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La collana di Tex senza Mauro Boselli...


ymalpas
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Qual'è il bilancio degli ultimi dieci anni a non voler considerare l'apporto di Boselli alla serie di Tex ?  

37 utenti hanno votato

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No non dico brutte, però  se valuti alcuni soggetti anche di altri autori o anche tuoi,dici;  a questo.è un bel soggetto, merita un Texone, un altro invece lo giudichi meno bello e dici, a questo lo mettiamo   su di un maxi di aprile . Non ci credo se mi dici che non è così.😉🙋‍♂️

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Leo dice:

CORAGGIO. È questione di solo coraggio, o si tratta invece di predisposizione? Non tutti hanno il respiro per le storie ambiziose, forse bisogna cercare ancora. Non credo si tratti di mancanza di coraggio, o di un blocco psicologico. La verità è che è stramaledettamente difficile star dietro a quell'aguzzino di Tex: Faraci ne è la riprova, e un'altra è il ritorno di Nizzi. Ruju è un buonissimo autore texiano, ma purtroppo questo topic si rivolge soprattutto a lui, perché è da lui che, alla fine, ci si aspetta un salto di qualità (poi, forse è strano, ma io penso che la sua storia più riuscita sia Il Ponte della Battaglia, guardacaso finita però in un Maxi, forse per via del disegnatore). Con Guatemala finalmente abbiamo avuto una storia ambiziosa: è riuscita così così, a molti è piaciuta, ma forse è l'inizio di una fase nuova, in cui magari l'autore sardo vorrà osare di più? Non lo so, non seguo molto le anteprime e non ricordo se ci siano storie lunghe di Ruju all'orizzonte, ma la speranza è che Guatemala abbia in qualche modo inaugurato una nuova stagione "rujana" (e ribadisco che nelle storie medie Ruju è assolutamente soddisfacente). 

 

Poi ci vorrà qualcun altro, necessariamente. Tifiamo per Rauch e speriamo bene.

 

La questione è che Boselli è oggi, forse, il migliore e più prolifico sceneggiatore di fumetti. Con tutti gli altri, che sono ottimi professionisti e bravi sceneggiatori, non c'è paragone. Finché c'è Borden, siamo in una botte di ferro; e tutti gli altri garantiscono quella varietà, quell'alternanza, quelle storie "normali" che sono anch'esse necessarie. Ma il tema del topic è: "il Tex senza Boselli", ed in prospettiva io sono molto pessimista.

 

 

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<span style="color:red">19 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

No non dico brutte, però  se valuti alcuni soggetti anche di altri autori o anche tuoi,dici;  a questo.è un bel soggetto, merita un Texone, un altro invece lo giudichi meno bello e dici, a questo lo mettiamo   su di un maxi di aprile . Non ci credo se mi dici che non è così.😉🙋‍♂️

 

 

 

Le realizziamo di lunghezza differente, le storie regolari sono di 220 0 330, le storie del Color di 160, è questo il criterio, non quello che pensi tu. In questo senso si immaginano i soggetti, quasi sempre già immaginati per la loro destinazione in termini di lunghezza. Ok? Non li scriviamo per farli più o meno brutti o belli, ma per farli di lunghezze differenti. 

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La regolare vende di più, un usato sicuro. Ma il rischio è di approfittarsene e di pubblicare storie non all'altezza, e comprate solo per il gusto della collezione e perché "la prima parte non mi piace e non vorrei leggere la seconda, ma la numerazione andrebbe a subire un buco quindi la compro comunque". La serie senza il curatore attuale di Tex la vedrei nera, non tanto per i nuovi autori o quelli più rodati che possano sostituirlo, ma perché l'attenzione alla continuity e la passione che ci mette è unica al mondo(in ambito Tex).

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Il calo della qualità media all'aumentare della produzione non è dovuto al fatto che un autore si metta a pensare "questa va sul maxi, la scrivo peggio", ma al fatto che si è costretti ad aggiungere sempre più sceneggiatori e disegnatori, e quelli adatti a Tex sono un numero limitatissimo. Esauriti quelli... hai 4 albi di Nizzi in un anno sulla serie regolare! (e quelli LO SAI GIÀ PRIMA come saranno, se lo metti sulla serie regolare invece che su un color già lì hai deciso di abbassare la qualità della serie regolare. Sarà l'eccezione che conferma la regola, ma in quel caso la scelta consapevole c'è...)

