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TWF - Tex Willer Forum

[732/735] Alla Ricerca delle Navi Perdute


MacParland
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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Beh, tu magari ancora non lo sai, ma anch'io scommetterei che qualcuno dei personaggi introdotti in questa storia un giorno potrebbe anche tornare. In fondo, se non ricordo male, tu  non avevi progettato di far tornare Dallas addirittura in due storie prima di scrivere il finale di "Giovani assassini"  facendoti venire non una ma ben due idee per possibili seguiti.  Sai bene, quindi,  che non si può escludere nulla. Oggi tu non hai né idee né interesse a farli rivedere ma in futuro chi può saperlo?

 

 

No, improbabile. Quali, poi? Gli inglesi?  No.

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Grande Tex dice:

scusa,non è per dire: senza Holmes Watson i casi li saprebbe risolvere da solo? 

Seconda domanda: senza Tex Carson i cattivi li saprebbe prendere da solo? rispondi a queste domande e poi dimmi se ci vedi somiglianze.

Un conto è sparare al bersaglio, un altro farlo a casaccio e usando termini impropri.
Rispondo brevemente e poi concludo, perché l'argomento di questi post rischia di diventare OT.
Secondo il tuo ragionamento, allora, da Lestrade alla regina Vittoria sono tutti incapaci. Watson ha un ruolo preciso, ben delineato nei quattro romanzi e 56 racconti del canone originale e successivamente, in molti apocrifi anche recenti, ha assunto una struttura e raggiunto una considerazione ben lontane da quella figura da inutile idiota che gli hai attribuito tu.

Non vivrebbe di luce propria, ma in molti casi si muove con autonomia, consapevolezza ed ottenendo risultati. Non vivrebbe a lungo - editorialmente parlando - nemmeno Kit Carson; certo, i "cattivi" non si limiterebbe a scriverli alla lavagna a beneficio della maestra. E' una spalla ideale del protagonista, come ho sostenuto esserlo Watson per Holmes: complemento, proiezione del lettore, aiuto. Quel che si vuole. Holmes e Tex esisterebbero senza Watson e Carson?
Certo, ma non sarebbero gli stessi, perché una serie ha bisogno di punti riferimenti diversi dal protagonista, altre "ancore" più o meno ricorrenti e comunque presenti. Se poi tu in Watson lo interpreti come un personaggio che al cinema avrebbe interpretato bene solo Jerry Lewis, beh... Il farmi da parte, a vantaggio di tutti gli altri forumisti non interessati alla questione l'ho già dichiarato. 
 

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<span style="color:red">39 minuti fa</span>, Otami dice:

 

FrankenTournak

Oggi, me compreso in un altro spazio di questo forum, a Giobbe Borden stiamo chiedendo il ritorno di un bel po' di personaggi scomparsi, intanto sperandoli come "presunti tali". A questo punto gli suggerisco uno speciale "Tex Storie Brevi" da far uscire ogni 2 novembre, con una serie di episodi ad hoc che spieghino come certi nemici abbiano in realtà salvato la pellaccia lasciando immaginare un loro possibile ritorno. Lo dico a beneficio di texwiller.ch, che conoscerebbe incredibili record di interventi per commenti e nuove proposte.  :lol:

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<span style="color:red">17 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Beh, tu magari ancora non lo sai, ma anch'io scommetterei che qualcuno dei personaggi introdotti in questa storia un giorno potrebbe anche tornare. In fondo, se non ricordo male, tu  non avevi progettato di far tornare Dallas addirittura in due storie prima di scrivere il finale di "Giovani assassini"  facendoti venire non una ma ben due idee per possibili seguiti.  Sai bene, quindi,  che non si può escludere nulla. Oggi tu non hai né idee né interesse a farli rivedere ma in futuro chi può saperlo?

Anche la Tigre nera non doveva tornare, idem il pistolero cieco. Chi può dirlo.

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, borden dice:

 

 

No, improbabile. Quali, poi? Gli inglesi?  No.

 

Non pensavo affatto agli Inglesi ma principalmente  ai due indiani ed all'inuit.  Un giorno a te o a qualcun altro potrebbe venire in mente un'idea valida, e sottolineo valida, per una storia che li veda coinvolti. Non si può escludere a priori e difatti hai detto:  improbabile, non hai detto impossibile.;)

Per quanto riguarda Dallas e Dawn non mi pongo nemmeno il problema. Sono sicuro che prima o poi le rivedremo.

