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TWF - Tex Willer Forum

[736/737] Le frecce dei nemici


MacParland
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Messaggi consigliati/raccomandati

55 minuti fa, virgin dice:

Be', nel Texone di Kubert i cespugli c'erano eccome.

Hai ragione. Sono andato a rivedermi la scena. È comunque una scena rappresentata male e poco credibile, anche perché Tex è gettato a testa in giù e a peso morto, con due cespugli che al massimo possono fagli  il solletico e il salto  a vedere le dimensioni di Tex sembra  di 30 - 40 metri. Molto più credibile la caduta di Chogan.🙋‍♂️

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

Per l'amor di Dio, non paragonarmi i poteri della strega Voodoo, davvero fuori contesto per una storia di Tex, ( Mefisto è un caso a parte) con la scena di Chogan, che io ritengo invece molto più credibile e che può succedere benissimo anche nella realtà.

Possiamo pure non paragonarle, ma è innegabile che la tendenza di Ruju è quella di "forzare" un po' il gioco con i suoi personaggi per bucare la pagina e spesso l'esito risulta artefatto. Che poi credo fosse proprio questo il pensiero di Ymalpas.

Se ci fai caso un po' sopra le righe fu pure il salvataggio del guerriero immortale (la scena che passa indenne in un uragano di piombo poi, proprio non mi va giù) o lo stesso Wolfman che da solo tiene in scacco un'intera città per poi fare una fine barbina.

Ruju è un autore preparato e la media accettabile la mantiene quasi sempre (a differenza di Faraci che si smarrì per strada), però comincio a temere che il salto di qualità  per fornirci un "capolavoro" su Tex possa pure non esserci. 

Spero, tuttavia, vivamente di sbagliarmi e di essere smentito.    

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Sono d'accordo. La scena del guerriero immortale non è andata giù neanche a mè, e purtroppo anche in molte altre sue storie ci sono delle situazioni che faccio fatica a digerire, come ad esempio nella storia del lago salato dove fa fare ai nemici cose senza senso, o nella storia di makua dove casualmente tex e carson si trovano proprio  sulla stessa strada. In questa storia  ad esempio non mi è piaciuto l'accerchiamento  a carson, che sembra voluto proprio da tex e carson, ma che avrebbe potuto costargli  la pelle, e che Tex capisca subito che il superstite del villaggio è quercia rossa, che poteva benissimo essere stato seppellito insieme agli altri indiani, e non mi sembra abbiano controllato.🙋‍♂️

 

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SPOILER

 

SPOILER

 

SPOILER

 

SPOILER

 

SPOILER

 

Un vecchio guerriero svuotato dalla perdita della moglie... i figli che non riescono a colmare la perdita e a lenire la disperazione del loro genitore... la scelta di morire su di un dirupo, circondato dalle montagne su cui è cresciuto, con solo un'aquila ad accompagnarlo nella sua ultima attesa. Sarà commozione facile, poesia a buon mercato, ma a costo di apparire un ingenuotto - e forse lo sono - a me tutta la sequenza iniziale è piaciuta molto. Poi il fumo, laggiù, dalla parte del villaggio, e poi tutto lo sfacelo, e il corpo di Dena riverso lì: il vecchio combattente sente risorgere in sé il furore, dalla disperazione stavolta attinge rabbia cieca e parte per una missione suicida, con un nuovo scopo nella vita.

 

Dall'altra parte, Chogan, un colosso che fa paura solo a guardarlo. Un mostro di crudeltà, che rapisce bambini per farne il proprio esercito personale, per un desiderio di riscatto scaturito da un'infanzia difficile. 

 

Chogan non è un personaggio originale, ed inoltre è poco credibile che Quercia Rossa prenda con sé tutte le frecce e che Tex da questo indovini l'identità dell'indiano superstite. Ma entrambe le cose non hanno pregiudicato il mio piacere nel leggere la storia, che appassiona proprio per questi due personaggi, il cattivo spietato e l'anziano che torna in pista. Un deja vu scritto bene, e ottimamente supportato da disegni che mi sono piaciuti moltissimo, soprattutto nella resa dei volti disperati, prima degli indiani attaccati e poi dello straziato Quercia Rossa. 

 

Tra il romanzo tra i ghiacci e la saga/epopea di Mefisto, ci voleva una storia di "alleggerimento", che però non significa leggera. È una storia scritta bene, che riesce ad appassionare.

Modificato da Leo
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A chi fa il paragone con la caduta di Mefisto, vorrei ricordare che Mefisto non si rialzò tranquillamente a camminare. Mefisto si fratturò le ossa, e rimase in fin di vita. Sarebbe morto se non fosse passato di là UN MAGO PIÙ POTENTE DI LUI a salvarlo, probabilmente con l'aiuto di arti e pozioni magiche.

 

Quindi come paragone valido con una scena dove uno si rialza senza un graffio, ci sta come i cavoli a merenda.