 

In vari commenti vedo anche un errore tipico di molti lettori: il sottovalutare l'effetto dei disegni sulla "storia". Il buon disegno in un fumetto non è come un illustrazione in libro, una roba in più che se la togli non cambia niente, e che guardi magari dopo aver letto la scena che rappresenta. il disegno in un fumetto è quello che trasmette la storia, la stessa identica scena con un disegnatore scarso non è solo "più brutta", ma ti sembra magari più lenta o più disarticolata, la stessa identica battuta ha un effetto diverso in base all'espressione (e all'espressività) di chi la dice, etc.

 

Quindi, perchè spesso le storie nei Maxi sono più brutte? Beh, guardate le storie più brutte che ricordate, e guardate chi le ha disegnate...  in piccola parte magari è lo stesso sceneggiatore che se affiancato da un disegnatore che non gli piace si sforza meno, o viceversa ci mette più impegno se ha un disegnatore molto bravo (a parte Nizzi, che anche quando ha Villa gli fa disegnare centinaia di pagine con Mefisto che spia dalla porta in un retrobottega come un origlione qualunque in una storia qualunque), ma in gran parte è anche il fatto che la stessa sceneggiatura, disegnata da due disegnatori diversi, risulta "diversa". Noi la sceneggiatura non la leggiamo, non la vediamo, vediamo il disegno e i dialoghi.

 

Per lo stesso motivo i color sembrano più brutti: anche se ti piace vedere i disegni colorati, poi "raccontano peggio" la storia, realizzati in quella maniera (è noto da decenni che il colore rispetto al b/n altera persino la percezione del tempo che passa in scena e riduce la percezione del movimento)

 

Quindi, quando per la troppa produzione devi aggiungere autori non (ancora) adatti, non hai solo sceneggiature in media peggiori, ma hai anche sceneggiature potenzialmente "buone" rovinate da disegni non adatti.

 

QUESTA è la realtà causata da una iperproduzione, altro che la "varietà" tanto decantata in teoria da quelli che sembrano credere che il fumetto sia un cabaret di pasticcini! Quelli li fanno in serie, e lo stesso pasticciere da solo ne fa 20 gusti diversi, ovvio che ti piace variare. Ma diciamo che il pasticcere ne faccia solo 2 di gusti e tutti gli altri li faccia cucinare da un apprendista che non è ancora capace o da qualcuno che sbaglia sempre le dosi, e poi ne riparliamo, di quanto "vi piace la varietà"  :lol:

 

La volontà dell'editore di aumentare la produzione (per i suoi motivi, dalla bieca speculazione al non voler licenziare qualcuno... ma in questo caso, guardate che Nizzi prende già la pensione e toglie lavoro agli altri! :P ) si scontra con un limite oggettivo: non ci sono abbastanza sceneggiatori e disegnatori adatti a Tex.

 

E quindi, sì, senza Boselli sarebbe il tracollo: immaginatevi le attuali 3600 pagine annuali, con 1500 pagine scritte da... chi?

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<span style="color:red">23 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Le realizziamo di lunghezza differente, le storie regolari sono di 220 0 330, le storie del Color di 160, è questo il criterio, non quello che pensi tu. In questo senso si immaginano i soggetti, quasi sempre già immaginati per la loro destinazione in termini di lunghezza. Ok? Non li scriviamo per farli più o meno brutti o belli, ma per farli di lunghezze differenti. 

 

Temo che alcuni non lo capiranno mai. Per loro nelle serie collaterali finiscono solo gli scarti e l'idea che le storie siano ideate o commissionate per un determinato formato non riescono ad accettarla.

Io posso offrire un modesto contributo: il secondo soggetto che mi è stato accettato,almeno nella seconda e terza versione, è stato pensato per una lunghezza di 78 pagine e con mia sorpresa per primo ho azzeccato i tempi  giusti. Anche se sapevo che sarebbe apparsa su un Magazine, anzi volevo che accadesse, non ho scritto la prima sciocchezza che mi è passata per la mente ma mi sono impegnato più che potevo e Mauro è stato tutt'altro che indulgente.

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Nessuno lo mette in dubbio che l'impegno ci sia sempre e comunque. C'è chi riesce a creare storie belle ed altre meno belle, ed il risultato finale si può sapere solo a sceneggiatura finita. Però chi decide dove pubblicarle, vuoi per emergenze od anche perché erano invece destinate sulle pagine preventivate dal soggetto, anche se in mancanza di alternative ci si potrebbe pensare due o più volte sulla destinazione finale delle suddette storie.

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<span style="color:red">24 minuti fa</span>, Diablero dice:

Il calo della qualità media all'aumentare della produzione non è dovuto al fatto che un autore si metta a pensare "questa va sul maxi, la scrivo peggio", ma al fatto che si è costretti ad aggiungere sempre più sceneggiatori e disegnatori, e quelli adatti a Tex sono un numero limitatissimo. Esauriti quelli... hai 4 albi di Nizzi in un anno sulla serie regolare! (e quelli LO SAI GIÀ PRIMA come saranno, se lo metti sulla serie regolare invece che su un color già lì hai deciso di abbassare la qualità della serie regolare. Sarà l'eccezione che conferma la regola, ma in quel caso la scelta consapevole c'è...)

 

In vari commenti vedo anche un errore tipico di molti lettori: il sottovalutare l'effetto dei disegni sulla "storia". Il buon disegno in un fumetto non è come un illustrazione in libro, una roba in più che se la togli non cambia niente, e che guardi magari dopo aver letto la scena che rappresenta. il disegno in un fumetto è quello che trasmette la storia, la stessa identica scena con un disegnatore scarso non è solo "più brutta", ma ti sembra magari più lenta o più disarticolata, la stessa identica battuta ha un effetto diverso in base all'espressione (e all'espressività) di chi la dice, etc.

 

Quindi, perchè spesso le storie nei Maxi sono più brutte? Beh, guardate le storie più brutte che ricordate, e guardate chi le ha disegnate...  in piccola parte magari è lo stesso sceneggiatore che se affiancato da un disegnatore che non gli piace si sforza meno, o viceversa ci mette più impegno se ha un disegnatore molto bravo (a parte Nizzi, che anche quando ha Villa gli fa disegnare centinaia di pagine con Mefisto che spia dalla porta in un retrobottega come un origlione qualunque in una storia qualunque), ma in gran parte è anche il fatto che la stessa sceneggiatura, disegnata da due disegnatori diversi, risulta "diversa". Noi la sceneggiatura non la leggiamo, non la vediamo, vediamo il disegno e i dialoghi.

 

Per lo stesso motivo i color sembrano più brutti: anche se ti piace vedere i disegni colorati, poi "raccontano peggio" la storia, realizzati in quella maniera (è noto da decenni che il colore rispetto al b/n altera persino la percezione del tempo che passa in scena e riduce la percezione del movimento)

 

Quindi, quando per la troppa produzione devi aggiungere autori non (ancora) adatti, non hai solo sceneggiature in media peggiori, ma hai anche sceneggiature potenzialmente "buone" rovinate da disegni non adatti.

 

QUESTA è la realtà causata da una iperproduzione, altro che la "varietà" tanto decantata in teoria da quelli che sembrano credere che il fumetto sia un cabaret di pasticcini! Quelli li fanno in serie, e lo stesso pasticciere da solo ne fa 20 gusti diversi, ovvio che ti piace variare. Ma diciamo che il pasticcere ne faccia solo 2 di gusti e tutti gli altri li faccia cucinare da un apprendista che non è ancora capace o da qualcuno che sbaglia sempre le dosi, e poi ne riparliamo, di quanto "vi piace la varietà"  :lol:

 

La volontà dell'editore di aumentare la produzione (per i suoi motivi, dalla bieca speculazione al non voler licenziare qualcuno... ma in questo caso, guardate che Nizzi prende già la pensione e toglie lavoro agli altri! :P ) si scontra con un limite oggettivo: non ci sono abbastanza sceneggiatori e disegnatori adatti a Tex.

 

E quindi, sì, senza Boselli sarebbe il tracollo: immaginatevi le attuali 3600 pagine annuali, con 1500 pagine scritte da... chi?

