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TWF - Tex Willer Forum

[724/725] Il monaco guerriero


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4 hours ago, Grande Tex said:

a me sembra molto interessante

Se Zanberletti continua così, meglio che lasci Zagor per Tex.

Fosse per me ti accontenterei.

Di storie noiose e senza un minimo di originalità su Zagor ne ha già fatte abbastanza

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I disegni di Giuseppe Candita non mi sono dispiaciuti, ma neanche mi hanno colpito particolarmente. Diciamo "così così"...

 

Sarebbe interessante sapere quali disegnatori di altre testate Bonelli desiderereste arruolare su Tex (si potrebbe persino aprire un topic sull'argomento).

Disegnatori non solo bravi, ma il cui tratto deve essere compatibile con il genere western e con lo standard texiano. Per dire, a me piace molto Nicola Mari (su Dylan Dog), ma il suo stile espressionista non è certamente adatto a Tex.

 

Io, invece, vedrei bene:

1) Marco Foderà (disegnatore di Saguaro, Mister No, ecc.)

2) Salvatore Porcaro (disegnatore di Dragonero)

3) Luca Casalanguida (Dylan Dog, Cani sciolti)

4) Stevan Subic (Adam Wild)

5) Antonio Lucchi (Adam Wild)

 

Poi mi piacerebbe rivedere Majo (uno dei miei disegnatori preferiti in assoluto), non sulla regolare per cui non è adatto, magari in un cartonato alla francese o, ancora meglio, in uno Speciale Tex Willer, magari sulla Guerra civile, quando ci si arriverà. 

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Da quanto apprendo, Antonio Zamberletti è uno degli autori di Zagor, e questo potrebbe spiegare la vaga somiglianza che ho avuto modo di intravedere sinora tra questa sua prima storia di Tex ed una vecchia storia dello Spirito con la Scure (una delle sue che ho letto, scritta però da Diego Cajelli), in cui Zagor e Cico hanno a che fare con un operaio cinese che non solo ha una certa somiglianza fisica con Lai Chen, ma è anch'egli operaio della ferrovia, anch'egli esperto combattente di arti marziali, nei guai (e qui sta la differenza rispetto a Lai Chen) per un omicidio commesso per legittima difesa. Da qui, dunque, la mia impressione che Zamberletti possa aver in parte tratto ispirazione da quella storia.

 

A parte questo, in merito alla sua prima fatica texiana devo dire di aver tratto impressioni contrastanti. Da un lato, la sceneggiatura mi è parsa un po' prevedibile: in particolare, si intuisce sin da subito che i veri responsabili dell'omicidio attribuito a Lai Chen sono - come poi si evince - i tre balordi che intendono ucciderlo; stesso dicasi per lo sceriffo di Willow, la cui dubbia onestà ed affidabilità si palesano dal primo istante. Di contro, però, ho riscontrato un buon utilizzo del Vecchio Cammello, sia nelle battute sempre prontissime che, soprattutto, nei fatti, raggiungendo il culmine nell'ultima pagina. In altre parole, un buon patrimonio che confido possa essere ulteriormente valorizzato nel prossimo albo, dove al contempo possiamo immaginare vedremo partecipare attivamente alla resa dei conti anche Lai Chen.

 

Non mi sono affatto dispiaciuti neanche i disegni di Giuseppe Candita, il cui tratto in questa performance mi ricorda vagamente quello di Virgilio Muzzi.

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On 7/2/2021 at 23:59, joe7 dice:

Storia scarsina e con un disegnatore poco convincente. Diciamo che comincia male.

Concordo. La vignetta dove i tizi della ferrovia trattengono la cinesina per un braccio mi ha ricordato l'ultima del maxi Alaska, cioè una delle cose disegnate più brutte mai viste su Tex.

 

Modificato da Gunny
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On 8/2/2021 at 07:52, Diablero dice:

 

 

Però, anche se non è davvero un esordiente assoluto su Tex, lo dico lo stesso: due pards così riconoscibili ci sono autori che non riescono a farli dopo anni di storie. È (per adesso, poi fa ancora in tempo a rovinarsi col finale) un ottimo esordio sulla serie regolare. Certo, non sappiamo com'era prima delle revisioni redazionali, ma come dice spesso borden, mica le riscrivono completamente le storie, e qui Tex e Carson sono (per ora) sempre riconoscibili.

