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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Serie a Striscia 37 Silver Star] Il Ponte Minato


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Quando uscì la "Collana Darkwood" pensai: "Mi sono scelto l'eroe sbagliato" e la comprai.

Stessa cosa pensai a quando vidi il disco in vinile di Graziano Romani dedicato a Zagor

e sono ancora in attesa del 33 giri delle canzoni dedicate al ranger.

Ora finalmente avrò le mie strisce di Tex e in più una storia inedita che sembra carina.

Certamente mi dimenticherò di comprare il color storie brevi e probabilmente comprerò ancora il mensile giusto perché passerò in edicola tutti i martedì mattina del prossimo anno e qualche mese...

Dei sei raccoglitori invece non ne sento il bisogno. Molto probabilmente la plastica che useranno col tempo diverrà rigida o peggio ingiallirà e poi con i quaderni ad anelli ho sempre avuto un pessimo rapporto. Le altre anastatiche Audace le tengo dentro le scatole delle scarpe che sono comodissime e robuste.

Erano secoli che non mi veniva più la "scimmia" per Tex (ora credo si chiami Hype)

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44 minutes ago, Dix Leroy said:

Le altre anastatiche Audace le tengo dentro le scatole delle scarpe che sono comodissime e robuste.

Confermo. Specialmente quando hai da conservare diverse centinaia di strisce imbustate una per una, il metodo più economico e pratico e che occupa molto meno posto è la classica scatola da scarpe...  :-)

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Letto la striscia "Il ponte minato".

Ovviamente è presto per dare qualsivoglia giudizio se non parzialissimo, ma per il momento mi sta intrippando...

si va subito al sodo, e sembra il preambolo di una storia tutta azione, come è giusto che sia nel formato a strisciaB)

Inoltre è interessante la presenza del medico con la cura per la difterite, e incuriosisce il ruolo che avrà nel prosieguo...

Torti mi piace sempre più, unisce il suo stile pulito ed essenziale con suggestioni del Ticci maturo, si muove a meraviglia negli scenari western, e si conferma disegnatore adatto a storie veloci e tutta azione...

Bello anche il cliffhanger su cui si chiude, come è giusto che sia nel formato a striscia:DB)

Insomma, ne voglio ancora:lol:

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Buongiorno a tutti!
Ho approcciato con curiosità la striscia inedita: non sono un fan delle storie brevi, almeno per quanto riguarda Tex, quindi parto un po' prevenuto.
Ho tentato un approccio diverso, una lettura più lenta: devo dire che pur nella sua semplicità mi ha intrigato abbastanza e sono curioso di sapere come andrà a finire.
Dato l'esiguo numero di pagine a disposizione, avrei forse ridotto lo "spiegone" iniziale sulla cura per la difterite: immagino sia utile per far capire al lettore che il contenuto della borsa del medico sia davvero importante perchè potrebbe permettere di salvare delle vite. Quella sequenza di dialogo sarebbe potuta essere più asciutta, dando quindi maggior spazio al resto e all'azione, ma è un de gustibus :)

Seconda uscita comprata stamattina... lettura rimandata alla sera
 

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Presa la seconda uscita delle strisce.

Leggerò la serie inedita tutta insieme alla fine, intanto non posso non notare che la copertina della seconda striscia rispolvera una caratteristica che tanto rara non era nelle strisce e raccoltine originali dell'epoca: l'assenza di Tex. Sarà l'unica volta nella serie delle 6 strisce inedite, ma tanto basta.

Aggiungo che in ciascuna striscia inedita mi sarebbe piaciuto vedere stampata la data completa di uscita, come nelle altre strisce, non il generico "SBE 2021".

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  • Sceriffi

Ho finito il secondo albo. Si legge in cinque minuti scarsi, ma la storia mi sta prendendo. I ritmi sono quelli delle strisce, quindi si corre molto, non ci si perde in lungaggini e in discussioni varie, lasciando spazio solo all'azione. Aspetto con trepidazione il prossimo numero. Non capisco come si possa criticare Torti. Ogni tanto esagera con espressioni caricaturali scuola Martin Mystere, ma il suo tratto è perfetto per le storie Western come l'ottima "Il Segreto della Missione Spagnola". La Copertina di Torricelli è gradevole, però con tristezza ho potuto constatare che nella prossima Tex avrà quel volto Ticciano che non ha nelle altre immagini. 

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A proposito di copertine e di "omaggi": Tex nella prima vignetta a pagina 13 de "Il ponte minato" mi ha ricordato, in un decimo di secondo, la copertina di Galep per il numero 250, "Il solitario del West".

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Scusate amici ma vi risulta che i Contenitori non saranno disponibili nei prossimi mesi??? Cioe' che nelle edicola lo si potrà trovare solo in questa settimana e poi si dovranno richiedere online per i prossimi???

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<span style="color:red">20 ore fa</span>, James Kirk dice:

Scusate amici ma vi risulta che i Contenitori non saranno disponibili nei prossimi mesi??? Cioe' che nelle edicola lo si potrà trovare solo in questa settimana e poi si dovranno richiedere online per i prossimi???

Credo che li potrai richiedere in ogni momento al tuo edicolante di fiducia, la SBE però non è stata molto chiara al riguardo. .. 

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Letta anche la seconda striscia : "Morte nell'abisso", e confermo quanto di buono detto sulla prima, e anche di più...

Secca, veloce, avvincente...

Non vedo l'ora esca la prossima, lo "stile striscia" l'hanno azzeccato in pieno.

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Letto "Gli Sciacalli" : si prosegue sempre bene, ritmo veloce, nemici bastardissimi e cliffhanger al punto giusto...

Bravo Burattini, ottimo Torti...le scene in cui Tex e Carson si aggirano dentro la carcassa sventrata e fumante del treno deragliato, sono drammaticamente suggestive...

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Il 30/10/2021 at 15:45, Testa di Vitello dice:

Letto "Gli Sciacalli" : si prosegue sempre bene, ritmo veloce, nemici bastardissimi e cliffhanger al punto giusto...

Concordo, una lettura gradevole.

Continuo però a notare una certa lentezza generale che non posso fare a meno di confrontare con la vivacità delle strisce originali.

Io credo che proprio si sia (ragionevolmente) persa la capacità di sceneggiare per un formato simile. Non basta che la storia sia breve, va anche ritmata nel modo corretto.

Comunque si tratta di un esperimento carino :)

 

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On 11/1/2021 at 11:19 PM, Il Berna said:

Io credo che proprio si sia (ragionevolmente) persa la capacità di sceneggiare per un formato simile. Non basta che la storia sia breve, va anche ritmata nel modo corretto.

 

Concordo.

 

Burattini guadagna molto nel ritmo nel formato a striscia, ma... non si lascia "aiutare" abbastanza. Continua ad allungare il brodo, anche se molto meno che non negli albi da 94 pagine.

 

Già nel formato da 60 strisce era troppo "lungo", ma era comunque sopportabile.

 

Ma non si è davvero adattato alle 32 strisce. Continua a fare scene troppo lunghe, e come conseguenza in una striscia non accadono abbastanza cose, dopo 4 albi non c'è ancora la "ciccia" che c'era in un singolo albo a striscia di GL Bonelli. Troppo brodino annacquato, poca sostanza.

 

Purtroppo, per decenni il metodo operativo della Bonelli ha PREMIATO (non semplicemente "tollerato", no, l'ha proprio premiato) uno stile di scrittura spaventosamente prolisso.  Quando ti pagano a pagina, allungare un idea o un dialogo nel doppio delle pagine ti fa guadagnare il doppio. E "allungando" gli stessi elementi su più pagine non devi nemmeno fare la minima fatica in più, basta standere lo stesso il più possibile, stessa fatica, molto più guadagno.

 

Come conseguenza, temo che la Bonelli da tempo sia diventata la massima "accademia di allungatori del brodino" italiana, e nessuno dei suoi sceneggiatori saprebbe più far stare una storia decente in meno di 90 pagine (la maggior parte non ci riuscirebbe manco in 5000 pagine, ma è un altro discorso)

 

Tanto poi se i lettori si annoiano e smettono, è colpa della crisi e del calo delle vendite... (che è come dire che la colpa del fatto che la macchina si è fermata non è il fatto che hai premuto il freno, ma il fatto che ha perso velocità.

 

(poi vedo i più grandi sceneggiatori di fumetti, e scopro che Alan Moore ha imparato facendo storie di 7 pagine per le riviste e ha sempre detto che gli è servita un sacco come scuola, Robin Wood ha lavorato per anni sulle 10-14 pagine, Carl Barks scriveva soprattutto "ten pagers" che avevano appunto 10 pagine, Caniff lavorava addirittura su una striscia per volta... )

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Letto "Il Porto sul Fiume".

Deludente a sto giro...

Non succede nulla, e non chiude neanche con un vero cliffhanger...

"I due battellieri vuoteranno il sacco ?"

Ma che domanda è...quando mai, Tex e Carson non sono riusciti a far parlare qualcuno ?:rolleyes:

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  • 2 settimane dopo...

Letta la penultima striscia "Un Bottino da Spartire"

Mi stava piacendo, molta azione che compensa le carenze della striscia precedente...

Poi Burattini butta lì una sparatoria in pieno Faraci-style, con Tex che kamikazemente avanza al galoppo verso due avversari che gli sparano contro, riparati dietro a due rocce, sperando nel colpo di culo...che regolarmente arriva, e non viene nemmeno sfiorato da alcun colpo...

Secondo me Boselli dovrebbe tenere un corso intensivo a Burattini, Ruju e qualcun altro, su come si scrivono le sparatorie...che a parer mio sono uno dei maggiori punti dolenti dei "nuovi" scrittori di Tex... 

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Sì, purtroppo anch'io, che pure non leggo Tex da sei anni, ho fatto in tempo a vedere diverse di queste cose. E anche borden talvolta se ne fa scappare qualcuna (ricordo "I trappers di Yellowstone", ad esempio, quando il battello sfonda la porta del fortilizio... Mamma mia. Proprio mal riuscita :D ).

Penso che per i giovani influisca soprattutto un certo cinema tamarro degli ultimi decenni: basti pensare, per contrasto, alla lunghissima sparatoria finale di "Un dollaro d'onore", di fronte alla quale lo spettatore medio degli ultimi quarant'anni probabilmente si addormenterebbe. :D

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Il 16/11/2021 at 16:12, Testa di Vitello dice:

Secondo me Boselli dovrebbe tenere un corso intensivo a Burattini, Ruju e qualcun altro, su come si scrivono le sparatorie...che a parer mio sono uno dei maggiori punti dolenti dei "nuovi" scrittori di Tex... 

 

Concordo.  Se nei dialoghi ancora un po' si salvano, è nelle scene d'azione e quelle dove "in teoria" si dovrebbe temere per la vita dei protagonisti che franano miseramente.

 

E concordo anche che...

 

 

Le "scene tamarre" anni 80 sono figlie dell'incapacità di capire, da parte di nuovi sceneggiatori farciti di strampalate teorie "postmoderne" alla moda, cosa rendeva davvero appassionanti le vecchie scene d'azione.

 

Vedere l'eroe che avanza fra i proiettili facendo battutine stantie (o dicendo qualche "Satanasso" a vanvera) nella testa di questi dovrebbe essere una scena che "gasa" il lettore che sa già che l'eroe si salva e legge per godersi la "trashata".

