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TWF - Tex Willer Forum

[732/735] Alla Ricerca delle Navi Perdute


MacParland
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Allora...In tre giorni ho letto la quadrupla completa e sono soddisfatto. È stato un bel viaggio, il freddo attuale ha reso l'avventura ancora più realistica. Il Bos  è ambizioso e mette sul piatto un'affascinante storia, qualche bel personaggio, il cacciatore orbo su tutti, scontri, cannibali e i nostri pard s su tutti i fronti. Alla fine forse manca il graffio emotivo, forse le ultime vignette ( suggestive) danno qualcosa in questo senso ma è poca roba. È stato comunque un viaggio piacevolissimo con tutti i personaggi che rileggerò sicuramente in futuro. Buoni i disegni di Bruzzo, rendono l'atmosfera e fanno sentire freddo. Questa si candida ad avere ottimi voti nel sondaggio.

<span style="color:red">13 ore fa</span>, Jim Brandon dice:

Condivido l'osservazione sul fatto che, dopo le premesse iniziali, il rancore di Dallas nei confronti dei Pards si sia risolto in maniera troppo semplicistica con due vignette. La soluzione sarebbe stata però, a mio avviso, non quella di sviluppare questo aspetto, ma quella di eliminare sia Dallas che Mike (quest'ultimo praticamente irrilevante) da questa storia troppo affollata.

Sì... Uno dei difetti è il troppo affollamento.

Il 10/1/2022 at 18:34, zagor70 dice:

Non è la migliore di Boselli ma sicuramente la miglior storia post 700.

Complici anche i bei disegni di Bruzzo.

Schema collaudato con la narrazione che si alterna sui vari gruppi coinvolti nella vicenda, sempre ben sviluppata.

C'è spazio pure per un momento con Tex umano, quando ammette di trovarsi in difficoltà in un luogo molto diverso da quello in cui si muove abitualmente, salvo poi ritornare protagonista ,sia con le armi che con la testa.

Alcune scene abbastanza cruente (Dallas che spappola un cannibale / l'orso mangiatesta) hanno contribuito ad alzare il livello di drammaticità della storia.

Stavolta anche il finale, che a volte è il punto debole dell'autore (soluzioni un po' improbabili, frettolose o troppo smielate), mi ha invece soddisfatto: anche le ultimissime pagine, con l'orso e l'uomo che si inabissano insieme nelle acque, le ho trovate azzeccate. 

L'unico appunto che si può fare è un pochino di lentezza soprattutto nei primi due albi: forse si poteva ridurre qualcosa e chiudere con 3 albi e mezzo, o solo 3 .... ma va bene così.

Per me il voto complessivo è 9.

 

La parte del Tex riflessivo in un ambiente non suo mi è piaciuta.

Il 10/1/2022 at 23:42, Leo dice:

 

Personalmente, ho trovato i testi molto buoni e non a caso nel mio precedente commento ho parlato di "romanzo": ho trovato l'albo denso, fitto, con testi corposi ma scorrevoli, che consentono di fruire dell'opera in un certo lasso di tempo e con un certo impegno, cosa che a me piace. 

Non concordo nemmeno sui personaggi sciapi: Dawn e Dallas, per quanto sia poco credibile che due donne partecipino a questa impresa titanica in quell'epoca, sono invece due punti di forza del racconto, sia nelle vesti di vittime (vedi Dawn rapita da Tornuak) che di eroine o più in generale donne coraggiose. 

 

 

Da carsoniano, ho trovato questo punto credibile. Le condizioni sono davvero proibitive, e il fatto che Tex decida di risparmiare al suo amico quella faticaccia, non fa che confermare l'assoluta difficoltà del momento. Per quanto Carson sia una pellaccia, ha pur sempre diversi anni sul groppone in più di Tex, e il fatto che si decida di tutelarlo in quelle condizioni estreme ha reso a mio parere la vicenda più credibile esaltandone, per certi versi, la componente epica.

 

 

Questi sono punti che non convincono neanche me. Sul disgelo già pecos ha proposto una spiegazione, tuttavia ho ancora delle riserve sul punto. Sulle passeggiate, anch'io ho parlato di "jogging domenicale" nel mio post, di distanze che sembravano infinite e che si rivelano poche miglia, di campane e di spari che si sentono con un po' troppa facilità. Come ho detto, sarebbe da leggere meglio, ma ho paura che, anche ad una seconda lettura, mi ritroverei d'accordo con te. 

