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TWF - Tex Willer Forum

[732/735] Alla Ricerca delle Navi Perdute


MacParland
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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, MacParland dice:

Trovo esagerata la scena in cui Tornuak stende l'orso come fosse una preda da nulla. È grosso ed è cattivo, ma così è troppo.

 

Legittimo che tu possa trovarla esagerata, ed in linea di principio lo è senza dubbio, tuttavia la tua esperienza di lettore di Tex (oltre che di altre testate bonelliane e non, se non vado errato) dovrebbe averti imparato ad ammirare ed accettare scene e/o sequenze anche più inverosimili, se osservate con fredda razionalità. Ma, come si suole spesso dire, nel mondo dei fumetti l'incredulità va spesso sospesa ;).

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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, MacParland dice:

La Cover del prossimo numero è una delle migliori di questo centinaio, questa non mi piace. I due piani, mi hanno stufato. 

Definirei su due piani anche la prossima, altrimenti salta di nuovo fuori la questione del vento diverso fra vele e fazzoletto; e sulle copertine, questo mese, ho già dato.:D

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Definirei su due piani anche la prossima, altrimenti salta di nuovo fuori la questione del vento diverso fra vele e fazzoletto; e sulle copertine, questo mese, ho già dato.:D

 

 

Non è su due piani.

 

E il miraggio è un miraggio, perciò di certo l'oggetto si trova non a pochi metri di distanza. Dunque la questione del vento è del tutto irrilevante.

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  • Sceriffi
<span style="color:red">10 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

 

Legittimo che tu possa trovarla esagerata, ed in linea di principio lo è senza dubbio, tuttavia la tua esperienza di lettore di Tex (oltre che di altre testate bonelliane e non, se non vado errato) dovrebbe averti imparato ad ammirare ed accettare scene e/o sequenze anche più inverosimili, se osservate con fredda razionalità. Ma, come si suole spesso dire, nel mondo dei fumetti l'incredulità va spesso sospesa ;).

Ciao. Probabilmente, anzi sicuramente hai ragione. Quando lessi "La Tigre Nera" trovai esagerata la scena con i candelotti di Dinamite. Oltre a delle guerdie mastodontiche. Alte una cosa come due metri e dieci. Ci passo sopra, quando la storia è un capolavoro. Spero che anche questa, possa guadagnarsi tale appellativo. Mentre nelle storie brutte, queste stranezze mi fanno cadere le pall.. Ehm le braccia a terra. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

Non è su due piani.

 

E il miraggio è un miraggio, perciò di certo l'oggetto si trova non a pochi metri di distanza. Dunque la questione del vento è del tutto irrilevante.

Mai preteso di renderla rilevante, semmai ho agito in anticipo e in difesa prima che qualcuno più pignolo (o polemico) di me tirasse in ballo le 500 Lire in argento con le caravelle.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, MacParland dice:
1 ora fa, juanraza85 dice:

 

Legittimo che tu possa trovarla esagerata, ed in linea di principio lo è senza dubbio, tuttavia la tua esperienza di lettore di Tex (oltre che di altre testate bonelliane e non, se non vado errato) dovrebbe averti imparato ad ammirare ed accettare scene e/o sequenze anche più inverosimili, se osservate con fredda razionalità. Ma, come si suole spesso dire, nel mondo dei fumetti l'incredulità va spesso sospesa ;).

Mostra di più  

Ciao. Probabilmente, anzi sicuramente hai ragione. Quando lessi "La Tigre Nera" trovai esagerata la scena con i candelotti di Dinamite. Oltre a delle guerdie mastodontiche. Alte una cosa come due metri e dieci. Ci passo sopra, quando la storia è un capolavoro. Spero che anche questa, possa guadagnarsi tale appellativo. Mentre nelle storie brutte, queste stranezze mi fanno cadere le pall.. Ehm le braccia a terra. 

