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TWF - Tex Willer Forum

La collana di Tex senza Mauro Boselli...


ymalpas
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Qual'è il bilancio degli ultimi dieci anni a non voler considerare l'apporto di Boselli alla serie di Tex ?  

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Io ho l'idea, e spero ardentemente di sbagliare, che avremo sempre più difficoltà ad essere soddisfatti con le storie. In passato non ho letto Tex dal numero 530 fino al 690 della regolare. Avevo perso voglia. Può capitare. Negli ultimi anni mi è tornata, anche grazie al forum. Il recupero degli arretrati e i nuovi format (Tex Willer, Color, Cartonato alla francese) hanno dato nuova linfa alla mia passione.

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<span style="color:red">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

 

E' un discorso dal fiato corto. Il punto di partenza della discussione è che troppi speciali tolgono "qualcosa" alla serie regolare. Non comprare gli speciali non significa pertanto aumentare la qualità delle storie del mensile che è in calo (quando Mauro Boselli non è in edicola). 

Certo, infatti mica penso che il mio non acquistare migliori automaticamente la qualità. Dico però che quantomeno mi risparmio i soldi :D  Per dire: spendere 8 euro (o quanti sono) per il nuovo Maxi mi sembra una follia già solo a guardare i disegni in anteprima. 

<span style="color:red">15 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

 L'equazione tagliamo altri formati ed avremo dei capolavori sulla regolare non regge.

Ma io non ho fatto nessuna equazione. Dico solo che mi pare che ci sia una quantità di uscite di qualità generalmente mediocre che io ho smesso di comprare. E penso, questo sì, che forse con meno uscite si potrebbe aumentare la qualità generale delle storie: non ci sarebbe bisogno, ad esempio, di arruolare un disegnatore come Torti, che francamente mi auguro non vedere mai sulla serie regolare.

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Lunga vita a Boselli.

Un autore come lui non so se riusciremo ancora ad averlo.

Degli altri qualche storia mi è piaciuta.

In modo particolare nei color brevi.

Capisco che si debbano sperimentare autori nuovi.

Credo anche sia più difficile trovare bravi autori più che bravi disegnatori.

Però bisogna anche dire che non tutte le storie di G.L.Bonelli erano belle.

Più o meno penso ci sia la stessa percentuale di storie belle nei primi 400 albi come nei successivi 325.

Avendo la stessa età di Boselli e augurando a lui (e a me) lunga vita, penso di 

 non preoccuparmi troppo dei suoi successori.

Sperando sempre che arrivi uno come lui.

Tex è l' unico fumetto che leggo, per cui prendo la regolare e gli speciali, oltre

alla nuova serie giovanile.

Devo anche dire che preferisco le storie con il quartetto,( o padre- figlio oppure Tex-Tiger) per cui già questo è un pregiudizio nei confronti delle altre storie che sono  numerose, ma non mi impedisce di apprezzarne molte.

Diciamo che vado più sovente a rileggermi le storie con il quartetto.

Capisco anche che per i nuovi autori è forse più semplice ridurre i protagonisti, che debbano prima misurarsi con il solo Tex, o con la coppia Tex-Carson, prima di affrontare altre abbinate o la squadra al completo.

Anche l' inserimento degli amici storici o dei nemici passati, può essere un 

ostacolo, ma allo stesso tempo uno stimolo per costruire storie di spessore.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, paco ordonez dice:

Certo, infatti mica penso che il mio non acquistare migliori automaticamente la qualità. Dico però che quantomeno mi risparmio i soldi :D  Per dire: spendere 8 euro (o quanti sono) per il nuovo Maxi mi sembra una follia già solo a guardare i disegni in anteprima. 

Ma io non ho fatto nessuna equazione. Dico solo che mi pare che ci sia una quantità di uscite di qualità generalmente mediocre che io ho smesso di comprare. E penso, questo sì, che forse con meno uscite si potrebbe aumentare la qualità generale delle storie: non ci sarebbe bisogno, ad esempio, di arruolare un disegnatore come Torti, che francamente mi auguro non vedere mai sulla serie regolare.