Sulla nave che affonda, non ne ho parlato nel mio post perché mi sembrava un particolare poco importante: visto che ne hai parlato tu, dico che anch'io ho trovato la scena infelice, sarebbe stato meglio che la nave restasse li dov'era, troppo cinematografico il fatto che, dopo quaranta anni, decida di scomparire proprio davanti agli occhi dei nostri.

 

 

Già nel tuo post precedente a questo, parlavi dell'assenza di Tex per larghi tratti, e del fatto che questa storia sia la versione di Boselli sulla Erebus nella quale ha dovuto ficcarci Tex per giustificare il nome sulla costa degli albi. Probabilmente è così, anche perché lo scenario è talmente inconsueto che metterci dentro Tex non è una cosa del tutto naturale. Tuttavia, se anche fosse così, se anche Tex risente in questa avventura dei tanti personaggi a cui si lascia spazio, a mio parere questo non è un motivo che mi fa andare di traverso la storia. Come ho detto altre volte, se la storia è bella, mi sta bene un parziale sacrificio dei nostri: se questa è la storia dei Tornuak, della spedizione di scienziati, delle navi scomparse, di Dawn e Dallas, dell'Orso mostruoso, dei mahaha, e poi anche di Tex, a me va bene anche così. È un grande romanzo, è una storia insolita, per la serialità c'è sempre tempo... ;)

 

 

B-movie, mi ha molto sorpreso questa scelta di Boselli. È come se il nostro avesse perso qualche freno inibitore e si sia dato al più "sfrenato" divertimento. A me la scena dell'orso ha sconcertato. Ma subito dopo mi ha divertito! 

 

 

Ed è un bel parere, per quanto io non sia d'accordo su tutto, scritto bene e con un bel post :)

 

 

Io sono tra quelli che purtroppo non riesce a mettere del tutto da parte la sospensione dell'incredulita'. Una storia esagerata per me è una storia che non funziona. Per il mio personale gusto, intendo. Per questo concordo con alcune riserve di Vecchio Serpente. Così come non mi piace vedere scene come quella della parte iniziale della storia, quando Tiger uccide lo sciamano Fox con un colpo perfetto rischiando di uccidere Mingan, o come quando Tex devia una lancia con i proiettili: farei volentieri a meno di tali assurdità, mi fanno storcere il naso senza che possa dominare una sensazione di disappunto... 

Ho pensato la stessa cosa sul finale...Un b-movie horror americano con la sorpresa dell'ultima inquadratura. Al netto dei difetti è stata una storia piacevole ed interessante.

Il 11/1/2022 at 22:56, LedZepp dice:

Questa è ufficialmente la mia storia preferita letta su Tex sino ad oggi.

I personaggi gestiti alla grande, e considerando la ricchezza di comparse e co-protagonisti, tenerli insieme poteva rivelarsi un boomerang devastante, considerando che l'unica critica che qualcuno rivolge ancora a Boselli è quella delle trame intricate e con tanti personaggi (come se fosse un aspetto negativo).

Si, è vero, Tex non il Deus ex Machina che ci aspettiamo, non è l'attore principale che brilla su tutti, ma in questi 4 albi per me c'è la dimostrazione di cosa sia una sceneggiatura solida. 

Nonostante le linee narrative (almeno 3); i pard che si ricongiungono a Foster, la spedizione (addirittura divisa in due), il cacciatore solitario, c'è spazio per tutti ed in modo credibile. 

Da tempo non mi capitava di leggere una storia ed aver già voglia di rileggerla.

C'è atmosfera, cruda violenza, un Tex umano a tratti di fronte all'ostile Nord. 

Il top per me si raggiunge nella scena del miraggio della nave con il successivo rintocco della campana, da brividi.

Il tutto accompagnato da disegni spettacolari.

L'unico neo, per me, il finale a sorpresa delle ultime vignette, forse ci sarebbe stato meglio qualcosa di più lieto. 

