Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

La successione di G.L. Bonelli


Ronin
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

Comunque, anche sta storia che ogni autore debba essere "GLBonelliano" ha un pò stufato. Bonelli probabilmente avrebbe detestato ogni versione successiva. Quella di Nizzi (magari perchè troppo investigativo o troppo humor), quello di Sergio già lo considerava malissimo, quello di Borden io credo lo avrebbe considerato lontanissimo dal suo. E' normale.

Nessuno può essere identico a lui, non sarebbe nemmeno serio.

E GLB avrebbe fatto così e GLB avrebbe fatto colà.

Basta.

GLB non c'è più, la sua creatura è stata (ottimamente, secondo me), presa in mano da altri grandi autori e ognuno ci ha messo del suo. Fatte salve certe caratteristiche di base del personaggio, ognuno che faccia il suo Tex come meglio crede, purchè mantenga un livello di eccellenza, che è quello che si richiede a un fumetto storico e leggendario come Tex.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, borden dice:

E purtroppo GL non aveva messo in conto di non essere immortale. O di non avere molta voce in capitolo, altresì.

 

Ma questa lontananza fra la casa editrice e l'autore è stata voluta o accettata da GLB perchè voleva solo dedicarsi alla scrittura, oppure è stata subita.

Mi chiedo se anche Nizzi, come è successo con te, avesse avuto il divieto di affrontare alcuni temi. Vedi i vari ritorni. E chissa quali bellissime storie abbiamo perso a causa di questi divieti, considerato che era nel periodo di massima ispirazione.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

52 minuti fa, valerio dice:

Comunque, anche sta storia che ogni autore debba essere "GLBonelliano" ha un pò stufato.

Beh secondo me deve ispirarsi per forza a Glb e sentirselo dentro...se no Tex non viene fuori.

 

52 minuti fa, valerio dice:

ognuno che faccia il suo Tex come meglio crede, purchè mantenga un livello di eccellenza, che è quello che si richiede a un fumetto storico e leggendario come Tex.

Deve farlo seguendo canoni fondamentali... c'è un curatore apposta ora che sovraintende.secondo me è il fumetto più difficile da scrivere proprio perché è quello dove un autore ha più difficoltà ad innovare senza incappare nel rischio di stravolgere il personaggio...e in più devi sentire dentro Tex e il contesto... sembra banale dirlo ma è così

Modificato da Barbanera
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ok. Tutte le mie curiosità sono state soddisfatte. Certo, con tutto il rispetto per i diretti interessati, mi permetto di dire che, pur trattandosi della serie-traino dell'intera Casa Editrice, questa discussione evidenzia che la gestione di "Tex" non è stata esente da "errori" (le virgolette non sono casuali). E' quantomeno strano che l'autore di punta della Bonelli (e sfido chiunque a dire che G.L. Bonelli non lo sia stato fino almeno al suo ritiro) non venga in alcun modo coinvolto nella cura redazionale del suo personaggio. Va bene che G.L. aveva il suo caratterino, va bene che preferiva dedicarsi solo alla scrittura ma, stando cosi le cose, poi non ci si deve stupire di quello che è successo. G.L. cerca di perpetuare sè stesso avvalendosi dell'aiuto di alcuni giovani collaboratori mentre il figlio Sergio, a sua insaputa, aveva già messo Nizzi al lavoro sul suo personaggio. E' una situazione che ha del paradossale. E, infatti, il tentativo di autoclonazione del creatore di Tex, come dettoci dallo stesso Borden, non va a buon fine mentre il personaggio viene affidato completamente a Nizzi il quale fa del suo meglio per proporre una versione del ranger quanto più possibile vicina all'originale seguendo le indicazioni di Sergio Bonelli e Decio Canzio. Alla fine G.L. si allontana definitivamente da Tex (ultima storia accreditata "il medaglione indiano" è del 1991 ma probabile che fosse stata scritta diversi anni prima) mentre Nizzi, oberato dal superlavoro e dalle responsabilità, finisce per andare in crisi creativa (tra il 1992 e il 1993 mi pare..) e costringe Sergio Bonelli a creare la famosa task force di emergenza da cui è venuto fuori anche il nostro Borden con il suo "Il passato di Carson".

