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TWF - Tex Willer Forum

[729 BIS] Agente indiano


ymalpas
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13 minuti fa, borden dice:

 

Anche perché ad aprile avremmo avuto solo ottanta pagine pronte...

 

Certo, anche e soprattutto di questo si sarebbe dovuto tenere conto, senza considerare che posso solo immaginare quali sarebbero state le difficoltà nel pianificare un'operazione del genere standardizzata su tutte le testate bonelliane, che per assunto di base è ovvio che avrebbe dovuto essere pianificata con qualche mese di anticipo. 

 

La mia, appunto, intendeva essere una mera riflessione condivisa ed assolutamente fine a sé stessa 😜.

Modificato da juanraza85
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  • 1 mese dopo...

È una delle poche storie di Tex in cui si può dedurre esattamente l'anno in cui su svolgono gli avvenimenti. Credo che Boselli abbia volutamente inserito il riferimento temporale.

Modificato da Jim Brandon
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ATTENZIONE SPOILER

 

Preso oggi e divorato in poco meno di ora!

Storia bellissima e disegni ottimi di Dotti! Si candida prepotentemente come la miglior storia dell'anno!

Splendido l'incipit che porta Tex a raccontare come diventò Angente indiano! Si respira subito a pieni polmoni aria di grande classico, aria del periodo d'oro del maestro GLB:una senzazione appagante di cui si sentiva la mancanza!

Un agente indiano corrotto, un pallone gonfiato in giacca blu, Tex e Tiger perfetti, il piccolo Kit che  mostra già gli artigli..tutto ruota alla perfezione! Da leggere e rileggere!:inch:

 

Boselli: 9

Dotti:8,5

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Anche io ho letteralmente divorato l'albo nel leggerlo. Boselli ha saputo colmare la lacuna della nomina di Tex ad agente indiano imbastendo una storia dal grandissimo sapore di amarcord, in cui Tex, Tiger ed un Kit ancora adolescente danno il meglio di loro stessi, e salvano la propria tribù dalle ruberie di un branco di manigoldi.

 

Magistrali, come del resto sempre, anche i disegni di Dotti: in particolare, sono rimasto basito dalla bellezza di alcuni chiaroscuri.

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Finalmente una bella storia in questo 2021 texiano finora molto deludente per il Tex "classico"!  B)

 

Ho qualche perplessità però sulla cronologia: la storia è ambientata poco dopo la morte di Freccia Rossa, con Kit ancora piccolo. Ma alla morte di Freccia Rossa il figlio di Tex partecipava già da tempo alle avventure del quartetto in giro per il mondo! Vero che nel corso della storia viene ingruppato fra i ragazzi "dagli 8 ai 16 anni", ma viene disegnato molto più simile a come appariva ne "Il segno indiano" che non ne "Il fuoco"  (e questo fra l'altro fra retrodatare la morte di Freccia Rossa e il momento in cui Tex diventa capo della tribù, prima avveniva con Kit almeno quattordicenne e gia parte stabile del quartetto dei pard, adesso avviene con kit ancora bambino e Tex che non è ancora tornato fra i rangers, quindi ben prima de "il figlio di Tex"

 

Introduce anche una stranezza: come avevo postato in precedenza, nella storia "L'uomo del teschio" (Tex 41-42) mi pare chiaro che Tex non è l'agente indiano (altrimenti agirebbe come tale), e quindi dovrebbe diventarlo fra il numero 42 e il numero 50.  E questa collocazione temporale viene persino confermata dalla storia, con la citazione dell'arrivo del famigerato Colonnello Elbert.

 

Abbiamo quindi uno strano "schiacciamento" temporale per cui pare che il kit bambino de "il tranello" e il Tex appena diventato capo ne "il fuoco" vivano questa avventura in cui diventa agente indiano...  immediatamente prima del numero 51.  Cioè le storie dal numero 13 fino al numero 51 adesso avvengono con Kit bambino che sta al villaggio? E dove la piazziamo la storia dell'uomo del teschio, fra pagina 49 e 50 di questo albo?

 

Mi sembra una rivoluzione di tutta la cronologia del periodo 11-50, che ne esce praticamente cancellata. E non ne vedo il motivo: nulla nella storia richiede che Tex sia diventato da poco il capo dei navajos, tranne una breve scenetta prima dell'incontro con l'agente indiano, che poteva rimanere praticamente uguale dicendo che era l'agente indiano da poco e Tex appena tornato da una sua avventura in giro per il mondo. E per motivi chiari a chi ha letto la storia, anche un kit di 16 anni avrebbe funzionato senza cambiare gli eventi. Quindi...  perché?

