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TWF - Tex Willer Forum

Il Tex di Boselli è veramente Tex?


FranAur
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35 minuti fa, Winchester73 dice:

?????? Mah

 

 

Non capisci? In "Tex Willer" Tex è ancora giovane e rompicollo e giovane come vorresti tu.Lo hai letto? Sai che cos'è? Si direbbe di no.

Modificato da borden
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Non c'è dubbio che la componente "sfasciatutto" di Tex si sia placata fin quasi a sparire.

Non so se dipenda dai tempi che cambiano e dal PC imperante oppure dal diverso carattere deglisceneggiatori post GLB, ma questo è.

E' vero che pare un Tex più maturo, e forse è anche giusto, mi immagino Tex come se fossero passati anni rispetto alle storie di GLB, e quindi un Tex più riflessivo e meno manesco.

 

Venendo alla domanda del topic, la risposta è no, e, aggiungo io, giustamente.

Copiare paro paro GLB sarebbe assurdo. Il Tex di Boselli è il Tex di Boselli, come il Tex di Nizzi è il Tex di Nizzi o quello di Nolitta è quello di Nolitta.

Comincio a stancarmi dei sofismi di quelli che alcuni chiamano "i fanzinari", con tediose e pignole rotture di capello per dimostrare che Tex non è più quello di una volta e che il canone Bonelliano non è rispettato, e quindi Anatema su voi, e bla bla bla.

Tex è tante cose, e comunque nessuno degli autori ha mai veramente tradito il personaggio, al massimo ha scritto brutte storie, ma pochi di quelli che si sono succeduti non hanno davvero capito nulla del personaggio. Forse Faraci ma nemmeno...i difetti erano altri, soprattutto altri. O Segura che era un fenomeno di scrittura ma in effetti non aveva idea di come far dialogare i pards e questo perchè davvero aveva una conoscenza troppo limitata del personaggio.

 

 

3 minuti fa, valerio dice:

 

 

Modificato da valerio
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Mi scuso in anticipo per la lunghezza del post.

 

Da bambini o adolescenti è facile rimanere sbalorditi davanti ad una situazione narrativa, una scena, una storia, solo perchè per mancanza di esperienza (intendo esperienza "culturale") non ne vediamo i debiti, quando non la copiatura totale, da altre opere, siano esse libri, film, cronaca giornalistica o altri fumetti.
Quel senso di stupore è irripetibile, come tutte le "prime volte" in ogni aspetto della vita.

 

Ricordo ancora quando un mio compagno di classe mi disse: "sentita l'ultima canzone di John Lennon? Fantastica, il suo ennesimo capolavoro".
La canzone era "Stand by me".

 

Quando esplose il fenomeno Dan Brown io lo trovai un minestrone scopiazzato e lessicalmente povero di cose scritte da altri, ma persone che frequentavo lo definirono "intrigante", "ben scritto", "imprevedibile", "zeppo di soluzioni originali".

 

Ognuno di noi ha i suoi parametri e i suoi gusti, che si affinano e cambiano nel corso della vita.

 

Ho letto Tex praticamente dalla nascita (mia, non di Tex) ma l'ho abbandonato nella seconda metà degli anni 80, continuando nel frattempo a leggere alcuni "bonellidi" o ex tali (come Mister No, Ken Parker, Nathan Never,  Magico Vento, le mini di Volto Nascosto/Shangai Devil, Saguaro e così via) insieme a tanti fumetti di altro tipo.

 

Perchè lasciai Tex?

Probabilmente, e si capisce forse dalle mie "altre letture", perchè in linea generale l'eroe infallibile senza macchia e senza paura mi sta abbastanza sulle balle adesso, figuriamoci a 20 anni , anche se a 12 anni ne andavo matto.
Oppure perchè lo trovavo datato nei dialoghi e troppo pulito ed anestetizzato nelle situazioni di "vita quotidiana" rispetto al western che mi piaceva allora (la cosa strana è che ho lasciato Tex ma ho continuato a guardare western, classico e non, senza mai smettere).
I maligni potrebbero asserire che nel frattempo c'era stato l'ingresso di Nizzi. :lol2:
Sintetizzando, non mi "piaceva" più.

 

Torniamo al topic: Il Tex di Boselli è veramente Tex?

 

Ho recentemente riletto tre storie del celeberrimo "secondo centinaio" di GLB: "Sulle piste del Nord", "Diablero" e "Il fiore della morte" e le ho trovate tuttora bellissime e magnificamente illustrate.
I miei ricordi di bimbo e di adolescente hanno ripreso lucentezza: "non mi ero sbagliato, erano proprio belle". :wub:
E probabilmente pur restando il mio giudizio complessivo inalterato, a distanza di 40 e rotti anni i suoi motivi sono in parte diversi.

 

Ma anche Boselli ha scritto storie che ho apprezzato moltissimo e sicuramente mi sarebbero piaciute pure 40 anni fa.
Devo fare degli esempi?
Gli Invincibili, Le Navi perdute, Luna insanguinata, Il passato di Carson. :clapping:

 

Non gradisco i Ludlum scritti dai suoi successori o gli apocrifi di Sherlock Holmes, ma ho letto con piacere il Corto Maltese di Canales e Pellejeros (non quello "contemporaneo" di Quenehen e Vivès).

 

Questo per dire che i dogmi, i canoni, mi fanno venire l'orticaria e le "guerre di religione" non mi interessano.

 

I tempi cambiano, il mondo cambia, certe cose possono non piacere o essere inaccettabili (e allora non si comprano più, punto e basta) altre possono rimanere gradevoli e, perchè no, evolvendosi anche migliorare.

 

Non leggerei mai un Tex molestatore di bambini, con Kit gender fluid e Tiger di colore. :blink:
Ma per il bene di Tex mi piacerebbe che si concedesse qualche divagazione con una delle tante belle signore che incrocia nelle sue avventure. :ok:
E' un essere umano e l'astinenza non ha mai fatto bene a nessuno.

 

Il Tex di Boselli (e più che mail il suo scapestrato giovane Tex Willer) trasuda amore per il personaggio, affetto per il creatore e rispetto per la tradizione.

Non è lo stesso Tex di GLB, Nolitta, Nizzi, Ruju, Manfredi, Faraci?
Per fortuna no, è il Tex di Boselli.


Come tutti i lettori posso criticare una storia, disapprovare una scelta narrativa, storcere il naso su un dialogo, ma di una cosa sono sicuro: senza Boselli non avrei mai ripreso a leggere Tex (quasi) tutti i mesi e certamente non avrei recuperato tutti gli arretrati che ho acquistato negli ultimi due anni.

 

E se in futuro non mi piacerà più, o non mi ritroverò più nel suo Tex, smetterò di comprarlo.

Non è così difficile.

Modificato da Augustus McCrae
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