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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 19] Il killer fantasma


pecos
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Fatte le dovute proporzioni - i Latini avrebbero detto "Absit iniuria verbis" - il presunto babau mi è sembrato - soprattutto nel finale - fantozziano.
 

Ho riletto la storia (non ho portato molti fumetti in vacanza) e confermo la prima impressione. I disegni di Cossu e un finale (ma non solo) modesto hanno annacquato una discreta birra che Manfredi stava preparando.

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Purtroppo non mi è proprio piaciuto questo color... :(

I personaggi mi sono sembrati delle macchiette e, nei migliori dei casi, sono tutti decisamente sopra le righe... Su tutti il "terribile" killer, che sfiora il parodistico e che, a conti fatti, non ne azzecca mezza.

Se non avessi letto i credits a pagina due, non avrei mai detto che questa storia fosse stata scritta dal creatore di Magico Vento... :mellow:

Non ho trovato nulla del Manfredi che, per male che vada, sa (quasi) sempre regalare ai suoi lettori un onesto divertimento, tanto lo reputo un episodio buttato lì, scritto senz'anima, quasi di malavoglia oserei dire.

Capita. Però spero (e credo) che il suo texone per Freghieri e l'imminente storia disegnata da Rotundo siano di ben altra levatura... :)

 

Male anche Cossu, decisamente involuto rispetto alla discreta prova del maxi dell'anno scorso... I suoi personaggi paiono recitare, ma lo fanno assai male. :unsure2:

 

Voto complessivo: 4,5.

 

 