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Buonasera a tutti.

 

Ho appena finito di leggere questa storia e mi ha piacevolmente sorpreso.

Winnipeg, a essere onesto, mi aveva lasciato un po' in un limbo; avevo apprezzato il finale, molto meno l'aver preso un maniaco assassino, che anzi proprio nel suo essere un maniaco assassino trovava la sua ragion d'essere, e l'averlo trasformato in un misterioso mr. X; e avevo difficoltà a credere che l'assassino che con il suo campionario di mostri al seguito aveva raso al suolo un trading post e due città tanto perché gli girava e il machiavellico organista (!) che suona Bach a memoria e si allea coi cinesi fossero lo stesso cieco. Ad oggi la considero il peggior episodio di un ipotetico – chiamiamolo così – "Innocenti-verse", cioè quelle storie originate da Il passato di Carson e che si ricollegano, ora in un modo, ora nell'altro, a quei personaggi e quelle vicende.

 

--- ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!

 

Perciò, non appena riconosciuto Mike Foster all'inizio di Alla ricerca delle navi perdute, ero curioso di scoprire dove si sarebbe andati a parare. I miei dubbi su Winnipeg originavano in fondo dalla revisione, che non gradivo, di Jack Thunder. Il resto era andato alla grande, tranne forse l'espediente un po' telefonato della setta cinese del Drago e i disegni – ma è un mio problema con Font, che non amo. C'era dunque da essere fiduciosi.

 

La fiducia è stata ampiamente ripagata. Leggendo qua e là il topic, vedo che è già stata rilevata la "lentezza" con cui la storia procede e con la quale si arriva al ricongiungimento tra i vari gruppi di personaggi. Non è stata un problema per me (anzi!) e trovo che si sposi benissimo con l'ambientazione.

 

Bruzzo (che ha disegnato tra l'altro L'uomo di Baltimora: non lo ricordavo), ha prodotto alcune tra le tavole più belle dell'ultimo decennio texiano. Alcune davvero da applausi, come la tavola iniziale, la fata Morgana in La campana nella nebbia o certi paesaggi del primo albo. Se devo fargli un appunto, il capitano Bailey e il tenente Hillary sono a volte disegnati un po' troppo simili. Molto bene invece su Tornuak, Dallas, Kathy Dawn e Taqukag e sulla ripresa del modello ticciano per lo sciamano Mahaha.

 

Per quanto riguarda la storia, trovo che Boselli si sia districato bene con la quantità di personaggi messi in campo. Forse a tratti ha calcato un po' la mano (la sensazione è che i membri della spedizione, a un certo punto, fossero un po' troppi per gestirli tutti alla perfezione: una manciata è prontamente finita sotto terra e le scene di azione – che pure non sono troppe – ne hanno sicuramente giovato).

Non mi è pesata la scelta di mettere in campo, regolarmente, tre o quattro gruppi di personaggi in contemporanea, saltando ora all'uno ora all'altro ora all'altro ancora, anzi credo che a parte qualche volta qua e là l'alternanza sia stata gestita fluidamente. Forse anche l'arrivare da una storia con caratteristiche simili (Il mostro del gran lago salato, in cui si salta spesso tra Tex e Carson, Dayak e il Siats, e le vicende al forte) ha giovato.

Quanto agli scontri, molto bello quello tra i marinai del gruppo di Dallas e i Mahaha. Nel finale abbiamo poi una classica sparatoria, sì, ma con la variante dell'intervento del cacciatore Inuit che, da solo, abbatte il colossale orso polare; appurato poi, e ormai da un albo abbondante, che i cannibali dell'artico sono identici a quelli affrontati in Tex 600, ho apprezzato lo sforzo di scostarsi da quello scontro (anche se l'inizio dell'atto, in fondo, è identico). Sarà poi inconscia associazione di idee, ma i Mahaha che fuggono terrorizzati dalle scariche di fucileria per rifugiarsi nelle loro capanne, più che i demoni della nebbia, mi hanno ricordato i misteriosi indigeni de Le terre dell'abisso.