 

Assolutamente daccordo. Mi ha sorpreso positivamente.. Bravo Zamberletti! Per ora meglio su Tex che su Zagor!

 

Buona la prova anche di Candita, il suo Tex mi piace!

 

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<span style="color:red;">10 ore fa</span>, laredo dice:

Buona la prova anche di Candita, il suo Tex mi piace!

Esatto. Lasciando perdere vignette senza sfondo ecc. ecc. E' il miglior Tex che vedo da un paio di anni a questa parte, tra gli esordienti. Non giudico la precedente prestazione di Candita sul Color breve.

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A me i disegni non sono affatto dispiaciuti. Anzi, trovo interessante proprio il fatto che molte vignette non siano sovraccaricate di dettagli, ma vedano i personaggi stagliarsi su un fondale bianco o con alcuni tratti di nero, un po' come faceva il Galep dei tempi eroici soprttutto.

 

Anche la storia non mi è, fin qui, dispiaciuta.

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Tre note, una critica e due divertite.
A pagina 100, fra la seconda e la quarta vignetta le dimensioni dei boccali di Tex e Carson quasi raddoppiano. Vabbeh che la birra gonfia, però...
Nel saloon si aggira e serve ai tavoli una procace e discinta signorina grandi forme, anzi signora, ma... Strano, ma vero, il vecchio cammello sembra non accorgersene, sia nell'ordinazione, dove pure la chiama "Querida"che nella consegna, quando invece guarda dritto in faccia il dottore anziché il giunonico balconcino. Non è da lui, probabilmente è ancora incavolato per doversi sciroppare il tragitto verso il cantiere. Ma no, non è da lui.
Per i calciofili: nella vignetta conclusiva dell'albo, il cattivo di turno che estrae la pistola è identico a Lele Adani, commentatore di Sky Sport e dal pronunciato accento emiliano. :)

Modificato da San Antonio Spurs
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Nel saloon si aggira e serve ai tavoli una procace e discinta signorina grandi forme, anzi signora, ma... Strano, ma vero, il vecchio cammello sembra non accorgersene, sia nell'ordinazione, dove pure la chiama "Querida"che nella consegna, quando invece guarda dritto in faccia il dottore anziché il giunonico balconcino. Non è da lui, probabilmente è ancora incavolato per doversi sciroppare il tragitto verso il cantiere.

 

Per come conosciamo il Vecchio Cammello, è probabile che sia come dici tu :D..!

 

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Per i calciofili: nella vignetta conclusiva dell'albo, il cattivo di turno che estrae la pistola è identico a Lele Adani, commentatore di Sky Sport e dal pronunciato accento emiliano. :)

 

E' vero :lol:!!!

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Non posso giudicare i disegni di Candita, non avendo ancora letto la storia, ma dalle anteprime sul sito SBE mi sembra che alcune vignette con Tex e Carson siano spesso ricalcate sul solito Ticci (e magari qualche altro). E' un'impressione relativa solo a poche vignette o è una costante della storia? 

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Io le trovo troppo vuote. Qualcuno mi pare abbia supposto o sostenuto che è perché la storia era stata pensata per un Color e poi riadattata al mensile. Diciamo che ho visto di meglio, in 50 e passa anni che seguo Tex, e che il solo pensiero del paragone con Ticci - ma non è una critica per te, qui si confrontano le opinioni e giustamente, come hai fatto tu, si sollecitano i pareri - mi fa venire i brividi. Ognuno ha diritto a crescere nel tempo, lavorando ad una serie sicuramente complessa e sotto osservazione particolare, ripetuta e consolidata, come quella di Tex, ma se penso all'esordio di Ticci su Tex i brividi li provo comunque, ma per una ragione opposta. Aspetto comunque il numero che a Bologna dovrebbe uscire domani, per esprimere un giudizio aggiornato. Saludos.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

 il solo pensiero del paragone con Ticci - ma non è una critica per te, qui si confrontano le opinioni e giustamente, come hai fatto tu, si sollecitano i pareri - mi fa venire i brividi. 