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Spoiler

Apro con una premessa: quando fu reso noto il rincaro degli albi, avevo deciso (e dichiarato) che avrei contenuto l’entità dell’esborso tagliando l’acquisto dei Color. A conferma di quanto il sottoscritto sia “inaffidabile” e volubile :D, alla fine non ho mantenuto fede al mio proposito e son corso in edicola ad acquistare il presente volume. Mi son pentito della mia scelta? Ni! :) Se da un verso la prova non annoia e intrattiene, dall’altro, mi sarei aspettato di più da Manfredi, considerando le anticipazioni. E dire che le premesse per una storia notevole c’erano tutte, visto che il soggetto e la preparazione dello stesso, promettevano un ben diverso proseguo. Invece la sceneggiatura, sebbene abbastanza scorrevole, non valorizza come si deve gli spunti. Usando una similitudine, la prova mi sembra come una di quelle torte, splendidamente decorate, che ornano le vetrine delle pasticcerie e a prima vista attirano l’attenzione e ti tentano fin quando non decidi di comprarle, ma appena ti appresti a mangiarle, scopri che il gusto non è un granché e non rende minimamente giustizia al piacevole aspetto esteriore. In primis, delle presunte venature gotiche e noir sbandierate dal titolo, nemmeno l’ombra. Più che un Killer fantasma, Jack appare come un apprendista Nerone, che fin quando bisogna dar fuoco e sopprimere avversari inermi se la cava, ma per il resto ha una mira pessima e non riesce a finire con le pistole nemmeno da pochi passi. Conti alla mano: fallisce nel flashback con la vecchia proprietaria del saloon, che solo dalla caduta avrà maggiori conseguenze; ferisce lievemente Desdemona da due passi; non si sa perché ma invece di sparare a bruciapelo al dottore, inscena l’assurda carnevalata della siringa (buonanotte!); ferisce solo di striscio il vaquero di Don Armando da distanza ravvicinata e ciliegina sulla torta, dopo tutta la preparazione del piano con tanto di travestimento, non è capace di spedire all’inferno il colonello, il cui odio è il leitmotiv della trama. Che dire, mio cuginetto con la pistola a piombini credo che più male avrebbe fatto agli avversari :D, di conseguenza cosa dovevamo aspettarci dal duello finale? Era ovvio che Tex se lo pappasse a colazione. Che possa essere stata una precisa scelta dello sceneggiatore quello di ridurlo a macchietta bluff, può essere una tesi valida, ma onestamente ormai troppo spesso gli avversari si sgonfiano alla resa dei conti. A mio avviso ciò non giova alla riuscita di una prova e soprattutto, se abusato sulla saga, destabilizza le qualità del nostro ranger, visto che non suda nemmeno una camicia (altro che sette!:D) per venire a capo di villain così goffi. Oltre questo aspetto e un epilogo non di certo indimenticabile, quello che più ho notato è che l’autore non si è minimamente soffermato ad approfondire alcuni snodi cardine. Un sacco di flashback ma in fondo non si capisce come Jack se la sia cavata, se tutti lo davano spacciato. Per un po’ ho pensato che fosse in combutta con i due uomini che dovevano occultarne il cadavere, ma nisba. Doveva tornare e basta! Anche la sua sete di vendetta nei confronti del colonnello e la figlia non è descritta, a mio modo di vedere, con il dovuto pathos, per amplificare lo spessore del villain. Una scudisciata in faccia, un calcio nel fondo dei calzoni da parte del colonello e amen; anche nel suo piano di rivalsa non emerge quella ferocia tipica dei folli serial killer, sembra un bimbo dispettoso che vuole punire i compagni che gli hanno impedito di giocare con loro a palla. Capisco che è una lettura estiva d’evasione e intrattenimento, ma se si incentra tutta la trama sulla figura di uno spietato uccisore, una caratterizzazione più marcata te l’aspetti. Sul duello finale addirittura dice a Tex che lui non ha nulla di personale contro il rangers, come a esortarlo a risparmiarlo, ma dai! Poco sfruttati pure alcuni personaggi come il giornalista o il cowboy rancoroso che sembrano messi lì solo per allungare il brodo. Accettabile la sequenza della corsa, ma un po’ troppo facile il modo con cui Tex scopre il “perfetto” travestimento di Jack; a quella distanza e in mezzo a una folta folla assiepata nelle tribune è da aquile scorgere gli stivali sotto le vesti da donna o quantomeno da idioti, non coprire come si deve questo particolare che avrebbe potuto insospettire chiunque. Peccato per Manfredi, che sebbene molto bravo e preparato, su Tex non riesce mai a elevarsi su livelli più consoni al suo blasone. Cossu va apprezzato per il grande impegno, ma continuo a pensare che soffra molto su Tex. La colorazione (sebbene questa volta Celestini convince meno di altre volte) copre qualche incertezza o lacuna, ma reputo il suo tratto troppo minimalista e statico per una serie western. Figure troppo “ingessate”, poco dinamismo nelle scene d’azione e sfondi che, sebbene abbastanza curati, danno poca profondità (da notare a esempio la prima vignetta di pagina 136). Mi è piaciuta la descrizione di @Poe, in effetti la sensazione di trovarsi dinanzi a scenografie di cartapesta guardando gli scorci cittadini, la provo anch’io in alcune vignette. Inoltre la quasi totale mancanza di panneggio negli abiti e le poche ombre, rendono poco realistico il disegno. Trovo miglioramenti rispetto al suo debutto, segno di grande impegno e professionalità, tuttavia, non me ne voglia il buon Cossu, non credo possieda le caratteristiche per poter essere spostato in futuro sulla regolare. Il mio voto finale è 6

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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