 

Ci può stare, dopotutto, che una delusione possa amplificare ed enfatizzare un difetto anche piccolo. Ma io sono convinto che, salvo clamorosi crolli nei prossimi due numeri (facciamo le corna 🤘..!!), questa sarà una storia da ricordare..

 

Piuttosto, cambiando argomento, solo io ho notato una curiosa somiglianza tra i Mahaha intravisti a pagina 105 e quella tribù primitiva affrontata da Tex e company nel numero 600..? 

 

 

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  • Collaboratori

Dovrei rileggere la storia zagoriana de L'esploratore scomparso per trovare delle similitudini: il soggetto e' più o meno lo stesso, i personaggi no!

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Il 9/11/2021 at 15:20, laredo dice:

ATTENZIONE SPOILER

 

 

 

 

Preso e divorato. 

Quello del secondo albo è un titolo un po fuorviante, perché i protagonisti della seconda parte non sono di certo I guerrieri della tundra (un gruppo di indiani HARE presenti anche nella cover), ma il temibile e crudele Tornuak! Un vera forza della natura! Sarà veramente un osso duro se il nostro Tex deciderà di affrontarlo a mani nude...

 

Ho storto un po il naso quando Tex e i suoi pards non sparavano per uccidere durante l'attacco degli Hare.. Non mi sembravano così innocui...

La storia rimane comunque piacevolissima! Ottima sceneggiatura e buoni disegni! Grande attesa per i capitoli finali! 

Premesso che storia e disegni sono ottimi, la trama avvincente, anch'io ho trovato un po' forzata la difesa "mite" di Tex  c. durante l'attacco degli indiani. Comunque, tutto lascia pensare ad una storia memorabile!

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<span style="color:red">1 minuto fa</span>, R come Ramon dice:

Il plurale di "bue muschiato" non dovrebbe essere "buoi muschiati" e non "bue muschiati" (prima vignetta di pag. 87)?

 

 

Feruso...  pardon... refuso.

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"Chi ben comincia è a metà dell'opera!". A dire il vero, con il secondo albo, a metà dell'opera ci siamo davvero, ma la buona lena compositiva dell'inizio, ci ha finora accompagnati senza cali di tensione. Ovviamente è ancora presto per emettere un giudizio complessivo sulla prova, ci si può solo appellare alle sensazioni e quelle finora sono più che positive. Raramente Mauro cala verticalmente sulla distanza e sebbene son certo che non accadrà nemmeno stavolta, per scaramanzia non aggiungo altro. :D 

 

Un deciso cambio di passo rispetto alla verbosa e poco incisiva sceneggiatura della Montoya; già il fatto che mi sia dispiaciuto di essere arrivato all'ultima pagina e dover attendere ancora un mese per riprendere l'avvincente trama, la dice lunga, visto che sulla regolare non mi accadeva da un po' di tempo.

 

Sarà per il consueto fascino del Grande Nord o per il particolare soggetto, di colpo sembra di essersi nuovamente tuffati nella vera epopea texiana, con una sceneggiatura ariosa, calibrata con i giusti tempi, personaggi ben presentati al lettore e una discreta architettura narrativa molto solida, che introduce lo sviluppo e coinvolge il lettore. Merito dell'autore quello di far respirare ai fans l'aria d'avventura che circonda la desolata e misteriosa tundra; l'avvicinarsi al leggendario "Passaggio a Nord Ovest", sulle tracce della celeberrima (e sfortunata) spedizione del XIX secolo, crea una piacevole tensione, che ti spinge curiosamente a scoprire cosa si possa celare nelle pagine successive.

 

Non meno interessante i vari binari su cui si snoda la trama, con i personaggi che si muovono autonomamente seguendo un ben definito percorso, fra insidie, nativi selvaggi, asperità naturali e rischi vari. Era da tempo che non respiravo così a pieni polmoni tanta sana aria di pura avventura in una storia di Tex, non a caso attendevo da tempo l'episodio, e l'attesa sembra finora ben ripagata. Dopo il passo falso di "Alaska", Dawn ha l'occasione giusta di poter essere riproposta come merita e pure Dallas e Mike, sebbene provengano da una sequenza di episodi che non rientra nel mio totale gradimento, sono stati inseriti con criterio, donando un ulteriore tocco di sale in più alla già gustosa pietanza.