Ciao Paco...Come fai a bocciare una storia prima di averla letta? Sì... Concordo con la questione disegni (sono la parte che deve attirare) e su quella economica (per recuperare i buchi, e ne ho ancora molti, e comprare gli inediti ho speso un bel po'). Però con questo criterio (e non chiamarmi blaCapita. S non avrei dovuto comprare alcuni albi di Galep o di Font, che non sono tra i miei disegnatori preferiti.

Ho molti albi da recuperare ed è bello andare nella mia libreria e prenderne uno. Alcune volte sfruttando i consigli del forum, altre volte il gusto (un Civitelli o un Villa), altre la nostalgia (un Marcello).

Ad oggi abbiamo un fuoriclasse (e garante), più un gruppo di validi collaboratori.

La regolare sta dando meno soddisfazioni del previsto? Capita.

Però nel 2020 abbiamo avuto due Texoni sublimi (per me), un Tex Willer di alto profilo e nel 2021 un cartonato di Giusfredi/Font di buon livello (grazie anche al format diverso).

 

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secondo me tutte queste critiche alla regolare 2020 sono esagerate

Sì , abbiamo avuto la mediocre storia di Rauch e quella pessima di Ruju,ma abbiamo anche avuto le belle storie di Nizzi e i begli albi di Guatemala,oltre all' ottima Netdahe. 

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<span style="color:red">45 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

secondo me tutte queste critiche alla regolare 2020 sono esagerate

Sì , abbiamo avuto la mediocre storia di Rauch e quella pessima di Ruju,ma abbiamo anche avuto le belle storie di Nizzi e i begli albi di Guatemala,oltre all' ottima Netdahe. 

Sulle belle storie di Nizzi dissento fortemente. :lol:

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

Ciao Paco...Come fai a bocciare una storia prima di averla letta? 

 

 

Niente, hai deciso di mettermi in bocca parole che non ho detto! :D Io ho parlato dei disegni: per me - ripeto - quei disegni non valgono minimamente una spesa di 8 euro (o quanti sono).

A ciò aggiungici che una delle due storie è di Nizzi (del Nizzi bollito attuale, intendo, non del grande Nizzi della fascia 300-400), e la decisione di non comprare l'albo diventa - per me - definitiva. Poi certo, magari la storia di Nizzi sarà un capolavoro, ma francamente ne dubito fortemente: in ogni caso non mi va di rischiare 8 euro (o quanti sono) per questa (per me remotissima) possibilità. 

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<span style="color:red">21 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Niente, hai deciso di mettermi in bocca parole che non ho detto! :D Io ho parlato dei disegni: per me - ripeto - quei disegni non valgono minimamente una spesa di 8 euro (o quanti sono).

A ciò aggiungici che una delle due storie è di Nizzi (del Nizzi bollito attuale, intendo, non del grande Nizzi della fascia 300-400), e la decisione di non comprare l'albo diventa - per me - definitiva. Poi certo, magari la storia di Nizzi sarà un capolavoro, ma francamente ne dubito fortemente: in ogni caso non mi va di rischiare 8 euro (o quanti sono) per questa (per me remotissima) possibilità. 

Scusa...Tu bocci l'acquisto e non ti convincono i disegni, o non valgono 8 euro. Giusto? Ci può stare. Anzi ti dirò... La selezione delle collane collaterali è comprensibile. Poi magari sul forum trovi recensioni positive e recuperi. Io ho recuperato molti albi grazie al forum.;)

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

secondo me tutte queste critiche alla regolare 2020 sono esagerate

Sì , abbiamo avuto la mediocre storia di Rauch e quella pessima di Ruju,ma abbiamo anche avuto le belle storie di Nizzi e i begli albi di Guatemala,oltre all' ottima Netdahe. 

Siamo stati abituati troppo bene. Io, avendo molti albi da recuperare, spazio molto. Devo ammettere che ho letto tante belle storie nei precedenti lotti (200/300/400). Quindi quelle del lotto 600 sono schiacciate dal "passato" per me.

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Grande Tex dice:

secondo me tutte queste critiche alla regolare 2020 sono esagerate

Sì , abbiamo avuto la mediocre storia di Rauch e quella pessima di Ruju,ma abbiamo anche avuto le belle storie di Nizzi e i begli albi di Guatemala,oltre all' ottima Netdahe. 

 

Tu ed io abbiamo chiaramente idee molto diverse su cosa sia una bella stori, vedo.

