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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 29 / 33] Sull'alto Missouri


natural killer
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red">10 ore fa</span>, borden dice:
11 ore fa, Poe dice:

 

 

 

 

Come tre personaggi realmente esistiti?! Sono ben CINQUE!

E Owen e sua moglie Nancy (la ragazza shoshone) dove li mettiamo?:furiosi75: :D

 

P.S.: concordo col giudizio positivo su questa ottima storia.

Allora anche Lumpry e sua moglie

 

SETTE personaggi realmente esistiti sono meglio di tre :D..!!!

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<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

A pag. 38 Ray Clemmons si rivolge a Carson con una battuta classica: "Un giorno sarai la causa della mia morte".

Ed io ho pensato: in un certo senso è vero.

 

Anche io l'ho pensato... Ma credo lo abbiamo pensato un po' tutti noi che abbiamo letto l'albo ;).

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E lo ha sicuramente pensato anche Borden che non gli ha fatto certo dire quella frase a caso.:laugh:

Confesso che leggere questa storia mi sta facendo uno strano effetto proprio perché so cosa riserva il futuro (che per noi lettori è anche il passato... di Carson :laugh:) a tutti i personaggi.

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La fusione di storia e leggenda, ben calibrata in questa collana, ci porta all'incontro di Carson prima con Ray Clemmons e poi dei due insieme con Lena Parker. I due amici porteranno la giovane cantante a Fort Owen dove la storia attuale troverà epilogo e dove verosimilmente le strade dei nuovi amici si separeranno per tornare poi a incrociarsi, come sappiamo, a Bannock.

 

Storicamente Bannock sarà fondata da lì a poco nel 1862 dopo che John White e i Colorado Pike Peakers vi trovarono l'oro. E l'anno successivo la città contava più di 3000 abitanti che scelsero come sceriffo Henry Plummer, il capo della banda degli Innocenti, che terminò mestamente la sua carriera appeso ad una forca dai vigilantes. 

 

Nel nostro caso il futuro capo degli Innocenti, sempre con la stella sul petto, lo troviamo ora protagonista di questa ennesima riuscitissima storia e chissà che non lo si possa incontrare ancora prima delle vicende narrate nel passato di Carson.

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

E lo ha sicuramente pensato anche Borden che non gli ha fatto certo dire quella frase a caso.:laugh:

Confesso che leggere questa storia mi sta facendo uno strano effetto proprio perché so cosa riserva il futuro (che per noi lettori è anche il passato... di Carson :laugh:) a tutti i personaggi.

Sì, concordo, uno strano effetto. Ma uno strano PIACEVOLISSIMO effetto. Tutto ai massimi livelli: trama, accuratezza e verosimiglianza storica ... Non vedo l'ora di leggere il seguito. Tutte le volte mi riprometto di non leggere subito l'abo mensile di 60 pagine, aspettando almeno il successivo... e poi ... non ce la faccio.

Lena è davvero bellissima. Ricorda - solo fisicamente, si intende - la Pearl de Duello al sole, interpretata da Jennifer Jones.

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16 hours ago, juanraza85 said:

 

SETTE personaggi realmente esistiti sono meglio di tre :D..!!!

 

Ma forse, in questo caso, sei era meglio di sette...

 

Mentre in generale mi piacciono le "comparsate" di personaggi storici in Tex Willer (quando le scrive Boselli), stavolta mi sono reso conto che la notizia che anche Cigno Bianco lo fosse mi ha un po' contrariato. E mi sono chiesto perché lui mi ha dato fastidio e gli altri sei no.

 

Un po' è la maldestra didascalia a pagina 19, che "buca la quarta parete" in maniera per me goffa e invasiva. Chi ha già letto l'articolo di Boselli a pagina 4 non ha bisogno di quella didascalia, chi non l'ha letto non capisce quello che vuol dire e rimane perplesso. È il punto in cui una cosa divertente diventa molesta mentre ti continuano a sgomitare ripetendo "hai visto? Hai visto? Ma sei sicuro che hai visto? Hai visto come sono bravo?". Era meglio metterci semplicemente "vedere a pagina 4", o non metterci proprio niente, come per gli altri sei personaggi storici presentati.

