Tex Gigante, i finali degli albi non coincidono più con i finali delle storie. Quando iniziano a ristampare gli albetti da 80 pagine, non coincidono nemmeno più con i finali degli albetti (e nasce l'usanza dell'aggiungere una nuova striscia finale per "lanciare" l'albo gigante successivo e una striscia iniziale con il riassunto, visto che non si può più affidarsi al riassunto dell'albo a striscia). E questa è una necessità data dal formato, non, come ipotizza qualcuno, una bieca manovra commerciale per spingerti a comprare l'albo successivo! (quello era il lavoro del cliffhamnger...)

 

Fino a qui tutto noto e già detto, OK. Ma poi arriviamo alle storie pubblicate direttamente nel formato da 110 pagine...

 

Tu dici :

6 hours ago, Carlo Monni said:

In sostanza, ripeto, scrivere sceneggiature in multpli di 32 pagine o 80 a striscia non ha mai dato problemi a GLB e se fosse qui oggi non ne avrebbe a scrivere in multipli di 110..

 

...ma GL Bonelli ha scritto per più di 15 anni per albi da 110 pagine... e non si preoccupava più di considerarli episodi!

 

Cioè, con il passaggi alla pubblicazione su albo gigante, senza più le strisce...  cambia anche la sua maniera di scrivere le storie.

 

È in questo periodo che nascono le discussioni di "decine di pagine" (un esagerazione retorica delle discussioni fra forum, se si va a vedere erano molto rare, così come le patatine. In realtà le storie di GL Bonelli avevano un ritmo molto più incalzante di quelle attuali)

 

Non so perchè questo cambio. Forse non se ne preoccuparono perchè nell'albo gigante da sempre gli albi non erano episodi. Forse si era stufato di starsi a preoccupare della divisione in episodi e di metterci un cliffhanger ogni volta. Di certo c'è che questo cambio di struttura della serie si associa a diversi altri cambiamenti che avvengono in quel periodo, di stile, di ritmo (come già detto), anche di temi (Tex diventa molto più innovativo e sperimentale, con storie molto più varie), che tutti insieme portano al "periodo d'oro" della serie, quello in cui fra l'altro le vendite raggiungono il picco massimo.

 

Poi, vedo anche un'altra cosa: che anche adesso che le storie iniziano e finiscono con gli albi... ancora adesso, nessuno considera l'albo un episodio.  Certo, gli autori cercano di terminare l'albo in momenti topici, sapendo che la divisione in albi avverrà in certe pagine, ne tengono conto. Ma è una cosa molto più blanda di una vera divisione in episodi (basta fare il confronto con la serie Tex Willer...)

 

Forse episodi di 110 pagine sono scomodi e difficili da scrivere? Non so, forse è solo consuetudine (oltretutto gran parte delle serie Bonelli ha storie di lunghezza simile... ma qui si potrebbe iniziare a parlare anche di quanto in molte serie questo ha dato vita a storie formulaiche tipo "mostro del mese" o a storie che sembrano a volte gonfiate e a volte troppo ristrette...), ma se fai storie di 330 pagine pubblicate così, a "fette" di 110 pagine, senza che siano veri episodi... è ovvio che la maniera migliore di leggerle è attendere che finiscano.

 

E se devi attendere che finiscano, che differenza c'è se finiscono a metà albo o no? Non sono sempre quel numero di pagine?

 

Boh, non so, questo è un tema su cui ho più domande che risposte. Ma confesso che a volte ho avuto l'impressione che le storie siano state allungate o accorciate per stare in albi da 110 pagine, cioè, che la storia ne abbia risentito.

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red;">45 minuti fa</span>, Diablero dice:

Boh, non so, questo è un tema su cui ho più domande che risposte. Ma confesso che a volte ho avuto l'impressione che le storie siano state allungate o accorciate per stare in albi da 110 pagine, cioè, che la storia ne abbia risentito.

 

E infatti è quello che penso e ho scritto anche io. Alcune storie avrebbero avuto miglior effetto in 190-200 pagine e altre ne avrebbero guadagnato con una decina o più pagine rispetto alle canoniche 220.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Non so perchè questo cambio. Forse non se ne preoccuparono perchè nell'albo gigante da sempre gli albi non erano episodi. Forse si era stufato di starsi a preoccupare della divisione in episodi e di metterci un cliffhanger ogni volta

 

Anche qui ci ha messo lo zampino il caso, perché le prime storie uscite direttamente sul Tex Gigante erano state pensate per il formato a striscia ed  anche facile da dimostrare. Basta contare a blocchi di 80 strisce. Si dice che questo riguardi le store fino a  "Tra due bandiere" compresa  anche se poi, ovviamente, GLB ha risistemato la sceneggiatura delle ultime.

 

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Certo, gli autori cercano di terminare l'albo in momenti topici, sapendo che la divisione in albi avverrà in certe pagine, ne tengono conto Ma è una cosa molto più blanda di una vera divisione in episodi (basta fare il confronto con la serie Tex Willer...)

 

In realtà, no. Io vedo che gli autori ne tengono conto... e tengono conto anche di un'altra cosa, almeno da dopo il  2007 (data non casuale). Ti sei accorto che  quasi sempre nella prima o  nell'ultima pagina di un albo c'è una striscia che potrebbe essere tolta senza che la storia ne risenta? Perché? Per facilitare un'eventuale ristampa in volume ovviamente


 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Boh, non so, questo è un tema su cui ho più domande che risposte. Ma confesso che a volte ho avuto l'impressione che le storie siano state allungate o accorciate per stare in albi da 110 pagine, cioè, che la storia ne abbia risentito.

 

.Penso che sia tutta una questione di percezione. Sapendo che una volta le storie avevano una lunghezza variabile, tendi ad avere questa sensazione ma se ci pensi bene, questo è vero per ogni storia che abbia un numero fisso di pagine... ovvero ogni storia di qualunque personaggio in qualunque parte del mondo.

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