 

Miglior personaggio, senza dubbio alcuno, è Tornuak. Caratterizzato sia fisicamente che caratterialmente, ha una sua evoluzione e un suo arco narrativo e soprattutto un epilogo perfetto.

 

 

Personalmente, e andando a memoria, la ritengo la miglior storia dai tempi di La mano del morto.

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Oggi leggevo i commenti su Facebook, dove c'è una nutrita comunità di texiani, e a parte alcuni che lamentavano i troppi personaggi e un Tex poco presente, la storia in argomento è piaciuta molto. Mi ci sono fermato a rifletterci: gli andirivieni sull'oceano ghiacciato dell'ultimo albo, l'ho già detto più volte, non mi hanno convinto, così come la superficie del mare che cambia di stato "a comando". Insomma, non proprio elementi di secondo piano, per il mio modo di "vivere" le storie. Tuttavia, mi accorgo a distanza di una decina di giorni dalla lettura che questa storia mi ha molto affascinato, per la sua eccezionale ambientazione, per i tanti personaggi - non solo Tornuak ma anche i professori, Hillary in primis - per i tanti eventi che si susseguono senza sosta. La scena della "fata morgana", poi, è qualcosa che resta dentro, e che resterà incisa nel mio  immaginario individuale grazie alla potenza di quell'immagine: pensateci: la Terror, davvero poi trovata lì, che proietta nel cielo gelido dell'artico la sua immagine, il suo legno marcio e le sue vele in brandelli che però troneggiano imperiose all'orizzonte, con la loro materia in rovina frammista a qualcosa di arcano e "magico", relitto mitico che simboleggia l'eterna lotta dell'uomo con la natura più estrema. Sia il disegno interno di Bruzzo che la copertina sono qualcosa di spettacolare, e davvero - consentitemelo- non capisco chi rimproveri a Boselli di aver messo Tex in secondo piano. Ma cavolo! Qua Tex ha forse meno spazio, ma è testimone e protagonista di una vicenda straordinaria, e noi con lui siamo là, sotto quel cielo, ad ammirare quell'incredibile fenomeno atmosferico, a trovare anche noi la Terror scomparsa, a "tremare" per i Mahah e l'orso maledetto. Ma cosa si vuole da questa che è una vera e propria opera di letteratura disegnata? 

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Ribadisco che la mutevolezza delle condizioni del pack in estate non ha proprio nulla di strano e che per saperlo basta leggere un qualsiasi resocontò di spedizione artica. Non riesco a capire come mai così tanti di voi siano ferrati in glaciologia… :lol:

Modificato da borden
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

Ribadisco che la mutevolezza delle condizioni del pack in estate non ha proprio nulla di strano e che per saperlo basta leggere un qualsiasi resocontò di spedizione artica. Non riesco a capire come mai così tanti di voi siano ferrati in glaciologia… :lol:

 

Per ribadire significa che devi aver già detto, solo che io non ho letto e me ne scuso. Il fatto che il comportamento del pack nella tua storia non abbia nulla di anomalo la rende ancora più preziosa ai miei occhi perché plausibile, e non ti immagini il piacere che questa cosa mi fa ;)