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

57 minuti fa, Ronin dice:

Ok. Tutte le mie curiosità sono state soddisfatte. Certo, con tutto il rispetto per i diretti interessati, mi permetto di dire che, pur trattandosi della serie-traino dell'intera Casa Editrice, questa discussione evidenzia che la gestione di "Tex" non è stata esente da "errori" (le virgolette non sono casuali). E' quantomeno strano che l'autore di punta della Bonelli (e sfido chiunque a dire che G.L. Bonelli non lo sia stato fino almeno al suo ritiro) non venga in alcun modo coinvolto nella cura redazionale del suo personaggio. Va bene che G.L. aveva il suo caratterino, va bene che preferiva dedicarsi solo alla scrittura ma, stando cosi le cose, poi non ci si deve stupire di quello che è successo. G.L. cerca di perpetuare sè stesso avvalendosi dell'aiuto di alcuni giovani collaboratori mentre il figlio Sergio, a sua insaputa, aveva già messo Nizzi al lavoro sul suo personaggio. E' una situazione che ha del paradossale. E, infatti, il tentativo di autoclonazione del creatore di Tex, come dettoci dallo stesso Borden, non va a buon fine mentre il personaggio viene affidato completamente a Nizzi il quale fa del suo meglio per proporre una versione del ranger quanto più possibile vicina all'originale seguendo le indicazioni di Sergio Bonelli e Decio Canzio. Alla fine G.L. si allontana definitivamente da Tex (ultima storia accreditata "il medaglione indiano" è del 1991 ma probabile che fosse stata scritta diversi anni prima) mentre Nizzi, oberato dal superlavoro e dalle responsabilità, finisce per andare in crisi creativa (tra il 1992 e il 1993 mi pare..) e costringe Sergio Bonelli a creare la famosa task force di emergenza da cui è venuto fuori anche il nostro Borden con il suo "Il passato di Carson".

 

 

Scusa, ma in che mondo vivi? Credi che ci sia davvero un'azienda che abbia funzionato meglio di così? Quali altri esempi vuoi portare di perfetta gestione aziendale? E' un personaggio di successo da SETTANTADUE ANNI. Devo aggiungere altro? O non sarai più saggio tacendo?:lol: 

 

 

E quando è andato in pensione Bonelli aveva settantasette anni, Non era un ragazzino.. Sino a quel momento si era occupato eccome della lettura delle storie. Fino all'arrivo di  Nizzi, le prime delle quali lesse in ogni caso.

 

Modificato da borden
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Scusa, Borden, non mi pare che, sulla base di quanto detto, la gestione di Tex sia stata priva di mancanze. Non si può certo pensare che un autore di oltre 70 anni possa garantire il futuro di una serie no? Di conseguenza era più che naturale pensare per tempo ad un oculato avvicendamento ai testi di Tex. Cosa che non è stata mai fatta, visto che, come ho evidenziato, da una parte G.L Bonelli pensava a continuare a scrivere all'infinito (con qualche aiutino...) e dall'altra Sergio Bonelli arruolava uno scrittore come Nizzi chiedendogli di fare storie che ricalcassero quanto più possibile quelle del padre? Ti sembra una gestione lungimirante questa? A me no. E del resto il crollo delle copie vendute (circa la metà  dei lettori se non erro andarono persi..) non si può certo imputare solo alla concorrenza dei cartoni animati giapponesi no? Io ti riconosco il merito di aver proposto un nuovo modo di scrivere Tex ma il tuo debutto nella serie regolare (escludiamo la storia del Maestro..) è del settembre 1994. Fino ad allora non mi pare che si fossero fatte delle scelte oculate. Tutto qui. E sulla lettura delle storie di Nizzi da parte di G. L,. Bonelli (oh lo so lo so che il tamburino recitava "consulenza e supervisione: G. L. Bonelli) ho i miei dubbi..

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

All'incirca di Nizzi due storie SCRITTE nel 1982, due nel 1983 (di cui una è  il texone di Buzzelli), quattro nel 1984... Solo dal 1985 inizia a occuparsi "in grande" del personaggio. Storie che ovviamente furono pubblicate uno o due anni dopo la data di inizio dei lavori. Gli fu chiesto, dopo le due disegnate da Letteri in quel lasso temporale, di non dare più un'impostazione da "giallo" alle storie, Sergio disapprovava, a Canzio invece piacevano ma non comandava lui.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Ronin dice:

Scusa, Borden, non mi pare che, sulla base di quanto detto, la gestione di Tex sia stata priva di mancanze. Non si può certo pensare che un autore di oltre 70 anni possa garantire il futuro di una serie no? Di conseguenza era più che naturale pensare per tempo ad un oculato avvicendamento ai testi di Tex. Cosa che non è stata mai fatta, visto che, come ho evidenziato, da una parte G.L Bonelli pensava a continuare a scrivere all'infinito (con qualche aiutino...) e dall'altra Sergio Bonelli arruolava uno scrittore come Nizzi chiedendogli di fare storie che ricalcassero quanto più possibile quelle del padre? Ti sembra una gestione lungimirante questa? A me no. E del resto il crollo delle copie vendute (circa la metà  dei lettori se non erro andarono persi..) non si può certo imputare solo alla concorrenza dei cartoni animati giapponesi no? Io ti riconosco il merito di aver proposto un nuovo modo di scrivere Tex ma il tuo debutto nella serie regolare (escludiamo la storia del Maestro..) è del settembre 1994. Fino ad allora non mi pare che si fossero fatte delle scelte oculate. Tutto qui. E sulla lettura delle storie di Nizzi da parte di G. L,. Bonelli (oh lo so lo so che il tamburino recitava "consulenza e supervisione: G. L. Bonelli) ho i miei dubbi..

 

 

Sinceramente non capisco quel che intendi dire. Trovo che la scelta e l'addestramento di Nizzi siano stati un'ottima scelta editoriale. Tra l'altro Tex ha avuto pochissimi autori. Altra eccellente scelta. Dove sta il tuo problema? Che cosa avrebbe dovuto fare la Bonelli, di grazia?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mah, a me pare che Nizzi e Boselli siano stati due manne dal cielo per Tex. E anche Sergio, nella sua sostanziale estraneità, ha dato alcuni lavori di grande valore che hanno arricchito la saga (con buona pace di GLB al limite).

Meglio pochi autori ma buoni per dare continuità, che molti e così così...

Chi avrebbe potuto trovare Tex di migliore? Io non ho nomi. Forse il solo berardi, ma sappiamo come è andata.

Poi chiaro, non tutto è perfetto ma la perfezione è difficile.

Modificato da valerio
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Allora, Borden, tanto per cominciare io seguo e apprezzo il tuo lavoro da tanti anni.  Cosi come apprezzo ogni tipo di lavoro fatto bene. Ora, non so cosa ti abbia fatto cosi irritare ma, perdonami,  affermare che le miei osservazioni sono incomprensibili dopo che le ho esposte cosi chiaramente davvero mi lascia sorpreso. Provo a spiegarmi più chiaramente. Innanzitutto, una volta acclarato che l'avanzare dell'età impediva a Bonelli senior di assicurare una produzione tale da garantire la regolare uscita in edicola era più che naturale pensare a trovare dei sostituti adatti no? E invece, escluso Grecchi, non si trovò di meglio che sperimentare Guido Nolitta nei panni di sceneggiatore texiano. Era palese che si trattava di una soluzione provvisoria e infatti non è questo il punto. Come da te stesso affermato qualche post fa la mancanza di comunicazione tra G.L, Bonelli e la casa editrice (in termini più semplici la mano destra non sa cosa fa la sinistra) ebbe come conseguenza che da una parte il vecchio Bonelli pensava di continuare a scrivere con l'appoggio dei suoi giovani pard (tu e Giorgio) e dall'altra Sergio Bonelli aveva già messo Nizzi al suo posto a sua completa insaputa. Se non è un errore questo! Io dico semplicemente che non è una strategia oculata quella di tenere fuori l'autore principale dei testi di una serie dalla sua gestione editoriale e credo che i risultati di questa scelta si siano visti. Mi chiedi cosa avrebbe dovuto fare la bonelli secondo me? Non ho problemi a risponderti: si poteva cercare di coinvolgere altri autori oltre a grecchi, e ho fatto anche qualche nome. Si poteva dare più fiducia a Berardi dopo la sua prima prova. Si poteva cooptare qualche altro autore oltre a te e Medda nel 1993. Detto questo,  ti saluto con molto affetto e mi aspetto una replica un pò meno irritata. Ah, per inciso, io non ho nessun problema specie se le storie mi soddisfano!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Ronin dice:

Allora, Borden, tanto per cominciare io seguo e apprezzo il tuo lavoro da tanti anni.  Cosi come apprezzo ogni tipo di lavoro fatto bene. Ora, non so cosa ti abbia fatto cosi irritare ma, perdonami,  affermare che le miei osservazioni sono incomprensibili dopo che le ho esposte cosi chiaramente davvero mi lascia sorpreso. Provo a spiegarmi più chiaramente. Innanzitutto, una volta acclarato che l'avanzare dell'età impediva a Bonelli senior di assicurare una produzione tale da garantire la regolare uscita in edicola era più che naturale pensare a trovare dei sostituti adatti no? E invece, escluso Grecchi, non si trovò di meglio che sperimentare Guido Nolitta nei panni di sceneggiatore texiano. Era palese che si trattava di una soluzione provvisoria e infatti non è questo il punto. Come da te stesso affermato qualche post fa la mancanza di comunicazione tra G.L, Bonelli e la casa editrice (in termini più semplici la mano destra non sa cosa fa la sinistra) ebbe come conseguenza che da una parte il vecchio Bonelli pensava di continuare a scrivere con l'appoggio dei suoi giovani pard (tu e Giorgio) e dall'altra Sergio Bonelli aveva già messo Nizzi al suo posto a sua completa insaputa. Se non è un errore questo! Io dico semplicemente che non è una strategia oculata quella di tenere fuori l'autore principale dei testi di una serie dalla sua gestione editoriale e credo che i risultati di questa scelta si siano visti. Mi chiedi cosa avrebbe dovuto fare la bonelli secondo me? Non ho problemi a risponderti: si poteva cercare di coinvolgere altri autori oltre a grecchi, e ho fatto anche qualche nome. Si poteva dare più fiducia a Berardi dopo la sua prima prova. Si poteva cooptare qualche altro autore oltre a te e Medda nel 1993. Detto questo,  ti saluto con molto affetto e mi aspetto una replica un pò meno irritata. Ah, per inciso, io non ho nessun problema specie se le storie mi soddisfano!

Ma sei sicuro che non sia Berardi che non ha mai davvero voluto scrivere Tex (senza contare il fatto che avrebbe dovuto mettersi al servizio del personaggio e di un curatore)?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io questo non posso saperlo. Al limite deve rispondere Borden. 

E comunque ha già detto chiaramente che la sua storia di esordio non era piaciuta a Sergio Bonelli. Quindi non credo che sia stato Berardi a non voler proseguire su Tex.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Ronin dice:

Io questo non posso saperlo. Al limite deve rispondere Borden. 

E comunque ha già detto chiaramente che la sua storia di esordio non era piaciuta a Sergio Bonelli. Quindi non credo che sia stato Berardi a non voler proseguire su Tex.

Mah..io so che in tempi più recenti ha fatto un pò il divo non volendo accettare le correzioni di chi di dovere, poi non so..

Quanto a Segio, mi sa che erano parecchie le cose che non gli piacevano. Non si sa più quanti soggetti o quante scene abbia tagliato a Nizzi e Boselli. Era suo diritto eh, comunque.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Questa storia di Berardi che avrebbe fatto il divo l'ho sentita pure io. Aspettiamo di sentire che ne dice il curatore della serie.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">37 minuti fa</span>, Ronin dice:

Questa storia di Berardi che avrebbe fatto il divo l'ho sentita pure io. Aspettiamo di sentire che ne dice il curatore della serie.

 

Che è proprio quello che ne ha parlato. La notizia proviene proprio da lui. A Berardi era stata chiesta una modifica minima ovvero far tirare qualche pugno in più a Carson in una scena in cui doveva essere poi steso dai nemici e lui avrebbe più o meno risposto: troppi paletti , lascio perdere.

Se a voi sembrano davvero troppi paletti...

 

<span style="color:red;">54 minuti fa</span>, valerio dice:

Ma sei sicuro che non sia Berardi che non ha mai davvero voluto scrivere Tex (senza contare il fatto che avrebbe dovuto mettersi al servizio del personaggio e di un curatore)?

 

Gli fu chiesto  nell'estate del 2006 quando, senza preavviso, Nizzi, si prese una lunga vacanza lasciando anche a metà alcune sceneggiature, vacanza che sarebbe stata il preludio al suo abbandono di un paio d'anni dopo . Beratdi rispose picche.

 

 

<span style="color:red;">4 ore fa</span>, borden dice:

Non so quali siano stati i soggetti bocciati a Nizzi, se gli è successo oppure no.

 

Io ne conosco solo uno: quello de "L'assedio di Mezcali" nel 2007 o 2008, l'ultimo che propose a Canzio comunque.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Ronin dice:

Allora, Borden, tanto per cominciare io seguo e apprezzo il tuo lavoro da tanti anni.  Cosi come apprezzo ogni tipo di lavoro fatto bene. Ora, non so cosa ti abbia fatto cosi irritare ma, perdonami,  affermare che le miei osservazioni sono incomprensibili dopo che le ho esposte cosi chiaramente davvero mi lascia sorpreso. Provo a spiegarmi più chiaramente. Innanzitutto, una volta acclarato che l'avanzare dell'età impediva a Bonelli senior di assicurare una produzione tale da garantire la regolare uscita in edicola era più che naturale pensare a trovare dei sostituti adatti no? E invece, escluso Grecchi, non si trovò di meglio che sperimentare Guido Nolitta nei panni di sceneggiatore texiano. Era palese che si trattava di una soluzione provvisoria e infatti non è questo il punto. Come da te stesso affermato qualche post fa la mancanza di comunicazione tra G.L, Bonelli e la casa editrice (in termini più semplici la mano destra non sa cosa fa la sinistra) ebbe come conseguenza che da una parte il vecchio Bonelli pensava di continuare a scrivere con l'appoggio dei suoi giovani pard (tu e Giorgio) e dall'altra Sergio Bonelli aveva già messo Nizzi al suo posto a sua completa insaputa. Se non è un errore questo! Io dico semplicemente che non è una strategia oculata quella di tenere fuori l'autore principale dei testi di una serie dalla sua gestione editoriale e credo che i risultati di questa scelta si siano visti. Mi chiedi cosa avrebbe dovuto fare la bonelli secondo me? Non ho problemi a risponderti: si poteva cercare di coinvolgere altri autori oltre a grecchi, e ho fatto anche qualche nome. Si poteva dare più fiducia a Berardi dopo la sua prima prova. Si poteva cooptare qualche altro autore oltre a te e Medda nel 1993. Detto questo,  ti saluto con molto affetto e mi aspetto una replica un pò meno irritata. Ah, per inciso, io non ho nessun problema specie se le storie mi soddisfano!

 

 

Ma no, nessuna irritazione. Semplicemente mi sembra che non si potesse fare di meglio. Quello che voleva GL era impossibile, le sue forze si stavano esaurendo e doveva passare la mano. Fu lui a chiedere che all'inizio Tex restasse in famiglia, ergo Nolitta. La scelta editoriale intelligente fu la scoperta e l'arruolamento di Nizzi. Su D'Antonio e Berardi ho già detto,  devo ripeterlo ancora? (E non dire che mi irrito :P). Si può sapere quale altro autore si poteva cooptare oltre a me e Medda? Quelli da te citati non furono mai presi in considerazione e con ragione. Chi hai citato? Missaglia? Andiamo...  Castelli non conosceva e non conosce Tex. Sclavi sì, ma già su Zagor e Mister No è stato trasgressivo e superoriginale! Credimi, non si sarebbe adattato a Tex. E non avremmo avuto Dylan.  Quindi, detto con molta franchezza, nessuno di costoro avrebbe fatto meglio di Nizzi! Per tacere di chi l'ha seguito. Ne sono convinto, perché conosco i miei polli... E probabilmente non saremmo andati così a gonfie vele negli ultimi 40 anni.  E se a te sembra che abbiamo perduto delle copie, io, che gi anni Sessanta e Settanta li ricordo bene ed erano almeno dieci volte più attivi e creativi di adesso come offerta generale, dalla musica ai fumetti al cinema etc, , dico che è un miracolo che ne abbiamo conservate così tante. 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Ronin dice:

 . E del resto il crollo delle copie vendute (circa la metà  dei lettori se non erro andarono persi..) non si può certo imputare solo alla concorrenza dei cartoni animati giapponesi no?  

 

 

Questa tua frase fa capire che non hai affatto il polso della situazione. Ma che c'entrano i cartoni animati?  E'  cambiato il mondo! E sono rimasti solo Tex, Diabolik. Topolino  e Alan Ford. E tra questi, chi ha ancora un grande successo?...

Ma forse hai dei dati non corretti. Il "crollo" del venduto che tu immagini non c'è mai stato, figurarsi. Solo una lenta fisiologica diminuzione, come accade a ogni periodico, ma a Tex molto meno che a tutti gli altri. Per scendere alla metà delle copie degli anni Settanta ci sono voluti 40 anni!

Modificato da borden
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

La scelta editoriale intelligente fu la scoperta e l'arruolamento di Nizzi.

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

Quindi, detto con molta franchezza, nessuno di costoro avrebbe fatto meglio di Nizzi!

 

Ed è un gran merito di Sergio Bonelli, il quale scoprì Nizzi leggendo Larry Yuma e pensò che quell'autore potesse andar bene per Tex. In realtà questa circostanza non cessa di sorprendermi: le storie di Larry Yuma non erano granché, e soprattutto presentavano lo stesso problema che GLB imputava a Grecchi in relazione al numero di tavole delle storie: le avventure di Larry yuma erano fatte di poche tavole, ragion per cui le perplessità di GLB su Grecchi potevano ben riflettersi anche sulla tenuta di Nizzi. Il fatto che quest'ultimo sia stato l'autore che è stato, fa capire come davvero Sergio Bonelli sia stato un mago ad estrarre cotanto coniglio dal cilindro! 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Beh, non pareva un thread tanto promettente, e invece si è dimostrato interessantissimo, soprattutto per i post di Borden. È un peccato che (a quanto ne so) non abbia mai scritto in maniera più estesa e dettagliata su G.L.Bonelli e sul periodo in cui ha lavorato per lui.  Leggo (e rileggo) storie di G.L. Bonelli da quando ho imparato a leggere, ma su di lui personalmente c'è pochissimo (o meglio, ci sono maree di articoli...  ma quasi tutti ripetono le stesse 4-5 banalità, le date e poco altro)

 

E, a pensarci, è abbastanza strano: ve lo immaginate se nel fumetto USA, si fossero fatte così poche interviste e si fosse scritto così poco su Stan Lee? Eppure Stan Lee, nonostante la sua fama e i suoi meriti, non è mai stato lo sceneggiatore più venduto d'America al livello in cui lo è stato G.L. Bonelli in Italia.  Credo che qui c'entri lo snobismo culturale e l'altezzosa ottusità della "cultura" italiana, con il suo disprezzo per tutto ciò che è "popolare" (basta vedere come paradossalmente, il fatto che Bonelli vendesse più di tutti ha fatto sì che pochissimi si siano ispirati a lui, come se fosse stato un marchio d'infamia... "quello vende e non fa fallire gli editori, che schifo!"  :rolleyes: )

 

Sull'idea di Bonelli di "allevarsi in casa"  i successori, non era un idea tanto peregrina, ci sono stati molti casi del genere, soprattutto nel fumetto sindacato americano, dove non era raro che l'assistente prendesse ad un certo punto le redini di strip pubblicate da decenni (certo, erano quasi sempre anche i disegnatori della strip, e i disegnatori delle strip dovendo produrre molto hanno praticamente sempre assistenti... è molto più raro per gli sceneggiatori puri). Prendendo assistenti ancora "acerbi" avrebbe prima potuto controllare di più le storie, e poi "plasmarli" in maniera che fossero il più simile possibile a lui. Solo che, come è già stato detto, l'ha fatto troppo tardi quando ormai non c'era più tempo...

 

Viceversa, dal punto di vista dell'editore appare più sensata la decisione di Sergio Bonelli di affidarsi a comprovati professionisti (fra cui lui stesso, per un po'): gente che poteva garantire una produzione di storie adeguata senza dare problemi. Certo che però, se ti affidi ad autori già affermati con anni di carriera alle spalle, vuol dire che hanno già anche uno stile consolidato, e quindi difficilmente il personaggio sarà totalmente rispettato (anche la tanto strombazzata fedeltà di Nizzi al canone bonelliano....   non esiste. Se non nell'illusione ottica di chi vede in realtà la fedeltà del Tex di Nizzi... al Tex di Nizzi.  E poi ovviamente esiste nelle interviste, dove Nizzi dice cose che ti fanno dubitare che abbia davvero letto con attenzione le storie di GL Bonelli, tipo "Tex è sempre al centro della scena" che implica che non ha mai letto il figlio di Mefisto, La Cella della Morte, El Paso, San Francisco e una buona metà delle storie del periodo d'oro)

 

La cosa strana, è che fra i tre "big" che si sono cimentati su Tex per primi negli anni 80....  quello più simile complessivamente a GL.Bonelli (anche se probabilmente gli era costato un certo sforzo e non so quando avrebbe resistito ad mimetizzarsi così), era stato proprio Berardi!  Proprio quello che era sembrato il meno adatto a Sergio Bonelli (che invece era lui, e di gran lunga, l'ultima persona che avrebbe dovuto scrivere Tex... ma forse le cose sono legate, se Sergio Bonelli vedeva Tex come lo scriveva, ovvio che chiunque l'avesse scritto come suo padre gli sarebbe sembrato non adatto...)

  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Che è proprio quello che ne ha parlato. La notizia proviene proprio da lui. A Berardi era stata chiesta una modifica minima ovvero far tirare qualche pugno in più a Carson in una scena in cui doveva essere poi steso dai nemici e lui avrebbe più o meno risposto: troppi paletti , lascio perdere.

Se a voi sembrano davvero troppi paletti...

 

 

Gli fu chiesto  nell'estate del 2006 quando, senza preavviso, Nizzi, si prese una lunga vacanza lasciando anche a metà alcune sceneggiature, vacanza che sarebbe stata il preludio al suo abbandono di un paio d'anni dopo . Beratdi rispose picche.

 

 

 

Io ne conosco solo uno: quello de "L'assedio di Mezcali" nel 2007 o 2008, l'ultimo che propose a Canzio comunque.