Devo dire che in storie come questa vengono fuori dei personaggi secondari che forse meriterebbero di entrar a far parte di una cerchia stabile di amici di Tex, dei nuovi Jim Brandon. Su tutti penso a Hillary, inglese, pugile, gentiluomo e soldato pronto a sacrificarsi per i suoi uomini, secondo me il miglior personaggio di questa storia.

Sarebbe interessante inventarsi qualcosa per rivederlo in futuro...

Ho avuto la stessa "voglia" di rileggerla non appena l'ho finita. Se questo non è un buon segno...

Il 9/1/2022 at 21:47, Leo dice:

ATTENZIONE SPOILER

 

Non me ne voglia Boselli, ma mentre leggevo la sua storia mi è venuta davanti agli occhi la sua immagine ai fornelli, intento, con fare divertito, a preparare una prelibata cena per i suoi commensali. Questi ultimi saremmo noi del forum, ai quali secondo me Boselli ogni tanto pensa mentre scrive le storie, riflettendo sul fatto che quel particolare elemento potrebbe far divertire qualcuno di noi e quell'altro farci invece incacchiare, e magari se la ride sotto i baffi compiaciuto. Gli ingredienti del pasto, che con tocco sapiente dispensa qua e là, sono invece le tante situazioni messe in scena in questa sua ultima fatica texiana pubblicata. Da un lato, mettiamoci il redivivo Mike, che cerca la femme, dall'altro i nostri insieme a Jim, che cercano un'altra femme; e poi i professori della spedizione scientifica, anch'essi alla ricerca del loro personale graal, vale a dire le leggendarie navi scomparse della spedizione Franklin. E poi mettiamo un tocco di Tornuak qua, anch'esso alla ricerca di colei che potrà rimpiazzare nel suo cuore la moglie uccisa e di un orso assassino, e i misteriosi Mahaha la', così da aggiungere un tocco di mistero e di inquietudine all'intera vicenda. 

 

Con così tanti attori, suddivisi in più gruppi, ognuno dei quali intento alla propria ricerca, non era facile strutturare una trama che filasse fluida e leggera. Ci vuole maestria, a far giostrare tutti questi personaggi, ma Boselli, non nuovo a tali imprese, conferma ancora una volta la propria vocazione per le storie corali, dando vita a un'avventura che è un grande romanzo: il tema della ricerca, declinato in più modi, unito a taluni elementi arcani e svolto nel contesto estremo e tremendamente affascinante del grande Nord, consente a un ispiratissimo Boselli lo svolgimento di una trama che è bellissima da leggere, nonostante larghi tratti della stessa siano occupati da pagine "normali", e finanche gratuite, già viste in svariate salse sugli albi del ranger: si pensi al primo albo, pressoché integralmente occupato dai Fox, con lo sciamano ostile. Questi a un certo punto muore, e la sottotrama dei Fox muore con lui! Essi infatti non torneranno più nel prosieguo, e di fatto la loro "storia nella storia", che come detto occupa larga parte della prima parte, non ha alcun peso nell'economia di questa avventura, rappresentando invece solo l'ennesima variante degli scontri tra i nostri e nativi ostili. Ma nonostante questo, nonostante la gratuità, nell'economia della storia, di tutte queste pagine che costituiscono circa un quinto dell'intera avventura, nonostante questo a noi questi rimandi a Le Piste del Nord sono piaciuti, e quel sapore, qui rigustato, dei territori del Grande Nord glbonelliani ha rappresentato il giusto antipasto, per rimanere nella metafora culinaria, di quello che sarebbe venuto dopo.

 

Di tutto quel lugubre, magnifico gelo. Di quel mare placido e mortale, oscuro abisso sormontato da un deserto di un bianco abbacinante, all'orizzonte del quale, in alto nel cielo, si staglia una delle navi della sfortunata spedizione, per via dell'effetto ottico della "fata morgana" che regala una delle scene più belle di tutta questa straordinaria epopea: quel veliero splendente nel cielo - riprodotto anche nella copertina dell'albo, una delle piu belle di sempre, e che mi ha richiamato il veliero di Xabaras del Dyd n.100 - è una sorta di magia che da un lato intimorisce i metis e dall'altro suscita invece eccitazione negli scienziati, esaltati dal fatto di essere al cospetto dell'obiettivo della loro recherche. E la loro eccitazione è quella del lettore, avvinto da una storia bellissima, emozionato per una scoperta epocale che, in contemporanea con la realizzazione di questa storia, avveniva davvero in quelle sperdute e gelide latitudini. Ma la nave ha in serbo altre sorprese, come il suono irreale della campana, che rimanda al ricordo de I predatori del deserto e de La leggenda della vecchia missione, con scene altrettanto inquietanti e misteriose e bellissime. 