 

Ma anche se quello è il punto in cui Cigno Bianco è diventato molesto, riflettendoci non è solo quello. Un po' di quella contrarietà ce l'avevo anche prima, da quando ho letto l'articolo a pagina 4.  Perchè mentre gli altri sei personaggi sono "giustamente" nella storia, nel senso che le vicende di Tex lo portano ad incontrarli in maniera abbastanza "naturale" (esattamente come appare naturale che Carson incontrando gli altri Ranger incontri anche quelli più noti), Cigno Bianco è un personaggio che funziona nella storia in maniera totalmente scollegata dal suo ruolo storico: gli altri sei sono a fare quello per cui sono noti ed è lì che Tex li trova. Cigno Bianco diventerà noto solo molti anni dopo, altrove e per altri motivi. In pratica Boselli poteva dare quel nome a qualunque altro giovane guerriero incontrato (tranne quelli morti ovviamente) o non usarlo proprio e non cambiava niente.

 

È un po' la sindrome di molte opere recenti ambientate nel passato: contro ogni valutazione statistica, i personaggi incontrano praticamente solo gente famosa. Vanno di qua e ovviamente incontrano Leonardo, mica una persona comune. Vanno di là e incontrano ogni cinque minuti papi, re, noti scienziati, etc, tanto che il lettore rimane molto stupito quando si incontra qualcuno che non sia famoso...  (Alan Moore ha portato alle estreme conseguenze questa cosa nella Lega degli Straordinari Gentleman, dove programmaticamente tutti i personaggi, non importa quanto minori o insignificanti, devono venire da opere letterarie, a costo di scomodare opere semisconosciute perché serve proprio un personaggio di un certo tipo. Ma lì Moore cerca proprio l'effetto comico-paradossale che su Tex Willer sarebbe meglio evitare...)

 

Boh, alla fine magari è un dettaglio da poco, ma nell'albo non c'è altro di cui parlare. Bella la storia, interessanti i personaggi, divertenti i dialoghi... insomma, sempre la solita solfa che scrivo tutti i mesi, quando c'è una nota stonata almeno fa notizia e mi dà qualcosa di cui parlare...  :lol:

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L'articolo in apertura dell'albo a me non è affatto dispiaciuto, viceversa posso convenire anche io circa la sostanziale ridondanza ed inutilità della didascalia di pagina 19, che mi ha ricordato quella del Magazine celebrativo dei 70, più precisamente la storia in cui comparì anche Lilyth, in cui una didascalia si premurò di anticipare una futura avventura della serie del giovane Tex Willer (anzi, direi quasi molto futura, visto che stando all'andamento della saga credo la leggeremo tra qualche anno buono), allora prossima ad esordire nelle edicole.

Modificato da juanraza85
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Per quanto mi riguarda, le rubriche di Boselli, che introducono allo svolgimento della storia, le attendo quasi  quanto la storia stessa.  Che poi  ci siano dei personaggi  veramente esistiti fa diventare più interessante e credibile la storia, come dice lo stesso Boselli, e per me questa scelta è ottima. In questa storia  sono addirittura  sette, o forse più, ma nessuno  di questi stona o è fuori posto.👍🙋🏻‍♂️

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È anche vero che se per esempio Cigno Bianco dovesse tornare, magari sulla serie regolare, visto che è un personaggio veramente esistito, saresti più limitato con il soggetto, se vuoi tener fede alla realtà, ma in Tex cè  insieme anche la leggenda.

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Nell'introduzione dell'ultimo albo, Boselli riporta che Cigno Bianco servì come scout nelle guerre contro i Sioux, e nella battaglia del Little Bighorn perse parzialmente l'udito a causa di un colpo ricevuto da un nemico. Ecco, quando l'altro ieri ho letto questa chicca, non ho potuto non pensare, sia pure con il senno di poi, che sia stato un peccato che a suo tempo Cigno Bianco non sia stato utilizzato nella storia con Tex testimone di quello scontro entrato nella leggenda.