 

La caduta da quell'altezza senza il minimo danno a me pare inverosimile (ci sono casi di persone sopravvissute a cadute da grandi altezze, ma c'erano spiegazioni tipo appigli, il terreno, etc. e/o qualche conseguenza. Qui il ragazzo non solo si salva - cosa fino a qui pure plausibile - ma lo fa senza essersi nemmeno sbucciato le ginocchia), ma non so fino a che punto la responsabilità sia di Ruiju, i dialoghi non dicono mai quanto è alta la rupe, e c'è una sola vignetta che la mostra, dal basso in prospettiva.  Bisognerebbe sapere cosa aveva scritto Ruju in sceneggiatura...

 

Ricordo (anche se non mi ricordo dove l'ho letto quindi potrei ricordare male) che anche Nizzi disse, riguardo alla famigerata caduta di Tex nel Texone di Kubert, che sembrava inverosimile per come l'aveva disegnata Kubert, e nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere più realistica...

 

Parlandone dal punto di vista del senso nella narrazione, bisognerebbe sapere se e come Ruju riutilizzerà quella scena. Se rimane così, magari nelle intenzioni voleva mostrare quanto era coraggioso il cattivo, ma finisce invece per mostrare solo che ha più *ulo che anima, tipo Gastone. (se voleva mostrare quanto era bullizzato, avrebbe funzionato di più mostrando che si era fatto male...)

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Leo dice:

SPOILER

 

SPOILER

 

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SPOILER

 

SPOILER

 

Un vecchio guerriero svuotato dalla perdita della moglie... i figli che non riescono a colmare la perdita e a lenire la disperazione del loro genitore... la scelta di morire su di un dirupo, circondato dalle montagne su cui è cresciuto, con solo un'aquila ad accompagnarlo nella sua ultima attesa. Sarà commozione facile, poesia a buon mercato, ma a costo di apparire un ingenuotto - e forse lo sono - a me tutta la sequenza iniziale è piaciuta molto. Poi il fumo, laggiù, dalla parte del villaggio, e poi tutto lo sfacelo, e il corpo di Dena riverso lì: il vecchio combattente sente risorgere in sé il furore, dalla disperazione stavolta attinge rabbia cieca e parte per una missione suicida, con un nuovo scopo nella vita.

 

Dall'altra parte, Chogan, un colosso che fa paura solo a guardarlo. Un mostro di crudeltà, che rapisce bambini per farne il proprio esercito personale, per un desiderio di riscatto scaturito da un'infanzia difficile. 

 

Chogan non è un personaggio originale, ed inoltre è poco credibile che Quercia Rossa prenda con sé tutte le frecce e che Tex da questo indovini l'identità dell'indiano superstite. Ma entrambe le cose non hanno pregiudicato il mio piacere nel leggere la storia, che appassiona proprio per questi due personaggi, il cattivo spietato e l'anziano che torna in pista. Un deja vu scritto bene, e ottimamente supportato da disegni che mi sono piaciuti moltissimo, soprattutto nella resa dei volti disperati, prima degli indiani attaccati e poi dello straziato Quercia Rossa. 

 

Tra il romanzo tra i ghiacci e la saga/epopea di Mefisto, ci voleva una storia di "alleggerimento", che però non significa leggera. È una storia scritta bene, che riesce ad appassionare.

La storia sta comunque  piacendo anche a mè. Ie idee  di Ruju per i soggetti, di solito per mè, sono sempre molto buoni. I disegni di Prisco sono quelli che piacciono a mè, cioè molto sporchi e molto western. Assomigliano molto ai disegni di De la Fuente e Sommer, sopratutto per quanto riguarda l'ambientazione.🙋‍♂️

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Leo dice:

 Sarà commozione facile, poesia a buon mercato, ma a costo di apparire un ingenuotto - e forse lo sono - a me tutta la sequenza iniziale è piaciuta molto. 

 

Chogan non è un personaggio originale, ed inoltre è poco credibile che Quercia Rossa prenda con sé tutte le frecce 

Ma entrambe le cose non hanno pregiudicato il mio piacere nel leggere la storia, che appassiona proprio per questi due personaggi, il cattivo spietato e l'anziano che torna in pista. 

 

Tra il romanzo tra i ghiacci e la saga/epopea di Mefisto, ci voleva una storia di "alleggerimento", che però non significa leggera. È una storia scritta bene, che riesce ad appassionare.

Hai espresso benissimo quello che è anche il mio pensiero. 

 

Poi se a qualcuno interessa misurare i centimetri oltre i quali un saltatore si spiaccica oppure chiedersi se il villain di turno possa per caso assomigliare a qualche altro già visto nei 700 e passa albi... faccia pure:D

  • Confuso (0) 1
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Lascio perdere la filosofia e mi attengo a quello che ho tra le mani: un fumetto. 

La storia fin qui mi soddisfa pienamente. Bello il personaggio di Quercia Rossa. 

