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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras


Sam Stone
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Mi ha lasciato la stessa impressione di "Old South" : ovvero, fondamentalmente, di una storia senza alcun senso...nella scena iniziale, Felipe, guida la sommossa dei contadini...che già partono con manie suicide, andando con forche e zappe, non per protestare o esporre le loro ragioni, ma per ABBATTERE una diga presidiata da gente armata di fucile...e che si aspettavano ?

Ebbene, Felipe è l'unico che a salvarsi dalla pioggia di piombo, non ci viene spiegato come...

I sequestratori dicono di dovere uccidere Camila perchè li ha visti in faccia...quando, visto che le viene tenuto il cappuccio in faccia per tutto il tempo ? Forse quando si volta fugacemente un secondo prima di essere incappucciata...con la coda dell'occhio ? Vabbè...

Sulla scena finale, di cui in questo topic si è già discusso fino allo sfinimento, aggiungo solo che il piano di Tex e Carson non ha alcun senso...non solo perchè mettono in pericolo la vita di Felipe (e di fatto arrivano a farlo ammazzare)...ma già di partenza...presuppone che loro già sappiano che Don Samargo lo avrebbe portato davanti alla diga per ucciderlo lì...Samargo avrebbe potuto molto più agevolmente fargli tagliar la gola alla fazenda e far sparire il corpo lì...invece no...senza contare tutta la cosa fumosa del dover "trovare le prove", ma su quello già si è discusso...

In compenso mi è piaciuta la scena della liberazione di Camila dai sequestratori...secca, brutale...con Tex e Carson che sparano per uccidere senza mezzi termini, lei che pianta il coltello nella gamba di Heredia e poi prende a calci il cadavere...e anche i desperados qui non sono dei bandidos da operetta, ma vorrebbero mutilare la ragazza per chiedere il riscatto, e poi "spassarsela" con lei...un'iniezione di crudo realismo, in una storia altrimenti sconclusionata oltre il livello di guardia-e non credo di essere un pignolo dei "buchi di sceneggiatura"

Stupende le tavole di Casertano ottimamente coadiuvati dai colori tenui e "crepuscolari"...se non si considera la storia, un volume bellissimo da sfogliare.

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Premetto che solitamente i cartonati non li acquisto; un formato che, per quanto elegante e fuori dei canoni, a mio avviso poco si confà alle caratteristiche del Tex che prediligo.

 

Una foliazione ridotta che costringe a ritmi narrativi non consueti, anche le gabbie che dovrebbero esulare dai classici schemi del formato bonelli, a tratti mi son sembrate forzate, poco "coraggiose". In alcuni casi ti ritrovi con tavole con quattro strisce contraddistinte da vignette piccole, riempite da disegni che rischiano in un simile formato di essere troppo compressi e poco leggibili. 

 

Considerazioni personali ovviamente, come è mio pensiero che una simile pubblicazione proposta una tantum andrebbe bene, ma con una periodicità semestrale diviene meno appetibile. 

 

Dopo simile premessa, mi si può chiedere: come mai lo hai comprato questa volta?

Ovvio; dopo aver visto la straordinaria attività su questo post, mi sono incuriosito e mi andava di leggerlo. :D

 

Ammetto però che diviene molto difficile scrivere la propria, dopo pagine e pagine di post dettagliati e contrastanti.

Ho provato a leggerli tutti, ma alla fine ho desistito, sia per mancanza di tempo che per evitare di essere troppo influenzato nel mio giudizio. Provo comunque a esprimere le mie opinioni su questo albo, che ha suscitato un vespaio che era dai tempi che non si creava sul forum.

 

Essendo ormai stato vivisezionato ogni passaggio e sequenza, sembrerebbe superfluo aggiungere l'avviso di spoiler, tuttavia per netiquette non mi asterrò. 

 

Spoiler  

L'incipit è davvero molto bello: un gruppo di contadini che si ribella ai soprusi del consueto "signorotto", reo di aver assetato il loro campi con una inopportuna diga. Il volo dei corvi, i forconi agitati a mo' di arma, le urla, il crepitare dei fucili, il sangue dei peones.