 

Mediocre la storia di Rauch? Non è un capolavoro e quà e là ci sono alcune piccole incongruenze almeno secondo alcuni ma che a me non hanno dato minimamente fastidio. L'ho trovata carina, con un buon ritmo e caratterizzazioni azzeccate. Ho apprezzato decisamente il finale.

Quale sarebbe la pessima di Ruju? "Sulla cattiva strada"? Beh, per me non èaffatto pessima, è una storia di ordinaria amministrazione magari ma non brutta.

E veniamo alle dolenti note, ovvero le presunte belle storie di Nizzi. Dolenti non tanto per il giudizio che ne dar, quanto perché tu probabilmente partirai con una filippica su quanto io sia prevenuto nei confronti di Nizzi e simili amenità come fai sempre quando si tira in ballo il tuo autore feticcio.

Io non sono drastico come Diablerio e devo dire che la storia dell'assedio disegnata da Filippucci l'ho, tutto sommato, gradita. Il finale ha più di un punto debole ma buona parte della storia regge. "La Rupe del Diavolo" , invece, presenta buchi di sceneggiatura grossi come una casa per tacere di più di quaranta pagine sprecate per due gag quasi identiche su Carson al ristorante. Taccio sui difetti  evidenziati da Diablero perché se ne è già parlato.

 

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Il 12/3/2021 at 21:04, ymalpas dice:

Prendiamo un'annata a caso, quella del 1971, cinquant'anni fa. Un lettore  andava in edicola e trovava a gennaio e febbraio la fine della storia "Sulle piste del Nord". Nei mesi primaverili si godeva "Il figlio di Mefisto". Poi la storia di un cavallo "Silver Star". Quindi una storia meno bella "Wanted" ma l'albo di dicembre conteneva "Gli sterminatori", straordinaria prova grafica di Galep. Mi spiegate in tutto questo discorso cosa c'entra "Shaolin" di Zamberletti e Candita ?

Be' se si fanno paragoni col centinaio d'oro (100-200) ogni periodo risulta inferiore!

Ma se il confronto lo facciamo per esempio col centinaio 200-300 di storielline debolucce ne troviamo parecchie, anche dello stesso GL Bonelli (I Vichinghi, Bandoleros, La foresta pietrificata, ecc.), così come anche nel periodo 1-100 compaiono diversi albi ben poco memorabili (di solito affidati non a caso a Gamba o a Muzzi).

 

Diciamo che nel 2020 quelli che hanno po' deluso sulla regolare sono stati i due pezzi forti (Guatemala e Netdahe), da cui ci si aspettava qualcosa di più. Inoltre ricordo, per obiettività, che "L'agente federale" doveva essere pubblicato in origine sulla serie principale; il fatto che poi sia stato spostato su Tex Willer chi se ne frega, ce lo siamo gustato lo stesso.

 

Detto questo sono d'accordo che la regolare andrebbe curata maggiormente, non c'è dubbio, e concordo anche sul fatto che si pubblica troppo (ma non solo su Tex e non solo nel fumetto). Questa però è la legge dell'economia oggi, si sa.

Almeno che l'iperproduzione su Tex serva a dare lavoro a disegnatori che altrimenti resterebbero inattivi... Da altre parti (per es. la pubblicazione di certi libri) l'iperproduzione è utile solo agli editori.

 

E consoliamoci col fatto che si scrivano ancora storie - dopo 73 anni - di alto livello, pur se meno frequenti che in passato! Quest'anno sono state ben 5: i 2 Texoni, il Maxi coi tre Bill, e le 2 di Boselli su Tex Willer. Tutto sommato non è poco...

 

Il 12/3/2021 at 21:04, ymalpas dice:

E il pistolero vudu di Ruju non promette molto, voglio proprio vedere come l'autore ha mischiato il vudu con le gesta di questo pistolero.

Be' dai, non è detto, di soggetti improbabili che poi si sono rivelate ottime storie Tex è pieno!

Vediamo: uno scimmione con machete a cavallo di un destriero nero, dinosauri ritrovati negli abissi di un mondo perduto, fiori che sparano aculei mortali, un extraterrestre nel west, un castello medievale nelle paludi della Florida protetto da guerrieri neri seguaci del vudu,  rovine dove si celano misteriosi tesori protetti da un gigantesco anaconda, una piramide misteriosa con tanto di pupazzi d'argilla che si trasformano in bestie feroci, ecc. ecc.