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Apro con una premessa: quando fu reso noto il rincaro degli albi, avevo deciso (e dichiarato) che avrei contenuto l’entità dell’esborso tagliando l’acquisto dei Color. A conferma di quanto il sottoscritto sia “inaffidabile” e volubile :D, alla fine non ho mantenuto fede al mio proposito e son corso in edicola ad acquistare il presente volume. Mi son pentito della mia scelta? Ni! :) Se da un verso la prova non annoia e intrattiene, dall’altro, mi sarei aspettato di più da Manfredi, considerando le anticipazioni. E dire che le premesse per una storia notevole c’erano tutte, visto che il soggetto e la preparazione dello stesso, promettevano un ben diverso proseguo. Invece la sceneggiatura, sebbene abbastanza scorrevole, non valorizza come si deve gli spunti. Usando una similitudine, la prova mi sembra come una di quelle torte, splendidamente decorate, che ornano le vetrine delle pasticcerie e a prima vista attirano l’attenzione e ti tentano fin quando non decidi di comprarle, ma appena ti appresti a mangiarle, scopri che il gusto non è un granché e non rende minimamente giustizia al piacevole aspetto esteriore. In primis, delle presunte venature gotiche e noir sbandierate dal titolo, nemmeno l’ombra. Più che un Killer fantasma, Jack appare come un apprendista Nerone, che fin quando bisogna dar fuoco e sopprimere avversari inermi se la cava, ma per il resto ha una mira pessima e non riesce a finire con le pistole nemmeno da pochi passi. Conti alla mano: fallisce nel flashback con la vecchia proprietaria del saloon, che solo dalla caduta avrà maggiori conseguenze; ferisce lievemente Desdemona da due passi; non si sa perché ma invece di sparare a bruciapelo al dottore, inscena l’assurda carnevalata della siringa (buonanotte!); ferisce solo di striscio il vaquero di Don Armando da distanza ravvicinata e ciliegina sulla torta, dopo tutta la preparazione del piano con tanto di travestimento, non è capace di spedire all’inferno il colonello, il cui odio è il leitmotiv della trama. Che dire, mio cuginetto con la pistola a piombini credo che più male avrebbe fatto agli avversari :D, di conseguenza cosa dovevamo aspettarci dal duello finale? Era ovvio che Tex se lo pappasse a colazione. Che possa essere stata una precisa scelta dello sceneggiatore quello di ridurlo a macchietta bluff, può essere una tesi valida, ma onestamente ormai troppo spesso gli avversari si sgonfiano alla resa dei conti. A mio avviso ciò non giova alla riuscita di una prova e soprattutto, se abusato sulla saga, destabilizza le qualità del nostro ranger, visto che non suda nemmeno una camicia (altro che sette!:D) per venire a capo di villain così goffi. Oltre questo aspetto e un epilogo non di certo indimenticabile, quello che più ho notato è che l’autore non si è minimamente soffermato ad approfondire alcuni snodi cardine. Un sacco di flashback ma in fondo non si capisce come Jack se la sia cavata, se tutti lo davano spacciato. Per un po’ ho pensato che fosse in combutta con i due uomini che dovevano occultarne il cadavere, ma nisba. Doveva tornare e basta! Anche la sua sete di vendetta nei confronti del colonnello e la figlia non è descritta, a mio modo di vedere, con il dovuto pathos, per amplificare lo spessore del villain. Una scudisciata in faccia, un calcio nel fondo dei calzoni da parte del colonello e amen; anche nel suo piano di rivalsa non emerge quella ferocia tipica dei folli serial killer, sembra un bimbo dispettoso che vuole punire i compagni che gli hanno impedito di giocare con loro a palla. Capisco che è una lettura estiva d’evasione e intrattenimento, ma se si incentra tutta la trama sulla figura di uno spietato uccisore, una caratterizzazione più marcata te l’aspetti. Sul duello finale addirittura dice a Tex che lui non ha nulla di personale contro il rangers, come a esortarlo a risparmiarlo, ma dai! Poco sfruttati pure alcuni personaggi come il giornalista o il cowboy rancoroso che sembrano messi lì solo per allungare il brodo. Accettabile la sequenza della corsa, ma un po’ troppo facile il modo con cui Tex scopre il “perfetto” travestimento di Jack; a quella distanza e in mezzo a una folta folla assiepata nelle tribune è da aquile scorgere gli stivali sotto le vesti da donna o quantomeno da idioti, non coprire come si deve questo particolare che avrebbe potuto insospettire chiunque. Peccato per Manfredi, che sebbene molto bravo e preparato, su Tex non riesce mai a elevarsi su livelli più consoni al suo blasone. Cossu va apprezzato per il grande impegno, ma continuo a pensare che soffra molto su Tex. La colorazione (sebbene questa volta Celestini convince meno di altre volte) copre qualche incertezza o lacuna, ma reputo il suo tratto troppo minimalista e statico per una serie western. Figure troppo “ingessate”, poco dinamismo nelle scene d’azione e sfondi che, sebbene abbastanza curati, danno poca profondità (da notare a esempio la prima vignetta di pagina 136). Mi è piaciuta la descrizione di @Poe, in effetti la sensazione di trovarsi dinanzi a scenografie di cartapesta guardando gli scorci cittadini, la provo anch’io in alcune vignette. Inoltre la quasi totale mancanza di panneggio negli abiti e le poche ombre, rendono poco realistico il disegno. Trovo miglioramenti rispetto al suo debutto, segno di grande impegno e professionalità, tuttavia, non me ne voglia il buon Cossu, non credo possieda le caratteristiche per poter essere spostato in futuro sulla regolare. Il mio voto finale è 6

Mi perdonerai il lazzo estivo, ma mi pare anche cosigliabile che Tex non sudi nè sette camicie nè una, visto che è del tutto evidente che possieda una sola camicia e metta sempre quella.