Un prologo ben sceneggiato, che ci mostra di quanto Ruju sia in grado di creare sequenze ispirate e cinematografiche quando vuole, il tutto reso ancor più avvincente dall'eccellente resa grafica di Casertano.

 

Dopo poche pagine però s'incappa nel primo punto stonato: si apprende che Felipe, il leader della rivolta, non figura tra i caduti. Che fine può aver fatto? E' stato imprigionato? Ferito? Gettato in un dirupo? Nessuna risposta, né sequenza chiarificatrice. Capisco che in una sceneggiatura non tutto deve essere spiegato al lettore, a maggior ragione in una storia di così poche pagine, ma rivedere Felipe vivo e vegeto e senza un graffio, ti fa chiedere come diamine possa aver fatto a schivare il piombo nemico e trarsi in salvo. Forzatura? Ognuno si fa la sua idea. Per me lo è!

 

Ancor più nebuloso il piano dello stesso Felipe per ricattare l'odiato don Vincente Samargo.

Mi chiedo, visto che la figlia del presunto villain è palesemente innamorata del giovane, perchè mettere in mezzo degli ineffabili bandidos per rapirla? Non sarebbe bastato convocarla con una scusa e costringerla a seguirlo? Come non prevedere che il desperado, una volta compiuto il misfatto non lo avrebbe tradito, come di fatto avviene?

 

Felipe se la cava alla grande con una semplice ferita di striscio e un volo attutito dai provvidenziali cespugli (seconda forzatura?), ma la stranezza della sua scelta e l'ingenuità mostrata nel contesto rimane.

 

L'efferatezza che la banda di Juan Heredia vorrebbe usare sull'ostaggio, dal taglio dell'orecchio alla violenza carnale, è un tocco di crudo realismo nella trama, ma vedremo che, alla resa dei conti, la cricca si scioglierà come neve al sole sotto il piombo dei due pards, ed effettivamente il loro innesto nella trama sembra anche a me un pretesto per far menare le mani ai nostri.

 

Veniamo al tanto dibattuto finale, che ha suscitato molto clamore e diviso nettamente la platea degli utenti.

Ammetto che la sequenza finale è molto a effetto e spettacolare; concordo con Diablero quando sostiene che Ruju sia partito proprio da questa idea per costruire la sua sceneggiatura, lo si fa quando si compone non è certo un mistero, l'importante è però rendere tutto il percorso scorrevole e senza forzature fine alla scena madre e purtroppo su questo aspetto, a mio avviso, l'autore stavolta si mostra deficitario.

 

Il colpo di scena lascia il segno, è vero, tuttavia nasce da alcune scelte di Tex rischiose e discutibili.

 

In primis, ci si aspetterebbe un Tex più deciso e meno legalitario dopo aver visto il triste carico di innocenti peones, sterminati dai bravacci di don Vincente. Di fronte a tanta crudeltà e arroganza, le prove per fare giustizia Tex di solito se le fuma nella pipa, al cospetto poi di un influente ranchero che si può permettere pure di far restituire i corpi alle famiglie, azione che denota il suo sentirsi forte e spalleggiato dalle autorità.

 

Il piano studiato da Tex, mi spiace dirlo, ma è poco plausibile e sembra solo il pretesto per giungere al colpo di scena finale, posto a base del soggetto. Anche ammettendo che don Vincente voglia inscenare l'incidente esplosivo per giustificare la morte di Felipe (scelta che entra in contrasto con la sicumera del primo eccidio), perchè condurlo vivo ai piedi della diga? Perchè non tagliargli la gola prima e poi far saltare in aria un corpo senza vita? 

Ancor più mi chiedo come mai Tex non preveda questa ipotesi e rischi la vita del suo protetto per cercar prove (protetto sì visto le promesse fatte alla madre che non verranno mantenute per azzardo). Mica s'infiltra in incognito fra gli uomini del boss per controllare, quindi come può essere sicuro che l'esecuzione avvenga sul luogo della diga? (Terza forzatura?)