Insomma diamo fiducia a Ruju, potrebbe stupirci (speriamo)! :deserto:

 

Modificato da Poe
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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Poe dice:

Diciamo che nel 2020 quelli che hanno po' deluso sulla regolare sono stati i due pezzi forti (Guatemala e Netdahe), da cui ci si aspettava qualcosa di più. Inoltre ricordo, per obiettività, che "L'agente federale" doveva essere pubblicato in origine sulla serie principale; il fatto che poi sia stato spostato su Tex Willer chi se ne frega, ce lo siamo gustato lo stesso.

 

Detto questo sono d'accordo che la regolare andrebbe curata maggiormente, non c'è dubbio, e concordo anche sul fatto che si pubblica troppo (ma non solo su Tex e non solo nel fumetto). Questa però è la legge dell'economia oggi, si sa.

Almeno che l'iperproduzione su Tex serva a dare lavoro a disegnatori che altrimenti resterebbero inattivi... Da altre parti (per es. la pubblicazione di certi libri) l'iperproduzione è utile solo agli editori.

 

E consoliamoci col fatto che si scrivano ancora storie - dopo 73 anni - di alto livello, pur se meno frequenti che in passato! Quest'anno sono state ben 5: i 2 Texoni, il Maxi coi tre Bill, e le 2 di Boselli su Tex Willer. Tutto sommato non è poco.

 

Netdahe ha deluso, così come Guatemala. Dipende dalle troppe pubblicazioni? Magari la mano degli autori, in questi specifici casi, non è stata felice, ma certo è che se, a parità di parco autori, si incrementano le pubblicazioni, è inevitabile che ne risenta la qualità delle storie. È una legge fisica: se ho maggior lavoro e devo farlo in tempi ristretti, qualcosa mi perdo per strada. Ma Boselli ha chiaramente detto che oggi, per ottenere gli stessi risultati del passato, devi fare di più. Inoltre, ha sottolineato il concetto che, perché la baracca regga, devi sostenerla senza lasciare indietro nessuno, nello specifico i disegnatori che, senza il proliferare di pubblicazioni, sarebbero a spasso e magari dovrebbero cambiare lavoro. Quindi, perché Tex continui a prosperare c'è bisogno di più pubblicazioni, in maniera tale che la baracca non cada sulla testa dei burattini. Questo è certamente il punto di vista dell'editore, ma i lettori, almeno quelli più avveduti, non possono far finta di non conoscere questi aspetti, soprattutto se a spiegarne i meccanismi è il curatore della testata in persona.

Quindi le tante pubblicazioni probabilmente dobbiamo tenercele. I disegnatori devono essere alimentati. Il problema di fondo, cioè l'insoddisfazione di noi appassionati nella qualità delle storie tanto da costringerci a porci la domanda di cosa sarebbe Tex oggi senza Boselli (ma non dimentichiamo che Netdahe, che ha coperto quattro mesi dell'anno appena trascorso, è di Boselli), ha dunque origine dal solito dilemma di cui tante volte abbiamo parlato negli ultimi anni: il parco sceneggiatori. Il Bos non è reprensibile, possono capitare storie sbagliate ma siamo tutti concordi nel ritenerlo ancora il Maradona della situazione; oltre a lui, c'è Ruju, attaccabile quanto si vuole ma che assicura una certa qualità media apprezzabile. Poi? Il vuoto: eccolo il guaio. Un vuoto talmente grande da costringere il curatore a riassoldare un vecchio autore non sulla base di ciò che potrà dare alle future storie, ma solo per il fatto che EGLI CONOSCE TEX. Qualità necessaria ma non sufficiente a scrivere ancora storie di un certo livello. Eppure quella qualità, evidentemente così necessaria, pur in un mondo di seri professionisti qual è la Bonelli è comunque cosa rarissima, posto che c'è chi vorrebbe scrivere Tex senza aver letto gli ultimi 25 anni, o senza tener conto di qualche minimo suggerimento del curatore. Primedonne, svogliati, inadatti: questi gli aggettivi che possono attribuirsi ai papabili sceneggiatori texiani. E si finisce per ritrovarsi con il glorioso ottantenne, richiamato a combattere una guerra che non è più la sua, e che sia pure solo per raggiunti limiti di età non può più vincere (e sarei ben felice di essere smentito). In estrema sintesi, torniamo al tasto dolente dell'urgenza di trovare forze fresche al timone della sceneggiatura. Gli accenti che Borden alle volte ha usato qui sul forum non sono incoraggianti: alle volte sembrava anche lui disperare di trovare la soluzione a questa situazione, e d'altronde che cosa è, se non "disperazione" (passatemi il termine) il riarruolamento di Nizzi? 