 

E' sin troppo ovvio che, all'epoca, il progetto della serie Tex Willer non era neanche nei più reconditi pensieri dei piani alti della casa editrice, ed è altrettanto ovvio che a curare la storia di Tex con Custer, Cavallo Pazzo e Toro Seduto fu Nizzi, per cui va da sé che sia anche difficile parlare di un vero e proprio rimpianto.

 

Ed è ancor più ovvio che ciò non osta in alcun modo che un Cigno Bianco maturo possa prima o poi comparire in una storia della serie regolare: in fondo, ci vorrebbe solo una buona idea, e dopo aver assistito alla nascita ed allo sviluppo del duo rapporto con Tex sarebbe sì un peccato se Cigno Bianco non fosse più utilizzato!

 

E, del resto, se ci si pensa bene la tanto discussa didascalia di pagina 19 potrebbe costituire una sorta di indizio sul possibile verificarsi di tale possibilità, in un futuro più o meno prossimo :).

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Finora non ho recensito nessuna storia della nuova collana, ma programmerò in futuro un'attenta rilettura delle storie finora pubblicate ed esprimerò le mie opinioni in maniera più dettagliata su questa ottimo prodotto editoriale. Tuttavia, appena finita la lettura del Tex Willer di giugno, mi è partito il riflesso incondizionato di lasciare un commento in questo topic. Ammetto che all'inizio ero molto scettico su questa nuova proposta della Bonelli, tanto è vero che avevo deciso di acquistare i primi dieci albi e poi mollare; ma numero dopo numero, la freschezza compositiva, l'ottima fattura delle sceneggiature di Borden e un comparto grafico di tutto rispetto, mi ha costretto a cambiare radicalmente idea. Sia chiaro, gran parte di questo successo è merito di Mauro che è riuscito a trasformare e rendere vincente un'idea un po' strampalata del direttivo: un reboot delle classiche storie delle origini sarebbe stato quasi un sacrilegio e pare che proprio queste fossero le iniziali intenzioni. Da grande amante della materia e doverosamente rispettoso per la creatura del grandissimo Bonelli, Borden ha scelto la strada più difficile, ma al contempo la più affascinante e azzeccata, ovvero quello di creare un puzzle di storie e fantasia a incastonarsi con le vecchie opere bonelliane; con molta attenzione e cura della cronologia e dei dettagli la giovane saga sta sfoggiando un look molto affascinante, giusto mix di freschezza e tradizione. Spesso ci si lamenta che il livello attuale della regolare stia calando, forse è vero, tuttavia il fatto è reso più palese dal metro di paragone al momento rappresentato da "Tex Willer". Con un prodotto di così pregiata fattura, avrei mai potuto mollare al numero 10? Sarebbe stato come rinunciare alle succulente portate di un lussuoso ristorante dopo aver solo gustato un rapido antipasto. Anche la storia attuale, ambientata nell'Upper Missouri (perchè anche la plausibilità storica deve essere garantita e Borden non lascia nulla al caso) conferma tutto ciò di buono che finora è emerso in questi tre anni. La sceneggiatura è ariosa, ben calibrata. I personaggi sempre molto curati e l'azione non manca. Ovviamente alcuni paletti, uno dei quali l'impossibilità di far incontrare ancora i due affiatati pards, reggono e costringono l'autore a fare i salti mortali, ma la cosa è gestita abilmente e non disturba. Mica facile eh... L'unico neo il dover attendere abbastanza mesi per leggere interi gli episodi, ma è un piccolo sacrificio che si accetta ben volentieri. Chiudo complimentandomi con Del Vecchio, autore che apprezzo molto, dallo stile estremamente pulito e raffinato. Le fattezze del giovane Tex e Carson sono eccellenti, ma ottimo pure il lavoro svolto sulla caratterizzazione grafica dei celebri personaggi creati dal compianto Marcello, quali Ray Clemmons, la dolce Lena e Cyrus Skinner. P.s. Credo proprio che acquisterò pure Tex Willer Extra, sebbene già possieda da anni il texone; in molti stanno criticando questa iniziativa, ma trovo invece sia utilissima per chi si è avvicinato a Tex passando dalle sue avventure da giovane, poi Andreucci va acquistato senza se e senza ma e il fatto di poter ammirare tavole inedite e bozzetti preparativi, mi manda in brodo di giuggiole. Chissà se Mauro in futuro decida di utilizzare un simile stratagemma, per coniare il "Tex Extra" e riprendere così il deludente Maxi Alaska, creando quel collegamento, accennato sul forum, per alcune sue recenti storie in lavorazione.       