In passato ne aveva due (c'era anche la rossa), ma pare scomparsa da decenni, gliela avranno bucata, non lo so, di certo l'ha buttata visto che non la mette più.

Questa gialla se la deve tenere ben in conto, perchè finita quella gli toccherà girare come mamma l'ha fatto.

  • Haha (0) 1
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<span style="color:red">11 minuti fa</span>, valerio dice:

Mi perdonerai il lazzo estivo, ma mi pare anche cosigliabile che Tex non sudi nè sette camicie nè una, visto che è del tutto evidente che possieda una sola camicia e metta sempre quella.

In passato ne aveva due (c'era anche la rossa), ma pare scomparsa da decenni, gliela avranno bucata, non lo so, di certo l'ha buttata visto che non la mette più.

Questa gialla se la deve tenere ben in conto, perchè finita quella gli toccherà girare come mamma l'ha fatto.

Non oso immaginare la scia "di profumo" che lasciavano nel far west! :D Altro che seguire le tracce, bastava annusare la puzza di sudore per stabilire se un nemico era transitato da una pista! :lol2: 

<span style="color:red">12 minuti fa</span>, pecos dice:

Ma che pasticcerie frequenti Condor???

Il mio pasticcere di fiducia di solito è una garanzia, ma ti assicuro che mi è capitato a volte in passato (soprattutto fuori zona) di prendere "bidoni" pazzeschi. :D

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20 minuti fa, Condor senza meta dice:

Non oso immaginare la scia "di profumo" che lasciavano nel far west! :D Altro che seguire le tracce, bastava annusare la puzza di sudore per stabilire se un nemico era transitato da una pista! :lol2: 

Il mio pasticcere di fiducia di solito è una garanzia, ma ti assicuro che mi è capitato a volte in passato (soprattutto fuori zona) di prendere "bidoni" pazzeschi. :D

I nostri eroi, quella volta al mese o ogni due mesi che capitano in un albergo di un certo livello, il bagno se lo fanno pure, ma poi si rimettono la stessa camicia puzzolente che mettono da 30 anni, e voglio vedere il profumo di rosette.

Modificato da valerio
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<span style="color:red">51 minuti fa</span>, valerio dice:

possieda una sola camicia e metta sempre quella.

Nella tenda di Tex ci sono 537 camicie gialle che le vecchie squaw fanno a gara per tener pulite, ben lavate al ruscello e stirate con le lame di coltello passate sul fuoco del bivacco. Inoltre lo store di Gallup è ben fornito, non solo di camicie gialle, ma anche giallorosse, verdi con le frange e arancioni (sempre con le frange), senza contare i jeans di tutti i colori. Con la vita che fanno i quattro, tra strappi, buchi e compagnia bella, ne cambiano ciascuno una decina alla settimana.

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Letizia dice:

Nella tenda di Tex ci sono 537 camicie gialle che le vecchie squaw fanno a gara per tener pulite, ben lavate al ruscello e stirate con le lame di coltello passate sul fuoco del bivacco. Inoltre lo store di Gallup è ben fornito, non solo di camicie gialle, ma anche giallorosse, verdi con le frange e arancioni (sempre con le frange), senza contare i jeans di tutti i colori. Con la vita che fanno i quattro, tra strappi, buchi e compagnia bella, ne cambiano ciascuno una decina alla settimana.

Insomma, ha l'armadio con 200 bluse tutte uguali come Paperino?

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<span style="color:red">22 ore fa</span>, valerio dice:

Insomma, ha l'armadio con 200 bluse tutte uguali come Paperino?

Ma no!