 

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Diablero dice:

Finalmente una bella storia in questo 2021 texiano finora molto deludente per il Tex "classico"!  B)

 

Ho qualche perplessità però sulla cronologia: la storia è ambientata poco dopo la morte di Freccia Rossa, con Kit ancora piccolo. Ma alla morte di Freccia Rossa il figlio di Tex partecipava già da tempo alle avventure del quartetto in giro per il mondo! Vero che nel corso della storia viene ingruppato fra i ragazzi "dagli 8 ai 16 anni", ma viene disegnato molto più simile a come appariva ne "Il segno indiano" che non ne "Il fuoco"  (e questo fra l'altro fra retrodatare la morte di Freccia Rossa e il momento in cui Tex diventa capo della tribù, prima avveniva con Kit almeno quattordicenne e gia parte stabile del quartetto dei pard, adesso avviene con kit ancora bambino e Tex che non è ancora tornato fra i rangers, quindi ben prima de "il figlio di Tex"

 

Introduce anche una stranezza: come avevo postato in precedenza, nella storia "L'uomo del teschio" (Tex 41-42) mi pare chiaro che Tex non è l'agente indiano (altrimenti agirebbe come tale), e quindi dovrebbe diventarlo fra il numero 42 e il numero 50.  E questa collocazione temporale viene persino confermata dalla storia, con la citazione dell'arrivo del famigerato Colonnello Elbert.

 

Abbiamo quindi uno strano "schiacciamento" temporale per cui pare che il kit bambino de "il tranello" e il Tex appena diventato capo ne "il fuoco" vivano questa avventura in cui diventa agente indiano...  immediatamente prima del numero 51.  Cioè le storie dal numero 13 fino al numero 51 adesso avvengono con Kit bambino che sta al villaggio? E dove la piazziamo la storia dell'uomo del teschio, fra pagina 49 e 50 di questo albo?

 

Mi sembra una rivoluzione di tutta la cronologia del periodo 11-50, che ne esce praticamente cancellata. E non ne vedo il motivo: nulla nella storia richiede che Tex sia diventato da poco il capo dei navajos, tranne una breve scenetta prima dell'incontro con l'agente indiano, che poteva rimanere praticamente uguale dicendo che era l'agente indiano da poco e Tex appena tornato da una sua avventura in giro per il mondo. E per motivi chiari a chi ha letto la storia, anche un kit di 16 anni avrebbe funzionato senza cambiare gli eventi. Quindi...  perché?

 

 

 

 

Qui Kit non è affatto il bambino di otto anni del Tranello bensì un ragazzo di 14 anni. Il resto pertiene all'impossibilità di far quadrare perfettamente il cerchio.

 

 

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Finalmente una storia che alza il livello della serie, già da qualche tempo a scartamento ridotto.

E' una storia dal sapore classico, con un Tex quantomai centrato (è sempre un piacere vederlo sbatacchiare i gallonati, ci riporta a GLB e al primo Nizzi). Buona anche l'idea di farci vedere come Tex sia diventato agente indiano. Qualche dubbio sulle cronologie ma non è che mi interessino più di tanto.

Disegni eccezionali, nulla da dire.

Testi 8

Disegni 9

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Storia interessante

 

al solito,la cura dei particolari nel disegno di Dotti è di altissimo livello.pregevoli le tavole con la raffigurazione dei soldati,con le divise sporche e non impeccabili che avrebbero fatto la gioia di Sam Peckinpah...

Ottima la raffigurazione degli Apache ribelli a pag.84/85,con la cura del vestiario e dei copricapi tipici degli Apache occidentali per distinguerli dai "cugini"Navajos.

 

Storia che vede la presenza di un colono coraggioso, Hubbel,che nella forma e nella sostanza somiglia molto a Doc Blazer (chissà se prima o poi comparirà in Tex...), coraggioso colono realmente esistito, fondatore di Blazer Mill,che aveva stretto ottimi rapporti con i Mescaleros, fungendo un po' da agente indiano della riserva mescalero di Fort Stanton, dove spesso capitavano pure i Navajos)... 

 

Al solito l oro dei Monti Navajos fa da innesco per gli appetiti di un ring di lestofanti, capitanati dall'agente indiano e dal maggiore Bullard.

Storia che cerca di "colmare"un vuoto nel passato di Tex e,in buona sostanza,ci riesce

Modificato da Barbanera
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Come si è fatto per tradurre il nome (o meglio soprannome) di Hubbell in lingua navajo (o dal navajo all'inglese/italiano)? esiste un traduttore online o cosa?