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Ottima quarta parte! Secondo me la migliore, fino ad ora, di questa minisaga.

Dialoghi brillanti, scontri a fuoco ben orchestrati, il fascino dei pionieri, le morti violente di Faccia Tagliata e Larry Manzies, l'entrata in scena della bella Lena Parker! Tutto molto bello ..o quasi.. avrei preferito che il primo a presentarsi a Lena fosse stato Kit Carson e non Ray Clemmons!

Scelta casuale?..mmm penso di no, borden non lascia nulla al caso..

 

 

Boselli: 8,5

Del Vecchio: 8

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ottimo episodio...

la mia bonaria e recente critica ad "old South" è fatta appositamente per sottolineare la differenza stostanziale tra la trama del Texone (a sfondo storico, almeno nelle intenzioni) e le storie di Tex Willer...il contesto STORICO di Tex Willer è quanto mai curato, l'avventura e la storia che Tex vive in ogni albo è quanto mai VEROSIMILE, non VERA...tutto è curato nei minimi particolari, e la storia è scorrevole: tensione ad alti livelli, due presenze femminili, anzi tre, che rendono la storia interessante...Tex Willer diventa sempre di più un fumetto FONDAMENTALE non solo per chi vuole conoscere la giovinezza di Tex, ma anche per chi vuole conoscere la storia della frontiere Americana "prima che scompaia" (cit da "Balla coi Lupi") :lol::old:

se si arriverà come spero all'epopea della Guerra Civile, lì finalmente vedremo alla prova dei fatti come Tex riuscirà a destreggiarsi tra Pance Blu e Giubbe Grigie

Modificato da Barbanera
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Il Tex di Bonelli non si schiera con nessuno. La Storia lasciamola ai libri. Il mio eroe, quello che amo, va oltre questo. È un giustiziere. Fa il culo a chi sbaglia, indipendentemente dalla casacca che indossa. E poi il comportamento di Tex durante le apocrife storie della Guerra (in)Civile è chiaro, basta leggere gli albi. Parlo ideologicamente, perché quelle storie non seguono la "continuity" però è chiaro Tex che pensa della guerra. Ed è chiaro pure il finale di Tramonto rosso 

Modificato da Ulzana
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Altra buona storia quella attualmente in corso! Abbastanza lineare ma avvincente, trovo che funzioni meglio della seconda parte di quella con Coffin.                                                                                                                                                            Molto bella l’atmosfera da vecchia frontiera con i rapporti tra pionieri e vari gruppi indiani non ancora tesi ed esasperati, con tuttavia l’imminente corsa all'oro che cambierà rapidamente la situazione. Il giovane Tex si dimostra  già un grande conoscitore delle popolazioni indigene anche al di fuori dei territori da lui frequentati abitualmente (come farà?) ed è in grado di gestire in maniera ottimale la tesa situazione al campo Crow. In questa storia mi pare che commetta anche meno imprudenze del solito rispetto allo standard su Tex Willer e nell’unico frangente in cui si trova davvero in difficoltà arrivano prevedibilmente gli amici lasciati indietro a risolvere una brutta situazione.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   In merito ai vari personaggi, Hannigan e Gomez sono due classiche canaglie che si meritano una bella indigestione di piombo, mentre non mi ha particolarmente colpito Birdy. Più interessante la figura di Lily (non ho letto il cartonato di Manfredi e conosco per la prima volta questa coppia). Ben tratteggiati tutti i protagonisti indiani della vicenda, personalmente ritengo forse un po’ esagerato per come si sviluppano gli eventi l’attaccamento immediato di Cigno Bianco al suo nuovo fratello di sangue. 