Hai mai visto un armadio in una tenda?:D

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Premesso che Manfredi sta a Tex come il cacio sul la pasta e vongole, raramente ho letto una storia più superficiale, infantile e piena di incongruenze come questa, dove si stenta a riconoscere Tex e dove i personaggi, killer compreso, sembrano usciti da un albo di Alan Ford.
E non credo sia un’attenuante il fatto che la storia non sia uscita per la serie regolare, perché quando un autore scrive una sceneggiatura non penso che ragioni così “questa è per un Color, la posso anche scrivere bruttina “.
La cosa peggiore è che grazie a storie come questa si rivaluta Nizzi.
I disegni quasi inguardabili.
Voto alla storia: 5,5
Voto ai disegni: 5,5

 

P.S. Non solo Zagor ha le sue storiacce.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, pecos dice:

 

Quali?

 

Guarda, ce n’è una ad ogni pagina, incongruenze rispetto alla saga e al personaggio intendevo: Tex che si lascia comandare dal Colonnello, Carson che recita la parte del badante, Tex che uccide il cowboy che nulla aggiunge alla trama, il killer che viene colpito più volte e non muore mai, lo stesso killer che fa il bello e il cattivo tempo con i due pards a due passi, e tant’altro. Il tutto raccontato con infantilità, o, meglio ancora, come se fosse destinato a dei ragazzi e non a degli ultra sessantenni come voi 😂😂😂

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Il 9/8/2021 at 17:55, Condor senza meta dice:

Spoiler

Apro con una premessa: quando fu reso noto il rincaro degli albi, avevo deciso (e dichiarato) che avrei contenuto l’entità dell’esborso tagliando l’acquisto dei Color. A conferma di quanto il sottoscritto sia “inaffidabile” e volubile :D, alla fine non ho mantenuto fede al mio proposito e son corso in edicola ad acquistare il presente volume. Mi son pentito della mia scelta? Ni! :) Se da un verso la prova non annoia e intrattiene, dall’altro, mi sarei aspettato di più da Manfredi, considerando le anticipazioni. E dire che le premesse per una storia notevole c’erano tutte, visto che il soggetto e la preparazione dello stesso, promettevano un ben diverso proseguo. Invece la sceneggiatura, sebbene abbastanza scorrevole, non valorizza come si deve gli spunti. Usando una similitudine, la prova mi sembra come una di quelle torte, splendidamente decorate, che ornano le vetrine delle pasticcerie e a prima vista attirano l’attenzione e ti tentano fin quando non decidi di comprarle, ma appena ti appresti a mangiarle, scopri che il gusto non è un granché e non rende minimamente giustizia al piacevole aspetto esteriore. In primis, delle presunte venature gotiche e noir sbandierate dal titolo, nemmeno l’ombra. Più che un Killer fantasma, Jack appare come un apprendista Nerone, che fin quando bisogna dar fuoco e sopprimere avversari inermi se la cava, ma per il resto ha una mira pessima e non riesce a finire con le pistole nemmeno da pochi passi. Conti alla mano: fallisce nel flashback con la vecchia proprietaria del saloon, che solo dalla caduta avrà maggiori conseguenze; ferisce lievemente Desdemona da due passi; non si sa perché ma invece di sparare a bruciapelo al dottore, inscena l’assurda carnevalata della siringa (buonanotte!); ferisce solo di striscio il vaquero di Don Armando da distanza ravvicinata e ciliegina sulla torta, dopo tutta la preparazione del piano con tanto di travestimento, non è capace di spedire all’inferno il colonello, il cui odio è il leitmotiv della trama. Che dire, mio cuginetto con la pistola a piombini credo che più male avrebbe fatto agli avversari :D, di conseguenza cosa dovevamo aspettarci dal duello finale? Era ovvio che Tex se lo pappasse a colazione. Che possa essere stata una precisa scelta dello sceneggiatore quello di ridurlo a macchietta bluff, può essere una tesi valida, ma onestamente ormai troppo spesso gli avversari si sgonfiano alla resa dei conti. A mio avviso ciò non giova alla riuscita di una prova e soprattutto, se abusato sulla saga, destabilizza le qualità del nostro ranger, visto che non suda nemmeno una camicia (altro che sette!:D) per venire a capo di villain così goffi. Oltre questo aspetto e un epilogo non di certo indimenticabile, quello che più ho notato è che l’autore non si è minimamente soffermato ad approfondire alcuni snodi cardine. Un sacco di flashback ma in fondo non si capisce come Jack se la sia cavata, se tutti lo davano spacciato. Per un po’ ho pensato che fosse in combutta con i due uomini che dovevano occultarne il cadavere, ma nisba. Doveva tornare e basta! Anche la sua sete di vendetta nei confronti del colonnello e la figlia non è descritta, a mio modo di vedere, con il dovuto pathos, per amplificare lo spessore del villain. Una scudisciata in faccia, un calcio nel fondo dei calzoni da parte del colonello e amen; anche nel suo piano di rivalsa non emerge quella ferocia tipica dei folli serial killer, sembra un bimbo dispettoso che vuole punire i compagni che gli hanno impedito di giocare con loro a palla. Capisco che è una lettura estiva d’evasione e intrattenimento, ma se si incentra tutta la trama sulla figura di uno spietato uccisore, una caratterizzazione più marcata te l’aspetti. Sul duello finale addirittura dice a Tex che lui non ha nulla di personale contro il rangers, come a esortarlo a risparmiarlo, ma dai! Poco sfruttati pure alcuni personaggi come il giornalista o il cowboy rancoroso che sembrano messi lì solo per allungare il brodo. Accettabile la sequenza della corsa, ma un po’ troppo facile il modo con cui Tex scopre il “perfetto” travestimento di Jack; a quella distanza e in mezzo a una folta folla assiepata nelle tribune è da aquile scorgere gli stivali sotto le vesti da donna o quantomeno da idioti, non coprire come si deve questo particolare che avrebbe potuto insospettire chiunque. Peccato per Manfredi, che sebbene molto bravo e preparato, su Tex non riesce mai a elevarsi su livelli più consoni al suo blasone. Cossu va apprezzato per il grande impegno, ma continuo a pensare che soffra molto su Tex. La colorazione (sebbene questa volta Celestini convince meno di altre volte) copre qualche incertezza o lacuna, ma reputo il suo tratto troppo minimalista e statico per una serie western. Figure troppo “ingessate”, poco dinamismo nelle scene d’azione e sfondi che, sebbene abbastanza curati, danno poca profondità (da notare a esempio la prima vignetta di pagina 136). Mi è piaciuta la descrizione di @Poe, in effetti la sensazione di trovarsi dinanzi a scenografie di cartapesta guardando gli scorci cittadini, la provo anch’io in alcune vignette. Inoltre la quasi totale mancanza di panneggio negli abiti e le poche ombre, rendono poco realistico il disegno. Trovo miglioramenti rispetto al suo debutto, segno di grande impegno e professionalità, tuttavia, non me ne voglia il buon Cossu, non credo possieda le caratteristiche per poter essere spostato in futuro sulla regolare. Il mio voto finale è 6