 

Sul discorso dell’iperproduzione, sono perfettamente d’accordo. Sul discorso varietà, credo che avere un paio di sceneggiatori ad affiancare Boselli sia un bene per la testata: le storie di Ruju in genere mi soddisfano, e lo stesso è stato per l’esordio di Rauch sulla regolare. Ma tutto questo funziona finché gli altri sceneggiatori affiancano Boselli. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

quelli LO SAI GIÀ PRIMA come saranno,

solo se si ha il tuo pregiudizio

personalmente se ad alternarsi a Boselli sono due bravi come Nizzi e Ruju io sono contento

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Doudou dice:

Nessuno lo mette in dubbio che l'impegno ci sia sempre e comunque. C'è chi riesce a creare storie belle ed altre meno belle, ed il risultato finale si può sapere solo a sceneggiatura finita. Però chi decide dove pubblicarle, vuoi per emergenze od anche perché erano invece destinate sulle pagine preventivate dal soggetto, anche se in mancanza di alternative ci si potrebbe pensare due o più volte sulla destinazione finale delle suddette storie.

 

Comer ti è stato spiegato da Boselli stesso, la destinazione è decisa all'inizio. Se una storia è di 160 pagine si sa già che non è destinata alla regoalre poi possono capitare casi particolari ma sono sempre eccezioni.  La regola l'ha spiegata benissimo Boselli.

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Logico che le storie vengono pensate  di lunghezze differenti a seconda se vanno su di un Magazin, un Color, o per la regolare, però se ti trovi un soggetto per un Color  più interessante e bello di in altro magari dici;  questo soggetto merita di essere sviluppato un po'  di piu e portarlo sulla regolare. ( come mi sembra e successo  alla storia di Rauch e Prisco). Stesso dicasi per i Texoni, con una storia pensata inizialmente per la regolare.  Questo naturalmente se hai più soggetti tra cui scegliere.  Se i Texoni e la regolare  sono le serie  piu importanti  io farei così.

Dopo magari per i Texoni non sempre si può fare , perché devi pensare un soggetto apposta per il disegnatore che lo dovrà realizzare.  Io spero che le storie migliori vadano  sul texoni o sulla regolare, se si può  scegliere, naturalmente gli addetti ai lavori probabilmente devono pensare anche a valorizzare  le serie collaterali. 

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Niente, anche se glielo ribadisci, non demorde.

 

Magari se diverrai curatore, farai tu così. Noi no, non lo facciamo, noi no. No. Noi no. Non noi. No.

 

(citazione da Vianello-Mondaini)

 

E sulla storia di Rauch-Prisco ti sembra male. Era per la regolare e tale è rimasta.

 

Per la regolare era anche Ruju- Zuccheri, scritta apposta per completare Guatemala.  E quindi la storia di Candita e Zamberletti è finita sulla regolare per EMERGENZA.  Wheeeeowhheoehwweee. Allarme rosso! Manca una storia. Emergenza!:lol:

 

 

 

Modificato da borden
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La storia di Rauch Prisco mi va benissimo, ma mi sembrava che proprio tu, qui sul forum, ( o non era sul.forum?) avessi detto che era stata  allungata  per la regolare. Ma posso benissimo sbagliarmi. Come curatore mi vai benissimo, io non ho nessuna qualità per poter fare il curatore, dico solo la mia da lettore. Poi è probabile  che abbia anche  un po'  la testa dura, e che ogni tanto  spari cavolate.🙋‍♂️

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Ahahah!

 

Se fosse vero, avresti  più memoria di me e non lo escludo. A me sembra di avere promosso Rauch alla regolare, tutto qui, non un vero cambiamento in corso d'opera.

 

 

 

 

 

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Piombo Caldo dice:

Logico che le storie vengono pensate  di lunghezze differenti a seconda se vanno su di un Magazin, un Color, o per la regolare, però se ti trovi un soggetto per un Color  più interessante e bello di in altro magari dici;  questo soggetto merita di essere sviluppato un po'  di piu e portarlo sulla regolare. ( come mi sembra e successo  alla storia di Rauch e Prisco). Stesso dicasi per i Texoni, con una storia pensata inizialmente per la regolare.  Questo naturalmente se hai più soggetti tra cui scegliere.  Se i Texoni e la regolare  sono le serie  piu importanti  io farei così.

Dopo magari per i Texoni non sempre si può fare , perché devi pensare un soggetto apposta per il disegnatore che lo dovrà realizzare.  Io spero che le storie migliori vadano  sul texoni o sulla regolare, se si può  scegliere, naturalmente gli addetti ai lavori probabilmente devono pensare anche a valorizzare  le serie collaterali. 