                                                                                                                                                                                                   L’attenzione è però principalmente rivolta alle vecchie conoscenze che via via compaiono sulla scena: Ray Clemmons mostra da subito la sua indole di avventuriero e la sua brama di denaro ma, a parte l’intervento iniziale nella cantina di Fort Benton, per il resto della vicenda si dimostra ancora acerbo rispetto al Giovane Cammello e giustamente a lui subordinato. Conoscendo gli sviluppi futuri risulta poi d’effetto la scena del primo incontro tra Ray e Lena e a mio parere, sempre tenendo conto delle dinamiche future che già sappiamo, pare anche centrato il fatto che sia stato lui e non Carson il primo a presentarsi alla donna. Vedremo nell'ultimo albo se e che tipo di rapporto si svilupperà tra lei e Kit, in ogni caso non mi dispiacerebbe se questi personaggi potessero trovare spazio in future avventure, anche penso sia difficile fare agire nuovamente il giovane Tex in contemporanea al giovane Carson in questi territori prima del loro incontro ufficiale. Curioso quindi di sapere come verrà gestita la presumo contemporanea presenza dei due futuri pards a Fort Owen, personalmente penso che non avranno ancora contatti diretti, vedremo.                                                                                                          Ben ritrovato anche a Cyrus Skinner, che da come ci viene qui presentato sembrerebbe destinato ad avere un ruolo più di rilievo nelle gerarchie della futura città di Bannock  e tra gli Innocenti che non quello di un pesce piccolo gestore di uno sperduto punto d’appoggio nella prateria, come invece appariva nel passato di Carson.                                                              Ottimi come sempre i disegni di Del Vecchio.

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  • 2 settimane dopo...
Il 24/4/2021 at 20:09, Leo dice:

 

L'ipotesi non è mia, ma di Ymalpas. In particolare, Sandro ha spiegato perché ritenga che la famosa scena dell'incontro contenuta ne La mano rossa non sia incompatibile con un incontro avvenuto in precedenza. Io sono d'accordo con lui, non sta scritto da nessuna parte che i due non si fossero mai incontrati prima, Tex in quella scena dice soltanto che non immaginava che Carson fosse un ranger (e questo, come dici tu, è forse la nota più dolente, perche è strano che Tex non conosca Carson di fama come ranger). Detto questo, io non credo che Borden oserà tanto, ma se li facesse incontrare in TexWiller in un momento antecedente a quello raccontato da Glb nel numero uno, a me non dispiacerebbe affatto. 

 

Su Clemmons: no, non è la feccia, è anche peggio secondo me, è il buono che tradisce. La sofferenza nel tradire è indubbia: tra le scene più belle del Passato, ci sono sia quella in cui Ray è rattristato mentre condanna a morte Carson, sia l'altra in cui, pur essendo minacciato da Carson con la pistola venticinque anni dopo, è comunque SINCERAMENTE felice di rivederlo. Finezze di quel geniaccio del curatore ;)

 

Comunque per quest' anno io la mia rilettura annuale de Il passato di Carson l'ho già fatta (la faccio ogni anno, quale mio personale omaggio 😅) e sto leggendo altro di Boselli. Solo che ora questa storia di TexWiller mi sta spingendo nuovamente a tornare a Bannock: penso che la cosa a questo punto mi stia sfuggendo di mano e stia diventando patologica.

Io ci ritornerò dopo la fine di questa storia...;)

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Il 21/6/2021 at 11:01, juanraza85 dice:

Nell'introduzione dell'ultimo albo, Boselli riporta che Cigno Bianco servì come scout nelle guerre contro i Sioux, e nella battaglia del Little Bighorn perse parzialmente l'udito a causa di un colpo ricevuto da un nemico. Ecco, quando l'altro ieri ho letto questa chicca, non ho potuto non pensare, sia pure con il senno di poi, che sia stato un peccato che a suo tempo Cigno Bianco non sia stato utilizzato nella storia con Tex testimone di quello scontro entrato nella leggenda.

 

E' sin troppo ovvio che, all'epoca, il progetto della serie Tex Willer non era neanche nei più reconditi pensieri dei piani alti della casa editrice, ed è altrettanto ovvio che a curare la storia di Tex con Custer, Cavallo Pazzo e Toro Seduto fu Nizzi, per cui va da sé che sia anche difficile parlare di un vero e proprio rimpianto.