Concordo.

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  • co fondatore

Signori, sono incerto se acquistarlo. I disegni di Cossu sono mediamente illeggibili e quindi non riuscirei a leggere la storia, così come è successo con quella di Manuela Montoya che scontava i "disegni" di un Laurenti in caduta libera.

  • Confuso (0) 1
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Mister P dice:

Signori, sono incerto se acquistarlo. I disegni di Cossu sono mediamente illeggibili e quindi non riuscirei a leggere la storia, così come è successo con quella di Manuela Montoya che scontava i "disegni" di un Laurenti in caduta libera.

Allora...Rinuncia a 8 caffè, completa la collezione e fatti la tua idea sulla storia.:)

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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Allora...Rinuncia a 8 caffè, completa la collezione e fatti la tua idea sulla storia.:)

Magari può rinunciare a qualcos'altro e se li beve comunque gli otto caffè durante la lettura, così lo aiutano ad arrivare fino in fondo, visto i suoi problemi con Cossu. Anche se spero che a Mister P non facciano lo stesso effetto di Lino Banfi, nell'esilarante scena di un suo noto film; in tal caso temo che, in preda all'esagitazione per la caffeina, sia già tanto che non ci insulti, altro che commentare la storia. :P:D 

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Magari può rinunciare a qualcos'altro e se li beve comunque gli otto caffè durante la lettura, così lo aiutano ad arrivare fino in fondo, visto i suoi problemi con Cossu. Anche se spero che a Mister P non facciano lo stesso effetto di Lino Banfi, nell'esilarante scena di un suo noto film; in tal caso temo che, in preda all'esagitazione per la caffeina, sia già tanto che non ci insulti, altro che commentare la storia. :P:D 

Caffè con utopia... Scena mitica.:lol:

<span style="color:red">15 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Oppure fattelo prestare! ;)

Giusto.