 

Si arriva così all'epilogo, con un quarto albo eccezionale, ma eccezionale letteralmente. Oltre ad essere appassionante come poche altre volte, esso mi appare anomalo per i suoi tratti particolarmente forti e quasi splatter: è vero che protagonista è una tribù cannibale, ma francamente fa sensazione vedere sulle pagine di Tex bambini che mangiano dita umane, o la carcassa del professore appena spolpata, o un orso polare gigantesco che fa un sol boccone della testa di un malcapitato, con abbondanti schizzi di sangue sull'inuit Yotimo al momento del morso della bestia. Altrettanto anomala, per le pagine del ranger, è quella seconda fine quasi horror, con un effetto sorpresa a cui si è fatto ricorso pochissime volte nella saga, e che rimanda piuttosto a quei b-movie che cercano il colpo a effetto. Un Boselli, insomma, atipico, a tinte davvero forti, piu' dampyriane che texiane, cosa che da un lato non nego mi abbia sconcertato ma dall'altra non mi è nemmeno dispiaciuta, e che senz'altro contribuisce alla peculiarità di questa lunga avventura.

 

Devo però ammettere di essermi un pò perso, nell'ultimo albo: il mare prima è navigabile (tanto che la spedizione arriva alla nave in barca),  poi diventa completamente ghiacciato, poi si apre di nuovo, con la Terror che scompare nelle acque: è realistico che ci siano tali variazioni di temperatura che portano le acque, nel giro di pochi giorni, a gelare e poi al disgelo e poi di nuovo al gelo? E poi, alla fine ho avuto la sensazione che tra la nave e l'isola della tribù cannibale, o tra queste e la postazione della spedizione di terra, non ci fossero che poche miglia, che peraltro i nostri riescono a percorrere come se stessero facendo jogging domenicale, quando inizialmente avevo avuto invece la sensazione che tra le due spedizioni ci fosse una distanza più importante, che non consentisse di raggiungersi reciprocamente così facilmente o di sentire ad esempio il suono della campana. Insomma, un pò di fatica l'ho fatta, lo ammetto, devo rileggere il quarto albo per decifrare meglio alcune situazioni.

 

In conclusione, però, non posso esimermi dal complimentarmi con entrambi gli autori per aver dato vita a una delle storie più esaltanti e più belle degli ultimi anni!

Eh sì... Concordo.

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18 hours ago, borden said:

 

Vero, ma ammetto, di  non aver la minima voglia di scriverla. E neppure di leggerla.:rolleyes:

Se è pur vero che Tex non può far a meno di una storia di questo genere ogni tanto, perché è nel suo DNA, se al momento c'è ricchezza di soggetti sufficienti ad avere storie un po' diverse e piacevoli, direi che possiamo aspettare prima di attingere a qualcosa di classico e "consolidato". Chiaramente la decisione sta a lei eh, ma le variazioni sul tema sono anche il segno di un parco sceneggiatori ispirato ed in salute, il che fa piacere anche in ottica futura per la salute della testata.

Complimenti per l'ultima fatica, mi ha tenuto compagnia durante l'isolamento da Covid (in una stanza) e penso che per tanti motivi, tra cui la bellezza dei disegni e una sceneggiatura avvincente, e personali, è oggi la mia storia preferita di Tex.

Supera la Minaccia Invisibile, primo albo da me letto da ragazzino e a cui sono affezionato e che ho scoperto solo ultimamente sceneggiato da lei (non prestavo agli inizi molta attenzione a chi avesse scritto cosa, mi godevo il fumetto e via!). Evidentemente, il suo Tex, insieme a quello di GLB ricorre sempre nei miei preferiti!

Grazie!

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<span style="color:red">19 ore fa</span>, Il Biondo dice:

Beh a memoria è da un po' che non si vede una storia del genere, perchè no?:P

 

Tranquillo, la chiedo al mio amico Zamberletti.