 

Abbiamo in un recente passato speso righe e righe di post e medie matematiche sul presunto calo della qualità della regolare, senza sapere che Mauro era già pronto a giocarsi un primo asso, che spariglia parecchie tesi sulla scarsa ambizione rivolta recentemente alla serie ammiraglia appannaggio della giovane "Tex Willer".

 

Se "il buon giorno si vede dal mattino" sono molto fiducioso che la "giornata" rispetterà le nostre aspettative. Unico neo, dover attendere ancora due mesi per poter leggere la parola fine, ma chi è che diceva che "l'attesa del piacere è pur essa il piacere?" :D

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

chi è che diceva che "l'attesa del piacere è pur essa il piacere?" :D

Lessing. E tale Colin Branca nella pubblicità di un aperitivo :old:

  • Haha (0) 1
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Letto ieri il primo della vicenda: l'ho gradito molto. Le ambientazioni, che preferisco, son l'assolato Messico e gli Stati americani con esso confinanti, complice però l'atmosfera di montagna in cui son stato recentemente, mi son immedesimato negli spazi pieni di  conifere del Grande Nord. Mi son piaciuti i rimandi con storie passate: Donna Parker, Kid Rodelo, le rivolte indiane, mancavano solo Jack Thunder e Durango. La combinazione di due donne tutto pepe è molto interessante e sarò incuriosito di vedere come evolverà il loro rapporto: da una parte la grande stima di Dawn per i nostri e dall'altra il grande risentimento / odio da parte di Dallas. L'altro elemento forte, a mio parere, è la questione misteriosa collegata con le navi e la spedizione di ricerca, mi chiedo a questo proposito se uno dei due ufficiali inglesi possa avere una qualche chance con una delle donzelle. Riassumendo è un ottimo inizio, ci son diversi spunti interessanti. Non vedo l'ora di leggere gli altri albi.

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Alla fine sono riuscito a leggere i primi due albi di questa nuova storia.

Partendo dai disegni il "ticciano" Bruzzo mi piace: molto meglio di Font nel Maxi "Nei territori del nordovest".

La storia inizia in modo un po' stucchevole con i due indiani che prima rischiano di scannarsi, e poi quasi si danno baci in bocca. Poi però la trama inizia a prendere quota, con Tex che arriva al momento giusto per togliere dai guai Brandon.

Il primo albo é più preparatorio alla vicenda, mentre il secondo é più d'azione.

Classico di Boselli lo svolgimento con più gruppi che si dividono nell'avventura: via mare, via terra e con Mike all'inseguimento di Dallas, mentre i pards vogliono raggiungere tutta la spedizione.

Certo sembra che parecchi di questi personaggi non abbiamo mai visto una donna: il capitano infatuato di Dallas, il tenentino innamorato di Dawn, che viene rapita dal gigante pazzo che la vuole a tutti i costi.

Il terzo albo dovrebbe vedere lo scontro con una tribù piuttosto particolare nell'acconciatura e nelle armi (forse anche cannibali ?). Immagino che l'Erebus non verrà ritrovata in questa occasione, e che i nostri dovranno riportare a casa i superstiti della spedizione. Nel complesso la storia é buona e potrebbe diventare ottima.

Spero solo che non ci sia un finale troppo mieloso, tipo "Nethade" dove i piccioncini di turno escono illesi da una situazione impossibile, per poter tubare ancora. Magari in questa storia qualcuno ci lascerà le penne, dando un tocco di realismo in più alla vicenda.

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Ma secondo me la cosa che intriga di più i due ufficiali inglesi è che Dawn e Dallas son molto diverse dalle ladies, a cui son soliti girare o corteggiare. Hanno quel lato duro/selvaggio che affascina. Ritengo pure io che qualcuno possa lasciarci la pelle durante la vicenda, staremo a vedere eventualmente in che modo. 

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<span style="color:red">49 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

La copertina de "La campana nella Nebbia" è un capolavoro pazzesco...credo una delle più belle di Villa di sempre...

Per me è "una" delle più belle, perché fortunatamente appena ci penso me ne viene in mente un'altra, poi un'altra ancora e così via... Giustamente accoppiata alla bellezza della storia. Aspettiamoci allora fuochi artificiali a gennaio e non certo perché è Capodanno. Gli applausi, però, sono già partiti.

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L'albo conclusivo sarà intitolato "I dannati dell'Artico" e la copertina è ancora una volta splendida. In qualche maniera richiama quella de "La stirpe dell'abisso".

SPOILER
SPOILER
SPOILER
SPOILER
SPOILER
I dannati sono un popolo di sanguinari cannibali, ma i "Nostri" devono lottare anche contro la furia degli elementi.

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Storia interessante sia per l'ambientazione che per l'obbiettivo dei nostri.Un pregio è sicuramente il fatto che non si distende nei due canonici albi,ma è variamente narrata in modo tale da portarti in viaggio con i nostri eroi.Non ritengo sbagliato il fatto che la narrazione abbia bisogno degli stacchi da un avvenimento ( il gruppo della spedizione ) da una parte e il gruppo dei nostri dall'altra,ma questo metodo porta inesorabilmente alla ridotta attenzione sul ranger,( cosa che io non gradisco ),ma necessaria allo svolgimento di un episodio così articolato.Le figure di Dawn e Dallas "amiche per circostanza" che si dividono sul giudizio nei confronti di Tex fa da sottofondo lontano ad una risoluzione che arriverà sicuramente nell'ultimo episodio ,e in verità sono curioso sul come verrà gestito,insomma mi ha dato interesse.Boselli gestisce bene queste sequenze e i vari collegamenti della narrazione,forse io non sono ancora pronto ad assimilare completamente questo tipo di gestione,ma non è colpa mia è un fatto istintivo,in quanto ritengo sempre fondamentale una presenza costante del personaggio protagonista.I disegni di Bruzzo sono ottimamente eseguiti,un gran disegnatore senza ombra di dubbio.Vedremo con l'utimo episodio.

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Preso il secondo albo: la lettura mi sta prendendo molto. Mi sembra di essere immerso nelle vaste e fredde distese del settentrione. Ci sono tutti gli elementi per un'ottima storia. Quindi adesso ci possono essere tre minacce da affrontare: il solitario e crudele Tornuak, i misteriosi Mahaha e infine Taqukag. Ne vedremo delle belle, penso.

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  • 2 settimane dopo...

In attesa dei commenti su "La campana nella nebbia" e sulla storia giunta al terzo atto, nota sulla copertina del numero 735, in uscita l'8 gennaio 2022 (Duemilaventidue): ancora con il marchio degli 80 anni.
Che facciamo, ci finiamo il decennio o nel 2028 lo adattiamo a Tex ottuagenario?

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  • Collaboratori

Anche nel sito SBE tutte le uscite di gennaio 2022 portano il bollino 80 anni.

 

Alla Bonelli gli anni contano ormai 13 mesi :lol:

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Prima notarella sparsa. A pagina 80 di questo terzo albo della storia, Tex cita gli antagonisti del numero 600, i demoni del Nord, definendoli "una tribù di feroci assassini che abbiamo affrontato in Alaska". Ehm, ehm... Alaska?
Dopo la citazione di Sokami anziché Ho Kuan, nel primo episodio, quest'altra imprecisione.
Alla memoria di Tex o a quella di "chi per lui" il Grande Nord deve far male. Me ne faccio una ragione, vista la bellezza di un racconto sempre più avvincente e con un colpo di scena finale tanto inatteso quanto promettente per l'ultimo capitolo, a gennaio.

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