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Credoche questa storia, ribadisco, non sia riuscita al meglio. Ho voluto rileggerla, e nonostante un tono che si preannuncia drammatico, mi è sembrato di assistere ad una barzelletta. Non gliene va bene quasi nessuna a questo presunto killer. Ad un certo punto ho ripensato di essere preso per il sedere, la donna alla finestra avrei saputo prenderla in pieno anche io con risultati migliori(peggiori per lei)...

  • +1 1
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Questo color ha ormai poco da dire come pubblicazione, se non garantire qualche margine in più alla casa editrice. Mi cimento nella lettura senza alcuna aspettativa e, partendo da una delusione "preventiva", a volte resto piacevolmente sorpreso quando, almeno, non mi annoio. È andata così, e in fin dei conti ne sono contento. Mi chiedo però se sarei stato così di bocca buona se avessi affrontato la lettura nelle mura domestiche e non in spiaggia, col mare e il sole ad "ammansirmi".

Modificato da Leo
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Leo dice:

Questo color ha ormai poco da dire come pubblicazione, se non garantire qualche margine in più alla casa editrice. Mi cimento nella lettura senza alcuna aspettativa e, partendo da una delusione "preventiva", a volte resto piacevolmente sorpreso quando, almeno, non mi annoio. È andata così, e in fin dei conti ne sono contento. Mi chiedo però se sarei stato così di bocca buona se avessi affrontato la lettura nelle mura domestiche e non in spiaggia, col mare e il sole ad "ammansirmi".

Anche io ero in spiaggia e l'ho letto due volte ma la delusione per Manfredi e Cossu c'è stata. Non è uno scandalo (da 4/4,5) però siamo sul 5,5 ad essere generosi. 

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Sono rimasto estremamente deluso dalla lettura di questo color estivo. 

Da uno come Manfredi ci si aspetta sempre qualcosa di più, e le sue precedenti prove su Tex erano superiori a questa. 

Inanzitutto il "killer fantasma", la vera attrazione dell'albo, viene presentato come un killer che può ricordare quello del film "Il fuorilegge" del 1942 ( tratto dal romanzo di Graham Greene).. Ma questo personaggio non ricorda per niente Raven ( interpretato meravigliosamente da Alan Ladd) perché non ha il suo spessore psicologico e carismatico! Jack è un killer totalmente anonimo come tanti in circolazione..e come hanno già scritto in molti fa persino ridere per come fallisce i suoi omicidi.. 

Poi mi hanno infastidito molto i personaggi di contorno, uno più antipatico dell'altro, altro che che salvarli, se Tex li eliminava con le sue mani avrebbe fatto solo bene.. 

 

Una storia che non vale 7, 90 euro, forse neanche la metà 

 

Manfredi : 2

Cossu: 5

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  • 2 settimane dopo...

Il fatto che una storia possa uscire meno bene di altre è una cosa, credo, che tutti i lettori di Tex accettano: non tutte le ciambelle escono col classico buco. Ma ammetto che poche altre volte mi sono sentito preso in giro come lettore come mi è capitato durante la lettura di questo albo; o meglio, della sua seconda metà, un raro esempio di sciatteria narrativa e mancanza di rispetto nei confronti del lettore.

La cosa per me più grave è questa: possibile che Manfredi non abbia pensato di dare uno straccio di spiegazione – anche la più improbabile, anche la più irrazionale – alla “resurrezione” del killer? Ed è normale imbastire una storia su un temibilissimo, terrificante killer in realtà di incapace di ammazzare una donna sparandole quasi a bruciapelo, che riesce a non ammazzare il doc, che la sua vittima designata al rodeo riesce – ma guarda un po’ – solo a ferirla? Non parliamo poi della resa dei conti finale: è vero che Tex deve vincere sempre, ma un avversario imbarazzante come questo può al limite essere un gregario, non l’antagonista principale intorno a cui far ruotare una storia!

 

Insomma, se la prima parte della storia sembrava bella e interessante, la seconda metà si sgonfia in maniera imbarazzante, come se lo sceneggiatore non avesse avuto più voglia di raccontare. Se questo è il Manfredi nuovamente voglioso di scrivere Tex io ne faccio volentieri a meno: 8 euro per un albo del genere sono, di questi tempi, uno spreco di soldi ingiustificato.

Su Cossu poco da dire, sono anni che si è capito che è un pensionato di Dylan Dog relegato di norma lontano dalla serie regolare, ma di certo non è il responsabile della mediocrità di questo albo, il suo onesto lavoro secondo me l’ha fatto anche stavolta.

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Il 9/8/2021 at 19:07, Letizia dice:

Nella tenda di Tex ci sono 537 camicie gialle che le vecchie squaw fanno a gara per tener pulite, ben lavate al ruscello e stirate con le lame di coltello passate sul fuoco del bivacco.

Questo è sfruttamento che manco le cinesine di Prato devono subire.

E poi Tex sarebbe amico degli indiani? Ecco a cosa serve fare l'agente della riserva, il wampum, ecc. ecc.

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      Codice a barre: 977182645704090024
      Copertina: Claudio Villa

      Il cavallo di ferro
      Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
      Disegni: Ugolino Cossu
      Un giovane Dakota prepara la sua personale vendetta contro la compagnia ferroviaria per cui lavora, mentre sul treno per Winslow viaggia una pericolosa banda di rapinatori… Alla stazione Tex e Carson sono pronti alla resa dei conti!
      La carovana dei Cherokee
      Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
      Disegni: Ugolino Cossu
      Una pacifica carovana di Cherokee in cerca della Terra Promessa è in pericolo… Gli Utes sono sul sentiero di guerra! I cacciatori di bisonti hanno provocato la loro furia con un’insensata strage di animali!... A guidarli è Lupo Giallo, un indiano bianco… Solo quattro magnifici cavalieri possono evitare il massacro!
       

       

       

       
      https://www.sergiobonelli.it/tex/2019/02/28/albo/maxi-tex-n-24-1004332/
    • Da natural killer
      Due archeologi sono scomparsi nella giungla dello Yucatan…
      TEX
      N° : 701
      Periodicità: mensile
      LA REGINA DEI VAMPIRI
      uscita: 07/03/2019
      Codice a barre: 977112156104690701
      Soggetto: Gianfranco Manfredi
      Sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
      Disegni: Alessandro Bocci
      Copertina: Claudio Villa

      Una pericolosa società segreta xenofoba, i “Custodi”, si accanisce contro gli stranieri che si impossessano degli antichi manufatti messicani. Due archeologi, Colson Ballard e sua figlia Patricia, scompaiono in circostanze misteriose, mentre un amico del Morisco, Don Rodrigo de La Hoya detto il Negromante, che gestisce un piccolo museo privato, è in mortale pericolo. Ma i pards arrivano giusto in tempo per opporsi all’attacco delle misteriose e letali creature della notte guidate a distanza da una malefica strega…
       

       

    • Da natural killer
      Due avventure, due spietate bande di fuorilegge, due impavidi pards pronti a fermarle!
       
      Periodicità: semestrale
      MAXI TEX N° 23
      uscita: 05/10/2018
      Copertina: Claudio Villa

       
       
      Deserto Mohave
      Soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
      Disegni: Alessandro Nespolino
      Agli ordini del carismatico Maelstrom, una banda di evasi dal carcere di Saint Quentin si è insediata nel cuore del territorio dei Mohaves, ha rapito due ragazze e le tiene prigioniere nei pressi di una grande miniera d’oro abbandonata nota come "Colosseum". Pain, Eclipse, Marble, Bolt, Sight, Trick… Ognuno di loro porta sulla fronte il simbolo del proprio micidiale talento per uccidere...
       


       
      L’ultimo giorno
      Soggetto e sceneggiatura: Tito Faraci
      Disegni: Yannis Ginosatis
      Solo un ultimo, sereno giorno di lavoro separa il capostazione Sommers dalla sua nuova vita, in un ranch del Montana… Dalla stazione di Stonewell, però, passa il bandito Ted Malvin. Tex e Carson sono pronti a caricarlo su un treno per spedirlo dietro le sbarre. Ma Malvin è l’unico a conoscere dove si nasconde un prezioso bottino...
       

       

       
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