Ma io non ho fatto nessun paragone con Ticci. Dicevo che alcune vignette delle varie anteprime mi sembrano ricalcate su quelle di Ticci (e magari di qualche altro, anche).

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Il tema della storia non è il razzismo, ma lo sfruttamento dei lavoratori cinesi malpagati e trattati come schiavi, costretti a un lavoro massacrate dall'alba al tramonto per una paga ridicola. Un po' come nella precedente "Guatemala" Ruju si era soffermato sulle dinamiche economiche, descrivendo minuziosamente (nei dialoghi dei due Kit con i pezzi grossi locali) il potere dei grandi proprietari terrieri sui lavoratori indios, i loro agganci con la politica, gli affaristi stranieri e persino l'esercito, qui Zamberletti pone al centro del soggetto una tematica sociale, di critica sociale e lavorativa. (Sarà un segno dei tempi in cui stiamo vivendo?)

 

Poi però i personaggi che dovrebbero dare corpo alla storia risultano - come anche in Ruju - un po' stereotipati e manichei: da una parte i buoni (Gregorio e Lai Chen) non sufficientemente caratterizzati e monocordi - a mio parere -, personaggi a cui il lettore non si affeziona particolarmente; dall'altra i cattivi piuttosto anonimi (ma Ruju in Guatemala in realtà riesce a dipingere bene i vari affaristi e politici all'inizio, perdendosi solo per strada verso la fine) e purtroppo ben poco memorabili.

Anche i due personaggi femminili (Susan e Zhen) sono convenzionali e antiquati, del tipo "brave ragazze angeliche in pericolo e da salvare", entrambe innamorate dei bravi ragazzi della vicenda (il vicesceriffo e Lai Chen).

Un po' di delusione anche per le scene d'azione del monaco Shaolin. Non si pretende Bruce Lee, ma insomma qualcosina di più dinamico e spettacolare sarebbe stato gradito! 

 

Nota positiva: un Kit Carson in splendida forma, coprotagonista alla pari con Tex. (Personalmente apprezzo molto le storie in cui i pard agiscono in parallelo per poi riunirsi nel finale).

Nota negativa: il volto di Tex di Candita, quasi sempre corrucciato con le labbra strette, e soprattutto replicato più volte in fotocopia. Confrontate il suo volto (nel n. 725) in rapida sequenza a p. 42, 45, 46, 48, 49: stessa inquadratura frontale e più o meno la stessa espressione. Solo verso la fine della storia affiora in Tex qualche sorriso e uno sguardo un po' diverso.

Insomma, Zamberletti e Candita ne devono mangiare ancora di panini... O meglio, di bistecche e patatine! ;)

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Il peggio del peggio del peggio, il punto più basso dopo il Maxi Tex "Alaska",sia a livello di storia che di disegni. Zamberletti e Candita nettamente sotto la sufficienza, il primo approssimativo, il secondo sciatto, più scarso il secondo del primo. Penso che non occorra citare le singole pagine bocciate, ma se serve... 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Il peggio del peggio del peggio, il punto più basso dopo il Maxi Tex "Alaska",sia a livello di storia che di disegni. Zamberletti e Candita nettamente sotto la sufficienza, il primo approssimativo, il secondo sciatto, più scarso il secondo del primo. Penso che non occorra citare le singole pagine bocciate, ma se serve... 

 

Trovo il tuo giudizio assolutamente ingeneroso. La storia mi è paiciuta. Un buon Tex, un ottimo Carson, dialoghi brillanti. Disegni ampiamente sopra la sufficenza e con ampi margini di miglioramento.

un 7 ci sta tutto. Altro che sotto la sufficienza.

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<span style="color:red">28 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Trovo il tuo giudizio assolutamente ingeneroso. La storia mi è paiciuta. Un buon Tex, un ottimo Carson, dialoghi brillanti. Disegni ampiamente sopra la sufficenza e con ampi margini di miglioramento.

un 7 ci sta tutto. Altro che sotto la sufficienza.

