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TWF - Tex Willer Forum

Su Nizzi e Letteri


Diablero
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  • Sceriffi
<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, valerio dice:

Ma perchè Letteri non parlava con gli sceneggiatori?

Parlò con Berardi, mentre disegnava "Oklahoma" , gli chiese di che colore fossero i capelli di un personaggio.

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<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, MacParland dice:

Parlò con Berardi, mentre disegnava "Oklahoma" , gli chiese di che colore fossero i capelli di un personaggio.

:DMa Oklahoma non era mica un color:lol:

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Il tenore della conversazione con Berardi, che è trascritta nella edizione libraria di Oklahoma, fa comprendere bene come fosse arcigno il carattere di Letteri.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, valerio dice:

Ma perchè Letteri non parlava con gli sceneggiatori? C'erano stati dei litigi all'interno della Bonelli? Si sapeva che il carattere del grande disegnatore fosse difficile, ma non pensavo arrivasse a questo punto di misantropia.

Se ricordo bene, nel libro di Guarino, Nizzi si sofferma anche sul fatto che non volesse fare nemmeno le foto di gruppo con tutti gli autori e disegnatori durante le Fiere o nei ritrovi, e che se ne tornasse da solo in albergo.

Deve essere difficile andare d'accordo con un tipo così, io almeno non ci proverei neppure.

Comunque tutto MOLTO interessante.

In "Tex secondo Letteri", volume  che consiglio a tutti, la stessa figlia Virginia ne tratteggia il carattere di certo non facile:

"Papà era un perfezionista. Riservatissimo. Molto discreto. Molto "low profile", poco comunicativo. Ma soprattutto una negazione in termini di marketing personale. Non ha mai avuto la pazienza di promuovere sé stesso. Viveva nel suo mondo e scendeva ben poco sulla terra.[...] Aveva un intuito ed una sensibilità quasi mistici. C'era in lui anche un lato oscuro. Un lato malinconico, solitario, molto inquieto con il quale era praticamente impossibile stabilire un contatto. Non era un padre convenzionale e forse era anche un pò assente. Viveva in questo suo mondo che non riusciva e non poteva trasmetterci".

Da queste parole deduco che, sì, non fosse proprio facilissimo andarci d'accordo.

Mi ha colpito tanto il suo amore sconfinato per la musica, specie il jazz e la bossanova, come afferma sempre la figlia:

"penso che la musica sia stata, davvero, l'unica cosa che riusciva a penetrare questa personalità chiusa".

Per me rimane un personaggio estremamente affascinante, nonché disegnatore eccelso.

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3 ore fa, ymalpas dice:

 

No, sono cose appurate: Nizzi lavorava malvolentieri con Letteri.

 

Cerchiamo solo di capire da quando.

 

Dall'inizio ? Dal 1987 quando scrive per lui l'ultima sua scenegguiatura  "L'uomo serpente" ?

 

Le sceneggiature di Berardi e poi in successione di Nolitta furono affidate a Letteri in seguito al deterioramento - serio - dei loro rapporti o fu semplicemente un caso ? Dovuto al fatto che a Letteri venivano da anni assegnate anche storie brevi e / o particolari ?

 

Cioé quando Berrardi è chiamato a scrivere una lunga storia per la serie regolare, Letteri gli viene affidato perché:

 

a) è un disegnatorie di lungo corso e questo compensa per metà il fatto che la scrittura berardiana non sia esattamente come quella di Nizzi che ricalca lo stile di GLB (Nizzi ha ceduto anche  su una cosa che gli pesa molto come il non firmare le sue storie) ?

 

b) Letteri è in quel momento il solo disegnatore disponibile ? Oppure sia lui che Monti sono in redazione i disegnatore individuati per questo tipo di storie "particolari"?

 

c) Letteri ha litigato di brutto con Nizzi e non ne vuole più sentire parlare, oppure il Sergione si è rotto le scatole delle ultime lamentele per telefono o per missiva?

 

Perché Nolitta si imbarca scrivendo "Gli uomini giaguaro" (siamo quanche anno prima della crisi di Nizzi, Letteri probabilmente inizia a lavorarci nel 1990/1991) ?

 

Nell'autunno del 1994 quando ti viene commissionata la storia per Letteri "La minaccia nel deserto" (e contemporaneamente anche quella per Marcello) questo avviene perché Nizzi non vuole più lavorare con i due autori o perchè esattamente in quell'autunno va in edicola la storia del Passato di Carson e il Sergione ha improvvisamente deciso favorevolmente che sarai tu ad affiancare Nizzi? Da notare che quando inizi a scrivere "Cercatori di piste" per Marcello, il disegnatore ha ancora da completare la storia di Nizzi "Yucatan" che Nizzi finisce svogliatamente solo mesi dopo a partire dalla primavera del 1995. 