Per quanto riguarda i disegni, non conoscevo Prisco. Mi è piaciuto molto. Veramente bravo. Un giusto equilibrio tra personalità, riferimenti classici, polvere, sporco ma allo stesso tempo pulito senza brutte leziosità. Secondo me, perfetto per il western e per Tex

Aspetto la prossima uscita. 

  • Confuso (0) 1
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On 2/14/2022 at 2:29 PM, juanraza85 said:

 

Anche Mefisto cadde per più di dieci metri, per di più con in corpo un proiettile di fucile sparatogli da Tiger Jack, eppure sopravvisse. Nel mondo del fumetto mi si insegna possa succedere questo ed altro.

 

Non mi sembra pero' che Tiger l'avesse colpito. O mi ricordo male?

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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, Otami dice:
Il 14/2/2022 at 14:29, juanraza85 dice:

 

Anche Mefisto cadde per più di dieci metri, per di più con in corpo un proiettile di fucile sparatogli da Tiger Jack, eppure sopravvisse. Nel mondo del fumetto mi si insegna possa succedere questo ed altro.

 

Non mi sembra pero' che Tiger l'avesse colpito. O mi ricordo male?

 

La storia l'ho riletta pochi giorni addietro e Mefisto viene colpito, anche se probabilmente non in pieno, o comunque non in maniera grave. Il grosso glielo procura la caduta, costringendolo ad anni di riabilitazione (parole e musica di Mefisto nell'avventura successiva).

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Bel primo albo...con alcune belle finezze. Tanto Quercia Rossa che Chogan sono personaggi affascinanti e ben delineati. L'inizio con Quercia Rossa sull'altura a lasciarsi morire, richiamato alla vita dalla strage al suo villaggio, è potentemente crepuscolare. Mi è molto piaciuto il discorso con cui Tex convince il ragazzino a non seguirli sul sentiero della vendetta, fatto in modo da dare lui nuove motivazioni e farlo sentire importante...E, specularmente, quello di Chogan ai ragazzini rapiti, finalizzato a farli sentire parte di una nuova famiglia...coerentemente con la psiche di un personaggio reietto e "sradicato" quale lui è, mosso dall'utopia tragica e sanguinaria di fondare e crescere un "suo" popolo.

La famigerata scena del salto dalla rupe non l'ho trovata per nulla scandalosa : a occhio saranno 4-5 metri, e un ragazzino un salto così può portarlo a termine senza eccessivi danni...dipende da come salta, e dalla fortuna.

Mi sono inoltre piaciuti molto i disegni di Prisco, con un tratto che mi è parso una sorta di sintesi tra Brindisi e Milazzo, con una spruzzata del Ticci ultima maniera.

Quindi : bene fin qui...per il momento non mi sbilancio, e spero che nel prossimo, alla resa dei conti tra i Pards e la banda di Chogan, Ruju sia riuscito stavolta a non infilarci qualcuna delle tamarrate che purtroppo piazza spesso ultimamente.;)

 

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Quando ho visto apparire all'improvviso Tex nella prateria mi sono detto: cosa ne dirà ora @Diablero?

Forse è segno che inizio a leggere con troppa serietà le avventure di Tex, che invece, a mio giudizio, vanno viste un po' più con gli occhi increduli (e creduloni) di un bambino.

 

A me l'avventura sta piacendo. L'avvio è poetico, Chogan si è visto attribuito uno spessore grazie proprio al flash back che alcuni hanno contestato. E se poi è vero che si tratta dell'ennesimo cattivo con un passato difficile, in oltre 700 numeri di saga non mancano i cattivi di cui non sappiamo nulla. La longevità di Tex rende in qualche modo inevitabili le ripetizioni degli spunti.

 

Pur inseguendo, non mi pare che Tex e Carson abbiano un luogo marginale nello svolgimento della storia.

Sui rimpianti di qualcuno per il Tex di G.L. Bonelli, poi, dico che quel Tex è stato sepolto insieme a suo Padre. E' inevitabile, infatti, che ogni autore veda il personaggio e elabori le storie secondo la propria prospettiva. La cosa importante è che venga rispettata la personalità del personaggio e ci si mantenga entro il canone.

D'altra parte, il magnifico Tex di Bonelli si può ancora leggere con facilità, ed anzi la ristampa anastatica delle strisce ci dà la formidabile opportunità di gustarlo esattamente così come lo aveva pensato il suo Autore.

Modificato da F80T
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5 hours ago, F80T said:

Quando ho visto apparire all'improvviso Tex nella prateria mi sono detto: cosa ne dirà ora @Diablero?

Più che altro mi chiedo perchè non l'ha notato più gente...

 

Non è un "semplice" caso di "personaggio che appare all'improvviso nascosto al lettore perchè era dietro la telecamera ma gli altri avrebbero dovuto vederlo da un chilometro". Quelli ormai, con il degrado del livello delle sceneggiature attuale, con gli sceneggiatori di fumetti convinti di fare film (e quindi incapace di fare fumetti) sono ad un soldo la dozzina.