 

Un vero narratore invece ti fa dimenticare che l'eroe si salva, perchè è appunto bravo. Ma oggi mi sa che se ne arrivasse uno alla Bonelli riderebbero di lui perchè sarebbe poco postmoderno e citazionista...

 

Burattini è uno che le vecchie storie le leggeva e se le godeva, quindi dovrebbe avere una marcia in più rispetto ad altri (e infatti, probabilmente era la scelta giusta, o la meno peggio, per queste strisce) ma ha preso davvero troppe pessime abitudini con gli anni, per me sceneggiava davvero molto meglio all'inizio (magari era anche perché aveva un supervisore sopra, vai a saperlo...). Quest'ultimo albo è tutta una sparatoria, e senza il minimo interesse, la classica sparatoria "moderna" con pagine e pagine di gente che fa "bang bang" mentre il lettore sbadiglia perché non c'è mai un guizzo, un idea, una variazione, solo i soliti "bang bang" fotocopiati.

 

Vie confermato anche il fatto che ormai la prolissità non si può evitare. 6 albi a striscia di 32 pagine sono 64 pagine di un bonellide, e tutti gli sceneggiatori attuali direbbero "come si fa a fare una storia in 64 pagine?" dimenticando che (per non stare a fare paragoni solo con GL Bonelli) Robin Wood ha messo le origini di Dago in 14 pagine, Barks ha raccontato la storia di Scrooge con Glittering Goldie in 32 pagine, il "contratto con Dio" di Will Eisner sta in 59 pagine.

 

Ma a parte questi generico confronti...  basta leggere queste strisce, e vedere quante pagine sono sprecate in prolisse ripetizioni e lungaggini. Così, alla fine, questa storia di 64 pagine pare addirittura "decompressa" e gonfiata.

 

Bah, per fortuna dalla settimasna prossima ci saranno 3 strisce scritte tutte da GL Bonelli...

 

P.S.: i testi del fascicolo allegato davvero diventano più insulsi da una settimana all'altra. Frediani parla di cinema e Bono inizia la biografia di Galep (che sarebbe pure interessante ma che tutti hanno già in diverse versioni con tutte le volte che è stata raccontata). Pare davvero che non vogliano proprio parlare delle strisce....

 

 

 

 

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Contiene SPOILER.

 

Lette tutte insieme le 6 strisce inedite. Storia semplice che non si farà ricordare. Trama classica, la rapina al treno, condita da un paio di varianti per non renderla banale: il sabotaggio al ponte e la medicina anti-difterite da salvaguardare. Nel sabotaggio al ponte Burattini riesce a contenere lo spiegazionismo tipico zagoriano alla sola vignetta in cui un bandito spiega all'altro che basta accendere una carica di dinamite perché le altre esploderanno per effetto conseguente alla prima deflagrazione. La medicina anti-difterite presentata all'inizio della prima striscia crea aspettativa e sembra preludere a uno sviluppo interessante ma per il resto della storia rimane un elemento fine a se stesso (sarei stato curioso di vedere come dei rubagalline sarebbero riusciti a vendere la medicina, come si ripromettono, e a chi...). Veloci bang-bang finali per sbaragliare con facilità gli avversari e chiudere necessariamente la storia nei tempi. Altra "burattinata": nel porto sul fiume ê ancorata la chiatta che ha trasportato il carro con la refurtiva, ma era proprio necessario ricorrere all'impronta dell'anello di ancoraggio per convincere Tex che fosse proprio quella la chiatta da rintracciare? Quante chiatte viaggiavano in quello sputo di posto? Bastava che entrasse (come ha fatto) nel trading post e interrogasse il gestore, spazzolandolo se omertoso (come ha fatto). Un'altra cosa che non mi é piaciuta é la struttura delle strisce a 2 vignette, talvolta 1. Una struttura a 3 vignette avrebbe aumentato del 50% il numero di vignette e, quindi, di scene raccontate, dando maggior corposità ad una storia che altrimenti si legge tutta in pochi minuti. Cosa invece mi é piaciuto? Il ricorso alle didascalie per riassumere un'azione non vista di collegamento tra due sequenze, i disegni chiari e precisi (fin troppo accurati se comparati a quelli delle prime strisce originali), le copertine d'azione. Voto complessivo: 6.