 

A te sono riservate le storie per gli almanacchi, il Texone di Font che Nizzi non vuole scrivere, le storie di Letteri e Marcello. Hai beneficiato intrinsecamente della scarsa affezione di Nizzi per certi disegnatori ma anche la redazione nutriva scarsa fiducia nel tuo lavoro. Fino a quanto questo è vero ?

 

 

Beh, non pensavano certo che fossi il salvatore della Patria. Almeno Sergio, Nizzi etc... Ma a Decio Canzio piacevano le storie mie e di Marcello, sia per Tex che per Zagor-.  E Nizzi era ben lieto di interrompere una storia (quella degli africani nella giungla) che non sentiva affatto. Tutta serendipità per il sottoscritto. 

1 ora fa, Juan Ortega dice:

In "Tex secondo Letteri", volume  che consiglio a tutti, la stessa figlia Virginia ne tratteggia il carattere di certo non facile:

"Papà era un perfezionista. Riservatissimo. Molto discreto. Molto "low profile", poco comunicativo. Ma soprattutto una negazione in termini di marketing personale. Non ha mai avuto la pazienza di promuovere sé stesso. Viveva nel suo mondo e scendeva ben poco sulla terra.[...] Aveva un intuito ed una sensibilità quasi mistici. C'era in lui anche un lato oscuro. Un lato malinconico, solitario, molto inquieto con il quale era praticamente impossibile stabilire un contatto. Non era un padre convenzionale e forse era anche un pò assente. Viveva in questo suo mondo che non riusciva e non poteva trasmetterci".

Da queste parole deduco che, sì, non fosse proprio facilissimo andarci d'accordo.

Mi ha colpito tanto il suo amore sconfinato per la musica, specie il jazz e la bossanova, come afferma sempre la figlia:

"penso che la musica sia stata, davvero, l'unica cosa che riusciva a penetrare questa personalità chiusa".

Per me rimane un personaggio estremamente affascinante, nonché disegnatore eccelso.

 

E tuttavia aveva un buon rapporto con GL, che lo  giudicava con Ticci il suo preferito. 

Modificato da borden
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  • co fondatore
1 ora fa, Juan Ortega dice:

Mi ha colpito tanto il suo amore sconfinato per la musica, specie il jazz e la bossanova, come afferma sempre la figlia:

"penso che la musica sia stata, davvero, l'unica cosa che riusciva a penetrare questa personalità chiusa".

Beh, Letteri aveva campato di musica negli anni giovanili, è uno di quelli che hanno introdotto la chitarra elettrica in Italia nel dopoguerra.

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1 ora fa, Mister P dice:

Beh, Letteri aveva campato di musica negli anni giovanili, è uno di quelli che hanno introdotto la chitarra elettrica in Italia nel dopoguerra.

Solo per quello merita l'intitolazione di una piazza o un intero quartiere...

Comunque non si può dare la croce addosso a un asociale, se controllate anche il maestro Armando Monasterolo era intrattabile,

ma quello che traspare è che Letteri avesse la fobìa dello sceneggiatore (ossia quando vogliono l'impossibile in una vignetta, mentre l'illustratore vorrebbe solo che fosse un bel disegno da vedere). Io ho passato l'intera carriera lavorativa per essere confinato in un reparto dove devo rendere conto a meno gente possibile e concentrarmi a realizzare il miglior lavoro possibile.

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, borden dice:

Stiamo discutendo di sottigliezze. Che Nizzi a un certo punto si sia stufato di Letteri è UN FATTO incontrovertibile. D'altronde aveva le sue ragioni e ogni diritto, pure. Letteri era sicuramente un tipo difficile e io ne so qualcosa. :rolleyes: Quando faceva Wild West Show si lamentò con Bonelli perché dovendo realizzare un ristorante elegante avrebbe dovuto disegnare  tutte le posate al posto giusto, comprese quelle del pesce e del formaggio. Sergio ne me chiese conto e io  gli dimostrai che naturalmente nella mia sceneggiatura non era richiesto nulla di simile! Sergio naturalmente capiva che non era colpa mia o di Nizzi, ma era lui che, in quanto editore sempre disponibile con i collaboratori,  doveva subire le telefonate di Letteri ed essere pure gentile con lui, dato che con gli sceneggiatori Letteri non parlava direttamente da non so quanti anni.:lol:

E con questo caro GT mettiti il cuore  in pace. 

