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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 37/40] Il Mio Amico Hutch


MacParland
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2 ore fa, Carlo Monni dice:

Meglio che ti ci abitui perché è un classico che si ripete dall'inizio della serie  e si ripeterà ancora e ancora.

 

"Meglio che ti ci abitui" non è una risposta garbata, anche se molto attuale (mi ha ricordato i recenti "ora ci siamo noi, abituatevi" che ho sentito in diverse conferenze stampa politiche recenti).

 

Prima che tu mi risponda per l'ennesima volta dicendo che la tua risposta non è un giudizio di merito e che io sono permaloso (come accaduto di recente) scrivo in anticipo che qui dalle mie parti "meglio che ti ci abitui" è una risposta con una connotazione negativa ben definita, esattamente come il "problema tuo" che mi hai riservato in un'altra occasione.

Una risposta che implicitamente dice "la tua opinione non conta nulla, le cose stanno così e se non ti vanno bene devi comunque accettarle", cosa che in un forum di opinioni mi sembra perlomeno bizzarra.

 

Per fortuna almeno nel mondo dei fumetti esiste un'alternativa, quella di lasciare gli albi in edicola, alternativa che per il momento non ho intenzione di attuare con la serie Tex Willer (almeno finchè Borden è il curatore/sceneggiatore principale).

 

Comunque, anche se pensavo di aver spiegato la mia opinione nel commento alla storia, proverò comunque a precisare meglio...

 

Prima di tutto non ho bisogno che mi si dica che è un "classico", non interagisco con il western da ieri (o l'avventura, il thriller, lo spy-action, i romanzi storici e/o di guerra, insomma ovunque si spari o ci siano situazioni pericolose per il protagonista).

Sappiamo che praticamente tutto è gia visto o letto, che le situazioni tipiche del western sono una manciata (con le loro declinazioni), che gli ingredienti sono noti e quello che distingue le storie è l'abilità di "cucinarli" in maniera interessante.

 

Prendo ad esempio la successiva storia di Cochise per indicare un caso in cui questo tipo di situazioni sono state gestite in maniera più convincente, con le conseguenze di torture, colpi, ferite rappresentate  più realisticamente sia dal punto di vista grafico che dei loro effetti nel breve periodo, aumentando l'effetto di "difficoltà" che l'eroe si trova a dover superare.

In questa storia (come in altre), a mio sindacabilissimo parere, così non è stato.

 

E non ho nessuna intenzione di abituarmi. :lol:

Modificato da Augustus McCrae
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