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TWF - Tex Willer Forum

[736/737] Le frecce dei nemici


MacParland
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1 hour ago, Gas Gas said:

Ho appena finito di leggere la doppia di Ruju e Prisco.

Tutto sommato, se si legge e non si pensa (come ha suggerito Boselli in una recente intervista), si tratta di una storia piacevole e scorrevole; nel caso si volesse attivare il cervello e non fermarsi in superficie, la figura di Quercia Rossa stona tantissimo, un vecchio che vuol lasciarsi morire perché vecchio e stanco non può fare tutto quello che Ruju gli ha fatto fare in questa avventura ( lunghe camminate a piedi, scalate con il braccio ferito,  discese difficoltose sotto la pioggia, affrontare in prima persona un guerriero molto più giovane e forte di lui e così via).

Dato che a me piace leggere e riflettere questa storia non può andare oltre la sufficienza anche se ci sono degli spunti buoni.

Sarebbe bastato fare un Quercia Rossa più giovane per far tornare i conti ( come mai nessuno ci ha pensato?)

 

 

 

Ho letto solo il primo albo e stasera andrò col secondo, e sulla base di questo non posso condividere.

A meno che non salti fuori qualcosa nel secondo albo, Quercia Rossa non si lascia morire perché vecchio e stanco, ma a seguito della morte della compagna decide di volerla raggiungere consapevole di aver vissuto una vita lunga e per lasciar spazio alla nuova generazione. 

Ma non è stanco di vivere e se anche lo fosse ciò che avviene risveglia in lui il desiderio di vendetta.

Certo, fa strano vedere un anziano ancora così vigoroso, ma nella storia si racconta comunque del valore di Quercia Rossa, che in realtà dopo l'agguato alle sentinelle ammette di essere stanco (il cuore che va troppo forte e la fame dovuta al digiuno forzato). Insomma, non è più quello dei bei tempi e ce lo dice lui. Ma l'indole del guerriero rimane.

Un Quercia Rossa più giovane sarebbe stato un guerriero nel pieno delle sue forze, ma sarebbe mancato del romanticismo alla storia. Sarebbe stato lo scontro tra due guerrieri indiani, entrambi nel pieno delle forze, e Tex un permetto terzo incomodo a reggere la candela. 

Qui il centro di tutto è il sentimento di vendetta di un uomo, pronto a morire a seppellire le armi di guerra perché in pace con la vita, ma forzato a rivestire i panni del guerriero per combatterne un altro, forte, ma vile. 

Tex stesso tra l'altro teme per Quercia Rossa, definendolo un grande guerriero ma in la con gli anni...

Per me non è così inverosimile come lo descrivi tu, certamente molto fuori dal comune....

 

Sui disegni invece, al momento li trovo un po' strani, ma la storia la trovo godibile

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1 hour ago, LedZepp said:

Un Quercia Rossa più giovane sarebbe stato un guerriero nel pieno delle sue forze, ma sarebbe mancato del romanticismo alla storia. Sarebbe stato lo scontro tra due guerrieri indiani, entrambi nel pieno delle forze, e Tex un permetto terzo incomodo a reggere la candela. 

Qui il centro di tutto è il sentimento di vendetta di un uomo, pronto a morire a seppellire le armi di guerra perché in pace con la vita, ma forzato a rivestire i panni del guerriero per combatterne un altro, forte, ma vile. 

Tex stesso tra l'altro teme per Quercia Rossa, definendolo un grande guerriero ma in la con gli anni...

Per me non è così inverosimile come lo descrivi tu, certamente molto fuori dal comune....

 

Sulla carta (o meglio, a descriverla così...) tutto funziona. Potenzialmente è una storia "forte", il vecchio guerriero che prima di morire deve vendicare la sua famiglia. E non c'è nessuno scandalo se alla fine è lui a uccidere il colpevole (quante volte è già successo su Tex? Chi dice che ad uccidere l'avversario alla fine deve sempre essere Tex  gli chiederei se hanno mai letto La Dama di Picche o Il Cacciatore di Taglie o Silver Star o Cacciatori di Scalpi...) o Tex non è il solo protagonista (basta che Tex ci sia. in questa storia non c'è, c'è un anonimo ranger con la camicia gialla)

 

Sarebbe potenzialmente una storia memorabile.

 

Sarebbe...

 

...se la vecchiaia di Quercia Rosse influisse minimamente sulla vicenda, se fosse cioè davvero un ostacolo, e non un "fastidio" di cui Ruju si libera subito semplicemente IGNORANDOLA (citarla alcune volte nei dialoghi non vuol dire che sia davvero un ostacolo)

 

Nel proseguo della storia, cosa interessa a Ruju? Cosa viene sempre sottolineato? Che è vecchio e non è più il guerriero di un tempo?

 

No, si sottolinea il "superpotere", il "Gimmick": "ruba le frecce ai nemici". Quella pare l'unica cosa importante...

Modificato da Diablero
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Storia di assoluta routine.

 

SPOILER

SPOILER

SPOILER

SPOILER

 

Non ha eccessi al limite del ridicolo come Il pistolero voodoo e la sua strega semi-onnipotente, ma non ha nemmeno granchè per lasciarsi ricordare. E' il tipo di storia che probabilmente tra un paio di giorni avrò rimosso.

 

Chogan è un cattivo banale.

Si comporta come centomila altri cattivi "tutti chiacchiere e distintivo". Fa lo spaccamontagne per un bel po' di pagine atteggiandosi a superduro, ma poi al momento decisivo si sgonfia come un palloncino. Non serve neppure Tex per suonargliele, basta un avversario molto più anziano e meno muscoloso di lui. 

Come se non bastasse, al momento della sconfitta si rivela un vigliacco vergognoso, quando urla al ragazzino di sparare a tradimento a Quercia Rossa.

Non basta il flashback sulla sua infanzia infelice per dargli spessore. Cattivi del genere sulle pagine di Tex si trovano a un Euro la dozzina.