 

Il sacrificio eroico di Felipe è una trovata dell'autore per arricchire di pathos la vicenda e dare un epilogo epico alla vicenda, ma troppe forzature logiche a mio avviso si spendono per un tale traguardo. 

 

Un finale che anche a me ricorda Nolitta a dire il vero e che, per quanto efficace, suona poco texiano.

 

Graficamente sono soddisfatto. Una prova molto ben confezionata e colorata degnamente.

Casertano è un artista che stimo da decenni e ammetto che mi ha molto stupito la sua versatilità per il genere western.

Un autore dallo stile personale e riconoscibilissimo, che ha il suo punto di forza sulla recitazione dei personaggi e il giusto dosaggio fra realismo e lieve ironia caricaturale di alcune espressioni. Un po' da migliorare l'anatomia dei cavalli ma per il resto il suo ingresso nella scuderia texiana è doveroso. 

 

Per la valutazione finale, riconosco un lieve passo indietro di Ruju rispetto alla riuscita prova sul Magazine su soggetto del nostro pard Carlo; una sceneggiatura a luci e ombre che stavolta non mi ha dato l'impressione di aver azzeccato la scelta dell'acquisto. Il mio voto finale è 5

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  • 4 settimane dopo...

La storia avrebbe guadagnato in interesse se invece del bandito di turno fossero stati davvero i campesinos assetati a rapire la figlia del ranchero

Sarebbe stata una bella inversione vittima-carnefice con pessimismo di fondo tipicamente nolittiano

(si veda la folle storia di Mr No ambientata sull'isola di Pasqua recentemente ristampata, in cui una rivolta sindacale sfocia in un'orgia barbarica, la sete di giustizia diventa sete di sangue)

 

 

 

 

 

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  • 4 mesi dopo...

Mi rendo conto di essere in notevole ritardo nei commenti, ma ho recuperato il volume soltanto di recente. 

Ho letto anche il "batti e ribatti" tra forumisti, sostanzialmente fermi nelle rispettive posizioni (devo dire che in una ventina di anni di frequentazione di forum vari, MAI mi è capitato di assistere ad un arretramento o a un cambio di opinioni in corsa....i forumisti sono una razza particolare, peggio dei politici....:lol:).

 

Venendo al finale della storia, è evidente che il piano di Tex faccia acqua da tutte le parti. Esso, infatti, può avere soltanto due finalità:

1) Trovare delle prove per incriminare formalmente Samargo;

2) creare un pretesto per farlo scoprire, e farlo fuori.

Ebbene, ambedue le opzioni sono cervellotiche: quanto alla prima, Tex ha già un testimone oculare del misfatto (Miguel) e potrebbe teoricamente procurarsi le testimonianze dei tirapiedi di Samargo (German ed i suoi uomini). Eppure, manda l'unico testimone (che, peraltro, aveva promesso alla di lui madre di tutelare) proprio nella tana del leone, con il realistico rischio che potesse essere fatto fuori senza che egli potesse materialmente intervenire (difficile pensare che fosse appostato all'interno della Hacienda di Samargo...); circa la seconda, Tex aveva molteplici strade davanti per passare direttamente all'azione, a cominciare dal fatto che, erigendo la diga, Samargo si era già (a prescindere dall'eccidio) posto chiaramente contro la legge.

A ciò si aggiunga il fatto che lo stesso Samargo si comporta in maniera anomala; in prima battuta, ammettendo di fatto le sue colpe dinanzi ai pards (avrebbe potuto dire che era stata una iniziativa del suo braccio destro, come in effetti parrebbe essere accaduto leggendo la sceneggiatura, salvo poi avallo del comportamento di quest'ultimo da parte del Boss); nel finale, prima credendo come un boccalone alla risibile panzana di Miguel (Tex non aveva più nulla da fare e - addirittura - "vi manda i suoi saluti" :lol2:, laddove poche ore prima era andato a sbatacchiare i suoi uomini e ad incriminarlo? