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TWF - Tex Willer Forum

[732/735] Alla Ricerca delle Navi Perdute


MacParland
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Come ha scritto James, l'ipotesi secondo cui nel corso della storia si potrebbe vedere coinvolta la moglie di Tornuak, mi ha fatto venire un leggero brivido nella schiena.. 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, cggiorgi dice:

A pag. 85 del primo volume si parla di 155° parallelo.

Ovviamente è un refuso.

Cosa doveva esserci scritto invece ?

Per diretta equivalenza sarebbe il 65° nord, ma mi sembrerebbe comunque troppo "basso" rispetto al polo nord... :dubbioso:

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Fermate la lettura a pag. 112 del volume 4.

Le ultime 2 pagine sono quelle che nei film mettono dopo i titoli di coda. 

 

Per il resto 112 pagine emozionanti. 

Per me (specie il terzo e quarto atto) una delle storie di Tex più appassionanti ed emozionanti dell'era Boselli. 

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Attenzione spoiler-attenzione spoiler-attenzione spoiler-

 

 

Degna conclusione dell'avventura nei ghiacci.Finalmente con piglio e decisione Tex prende totalmente in mano la situazione,dettando i tempi e ciò che bisogna fare per districare la difficile matassa.Strategia e astuzia lo mettono in condizione di risolvere le varie situazioni che si son create ed affrontare con successo lo scontro con i Mahaha.

Il suo senso della giustizia,permette inoltre di riconoscere a Tournak il cacciatore Inuit i meriti di aver agevolato il loro compito.Tournak non subisce nessuna conseguenza da parte dei nostri,in merito alle violenze che ha creato,ma,nella scrittura di Boselli pagherà comunque il prezzo di ciò che ha compiuto negli episodi precedenti,salvaguardando così il senso di giustizia di Tex,( ripeto questa cosa,perchè è vicina la lettura dell'ultimo Maxi "Mississippi ring" dove ogni e quando sbandiera la patacca da ranger che non è cosa da Tex ),,ma non lasciando impunito il cacciatore Inuit per ciò che aveva fatto.Ottimo sviluppo del testo da parte di Boselli,che mi ha fatto apprezzare molto questa avventura,sopratutto se considero che lo sviluppo su più albi è il mio preferito.I coprotagonisti della storia,sono presenti ognuno con le loro ragion d'essere,senza mai intaccare il protagonismo di Tex che è sovrastante ad ogni avvenimento.

La verità sulle origini e sull'amalgama dei Mahaha con i superstiti della spedizione Franklin di quarant'anni prima viene a galla in modo specifico,confermando i sospetti generati nel penultimo albo della storia.

Paradossale e intrigante la conclusione in cui,ormai morente,il cacciatore viene assalito da un orso sulla lastra di ghiaccio.

Una soluzione stilistica diversa dal solito,ma piacevole e sorprendente,proprio perchè diversa dal solito.

In conclusione un eccellente storia di Boselli che definirei un capolavoro di sceneggiatura e dei bellissimi disegni di Bruzzo,che mi piacerebbe vedere di più nella serie.

Modificato da Pallino
  • +1 2
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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, pecos dice:

Potete gentilmente segnalare gli SPOILER? Grazie.

 

Scusa Pecos ho corretto il post....:(

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‼️SPOILER‼️

 

Storia degna assolutamente di essere ricordata e non soltanto per la sceneggiatura: i disegni sono veramente apprezzati (guardate come è rappresentato Taqukag!).

Apprezzato molto anche il carattere che Boselli dà ai membri della spedizione e agli indiani, compreso Tornuak che sicuramente è un personaggio veramente a tutto tondo e in evouzione.

Dawn, Dallas e Mike hanno caratteri coerenti con le altre storie come è normale che sia mentre i nostri pards ormai li conosciamo.

 

Per quanto riguarda i Mahaha non sono il genere di avversari che preferisco in assoluto. Umanoidi ma con tratti bestiali inizialmente sembrano essere soltanto sanguinari e cannibali senza un grammo di cervello, in seguito quando il ragazzo viene catturato dimostra di essere astuto ma infine sembra che né lui né gli altri (tra cui ci sono molti discendenti degli inglesi) siano dotati di una grande intelligenza. 