 

Quercia Rossa è meglio caratterizzato, ma più per la sua età che per il resto. Di solito in Tex "vendicatori" del genere sono giovani e prestanti. Da questo punto di vista, perlomeno l'anziano sakem ha qualcosa per cui farsi ricordare.

Certo, è poco convincente che nonostante la sua età combatta come un giovanotto e senza risentire di fatica e traumi, ma questa è una "forzatura" che sono disposto ad accettare. Per come la vedo io, è la sete di vendetta che gli fa trovare energie inaspettate.

 

Il ragazzino è un personaggio interessante, ma ha chiaramente un ruolo del tutto marginale, per cui non modifica la mia opinione sulla storia. Non ci tengo a rivederlo nei panni di un simil-Chogan, comunque.

 

Voto complessivo: 6

I disegni di Prisco mi sono piaciuti.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, LedZepp dice:

Ho letto solo il primo albo e stasera andrò col secondo, e sulla base di questo non posso condividere.

A meno che non salti fuori qualcosa nel secondo albo, Quercia Rossa non si lascia morire perché vecchio e stanco, ma a seguito della morte della compagna decide di volerla raggiungere consapevole di aver vissuto una vita lunga e per lasciar spazio alla nuova generazione. 

Ma non è stanco di vivere e se anche lo fosse ciò che avviene risveglia in lui il desiderio di vendetta.

Certo, fa strano vedere un anziano ancora così vigoroso, ma nella storia si racconta comunque del valore di Quercia Rossa, che in realtà dopo l'agguato alle sentinelle ammette di essere stanco (il cuore che va troppo forte e la fame dovuta al digiuno forzato). Insomma, non è più quello dei bei tempi e ce lo dice lui. Ma l'indole del guerriero rimane.

Un Quercia Rossa più giovane sarebbe stato un guerriero nel pieno delle sue forze, ma sarebbe mancato del romanticismo alla storia. Sarebbe stato lo scontro tra due guerrieri indiani, entrambi nel pieno delle forze, e Tex un permetto terzo incomodo a reggere la candela. 

Qui il centro di tutto è il sentimento di vendetta di un uomo, pronto a morire a seppellire le armi di guerra perché in pace con la vita, ma forzato a rivestire i panni del guerriero per combatterne un altro, forte, ma vile. 

Tex stesso tra l'altro teme per Quercia Rossa, definendolo un grande guerriero ma in la con gli anni...

Per me non è così inverosimile come lo descrivi tu, certamente molto fuori dal comune....

 

Sui disegni invece, al momento li trovo un po' strani, ma la storia la trovo godibile

In parte hai ragione tu. Ruju voleva dare un tocco di romanticismo che rafforzasse lo spirito vendicativo del protagonista; detto questo trovo inverosimile che un valoroso guerriero con una figlia ancora da accudire, decida di lasciarsi morire solo perché muore la sua compagna. Lui stesso sostiene di essere vecchio e stanco, ma poi... leggendo la storia ti accorgerai che farà cose poco credibili.

Il quanto a Tex come terzo incomodo, mi saprai dire qualcosa quando avrai terminato la lettura. 

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2 hours ago, LedZepp said:

Un Quercia Rossa più giovane sarebbe stato un guerriero nel pieno delle sue forze, ma sarebbe mancato del romanticismo alla storia. Sarebbe stato lo scontro tra due guerrieri indiani, entrambi nel pieno delle forze, e Tex un permetto terzo incomodo a reggere la candela. 

Di fatto, Tex finisce per fare il terzo incomodo anche con Quercia Rossa anziano

1 hour ago, Diablero said:

Nel proseguo della storia, cosa interessa a Ruju? Cosa viene sempre sottolineato? Che è vecchio e non è più il guerriero di un tempo?

 

No, si sottolinea il "superpotere", il "Gimmick": "ruba le frecce ai nemici". Quella pare l'unica cosa importante...

Perchè nelle intenzioni dell'autore, quello doveva essere il tratto distintivo tra Quercia Rossa e tutti gli altri personaggi simili apparsi prima di lui. Poi, per me, il risultato non é stato soddisfacente

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5 ore fa, Gas Gas dice:

 

Sarebbe bastato fare un Quercia Rossa più giovane per far tornare i conti ( come mai nessuno ci ha pensato?)

 

 

 

 

Ma che dici? Perché uno più giovane avrebbe voluto morire, allora? Legittimo criticare, ma certe "correzioni" proposte sono  ridicole, dai..  :D  Un po' di buonsenso... :rolleyes:

 

La cosa migliore della storia è proprio questa: un vecchio che ha perso la voglia di vivere e ritrova forza e  motivazioni, sia pure solo per la vendetta. A me questo piace. Ed era la forza del soggetto.

Modificato da borden
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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, borden dice:

 

Ma che dici? Perché uno più giovane avrebbe voluto morire, allora? Legittimo criticare, ma certe "correzioni" proposte sono  ridicole, dai..  :D  Un po' di buonsenso... :rolleyes:

Ma certo che la mia proposta letta così appare Ridicola!

Non volevo scrivere un soggetto che sostituisca quello di Ruju, in questa sede.

Pensavo a un guerriero più giovane che non volesse affatto morire, ma che ugualmente fosse ferito nell'animo per un particolare motivo che il soggettista avrebbe dovuto trovare.

In alternativa l'anziano vendicatore avrebbe potuto cercare Tex affinché fosse il suo braccio vendicatore.

Se il racconto invece si basa su un protagonista anziano e stanco che decide di lasciarsi morire (non mi pare che i guerrieri ancora in forze cercassero la morte dopo la "vedovanza"), tutto il resto diventa inverosimile.

Appare meno ridicolo così?

 

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Gas Gas dice:

Ma certo che la mia proposta letta così appare Ridicola!

Non volevo scrivere un soggetto che sostituisca quello di Ruju, in questa sede.

Pensavo a un guerriero più giovane che non volesse affatto morire, ma che ugualmente fosse ferito nell'animo per un particolare motivo che il soggettista avrebbe dovuto trovare.

In alternativa l'anziano vendicatore avrebbe potuto cercare Tex affinché fosse il suo braccio vendicatore.