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On 1/12/2022 at 12:00 AM, Letizia said:

No, Leo.

Non cercare giustificazioni quando non ce ne sono.

Il tuo idolo ha quasi 60 anni da molti lustri (beato lui che non invecchia) e non ha mai mostrato minimamente i segni dell'età, anzi ha sempre surclassato manigoldi molto più giovani di lui.

E' sempre stato una roccia. Ma qui è un vecchierel canuto e stanco.

No, non ci sto.

 

L'endecasillabo di Letizia Petrarca fotografa bene la situazione, che neanch'io ho gradito. In generale, farei volentieri a meno delle punzecchiature che lo bersagliano un po' troppo spesso!

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Il 11/1/2022 at 12:39, Il Biondo dice:

Al di là di considerazioni personali relative al generale sovraffollamento di personaggi (in particolare mi sembra forse eccessiva la presenza di Dallas e di conseguenza di Mike, vista l’ambientazione avrei visto bene anche la sola Dawn). 

Può essere che la presenza di Dallas fosse importante per altri motivi, propedeutici a una futura storia. Per chiudere il cerchio delle morti di Laredo e Rodelo e riconciliarla con i "nostri" per esempio...

<span style="color:red">21 ore fa</span>, kento dice:

In ogni caso penso che la sifda per lo sceneggiatore e, di conseguenza, il divertimento per il lettore, sia anche quella di calare il protagonista in un ambiente a lui poco congeniale, e vedere se e come ne è capace di tirarsi fuori dagli impicci e dagli imprevisti... :indianovestito:

Per questo trovo al limite del ridicolo alcune critiche lette in rete relative, ad esempio, ai salti sul ghiaccio compiuti da Tex e Tiger... Come se fosse una bazzecola per tutti compiere, in ambienti proibitivi, salti di 4 metri atterrando incolumi dall'altra parte. :deserto:

 

Concordo con te.  Qui non è assente un grande nemico, perchè il grande nemico si chiama Ambiente. E' una storia di Grande Avventura, che non necessita di un avversario articolare. E vedere un cinquantenne fare questi salti, rafforza ancora di più l'immagine di Tex Eroe

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Per chiudere il cerchio delle morti di Laredo e Rodelo e riconciliarla con i "nostri" per esempio...

Come già evidenziato da altri, non è che sia stato mostrato questo riconciliamento. Al momento lo possiamo intuire e basta. Magari nella prossima storia in cui comparirà Dallas ci sarà un flashback con un dialogo chiarificatore e pacificatore tenutosi tra lei ed i pards, durante il viaggio di ritono dall'estremo nord.

<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

Tranquillo, la chiedo al mio amico Zamberletti.

Personalmente gradisco l'alternanza tra storie classiche ed innovative, basta che siano sempre ben fatte:D. La mia non era una richiesta seria, della quale comunque e giustamente te ne potrebbe importare un fico secco, era una risposta scherzosa:)

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Comunque al di là dei "mancati riconciliamenti", io trovo sensata la presenza di tutti. Realisticamente parlando, non è che ogni personaggio debba per forza compiere qualche azione eccezionale, rispetto ad altri. In fondo partecipano tutti a diverse sparatorie e danno un contributo fondamentale nella lotta contro gli elementi e la tribù di cannibali 

Tex con i soli tre pard avrebbe davvero dovuto tribolare in questa storia. 

Per cui, anche se Jim Brandon non si vede spiccare, la sua presenza si sente nel fatto che è li, un fucile in più e sicuramente una certa esperienza che può servire in certi ambienti. A prescindere, considerando in quante occasioni i gruppi necessitano di dividersi, non era realistico avere solo 4 attori (i pards) alla ricerca della spedizione. 

Nel fumetto bisogna considerare poi che non si legge tutto, e spesso siamo noi a dover immaginare cosa avviene tra una vignetta e l'altra. 

Quel riconciliamento in parte è stato mostrato, ma magari non era utile alla storia vedere di più o approfondirlo qui. 

L'impressione è che Dallas potrebbe ritornare in futuro e magari questo riconciliamento "debole" può lasciare aperta qualsiasi pista. 