 

Tu parli così perché parti dal solito pregiudizio che le storie più belle debbano necessariamente andare sulla regolare o sul texone e quelle meno belle sulle altre serie ma non è così che funziona perché la qualità dovrebbe essere omogenea per ogni serie. Non è che le altre sono il cestino dei rifiuti.

Quanto alla tua idea di: "Questo soggetto è bello, mettiamolo sulla regolare" non funziona perché i soggeti sono pensati fin dall'inizio per una determinata lunghezza e non è che si possa sempre modificare. Ti faccio un esempio: Tex si ferma in un  Trading Post. Un gruppo di banditi all'interno crede che stia venendo lì per loro e decide di tendergli un agguato. l'agguato fallisce e dopo averli uccisi tutti Tex se ne va chiedendosi perché ce l'avessero con lui. Mi speghi come un soggetto del genere potrebbe occupare più delle 13 pagine in cui è stato sviluppato da Nolitta e addirittura passare a 220? Non si può e lo stesso vale per quasi tutti i soggetti delle storie brevio del Color novembrino.

La verità è che quajdo dite che la tal storia meritava più pagine poi  quasi sempre non sapreste dire cosa metterci in quelle pagine,

E peraltro, se "Mississippi" verrà davvero pubblicata sul Maxi di ottobre non sarà perché non degna della regolare ma proprio per mettere sul Maxi una bella storia di qualità e ben disegnata. Cioè l'esatto contrario di ciiò che dici tu.

 

Per quanto riguarda Rauch, io la so così: inizialmente il suo soggetto doveva essere per un Color ma scrivendolo lui si rende conto che 160 pagine non bastano per tuuto ciò che vorrebbe metterci , ne parla con Boselli che lo approva per la regolare. Non perché è troppo bello per sprecarlo su un Color come penseresti tu, ma perché troppo lungo.

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<span style="color:red">24 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Ti faccio un esempio: Tex si ferma in un  Trading Post. Un gruppo di banditi all'interno crede che stia venendo lì per loro e decide di tendergli un agguato. l'agguato fallisce e dopo averli uccisi tutti Tex se ne va chiedendosi perché ce l'avessero con lui. Mi speghi come un soggetto del genere potrebbe occupare più delle 13 pagine in cui è stato sviluppato da Nolitta e addirittura passare a 220? Non si può.

 

Invero si potrebbe fare e ne uscirebbe fuori qualcosa di forse non molto texiano, ma certo gustosissimo e molto ingegnoso. :D

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

 

La verità è che quajdo dite che la tal storia meritava più pagine poi  quasi sempre non sapreste dire cosa metterci in quelle pagine,

 

Precisamente . Ah! Ah!

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

E peraltro, se "Mississippi" verrà davvero pubblicata sul Maxi di ottobre non sarà perché non degna della regolare ma proprio per mettere sul Maxi una bella storia di qualità e ben disegnata. Cioè l'esatto contrario di ciiò che dici tu.

 

Esatto. E soprattutto perchè è una storia  che è meglio leggere tutta insieme, come Nueces Valley o Territori del Nord-ovest.

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

Per quanto riguarda Rauch, io la so così: inizialmente il suo soggetto doveva essere per un Color ma scrivendolo lui si rende conto che 160 pagine non bastano per tuuto ciò che vorrebbe metterci , ne parla con Boselli che lo approva per la regolare. Non perché è troppo bello per sprecarlo su un Color come penseresti tu, ma perché troppo lungo.

 

Esattamente. Carlo conosce il nostro lavoro e parla per esperienza diretta, quindi ascoltalo.

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<span style="color:red">40 minuti fa</span>, borden dice:
2 ore fa, Carlo Monni dice:

 

 

La verità è che quando dite che la tal storia meritava più pagine poi  quasi sempre non sapreste dire cosa metterci in quelle pagine,

 

Precisamente . Ah! Ah!

 

Su Facebook un utente ha detto a propsoito di "Guatemala"  che sarebbe stato interessante vedere i congkurati che dfiscutevano i loro piani. Ovvero, per allungare la storia proponeva di inserire una decina di pagine di gente seduta che raccontava cosa avrebbe fatto nelle pagine successive.