Modificato da PapeSatan
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Concordo con il voto 6, classico da senza infamia e senza lode o, volendo restare in ambiti scolastici ben noti, da "Potrebbero impegnarsi di più". Meglio il disegnatore dello sceneggiatore, che a volte si perde in lungaggini (pericolose in un "corto") e ripetizioni (sparatorie, scazzottate). Insomma, questi sei volumetti accompagnano altre storie; non passeranno alla storia.
In quanto ai testi dei fascicoli di accompagnamento, mi basta un paragone inesorabile: quello con le seconde parti delle introduzioni nella CSAC.

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C'era uno spunto molto buono, il farmaco anti difterite, ma è stato malamente sprecato. Non sappiamo nemmeno se i banditi avessero capito di che cosa si trattasse.

 

Per il resto, la storia è abbastanza banale e si sgonfia parecchio negli ultimi due albi.

 

Buoni i disegni di Torti, che pure era stato destinatario di aspre critiche quando disegno il Color di due estati fa. Invece, a mio giudizio, il suo tratto si può bene adattare al mondo di Tex.

 

In conclusione, esperimento carino, ma non del tutt riuscito.

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Il 17/11/2021 at 05:36, Diablero dice:

Le "scene tamarre" anni 80 sono figlie dell'incapacità di capire, da parte di nuovi sceneggiatori farciti di strampalate teorie "postmoderne" alla moda, cosa rendeva davvero appassionanti le vecchie scene d'azione.

 

Vedere l'eroe che avanza fra i proiettili facendo battutine stantie (o dicendo qualche "Satanasso" a vanvera) nella testa di questi dovrebbe essere una scena che "gasa" il lettore che sa già che l'eroe si salva e legge per godersi la "trashata".

 

Un vero narratore invece ti fa dimenticare che l'eroe si salva, perchè è appunto bravo. Ma oggi mi sa che se ne arrivasse uno alla Bonelli riderebbero di lui perchè sarebbe poco postmoderno e citazionista...

 

Burattini è uno che le vecchie

Da raporesentante della recente generazione ,ti posso dire che hai abbastanza torto.Le scene tamarre,come le chiami tu,nei film,nelle serie o nei fumetti,si fanno perchè piacciono veramente.È solo un problema di sensibilità: ciò che piaceva una volta non piace adesso.È normale.Come dice Virgin,in una sparatoria tipo il finale di" Un dollaro d'onore" mi addormenterei,perchè la mia sensibilità da 19enne apprezza altre cose.

Ma concordo che scene" tamarre"  su Tex è preferibile limitarle,perchè Tex è un fumetto che ha la sua forza nel fatto di non essersi mai modernizzato troppo. 

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Pur non avendo la freschezza e la rapidità delle strisce classiche, i primi 4 numeri di questo esperimento lì avevo abbastanza graditi. Purtroppo mi accodo al gruppo di chi ravvisa un crollo negli ultimi due. Abbiamo due strisce tutte dedicate a una lunga resa dei conti fra i pards e i banditi, a base di sparatorie, agguati,altre sparatorie...

In una storia che voleva essere strutturata a strisce non penso ci si possa concedere il lusso di sprecare un terzo delle pagine totali per un pioggia di piombo finale.

Considerando che un "Tex Willer" in 64 pagine offre molta più sostanza.

L'esperimento secondo me alla fine fallisce e rimane un piccolo gadget che in fondo mi fa rimpiangere le 6 strisce di GLB e Galep che potrei già avere.

Voto 5,5

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