Su Carson, be è il mio pard preferito, ma non credo sia stato bistrattato, la letteratura texiana è piena di scenette in cui Tex è addirittura sadico con lui e non sono mancate occasioni in cui persino GLB lo faceva passare per pigro o restio a fare determinate cose, come buttarsi in un fiume per raggiungere un nemico, ma alla fine esaltandone in modo generale le capacità. 

Carson rimane infallibile col Winchester, un leale amico, un ottimo tiratore, sicuramente ottimo nel combattimento, e certamente molto intelligente nell'elaborare strategie, oltre ad avere una certa prestanza fisica. A seconda di chi scrive, intuisce i piani di Tex al volo o ha bisogno di spiegazioni (ma questo può essere una stratagemma per spiegare anche al lettore). E Carson diventa il veicolo del lettore per entrare nella psicologia di Tex ed essere parte della storia. 

Un fumetto pieno di supereroi non è realistico ma soprattutto sarebbe freddo. Carson è un uomo eccezionale e ci piace poter essere come lui, a volte vizioso, stanco, pigro, ma in fondo con delle qualità fuori dal normale.

Ma ahimè non può essere Tex e serve a bilanciare l'eroe principale. 

Carson è l'eroe umano, superiore alla media certamente e di gran lunga in grado di tener testa a moltissimi nemici a cui tiene testa Tex, ma deve in qualche situazione poter sbagliare e apparire più normale (sigh!). 

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Angelo1961 dice:

Qui non è assente un grande nemico, perchè il grande nemico si chiama Ambiente.

 

Hai detto niente, per l'appunto..! Un ambiente sterminato, dai confini non ben definiti, così selvaggio, ancora pressoché inesplorato e dunque da considerarsi ostile è già di per sé un nemico formidabile. Se poi ad esso vanno a sommarsi tribù primitive dedite al cannibalismo e reduci della spedizione di Franklin che hanno nel tempo adottato le medesime abitudini alimentari, oltre che cacciatori inuit psicopatici, direi che il nemico non è grande, bensì GRANDISSIMO ;)!

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, LedZepp dice:

Comunque al di là dei "mancati riconciliamenti", io trovo sensata la presenza di tutti. Realisticamente parlando, non è che ogni personaggio debba per forza compiere qualche azione eccezionale, rispetto ad altri. In fondo partecipano tutti a diverse sparatorie e danno un contributo fondamentale nella lotta contro gli elementi e la tribù di cannibali 

Tex con i soli tre pard avrebbe davvero dovuto tribolare in questa storia. 

Per cui, anche se Jim Brandon non si vede spiccare, la sua presenza si sente nel fatto che è li, un fucile in più e sicuramente una certa esperienza che può servire in certi ambienti. A prescindere, considerando in quante occasioni i gruppi necessitano di dividersi, non era realistico avere solo 4 attori (i pards) alla ricerca della spedizione. 

Nel fumetto bisogna considerare poi che non si legge tutto, e spesso siamo noi a dover immaginare cosa avviene tra una vignetta e l'altra. 

Quel riconciliamento in parte è stato mostrato, ma magari non era utile alla storia vedere di più o approfondirlo qui. 

L'impressione è che Dallas potrebbe ritornare in futuro e magari questo riconciliamento "debole" può lasciare aperta qualsiasi pista. 

Su Carson, be è il mio pard preferito, ma non credo sia stato bistrattato, la letteratura texiana è piena di scenette in cui Tex è addirittura sadico con lui e non sono mancate occasioni in cui persino GLB lo faceva passare per pigro o restio a fare determinate cose, come buttarsi in un fiume per raggiungere un nemico, ma alla fine esaltandone in modo generale le capacità. 

Carson rimane infallibile col Winchester, un leale amico, un ottimo tiratore, sicuramente ottimo nel combattimento, e certamente molto intelligente nell'elaborare strategie, oltre ad avere una certa prestanza fisica. A seconda di chi scrive, intuisce i piani di Tex al volo o ha bisogno di spiegazioni (ma questo può essere una stratagemma per spiegare anche al lettore). E Carson diventa il veicolo del lettore per entrare nella psicologia di Tex ed essere parte della storia. 