Un altro ha detto che sarebbe stato bello vedere Kit e Carson nuotare sott'acqua,,raggiungere la barca, salire a bordo ed arrivare a sorprendere Cooper e gli altri, dimenticando completamente che nella narrazione ha un importanza rilevante anche l'effetto sorpresa.

Mi immagino già come commenterebbe Diablero.:P

 

<span style="color:red">53 minuti fa</span>, borden dice:
Cita

E peraltro, se "Mississippi" verrà davvero pubblicata sul Maxi di ottobre non sarà perché non degna della regolare ma proprio per mettere sul Maxi una bella storia di qualità e ben disegnata. Cioè l'esatto contrario di ciiò che dici tu.

 

Esatto. E soprattutto perchè è una storia  che è meglio leggere tutta insieme, come Nueces Valley o Territori del Nord-ovest.

 

Ne approfitto per chiederti che sta combinando Rotundo. Se ha già finito e se sta facendo altro per Tex.

 

<span style="color:red">55 minuti fa</span>, borden dice:

Esattamente. Carlo conosce il nostro lavoro e parla per esperienza diretta, quindi ascoltalo.

Illuso.

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18 minutes ago, Carlo Monni said:

 

Su Facebook un utente ha detto a propsoito di "Guatemala"  che sarebbe stato interessante vedere i congkurati che dfiscutevano i loro piani. Ovvero, per allungare la storia proponeva di inserire una decina di pagine di gente seduta che raccontava cosa avrebbe fatto nelle pagine successive.

Un altro ha detto che sarebbe stato bello vedere Kit e Carson nuotare sott'acqua,,raggiungere la barca, salire a bordo ed arrivare a sorprendere Cooper e gli altri, dimenticando completamente che nella narrazione ha un importanza rilevante anche l'effetto sorpresa.

Mi immagino già come commenterebbe Diablero.:P

 

Meglio che non commento...  :rolleyes:

 

Però, magari pongo un dubbio che mi viene ultimamente vedendo questa fregola del voler vedere "tutto" (più da guardoni che da lettori). Se certi "fan" credono cose simili, e credono che aggiungere pagine di fuffa migliori i fumetti, e poi questi stessi fan scrivono articoli e recensioni sulle fanzines, o magari diventano sceneggiatori essi stessi...  non potrebbe spiegare molto sia della "decompressione" delle storie "moderne" che...  le pagine di assoluta noia che vengono oggi considerate "normali" perchè bisogna far vedere tutto?

 

Si dice che "oggi i lettori vogliono storie così". A parte che se fosse vero le vendite aumenterebbero e ci sarebbe meno gente scontenta...  non è che si dà troppa retta a quei guardoni? Annoiando gli altri lettori?

 

Boh, per me la Bonelli dovrebbe lanciare una rivista con storie brevi come quelle inglesi, quelle dove ha imparato Alan Moore:  solo sette pagine ogni storia. Spesso storie autoconclusive. Presentazione dei personaggi, storia e finale in 7 pagine. Tutti i nuovi autori li metti lì. E non metti nessuno sulle altre testate finchè non diventano bravi sulle sette pagine (notare che GL Bonelli per anni aveva lavorato con 10 pagine...).

Non importa se quella rivista va in perdita, la Bonelli si rifarebbe avendo poi storie meno noiose sulle altre testate...  :P

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1 ora fa, Diablero dice:

 

Meglio che non commento...  :rolleyes:

 

Però, magari pongo un dubbio che mi viene ultimamente vedendo questa fregola del voler vedere "tutto" (più da guardoni che da lettori). Se certi "fan" credono cose simili, e credono che aggiungere pagine di fuffa migliori i fumetti, e poi questi stessi fan scrivono articoli e recensioni sulle fanzines, o magari diventano sceneggiatori essi stessi...  non potrebbe spiegare molto sia della "decompressione" delle storie "moderne" che...  le pagine di assoluta noia che vengono oggi considerate "normali" perchè bisogna far vedere tutto?

 

Si dice che "oggi i lettori vogliono storie così". A parte che se fosse vero le vendite aumenterebbero e ci sarebbe meno gente scontenta...  non è che si dà troppa retta a quei guardoni? Annoiando gli altri lettori?