 

Concludo dicendo che io confido molto in Rauch. Ho votato la sua come miglior storia del 2020, anche se ho visto di essere stato praticamente il solo, o quasi. Ma uno solo non può esser sufficiente. Urge sceneggiatore di razza. Urge trovare il Claudio Nizzi degli anni 80, che salvi come ha fatto lui la baracca per i prossimi anni, o il Mauro Boselli degli anni 90, che con il suo Tex 2.0 ha gestito la transizione della testata nel ventunesimo secolo assicurandone la sopravvivenza e facendole anzi fare un non scontato e straordinario salto qualitativo.

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A me la storia Guatemala ha pienamente soddisfatto: c'è tutto quello che voglio da una storia. La lunghezza, la diversità  (in questo caso geografica), la ripresa convincente di personaggi (Montales), quadri di vita familiare (la stessa villa di Montales) e sparatorie, nemici ben caratterizzati (ahimé non il capo, però), un intrigo internazionale... ecco perché di queste storie il Bos non ne scrive (non gli interessano o non è il suo genere). Quindi da una seconda spalla mi aspetto anche che completi il lavoro encomiabile di Boselli (per questo è stato ripescato anche Nizzi, non perché erano alla canna del gas). Il problema è quando le seconde scelte si affidano - per non rischiare - a storielline che non sono ne carne ne pesce. Di Guatemala questo non possiamo dirlo, è una storia ambiziosa poi poco importa se non è il capolavoro, il problema è che Ruju ci ha messo dieci anni a scriverla e che ancora oggi ti scrive storie come quella dell'ultimo magazine. Lo stesso Manfredi, quando ha lasciato da parte la politica e si è concentrato su Tex, ti ha partorito la storia con il Morisco che è piaciuta più o meno a tutti. Insomma quello che dico è che è troppo comodo scrivere il compitino e non rischiare niente: ci sono più di 700 albi di Tex e Nizzi ci ha insegnato che le storie si possono riscrivere all'infinito, riprendete i vecchi canovacci ma dateci storie di Tex. E basta con storie con minoranze maltrattate in stile black lives matter come le ultime di Zamberletti o di Manfredi e Nespolino (e per certi versi anche dell'ultima di Ruju): paghiamo il costo degli albi per un po' di sana avventura e non per un indottrinamento da quattro soldi.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Leo dice:

Il problema di fondo, cioè l'insoddisfazione di noi appassionati nella qualità delle storie tanto da costringerci a porci la domanda di cosa sarebbe Tex oggi senza Boselli

 

Oggi Tex senza Boselli sarebbe ben poca cosa.

Io però nel mio intervento precedente volevo far notare, a chi fa paragoni pessimisti col passato, che nel 2020 sono state scritte ben 5 storie di grande qualità (riconosciuta un po’ da quasi tutti) : i due Texoni (che corrispondono a 2+2=4 albi mensili della regolare), il Maxi dei Tre Bill (che corrisponde a circa 2 albi e mezzo della regolare), “L’agente federale” (corrispondente a un po’ più di 3 albi della regolare) e “I razziatori del Nueces” (corrispondente a un po’ meno di 3 albi della regolare). Totale: 12 albi e mezzo circa della regolare.

 

Questo vuol dire che se le 5 grandi storie del 2020 (scritte tutte da Boselli) fossero state pubblicate sulla serie principale, avremmo avuto per tutti i 12 mesi (e anche un po’ di più!) albi straordinari, degni del periodo d’oro di Tex (o quasi), e grideremmo al miracolo.