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  • Sceriffi

Ricordo ancora alcuni commenti di diversi utenti relativi al numero 695, dove dicevano di esser rimasti delusi dalla storia perché loro volevano che la trama vertesse sullo scontro tra Tex e Mallory, limitato a poche pagine, mentre Boselli ha dedicato più spazio ad un personaggi inedito: Moss Keegan. Io passai avanti, ritenevo quel numero di Ticci il miglior albo celebrativo. Non me ne fregava nulla di Mallory lo conoscevo poco e a differenza delle persone che criticarlo o l'albo, non sono cresciuto nel periodo in cui uscì la sua storia. Adesso ho capito cosa intendevano. Se non me ne fregava nulla di Mallory, non passano certo inosservati personaggi come: Dawn, Dallas, Mike e soprattutto Jim Brandon. Molte storie in cui appaiono sono tra le mie preferite, ci sono cresciuto e probabilmente, ci cresceró. La storia appena conclusa mi ha deluso proprio per il trattamento che ricevono quei personaggi. All'inizio ero fiducioso, nei primi albi Mike ha uno spazio tutto suo, ma già dall'incontro con Tex, la storia per me è iniziata a calare. Cioè, incontri un personaggio così particolare incontrato un altra volta in momento abbastanza scomodo, in un territorio impensabile e reagisci così? Le due giovani ragazze, al netto di qualche bel dialogo, e di qualche scena interessante tra Dawn e Tornuak, fanno davvero poco. Inoltre, il rapporto tra Foster e Dallas viene troncato. Tornano insieme? Boh! Non viene detto nulla. Il dolore più grande me l'ha dato sicuramente Jim Brandon. Ad in certo punto mi ero scordato della sua presenza. Dov'è il grande ed intraprendente Jim che ho conosciuto nel corso di questi anni con tante storie memorabili? Dal suo bellissimo passato alla sua prima missione che Boselli ci ha narrato proprio quest'anno. Dov'è quel personaggio, che blindato dai rigidi regolamenti del governo decide di agire da solo per mettere fine al traffico di Whisky di Fort Whoop Up e compagnia cantante? Qui trovo un altro personaggio, anzi non trovo nessuno. Infine, il nostro caro Tex per quasi tre albi e mezzo fa poco o nulla, ma nelle ultime pagine fa delle cose impensabili, difficilissime in cui il clima, vero ed unico nemico della spedizione, sparisce, permettendo ai nostri eroi di fare ore ed ore di camminate, davvero inumani. L'unico umano è Kit Carson, che si lamenta dall'inizio alla fine. Insopportabile. 

  • Confuso (0) 1
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Ehm. Dire che le ragazze non facciano niente è alquanto sorprendente. Forse hai già dimenticato quello che hai letto. In una storia di 440 pagine, stando alla tua descrizione, nessuno fa niente… Curioso. Forse ci sono solo il vento che fischia e la bufera che urla…. ?:lol:

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  • Sceriffi
<span style="color:red">10 minuti fa</span>, borden dice:

Ehm. Dire che le ragazze non facciano niente è alquanto sorprendente. Forse hai già dimenticato quello che hai letto. In una storia di 440 pagine, stando alla tua descrizione, nessuno fa niente… Curioso. Forse ci sono solo il vento che fischia e la bufera che urla…. ?:lol:

Invece, tranne qualche nome ricordo tutta la storia. Io però, ho scritto "fanno davvero poco". Non sono una cima in Italiano, e di certo non le posso spiegare l'italiano, visto che si ricorda ancora le più assurde regole della Grammatica italiana, mentre io faccio fatica a coniugare i verbi al passato remoto, ma tra il nulla ed il poco c'è differenza. Tra quei quattro che ho citato, sono le uniche che hanno 

<span style="color:red">58 minuti fa</span>, MacParland dice:

qualche bel dialogo, e qualche scena interessante

Riguardo alla storia, ci sono tanti dialoghi, la storia va avanti anche con quello, e per i tre archi narrativi che ci sono per i primi due albi circa: Pards e Brandon, Foster e la spedizione artica. 

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2 ore fa, MacParland dice:

il clima, vero ed unico nemico della spedizione

"Unico nemico"?!... Io, a dir la verità, mi ricordavo tanti altri nemici: nel primo albo i Fox (con cui Tex e i pards si scontrano), nel secondo gli Hare (con cui Tex e i pards si scontrano), nel terzo albo i Mahaha (con cui Dallas e i membri della spedizione si scontrano, e poi anche Tex e pards, assaliti mentre dormono sotto le barche), nel quarto albo ancora i Mahaha (in una serie di combattimenti all'ultimo sangue). Senza dimenticare Tornuak (con cui Down si scontra).

Eh sì, ci sono pochi nemici... 'sta storia è tutto un dialogo! :D

 

Su Jim Brandon e Mike Foster poco utilizzati, invece, sono d'accordo.

Per non parlare del povero Kit Willer, di cui non importa a nessuno, e che poteva anche restare alla riserva per quel che fa... (ma d'altra parte capitava anche in alcune storie di GL Bonelli e ancora di più in Nizzi di trascurarlo quando c'era in azione il quartetto dei pard al completo...). E anche Jim Brandon, a bene vedere, in diverse storie classiche spesso non è che spicchi particolarmente: in "Sulle piste del Nord" oltre a chiamare Tex in aiuto, sparare e lanciare candelotti di dinamite nel finale, non è che faccia chissà che...