 

Boh, per me la Bonelli dovrebbe lanciare una rivista con storie brevi come quelle inglesi, quelle dove ha imparato Alan Moore:  solo sette pagine ogni storia. Spesso storie autoconclusive. Presentazione dei personaggi, storia e finale in 7 pagine. Tutti i nuovi autori li metti lì. E non metti nessuno sulle altre testate finchè non diventano bravi sulle sette pagine (notare che GL Bonelli per anni aveva lavorato con 10 pagine...).

Non importa se quella rivista va in perdita, la Bonelli si rifarebbe avendo poi storie meno noiose sulle altre testate...  :P

 

 

Ma se non riusciamo più a farne di 32!

Modificato da borden
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

con storie brevi come quelle inglesi, quelle dove ha imparato Alan Moore:  solo sette pagine ogni storia. Spesso storie autoconclusive. Presentazione dei personaggi, storia e finale in 7 pagine. Tutti i nuovi autori li metti lì. E non metti nessuno sulle altre testate finchè non diventano bravi sulle sette pagine (notare che GL Bonelli per anni aveva lavorato con 10 pagine...).

io sono del parere opposto: molte serie Bonelli di oggi,pur non ai livelli bassissimi di molte serie americane,soffrono della nancabza di qualche pagina in più che serva per pausa.Chi pensa che lo spiegazionismo serva per far capure le cose fa un errore: è una cosa stilistica, serve per dare fiato alla narrazione, per renderla più leggibile.Oggi, succede che ci sono molte storie dove

A: non capisci niente( tipo Alan Moore)

B: anche se capisci,la mancanza di qualche dialogo esplicativo,che magari di per sè non servirebbe,ti da l'imoressione che la storia vada tutta di corsa

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27 minuti fa, Grande Tex dice:

Chi pensa che lo spiegazionismo serva per far capure le cose fa un errore: è una cosa stilistica, serve per dare fiato alla narrazione, per renderla più leggibile.

 

<span style="color:red">28 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

anche se capisci,la mancanza di qualche dialogo esplicativo,che magari di per sè non servirebbe,ti da l'imoressione che la storia vada tutta di corsa

A me sembra invece proprio il contrario. I troppi dialoghi o i troppi pensieri dei personaggi rallentano la lettura, se poi addirittura non servono a che scopo farli? Ad aumentare la noia? A rassicurarti che hai capito bene?

 

I fumetti dovrebbero reggersi più sui disegni, secondo me, e soprattutto nelle scene d'azione lo sceneggiatore dovrebbe limitare al minimo i pensieri o i dialoghi dei personaggi, per rendere più veloce il ritmo (sono scene d'azione no?).

In generale, nei fumetti Bonelli si parla troppo, poi dipende da caso a caso, naturalmente. Anche Boselli qualche volta eccede in spiegazionismo...

 

Recchioni quando scrisse la miniserie Orfani, se non ricordo male, teorizzò l'opposto, un fumetto con pochissimi ballons e con molte scene mute, un po' come i manga, ma esagerò parecchio (un suo albo lo leggevi in quindici minuti) e non ebbe grande successo, mi pare... Però l'idea di velocizzare la lettura togliendo il superfluo - che spesso c'è - era giusta.

La capacità si sintesi, non solo nel fumetto, è una qualità che si sta perdendo.

Molti critici letterari lamentano, per esempio, che vengano pubblicati romanzi che hanno centinaia e centinaia di pagine (e loro se li devono leggere tutti per recensirli!) quando ne basterebbero la metà, o anche meno, per sviluppare il racconto spesso esile che hanno imbastito.

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1 ora fa, borden dice:

Ma se non riusciamo più a farne di 32!

 

Campo indiano. Due giovani vivono una spassionata storia d'amore. Ma il dramma incombe: un gruppo di indiani senza tribu rapisce la squaw per rivenderla in Messico. Il giovane è disperato. Ma Tiger Jack, che è capitato lì per caso con Kit Willer dopo una battuta di caccia, memore del suo tragico passato, si mette sulle tracce dei rapitori e con l'aiuto di Piccolo falco riesce a riportare sana e salva la ragazza al villaggio. Ultima tavola con lui che pensa alla sua amata Taniah mentre malinconicamente guarda la felicità dei due giovani che si sono appena ritrovati. Tutto in sole 32 pagine.

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