 

Pensate: poter leggere uno dietro l’altro sulla regolare “L’inesorabile”, “La vendetta delle ombre” e “I razziatori del Nueces” e poi magari come intermezzo “Nethdahe” che non sarà riuscitissima ma è comunque una storia più che discreta, meglio di certe storie intermedie del periodo d’oro (non so, “Il cacciatore di taglie”, “La dama di picche”, “Dugan il bandito”).

 

Insomma, voglio dire: guardiamo il bicchiere mezzo pieno (io per primo di solito guardo quello mezzo vuoto), e non ci lagniamo troppo. Grandi storie Tex ce le sta ancora regalando dopo 73 anni. Solo che sono sparse qua e là tra le varie serie collaterali, e sono in mezzo a molte altre storie piuttosto mediocri.

Nel cosiddetto periodo d’oro avevi solo i 12 albi mensili perché i fuori serie non esistevano, ma anche allora non tutti erano dei capolavori.

 

L’editore non può fare altrimenti che iperprodurre? Rassegniamoci e compriamo solo quello che merita. Per quanto mi riguarda: i Texoni, Tex Willer, la serie regolare (anche quando non brilla) e tutto il resto solo quando mi ispira (il prossimo Maxi io non lo prendo e neanche il Color estivo coi disegni di Cossu, che non amo per niente).

 

Boselli/Maradona ce la sta mettendo tutta, bisogna riconoscerglielo, e si sta ancora divertendo, questo è l’importante. Di goal ne farà ancora parecchi, a cominciare, secondo me, dal prossimo Tex Willer…

Quando andrà in pensione non ci saranno successori validi? Pazienza, vorrà dire che smetterò di leggere Tex. La buon anima di mio zio - grandissimo lettore e collezionista, che mi ha avviato alla lettura di Tex - smise nel periodo 300-400 e, amareggiato da un Tex che non amava più, non riprese neanche in seguito e si limitò a leggere e rileggere le vecchie storie che tanto gli piacevano.

Ma non credo proprio che correremo questo pericolo nei prossimi anni... ;)

 

P.S.: Un’altra soluzione per aumentare la produzione di Boselli su Tex sarebbe chiudere Dampyr. Sono un lettore affezionato di Harlan Draka sin dal primo numero, ma la serie – mi dispiace dirlo – sta mostrando un po’ la corda negli ultimi anni (nonostante a volte vi siano ancora ottime storie) e non sarebbe così sbagliato, secondo me, farla finire in bellezza con il numero 300…

Boselli avrebbe più tempo per Tex, e anche per miniserie occasionali o albi singoli di qualunque genere, svincolati da scadenze od obblighi seriali. 

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, ymalpas dice:

A me la storia Guatemala ha pienamente soddisfatto: c'è tutto quello che voglio da una storia. La lunghezza, la diversità  (in questo caso geografica), la ripresa convincente di personaggi (Montales), quadri di vita familiare (la stessa villa di Montales) e sparatorie, nemici ben caratterizzati (ahimé non il capo, però), un intrigo internazionale... ecco perché di queste storie il Bos non ne scrive (non gli interessano o non è il suo genere). Quindi da una seconda spalla mi aspetto anche che completi il lavoro encomiabile di Boselli (per questo è stato ripescato anche Nizzi, non perché erano alla canna del gas). Il problema è quando le seconde scelte si affidano - per non rischiare - a storielline che non sono ne carne ne pesce. Di Guatemala questo non possiamo dirlo, è una storia ambiziosa poi poco importa se non è il capolavoro, il problema è che Ruju ci ha messo dieci anni a scriverla e che ancora oggi ti scrive storie come quella dell'ultimo magazine. Lo stesso Manfredi, quando ha lasciato da parte la politica e si è concentrato su Tex, ti ha partorito la storia con il Morisco che è piaciuta più o meno a tutti. Insomma quello che dico è che è troppo comodo scrivere il compitino e non rischiare niente: ci sono più di 700 albi di Tex e Nizzi ci ha insegnato che le storie si possono riscrivere all'infinito, riprendete i vecchi canovacci ma dateci storie di Tex. E basta con storie con minoranze maltrattate in stile black lives matter come le ultime di Zamberletti o di Manfredi e Nespolino (e per certi versi anche dell'ultima di Ruju): paghiamo il costo degli albi per un po' di sana avventura e non per un indottrinamento da quattro soldi.