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<span style="color:red">48 minuti fa</span>, gilas2 dice:

Come si è fatto per tradurre il nome (o meglio soprannome) di Hubbell in lingua navajo (o dal navajo all'inglese/italiano)? esiste un traduttore online o cosa?

 

 

Storico anche quello. Da una ventina d'anni esiste Internet, per informarsi.

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la storia è ottimamente scritta e disegnata in modo meraviglioso        ( Dotti tra i migliori disegnatori di casa Bonelli) ma anche io ho qualche perplessità sia sul fatto che Kit sembra più giovane rispetto all' epoca de " Il fuoco" ,sia perchè Tex dice che sono passati dieci o dodici anni,il che renderebbe kit quasi un trentenne e Tex un ultracinquantenne

tra l' altro,forse c'è un altro errore.Lo sciamano è Nuvola Rossa,ma se non sbaglio all' epoca ce n'era un altro     ( quello ucciso da Zhenda,sempre se non sbaglio) 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Grande Tex dice:

la storia è ottimamente scritta e disegnata in modo meraviglioso        ( Dotti tra i migliori disegnatori di casa Bonelli) ma anche io ho qualche perplessità sia sul fatto che Kit sembra più giovane rispetto all' epoca de " Il fuoco" ,sia perchè Tex dice che sono passati dieci o dodici anni,il che renderebbe kit quasi un trentenne e Tex un ultracinquantenne

tra l' altro,forse c'è un altro errore.Lo sciamano è Nuvola Rossa,ma se non sbaglio all' epoca ce n'era un altro     ( quello ucciso da Zhenda,sempre se non sbaglio) 

 

 

Se la storia è ambientata dieci anni prima, il Kit del presente avrebbe 24 anni. Il che rientra perfettamente nel suo range di età, tra 19 e 25. Sul fatto  che sembri più giovane o no dipende esclusivamente dallo stile dei disegnatori. Non è certo colpa nostra se con l'approccio garibaldino degli anni Cinquanta Galep disegnava un 14-15 enne come un 18enne!

 

E lo sciamano è Nuvola Rossa, ovvio. Anche lì, se gli autori in passato hanno fatto confusione tra sciamani, sceriffi, posizioni di tombe e ranch paterni e guerre di secessione duplicate, noi siamo innocenti pure di questo.

 

 

 

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<span style="color:red">18 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Se la storia è ambientata dieci anni prima, il Kit del presente avrebbe 24 anni. Il che rientra perfettamente nel suo range di età, tra 19 e 25. Sul fatto  che sembri più giovane o no dipende esclusivamente dallo stile dei disegnatori. Non è certo colpa nostra se con l'approccio garibaldino degli anni Cinquanta Galep disegnava un 14-15 enne come un 18enne!

 

E lo sciamano è Nuvola Rossa, ovvio. Anche lì, se gli autori in passato hanno fatto confusione tra sciamani, sceriffi, posizioni di tombe e ranch paterni e guerre di secessione duplicate, noi siamo innocenti pure di questo.

 

 

 

Da quanto si evince, Tex è diventato agente indiano nel 1873, ossia 10 anni prima dell'assalto fallito al trading post, che come dice il bandito Rusty, avviene giovedì 27 settembre 1883 (da calendario). 

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11 hours ago, borden said:

Qui Kit non è affatto il bambino di otto anni del Tranello bensì un ragazzo di 14 anni. Il resto pertiene all'impossibilità di far quadrare perfettamente il cerchio.

 

 

Allora le perplessità passano su come è rappresentato Kit, sia nei testi che nei disegni. Perchè se quello è un ragazzo di 14 anni, è un nano (pagine 71 e 72), e i suoi dialoghi sono molto più simili a quelli de "il tranello" (citando sempre suo padre, dicendo a tutti "quando mio padre...  etc etc") rispetto al fiero e indipendente (e spericolato) Kit de "il figlio di Tex".

 

Allargando il discorso... quanti anni aveva Kit ne "il figlio di Tex"? GL Bonelli saggiamente non ha mai dato età precise, ma nell'intro si dice che Tex sperava di mandarlo a studiare a West Point. Oggi per entrare a West Point bisogna avere minimo 17 anni, qualcuno sa qual'era l'età minima all'epoca? (ho cercato brevemente nel web ma non ho trovato nulla). In ogni caso dubito che GLBonelli si fosse andato ad informare su questi dettagli, quello che voleva rappresentare era un giovane che, finiti i giochi, doveva decidere se proseguire gli studi o fare altro. Pensando che Tex spera ancora di tenerlo a casa a giocare ma si fa convincere a portarselo dietro, facendo i conti con la realtà italiana dell'epoca, quel Kit per me è sui 13-14 anni.