In ogni caso la loro forma fisica e la loro abitudine a vivere in quei luoghi desolati, freddissimi e nebbiosi li rende molto pericolosi come i pards si sono accorti.

 

Un'altra piccola pecca a mio avviso è il finale parzialmente tagliato. Si può immaginare che gli Inglesi tornino a casa, i métis tornino a fare da guide e cacciatori, Jim Brandon al suo lavoro di Giubba Rossa. Ma per quanto riguarda Dawn, Dallas e Mike? Si può presumere che gli ultimi due si rimettano insieme ma è davvero così?  Che rapporti ci sono adesso tra Dallas e i pards? 

Al dì là della storia sarebbe inoltre interessante capire se i due colombi tornano a vivere a Winnipeg (dubito che Dallas approverebbe...). Lui si rimette a spennare polli e lei a fare la ballerina? 

Ma soprattutto... questi nuovi personaggi sono destinati a ricomparire di tanto in tanto come se fossero ormai stati promossi a personaggi secondari (come Montales, Morisco, Brandon, Pat...) oppure no?

La vicenda dei fratelli Rainey si può veramente dire chiusa qui? 

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Commento a caldo...grandissima storia con bellissimi disegni. Non è sicuramente una lettura rilassante, ho avuto le stesse emozioni guardando la serie TV "the Terror". Era da un po di tempo che sulla regolare il livello non saliva così tanto. 

La storia segue le vicende storiche sino a metà del terzo albo, poi Boselli cambia registro aggiungendoci delle licenze poetiche, una specie di "what if...". Finale diverso dal solito, direi cinematografico.

Ottimi i disegni di Bruzzo, che non conoscevo, li trovo classici e moderni allo stesso tempo. 

Infine le copertine di Villa, eccetto la seconda mi rimarranno in mente per molti tempo, la prima per l'omaggio a Galep, la terza molto evocativa e l'ultima per la colorazione più unica che rara. 

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  • Sceriffi

SPOILER SPOILER

 

 

Non so se è l'astinenza da lunghe storie al Nord, o perché negli ultimi tempi abbiamo avuto prove controverse come il ritorno di Manuela Montoya in cui i disegni non aiutano, o la strega della storia di Ruju, dai poteri abbastanza dubbi, ma questa è una storia che mi ha convinto. Non totalmente, perché ci sono albi che letti singolarmente che non mi dicono molto, in cui Tex ed i pards non fanno quasi nulla. Una lettura integrale dei quattro albi mi schiarirà le idee. Non funziona il finale, non c'è una conclusione al rapporto tra Mike e Dallas. Come dice Mondego sopra di me "Si può presumere che gli ultimi due si rimettano insieme ma è davvero così? Che rapporti ci sono adesso tra Dallas e i pards?". Interessante la figura del cacciatore e le tre pagine finali. Mi ha ricordato la figura di Hugh Glass. I disegni non mi hanno convinto, troppi stili diversi. Prima troviamo una copia di Ticci, poi un Villa ed infine Giolitti. Cambio brusco come quello de "La strage di Redhill", solo che i disegnatori in quel caso erano due. Non è un giovincello appena entrato nel mondo del fumetto con un tratto da affinare, ma un disegnatore che ha 60 anni. Villa e Magnus che hanno impiegato molti anni per le loro storie sono riusciti a mantenere un tratto simile dall'inizio alla fine. 

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La vicenda nel suo complesso va rimuginata per bene, prima di esprimere un commento che però era e rimane positivo. Solo due notarelle - tanto per alleggerire - e nessuna legata esclusivamente a questa storia.
A proposito della sospensione dell'incredulità in Tex, due capisaldi sono:
1) La barba e i baffi non crescono, anche quando sarebbe evidente che la rasatura è, se non impossibile, improbabile;
2) La scorta di munizioni è simile a quella disponibile negli arsenali dell'esercito cinese. Vero è che nel bagaglio c'è poco d'altro, considerando anche la resistenza dei tessuti per l'abbigliamento, che in alcuni casi viene indossato...

 

POSSIBILE MEZZO SPOILER

 

 

...per decenni consecutivi (ma il riferimento non è certo alle vesti canoniche dei pard e ai loro alleati in questa avventura spalmata "solo" su diverse settimane).

 

 

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  • Sceriffi

Quarto albo assolutamente splendido, magnifica conclusione di una delle storie più belle degli ultimi anni.

 

‼️SPOILER‼️

 

Come da tradizione boselliana, dopo i primi albi più lenti ed introduttivi la storia decolla nel terzo albo in un crescendo di azione ed emozioni, che culmina in un finale intenso e coinvolgente. Ancora una volta, non si può fare a meno di sottolineare la maestria dello sceneggiatore nella gestione dei tanti personaggi che affollano i deserti ghiacciati dell'estremo Nord. La sottotrama di Tornuak si va a inserire in maniera perfetta nella trama principale, non c'è davvero una virgola fuori posto nella sceneggiatura.

 

L'ambientazione del tutto inedita ed affascinante - qui il pack ghiacciato e la pietraia dell'Isola di Re Guglielmo si sostituiscono alla tundra degli albi precedenti - consente a Boselli di sbizzarrirsi con le sue trovate, che sono il suo marchio di fabbrica e che rendono la sceneggiatura mai noiosa: è particolarmente riuscita la scena in cui Tex e Tiger raggiungono l'isola saltando sui lastroni di ghiaggio, così come l'utilizzo dei cairn (gli ometti di pietra), che non potevano davvero mancare in una storia come questa, con cui Tornuak indica ai nostri la pista per il villaggio dei Mahaha.

Se già dal terzo albo si poteva intuire il legame tra i membri della spedizione perduta e la tribù "dannata" dei Mahaha, qui abbiamo la conferma dalla viva voce di uno dei membri dell'equipaggio del capitano Franklin, l'ice-master James Reid (personaggio storico). L'idea è davvero bella, Boselli mescola abilmente realtà storica e immaginazione, proprio come è giusto che sia in una storia d'Avventura.

 

Anche il finale è quello classicamente più giusto, con la Terror che si inabissa tra le nebbie, come tanti luoghi fantastici che ritornano ad essere irraggiungibili dopo essere stati fugacemente visitati dai nostri eroi. Le ultime due pagine sono stilisticamente curiose; come bene dice @cggiorgi, la storia si conclude effettivamente a pagina 112, le ultime due pagine vanno lette come una scena "extra" dopo i titoli di coda.

 

Avrei una curiosità da chiedere a @borden: sappiamo che il titolo di lavorazione della storia era "Erebus", ma la nave che viene ritrovata dalla spedizione della storia è la Terror, mentre la Erebus viene solo menzionata. Quando hai ideato la storia pensavi di far raggiungere ai nostri l'altra nave, e c'è stato un cambio in corsa dovuto al ritrovamento del relitto della Erebus mentre scrivevi la sceneggiatura?

 

In conclusione ritengo questa storia una delle migliori uscite dalla penna di Boselli degli ultimi anni: per il fascino dell'ambientazione inedita, per l'idea alla base del soggetto, e per la sua bravura nel saper raccontare una bella storia. Da rileggere presto tutta di fila.

  • +1 1
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, pecos dice:

 

 

Avrei una curiosità da chiedere a @borden: sappiamo che il titolo di lavorazione della storia era "Erebus", ma la nave che viene ritrovata dalla spedizione della storia è la Terror, mentre la Erebus viene solo menzionata. Quando hai ideato la storia pensavi di far raggiungere ai nostri l'altra nave, e c'è stato un cambio in corsa dovuto al ritrovamento del relitto della Erebus mentre scrivevi la sceneggiatura?

 

 

 

La posizione in cui avevo pensato si trovasse la Erebus è quella in cui poi è stata invece ritrovata la Terror...!

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Possibile spoiler

 

 

 

Migliore storia del 2021 (anche se si conclude nel 2022), ma, visto il livello medio dell'anno passato (con l'eccezione di "Agente indiano", altra storia di Boseli) non era molto difficile.

Alcuni spunti e situazioni interessanti, ma, per me, troppi personaggi (alcuni dei quali "inutili", come Mike) e sottotrame iniziali prima della riunione dei gruppi. Jim Brandon molto in tono minore rispetto ad altre apparizioni, secondo me proprio per la presenza di troppi comprimari.

Dallas e Dawn praticamente due doppioni, anche graficamente poco distinguibili: io avrei evitato la presenza contemporanea delle due "bad girls". Oltretutto, già è molto poco credibile che una spedizione all'epoca si avvalesse di una guida donna, figuriamoci di due. Bello il personaggio di Tornuak, nello stile in "chiaroscuro" di Boseli.

Finale dal tono lirico, con Tornuak ormai pacificato in attesa della fine, ma a mio avviso guastato dall'evitabile apparizione di Taqukag, che, a mio avviso, fa un po' finale da horror B movie.

Disegni apprezzabili ma, come già rilevato da altri,  senza molta personalità.

Mi scuso con Boselli del doppio errore nel cognome all'interno del mio intervento, frutto delle imperscrutabili "logiche" del correttore del telefono.

Non riesco purtroppo a correggere, ma solo ad aggiungere in coda questa nota.

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  • Sceriffi
<span style="color:red">24 minuti fa</span>, borden dice:

La posizione in cui avevo pensato si trovasse la Erebus è quella in cui poi è stata invece ritrovata la Terror...!

 

Ah! Ma dai, è vero, ho controllato!

 

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

Possibile spoiler

 

 

Migliore storia del 2021 (anche se si conclude nel 2022), ma, visto il livello medio dell'anno passato (con l'eccezione di "Agente indiano", altra storia di Boseli) non era molto difficile.

Alcuni spunti e situazioni interessanti, ma, per me, troppi personaggi (alcuni dei quali "inutili", come Mike) e sottotrame iniziali prima della riunione dei gruppi. Jim Brandon molto in tono minore rispetto ad altre apparizioni, secondo me proprio per la presenza di troppi comprimari.

 

Per me invece è bella l'idea di una spedizione fatta di tanti personaggi ben riconoscibili (il quartetto dei pards, Jim Brandon, Mike, Dallas e Dawn, i due indiani, Yotimo, i Métis), piuttosto che il solo Tex alla guida di un gruppo di anonime comparse. Questa soluzione permette anche di introdurre la storia e rendere il lettore familiare con lo scenario in modo graduale (penso al primo albo in cui la "compagnia" si arricchisce via via), e di seguire da vicino i vari gruppetti sparsi prima del ricongiungimento finale. Poi è ovvio che in questa situazione non tutti possono avere lo spazio da coprotagonisti. Come ho già scritto, se preferite le avventure il cui la telecamera è sempre fissa su Tex, forse questa storia non fa per voi.

 

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

Dallas e Dawn praticamente due doppioni, anche graficamente poco distinguibili: io avrei evitato la presenza contemporanea delle due "bad girls".

 

Alcune scene che le vedono insieme sono ben riuscite: penso a quella dello scontro con Tornuak.

 

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

Oltretutto, già è molto poco credibile che una spedizione all'epoca si avvalesse di una guida donna, figuriamoci di due.

 

Beh, se in una storia del genere si critica la verosimiglianza di due donne alla guida di una spedizione, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi della verosimiglianza di tutto il resto... :rolleyes::lol:

 

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L'abbondanza di personaggi è un po' una caratteristica di Boselli: ad esempio, si ritrova anche nel recente crossover con Zagor. Personalmente, preferisco meno comprimari, ma più incisivi e meno "comparse".

È vero che, in tema di verosimiglianza, in questa storia dobbiamo fare diversi sforzi, forse anche maggiori, ma a me la contemporanea presenza di Dawn e Dallas,  indipendentemente dalla riuscita o meno di certe scene, suona proprio "forzata".

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<span style="color:red">7 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Probabile conflitto di interessi, alle basi di questa lamentela. :lol:

 

Ebbene sì... 😁

Tornando seri, un comprimario come il colonnello poteva incidere di più in questa storia, come avvenuto in altre passate, in cui è stato un vero coprotagonista.

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Bhe parliamoci chiaro,Jim Brandon è servito a creare il ponte nell'avventura con Dawn e quindi ha la sua prima ragion d'essere,poi che sia Canada o comunque neve/ghiacci in genere non poteva mancare,certo non è servito a granchè come azione nella stessa....:)

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Spoiler:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avete parlato del finale con l'orso e Tornuak ed è stato forzato anche secondo me.

 

Avete parlato del ghiaccio sciolto e che solo adesso ha permesso alla nave di muoversi, e qui probabilmente c'è stato un evidente errore, non voluto(oppure sì)?

 

Poi l'uccisione del sopravvissuto della spedizione Franklin da parte del figlio perché ha tradito.

 

Bene, incongruenze a parte, non sono contro i colpi di scena ma, ripeto, sono stati troppo ravvicinati e troppo forzati, per cui l'albo finale non sono riuscito ad apprezzarlo al 100%.

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  • Sceriffi
24 minuti fa, Doudou dice:

Spoiler:

 

 

Avete parlato del ghiaccio sciolto e che solo adesso ha permesso alla nave di muoversi, e qui probabilmente c'è stato un evidente errore, non voluto(oppure sì)?

 

Cioè? Quale sarebbe l’errore?

 

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Jim Brandon dice:

ma a me la contemporanea presenza di Dawn e Dallas,  indipendentemente dalla riuscita o meno di certe scene, suona proprio "forzata"

 

Nel primo albo l'ho pensato anche io ma dopodiché non ci ho fatto più caso anzi ho apprezzato. Noto comunque in generale che negli ultimi anni è più frequenta la riproposta insieme vecchi personaggi di diverse storie (penso a "L'ombra del Maestro", "Netdahe" e questa ultima storia). Premesso che queste sono senza dubbio (secondo me ma mi sembra di capire che sia opinione diffusa) tra le migliori avventure degli ultimi anni mi piacerebbe capire se questo ingrediente contribuisce a far piacere le storie o semplicemente se queste piacciono per le ottime sceneggiature.

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ATTENZIONE SPOILER

 

Non me ne voglia Boselli, ma mentre leggevo la sua storia mi è venuta davanti agli occhi la sua immagine ai fornelli, intento, con fare divertito, a preparare una prelibata cena per i suoi commensali. Questi ultimi saremmo noi del forum, ai quali secondo me Boselli ogni tanto pensa mentre scrive le storie, riflettendo sul fatto che quel particolare elemento potrebbe far divertire qualcuno di noi e quell'altro farci invece incacchiare, e magari se la ride sotto i baffi compiaciuto. Gli ingredienti del pasto, che con tocco sapiente dispensa qua e là, sono invece le tante situazioni messe in scena in questa sua ultima fatica texiana pubblicata. Da un lato, mettiamoci il redivivo Mike, che cerca la femme, dall'altro i nostri insieme a Jim, che cercano un'altra femme; e poi i professori della spedizione scientifica, anch'essi alla ricerca del loro personale graal, vale a dire le leggendarie navi scomparse della spedizione Franklin. E poi mettiamo un tocco di Tornuak qua, anch'esso alla ricerca di colei che potrà rimpiazzare nel suo cuore la moglie uccisa e di un orso assassino, e i misteriosi Mahaha la', così da aggiungere un tocco di mistero e di inquietudine all'intera vicenda. 

 

Con così tanti attori, suddivisi in più gruppi, ognuno dei quali intento alla propria ricerca, non era facile strutturare una trama che filasse fluida e leggera. Ci vuole maestria, a far giostrare tutti questi personaggi, ma Boselli, non nuovo a tali imprese, conferma ancora una volta la propria vocazione per le storie corali, dando vita a un'avventura che è un grande romanzo: il tema della ricerca, declinato in più modi, unito a taluni elementi arcani e svolto nel contesto estremo e tremendamente affascinante del grande Nord, consente a un ispiratissimo Boselli lo svolgimento di una trama che è bellissima da leggere, nonostante larghi tratti della stessa siano occupati da pagine "normali", e finanche gratuite, già viste in svariate salse sugli albi del ranger: si pensi al primo albo, pressoché integralmente occupato dai Fox, con lo sciamano ostile. Questi a un certo punto muore, e la sottotrama dei Fox muore con lui! Essi infatti non torneranno più nel prosieguo, e di fatto la loro "storia nella storia", che come detto occupa larga parte della prima parte, non ha alcun peso nell'economia di questa avventura, rappresentando invece solo l'ennesima variante degli scontri tra i nostri e nativi ostili. Ma nonostante questo, nonostante la gratuità, nell'economia della storia, di tutte queste pagine che costituiscono circa un quinto dell'intera avventura, nonostante questo a noi questi rimandi a Le Piste del Nord sono piaciuti, e quel sapore, qui rigustato, dei territori del Grande Nord glbonelliani ha rappresentato il giusto antipasto, per rimanere nella metafora culinaria, di quello che sarebbe venuto dopo.

 

Di tutto quel lugubre, magnifico gelo. Di quel mare placido e mortale, oscuro abisso sormontato da un deserto di un bianco abbacinante, all'orizzonte del quale, in alto nel cielo, si staglia una delle navi della sfortunata spedizione, per via dell'effetto ottico della "fata morgana" che regala una delle scene più belle di tutta questa straordinaria epopea: quel veliero splendente nel cielo - riprodotto anche nella copertina dell'albo, una delle piu belle di sempre, e che mi ha richiamato il veliero di Xabaras del Dyd n.100 - è una sorta di magia che da un lato intimorisce i metis e dall'altro suscita invece eccitazione negli scienziati, esaltati dal fatto di essere al cospetto dell'obiettivo della loro recherche. E la loro eccitazione è quella del lettore, avvinto da una storia bellissima, emozionato per una scoperta epocale che, in contemporanea con la realizzazione di questa storia, avveniva davvero in quelle sperdute e gelide latitudini. Ma la nave ha in serbo altre sorprese, come il suono irreale della campana, che rimanda al ricordo de I predatori del deserto e de La leggenda della vecchia missione, con scene altrettanto inquietanti e misteriose e bellissime. 

 

Si arriva così all'epilogo, con un quarto albo eccezionale, ma eccezionale letteralmente. Oltre ad essere appassionante come poche altre volte, esso mi appare anomalo per i suoi tratti particolarmente forti e quasi splatter: è vero che protagonista è una tribù cannibale, ma francamente fa sensazione vedere sulle pagine di Tex bambini che mangiano dita umane, o la carcassa del professore appena spolpata, o un orso polare gigantesco che fa un sol boccone della testa di un malcapitato, con abbondanti schizzi di sangue sull'inuit Yotimo al momento del morso della bestia. Altrettanto anomala, per le pagine del ranger, è quella seconda fine quasi horror, con un effetto sorpresa a cui si è fatto ricorso pochissime volte nella saga, e che rimanda piuttosto a quei b-movie che cercano il colpo a effetto. Un Boselli, insomma, atipico, a tinte davvero forti, piu' dampyriane che texiane, cosa che da un lato non nego mi abbia sconcertato ma dall'altra non mi è nemmeno dispiaciuta, e che senz'altro contribuisce alla peculiarità di questa lunga avventura.

 

Devo però ammettere di essermi un pò perso, nell'ultimo albo: il mare prima è navigabile (tanto che la spedizione arriva alla nave in barca),  poi diventa completamente ghiacciato, poi si apre di nuovo, con la Terror che scompare nelle acque: è realistico che ci siano tali variazioni di temperatura che portano le acque, nel giro di pochi giorni, a gelare e poi al disgelo e poi di nuovo al gelo? E poi, alla fine ho avuto la sensazione che tra la nave e l'isola della tribù cannibale, o tra queste e la postazione della spedizione di terra, non ci fossero che poche miglia, che peraltro i nostri riescono a percorrere come se stessero facendo jogging domenicale, quando inizialmente avevo avuto invece la sensazione che tra le due spedizioni ci fosse una distanza più importante, che non consentisse di raggiungersi reciprocamente così facilmente o di sentire ad esempio il suono della campana. Insomma, un pò di fatica l'ho fatta, lo ammetto, devo rileggere il quarto albo per decifrare meglio alcune situazioni.

 

In conclusione, però, non posso esimermi dal complimentarmi con entrambi gli autori per aver dato vita a una delle storie più esaltanti e più belle degli ultimi anni!

Modificato da Leo
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