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TWF - Tex Willer Forum

[730/731] Il mostro del gran lago salato


Sam Stone
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15 minuti fa, Poe dice:

quanto piuttosto a categorie generali (i lettori facili, i nizziani...).

il che converrai,è piuttosto seccante per chi ,o appartiene a queste categorie,oppure non vuole esserci messo.

 

Tornando alla storia,un difetto che ho notato,tipico di Ruju,è quello di far parlare l'interrogato da Tex dopo due pugni,quando poche vignette prima si rifiutava categoricamente.Ci vogliono degli interrogatori e pestaggi più lunghi,come con Nizzi e Glb,se no non ha tanto senso

Modificato da Grande Tex
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1 hour ago, Poe said:

Certo che è una sua opinione (di Diablero), come tutte le opinioni espresse qui, come il tuo 6,5 dato a questa storia. E quindi?

Le sue opinioni non sono accompagnate da un "secondo me" o "a mio parere".

Ci sono parti incongruenti ed è messa come se fosse la verità assoluta: lui lo segna come errore, per usare gli stessi termini

1 hour ago, Poe said:

E qui, quando ci si appella alle maggioranze vuol dire che non si hanno più argomenti...

Non è mancanza di argomenti, possiamo scendere nel dettaglio, per esempio sulla scena del tentativo di corruzione di Colter ai 2 pards.

Diablero dice che è incongruente perché prima l'hanno pestato.

Ora Colter non è un personaggio molto "vispo" come fa notare anche Carson successivamente quando gli dice "ci è arrivato da solo" (riferendosi al fatto che il suo tentativo di corruzione era una cavolata).

Quindi ci stà benissimo che inizialmente abbia pensato di resistere e tenere chiuso il becco, poi viene sbatacchiato troppo e allora gioca la carta del tentativo di corruzione, salvo poi ripensarci perché si rende conto che non è possibile.

Non c'è nessuna incongruenza in tutta la sequenza.

 

Se si deve ribattere nello specifico su tutto qui però diventa un libro, e non un intervento su un forum

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Canovaccio trito e ritrito. Chi sia il siats lo capiamo tutti subito. Però è una buona storia, superiore (anche per disegni) alla precedente. Mi lascia perplesso l'atteggiamento di leggerezza di Tex quando

SPOILER

alla fine lascia i due soli nell'ufficio. Non è da Tex.

Mi sarei piuttosto aspettato che il maggiore sparasse al siats incappucciato per poi scoprire beffardamente chi è.

FINE SPOILER

Comunque promossa.

Ps che fatica scrivere con lo smartphone...

 

 

 

  • +1 1
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3 hours ago, Angelo1961 said:

Mi sarei piuttosto aspettato che il maggiore sparasse al siats incappucciato per poi scoprire beffardamente chi è.

Bella soluzione: anche a me un finale così sarebbe piaciuto di più

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

Mi sarei piuttosto aspettato che il maggiore sparasse al siats incappucciato per poi scoprire beffardamente chi è.

 

Sarebbe stato un finale tutt'altro che banale, adattissimo ad una storia del genere che ha sullo sfondo un rapporto tra padre e figlio decisamente inusuale (o, forse, è meglio definirlo inesistente), però probabilmente difficile da conciliare con il ruolo ed grado del genitore, che restava pur sempre un militare. Guerrafondaio, ottuso e - come si scopre in conclusione - anche disonesto, ma pur sempre un ufficiale.

 

Piuttosto, riguardo il fatto che sin dal primo albo gli indizi sull'identità del Siats sono parsi evidenti ai più (e ferma restando la mia opinione già espressa secondo cui da un certo punto di vista era più interessante conoscere le reali motivazioni del Siats e le eventuali relative strumentalizzazioni che la sua identità), mi è venuto in mente che probabilmente Ruju avrebbe potuto, tramite opportune modifiche di sceneggiatura, posticipare la rivelazione circa la scomparsa del figlio di Conroy nel secondo albo.

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8 hours ago, Poe said:

 

P.S.: dopo questa arringa, Diablero, mi offri una birra! 

 

Alla prima occasione ricordamelo! :lol:

 

Visto che si sta parlando di versioni alternative della storia, ecco i miei 2 cents.

 

Avrei tolto tutta la parte di Colter. Se vuoi fare una storia dalle tinte fosche, che a tratti pare sovrannaturale (anche se si scopre poi che non lo è) e che finisce in tragedia, non ci sta molto bene l'intermezzo comico con il commerciante disonesto e idiota e la sua scalcinata banda, più adatto per una storia più "leggera".

 

Le pagine risparmiate si potevano usare per approfondire di più la vita di quella strana comunità di predoni, che sembrano apparire sulle pagine quando servono per una scazzottata o una strage e poi spariscono senza lasciare traccia (per gli utes, Tex invece le tracce le trova in cinque minuti... anche qui magari con qualche pagina in più si poteva far vedere che Tex ci metteva più tempo, fatica ed astuzia per ritrovarle), e quindi anche per far vedere qualche "location" meno banale (in questa storia si è andati al risparmio sulle location), il loro nascondiglio adeguatamente oscuro e adatto ad una "setta" così sanguinaria  (e se il nascondiglio era ideato bene - una grotta con l'apertura sott'acqua o in una zona disabitata, sinistra e pietrosa dove è facile far perdere le tracce, per esempio - si poteva giustificare meglio l'incapacità degli Utes che invece nella storia pubblicata sembrano ciechi)

 

Visto che non c'era maniera per impedire che il lettore capisse subito chi era il Siats dopo aver letto che il figlio del comandante era stato ucciso dagli Utes, oltre ad essere spostata molto più avanti nella storia quella vicenda sarebbe dovuta essere presentata in maniera magari un po' più drammatica. Non una chiacchierata al bar, ma magari incubi dello stesso Siats (è giusto un idea, eh, i modi potevano essere tanti) con una figura in divisa che solo alla fine si scopre essere il colonnello.

 

Visto che non ha nessuna utilità nella storia (Tex non utilizza l'informazione in alcuna maniera, serve solo a rendere più chiara al lettore l'identità del Siats a quasi 200 pagine dalla fine...), la scena del ritrovamento del dardo poteva benissimo omettere l'errore di sceneggiatura del "cerca il dardo ma per fortuna non ha cercato il dardo"

 

La tragedia finale poteva avvenire comunque. Il colonnello non ha alcun bisogno di essere corrotto per odiare gli indiani, e se il Siats avesse attaccato dei bianchi dando la colpa agli utes sarebbe intervenuto lo stesso.  Sarebbe mancata la paura del carcere per corruzione, ma il rischio di essere radiato per il suo comportamento e l'onta per le azioni del figlio sarebbero bastate (oppure, poteva essere il figlio ad uccidere il padre, riconoscendolo solo dopo...)

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Intervento questo privo dello stile canzonatorio verso presunte incongruenze (con tanto di punti interrogativi come a dire: possibile che non sia così?), e di conseguenza interessante, invece di indisporre (per quanto lo possa comunque fare una discussione su una storia a fumetti).

 

La parte più comica con Colter un po' tardo di comprendonio che va a spezzare la trama tragica a me non è dispiaciuta (a parte che il tentativo di corrompere Tex e Carson poteva essere evitato perché almeno quello avrebbe dovuto saperlo subito anche lui). Come notato da Barbanera io sono principalmente Nolittiano, e queste soluzioni c'erano anche nelle sue storie. Per esempio su "I congiurati" , che probabilmente qui avranno letto anche altri, ad un certo punto Zagor viene sfidato con la spada da un giovane che è un vero maestro. Zagor viene messo in difficoltà e rischia di essere ucciso, ma quando riesce a disarmare il ragazzo con i pugni non c'è più storia: a quel punto viene mostrato lo spirito con la scure che sculaccia il ragazzo, passando in modo repentino da una scena tragica ad una comica.

Erano quindi tipiche di Sergio, anche senza l'utilizzo di Cico, queste situazioni: forse per questo a me la parte della cricca scalcinata non ha disturbato.

 

Per quanto riguarda la possibilità di approfondire di più sulla comunità di predoni, rendere più lungo e difficile il ritrovamento delle tracce da parte di Tex per rendere il tutto più credibile e quant'altro, sono anche secondo me cose che avrebbero potuto migliorare e completare la storia: ci sarebbero voluti 3 albi.

 

Invece il fatto che si capisce subito chi é il Siats è un'altra cosa che per me va bene così: non é un giallo.

Il personaggio che si basa sull'odio e la forza quasi sovrumana anziché sul mistero; peccato nel finale diventi troppo remissivo.

 

Il tutto naturalmente, a mio modo di vedere 

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25 minutes ago, zagor70 said:

Intervento questo privo dello stile canzonatorio verso presunte incongruenze (con tanto di punti interrogativi come a dire: possibile che non sia così?), e di conseguenza interessante, invece di indisporre (per quanto lo possa comunque fare una discussione su una storia a fumetti).

 

Guarda, con queste continue e ossessive punzecchiature passivo-aggressive basate su balle e invenzioni, sei riuscito finalmente a farmi davvero girare i xxxxxxxx.

 

Solo che quando me li fanno girare, io non mi metto ad insultare o a fare punzecchiature. No, faccio una cosa molto, molto più devastante per l'immagine e la credibilità del mio interlocutore.

 

Cito le fonti.

 

Cito quello che davvero ho detto io e cosa ha detto lui. lo metto di fronte alle sue balle, pubblicamente.

 

Questo è il mio post in cui ho commentato la storia. Quello che secondo te era pieno di punzecchiature a tutti i lettori a cui la storia era piaciuta:

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5258-730731-il-mostro-del-gran-lago-salato/&do=findComment&comment=172589

 

Ti sfido a citarmi anche una sola punzecchiatura od offesa ad un altro forumista presente in quel post. Quello che secondo te giustificherebbe con le mie fantomatiche "offese"  le tre pagine di continue punzecchiature che continui a mettere in ogni singolo post.

 

Ecco invece la tua PRIMA risposta:

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5258-730731-il-mostro-del-gran-lago-salato/&do=findComment&comment=172600

 

Dove ti esibisci subito con:

"Posso capire che la strega in "pistolero vudu" sia troppo potente, ma se anche questo Siats é troppo forte non si può inventarsi nessun nemico originale; ci si deve limitare al solito bieco signorotto che vuole spadroneggiare il paese dove ha messo le tende, e ai soliti biechi pistoleri che vengono sfoltiti un po' per volta dai pards.

Tex e Carson dovevano attaccare al buio e non uscire allo scoperto come hanno fatto?

Ma parliamo sempre di un fumetto, non é una vera azione militare da studiare nei dettagli al tavolino.

Ci saranno centinaia di storie anche ai tempi di G.L. Bonelli dove i nostri si lanciano allo sbaraglio e naturalmente tutte le pallottole li sfiorano senza poterli uccidere.

Se si boccia questa storia allora si devono bocciare quasi tutte (se ne salvano poche di Boselli, ma solo quelle riuscite particolarmente bene): in questo caso uno si dovrebbe domandare perché continua a leggere Tex."

 

Ecco la tua SECONDA risposte:

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5258-730731-il-mostro-del-gran-lago-salato/&do=findComment&comment=172606

 

Da cui cito (interamente, sono solo queste righe):

"Ma sopra il 700 che non sia di Boselli ti è piaciuto qualcosa?

O è tutto da buttare al macero come quest'ultima storia, che a leggere il tuo post contiene tutte cose negative ed improbabili, senza neanche un aspetto positivo?"

 

E poi sempre così. Adesso non sto a citare tutti i DIECI post che hai fatto dopo il mio, ma TUTTI contengono frecciatine o attacchi personali.

 

Totalmente gratuiti, senza alcuna provocazione (il mio post è citato sopra per chi volesse verificare), solo perché non sei riuscito a tollerare critiche a questa storia.

 

Per me è un comportamento disgustoso. Continuare a fare continui attacchi personali e a provocare cercando di far perdere le staffe al bersaglio, per farlo arrabbiare e reagire per poi magari segnalarlo ai moderatori.  E se questo non accade, INVENTARSI FANTOMATICHE OFFESE. per poter attaccare ossessivamente, continuamente, ossessivamente, ma atteggiandosi a "povera vittima".

 

Sono dieci post consecutivi che insisti.  Ecco, alla fine sei riuscito a farmi arrabbiare. Per tua sfortuna. Perché quando mi arrabbio, io non insulto. Io cito i fatti reali e li mostro a tutti. Così ciascuno può vedere con i suoi occhi chi è il vero provocatore.

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Senza alcun intento polemico devo dire che mi trovo d’accordo con Diablero nell’analisi di questa storia, dalla quale mi aspettavo di più. La vicenda purtroppo non mi ha preso più di tanto perché, almeno secondo me, manca di  pathos. Penso che ciò sia dovuto principalmente al fatto che per i nostri è tutto, ma davvero tutto, troppo semplice:

-          Trovano le tracce degli assalitori del villaggio  in un minuto, tracce che per gli utes sembravano inesistenti

-          Gli viene subito rivelata la storia della famiglia di Conroy

-          Dei balordi prezzolati che tentano di fare loro la pelle l’unico che si salva, pur non sapendo niente della faccenda, ha sentito il nome del mandante

-          Colter spiffera tutto, pensa goffamente di corromperli  e poi come un pesce abbocca ad una frase sibillina di Tex e si fa seguire sul luogo dell’attacco alla carovana

-          In fin di vita lo stesso Colter racconta quello che in precedenza ha omesso sul Siats e su Conroy padre

-          Condisce il tutto il fatto che gli accoliti del Siats si rivelino, al pari dei pistoleri assoldati da Colter, carne da macello che i nostri potrebbero sbaragliare con sigaretta e caffè in mano

-          Troppo semplice la vittoria di Tex sul Siats, dopo che quest’ultimo ci viene presentato come un energumeno dalla forza davvero sovrumana

Apprezzabile e centrata la caratterizzazione dei pards, che risalta però meno di fronte ad avversari palesemente sotto tono, in una storia che dovrebbe risultare maggiormente drammatica.

Oltre a questi punti alcune incongruenze, che saranno anche piccole, ma che comunque durante la lettura si notano, perché, diciamo così, gratuite, vedi la punta del dardo non rimossa quando il Siats si china sulle vittime proprio per fare quello. E poi, a livello molto soggettivo, non capisco perché un bestione del genere dovrebbe usare una cerbottana per colpire i nemici, quando ogni volta sbuca silenziosamente ed all’improvviso a poca distanza dalle vittime. Avrei preferito un coltellaccio/tomahawk/lancia, magari particolare o rituale, più confacente al nerboruto personaggio. Forse  la cerbottana ha un nesso che non conosco con la leggenda indiana ed è semplicemente un elemento folkloristico che non ho apprezzato.

A differenza di altri ho poi preferito maggiormente il secondo albo, perché nel primo ho avuto anche io l’impressione di un susseguirsi di scene poco legate tra loro, cosa che non avviene con il secondo; tuttavia una domanda sorge spontanea: che fine hanno fatto Dente di Puma ed i suoi? Una piccola chiosa finale presso gli Utes l’avrei vista bene, dopo tutto sono loro che chiamano in scena i nostri.

  

In sostanza condivo questo post

<span style="color:red">15 ore fa</span>, Diablero dice:

Visto che si sta parlando di versioni alternative della storia, ecco i miei 2 cents.

 

Avrei tolto tutta la parte di Colter. Se vuoi fare una storia dalle tinte fosche, che a tratti pare sovrannaturale (anche se si scopre poi che non lo è) e che finisce in tragedia, non ci sta molto bene l'intermezzo comico con il commerciante disonesto e idiota e la sua scalcinata banda, più adatto per una storia più "leggera".

 

Le pagine risparmiate si potevano usare per approfondire di più la vita di quella strana comunità di predoni, che sembrano apparire sulle pagine quando servono per una scazzottata o una strage e poi spariscono senza lasciare traccia (per gli utes, Tex invece le tracce le trova in cinque minuti... anche qui magari con qualche pagina in più si poteva far vedere che Tex ci metteva più tempo, fatica ed astuzia per ritrovarle), e quindi anche per far vedere qualche "location" meno banale (in questa storia si è andati al risparmio sulle location), il loro nascondiglio adeguatamente oscuro e adatto ad una "setta" così sanguinaria  (e se il nascondiglio era ideato bene - una grotta con l'apertura sott'acqua o in una zona disabitata, sinistra e pietrosa dove è facile far perdere le tracce, per esempio - si poteva giustificare meglio l'incapacità degli Utes che invece nella storia pubblicata sembrano ciechi)

 

Visto che non c'era maniera per impedire che il lettore capisse subito chi era il Siats dopo aver letto che il figlio del comandante era stato ucciso dagli Utes, oltre ad essere spostata molto più avanti nella storia quella vicenda sarebbe dovuta essere presentata in maniera magari un po' più drammatica. Non una chiacchierata al bar, ma magari incubi dello stesso Siats (è giusto un idea, eh, i modi potevano essere tanti) con una figura in divisa che solo alla fine si scopre essere il colonnello.

 

Visto che non ha nessuna utilità nella storia (Tex non utilizza l'informazione in alcuna maniera, serve solo a rendere più chiara al lettore l'identità del Siats a quasi 200 pagine dalla fine...), la scena del ritrovamento del dardo poteva benissimo omettere l'errore di sceneggiatura del "cerca il dardo ma per fortuna non ha cercato il dardo"

 

La tragedia finale poteva avvenire comunque. Il colonnello non ha alcun bisogno di essere corrotto per odiare gli indiani, e se il Siats avesse attaccato dei bianchi dando la colpa agli utes sarebbe intervenuto lo stesso.  Sarebbe mancata la paura del carcere per corruzione, ma il rischio di essere radiato per il suo comportamento e l'onta per le azioni del figlio sarebbero bastate (oppure, poteva essere il figlio ad uccidere il padre, riconoscendolo solo dopo...)

 

Effettivamente seguire il forum mi ha reso un lettore più esigente e più attento, cosa che non mi ha impedito di leggere con leggerezza la storia in questione. Tuttavia, pur senza gridare allo scandalo, quanto evidenziato non mi ha fatto immergere come si deve nell’avventura, che catalogo tra quegli episodi con uno spunto interessante ma poi sviluppati e gestiti non al meglio. Ultimamente a mio avviso sono diverse le storie di Ruju che possono ricondursi a questa categoria, e la migliore dell’autore per il sottoscritto post 700 rimane “La seconda vita di Bowen”.

 

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Il Biondo dice:

Trovano le tracce degli assalitori del villaggio  in un minuto, tracce che per gli utes sembravano inesistenti

 

Fermo restando il mio giudizio nel complesso positivo riguardo questa storia, ho trovato centrate e legittime tutte le osservazioni da te mosse, eccetto questa. Nel senso che, a mio avviso, l'errore - posto che di errore si possa parlare - è stato in questo caso non fare scoprire le tracce a Tex in pochi minuti (Tex in tale arte è forse inferiore solo a Tiger Jack), piuttosto si è forse esagerato nel caricare eccessivamente il terrore superstizioso degli Utes e la loro conseguente incapacità di ragionare ed agire con la giusta lucidità.

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Mah, una buona storia, anche ben disegnata. Se non fosse per il fatto che il maggiore era anche corrotto, avrei provato comprensione per quel personaggio e il suo odio per gli indiani. Ottima fine da "tragedia greca". Infine, è stato veramente uno spettacolo vedere Kit Carson agire come di solito fa Tex, nell'ufficio del maggiore, scazzottando e atterrando diversi avversari! 

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5 ore fa, juanraza85 dice:

 

Fermo restando il mio giudizio nel complesso positivo riguardo questa storia, ho trovato centrate e legittime tutte le osservazioni da te mosse, eccetto questa. Nel senso che, a mio avviso, l'errore - posto che di errore si possa parlare - è stato in questo caso non fare scoprire le tracce a Tex in pochi minuti (Tex in tale arte è forse inferiore solo a Tiger Jack), piuttosto si è forse esagerato nel caricare eccessivamente il terrore superstizioso degli Utes e la loro conseguente incapacità di ragionare ed agire con la giusta lucidità.

Certo, lettura condivisibile!

 

In merito alla scazzottata anche a me non sarebbe dispiaciuta una strigliata al maggiore anziché ai soldati, ma penso sia stata evitata per non infierire troppo sul personaggio in previsione della tragica fine riservata allo stesso di li a poco.

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3 hours ago, james said:

Mah, una buona storia, anche ben disegnata. Se non fosse per il fatto che il maggiore era anche corrotto, avrei provato comprensione per quel personaggio e il suo odio per gli indiani. Ottima fine da "tragedia greca". Infine, è stato veramente uno spettacolo vedere Kit Carson agire come di solito fa Tex, nell'ufficio del maggiore, scazzottando e atterrando diversi avversari! 

 

Ecco, pur apprezzando il fatto che vediamo il vecchio cammello prendere a pugni qualcuno senza avere gli altri pards attorno, per me è proprio quello il punto debole della scena (a parte il fatto che pesta innocenti e che non gli serve a niente)

 

Vedere "Kit Carson agire come di solito fa Tex"

 

Quel tipo di reazione incontrollata, dopo aver provocato il comandante, è tipica di Tex. Carson è mostrato di solito come piu riflessivo e paziente (a differenza di Tex lui è stato in servizio come ufficiale per anni, quindi figurati quanti idioti gallonati avrà incontrato, Tex non sarebbe durato un minuto)

 

Persino le frasi, i dialoghi immediati della scena, sono detti con la voce di Tex, potrebbe benissimo essere frasi sue.

 

Avrei preferito che Carson agisse più... da Carson. Che non vuol dire accettare tutto e non picchiare nessuno, ma farlo in modo meno impulsivo e provocatorio. in quella scena sembra che faccia di tutto per farsi sbattere in cella...

 

Comunque lo ritengo un difetto di lieve entità rispetto agli altri che ho già segnalato, ci può stare che per una volta anche a Carson salti la mosca al naso e che in quell'occasione imiti Tex, è solo che per una volta che ha i riflettori addosso fargli fare "il Tex" è un po' deludente.

 

 

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Storia scorrevole e di piacevole lettura, anche se non priva di difetti.

 

Come hanno già fatto notare altri, uno dei problemi principali è che l'identità del Siats viene scoperta troppo presto (e di conseguenza anche il suo movente: la vendetta). E' vero che questo non è un "giallo", ma mi pare evidente che l'autore volesse comunque conferire al Siats un alone di mistero.

Purtroppo non c'erano "candidati" alternativi. Nessun personaggio secondario ha la stazza di un armadio, sono tutti di corporatura media, di conseguenza era facilissimo escluderli in partenza.

 

Condivido la decisione di Barbanera ;)di rendere il Siats più l'incarnazione di una forza della natura (in senso metaforico, ovviamente, non letterale) che non un personaggio sfaccettato. Anch'io avrei fatto lo stesso.

L'errore, secondo me, è stato umanizzarlo TROPPO. Quando il Siats, ferito, nel primi albo si sfoga con lo sciamano raccontando la rava e la fava sulle sue intenzioni diventa automaticamente un cattivo come se ne sono visti tanti, il classico spaccamontagne "tutto chiacchiere e distintivo".

Io non lo avrei fatto parlare proprio. Avrei lasciato che rimanesse muto e imperscrutabile fino al duello con Tex. Solo DOPO avrei lasciato che si sfogasse. Nel flashback con Colter, avrei fatto in modo che gli eventi venissero raccontati indirettamente da Colter, tramite didascalie, senza dialoghi diretti (qualcosa tipo: "Lui mi disse [....] E la sua voce era qualcosa di terrificante"). 

Lo so che oggigiorno queste soluzioni si preferisce evitarle, perchè in teoria nessuno legge più le didascalie :rolleyes: ma secondo me avrebbe giovato.

 

Ruju sfoggia la consueta passione per le scene a effetto, ma qui la cosa funziona meglio che altrove. La rottura del collo con una mano sola è un clichè diffuso da decenni. Serve a sottolineare la forza sovrumana dell'assassino, e in questo caso non c'è dubbio che il Siats possieda una forza nettamente superiore alla media.

L'uso della cerbottana mi è parso funzionale alla caratterizzazione del personaggio, che preferisce dirigere il massacro a distanza e si sporca direttamente le mani solo in casi particolari. Se avesse ammazzato tutti gli Utes che incontrava a mani nude, sarebbe parso un semplice bruto.

 

Ah, già.. Anche la caratterizzazione degli Utes mi ha lasciato perplesso.

Vabbè che sono superstiziosi, ma qui appaiono davvero troppo rinunciatari! Hanno già deciso: i nemici sono spiriti malvagi, gli spiriti non possono essere combattuti e per definizione non lasciano tracce, quindi non c'è nulla da fare. Fine.

Praticamente a questi Utes mancano solo la sveglia al collo e il parlare coi verbi all'infinito. :lol:

 

Comunque, ripeto, nel complesso ho gradito assai di più rispetto al pistolero vudu all'ultimo Gigante.

  • Grazie (+1) 1
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38 minutes ago, Sartana said:

Come hanno già fatto notare altri, uno dei problemi principali è che l'identità del Siats viene scoperta troppo presto (e di conseguenza anche il suo movente: la vendetta). E' vero che questo non è un "giallo", ma mi pare evidente che l'autore volesse comunque conferire al Siats un alone di mistero.

Io la maschera l'ho presa più che altro come un modo di intimorire gli indiani e probabilmente per questo non mi ha dato fastidio più di tanto capire subito chi era il Siats.

Sul fatto di farlo stare zitto fino allo scontro con Tex (solo gesti con le braccia e uso della cerbottana) invece concordo: forse sarebbe stato meglio

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Come detto,non commento la storia... alcune criticita evidenziate le condivido per altro. Ma C è un problema non da poco... rendere un soggetto una sceneggiatura è assai difficoltoso.ci sono da creare le scene, vanno dettati i tempi della storia e soprattutto ci sono delle "semplificazioni"da attuare per rendere fluida la trama... rileggendo il mio soggetto originale ho notato un paio di snodi un po' elementari che Ruju ha dovuto correggere in fase di sceneggiatura... secondo me ha svolto un buon lavoro,sono convinto che rimanga una buona storia,che volutamente non sconfina nel giallo e meno che mai nel dramma melenso,cosa che andava evitata perché se no ci sarebbe stata troppa immedesimazione con il Siats...e con il maggiore Conroy... ciò detto, avanti con la prossima,😉🤠

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

Come detto,non commento la storia... alcune criticita evidenziate le condivido per altro. Ma C è un problema non da poco... rendere un soggetto una sceneggiatura è assai difficoltoso.ci sono da creare le scene, vanno dettati i tempi della storia e soprattutto ci sono delle "semplificazioni"da attuare per rendere fluida la trama... rileggendo il mio soggetto originale ho notato un paio di snodi un po' elementari che Ruju ha dovuto correggere in fase di sceneggiatura... secondo me ha svolto un buon lavoro,sono convinto che rimanga una buona storia,che volutamente non sconfina nel giallo e meno che mai nel dramma melenso,cosa che andava evitata perché se no ci sarebbe stata troppa immedesimazione con il Siats...e con il maggiore Conroy... ciò detto, avanti con la prossima,😉🤠

Scusa se mi permetto, Barbanera. Premetto che ho lodato la storia, mi è piaciuta. Però, adesso leggo che tu scrivi “secondo me ha svolto un buon lavoro “, riferito a Ruju. Forse non ti sei reso conto di quello che hai scritto, anzi, ne sono sicuro. Ricordo, in passato, un mio collega che, in conferenza stampa, disse “Il Questore sta facendo un buon lavoro “ (il Questore ovviamente era un suo superiore). Quando quest’ultimo lo seppe gli voleva alzare le mani.

Cerchiamo di stare con i piedi per terra…

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Rimango fortemente perplesso dopo aver letto il commento che mi precede...

Barbanera, apprezzato ideatore di una storia che non avrà accontentato tutti, ma comunque a detta di molti (anche da me) nel complesso gradevole, ha solo espresso una valutazione alquanto contenuta e per nulla altisonante in rapporto al lavoro compiuto da colui che ha raccolto il suo spunto e l'ha poi elaborato e fatto diventare una storia di Tex. Stiamo parlando di Tex, che pure piace a tutti noi, pur con qualche giudizio discordante, non di questioni di Stato.

Ha affermato "secondo me ha svolto un buon lavoro"... Che cosa avrebbe dovuto dire invece Barbanera?? E se uno dice "secondo me Boselli ha fatto un buon lavoro" dovremmo condannarlo o evocare scenari in cui si alzano le mani verso un'altra persona?? E poi dovremmo stare con i piedi per terra! Del Questore e dei suoi metri di giudizio, francamente non mi importa nulla... Ma in un forum in cui si parla di fumetti mi pare che si dovrebbero mantenere dei toni un po' più sereni e contenuti. E anche accogliere un parere (a mio avviso, più che legittimo, oltre che presentato con garbo, senza alcun secondo fine - senza andare a domandarsi se espresso in modo consapevole o meno) in maniera più pacata...

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

Come detto,non commento la storia...

Mi piacerebbe (e penso che piacerebbe non solo a me) leggere il tuo soggetto originale, naturalmente se Ruju e il Bos te ne danno l'autorizzazione.

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<span style="color:red">19 ore fa</span>, Il Biondo dice:

 

In merito alla scazzottata anche a me non sarebbe dispiaciuta una strigliata al maggiore anziché ai soldati, ma penso sia stata evitata per non infierire troppo sul personaggio in previsione della tragica fine riservata allo stesso di li a poco.

 

Molto probabile che invece, stavolta, tu ci abbia preso ;). O, almeno, io condivido la sensazione.

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Oggi ho concluso questa storia e letto il cartonato, con cui ho riscontrato analogie.
Un potere para-divino aiutato da travestimenti e il sentimento oscuro della vendetta.
La maggiore lunghezza dell'opera di Ruju rende lo sviluppo migliore, Boselli deve fare tutto in 50 pagine.
Il finale di "dietro la maschera" mi è piaciuto molto, in una crescente tensione fino al tragico epilogo.
Trovo molto bello che gli autori prendano in considerazione idee di appassionati, dimostra umiltà e apertura mentale, è un sogno poter partecipare alla saga di Tex.

Io ho inviato un'idea ed è stata bocciata nettamente dal bos ma soltanto avere avuto un ascolto

per me è stato motivo di soddisfazione e gratitudine.
Tornando al parallelo con Snakeman dal punto di vista grafico vedo due strade distinte ma entrambe apprezzabili.
Benevento lavora con efficacia nel solco villiano come Piccinelli e i fratelli Cestaro mentre Breccia realizza un' opera pittorica di grande pregio ma forse meno al servizio del racconto.

A proposito di quando una serie bonelli diventa arte grafica vi consiglio il dampyr color, davvero memorabile.

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, dario63 dice:

Rimango fortemente perplesso dopo aver letto il commento che mi precede...

Barbanera, apprezzato ideatore di una storia che non avrà accontentato tutti, ma comunque a detta di molti (anche da me) nel complesso gradevole, ha solo espresso una valutazione alquanto contenuta e per nulla altisonante in rapporto al lavoro compiuto da colui che ha raccolto il suo spunto e l'ha poi elaborato e fatto diventare una storia di Tex. Stiamo parlando di Tex, che pure piace a tutti noi, pur con qualche giudizio discordante, non di questioni di Stato.

Ha affermato "secondo me ha svolto un buon lavoro"... Che cosa avrebbe dovuto dire invece Barbanera?? E se uno dice "secondo me Boselli ha fatto un buon lavoro" dovremmo condannarlo o evocare scenari in cui si alzano le mani verso un'altra persona?? E poi dovremmo stare con i piedi per terra! Del Questore e dei suoi metri di giudizio, francamente non mi importa nulla... Ma in un forum in cui si parla di fumetti mi pare che si dovrebbero mantenere dei toni un po' più sereni e contenuti. E anche accogliere un parere (a mio avviso, più che legittimo, oltre che presentato con garbo, senza alcun secondo fine - senza andare a domandarsi se espresso in modo consapevole o meno) in maniera più pacata...

E no, Dario, non è così, se non lo capisci da solo non dovrei neanche spiegartelo ma ci provo lo stesso. Quello del Questore era un esempio e quindi dimenticalo. In questo caso, caro Dario, non stiamo parlando di fumetti ma di lavoro. Ebbene, io potrò dire “secondo me Ruju ha fatto un buon lavoro “, tu lo potrai dire così come lo potranno dire tutti gli altri forumisti. Tutti tranne uno: Barbanera. Perché lui non è, in questo caso, uno di noi ma è l’autore del soggetto, praticamente un collega di Ruju. Ha solo qualche tonnellata di esperienza in meno e, a mio parere, almeno nella storia da lui scritta, non dovrebbe permettersi di giudicare il suo più titolato collega. Monni non lo ha fatto nella storia precedente, forse non ha mai nominato Boselli. È una questione di tatto. Tu sei al primo gradino, l’altro è arrivato, come ti permetti di giudicare il suo lavoro, seppur positivamente? Perché, caro il mio Dario, il fatto di averlo giudicato positivamente comporta che avrebbe potuto fare anche il contrario. Sono sottigliezze. Prima di restare perplesso, magari, rifletti un po’ di più.

Per concludere, voglio aggiungere che non ho detto che l’ha fatto apposta, anzi mi sembra di aver scritto che probabilmente neanche se n’è accorto o qualcosa del genere.

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