 

All'epoca (anni 50 in italia, non il 1800), la maggior parte della popolazione aveva fatto la quinta elementare e poi era andata a lavorare, quindi si andava a lavorare a 12-13 anni. Bonelli viveva in una realtà milanese in cui magari c'era una scolarità più alta, quindi mettiamo pure 14 anni. Ma era un età in cui all'epoca la maggior parte dei ragazzi appunto andava a lavorare (e molte ragazze erano già sposate o fidanzate), non erano più considerati bambini. Vedere un Kit quattordicenne che entrava in un saloon (anche se magari prende una improbabile bevanda analcolica) non scandalizzava nessuno.

 

Oggi l'infanzia si è molto più estesa. Vedo sedicenni che hanno comportamenti e atteggiamenti davvero ancora molto infantili. Dobbiamo quindi rappresentare kit come un quattordicenne "moderno", con atteggiamenti ancora da bambino? Pensando che oltretutto se andiamo nel 1800, a 14 anni eri già praticamente un adulto? (nelle tribù indiane credo che generalmente i riti di iniziazione arrivassero prima, ci sono tribù aborigene in cui si diventava adulti prima dei 10 anni...).

 

Credo che la risposta sia già nell'approccio di GL Bonelli: non dire l'età, mostrare il livello di maturazione. Poi, a seconda della cultura, un ragazzo che si comporta come il Kit di "il figlio di Tex" sarà "visto" dal lettore come un dodicenne, un quattordicenne, o un diciassettenne, non importa.

 

(importa, temo, se si vuole "piegare" la strana cronologia Texiana a date storiche, per cui Kit deve per forza avere una certa età quando ha incontrato qualcuno che altrimenti sarebbe morto prima...  ma anche qui, una serie ha le sue tradizioni, e su Tex le date storiche di morte si ignorano e basta, mica ci mettiamo adesso a preoccuparcene? Dopo settant'anni? Dobbiamo fare una ret-con per far morire Cochise e Parker?)

 

Quindi, mi correggo (parzialmente): ad essere totalmente sbagliato (e anacronistico - per Tex) è proprio l'atteggiamento di kit, non la sua (apparente) età. la sua rappresentazione (anche grafica). Il Kit degli albi fra il 42 e il 50 non era così.

 

Oltretutto, come ho già scritto...  non ne vedo il motivo! La storia funzionava perfettamente anche con QUEL Kit.

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Nel numero 10 della serie gigante Il. Tranello,Kit il figlio di Tex dovrebbe avere al'incirca 13,14 anni e Bonelli padre spiega che dopo avere mandato il figlio alle scuole dai frati per qualche anno,vuole proseguire alla educazione del figlio

 

Non è nel n. 10 ma nel n. 12, "Il figlio di Tex" ne "Il tranello" Kit ha al massimo 6 anni.

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Grande Tex dice:

tra l' altro,forse c'è un altro errore.Lo sciamano è Nuvola Rossa,ma se non sbaglio all' epoca ce n'era un altro     ( quello ucciso da Zhenda,sempre se non sbaglio) 

 

Ta hu Nah si era ritirato in un momento imprecisato ed era stato sostituito da Nuvola Rossa anche se il suo nome lo avremmo appreso un bel pò di tempo dopo.

 

<span style="color:red">17 ore fa</span>, Diablero dice:

ntroduce anche una stranezza: come avevo postato in precedenza, nella storia "L'uomo del teschio" (Tex 41-42) mi pare chiaro che Tex non è l'agente indiano (altrimenti agirebbe come tale), e quindi dovrebbe diventarlo fra il numero 42 e il numero 50.  E questa collocazione temporale viene persino confermata dalla storia, con la citazione dell'arrivo del famigerato Colonnello Elbert.

 

Esattamente ed è per questo che nonostante la storia mi sia piaciuta, non posso non criticare Boselli per questa scelta a dir poco bizzarra. di ambientare la storia poco dopo che Tex è diventato capo dei Navajos, ovvero nel mezzo del n. 16. Diablero ha detto giusto: nel n. 42 è evidente che Tex non è l'agente indiano . Quando va nel villaggio dei cercatori d'oro si presenta con il suo nome reale qualificandosi come Ranger. Possibile che nessuno lo identifichi come l'Agente Indiano della riserva dove si sono illegalmente insediati? E perché Tex fa  ricorso a tanti trucchi per scacciarli quando avrebbe potuto usare la sua autorità legale per scacciare gli intrusi? Mi dispiace ma non va proprio. La storia avrebbe funzionato benissimo se fosse stata ambientata tra il numero 42 ed il 51 Non sarebbe stato necessario cambiare alcun dettaglio a parte la menzione di Tex come nuovo capo dei Navajos. Il  pretesto per far incontrare Tex con Lanigan c'era già: le vacche "scomparse". Mi dispiace dirlo ma stavolta Boselli ha sbagliato e di grosso anche.