 

Comunque Boselli, rispetto ad altre storie corali, forse stavolta è un pochino meno bravo nel gestire tanti personaggi interessanti. O ne toglieva qualcuno oppure - come ho già scritto - ci voleva forse un quinto albo per valorizzarli tutti adeguatamente (soluzione che avrei preferito, ma in questo caso la storia chissà tra quanti anni la leggevamo!).

 

E poi se Boselli dava più spazio a Jim e a Mike qualcuno avrebbe sicuramente scritto che Tex veniva troppo trascurato in favore di Jim e Mike... :rolleyes: "Tex messo in ombra da Jim e Mike, ohibò, non si fa mica"!

 

Comunque come finisce la storia tra Dallas e Mike si capisce bene... Appena rivede il suo ex, Dallas lo bacia e lo abbraccia felice come una pasqua (evidentemente perdonandolo del passato), e qualche pagina dopo Carson, notando i loro sguardi affettuosi, li invita saggiamente ad andare di sotto, nelle cabine, a "tubare"... Più chiaro di così! :P

Poi se i due piccioncini si sposeranno, avranno figli, apriranno un saloon... chi se ne frega... mica dobbiamo sapere sempre tutto. :lol:

Modificato da Poe
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  • Sceriffi
<span style="color:red">8 ore fa</span>, Poe dice:

"Unico nemico"?!... Io, a dir la verità, mi ricordavo tanti altri nemici: nel primo albo i Fox (con cui Tex e i pards si scontrano), nel secondo gli Hare (con cui Tex e i pards si scontrano), nel terzo albo i Mahaha (con cui Dallas e i membri della spedizione si scontrano, e poi anche Tex e pards, assaliti mentre dormono sotto le barche), nel quarto albo ancora i Mahaha (in una serie di combattimenti all'ultimo sangue). Senza dimenticare Tornuak (con cui Down si scontra).

Eh sì, ci sono pochi nemici... 'sta storia è tutto un dialogo! :D

In ordine: I Fox egli Hare sono paragonabili a quei nemici di passaggio che infilavano Bonelli padre e figlio nelle loro storie. Mingo il ribelle, la banda di Kento..... Appaiono e magicamente scompaiono. I Mahaha rappresentano l'unica forse, vera minaccia della spedizione, ma troppo simili a "I Demoni del nord", quasi una copia carbone. Tornuak come l'ho visto ho capito subito che alla fine si sarebbe schierato con Tex. Il solito personaggio che alla fine si redime. L'insolito paesaggio e il clima variabile rappresentavano la vera minaccia, ma nell'ultimo albi Tex diventa un superuomo e abbatte le condizioni. 

 

<span style="color:red">8 ore fa</span>, Poe dice:

Su Jim Brandon e Mike Foster poco utilizzati, invece, sono d'accordo.

Per non parlare del povero Kit Willer, di cui non importa a nessuno, e che poteva anche restare alla riserva per quel che fa... (ma d'altra parte capitava anche in alcune storie di GL Bonelli e ancora di più in Nizzi di trascurarlo quando c'era in azione il quartetto dei pard al completo...). E anche Jim Brandon, a bene vedere, in diverse storie classiche spesso non è che spicchi particolarmente: in "Sulle piste del Nord" oltre a chiamare Tex in aiuto, sparare e lanciare candelotti di dinamite nel finale, non è che faccia chissà che...

Infatti non ho citato nessuna storia di Nizzi è di Bonelli. "Sulle piste del Nord" per me è una storia da poco. Nelle storie al Nord che ho accennato nel mio post precedente, Brandon ha un ruolo di spessore: Nel Magazine agisce proprio da solo, nel senso che fa tutto lui, in quella del suo "vero" passato parte da solo alla ricerca di Duck, in quella di Nolitta sembra che non faccia nulla per tutta la storia è poi l'autore ti spiazza alla fine. 

 

<span style="color:red">8 ore fa</span>, Poe dice:

E poi se Boselli dava più spazio a Jim e a Mike qualcuno avrebbe sicuramente scritto che Tex veniva troppo trascurato in favore di Jim e Mike... :rolleyes: "Tex messo in ombra da Jim e Mike, ohibò, non si fa mica"!