 

 

Condivido molto, ma non capisco il seguente passaggio:

 

" ecco perché di queste storie il Bos non ne scrive (non gli interessano o non è il suo genere)."

 

 

Quale tipo di storie non scriverei?:huh:

 

 

 

 

 

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Intrecci loschi tra politicanti, come nell'ultima di Ruju. Di tue storie non ne ricordo con queste caratteristiche. Ed è un peccato.

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Poe dice:

 

 

Io però nel mio intervento precedente volevo far notare, a chi fa paragoni pessimisti col passato, che nel 2020 sono state scritte ben 5 storie di grande qualità (riconosciuta un po’ da quasi tutti) : i due Texoni (che corrispondono a 2+2=4 albi mensili della regolare), il Maxi dei Tre Bill (che corrisponde a circa 2 albi e mezzo della regolare), “L’agente federale” (corrispondente a un po’ più di 3 albi della regolare) e “I razziatori del Nueces” (corrispondente a un po’ meno di 3 albi della regolare). Totale: 12 albi e mezzo circa della regolare.

 

Questo vuol dire che se le 5 grandi storie del 2020 (scritte tutte da Boselli) fossero state pubblicate sulla serie principale, avremmo avuto per tutti i 12 mesi (e anche un po’ di più!) albi straordinari, degni del periodo d’oro di Tex (o quasi), e grideremmo al miracolo.

 

Pensate: poter leggere uno dietro l’altro sulla regolare “L’inesorabile”, “La vendetta delle ombre” e “I razziatori del Nueces” e poi magari come intermezzo “Nethdahe” che non sarà riuscitissima ma è comunque una storia più che discreta, meglio di certe storie intermedie del periodo d’oro (non so, “Il cacciatore di taglie”, “La dama di picche”, “Dugan il bandito”).

 

 

 

 

 

 

Grazie per aver notato questo, Non ci avevo pensato neanch'io. 

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<span style="color:red">2 minuti fa</span>, borden dice:

Questo vuol dire che se le 5 grandi storie del 2020 (scritte tutte da Boselli) fossero state pubblicate sulla serie principale

 

Ma è proprio questo il problema!!! le storie migliori finiscono quasi tutte sugli speciali. Grazie per averlo sottolineato.

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Adesso, ymalpas dice:

Intrecci politici tra politicanti, come nell'ultima di Ruju. Di tue storie non ne ricordo con queste caratteristiche. Ed è un peccato.

 

 

Aho, ok, credevo le storie lunghe e ambiziose...

 

 

Ma non so., in effetti, se posso esprimermi, i passaggi "politico-ideologici" senza azione personalmente mi annoiano, quindi non ne farò mai, neanche dopo il tuo autorevole suggerimento...:laugh:  Quelli li ha firmati Ruju, e sono sua responsabilità...:D  Io -come per esempio nel Supremo- uso le macchinazioni come puri espedienti Mcguffin per creare avventura, non so, altrimenti mi sembrerebbero fini a se stesse...

 

Condivido anche il tuo pensiero sugli elementi ideologico-politici di Manfredi, Zamberletti etc. Li ho persino ATTENUATI, non avete idea quanto, nelle storie pubblicate! Ma non potevo eliminarli, sarebbe stata censura, i collaboratori vanno rispettati se rispettano tutto sommato il personaggio, no? Non è il mio picnic, ma loro vengono ispirati da  questo, quindi...

 

La storia horror di Manfredi è stata caldeggiata da me, ma anche lì ho tagliato diversi passaggi a mio parere pesanti e anacronistici sul furto di opere d'arte native... Manfredi spero che non me ne voglia se ora ne parlo, forse manco se n'è accorto. . E il suo soggetto per Mauro dovrà essere western e non fumosamente politico come i due (due, non mille) che gli ho bocciato.

 

Spero che ne tenga conto.

 

 

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Ma è proprio questo il problema!!! le storie migliori finiscono quasi tutte sugli speciali. Grazie per averlo sottolineato.

 

 

Ma è inevitabile, vogliamo trascurare gli speciali, come anche alcuni in questo forum ripetono ad nauseam??? 

E Tex Willer non è uno speciale, è una SERIE nuova! Che faccio -storie mediocri per la serie NUOVA???

 

Forse la storia dei Seminoles sull'albo mensile, con le due donne neanche bianche, sarebbe stata criticata.