Caro Carlo, a ognuno i suoi gusti, ma non occorre andare oltre, ovviamente; restiamo nell'ambito delle singole preferenze. A te è piaciuto tutto, a me quasi niente. Solo una nota, sui disegni:parli di ampi margini di miglioramento. Ecco, appunto.

 

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Letta la storia.  Devo dire che non mi ha preso più di tanto, e che mi aspettavo qualcosa di più. Molte sparatorie un po soporifere.  Storia, secondo me comunque oltre la sufficienza. I disegni di Candita a mè  piacciono, solo il volto di Tex per mè  è da rivedere, (il mento e la mascella). Ottimo invece Carson. Candita disegna molto meglio il volto di Tex giovane. Spero anche che Candita continui con Tex.🙋‍♂️

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Non un esordio memorabile, per entrambi gli autori, ma sicuramente una buona storia, con buon ritmo e azione. Carson in solitaria e in grande spolvero per buona parte della vicenda è sempre un bel vedere. Anche per me si tratta insomma di una prova più che discreta, ampiamente sopra la sufficienza.

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  • Sceriffi
<span style="color:red">13 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Il peggio del peggio del peggio, il punto più basso dopo il Maxi Tex "Alaska",sia a livello di storia che di disegni. Zamberletti e Candita nettamente sotto la sufficienza, il primo approssimativo, il secondo sciatto, più scarso il secondo del primo. Penso che non occorra citare le singole pagine bocciate, ma se serve... 

 

Però un giudizio così negativo meriterebbe qualche riga in più di commento.

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Lungi dal gridare al capolavoro, poiché evidentemente di capolavoro non si tratta, mi sento di affermare che, per quanto mi riguarda, la prima fatica texiana di Zamberletti non è nel complesso uscita così male. Al netto di alcuni un po' troppo scontati, soprattutto nella prima mezza parte di storia, e dello scarso utilizzo e della ancor più scarsa valorizzazione della marmaglia dei guardiani della ferrovia, io l'ho comunque trovata una storia tutto sommato passabile, che ho letto senza sbadigli, e mi ha fatto apprezzare la prova ai disegni di Candita, per me più che buona.

 

Zamberletti, a mio avviso, a caratterizzato al minimo sindacale anche gli altri personaggi con cui Tex e Carson hanno avuto a che fare, a partire da Lai Chen, cui il secondo albo è addirittura intitolato: a parte lo sfoggio della sua bravura nelle arti marziali, non si capisce ad esempio come e perché un monaco shaolin sia andato via da San Francisco per andare a lavorare come operaio in uno sperduto cantiere ferroviario in Arizona. Stesso dicasi per gli occasionali alleati dei due pards (il dottor Cabot e la figlia Susan, nonché il vice sceriffo Madison), ed altrettanto per gli inconsistenti antagonisti (il corrotto sceriffo Wake ed i tre balordi al servizio della compagnia ferroviaria, Carrey, Getty e Blanco).

 

In compenso, ho apprezzato non poco lo spazio e la valorizzazione che sono stati dati al Vecchio Cammello, che semmai ci fosse bisogno di ricordarlo ha svolto egregiamente la propria parte in solitaria, tenendo testa senza patemi agli sgherri del cantiere (a proposito, appunto, di marmaglia inconsistente!), ma in perfetta simbiosi con Tex.

 

Non banale neanche il finale: vero che, in un certo senso, Tex e Carson devono incassare il colpo per trovarsi di fatto impossibilitati a fare giustizia a 360 gradi, quasi come se Zamberletti avesse inteso rimarcare che nemmeno loro possono estirpare del tutto certi mali del mondo, ma i due pards non rinunciano comunque a far pentire il gran capo della Western Railway della sua boria ed arroganza da "padrone delle ferriere".

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, pecos dice:

 

Però un giudizio così negativo meriterebbe qualche riga in più di commento.