Mica è obbligatorio inserire tutti quei personaggi. Penso che uno sceneggiatore a monte si chieda: "Io metto lui, ma gli dovrò far fare qualcosa!". Visto che qui ci sono quei personaggi, importanti, io mi aspetto che loro facciano il bello ed il cattivo tempo, non li voglio vedere oppressi da altri personaggi. 

 

<span style="color:red">8 ore fa</span>, Poe dice:

Comunque come finisce la storia tra Dallas e Mike si capisce bene... Appena rivede il suo ex, Dallas lo bacia e lo abbraccia felice come una pasqua (evidentemente perdonandolo del passato), e qualche pagina dopo Carson, notando i loro sguardi affettuosi, li invita saggiamente ad andare di sotto, nelle cabine, a "tubare"... Più chiaro di così! :P

Poi se i due piccioncini si sposeranno, avranno figli, apriranno un saloon... chi se ne frega... mica dobbiamo sapere sempre tutto. :lol:

Nel senso che nel finale si dissolvono. Chi li ha visti? Stavano tubando pure in quel momento? Ok, che non bisogna dire tutto, ma con tutti i dialoghi che ci sono due parole per dare un finale (positivo o negativo) alla loro storia si potevano pure usare. 

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<span style="color:red">34 minuti fa</span>, MacParland dice:

  "Sulle piste del Nord" per me è una storia da poco.  

 

 

Questa poi... Mi mancava.

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Chiedo a Mac Parland se davvero il primo Tex che ha letto è il 700. Questo indurrebbe a credere che abbia dovuto leggere tutta la produzione precedente in maniera assai spedita e e dunque giustifica il suo giudizio affrettato su "Le piste del Nord". Poi, ogni opinione è legittima, anche quelle che scherzosamente direi ai limiti della blasfemia; compresa quella che se uno conosce Tex da soli tre anni questo deve essere stato un periodo ben denso di passi e ripassi e interventi sul Forum. Ma forse c'è uno zero di troppo.

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<span style="color:red">2 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Chiedo a Mac Parland se davvero il primo Tex che ha letto è il 700. Questo indurrebbe a credere che abbia dovuto leggere tutta la produzione precedente in maniera assai spedita e e dunque giustifica il suo giudizio affrettato su "Le piste del Nord". Poi, ogni opinione è legittima, anche quelle che scherzosamente direi ai limiti della blasfemia; compresa quella che se uno conosce Tex da soli tre anni questo deve essere stato un periodo ben denso di passi e ripassi e interventi sul Forum. Ma forse c'è uno zero di troppo.

Da qualche parte devo averlo scritto. Ne sono sicuro! Il primo Tex che ho letto è stato "La gola della morte", che numero è? 48 mi sembra, non mi va di cercare. L'ho letto nel volume di quella mega collana della Repubblica e l'Espresso. Poi mi sono concentrato su altre cose, tipo la collana della Gazzetta, quella per i settant'anni. Non compravo il mensile, non compravo proprio nessuna testata oltre al settimanale. Poi uscì il 700 ed iniziai ad acquistare tutto, con vari mesi di distanza. C'è scritto 700, perchè il primo Tex letto effettivamente nel formato classico è il 700. Chiudiamo pure l'off topic e continuiamo a parlare della storia.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, MacParland dice:

Da qualche parte devo averlo scritto. Ne sono sicuro! Il primo Tex che ho letto è stato "La gola della morte", che numero è? 48 mi sembra, non mi va di cercare. L'ho letto nel volume di quella mega collana della Repubblica e l'Espresso. Poi mi sono concentrato su altre cose, tipo la collana della Gazzetta, quella per i settant'anni. Non compravo il mensile, non compravo proprio nessuna testata oltre al settimanale. Poi uscì il 700 ed iniziai ad acquistare tutto, con vari mesi di distanza. C'è scritto 700, perchè il primo Tex letto effettivamente nel formato classico è il 700. Chiudiamo pure l'off topic e continuiamo a parlare della storia.

Il mio è stato un intervento sul filo dell'ironia, ovviamente. Ogni tanto si può svicolare; l'importante è non deragliare; ancora di più averne a vagoni, di autoironia. Buona domenica: su tutte le piste, tranne ovviamente che su quelle del Nord.