 

 

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<span style="color:red">5 minuti fa</span>, borden dice:

Forse la storia dei Seminoles sull'albo mensile, con le due donne neanche bianche, sarebbe stata criticata.

 

Perché ? Perché sono state disegnate troppo bene :lol: ?

 

Comunque grazie per il tuo lavoro come autore e anche come curatore per cui, non conoscendo i retroscena, sottovalutiamo spesso la portata.

 

PS Speravo che almeno la nuova con Barbanera potesse contenere un approccio in stile intrigo internazionale con politicanti russi.

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Adesso, ymalpas dice:

 

Perché ? Perché sono state disegnate troppo bene :lol: ?

 

Comunque grazie per il tuo lavoro come autore e anche come curatore per cui, non conoscendo i retroscena, sottovalutiamo spesso la portata.

 

PS Speravo che almeno la nuova con Barbanera potesse contenere un approccio in stile intrigo internazionale con politicanti russi.

 

 

Ma sì, ma solo come pretesto per l'avventura. Credimi, quel, tipo di dialoghi piacciono solo a te, sei strano... :lol::rolleyes::P

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<span style="color:red">5 minuti fa</span>, borden dice:

Condivido anche il tuo pensiero sugli elementi ideologico-politici di Manfredi, Zamberletti etc. Li ho persino ATTENUATI,

E Patagonia? Dove la mettiamo? E Pinkerton Lady? Lì gli elementi politici c'erano tutti. Ma ci stavano benissimo.

 

Un conto è mettere elementi ideologici o inserirli forzatamente, un altro rappresentare un mondo nella sua complessità. 

Se fai vedere dei cinesi sfruttati non ci vedo nessun indottrinamento ideologico, se mostri gli affaristi del Guatemala che male c'è?

 

Poi è chiaro che prevale l'avventura e di pistolotti politici non ne abbiamo bisogno. Ma anche qui...

Il finale di Pinkerton Lady con Lincoln che parla dei diritti e dell'uguaglianza dei neri dove lo mettiamo? A me è piaciuto molto e non ci ho visto nessun indottrinamento...

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  • Sceriffi

Se non ho fatto male i calcoli, quest'anno dovrebbero esser pubblicate ben 3602 pagine di Tex. Più della metà, scritte da due autori. Se pensassimo che nessuna Testata Bonelli ha almeno il 50% delle tavole prodotte da due autori e che nessuna testata ha tante serie rispetto a quante ne ha Tex, dovremmo gridare al miracolo. Con tutte le Testate che ci sono su Tex (una serie scritta quasi esclusivamente da due autori), la qualità è alta. Quando ci va male, leggiamo una storia passabile, non brutta, ma le storie passabili (come quella di Ruju per il Magazine, ma ci torno dopo su Ruju) ci sono da sempre, come è ovvio che sia per un personaggio seriale. Le collane Extra sono da sempre un punto forte del personaggio, quanti capolavori ci sono nella collana Gigante di Dylan Dog? Pochi, quanti capolavori (o grandi storie) ci sono nella collana del Texone? Molti di più: "Fiamme sull'Arizona", "La Grande Rapina", "La Valle del Terrore", "L'Ultima Frontiera", "Gli Assassini", "Seminoles", "Patagonia", "Il Magnifico Fuorilegge", "L'Inesorabile".... Solo per citare la Collana Gigante, ma anche le altre testate (Almanacco, l'attuale Magazine, Maxi) danno le piste alle rispettive serie degli altri personaggi. Quest'anno la differenza si è sentita di più, perchè "Netdahe!" e "Guatemala" non hanno convinto appieno, mentre alcuni speciali, sono stati di altissimo livello. Tornando a Ruju il problema principale è questo:

<span style="color:red">33 minuti fa</span>, ymalpas dice:

il problema è che Ruju ci ha messo dieci anni a scriverla e che ancora oggi ti scrive storie come quella dell'ultimo magazine.

Ruju non osa, Boselli sì. Deve provare a scrivere più storie lunghe, per farne una lunga ci ha messo un sacco di anni, Boselli nulla, la sua prima storia è di tre albi. "Guatemala" mi dà speranza, ho visto che in lavorazione ci sono due storie di Ruju di tre albi. 

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