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[736/737] Le frecce dei nemici


MacParland
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  • Sceriffi

Le frecce dei nemici - Tex 736

 

La vendetta di Quercia Rossa - Tex 737

 

LE FRECCE DEI NEMICI

PER LA SUA VENDETTA QUERCIA ROSSA USA LE STESSE ARMI DEI SUOI AVVERSARI...

 

Pagine: 112

Uscita: 08/02/2022

Soggetto: Ruju Pasquale

Sceneggiatura: Ruju Pasquale

Disegni: Prisco Giuseppe

Copertina: Villa Claudio

 

Quercia Rossa è arrivato al termine della sua vita... Ma non può lasciarla prima di aver compiuto la sua vendetta contro Chogan, lo sterminatore della sua famiglia... Sulle cui tracce sono anche Tex e Carson...

 

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© Sergio Bonelli Editore

 

 

Modificato da MacParland
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, ymalpas dice:

Prisco stavolta imita il tratto di Mastantuono. Mah...

In effetti se non avessi scritto che l'autore era Prisco, a primo acchito, avrei giurato che si trattasse di Mastantuono. Ci sta un periodo di rodaggio in cui ricercare un'identità stilistica, ma queste "giravolte" sono strane e mostrano un autore non ancora del tutto a suo agio con un personaggio così importante. Sia chiaro, le tavole sono ben realizzate e sotto certi versi, migliorate rispetto alle prime prove, ma a mio avviso, anche un'impronta stilistica personale è importante su una saga come Tex. Auguro a Prisco di trovare presto la sua strada, tecnicamente è un autore molto valido.  

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Il 8/1/2022 at 21:31, Condor senza meta dice:
Il 8/1/2022 at 18:57, ymalpas dice:

Prisco stavolta imita il tratto di Mastantuono. Mah...

In effetti se non avessi scritto che l'autore era Prisco, a primo acchito, avrei giurato che si trattasse di Mastantuono. Ci sta un periodo di rodaggio in cui ricercare un'identità stilistica, ma queste "giravolte" sono strane e mostrano un autore non ancora del tutto a suo agio con un personaggio così importante. Sia chiaro, le tavole sono ben realizzate e sotto certi versi, migliorate rispetto alle prime prove, ma a mio avviso, anche un'impronta stilistica personale è importante su una saga come Tex. Auguro a Prisco di trovare presto la sua strada, tecnicamente è un autore molto valido.  

 

Stesso dicasi per quanto mi riguarda. Premettendo che per giudicare al meglio i disegni dovremo aspettare di vederli su carta tra un mese, così a prima vista anche a me sembra che Prisco abbia scimmiottato un po' troppo lo stile di Mastantuono, "brutto, sporco e cattivo", che probabilmente si rivelerà molto adatto per una storia che, dalle anteprime, si preannuncia piuttosto cruda e drammatica, tuttavia personalmente preferisco di gran lunga i disegni che Prisco ci regalò ne Le schiave del Messico.

 

Quanto a Rauch, ne I forzati di Dryfork era stato autore di una prova nel complesso più che positiva, per cui confido possa almeno confermarsi o addirittura superarsi.

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  • Sceriffi

Scusate, ma il grande Prisco disegna così da sempre. Quel tratto ruvido, sporco che ben si adatta la frontiera. 

Lo Zagor di Prisco: 

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A me sembra lo stesso stile. Piuttosto, noto una pulizia nei volti, più precisi e meno astratti. 

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, MacParland dice:

Scusate, ma il grande Prisco disegna così da sempre. Quel tratto ruvido, sporco che ben si adatta la frontiera...

 ... A me sembra lo stesso stile. Piuttosto, noto una pulizia nei volti, più precisi e meno astratti. 

Sul tratto ruvido sono d'accordo con te, ma aldilà delle sue prove su Zagor che, non essendone un lettore continuo non conoscevo, se confrontiamo queste anteprime con la sua prova d'esordio su Tex, converrai pure tu che l'evoluzione stilistica è molto marcata.

Poco male, dirai, visto che è sacrosanto che un artista cerchi continuamente una sua strada, ma personalmente in queste vignette vedo troppe analogie con lo stile di Mastantuono. Prisco, così come Bruzzo, li reputo due artisti che faticano a trovare una propria dimensione grafica su Tex e questo mi impedisce di distinguerli a primo colpo d'occhio. Cosa che non capita con altri autori, che posseggono un tratto personale e identificabile. 

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  • 4 settimane dopo...

Ho appena finito il primo albo.

Di primo acchito, l'elemento migliore mi è sembrato l'espediente ideato per giustificare il titolo, di per sé poco entusiasmante. Buono anche il finale di albo, sebbene nulla di inedito. Per il resto l'impressione è quella della tipica storia di transizione tra due più impegnate. Migliorabili alcuni disegni. 

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Dopo la lettura del primo albo, anche io mi accingo a svolgere considerazioni non molto dissimili da quelle di @Innocente: anche io ho avvertito la sensazione di aver letto la prima parte di una storia di transizione, ma probabilmente trattasi solamente di un condizionamento dato dalla precedente epica storia nel Grande Nord e dalla doppia con Mefisto e Yama che seguirà questa, e promette di essere ancor più epica.

 

Che la mia sensazione sia fondata o meno, e come ripeto probabilmente non lo è, non cambia comunque un giudizio nel complesso positivo dopo la lettura del primo albo. Le vicende sin qui narrate da Ruju, il quale ci ha regalato un albo dal contenuto insolitamente "introduttivo", ben si intonano con la scelta del titolo e, soprattutto, con la personalità di Quercia Rossa, spalla d'eccezione per Tex e Carson.

 

Anche i disegni di Prisco, che nelle anteprime non mi erano sembrati un granché, su carta non mi sono sembrati così male, nonostante il tratto mi sia parso un po' discontinuo tra pagina e pagina. In ogni caso, continuo a preferire di gran lunga la sua precedente performance ne Le schiave del Messico.

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Mi pare, a naso, una storia interessante. Mi lascia perplesso (pignolo :D) solo il titolo, assai poco evocativo e, per certi versi incomprensibile. Capisco che dopo migliaia di albi sia arduo trovare un  titolo, ma questo mi suona strano. A meno che non scimmiotti qualche frase letteraria famosa... ma io in questo campo ( e non solo in questo) sono assai ignorante...

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@Angelo1961Forse il titolo non è molto evocativo, ma direi che è più che comprensibile! Prima di giudicarlo ti consiglio di leggere l'albo!

 

Per quanto mi riguarda sono soddisfatto di questo primo albo, è chiaramente una formula che abbiamo già visto (e dopo tutti questi numeri ci sta :D) ma il modo in cui è presentata non mi da quella sensazione di noia e ripetitività che altre volte ho avvertito, merito anche del personaggio di Quercia Rossa e della sua peculiare caratteristica di recuperare e riutillizzare "le frecce dei nemici" contro di loro; direi che ha abbastanza carisma per fare da pard a Tex e Carson in questa storia.

 

Disegni buoni, anche se in certi casi forse un pò confusi. In alcune vignette Tex mi sembra troppo giovane, come nella prima vignetta di p. 104

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<span style="color:red">33 minuti fa</span>, Garet dice:

@Angelo1961Forse il titolo non è molto evocativo, ma direi che è più che comprensibile! Prima di giudicarlo ti consiglio di leggere l'albo!

 

Leggendo l'albo la funzionalità del titolo è impossibile da non cogliere ;)...

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Non male, complessivamente, questo primo albo, senonché, in fase di revisione, è sfuggito a pagina 106 un refuso, dove i Kiowa, nelle parole di Quercia Rossa, diventano Comanche... in questo caso  viene da domandarsi se qualcuno rilegge a fondo i testi.

Buoni i disegni di Prisco, anche se Tex, specie in certe vignette, oltre ad apparire troppo giovane, ha una curiosa somiglianza con Paul Newman.

Modificato da Jim Brandon
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Storia scorrevole "on the road", bel soggetto e personaggi originali.

Quercia Rossa ben caratterizzato ed interessante , come tanti altri, del resto, tratteggiati in questi anni da Ruju. 

In un primo momento Tex capisce subito che è stato Quercia Rossa a salvarsi e mi sono chiesto: vabbè come avrà fatto a capirlo ? sembrava un pochino esagerata la sua intuizione.

Successivamente Ruju ci spiega che è una modalità propria di Quercia rossa riutilizzare le frecce dei nemici per la sua vendetta e mi ha rinfrancato e rappresenta anche lo spunto per il titolo. Più mono-tono appare il cattivo di turno, seppur subito giustificato dal soggettista per essere stato "bullizzato" da ragazzo. . 

Prisco, non mi dispiace, equilibrato nella composizione e nervoso nel tratto, tuttavia sul volto di Tex è ancora troppo ondivago e sembra ancora alla ricerca del "suo" TEX.

In definitiva prima parte ampiamente al disopra della sufficienza.

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Trama con elementi già visti, rivisti e stravisti.

Nulla di sbagliato, ma molto ripetitivo e rassicurante per tutti quelli che hanno schifato "pistolero vudu".

A meno di particolari colpi di scena nella seconda parte, sarà un episodio da sufficienza che si dimenticherà abbastanza velocemente.

 

I disegni di Prisco mi sono sempre piaciuti poco (anche su Zagor).

Mi ha sempre dato l'impressione che i suoi personaggi siano "più giovani" rispetto a come li disegnano gli altri.

In particolare il volto di Tex mi sembra poco particolareggiato: non due puntini al posto degli occhi e una riga al posto della bocca, ma in alcune tavole nemmeno tanto di più.

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Albo insolitamente gradevole, per essere di Ruju. Tutto molto tradizionale ma scorre via che è un piacere. L'unico passaggio che mi ha fatto storcere il naso è il flashback in cui vediamo Chogan bambino bullizzato dagli altri ragazzini della tribè, che come motivazione non è il massimo dell'originalità.

Buon lavoro anche per quanto riguarda Prisco, e devo dire che le similitudini con Mastantuono non le ho proprio notate.

 

Vediamo come si chiude la vicenda nel prossimo albo.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, MarrFarr dice:

L'unico passaggio che mi ha fatto storcere il naso è il flashback in cui vediamo Chogan bambino bullizzato dagli altri ragazzini della tribè, che come motivazione non è il massimo dell'originalità.

 

Non sarà il massimo dell'originalità come tu dici, ma in fondo sono tanti gli psicopatici ed anche i serial killer, nella vita reale, l'origine della cui follia è stata individuata o almeno attribuita a bullismo e maltrattamenti vari subìti in età fanciullesca. Del resto, a pensarci bene, il male ha origini banali.

 

Per quanto mi riguarda, invece, sono rimasto un po' perplesso dall'inimicizia che, nell'albo, sussiste tra Comanche e Kiowa, che invece in altre storie - mi viene in mente, ad esempio, La grande invasione - vengono indicate come tribù sorelle, o almeno affini per costumi e tradizioni. Poi, le tribù Comanche erano più di una, per cui può anche darsi che alcune di esse fossero invece in cattivi rapporti con i Kiowa...

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  • Collaboratori

Piccola caccia al refuso. Nel flashback che inizia a pag. 90 Tex è inseguito dai Kiowas e si ripara tra le rocce. A pag. 98 sopraggiunge Quercia Rossa con i suoi comanches e mette in fuga gli ultimi kiowas ma... a pag. 106 i fuggitivi vengono chiamati comanche (prima striscia) mentre erano "cani kiowas" solo poche pagine prima. Ahi ahi ahi...

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Il 8/2/2022 at 19:44, Jim Brandon dice:

Non male, complessivamente, questo primo albo, senonché, in fase di revisione, è sfuggito a pagina 106 un refuso, dove i Kiowa, nelle parole di Quercia Rossa, diventano Comanche... in questo caso  viene da domandarsi se qualcuno rilegge a fondo i testi.

Lo avevo notato anche io: era un refuso facilmente evitabile, ponendo la dovuta attenzione nella revisione del testo.

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1 ora fa, Jim Brandon dice:

Lo avevo notato anche io: era un refuso facilmente evitabile, ponendo la dovuta attenzione nella revisione del testo.

Se non devi seguire tremila cose e per giunta ti fanno fretta perché siamo in ritardo e mezzo ufficio è in quarantena per il Covid..

 

Non è una scusa ,s'intende...  Gli errori trovati ogni mese sono centinaia, non avete idea poi, in questa storia..., logico che uno scappi... Anche sui Meridiani Mondadori. Di più!:rolleyes::D

 

Sono intervenuto, perché pensare che non leggiamo  i testi!!  Mii!! Non facciamo altro, mi viene persino la nausea-

 

Sulle ciano di Dampyr di oggi, il mio simpatico collega letterista aveva scritto Disegni di DOTTI. Peccato che fosse LOZZI. E via andare!

 

 

 

 

 

Modificato da borden
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

Se non devi seguire tremila cose e per giunta ti fanno fretta perché siamo in ritardo e mezzo ufficio è in quarantena per il Covid..

 

Non è una scusa ,s'intende...  Gli errori trovati ogni mese sono centinaia, non avete idea poi, in questa storia..., logico che uno scappi... Anche sui Meridiani Mondadori. Di più!:rolleyes::D

 

Sono intervenuto, perché pensare che non leggiamo  i testi!!  Mii!! Non facciamo altro, mi viene persino la nausea-

 

Sulle ciano di Dampyr di oggi, il mio simpatico collega letterista aveva scritto Disegni di DOTTI. Peccato che fosse LOZZI. E via andare!

 

 

 

 

 

Sono certo che i testi vengano riletti, dicevo che in questo caso c'è stata  un po' di disattenzione, per cui il refuso è non è stato rilevato.