E a proposito di errori, il colonnello di "Sangue Navajo" si chiamava Elbert e non Ebert. Ahi ahi.

  • +1 2
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Bella storia 

Ottimi comprimari . Tex classico con tanti elementi nuovi al contorno.

Il Trading post di Ganado non era mai stato citato in precedenza. Ricordo quello di Kayenta o di Oraibi con  il grasso Cisco.

Boselli in 110 pagine articola una trama classica dove il piccolo Kit , inedito  adolescente  ci mostra un caratterino che vorrei vedere più spesso. 

Disegni eccelsi, soprattutto dopo quelli del mese scorso .

In definitiva storia da 8 pieno .

Boselli sta cercando , tra le tante incongruenze sedimentatesi in circa 80 anni, di dare a Tex una linea biografica compatibile anche con gli accadimenti storici.

Cosa che io condivido. 

 

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E pensare che all'annuncio dell'uscita di un numero bis quasi tutti avevano (avevamo) storto il naso, pensando a una storia "riempitivo". Invece questa rischia addirittura di essere la migliore storia dell'anno di Tex! :lol:     (Ma speriamo anche in "Erebus". E senza dimenticare la piccola perla di "Giubba rossa" di Boselli/Biglia vista sul Magazine).

Ottima veramente da tutti i punti di vista: sceneggiatura e disegni. Interessante il nuovo personaggio di Hubbell, che si spera di rivedere. Felice di rivedere un Tiger in gran forma!

 

Per quanto riguarda la cronologia, sono d'accordo con le osservazioni critiche:

<span style="color:red">42 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

nonostante la storia mi sia piaciuta, non posso non criticare Boselli per questa scelta a dir poco bizzarra. di ambientare la storia poco dopo che Tex è diventato capo dei Navajos, ovvero nel mezzo del n. 16.

Ma, secondo me, la cosa meno condivisibile è la rappresentazione grafica di Kit - come ha scritto anche Diablero - fatta dal pur bravissimo Dotti (e da Villa in copertina, al suo seguito). Qualunque età abbia Kit (13, 14, 15 anni non mi importa più di tanto) è comunque diversissimo dal Kit di Galep di quel periodo ("Il fuoco", n. 16).

 

Prima di leggerla, guardando solo la copertina, avevo pensato addirittura a un Kit collocato tra il n. 10 "Il tranello", quando è un bambino di 5-6 anni, e il Kit del n. 12 adolescente (qualunque età abbia). Invece il Kit di questa storia è addirittura successivo a "Il figlio di Tex".

L'effetto è un po' quello che si ha quando leggi "Trapper" e vedi il Pat Mac Ryan di Nicolò diversissimo da quello originario di Galep. Voglio dire, Dotti avrebbe dovuto prendere come riferimento grafico il Kit di Galep del n. 16 e dintorni, cercare di renderlo simile il più possibile.

Poi, va be', la storia è valida, e alla fine è quello che conta...:P

 

 

  • +1 1
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Storia molto classica: la pietanza principale è l'agente farabutto che, spalleggiato dal militare, vuole sfruttare gli indiani.

C'è però anche molto contorno con Tiger e il Kit giovincello gestiti molto bene.

I nemici sono ben caratterizzati (per esempio l'albino di poche parole).

Stavolta i banditi conoscono Tex di fama, ma non possono battere i pards in astuzia.

Bella l'idea di citare Elbert come il nuovo comandante del forte, con il quale le cose poi andranno come sappiamo.

C'é la giusta dose di ironia: quando Tex chiede all'agente indiano se crede nella resurrezione (le vacche rubate e fatte passare per morte), e i suoi avversari che sono inciampati nei suoi pugni. Qui forse sarebbe stato il massimo la faccia da guascone che Seijas riesce a dare a Tex.

Dotti non é tra i miei preferiti (e qui sicuramente vado contro corrente) perché a mio avviso disegna a volte i pards un po' troppo "ingrugniti", comunque ha fatto anche lui come sempre un buon lavoro con diverse tavole ricche di particolari.

Quindi nulla di epocale perché sono tutte situazioni già viste, ma la vicenda è raccontata bene e con un solo albo a disposizione difficilmente si può fare meglio.

Dopo l'inciampo della storia precedente, questa la promuovo e per me vale un 7 pieno.

 

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