 

No, qui la presenza di Tex contraddice totalmente quello che dice subito dopo Carson. NELLA STESSA PAGINA.

 

Davvero, non notare una corbelleria simile non è nemmeno a livello di "leggere con il cervello spento", siamo a "guardo solo le figure"...

 

Eppure, incredibilmente, pare che oggi sia considerato dovere di un "buon lettore" non solo spegnere il cervello, ma pure non leggere quello che dicono i personaggi. E se LI LEGGI DAVVERO i fumetti, cioè leggi i ballon, è colpa tua che uno che sta a guardare i fumetti con la lente (capisco che con l'età cala la vista e molti lettori sono anziani, ma garantisco che i balloon su Tex si leggono anche senza usare la lente...)

 

Mi pare un po' troppo facile così. Se l'andazzo è questo, anche mia nonna potrebbe sceneggiare fumetti. E se un lettore si accorge delle magagne, è colpa del lettore, ovvio, che "non ha fantasia" (come se la fantasia e avere il dono della vista fossero cose antitetiche)

  • +1 2
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Si, anche a me ha lasciato un po' perplesso la scena...inoltre c'è anche una piccola "inesattezza" : Tex e Carson si trovano a fronteggiare un gruppetto costituito da Awan e altri 4 Comanche...3 vengono abbattuti a fucilate, uno tramortito col calcio del fucile, e Awan tirato giù dal cavallo in corsa, a opera da Tex. Nella scena successiva i Pards tengono il solo Awan come prigioniero, dicendo che lui è l'unico ad essersi salvato. Che fine ha fatto quello colpito dal calcio del fucile di Carson ? Giace tramortito nella prateria dimenticato da tutti ? Risvegliatosi, è scappato alla chetichella ? Il colpo di Carson è stato così forte da ucciderlo ? Boh, non ci viene spiegato...

Comunque qui secondo me siamo "al limite" ma ancora non oltre...personalmente ci passo sopra, e considero-fin qui- gli elementi positivi della storia, sorpassare di gran lunga quelli negativi...

Piuttosto temo, nel secondo albo, il momento in cui i soli Tex, Carson, e Quercia Rossa si troveranno a fronteggiare Chogan e la sua nutrita banda...li temo che Ruju avrà modo di sbizzarrirsi...

...che poi, a dirla tutta, riguardando la scena, Tex quando si palesa si trova su una collina rialzata, rispetto al piano in cui si trovano gli altri...

Potrebbe avere seguito Carson e Awan a debita distanza, e su una traiettoria parallela di alcuni metri rispetto a quella da loro seguita, per poi essersi tenuto al nascosto di alcune collinette, come quella da cui poi arriva "plausibilmente" non visto...

Ripeto : scena al limite-a partire dal piano kamikaze di usare Carson come esca- ma nulla per cui gridare all'eresia secondo me...

E meno peggio di altre cose viste ultimamente, tipo : ferite che scompaiono la vignetta dopo, Tex usato come sacco da boxe da 5-6 energumeni contemporaneamente che si rialza fresco come un bocciolo, etc.

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Di certo un lettore comune, che si approccia al fumetto per passare un'ora di svago e staccare dai pensieri quotidiani, non si ferma a sottilizzare e vivisezionare una storia passaggio per passaggio, e ci sta, ci mancherebbe. Ognuno fruisce del prodotto come meglio crede.

 

In par modo però, ci sono pure quelle tipologie di lettori, che dopo decenni di passione, hanno maturato un'occhio critico che li induce a stare attenti anche a quei particolari che sfuggono ai più e, a mio avviso, non vanno stigmatizzati o additati di pignoleria.

 

In effetti l'osservazione evidenziata da Diablero è valida e condivisibile: la scena, per quanto ad effetto, è forzata. Per non essere notato Tex deve aver volato o bevuto la porzione d'invisibilità del professor Verybad di zagoriana memoria :D

 

Leggere gli interventi e le recensioni di altri utenti è interessante pure per questo; non è stato stavolta il caso, visto che la forzatura mi era arrivata all'occhio, ma spesso alcuni commenti mi hanno fatto notare passaggi che mi erano sfuggiti durante la lettura e ciò arricchisce il bagaglio di lettore. :)

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Nelle poche righe di riassunto di pagina 5 del numero in edicola a marzo compare per due volte il nome Freccia Rossa anziché Quercia Rossa. Vediamo se alla Bonelli fanno ancora in tempo a rimediare al doppio errore.