Un fumetto pieno di supereroi non è realistico ma soprattutto sarebbe freddo. Carson è un uomo eccezionale e ci piace poter essere come lui, a volte vizioso, stanco, pigro, ma in fondo con delle qualità fuori dal normale.

Ma ahimè non può essere Tex e serve a bilanciare l'eroe principale. 

Carson è l'eroe umano, superiore alla media certamente e di gran lunga in grado di tener testa a moltissimi nemici a cui tiene testa Tex, ma deve in qualche situazione poter sbagliare e apparire più normale (sigh!). 

 

L'equazione Carson sta a Tex come il Dottor Watson sta a Sherlock Holmes è già stata enunciata?
Se sì, mi assumo la responsabilità di riproporla; altrimenti ne rivendico la primogenitura.

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36 minutes ago, San Antonio Spurs said:

L'equazione Carson sta a Tex come il Dottor Watson sta a Sherlock Holmes è già stata enunciata?
Se sì, mi assumo la responsabilità di riproporla; altrimenti ne rivendico la primogenitura.

Non saprei... ma sarà un caso che preferisco il dottor Watson a Holmes! 

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<span style="color:red">38 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

L'equazione Carson sta a Tex come il Dottor Watson sta a Sherlock Holmes è già stata enunciata?

non mi sembra un paragone sensato...rispetto a Holmes Watson era un mezzo sfigato

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<span style="color:red">45 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

L'equazione Carson sta a Tex come il Dottor Watson sta a Sherlock Holmes è già stata enunciata?
Se sì, mi assumo la responsabilità di riproporla; altrimenti ne rivendico la primogenitura.

La vedrei meglio con Carson sta a Tex come Janez sta a Sandokan

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<span style="color:red">17 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

non mi sembra un paragone sensato...rispetto a Holmes Watson era un mezzo sfigato

La forma con cui è stata espressa questa opinione non mi lascia dubbi sulla sua sostanza: entrambe hanno come denominatore comune la superficialità.

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23 minuti fa, Grande Tex dice:

non ho capito se è una frecciatina...:P

 

 

Non proprio... ;) O non del tutto. Il buon Zamba, che saltuariamente scrive Tex, come sapete, e continua a scriverlo, ha QUELLE storie nel suo carnet. Se le scrivessi anch'io, leggereste solo QUEL tipo di storie. Mi sembra che il concetto sia chiaro, no?  Quindi a quelle provvederà lui o qualcun altro. Non c'è bisogno che mi ci metta io. Ho ancora diversi soggetti originali nel cassetto. Che faccio? Li butto per scrivere di ladri di mandrie? :laugh:

 

 

In quanto all'elevato numero di personaggi, la critica ha un fondamento, lo riconosco.

 

MA  - se avete notato, quasi tutti mi sono serviti in un modo o nell'altro nel corso della vicenda..

E INOLTRE, avendo bisogno di una piccola truppa da impiegare nelle battaglie,, preferisco sempre che molti di questi abbiano un'identità e non siamo anonimi.

Modificato da borden
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<span style="color:red">12 minuti fa</span>, Goyaałé dice:

La vedrei meglio con Carson sta a Tex come Janez sta a Sandokan

Ci sta, anche se Yanez in diverse occasioni è quasi un protagonista. Poi, certo, nell'immaginario collettivo è un miglior attore non protagonista.

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<span style="color:red">45 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

La forma con cui è stata espressa questa opinione non mi lascia dubbi sulla sua sostanza: entrambe hanno come denominatore comune la superficialità.

scusa,non è per dire: senza Holmes Watson i casi li saprebbe risolvere da solo? 

Seconda domanda: senza Tex Carson i cattivi li saprebbe prendere da solo? rispondi a queste domande e poi dimmi se ci vedi somiglianze.

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Il 12/1/2022 at 12:08, Red Arrow dice:

L'evoluzione della vicenda di Tornuak era ampiamente prevedibile (almeno io l'ho previsto con largo anticipo). Lo stesso personaggio mi sembrato troppo in bilico fra credibile/incredibile per essere affascinante come avrebbe potuto essere. Di fatto relega Tex e soci in secondo piano. 

Assolutamente no,Tournak è una presenza interessante nell'ambito dello sviluppo di una storia così vastamente articolata,ed inoltre ad un certo punto per raggiungere i suoi obbiettivi ha bisogno di Tex e soci per arrivarci....,altro che "relegati in secondo piano".

 

Il 12/1/2022 at 12:08, Red Arrow dice:

n conclusione, senza alcun intento polemico, a me sembra che la storia del ritrovamento delle navi non richiedeva la presenza di Tex, i suoi pards e compagni occasionali. Mentre ho apprezzato tantissimo le escursioni di Tex e soci nelle foreste e i laghi del grande nord per aiutare Brandon e Gros Jean, spero di non rivederlo più fra i ghiacci perché - come detto da altri - le condizioni ambientali - distanze, rumori, ecc. - non mi pare consentano di dare il meglio di sé. Attendo perciò con gioia il prossimo numero con il ritorno dei Nostri sul terreno loro più congeniale. 

Al contrario avrei voluto vedere la spedizione riuscire ad arrivare ,ma sopratutto a sopravvivere al ritrovamento della Terror,che magari forse non lo ricordiamo ,ma fino a questa spedizione nessuno aveva messo piede sulla stessa,condizione magari per la quale si sono messe in moto forze che ne hanno determinato l'affondamento definitivo.

 

Il 12/1/2022 at 12:08, Red Arrow dice:

Troppo scialba la figura di Brandon, uno che a mio parere quando viene messo in campo deve avere un ruolo importante e qui non lo ha avuto.

Sul fatto di Jim Brandon sono concorde fino ad un certo punto,ma essendoci coinvolta la sua figlioccia che doveva fare??...Starsene tranquillo al comando dei Mounties??

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4 ore fa, borden dice:

 

 

Non proprio... ;) O non del tutto. Il buon Zamba, che saltuariamente scrive Tex, come sapete, e continua a scriverlo, ha QUELLE storie nel suo carnet. Se le scrivessi anch'io, leggereste solo QUEL tipo di storie. Mi sembra che il concetto sia chiaro, no?  Quindi a quelle provvederà lui o qualcun altro. Non c'è bisogno che mi ci metta io. Ho ancora diversi soggetti originali nel cassetto. Che faccio? Li butto per scrivere di ladri di mandrie? :laugh:

 

 

In quanto all'elevato numero di personaggi, la critica ha un fondamento, lo riconosco.

 

MA  - se avete notato, quasi tutti mi sono serviti in un modo o nell'altro nel corso della vicenda..

E INOLTRE, avendo bisogno di una piccola truppa da impiegare nelle battaglie,, preferisco sempre che molti di questi abbiano un'identità e non siamo anonimi.

E qualcuno tornerà vero un giorno?;)

6 ore fa, juanraza85 dice:

 

Hai detto niente, per l'appunto..! Un ambiente sterminato, dai confini non ben definiti, così selvaggio, ancora pressoché inesplorato e dunque da considerarsi ostile è già di per sé un nemico formidabile. Se poi ad esso vanno a sommarsi tribù primitive dedite al cannibalismo e reduci della spedizione di Franklin che hanno nel tempo adottato le medesime abitudini alimentari, oltre che cacciatori inuit psicopatici, direi che il nemico non è grande, bensì GRANDISSIMO ;)!

Basta leggere cosa dice Tex...Un nemico (dei nemici) a dir poco anomali.

Modificato da Diablorojo82
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<span style="color:red">45 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

E devo dire che Bruzzo gli ha caratterizzati tutti quanti in modo riconoscibile.  E non era per niente facile.🙋‍♂️

 

Assolutamente! Bruzzo ha svolto un grandissimo lavoro anche nella caratterizzazione grafica di ogni singolo personaggio.

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<span style="color:red">27 minuti fa</span>, borden dice:

Eeeh?...

 

Beh, tu magari ancora non lo sai, ma anch'io scommetterei che qualcuno dei personaggi introdotti in questa storia un giorno potrebbe anche tornare. In fondo, se non ricordo male, tu  non avevi progettato di far tornare Dallas addirittura in due storie prima di scrivere il finale di "Giovani assassini"  facendoti venire non una ma ben due idee per possibili seguiti.  Sai bene, quindi,  che non si può escludere nulla. Oggi tu non hai né idee né interesse a farli rivedere ma in futuro chi può saperlo?

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