Sempre preciso e puntuale in tutti i dettagli, Carlo!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Bos, quali sono i soggetti scritti da Giorgio o te, approvati e sceneggiati da GL Bonelli?

 

Il mistero della miniera

Ore disperate

Linciaggio

Un mondo perduto

La minaccia invisibile

 

Ce ne sono altri, a tua memoria? :)

Modificato da kento
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Leo dice:

 

 

Ed è un gran merito di Sergio Bonelli, il quale scoprì Nizzi leggendo Larry Yuma e pensò che quell'autore potesse andar bene per Tex. In realtà questa circostanza non cessa di sorprendermi: le storie di Larry Yuma non erano granché, e soprattutto presentavano lo stesso problema che GLB imputava a Grecchi in relazione al numero di tavole delle storie: le avventure di Larry yuma erano fatte di poche tavole, ragion per cui le perplessità di GLB su Grecchi potevano ben riflettersi anche sulla tenuta di Nizzi. Il fatto che quest'ultimo sia stato l'autore che è stato, fa capire come davvero Sergio Bonelli sia stato un mago ad estrarre cotanto coniglio dal cilindro! 

Ma guarda, Leo, io, da abbonato fedele del "Giornalino" conoscevo bene e apprezzavo Larry Yuma (e quindi il lavoro di Nizzi) ma ero altrettanto consapevole che un pistolero le cui avventure venivano pubblicate su un settimanale delle Edizioni Paoline con un pubblico di riferimento di bambini o quantomeno ragazzini era un personaggio costruito secondo delle caratteristiche ben precise. E infatti sparava più che altro per disarmare e spesso sistemava gli avversari a suon di pugni, giusto per intenderci. Credo che le perplessità su Nizzi si potessero focalizzare più su questo aspetto che non sullo scarso numero di pagine sceneggiate per le storie di Larry. Poi Nizzi è stato messo alla prova su Mister No appunto per vedere la sua tenuta su storie lunghe e direi che ha superato l'esame tirando fuori una storia gradevole come "Paura nei Caraibi" e un quasi capolavoro come "Un ragazzo chiamato Santiago". Ritengo quindi che l'elemento decisivo della sua promozione su Tex sia stato proprio il banco di prova superato su un personaggio bonelliano (rectius nolittiano) come il pilota amazzonico. A questo punto , però, e spero di non ripetermi, visto che uno sceneggiatore di mestiere come Missaglia (più o meno coetaneo di Grecchi e con un curriculum non inferiore al Nizzi di inizio anni '80 visto che aveva già alle spalle il western  "Jesus" che non era certo una serie edulcorata) era stato messo al lavoro anche lui sulla serie del pilota di Manaus e con risultati più che incoraggianti. Di conseguenza penso che, realisticamente, gli si poteva dare la chance di provare con una sceneggiatura texiana.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Curioso il fatto che a Nizzi sia stato bocciato il soggetto di "l'assedio di Mezcali". E' un soggetto iperclassico di un assedio indiano.

Sarà stato perchè troppo abusato, forse..

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Ronin dice:

Ma guarda, Leo, io, da abbonato fedele del "Giornalino" conoscevo bene e apprezzavo Larry Yuma (e quindi il lavoro di Nizzi) ma ero altrettanto consapevole che un pistolero le cui avventure venivano pubblicate su un settimanale delle Edizioni Paoline con un pubblico di riferimento di bambini o quantomeno ragazzini era un personaggio costruito secondo delle caratteristiche ben precise. E infatti sparava più che altro per disarmare e spesso sistemava gli avversari a suon di pugni, giusto per intenderci. Credo che le perplessità su Nizzi si potessero focalizzare più su questo aspetto che non sullo scarso numero di pagine sceneggiate per le storie di Larry. Poi Nizzi è stato messo alla prova su Mister No appunto per vedere la sua tenuta su storie lunghe e direi che ha superato l'esame tirando fuori una storia gradevole come "Paura nei Caraibi" e un quasi capolavoro come "Un ragazzo chiamato Santiago". Ritengo quindi che l'elemento decisivo della sua promozione su Tex sia stato proprio il banco di prova superato su un personaggio bonelliano (rectius nolittiano) come il pilota amazzonico. A questo punto , però, e spero di non ripetermi, visto che uno sceneggiatore di mestiere come Missaglia (più o meno coetaneo di Grecchi e con un curriculum non inferiore al Nizzi di inizio anni '80 visto che aveva già alle spalle il western  "Jesus" che non era certo una serie edulcorata) era stato messo al lavoro anche lui sulla serie del pilota di Manaus e con risultati più che incoraggianti. Di conseguenza penso che, realisticamente, gli si poteva dare la chance di provare con una sceneggiatura texiana.

 

Hai ragione. Probabilmente il banco di prova decisivo è stato proprio Mister No. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">9 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Ma no, nessuna irritazione. Semplicemente mi sembra che non si potesse fare di meglio. Quello che voleva GL era impossibile, le sue forze si stavano esaurendo e doveva passare la mano. Fu lui a chiedere che all'inizio Tex restasse in famiglia, ergo Nolitta. La scelta editoriale intelligente fu la scoperta e l'arruolamento di Nizzi. Su D'Antonio e Berardi ho già detto,  devo ripeterlo ancora? (E non dire che mi irrito :P). Si può sapere quale altro autore si poteva cooptare oltre a me e Medda? Quelli da te citati non furono mai presi in considerazione e con ragione. Chi hai citato? Missaglia? Andiamo...  Castelli non conosceva e non conosce Tex. Sclavi sì, ma già su Zagor e Mister No è stato trasgressivo e superoriginale! Credimi, non si sarebbe adattato a Tex. E non avremmo avuto Dylan.  Quindi, detto con molta franchezza, nessuno di costoro avrebbe fatto meglio di Nizzi! Per tacere di chi l'ha seguito. Ne sono convinto, perché conosco i miei polli... E probabilmente non saremmo andati così a gonfie vele negli ultimi 40 anni.  E se a te sembra che abbiamo perduto delle copie, io, che gi anni Sessanta e Settanta li ricordo bene ed erano almeno dieci volte più attivi e creativi di adesso come offerta generale, dalla musica ai fumetti al cinema etc, , dico che è un miracolo che ne abbiamo conservate così tante. 

 

 

Questa tua frase fa capire che non hai affatto il polso della situazione. Ma che c'entrano i cartoni animati?  E'  cambiato il mondo! E sono rimasti solo Tex, Diabolik. Topolino  e Alan Ford. E tra questi, chi ha ancora un grande successo?...

Ma forse hai dei dati non corretti. Il "crollo" del venduto che tu immagini non c'è mai stato, figurarsi. Solo una lenta fisiologica diminuzione, come accade a ogni periodico, ma a Tex molto meno che a tutti gli altri. Per scendere alla metà delle copie degli anni Settanta ci sono voluti 40 anni!

Innanzitutto ti dico che sono molto compiaciuto nel constatare che una persona intelligente come te non poteva irritarsi per cosi poco. Poi ti ringrazio per i dettagli inediti del rapporto di lavoro tra te e G. L Bonelli in coppia con Giorgio (a proposito, lui lavora in tutt'altro campo, vero?) e quindi passo a risponderti partendo proprio dai dati di vendita. A quanto ho sempre letto e sentito c'è stato un vero e proprio crollo delle copie vendute all'inizio degli anni '80. Si passò, secondo i dati che sono stati diffusi, dalle 700.000 del decennio precedente a circa 350.000. In altre parole, metà dei lettori. Se non è un crollo questo! E, visto che proprio in quel periodo, oltre ai cartoni giapponesi che impazzavano sulle reti private (me li ricordo bene) c'era stato anche un affacciarsi di altri media (pc domestici, consolle di videogames, i telefilm) che di sicuro facevano concorrenza ai fumetti per quanto riguarda i passatempi dei ragazzini e, per gran parte di loro, li soppiantavano del tutto. Se poi questi dati di mia conoscenza sono errati, ti pregherei di fornirci il quadro esatto della situazione. Su Missaglia ho già detto la mia in un altro post. Sul tentativo di Bonelli senior di crearsi dei successori in casa sono perfettamente d'accordo con le considerazioni di Diablero e aggiungo che, a mio parere, i risultati dati dall'unica storia da voi pubblicata, ovvero la prima del Maestro, sia pur rimaneggiata più volte, erano tali da poter consentire la prosecuzione dell'esperimento. Peccato fosse ormai tardi, data l'età di Bonelli. Su Sclavi penso che, forse, si poteva insistere di più piuttosto che tenerlo relegato al ruolo di anonimo revisore di sceneggiature. Certo, commissionargli delle storie comportava dei rischi ma a questo punto mi chiedo se fosse più azzardato puntare su un autore proveniente da un settimanale cattolico per ragazzi(con tutte le limitazioni del caso) oppure puntare su un altro già rodato da anni di redazione e che già aveva lavorato sul personaggio? Su Berardi abbiamo già discusso e non ci torno.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.