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  • 2 settimane dopo...
  • Collaboratori

Mi sono trovato in un'edicola e mi sono subito fiondato sul nuovo Tex, tanta era la voglia di andare a vedere come finiva la storia di Ruju e Prisco 😂 Buon antipasto per quello più succulento che ci aspetta il mese prossimo. La prima vignetta mi ha quasi ricordato Fusco, alla redazione date tutti gli albi del Maestro a Prisco, che inizi a copiare dai grandi e troverà in me un lettore soddisfatto, per ora no, non ci siamo! La storia prosegue sulla falsariga dell'albo precedente, niente di memorabile da ricordare, a parte un fastidioso piccolo giuda le cui intenzioni sono subito note (non vi spoilero niente, sarebbe troppo accanirsi da parte mia su questa storiella), a parte la minaccia, seria, di Ruju posta nell'ultima pagina e che, mi auguro, non si realizzi mai anche se tanti indizi mi inducono a stare in guardia sull'evenienza.

 

Il 24/2/2022 at 09:20, San Antonio Spurs dice:

Nelle poche righe di riassunto di pagina 5 del numero in edicola a marzo compare per due volte il nome Freccia Rossa anziché Quercia Rossa. Vediamo se alla Bonelli fanno ancora in tempo a rimediare al doppio errore.

 

Correzioni fatte!

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A margine della fresca lettura della seconda ed ultima parte, ritengo che nel complesso Ruju abbia svolto un buon lavoro, coadiuvato da una prova ai disegni di Prisco che, partito un po' traballante nel primo albo, si è tutto sommato ripreso in questo secondo, anche se sarebbe bene accetto un tratto più "personale", ossia che tenti meno di imitare lo stile di altri disegnatori. In definitiva, pur non toccando vette di eccellenza, mi sento di affermare che l'autore sardo è a mio avviso riuscito - pur al netto di ritmi forse troppo veloci che non hanno concesso l'approfondimento di alcuni dettagli - a rendere la storia abbastanza interessante e piacevole da leggere, e tale da da non farla ricordare come una mera "storia di passaggio" tra la precedente avventura nel Grande Nord e la doppia di prossima uscita con Mefisto e Yama.

 

In particolare abbastanza corretto ed azzeccato, a mio avviso, il lavoro di Ruju in relazione alla gestione ed alla caratterizzazione di Quercia Rossa, le cui peculiarità nel bene o nel male sono state secondo me ben incastonate nell'economia della sceneggiatura, uscendone quindi in un certo senso valorizzate, benché di contro si debba registrare una prestazione forse non troppo appariscente di Tex e Carson, forse poiché fedeli alla promessa di lasciare spazio all'anziano comprimario d'occasione per ottenere la propria vendetta. Apparentemente poco approfondita anche la figura dell'antagonista Chogan, ma probabilmente trattasi di una scelta ponderata al fine di far risaltare al meglio l'operato dei Nostri.

 

 

<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

un fastidioso piccolo giuda le cui intenzioni sono subito note (non vi spoilero niente, sarebbe troppo accanirsi da parte mia su questa storiella), a parte la minaccia, seria, di Ruju posta nell'ultima pagina e che, mi auguro, non si realizzi mai anche se tanti indizi mi inducono a stare in guardia sull'evenienza.

 

In effetti, la possibilità di una sorta di spin-off non è da escludere. Diciamo che Ruju ha probabilmente voluto lasciare la porta aperta a tale soluzione, e sono anzi propenso a credere che se un domani dovesse ritenere di aver una buona idea al riguardo non disdegnerebbe di metterla in pratica. Personalmente, non parto così prevenuto, e d'altronde immagino non avverrebbe tanto presto.

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Visto che parlerò di molte scene, metto tutto sono spoiler:

 

 

Se una storia ti appassiona, passi sopra a molte cose, non le vedi nemmeno. È il "trucco" usato da molti grandi autori avventurosi del passato (ma più che "trucco" sarebbe meglio dire che è l'effetto normale del saper raccontare storie). Certo, senza esagerare, altrimenti salta la volontaria sospensione dell'incredulità. Ma rileggendo molti capolavori, si notano forzature, coincidenze improbabili o stranezze che erano sfuggite in prima lettura. Dettagli che comunque non alterano la forza del racconto.

 

Questo fatto viene spesso utilizzato a difesa di qualunque boiata nei fumetti moderni. "Anche nel capolavoro tal dei tali c'era una boiata come questa". Senza capire che il passarci sopra non è una "atto dovuto" del lettore di fronte a qualunque cosa scritta, ma è una benevolenza che l'autore si è GUADAGNATO appassionando il lettore.

 

Cosa che per me questa storia, assolutamente, non fa. I personaggi mi sembrano "finti", la storia un concentrato di banalità. Mi sono messo a leggere questo albo senza avere in mente il precedente, e subito il primissimo dialogo mi è parso così "finto" da spegnere l'interesse.

 

Quindi, man mano che la leggevo, un sacco di cose mi sono subito apparse evidentissime. Senza bisogno di "rileggere" o di "passare con la lente", anzi, ho fatto un unica lettura e anche abbastanza distratta, probabilmente ce ne sono tante altre che non ho notato...

 

- Come cavolo parla Quercia Rossa? "varie angherie"? "adottiva"? "c'è una questione più urgente"? Ma è laureato in giurisprudenza? Mi ha ricordato un sacco questa scena, chissà che anche Quercia Rossa non fosse un antropologo della Sapienza disoccupato...  :lol:

"Perché, come dovrebbe parlare un indiano secondo te?". Non ne ho la minima idea, non ne ho mai incontrati di Comanche nella prateria. Ma un simile linguaggio stonerebbe persino in bocca a Tex. E in ogni caso, non è un saggio di antropologia, non importa tanto come parlassero davvero, ma come viene presentato il personaggio al lettore.

Intuisco l'intenzione: Quercia Rossa viene presentato come un vecchio saggio, e quindi il suo linguaggio dovrebbe mostrare la sua saggezza. Ma c'è differenza fra saggezza e titolo di studio. Si può mettere in bocca ad un personaggio una parlata da "vecchio saggio" senza bisogno di farlo parlare come in tribunale. Qui mi aspettavo che da un momento all'altro Quercia Rossa accusasse la tribù nemica di abigeato ed associazione a delinquere...

 

- Pagina 19: I pards e Quercia Rossa discutono di come fermeranno Chogan "come un cane rabbioso".... DI FRONTE ALLA MADRE! E poi le chiedono di aiutarli ad acciuffarlo! Dei geni!!  :laugh:

 

(fra parentesi, anche la Madre che parla di "vari crimini" come se ci fosse un codice penale Comanche per cui si può sporgere regolare denuncia...  forse Ruju non voleva sottolineare niente facendo parlare così Quercia Rossa, mi sa che li fa parlare tutti così...)

 

- pagina 30: la solita intelligentissima tecnica d'assalto di Tex nelle ultime storie di Ruju...  "sono in 6 nascosti dietro le rocce in alto, noi siamo in tre e allo scoperto! ATTACCHIAMOLI FRONTALMENTE, COSA PUÒ ANDARE STORTO? :laughing:

 

(notare che, nella stessa situazione, quando è Tex ad essere in cima alla rupe, diventa un fortino praticamente invalicabile anche di fronte a decine di avversarii...)

 

- Pagina 36: come cavolo fa l'indiano in fuga a sapere che Quercia Rossa sta usando le loro frecce? Mentre fuggiva a gambe levate si è fermato ad esaminarle? Oltretutto in quel momento Quercia Rossa NON STA USANDO le frecce, ha ucciso UN SOLO INDIANO con UNA freccia, poi si è avventato all'arma bianca a cavallo con una scure...

 

Qui capisco la difficoltà di Ruju: ultimamente distingue i personaggi importati solo in base al loro unico "superpotere" ("tizio ha l'amuleto che devia le pallottole, Caio entra nella mente degli altri, Sempronio è ecologista e ricicla le frecce usate"), vuole sottolineare questa caratteristica di QR...  solo che è una pessima scelta, in pratica come "superpotere" si ridurrebbe realisticamente in "tira frecce", chi cavolo ha il tempo di esaminarle mentre le schiva?

 

Quindi gli tocca ricordare continuamente (e tediosamente) al lettore questa cosa delle frecce, a costo di mettere in bocca ai "cattivi" frasi assurde...

(certo, magari era meglio se si rassegnava al fatto che quella delle frecce non fosse una grande idea senza ostinarsi così e senza mettere certi dialoghi, che dite?)

 

- Pagina 43: FINALMENTE! Dopo quasi 750 albi regolari e 73 anni di pubblicazioni, Ruju finalmente sancisce UFFICIALMENTE in fiction, tramite i dialoghi dei personaggi, che TEX È L'UNICO PIRLA CHE GIRA SEMPRE CON LA CAMICIA GIALLO CANARINO NEL WEST! :laughing:

 

Prima di questa scena si poteva magari ritenere che il dipingergli la camicia sempre di giallo fosse una mera convenzione grafica nelle copertine per renderlo riconoscibile, ma che ogni tanto la camicia se la cambiasse o ne avesse di altri colori, e infatti il colore della sua camicia credo che non sia mai stato citato prima in  73 anni di storie.. questo solo fino ad ora, non si può più avere dubbi quando un capo indiano, al solo sentir dire "aveva una camicia gialla", capisce IMMEDIATAMENTE che è Tex, senza che in precedenza avesse avuto il minimo sospetto che Tex fosse nella zona! :laugh:

 

 

(mi è partito il post troppo presto prima di finirlo, proseguo nel post successivo....)

 

Prosecuzione dell'elenco, non so se farò in tempo a concatenarlo al post precedente o se sarà un post separato...

- Pagina 57: "Quel tepee sta bruciando! Il fuoco ci raggiungerà"???  Sta bruciando UN tepee in un villaggio di tepee, mica è una città con edifici di tre piani in legno! Coma fa il fuoco a propagarsi, e a raggiungere i tizi in preda al panico in una zona dove non c'è un filo d'erba? :laugh:

 

- Pagina 101: Carson ha visto il torrente... e ha subito capito che sarebbero usciti di lì????? :laughing:

 

Dai, questa davvero è assurda... vabbè che aveva poche pagine per far riunire Tex e Carson, ma fatta così senza la minima cura e senza la minima logica pare davvero una presa per il xulo...