Se poi neanche Boselli ti convince, allora..... :craniate:

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certo perchè è quello che dico io cioè che Nizzi A UN CERTO PUNTO SI SIA STANCATO

Boselli non ha scritto che lo detestasse nè che non lo abbia MAI apprezzato in minima parte

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1 hour ago, Grande Tex said:

Boselli non ha scritto che lo detestasse nè che non lo abbia MAI apprezzato in minima parte

 

Che non gli sia mai piaciuto come disegnatore lo dice lo stesso Nizzi nel libro-intervista di Guarino...  :rolleyes:

 

Poi, che lo odiasse e lo volesse morto, non l'ha mai scritto nessuno. Quello che diciamo è che Nizzi non voleva lavorare con lui. (E il fatto che quando doveva gli riempiva la sceneggiature di cose che Letteri odiava disegnare fa intuire che Nizzi non faceva molto per andarci d'accordo, tanto poi le telefonate se le beccava Bonelli   :laughing: )

 

Ma questa da tempo ormai è diventata una discussione surreale. Stavo per andare a ricopiare le parti salienti quando ho avuto un momento di lucidità, e mi sono reso conto della fatica che stavo facendo ...  per cosa? Per convincere una sola persona che non vuole capire?

 

Credi pure quello che vuoi, io lascio il compito a qualcuno più volenteroso di me...  :lol:

Modificato da Diablero
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

certo perchè è quello che dico io cioè che Nizzi A UN CERTO PUNTO SI SIA STANCATO

Boselli non ha scritto che lo detestasse nè che non lo abbia MAI apprezzato in minima parte

Volevo scrivere "Vabbè lascio continuare diablero" ma mi ha fregato sul tempo :(

<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, Diablero dice:

Credi pure quello che vuoi, io lascio il compito a qualcuno più volenteroso di me...  :lol:

 

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ma io non dico che avete  completamente torto. Dico solo che rispetto ad atri disegnatori, di cui si lamentava totalmente, con Letteri era più bene disposto, relativamente

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Loriano, ci sono delle "crape dure" tanto rocciose e impermeabili da essere assolutamente inscalfibili. Ci perdi solo tempo e fatica. Il problema è imparare a riconoscerle, io non sono mai stato molto bravo...  :rolleyes:

 

Su Letteri, era certamente una persona difficile, ma molti disegnatori lo sono (magari non a quei livelli...). È un mestiere che ti fa stare chiuso in una stanza, da solo, per ore e ore tutti i giorni (e senza un capo ufficio che ti fiati sul collo e ti spinga a farlo, devi stare a disegnare l'ennesima fogliolina quando invece potresti leggerti un libro, vedere un film o uscire con gli amici o la famiglia). A parte l'eccessiva presenza di dettagli oggi di moda (che appesantisce la lettura e rallenta i disegnatori) non mi meraviglia che oggi i disegnatori cresciuti fra più distrazioni e meno "fame" producano molte meno tavole. Mentre forse proprio "l'eccesso" di questi aspetti caratteriali in Letteri potrebbe essere una delle spiegazioni della sua mostruosa produttività, non un disegnatore velocissimo ma un disegnatore che disegnava tutto il giorno (nel periodo d'oro c'era una storia di Gapep e una di Letteri, poi una di Ticci e una di Letteri, poi una di Nicolò e poi una di letteri... è suo il "volto di Tex" tipico di quell'epoca, e con tavole non certo tirate via!)

 

L’aneddoto raccontato da Borden non mi dà l'idea di una persona pigra che non voglia disegnare cose difficili, quanto di un pignolo perfezionista che quando scopre che deve disegnare un ristorante elegante, dà per scontato che disegnerà ogni singola posata. E certo, anche quella di un brontolone che si sfoga telefonando al povero Sergio Bonelli...  :lol:

 

(poi è ovvio che la psicanalisi a distanza vale quello che vale. Una mia ex, psicologa, inveiva contro la TV ogni volta che uno psicologo appariva in un programma televisivo a sentenziare su casi che non avevano seguito personalmente, dicendo che dimostravano solo la loro scarsa professionalità. Tremo pensando a cosa direbbe ora di me che faccio lo psicologo su due righe di una racconto riportato in un forum...  :P )

 

Più che altro mi incuriosisce il fatto che invece con GLBonelli parlasse e andasse d'accordo. Fra burberi ci si intende?

 

(non mi meraviglia invece che fosse uno dei disegnatori preferiti da GL Bonelli, ha scritto per lui molte delle sue storie migliori)

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ma questa da tempo ormai è diventata una discussione surreale. Stavo per andare a ricopiare le parti salienti quando ho avuto un momento di lucidità, e mi sono reso conto della fatica che stavo facendo ...  per cosa? Per convincere una sola persona che non vuole capire?