Se il racconto invece si basa su un protagonista anziano e stanco che decide di lasciarsi morire (non mi pare che i guerrieri ancora in forze cercassero la morte dopo la "vedovanza"), tutto il resto diventa inverosimile.

Appare meno ridicolo così?

 

 

 

No, ma poco interessante e niente affatto originale.

 

Semmai, condivido la variazione sul tema proposta da Diablero. Anch'io pensavo a un guerriero anziano "in difficoltà". Ma il bravissimo Pasquale ha scelto un'altra legittima strada.

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<span style="color:red">21 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

No, ma poco interessante e niente affatto originale.

 

Semmai, condivido la variazione sul tema proposta da Diablero. Anch'io pensavo a un guerriero anziano "in difficoltà". Ma il bravissimo Pasquale ha scelto un'altra legittima strada.

Chiarisco che a me il Tex di Ruju piace, ma in questa storia qualcosa non quadra e ho trovato legittimo esprimere la mia opinione di appassionato. 

Adesso aspetto di gustarmi il ritorno di Mefisto e, anche se personalmente non gradisco le storie metropolitane, magari riuscirai a stupirmi.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:
<span style="color:red">6 ore fa</span>, Gas Gas dice:

Sarebbe bastato fare un Quercia Rossa più giovane per far tornare i conti ( come mai nessuno ci ha pensato?)

 

 

 

 

Ma che dici? Perché uno più giovane avrebbe voluto morire, allora? Legittimo criticare, ma certe "correzioni" proposte sono  ridicole, dai..  :D  Un po' di buonsenso... :rolleyes:

 

La cosa migliore della storia è proprio questa: un vecchio che ha perso la voglia di vivere e ritrova forza e  motivazioni, sia pure solo per la vendetta. A me questo piace. Ed era la forza del soggetto.

 

In effetti, sarebbe stato piuttosto strano - né, forse, sarebbe risultato tanto logico - vedere un guerriero ancora più o meno giovane ed ancora nel pieno delle forze, per quanto affranto per la perdita della moglie, abbandonare il villaggio e gli stessi figli con l'intenzione di lasciarsi morire in solitudine su un monte. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

 

In effetti, sarebbe stato piuttosto strano - né, forse, sarebbe risultato tanto logico - vedere un guerriero ancora più o meno giovane ed ancora nel pieno delle forze, per quanto affranto per la perdita della moglie, abbandonare il villaggio e gli stessi figli con l'intenzione di lasciarsi morire in solitudine su un monte. 

Però è quello che hanno fatto.

Hanno detto che era vecchio e stanco, ma poi l'hanno fatto agire come un guerriero nel pieno delle forze, quindi mi chiedo: perché avrebbe dovuto lasciarsi morire?

 

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15 minuti fa, Gas Gas dice:

perché avrebbe dovuto lasciarsi morire?

 

Evidentemente, il dolore per la morte della moglie era troppo forte da sopportare, ed aggiungerei lo abbia condizionato al punto da credere, ovviamente al netto della sua età anagrafica non più verdissima, che i figli potessero fare a meno di lui e, soprattutto, a sottovalutare il pericolo costituito da Chogan e la sua banda (delle cui bravate a destra e a manca era sicuramente già a conoscenza) per la tribù e, dunque, per la sua progenie. 

 

Perlomeno, io credo che Ruju abbia inteso inquadrare il personaggio e la sua scelta (e, di conseguenza, sviluppare la sceneggiatura) in questi termini.

Modificato da juanraza85
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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

 

Evidentemente, il dolore per la morte della moglie era troppo forte da sopportare, ed aggiungerei lo abbia condizionato al punto da credere, ovviamente al netto della sua età anagrafica non più verdissima, che i figli potessero fare a meno di lui e, soprattutto, a sottovalutare il pericolo costituito da Chogan e la sua banda (delle cui bravate a destra e a manca era sicuramente già a conoscenza) per la tribù e, dunque, per la sua progenie. 

 

Perlomeno, io credo che Ruju abbia inteso inquadrare il personaggio e la sua scelta (e, di conseguenza, sviluppare la sceneggiatura) in questi termini.

Sono d'accordo con te su tutto e ho capito anche io cosa intendesse dire Ruju, però ribadisco:

trovo poco credibile che un personaggio, che si definisce vecchio e stanco, scali una montagna ( e facciamo finta che la ferita al braccio sia solo di striscio), scenda un dirupo sotto la pioggia battente ( dove perfino Tex ha delle difficoltà), salti come uno stambecco schivando frecce e pallottole e riesca a sconfiggere un nemico forte, robusto e spietato.

 

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@Diablero  Non ho ancora letto l'albo (e dunque neanche gli spoiler di questo thread), poichè sto dando precedenza alla rilettura di tutti gli albi con Mefisto (e Yama).

Stai dicendo che Tex viene identificato in base al colore della camicia? Come le squadre di calcio? I bianconeri, i rossoneri, i nerazzurri? Cioè si è traslato nella realtà, dando quindi per scontato che Tex abbia solo quella camicia oppure solo camicie gialle, quello che avrebbe dovuto rimanere una pura simbologia iconica? :craniate:  :censored2:

Modificato da PapeSatan
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Leggi la storia e poi torna a leggere il mio commento sotto spoiler, non voglio spoilerarti il momento di gloria della camicia gialla, per la prima volta in quasi 75 anni di storie...  :laugh:

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Finito di leggere la storia l'ho trovata godibile anche se prevedibile.

Spoiler!!!

 

Il personaggio di Quercia Rossa in cerca di vendetta per la sua famiglia è molto interessante e risulta determinante nel proseguo della storia. Chogan è il classico predone indiano ma ha una particolarità( i giovani comanche durante le sue scorrerie li risparmia per crescerli come sanguinari guerrieri). Tex e Carson fanno la loro parte e al fianco di Quercia Rossa riescono a liberare i giovani comanche. Alla fine sarà Quercia Rossa a sconfiggere Chogan che si rivela un vile. Tutto sommato la storia è buona anche se ho trovato alcune incogruenze ( Tex capisce che il sopravissuto alla tribù comanche è Quercia Rosa perché costui ha raccolto tutte le freccie scagliate in battaglia, Il giovane Kimi che diventa fedele a Chogan quando questo gli ha sterminato la famiglia in pochi giorni, sindrome di Stoccolma accelerata?, la comparsa all'improvviso di Lono che avverte Carson poi successivamente scopriamo che il giovane era seguito da indiani amici ed aiutano i nostri)  

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<span style="color:red">21 ore fa</span>, Diablero dice:

Visto che parlerò di molte scene, metto tutto sono spoiler:

 

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Se una storia ti appassiona, passi sopra a molte cose, non le vedi nemmeno. È il "trucco" usato da molti grandi autori avventurosi del passato (ma più che "trucco" sarebbe meglio dire che è l'effetto normale del saper raccontare storie). Certo, senza esagerare, altrimenti salta la volontaria sospensione dell'incredulità. Ma rileggendo molti capolavori, si notano forzature, coincidenze improbabili o stranezze che erano sfuggite in prima lettura. Dettagli che comunque non alterano la forza del racconto.

 

Questo fatto viene spesso utilizzato a difesa di qualunque boiata nei fumetti moderni. "Anche nel capolavoro tal dei tali c'era una boiata come questa". Senza capire che il passarci sopra non è una "atto dovuto" del lettore di fronte a qualunque cosa scritta, ma è una benevolenza che l'autore si è GUADAGNATO appassionando il lettore.

 

Cosa che per me questa storia, assolutamente, non fa. I personaggi mi sembrano "finti", la storia un concentrato di banalità. Mi sono messo a leggere questo albo senza avere in mente il precedente, e subito il primissimo dialogo mi è parso così "finto" da spegnere l'interesse.

 

Quindi, man mano che la leggevo, un sacco di cose mi sono subito apparse evidentissime. Senza bisogno di "rileggere" o di "passare con la lente", anzi, ho fatto un unica lettura e anche abbastanza distratta, probabilmente ce ne sono tante altre che non ho notato...

 

- Come cavolo parla Quercia Rossa? "varie angherie"? "adottiva"? "c'è una questione più urgente"? Ma è laureato in giurisprudenza? Mi ha ricordato un sacco questa scena, chissà che anche Quercia Rossa non fosse un antropologo della Sapienza disoccupato...  :lol:

"Perché, come dovrebbe parlare un indiano secondo te?". Non ne ho la minima idea, non ne ho mai incontrati di Comanche nella prateria. Ma un simile linguaggio stonerebbe persino in bocca a Tex. E in ogni caso, non è un saggio di antropologia, non importa tanto come parlassero davvero, ma come viene presentato il personaggio al lettore.

Intuisco l'intenzione: Quercia Rossa viene presentato come un vecchio saggio, e quindi il suo linguaggio dovrebbe mostrare la sua saggezza. Ma c'è differenza fra saggezza e titolo di studio. Si può mettere in bocca ad un personaggio una parlata da "vecchio saggio" senza bisogno di farlo parlare come in tribunale. Qui mi aspettavo che da un momento all'altro Quercia Rossa accusasse la tribù nemica di abigeato ed associazione a delinquere...

 

- Pagina 19: I pards e Quercia Rossa discutono di come fermeranno Chogan "come un cane rabbioso".... DI FRONTE ALLA MADRE! E poi le chiedono di aiutarli ad acciuffarlo! Dei geni!!  :laugh:

 

(fra parentesi, anche la Madre che parla di "vari crimini" come se ci fosse un codice penale Comanche per cui si può sporgere regolare denuncia...  forse Ruju non voleva sottolineare niente facendo parlare così Quercia Rossa, mi sa che li fa parlare tutti così...)

 

- pagina 30: la solita intelligentissima tecnica d'assalto di Tex nelle ultime storie di Ruju...  "sono in 6 nascosti dietro le rocce in alto, noi siamo in tre e allo scoperto! ATTACCHIAMOLI FRONTALMENTE, COSA PUÒ ANDARE STORTO? :laughing:

 

(notare che, nella stessa situazione, quando è Tex ad essere in cima alla rupe, diventa un fortino praticamente invalicabile anche di fronte a decine di avversarii...)

 

- Pagina 36: come cavolo fa l'indiano in fuga a sapere che Quercia Rossa sta usando le loro frecce? Mentre fuggiva a gambe levate si è fermato ad esaminarle? Oltretutto in quel momento Quercia Rossa NON STA USANDO le frecce, ha ucciso UN SOLO INDIANO con UNA freccia, poi si è avventato all'arma bianca a cavallo con una scure...

 

Qui capisco la difficoltà di Ruju: ultimamente distingue i personaggi importati solo in base al loro unico "superpotere" ("tizio ha l'amuleto che devia le pallottole, Caio entra nella mente degli altri, Sempronio è ecologista e ricicla le frecce usate"), vuole sottolineare questa caratteristica di QR...  solo che è una pessima scelta, in pratica come "superpotere" si ridurrebbe realisticamente in "tira frecce", chi cavolo ha il tempo di esaminarle mentre le schiva?

 

Quindi gli tocca ricordare continuamente (e tediosamente) al lettore questa cosa delle frecce, a costo di mettere in bocca ai "cattivi" frasi assurde...

(certo, magari era meglio se si rassegnava al fatto che quella delle frecce non fosse una grande idea senza ostinarsi così e senza mettere certi dialoghi, che dite?)

 

- Pagina 43: FINALMENTE! Dopo quasi 750 albi regolari e 73 anni di pubblicazioni, Ruju finalmente sancisce UFFICIALMENTE in fiction, tramite i dialoghi dei personaggi, che TEX È L'UNICO PIRLA CHE GIRA SEMPRE CON LA CAMICIA GIALLO CANARINO NEL WEST! :laughing:

 

Prima di questa scena si poteva magari ritenere che il dipingergli la camicia sempre di giallo fosse una mera convenzione grafica nelle copertine per renderlo riconoscibile, ma che ogni tanto la camicia se la cambiasse o ne avesse di altri colori, e infatti il colore della sua camicia credo che non sia mai stato citato prima in  73 anni di storie.. questo solo fino ad ora, non si può più avere dubbi quando un capo indiano, al solo sentir dire "aveva una camicia gialla", capisce IMMEDIATAMENTE che è Tex, senza che in precedenza avesse avuto il minimo sospetto che Tex fosse nella zona! :laugh:

 

 

(mi è partito il post troppo presto prima di finirlo, proseguo nel post successivo....)

 

Prosecuzione dell'elenco, non so se farò in tempo a concatenarlo al post precedente o se sarà un post separato...

 

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- Pagina 57: "Quel tepee sta bruciando! Il fuoco ci raggiungerà"???  Sta bruciando UN tepee in un villaggio di tepee, mica è una città con edifici di tre piani in legno! Coma fa il fuoco a propagarsi, e a raggiungere i tizi in preda al panico in una zona dove non c'è un filo d'erba? :laugh:

 

- Pagina 101: Carson ha visto il torrente... e ha subito capito che sarebbero usciti di lì????? :laughing:

 

Dai, questa davvero è assurda... vabbè che aveva poche pagine per far riunire Tex e Carson, ma fatta così senza la minima cura e senza la minima logica pare davvero una presa per il xulo...

 

- Pagina 109: per quanto avesse messo i dialoghi strani che ho sottolineato, fino a questo punto Ruju aveva evitato il problema che ha affondato tutte le storie più recenti, le classiche "scene alla Ruju" ormai tristemente famose.

Mancavano CINQUE PAGINE, p*********! Bastava durare altre cinque miserabili pagine e avrei potuto dare a questo albo almeno il pregio di non presentare il problema ricorrente. Ed invece... eccallà...  arriva la rujata, con la retorica "scena madre" del ragazzo che fa il discorsino a Chogan...

 

E con essa, la conferma del sospetto che avevo da oltre metà storia: che, come già successo con l'ultimo cartonato e altre storie recenti, questa sia una storia "genericamente western", i cui veri protagonisti sono Quercia Rossa, Chogan e il ragazzo.  Con Tex e Carson aggiunti che danno solo fastidio (non a Quercia Rossa: al senso della storia).

 

Senza i pards la storia avrebbe avuto molto più senso. Senza le smargiassate come l'assalto frontale in tre, senza dialoghi assurdi con Carson indovino senza sfera. Avrebbe avuto più senso il fatto che Quercia Rossa entri nel campo da solo (mentre qui, con Tex e Carson, appare come un cretino che non si fida di loro).

 

E quando fai una storia di Tex così, partendo dalla "scena madre finale" che non comprende Tex, e ci infili a forza Tex a posteriori a calci in *ulo...  viene per forza una schifezza. O almeno, una storia "non di Tex".

 

Una storia di Tex non può avere Tex come aggiunta irrilevante. Non importa se nel corso della storia infili duecentomila indiani da far uccidere a Tex facendogli salvare la vita al protagonista (quello vero) per quaranta volte in trenta pagine: si vede subito che sono aggiunte collaterali, ma che Tex non influenza quella storia.

 

Una storia di Tex deve partire dall'inizio, e invece di "far fare a Tex qualunque boiata serve ad arrivare al finale della storia che era prefissato prima di metterci Tex", deve chiedersi in ogni scena "cosa farebbe Tex qui? Come cambierebbe il corso degli eventi"?

 

Non sto parlando (solo) di "tecnica di scrittura". Non mi metto a spiegare ad uno sceneggiatore come in pratica deve lavorare (anche se sappiamo tutti che era così che scriveva GL Bonelli, iniziava dall'inizio e andava avanti immedesimandosi in Tex).  Non sto parlando di come deve ordinare il suo lavoro ("non avrai in mente nessun finale fino a che non starai sceneggiando la penultima pagina!!!"), parlo di come deve SEMBRARE la storia al lettore alla fine: come una storia di Tex.

 

Cosa contraddistingue una storia di Tex? Beh, facile, il fatto che ci sia Tex dentro. Che faccia "cose da Tex", che non farebbe un generico Ranger o un generico cowboy. E NON nel senso che pare credere Ruju, "ci aggiungo 20 indiani e glieli faccio far fuori tutti con due pistole affrontandoli di corsa, è una cosa da Tex". No, quella è una cosa (tamarra) da "generico pistolero infallibile". Tex non è solo l'abilità con le pistole, è soprattutto un personaggio con un suo carattere e sue tipiche reazioni.

 

Perché il cartonato con Tex che consegna la vittima al suo assassino "non è Tex", non importa quanto si cerchi di motivare la cosa con motivazioni astruse (o cose tipo "ma se Tex faceva le cose da Tex commetteva un reato! Non lo farebbe mai!")? Perché basta pensare due secondo "cosa farebbe Tex in una situazione simile" e si vede immediatamente e platealmente che farebbe cose completamente diverse. Cose che NON POSSONO ESSERE ININFLUENTI NELLA TRAMA.

 

Qualunque cowboy può essere protagonista di una storia di guerra sui pascoli. Se qualcuno vuole "Berardeggiare" con una storia strappalacrime su come è brutto e cattivo il mondo farà vincere i cattivi, se vuole fare una storia con l'eroe infallibile che sbaraglia tutti farà la tipica scena del duello finale nella main strett. Tutto generico e stravisto.

 

Se ci metti Tex, in una storia simile, te la stravolge. TE NE ACCORGI CHE C'È TEX. Perché non si limita a sconfiggere "genericamente" gli sgherri a pistolettate. Tex gli ruba la mandria e la scaglia contro il ranch, Tex si finge un bandito, gli entra in casa, gli ruba tutti i soldi e lo prende a sberle fino a rintronarlo e lo butta dalla finestra, poi torna in paese si fa un alibi e quando quello lo accusa gli ride in faccia.

 

Non è che Tex vince subito senza fatica. Quello sarebbe LO STESSO ERRORE DI QUESTA STORIA, pensare a Tex solo come uno bravo che vince sempre. il punto è che TEX SI DEVE COMPORTARE DA TEX. Èd è la storia che deve seguire le sue azioni, non deve essere Tex ad essere adattato a calci in *ulo ad una storia generica che non lo prevede!