 

- Pagina 109: per quanto avesse messo i dialoghi strani che ho sottolineato, fino a questo punto Ruju aveva evitato il problema che ha affondato tutte le storie più recenti, le classiche "scene alla Ruju" ormai tristemente famose.

Mancavano CINQUE PAGINE, p*********! Bastava durare altre cinque miserabili pagine e avrei potuto dare a questo albo almeno il pregio di non presentare il problema ricorrente. Ed invece... eccallà...  arriva la rujata, con la retorica "scena madre" del ragazzo che fa il discorsino a Chogan...

 

E con essa, la conferma del sospetto che avevo da oltre metà storia: che, come già successo con l'ultimo cartonato e altre storie recenti, questa sia una storia "genericamente western", i cui veri protagonisti sono Quercia Rossa, Chogan e il ragazzo.  Con Tex e Carson aggiunti che danno solo fastidio (non a Quercia Rossa: al senso della storia).

 

Senza i pards la storia avrebbe avuto molto più senso. Senza le smargiassate come l'assalto frontale in tre, senza dialoghi assurdi con Carson indovino senza sfera. Avrebbe avuto più senso il fatto che Quercia Rossa entri nel campo da solo (mentre qui, con Tex e Carson, appare come un cretino che non si fida di loro).

 

E quando fai una storia di Tex così, partendo dalla "scena madre finale" che non comprende Tex, e ci infili a forza Tex a posteriori a calci in *ulo...  viene per forza una schifezza. O almeno, una storia "non di Tex".

 

Una storia di Tex non può avere Tex come aggiunta irrilevante. Non importa se nel corso della storia infili duecentomila indiani da far uccidere a Tex facendogli salvare la vita al protagonista (quello vero) per quaranta volte in trenta pagine: si vede subito che sono aggiunte collaterali, ma che Tex non influenza quella storia.

 

Una storia di Tex deve partire dall'inizio, e invece di "far fare a Tex qualunque boiata serve ad arrivare al finale della storia che era prefissato prima di metterci Tex", deve chiedersi in ogni scena "cosa farebbe Tex qui? Come cambierebbe il corso degli eventi"?

 

Non sto parlando (solo) di "tecnica di scrittura". Non mi metto a spiegare ad uno sceneggiatore come in pratica deve lavorare (anche se sappiamo tutti che era così che scriveva GL Bonelli, iniziava dall'inizio e andava avanti immedesimandosi in Tex).  Non sto parlando di come deve ordinare il suo lavoro ("non avrai in mente nessun finale fino a che non starai sceneggiando la penultima pagina!!!"), parlo di come deve SEMBRARE la storia al lettore alla fine: come una storia di Tex.

 

Cosa contraddistingue una storia di Tex? Beh, facile, il fatto che ci sia Tex dentro. Che faccia "cose da Tex", che non farebbe un generico Ranger o un generico cowboy. E NON nel senso che pare credere Ruju, "ci aggiungo 20 indiani e glieli faccio far fuori tutti con due pistole affrontandoli di corsa, è una cosa da Tex". No, quella è una cosa (tamarra) da "generico pistolero infallibile". Tex non è solo l'abilità con le pistole, è soprattutto un personaggio con un suo carattere e sue tipiche reazioni.

 

Perché il cartonato con Tex che consegna la vittima al suo assassino "non è Tex", non importa quanto si cerchi di motivare la cosa con motivazioni astruse (o cose tipo "ma se Tex faceva le cose da Tex commetteva un reato! Non lo farebbe mai!")? Perché basta pensare due secondo "cosa farebbe Tex in una situazione simile" e si vede immediatamente e platealmente che farebbe cose completamente diverse. Cose che NON POSSONO ESSERE ININFLUENTI NELLA TRAMA.

 

Qualunque cowboy può essere protagonista di una storia di guerra sui pascoli. Se qualcuno vuole "Berardeggiare" con una storia strappalacrime su come è brutto e cattivo il mondo farà vincere i cattivi, se vuole fare una storia con l'eroe infallibile che sbaraglia tutti farà la tipica scena del duello finale nella main strett. Tutto generico e stravisto.

 

Se ci metti Tex, in una storia simile, te la stravolge. TE NE ACCORGI CHE C'È TEX. Perché non si limita a sconfiggere "genericamente" gli sgherri a pistolettate. Tex gli ruba la mandria e la scaglia contro il ranch, Tex si finge un bandito, gli entra in casa, gli ruba tutti i soldi e lo prende a sberle fino a rintronarlo e lo butta dalla finestra, poi torna in paese si fa un alibi e quando quello lo accusa gli ride in faccia.