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  • Sceriffi
4 ore fa, MacParland dice:

In ordine: I Fox egli Hare sono paragonabili a quei nemici di passaggio che infilavano Bonelli padre e figlio nelle loro storie. Mingo il ribelle, la banda di Kento..... Appaiono e magicamente scompaiono. I Mahaha rappresentano l'unica forse, vera minaccia della spedizione, ma troppo simili a "I Demoni del nord", quasi una copia carbone. Tornuak come l'ho visto ho capito subito che alla fine si sarebbe schierato con Tex. Il solito personaggio che alla fine si redime. L'insolito paesaggio e il clima variabile rappresentavano la vera minaccia, ma nell'ultimo albi Tex diventa un superuomo e abbatte le condizioni. 

 

Appunto. In tutto questo, in effetti i nostri "fanno davvero poco". :laugh:

 

4 ore fa, MacParland dice:

Mica è obbligatorio inserire tutti quei personaggi. Penso che uno sceneggiatore a monte si chieda: "Io metto lui, ma gli dovrò far fare qualcosa!". Visto che qui ci sono quei personaggi, importanti, io mi aspetto che loro facciano il bello ed il cattivo tempo, non li voglio vedere oppressi da altri personaggi. 

 

Serve un gruppo di uomini formidabile per l'impresa che Tex e pards hanno di fronte: affrontare i ghiacci dell'artico, salvare una spedizione perduta, affrontare una terribile tribù di indigeni cannibali... Invece che affidarsi a un gruppo di anonime comparse, qui Borden sceglie di caratterizzare tutti i membri della spedizione, dagli amici storici alle nuove comparse. Nessuno, a parte Tex, è protagonista perché TUTTI, insieme, affrontano l'impresa che hanno davanti. 

E poi figurati, se Borden non avesse messo né Brandon né Gros-Jean sai quanti commenti avremmo letto del tipo: "è una storia nel Grande Nord, come ha osato Boselli non mettere gli amici storici!"

 

4 ore fa, MacParland dice:

Nel senso che nel finale si dissolvono. Chi li ha visti? Stavano tubando pure in quel momento? Ok, che non bisogna dire tutto, ma con tutti i dialoghi che ci sono due parole per dare un finale (positivo o negativo) alla loro storia si potevano pure usare. 

 

Borden, la prossima volta inserisci 10 tavole finali in cui vediamo Dallas e Mike in un ranch in Texas a mungere vacche circondati da una torma di ragazzini. Così la loro storia avrà una degna conclusione.

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<span style="color:red">18 ore fa</span>, pecos dice:

 

E poi figurati, se Borden non avesse messo né Brandon né Gros-Jean sai quanti commenti avremmo letto del tipo: "è una storia nel Grande Nord, come ha osato Boselli non mettere gli amici storici!"

 

 

Infatti! 

ma non era Gros-jean il padrino di Down? doveva esserci lui nella storia. Avremmo avuto dei battibecchi con Carson.

 

Probabilmente Borden ha ritenuto questo sviluppo troppo classico e quindi ha optato per la soluzione adottata .

 

A me la storia è piaciuta e le atmosfere create mi hanno colpito. IL Nord estremo ( LA TUNDRA, IL PACK, ...) non lo avevamo mai visto in Tex

Borden cerca sempre di aggiungere elementi innovativi nelle sue storie : di ambientazione, di sfumature caratteriali dei personaggi, ... (TornuaK, è stato il  personaggio  migliore , per come caratterizzato, meno gli altri)che spesso non soddisfano i "conservatori" ad oltranza , che ritengono efficaci per Tex quelle tre o quattro varianti al Western classico di GLB.

Non considerando che la ripetitività annoia e cadiamo nella banalità delle storie  dell'ultimo periodo di  Nizzi .

 

In merito alla scena finale, ovvero al doppio finale , con l'orso che si "mangia" il morituro Tornuak penso che Borden volesse evidenziare "l'ossessione" dell'inuit per L'orso bianco gigantesco in analogia con la balena bianca  Moby Dick . anche in questo caso , letta in questi termini, la scena  mi è piaciuta molto.  

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