 

Ed è ancor più ovvio che ciò non osta in alcun modo che un Cigno Bianco maturo possa prima o poi comparire in una storia della serie regolare: in fondo, ci vorrebbe solo una buona idea, e dopo aver assistito alla nascita ed allo sviluppo del duo rapporto con Tex sarebbe sì un peccato se Cigno Bianco non fosse più utilizzato!

 

E, del resto, se ci si pensa bene la tanto discussa didascalia di pagina 19 potrebbe costituire una sorta di indizio sul possibile verificarsi di tale possibilità, in un futuro più o meno prossimo :).

Sì...Secondo me un giorno lo rivredemo nel "presente" di Tex citando questo passato. Il Bos comunque ha "coraggio". Ha messo mano al passato di Tex e alla cronologia (e mettere ordine in quello che aveva creato GLB non è semplice), ha messo mano al passato del passato di Carson, inserisce personaggi ed eventi storici e crea storie accattivanti.

Il 25/6/2021 at 17:39, Barbanera dice:

ottimo episodio...

la mia bonaria e recente critica ad "old South" è fatta appositamente per sottolineare la differenza stostanziale tra la trama del Texone (a sfondo storico, almeno nelle intenzioni) e le storie di Tex Willer...il contesto STORICO di Tex Willer è quanto mai curato, l'avventura e la storia che Tex vive in ogni albo è quanto mai VEROSIMILE, non VERA...tutto è curato nei minimi particolari, e la storia è scorrevole: tensione ad alti livelli, due presenze femminili, anzi tre, che rendono la storia interessante...Tex Willer diventa sempre di più un fumetto FONDAMENTALE non solo per chi vuole conoscere la giovinezza di Tex, ma anche per chi vuole conoscere la storia della frontiere Americana "prima che scompaia" (cit da "Balla coi Lupi") :lol::old:

se si arriverà come spero all'epopea della Guerra Civile, lì finalmente vedremo alla prova dei fatti come Tex riuscirà a destreggiarsi tra Pance Blu e Giubbe Grigie

Sì...Ed è uno dei punti forti. Non appena finirò questa storia rileggerò tutti i Tex Willer perché una seconda lettura la meritano per la loro ricchezza.

Personalmente l'unica cosa che non ho gradito fino ad ora è stato "l'eccessivo " Mefisto. Eccessivo come capacità. Per il resto il Boss sta facendo una cosa molto difficile ma anche molto soddisfacente.

Vediamo come si conclude la storia...

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La serie è senz'altro una scommessa vinta, le storie stanno su un livello medio-alto, i disegni pure, Boselli plasma il materiale con credibilità, sembra uno staff di pochi amici molto affiatati. Il miglior prodotto fumettistico western dopo l'inarrivabile Ken Parker.

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Finita di leggere questa nuova storia, devo dire che, nonostante i molti interessanti personaggi, non sono rimasto molto convinto.

Non saprei muovere una critica specifica. Forse c'è solamente tanta, troppa carne al fuoco, e si fa fatica a gustare i vari sapori.

Ovviamente, il giudizio non è negativo, ma solo meno positivo rispetto alle altre storie di Tex Willer.

Splendidi,invece, i disegni.

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Ottima chiusura di storia con quest'ultimo albo. Un Tex che predomina su tutti gli altri personaggi sia positivi che negativi. Con quelli positivi riesce subito  a creare una grande empatia,  e con quelli negativi è un flagello di Dio. Ottimo anche Carson che porta a termine la sua missione positivamente. Penso che quando, alcuni anni dopo, lo manderanno da quelle parti a indagare sulla banda degli innocenti, ci andra molto volentieri.

Ottimo i disegni di Del Vecchio.