 

Non è che Tex vince subito senza fatica. Quello sarebbe LO STESSO ERRORE DI QUESTA STORIA, pensare a Tex solo come uno bravo che vince sempre. il punto è che TEX SI DEVE COMPORTARE DA TEX. Èd è la storia che deve seguire le sue azioni, non deve essere Tex ad essere adattato a calci in *ulo ad una storia generica che non lo prevede!

 

Ma viene il dubbio: oggi, Ruju ha ancora idee per storie di Tex? Perché lo vedo solo, sempre e comunque, infilare Tex in soggetti che palesemente non lo prevedono e in cui viene inserito di sforzo...

 

O, più in generale... che sta succedendo a Ruju?

 

Non ho letto la maggior parte delle sue storie, comprese tutte quelle iniziali, sono state pubblicate nel periodo in cui avevo smesso di leggere Tex. Ma quando sono tornato a leggerlo e ho letto le storie di Ruju in edicola, non erano così.

 

Certo, mi hanno sempre dato un po' l'idea del "compitino" che fai senza tanta passione (e con il ritmo di pubblicazione attuale di Tex, scrivere mille pagine all'anno di un personaggio con cui hai difficoltà non deve essere il massimo), ma non erano così. Non erano "scene madri" sconnesse collegate con lo scotch. Non erano polpettoni moralisticheggianti sui mali del mondo. Non avevano certi stravolgimenti di Tex, e in generale, le trame avevano molto più senso.

 

Ma negli ultimi tempi, sarà anche il caso che le ha fatte pubblicare di fila tutte queste storie debolissime, ma pare che non ne azzecchi più una!

 

Boh, spero che sia una crisi passeggera, perchè con la massa di pubblicazioni Texiane attuale, Tex ha bisogno di Ruju. Ma di un Ruju almeno sufficiente, però, non come questo.

 

 

Modificato da Diablero
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La tua appassionata rappresentazione di cosa è davvero Tex dovrebbe essere donata ai nuovi autori e fatta leggere più volte, finché non viene interiorizzata.

Se si condivide, come la condivido io, il giudizio sulla storia di Quercia Rossa, Chogan, Kiwy e Lono, non certo di Tex che fa il passacarte - È tutto tuo, mica me lo lavoro io - non può essere che negativo senza attenuanti.

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Finito di leggere ieri sera e non sono rimasto per nulla soddisfatto.

A parte le forzature più o meno importanti che ci possono essere, quello che c'è di più negativo per me è la caratterizzazione dei personaggi principali della storia.

Chogan è il solito cattivo che ha avuto un'infanzia difficile; Quercia Rossa passa dal vecchietto che si ritira per morire (come fanno i cani) ad una specie di terminator, instancabile ed invincibile: addirittura entra da solo nel villaggio nemico per vendicarsi di Chogan, mettendo a rischio l'incolumità dei ragazzi rapiti, mentre Tex e Carson sono più cauti per questo motivo. Poi ci sono altre situazioni stonate già messe in evidenza da altri come Chogan ragazzo che si butta nel burrone senza farsi un graffio; se "pistolero vudu" era una storia dichiaratamente del filone magico-horror e certe esagerazioni mi avevano divertito più che infastidito, in questa storia che invece è di stampo realistico, si digeriscono peggio.

 

Per quanto riguarda i disegni, secondo me lasciano parecchio a desiderare.

Se per esempio prendo la tavola in alto a pagina 20 e vedo il primo piano di Tex mi viene da pensare:

ma davvero non c'è la possibilità di fare meglio di così?

 

Per me il voto complessivo è 5

Modificato da zagor70
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Ho appena finito di leggere la doppia di Ruju e Prisco.

Tutto sommato, se si legge e non si pensa (come ha suggerito Boselli in una recente intervista), si tratta di una storia piacevole e scorrevole; nel caso si volesse attivare il cervello e non fermarsi in superficie, la figura di Quercia Rossa stona tantissimo, un vecchio che vuol lasciarsi morire perché vecchio e stanco non può fare tutto quello che Ruju gli ha fatto fare in questa avventura ( lunghe camminate a piedi, scalate con il braccio ferito,  discese difficoltose sotto la pioggia, affrontare in prima persona un guerriero molto più giovane e forte di lui e così via).

Dato che a me piace leggere e riflettere questa storia non può andare oltre la sufficienza anche se ci sono degli spunti buoni.

Sarebbe bastato fare un Quercia Rossa più giovane per far tornare i conti ( come mai nessuno ci ha pensato?)

Segnalo per Boselli due errori che ho notato:

A Pag 43 del secondo albo, prima striscia, il baloon è diretto a Chogan quando a parlare dovrebbe essere un altro personaggio 

A Pag 94 del secondo albo, nelle ultime due vignette, scompare la striscia di cuoio che sostiene il fucile di Chogan alle sue spalle.

 

Contrariamente a quanto sostengono altri commenti, a me Prisco piace tanto; il suo tratto sintetico e sporco si adatta perfettamente al western e il suo Tex, anche se migliorabile, lo trovo personale ed efficace.

 

 

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