Arriveranno. non ho mai lanciato il sasso e nascosto la mano. Anche perché tengo fede nella mia etica di giornalista professionista. Non lo dico in quanto appartenente ad una casta, ma perché quando ho iniziato questo mestiere, ormai 35 e più anni fa, nelle redazioni insegnavano ad essere aperti, a dare giustificazioni e a prendere, nel caso, posizione. Chiedo scusa se ci metterò un po'. ma il Covid 19 condiziona anche la mia attività. Preannunncio solo che non ho nessuna preclusione verso. chi ha realizzato questa storia, ma non ho peli sulla lingua a dichiarare che non mi è piaciuto il suo sviluppo. E che motiverò la mia opinione per i termini "approssimativo" e "sciatto" riferito a due autori ai quali auspico un buon futuro su Tex, fatta la dovuta esperienza. Consapevole che io non saprei fare il loro mestiere e che, dunque, mi comporto da critico, cioè da esterno; come del rest penso sia la maggior parte di voi.

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Il 7/3/2021 at 12:43, pecos dice:

 

Però un giudizio così negativo meriterebbe qualche riga in più di commento.

Chiamato (o richiamato?) in causa, giustifico i miei giudizi sulla storia appena conclusa e lo facci non mescolando quelli fra disegni e sceneggiatura, ma proseguendo su quello che è lo sviluppo della storia.
Terza vignetta
di pagina 69 del numero 724: uno spreco per mostrare una corda/frusta e scrivere swiiish. Già l’onomatopea è stata fastidiosa in precedenza, con: Yaaaah (quattro A), Swiss (che sa tanto di orologio svizzero), Ahh (come si pronuncia la doppia H?), Tumm, ancora Swiss, Tump, Eyaah, Tump, Aah,Tumm, Uh! e poi Tchack x2, , Bang, Sock, Ah, Sock,  Smack, Bang, Bang, Zwiiiiing, Smack, Ouch!, Smack,, Swiiish, Smack, Sock, Crash, Bang, Skraaatc, e mi limito solo al primo albo.
Torno indietro. Pagina 73, concentrato di nefandezze, vedi la quarta vignetta, le proporzioni dei due personaggi rivali della quinta e della sesta.
Lai Chen e le sue rughe, fra la quarta vignetta di pagina 76 e la terza di 77.

En passant, tex che viene raffigurato come se avesse l’età di suo figlio Kit.

Già notato, quindi ripetuto: le dimensioni dei bicchieri di birra fra la seconda e la quarta vignetta di pagina 100.

La prima vignetta di pagina 112, nelle sue sproporzioni.
Passiamo al numero 725.
Carson fa scappare la ragazza cinese che però viene immediatamente raggiunta da uno che si immagina anche lui a cavallo, però a piedi Carson arriva quasi contemporaneamente, manco fosse Usain Bolt.

Tex fissa una camera di fronte all’ufficio dello sceriffo , ma viene sgamato subito.

A pagina 45, dopo aver fatto comprendere tutti i suoi sospetti, se ne va dando le spalle al trio.

Poi va verso il capanno di caccia del dottore senza curarsi che qualcuno possa seguirlo.

Storia in cui abbondano i tragitti a due su un solo cavallo.

A pagina 72 , seconda vignetta, scappano due fagiani. Mi viene detto che i fagiani allo stato libero non c’erano nel West, ma lo dico e lascio ad altri, se vuole, di verificare la veridicità di questa affermazione.

Continuity nei disegni a sfondo bianco.
In netto svantaggio di tempo di partenza. Tex, Carson e Lai Chen arrivano a Last Water prima della banda. Scorciatoia? Google Maps ante litteram?

Basta, come spiegazione?

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Non mi dilungo, anche perchè andrei in spoiler, ma ritengo questa storia da 6 e mezzo.

Zamberletti fa un discreto esordio, azzecca in pieno Tex e Carson, non fa grossi errori, imbastisce un soggetto abusato e classico ma sempre piacevole, però non dà nessun spessore ai nemici, forse lo spazio a disposizione era troppo corto, non so.

Comunque storia piacevole ma non certo indimenticabile. bene così, in fondo, per un debutto con poco spazio.

Bene i disegni.

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  • MacParland changed the title to [724/725] Il monaco guerriero
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