 

Grande Tex è giovane, quando capirà che il forum non è un ring ma un posto dove, guardiamo questa bella discussione tutt'altro che sterile riguardo ai risultati, arricchire  la propria passione  e il sapere anche con i contributi di chi la pensa diametralmente all'opposto di te... abbiamo spaziato su ben quindici anni di storia editoriale di Tex e conosciuto meglio la personalità di uno dei disegnatori che in assoluto restano tra i miei preferiti. Impagabile come fatto. E latitano gli interventi di un Carlo Monni con il suo sapere texianamente enciclopedico, per non parlare dello stesso Guarino che non si collega da svariati mesi al forum.

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Quoto i post di @Diablero e @ymalpas. E ringrazio Borden per i fondamentali contributi. Quello del ristorante la dice lunga su Letteri, giustifica parzialmente la ritrosia di Nizzi a lavorare con lui (a un certo punto s'era stancato pure il Bos) e la dice ancora più lunga sul carattere di Sergio Bonelli, che si sentiva in dovere di mediare tra gli sceneggiatori e questo suo disegnatore un po' particolare, e immagino quanto fosse contento di ciò. Secondo quanto dice Nizzi, peraltro, Sergio Bonelli non amava molto "riprendere" un autore, e delegava i compiti più ingrati al povero Canzio, che doveva fare la spola tra l'autore e l'editore per appianare le divergenze. 

 

Comunque urge acquistare Tex secondo Letteri. Che, al netto della personalità (molto suggestivo il ritratto che ne fa la figlia), resta un gigante della saga.

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

E con questo caro GT mettiti il cuore  in pace. 

Se poi neanche Boselli ti convince, allora..... :craniate:

 

E questo mi convince ancor di più sulla richiesta che ho fatto qualche giorno fa: urge un "Tex secondo Boselli". Con Monni, Ymalpas o lo stesso Diablero nella parte di Guarino. Alle interviste partecipo anch'io come spettatore non pagante e ideatore del libro :D

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Beh, non pensavano certo che fossi il salvatore della Patria. Almeno Sergio, Nizzi etc... Ma a Decio Canzio piacevano le storie mie e di Marcello, sia per Tex che per Zagor-.  E Nizzi era ben lieto di interrompere una storia (quella degli africani nella giungla) che non sentiva affatto. Tutta serendipità per il sottoscritto. 

 

E tuttavia aveva un buon rapporto con GL, che lo  giudicava con Ticci il suo preferito. 

Non l'avrei mai immaginato.. io ho sempre pensato che Galep era in cima alla lista

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Mentre forse proprio "l'eccesso" di questi aspetti caratteriali in Letteri potrebbe essere una delle spiegazioni della sua mostruosa produttività, non un disegnatore velocissimo ma un disegnatore che disegnava tutto il giorno

In realtà, da quello che afferma sempre la figlia Virginia, pare che fosse la notte il momento privilegiato per disegnare, con jazz e bossanova in sottofondo.

Si potrebbe dire una specie di Diablero...

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  • 1 mese dopo...

Ribaltiamo l’ottica, se gli piaceva tanto lavorare con lui perché ha aspettato fino al maxi tex pubblicato nel 2006 per lavorarci ancora assieme? Tipo quasi 20 anni dopo l’ultima uscita.

Modificato da Claude
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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, Claude dice:

Ribaltiamo l’ottica, se gli piaceva tanto lavorare con lui perché ha aspettato fino al maxi tex pubblicato nel 2006 per lavorarci ancora assieme? Tipo quasi 20 anni dopo l’ultima uscita.

infatti ovvio non gli piaceva troppo

un po'sì però

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quello su cui si discuteva era se, pur preferendo altri, avesse comunque un discreto apprezzamento per loro o se invece proprio non gli piacessero.Io sono per la prima ipotesi, anche basandosi su quello che ha detto lui.Se per pranzo mi offrono minestra e pasta,  la minestra non mi dispiace e la mangio , ma poi arriva un altro a cui poterla dare e mangiare solo pasta, è ovvio che lo faccio.

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44 minuti fa, Grande Tex dice:

quello su cui si discuteva era se, pur preferendo altri, avesse comunque un discreto apprezzamento per loro o se invece proprio non gli piacessero.Io sono per la prima ipotesi, anche basandosi su quello che ha detto lui.Se per pranzo mi offrono minestra e pasta,  la minestra non mi dispiace e la mangio , ma poi arriva un altro a cui poterla dare e mangiare solo pasta, è ovvio che lo faccio.

Questo è cercare il sesso negli angeli.

Modificato da borden
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