 

 

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SPOILER
Recensione Tex Willer n.29-33 "Sull'alto Missouri"

 

20210718.jpg


Ogni volta che termino una storia di "Tex Willer" mi domando: ma quanto è bella questa serie? Infatti la collana parallela alla serie regolare che narra le avventure del giovane Tex si conferma senza dubbio la miglior serie attualmente in edicola (nettamente migliore di quella regolare). La serie, con "Sull'alto Missouri", presenta il terzo capolavoro consecutivo dopo le meravigliose storie "L'agente federale" e "I razziatori del Nueces" (escluse le due discrete di Ruju, in realtà, sono state tutte ottime storie di Boselli). In particolare, di questa storia ho apprezzato il modo con cui è stata gestita da Boselli: bello e interessante vedere agire Tex e Kit in due trame parallele (entrambe molto avvincenti) che si sfioreranno appena nel finale. In secondo luogo, ho apprezzato tantissimo il grande realismo storico in cui è calata la vicenda: sono infatti reali i luoghi in cui è ambientata la storia e molti personaggi (Rattlesnake Dick, Skinner, Owen e la moglie Nancy, Cigno Bianco) sono realmente esistiti. L'unico personaggio storico la cui comparsa mi è parsa un po' forzata è il crow Cigno Bianco, che (essendo ancora giovane e dunque non ancora famoso) poteva essere sostituito da un qualunque giovane crow; tuttavia anche questo indiano è stato ben caratterizzato da Boselli e il fatto che diventi fratello di sangue di Tex lo rende un personaggio degno di essere ricordato (e chissà che non torni in qualche storia futura).
L'intera storia è come al solito sceneggiata magistralmente dal grandissimo Boselli e i dialoghi sono freschi ed efficaci. Alcune scene sono di grandissima tensione: ad esempio, quella in cui i Crow di Corvo Nero raggiungono il carro di Lena e Larry è narrata in modo così eccellente che ha trasmesso un po' di tensione pure a me che la stavo leggendo. Non mi ha infastidito l'inserimento di una scena del cartonato "Sfida nel Montana" nel primo albo. Nella sottotrama dedicata a Kit, che funge un po' da prequel de "Il passato di Carson" (il passato del passato di Carson!), mi ha fatto immenso piacere l'inserimento di Ray e di Lena Parker; avrei preferito che il primo a presentarsi a Lena fosse Kit (e non Ray), ma sono sicuro che questo particolare non sia stato inserito casualmente da Boselli.
Bello lo scontro a fuoco a Fort Owen, che contiene anche un buon colpo di scena (il tradimento di Charlie); molto commovente la morte di Dick Barter ("Addio, Dick Barter!...Chi ti ha soprannominato Rattlesnake non ti aveva conosciuto a fondo."). Ottimo il finale, con le due trame parallele che si sfiorano, dato che Kit toglie di mezzo Gomez che, a sua insaputa, anche Tex stava inseguendo.
Dunque vividi complimenti a Boselli per questa avvincente avventura tra le nevi del Montana.
Piacevolissimi i disegni di Del Vecchio. Forse ci sono un po' troppi sfondi bianchi, però bisogna dire che anch'essi danno l'idea di un paesaggio innevato.
Ottime le copertine di Dotti, esclusa la seconda in cui il volto di Tex non mi convince (non è la prima volta nei disegni di Dotti). La mia preferita è quella de "I pionieri del Montana".

Storia: 9
Disegni: 8,5

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Allora...Globalmente è stata piacevole questa cavalcata nell'Upper Missouri. Rivedere il triangolo Ray, Lena, Kit (sfido a non avere un magone con le vignette di Del Vecchio quando c'è il primo spettacolo di Lena), vedere i primi pionieri, i semi (malsani) gettati, le interazioni tra le tribù indiane, lo sfiorarsi tra Tex e Kit. Il Boss ha messo tante carne al fuoco e in alcuni casi la griglia era limitata dal futuro che già conosciamo. Sono sicuro che rivedremo dei collegamenti a questa storia prima o poi. Non ci sono note troppo stonate ( ci sono forse un paio di sbavature/forzature) però la storia si è mantenuta su un discreto livello però per me inferiore sicuramente a quella dei "due disertori" ed in parte a quella dei Seminoles. Detto ciò ora ritornerò a Bannock...Mi è venuta voglia.;)

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Di Rattlesnake Dick ha parlato un articolo su Dime Web poco più di un mese fa (coincidenza?), lo trovate qui:

https://dimeweb.blogspot.com/2021/06/richard-barter-detto-rattlesnake-dick.html

 

Qualcuno ha tenuto il conto di quanti personaggi "storici" sono comparsi in questa storia? Viene il dubbio che Boselli stavolta puntasse al record...  :laugh:

 

In un caso questo uso di personaggi realmente esistiti ha "sgonfiato" un colpo di scena:

ed è sempre lui, Cigno Bianco, di cui mi ero già lamentato il mese scorso. Se il mese scorso trovavo la sua "storicità" inutile ed eccessiva, stavolta è davvero dannosa, demolendo un colpo di scena nella storia: come fa il lettore a credere che sia davvero morto quando viene colpito dalla pallottola (sembrerebbe) in faccia a pagina 45, quando sappiamo che diventerà famoso anni dopo? È ovvio che è ancora vivo....

 

Sulla storia in generale il voto è positivo, ma ne parlerò con più calma i prossimi giorni.

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      4)      Nei territori del Nord-Ovest
      5)      L’inesorabile
      6)      L’agente federale
       
      Lo so, restano fuori un sacco di belle storie (Luna insanguinata, I giustizieri di Las Vegas, L’ombra del Maestro, I sabotatori, El Supremo, Gli assassini, La vendetta delle ombre, I rangers di Finnegan, Pinkerton Lady,  I razziatori del Nueces, ecc.) ma è un gioco… Chi sta scrivendo la sua personale top 50 sarà facilitato, visto che di fatto la classifica l'ha già pronta.
      Tra qualche settimana, se parteciperanno in molti, farò la classifica finale.
       
       
    • Da natural killer
      Il Tex Magazine 2021 offre agli appassionati del West ben 176 pagine di servizi e dossier a colori. In più, due racconti di Tex completi e inediti!
      TEX MAGAZINE
      N° : 7
      Periodicità: annuale
      TEX MAGAZINE 2021
      uscita: 23/01/2021
      Formato: 16x21 cm, colore e b/n
      Pagine: 176
      Codice a barre: 97711226204110157
      Copertina: Claudio Villa
       


      Il suono di Ennio Morricone, le sentinelle del Nord-ovest, un approfondimento su Jim Brandon, le notizie dalla Frontiera e due storie inedite di Tex:
       
      Columbia River
      Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju

      Disegni: Mario Rossi
      Un trapper in pericolo sulle rapide del Columbia River, braccato dagli indiani. Tex e Carson sono costretti a unire la loro sorte alla sua. Ma qual è il segreto di Snow?
       

       
       
       
       

       
      Giubba Rossa
      Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
      
Disegni: Stefano Biglia
      Il corpo della Polizia a cavallo del Nordovest è stato da poco fondato e il giovane agente Jim Brandon, in missione nella prateria con gli ingegneri e i geologi della futura ferrovia transcanadese, deve difenderli da solo contro i Blackfoot e i famigerati Wolfers…
       

       
       

    • Da natural killer
      Erano tre fratelli temuti in tutto il West…
      MAXI TEX
      N° : 27
      Periodicità: semestrale
      I TRE FRATELLI BILL
      uscita: 06/10/2020
      Formato: 16x21 cm, b/n
      Pagine: 276
      Codice a barre: 977182645704000027
      Soggetto: Mauro Boselli
      Sceneggiatura: Mauro Boselli
      Disegni: Alessandro Piccinelli
      Copertina: Claudio Villa

      Un simpatico forzuto, un avvenente rompicollo, un funereo pistolero… Sam, Kid e Black sono i tre fratelli Bill, leggendari personaggi di GL Bonelli che per la prima volta incrociano la loro pista con quella di Tex e Carson, in un’avventura scanzonata ma anche altamente drammatica: perché i Chiricahuas sono sul sentiero di guerra? Il capo Cochise è stato deposto, forse ucciso? Tocca ai nostri pards scoprirlo e svelare il mistero sui tre Bill… Sono forse diventati dei rinnegati che trafficano armi con i predoni?
       

       

       

       

    • Da natural killer
      Soggetto e Sceneggiatura: Mauro Boselli
      Disegni: Michele Rubini
      Copertina: Maurizio Dotti
      uscita: 18/04/2020
      L' AGENTE FEDERALE
      Sulle tracce di Tex c’è Brian Carswell, l’uomo che non molla mai una preda…
       
       

       
       

       
       

       
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