D'altra parte, quando si lavora, specie con ritmi e tempi "convulsi ", è normale che qualcosa possa ogni tanto sfuggire.  Sicuramente, la sfortuna è che,  rispetto ad altri lavori, nel vostro ogni minimo errore viene stampato in decine di migliaia di copie, per essere subito rilevato dal lettore pignolo di turno (come me):  in questo, davvero, non vi invidio. 😁

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Il mio giudizio su questo primo albo è negativo, per quanto riconosca che sia superiore (e non di poco) alla storia che l'ha preceduto.
Di fatto, gli errori di Ruju sono sempre quelli: 

Spoiler

- Tex e Kit Carson non sono protagonisti della vicenda, anzi: tocca loro inseguire tutto il tempo. Le vicende si svolgono altrove e vedono al centro gli altri personaggi narrati, da Lono a Quercia Rossa passando ovviamente per Chogan. Non è così che deve funzionare. Questo è un grave errore anche boselliano, come ho sottolineato nei mesi scorsi.

- Abuso di personaggi cupi e drammatici. La storia lo giustifica, non dico di no, ma ormai è divenuto un marchio di fabbrica. Rivoglio il Tex scanzonato di GLB e non quello per forza musone degli ultimi decenni...

- Troppi flash back. E hanno stufato. Faccio notare come tutta la pappardella riguardante il momento in cui Tex e Quercia Rossa si sono conosciuti si sarebbe potuto saltare a piedi pari e sia lì giusto per dare il senso di passaggio del tempo che serve al nostro magnifico duo per raggiungere Quercia Rossa un attimo dopo che costui ha torturato un nemico, scena perfettamente sensata di per sé, ma che Tex e Carson avrebbero impedito se fossero arrivati prima. Cosa che avrebbe potuto generare magari, non so, come alternativa, una bella scazzottata con Tex che estirpa dalla bocca dell'indiano le informazioni che sa. Alla fine, ne ha fatti parlare più lui usando le mani di tutti gli indiani d'America messi insieme! :D E avremmo avuto un Tex un minimo al centro della narrazione, per lo meno. Mi si potrebbe dire che tale flash back sia però necessario per giustificare il titolo, ma in quel caso replicherei che il tutto potrebbe esser aggirato con una semplicissima frase, ossia Tex che, riferendosi alle frecce riutilizzate contro chi le aveva scagliate, dica: "Gliel'ho già visto fare" (e qualcosa del genere è appunto ciò che capita e che di per sé è pienamente sufficiente, per me). E basta: GLB non sentiva il bisogno di spiegare tutto e il fatto che il lettore si debba mordere il labbro pensando "accidenti, quest'aneddoto lo vorrei proprio sapere" è qualcosa di positivo... la curiosità non va per forza soddisfatta, anzi.


Al netto di tutto questo, l'albo presenta però dei meriti che è giusto sottolineare:
 

Spoiler

1) Non affoga in un'insalata mista di personaggi, con l'esigenza tutta boselliana (molto apprezzata da tanti, qui, e lo rispetto, ma non dal sottoscritto) di riempire le pagine del mensile con una serie di carneadi assolutamente dimenticabili e di storie individuali incredibilmente soporifere. Le due riportate in quest'albo, infatti, sono più che sufficienti (e irritanti).

2) I dialoghi sono più asciutti. Questo fa parte dello stile di Ruju, autore più concreto del grande Boselli, purtroppo giunto a parer mio al pieno inverno della propria ispirazione. Mentre il curatore riempie le proprie recenti storie di balloon spiegazionisti, nozionistici, nerd-oriented e, in fin dei conti (a mio giudizio individuale) estremamente noiosi perché frenano il ritmo, Pasquale Ruju punta all'opposto, ossia ad una certa scarna essenzialità che non mi dispiace quando è supportata da un buon bilanciamento d'azione, che qui sussiste. Sarebbe nel giusto chi osservasse che il Tex del creatore sia stato tutto fuorché silenzioso e monosillabico, ma la mole di certi dialoghi era in quei casi una pura festa: infinitamente brillanti, ove nel Tex attuale sono spesso uno specchio che riflette e mette in mostra la cultura di chi l'ha scritto.

Essendo agli inizi della mia frequentazione di questi lidi, non vorrei apparir scortese: conosco la netiquette e ho letto le regole del forum. Non è mia intenzione criticare ingiustificatamente il lavoro di professionisti che lavorano sulla testata da anni o addirittura da decenni, ma spero mi sia concesso esprimere sconforto ed un fondo di amarezza per quanto si discosti questo personaggio da quello che amo senza che ciò intenda ledere il diritto pieno di ciascuno di voi di pensarla diversamente.
Fossimo ora in un pub, offrirei da bere! ;)
Buona serata!

 

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