 

Ma viene il dubbio: oggi, Ruju ha ancora idee per storie di Tex? Perché lo vedo solo, sempre e comunque, infilare Tex in soggetti che palesemente non lo prevedono e in cui viene inserito di sforzo...

 

O, più in generale... che sta succedendo a Ruju?

 

Non ho letto la maggior parte delle sue storie, comprese tutte quelle iniziali, sono state pubblicate nel periodo in cui avevo smesso di leggere Tex. Ma quando sono tornato a leggerlo e ho letto le storie di Ruju in edicola, non erano così.

 

Certo, mi hanno sempre dato un po' l'idea del "compitino" che fai senza tanta passione (e con il ritmo di pubblicazione attuale di Tex, scrivere mille pagine all'anno di un personaggio con cui hai difficoltà non deve essere il massimo), ma non erano così. Non erano "scene madri" sconnesse collegate con lo scotch. Non erano polpettoni moralisticheggianti sui mali del mondo. Non avevano certi stravolgimenti di Tex, e in generale, le trame avevano molto più senso.

 

Ma negli ultimi tempi, sarà anche il caso che le ha fatte pubblicare di fila tutte queste storie debolissime, ma pare che non ne azzecchi più una!

 

Boh, spero che sia una crisi passeggera, perchè con la massa di pubblicazioni Texiane attuale, Tex ha bisogno di Ruju. Ma di un Ruju almeno sufficiente, però, non come questo.

 

 

Mi ha colpito la tua recensione, Diablero! Sia perché è ottimamente dettagliata e condivisibile fino all'ultima riga sia perché effettivamente, se non mi sono perso qualche passaggio, glissa sui due aspetti che invece (oltre alla meravigliosa "camicia gialla") hanno pesato maggiormente nel mio giudizio negativo dell'albo: sto parlando di

Spoiler

Lono e del finale dell'albo.
Quanto al primo, risulta evidente che abbia raggiunto i pard grazie al supporto dell'Enterprise ("Signor Scott? Teletrasporto per uno") perché altrimenti non si giustifica come sia possibile che Tex e Carson lo lascino a piedi in un villaggio, si muovano a cavallo praticamente in linea retta e nel mentre il ragazzino passi di villaggio in villaggio (come dichiara) ad avvisare delle atrocità di Chogan e riesca ad arrivare (sempre a piedi) perfettamente in tempo per avvisare il buon vecchio Kit ("Guarda, te lo dico perché siamo amici, mentre correvo alla velocità di un Testarossa, che essendo indiano ci sta, ho visto che stanno arrivando un patello di guerrieri a cavallo").
Quanto al secondo aspetto, mi riferisco specificamente al fatto che Quercione nostro non faccia solo vendetta, ma letteralmente giustizi un avversario in ginocchio dinnanzi a Tex e Carson spettatori e credo che tu non vi abbia forse posto adeguatamente l'accento. Con tutto che certo Chogan si sia macchiato di crimini orribili. Ecco, questo per me non è comunque accettabile. 
La vendetta l'abbiamo già vista, su Tex ed è facile pensare proprio all'albo che la cita nel titolo: Vendetta indiana. In quel capolavoro abbiamo un'indiana che addirittura disobbedisce a Tex, pazzesco. E però quel che fa lo deve fare di nascosto ad Aquila della Notte perché mai avrebbe permesso a Nashiya di compiere il suo piano. 
Che qui i pard gli facciano perfino da scudo mentre il vecchio indiano giustizia un uomo reso inerme è l'ennesimo comportamento antitexiano che vediamo illustrato sulle pagine di una storia di Tex. Nelle storie di un tempo, capitava di trovare Tex dinnanzi a un dilemma morale, ma spesso ecco che la situazione era risparmiata all'eroe: ad esempio, il cattivo poteva esser fatto fuori da un ancora più infido compare. 
Qui incece...  non siamo ai livelli di gravità posti in essere da Boselli quando, l'anno scorso, nel cartonato disegnato da Enrique Breccia (e per lo meno colorato da dio), fece giustiziare grosso modo similmente il capo dei cattivi direttamente da Tex, ma non ci andiamo troppo lontani. 
E questo è un ulteriore punto a dimostrazione che il personaggio abbia bisogno con urgenza di un curatore: Boselli non può reggere sulle sue spalle il peso contemporaneo di scrivere per Dampyr, scrivere per Tex Willer, scrivere per Tex e in più far da curatore per le mille testate dell'ammiraglia Bonelli. Mi pare abbia palesato da tempo segni di cedimento sotto questo punto di vista e mi chiedo solo chi possa conoscere il personaggio al punto da prendere le redini al suo posto. 

 

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Mi ha colpito la tua recensione, Diablero! Sia perché è ottimamente dettagliata e condivisibile fino all'ultima riga sia perché effettivamente, se non mi sono perso qualche passaggio, glissa sui due aspetti che invece (oltre alla meravigliosa "camicia gialla") hanno pesato maggiormente nel mio giudizio negativo dell'albo: sto parlando di

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Lono e del finale dell'albo.
Quanto al primo, risulta evidente che abbia raggiunto i pard grazie al supporto dell'Enterprise ("Signor Scott? Teletrasporto per uno") perché altrimenti non si giustifica come sia possibile che Tex e Carson lo lascino a piedi in un villaggio, si muovano a cavallo praticamente in linea retta e nel mentre il ragazzino passi di villaggio in villaggio (come dichiara) ad avvisare delle atrocità di Chogan e riesca ad arrivare (sempre a piedi) perfettamente in tempo per avvisare il buon vecchio Kit ("Guarda, te lo dico perché siamo amici, mentre correvo alla velocità di un Testarossa, che essendo indiano ci sta, ho visto che stanno arrivando un patello di guerrieri a cavallo").
Quanto al secondo aspetto, mi riferisco specificamente al fatto che Quercione nostro non faccia solo vendetta, ma letteralmente giustizi un avversario in ginocchio dinnanzi a Tex e Carson spettatori e credo che tu non vi abbia forse posto adeguatamente l'accento. Con tutto che certo Chogan si sia macchiato di crimini orribili. Ecco, questo per me non è comunque accettabile. 
La vendetta l'abbiamo già vista, su Tex ed è facile pensare proprio all'albo che la cita nel titolo: Vendetta indiana. In quel capolavoro abbiamo un'indiana che addirittura disobbedisce a Tex, pazzesco. E però quel che fa lo deve fare di nascosto ad Aquila della Notte perché mai avrebbe permesso a Nashiya di compiere il suo piano. 
Che qui i pard gli facciano perfino da scudo mentre il vecchio indiano giustizia un uomo reso inerme è l'ennesimo comportamento antitexiano che vediamo illustrato sulle pagine di una storia di Tex. Nelle storie di un tempo, capitava di trovare Tex dinnanzi a un dilemma morale, ma spesso ecco che la situazione era risparmiata all'eroe: ad esempio, il cattivo poteva esser fatto fuori da un ancora più infido compare. 
Qui incece...  non siamo ai livelli di gravità posti in essere da Boselli quando, l'anno scorso, nel cartonato disegnato da Enrique Breccia (e per lo meno colorato da dio), fece giustiziare grosso modo similmente il capo dei cattivi direttamente da Tex, ma non ci andiamo troppo lontani. 
E questo è un ulteriore punto a dimostrazione che il personaggio abbia bisogno con urgenza di un curatore: Boselli non può reggere sulle sue spalle il peso contemporaneo di scrivere per Dampyr, scrivere per Tex Willer, scrivere per Tex e in più far da curatore per le mille testate dell'ammiraglia Bonelli. Mi pare abbia palesato da tempo segni di cedimento sotto questo punto di vista e mi chiedo solo chi possa conoscere il personaggio al punto da prendere le redini al suo posto. 

 

 

Su Lono: la scena è inverosimile, ma arriva a storia già abbondantemente franata, non c'è più nulla da demolire, per questo non mi è parso che la danneggiasse ulteriormente. Inoltre in generale trovo le parti impossibili o contraddittorie (cioè, quando nella storia ci sono cose che si contraddicono esplicitamente) più gravi delle cose semplicemente "inverosimili", cioè che potrebbero avere una spiegazione, per quanto improbabile.

E qui:

 

che Quercia Rossa sia un terminator invincibile è sia contraddittorio con quello che ci viene detto prima, sia contraddittorio con le premesse della storia. lono è "solo" improbabile a livelli ridicoli

 

Sul finale:

 

Qui invece sono COMPLETAMENTE in disaccordo. Il fatto che alla fine si sia fatta giustizia "alla Tex", come faceva il Tex originale, senza tutte le incrostazioni legalistiche e di bon ton buonista aggiunte da Nizzi e Nolitta, è una delle poche cose che non mi è dispiaciuta nell'albo (dico "non mi è dispiaciuta" e non "mi è piaciuta" perchè comunque viene descritta con una banalità incredibile)

 

Anzi... ci soffro abbastanza a vedere altri lettori indicare una cosa DAVVERO DA TEX, mentre dicono "ma non è da Tex!", aggiungendoci cose tipo "Tex non lascia morire qualcuno senza salvarlo". (Ehm... e Coffin? È la primissima storia, già quella dovrebbe far vedere che Tex non è Capitan Miki...), oppure "Tex non violerebbe mai la legge, sarebbe da vigliacchi" (questa davvero non so da che letture possa venire, sicuramente non Tex,  ma l'ho sentita recentemente...).  :censored2:

Eh, sì, Tex non farebbe mai del male ad un povero pluriominida torturatore di bambini stragista codardo e privo di onore...  vanno tutelati come i piccoli cerbiatti indifesi, che non bisogna più uccidere per cibarsi. Oggi Tex salva i lupi e i puma dai cattivi cacciatori, e scene disgustose come queste che seguono non si vedono più....  :craniate:

Tex non farebbe mai un agguato per uccidere di sorpresa qualcuno, solo perchè è un assassino!
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E quindi, scene orrende come queste, in cui Tex FA IL TIRO A SEGNO DA LONTANO SU INDIANI CHE NON POSSONO DIFENDERSI, oggi per fortuna non le vediamo più  (ma chi ha potuto scrivere fumetti simili? Che schifo, per fortuna oggi abbiamo un Tex non solo politicamente corretto, ma che si mette pure in mutande per sostenere la moda unisex...
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Poi, Tex, davvero, non programmerebbe mai la morte di qualcuno ferito e indifeso! Lo porterebbe subito dal dottore, acciderboli perdirindina!  (notare che qui Fraser è solo un complice degli indiani, non il capo. Chogan è il capo, HA STERMINATO LA SUA STESSA GENTE e l'ha fatto PIÙ VOLTE...  se Tex fosse stato ancora quello di una volta, avrebbe detto anche qui a Quercia Rossa "no. Non merita una morte rapida" e l'avrebbe lasciato ai lupi...)
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 Poi, davvero, Tex infierire su un nemico vinto? In fuga? Lasciare che altri vendichino crimini in sua presenza? Ma quando mai!
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Davvero, Tex non starebbe mai fermo, ridendo, a vedere Indiani che si vendicano in sua presenza...
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A parte gli scherzi... non lo dico solo a te, lo dico anche ad altri che ho letto fare commenti simili qui e altrove...

RIPRENDETEVI!

Smettetela di leggere nizzate e nolittate e smettete di credere che quello sia Tex.NON LO È.

 

Invece di fare "recuperi di Nizzi", iniziate a recuperare DAVVERO gian luigi bonelli!

Rifate la conoscenza del VERO TEX, tornate a RICORDARE COM'ERA, e SMETTETE DI DIRE CHE ERA COME CAPITAN MIKI O IL PICCOLO RANGER! :angry:

 

 

 

 

Anzi, aggiungo, per essere più chiaro su come la penso...

 

 

Soprattutto, il Tex di GLBonelli non era UNO SCHIFOSO VERME IPOCRITA, che impedirebbe al vecchio Quercia Rossa di vendicarsi di chi gli ha ucciso ENTRAMBI I FIGLI e STERMINATO L'INTERA TRIBU, alzando il ditino saccentino per dirgli "eh, non si fa così, non sta bene, non si fa", pensando a cosa ha fatto LUI a chi gli ha ucciso la moglie...

 

Su come la pensava il VERO TEX sul diritto alla vendetta, consigli di leggere "luna comanche", Tex 296 del 1985, per vedere come si comporta IL VERO TEX di fronte ad un indiano che (in questo caso) vuole vendicare un amico con le sue stesse mani:
 
Tex-296-Luna-Comanche-074.jpg
Tex-296-Luna-Comanche-075.jpg
QUESTO era il vero Tex di GL Bonelli! Un uomo che capiva e rispettava il desiderio di vendetta di un guerriero!

Ritornate a conoscerlo, se ve lo siete scordati!

 

Modificato da Diablero
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Tutto vero, però non esiste un solo Tex (quello di G.L. Bonelli).

C'è quello di Nolitta, quello di Nizzi e pure quello di Boselli che sono tutti diversi: ogni autore ha il suo Tex.

Pure su Zagor, anche Burattini negli ultimi anni, si è scostato abbastanza da Nolitta, anche se lui non lo dirà mai.

Ancora di più ci siamo allontanati dal personaggio originale con Dylan Dog, che ora è completamente un altro fumetto; mi pare che lo stesso Recchioni abbia detto che (secondo lui) era necessario un taglio netto perché nessuno è in grado di scrivere come Sclavi.

Questo o si accetta o si smette di leggere.

Ognuno avrà il suo "limite" oltre il quale molla perché non riconosce più il personaggio: io per ora ho chiuso con Dylan, poi vedremo.

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Bene bene, letta la storia un paio di volte, e letti anche tutti i post, e alla fine posso dire che la storia mi è piaciuta, malgrado qualche forzatura che però io ho accettato.

Sorvolo anche sulla camicia gialla, potevano aggiungerci magari anche il pizzetto bianco del vecchio cammello, ma questo  ci fa capire quanto Tex sia famoso anche tra i comanche.

Magari Coghan sapeva di averli sulle loro tracce.🖐

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L'ideale (ripeto, ideale, perchè irrealizzabile nella pratica) è che il rilascio in edicola di ogni nuovo albo superi una rigorosa fase di test, in cui però il tester non sia rappresentato dal solo curatore (multivalente e capace, ma uno) ma da una commissione formata dall'analizzatore degli intrecci, dall'analizzatore del comportamento di Tex, dall'analizzatore dei disegni, dall'analizzatore della glbonellianità o della nizzietà o della nolittianità, da un campione di lettori in anteprima (maschio, femmina, giovane, maturo, del nord, del sud, laureato, semianalfabeta, collezionista, occasionale), ecc.

E poi, al termine dell'analisi? Se qualcosa non va, previa condivisione in seno alla commissione, si ricicla: modifica ai testi, ai disegni, alla trama, ecc. fino a quando per la commissione all'unanimità è tutto ok. Tempi di uscita dell'albo? Qualche anno. Garanzia certificata di risultato, ossia gradimento dei lettori? Solo quello della commissione. Costo dell'albo perfetto (per la commissione)? Dieci volte l'attuale prezzo di copertina.

Con il software i test si fanno così, a differenti livelli, ma con una sostanziale differenza: l'output che il software deve produrre è oggettivo, se il risultato non è quello il prodotto non funziona per nessuno. Un fumetto però non è un software. Possiamo dire che il risultato non ci piace, è debole, è contaminato, ma non che è oggettivamente sbagliato (tranne, ovviamente, quando Tex chiede scusa in mutande: ancora mi chiedo come ha fatto a passare quella scena, sperando sempre che un lettore neofita non cominci a leggere Tex da quell'albo, altrimenti si buttano alle ortiche 75 anni di storia).

Conclusione del mio paradosso: teniamoci Tex così come ce lo propongono di volta in volta, la critica è sacrosanta perchè serve agli autori a tenere alta l'attenzione e a migliorarsi. Così come quando un impresario ingaggia un attore teatrale egli spera sempre che il suo nuovo spettacolo sia all'altezza dei suoi famosi cavalli di battaglia che, si sa, sono difficili da produrre in serie: se lo spettacolo non piace, si fischia, si critica sul Gazzettino, ma non gli si può dare dell'incapace se in passato quell'attore ha dato prova di capacità. Al massimo l'impresario lo sostituisce se il pubblico in massa non lo apprezza più. Prima deve però trovarne uno presunto migliore. Il resto sono pure disquisizioni dialettiche sulle nostre soggettive interpretazioni, sempre interessanti, accorate, motivate, ma pur sempre interpretazioni. Viva Tex, lunga vita a Tex e a questo forum!

Modificato da PapeSatan
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Una delle storie più interessanti degli ultimi anni è sicuramente quella che si svolge   sulle rapide di un fiume del Canada.

Ora me la vado a rileggere.😉🍺🙋‍♂️

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Tra tifare il Tex di Nizzi e l'assistere ad esecuzioni ci sono tante possibilità mediane. 

In Massacro, che tu hai portato come esempio, Tex salva Fraser da un linciaggio. Perché intervenire, quando i bari subivano quel trattamento nel West?

Perché fermare ad un certo punto il simpatico colono barbuto che stava frustando Clayton in Kento non perdona?

Due delle storie prese ad esempio da te sono caratterizzate da due drammi unici nel suo genere (Tex che si sente responsabile della morte di altri) e la vendetta DI TEX è esemplare.

Ma agli altri non permette MAI quello che lui fa in circostanze particolari.

Dire che l'assassinio di Chogan equivale al tiro a bersaglio degli apaches fuggiti da Goldena a me non convince.

E sono meno nizziano e nolittiano di te e di chiunque altro qui presente.

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concordo con Diablero in realtà.Io stesso mi sono lamentato del modo in cui Kit lasciava linciare con indifferenza un bandito nella storia di Manuela,ma qui è diverso.

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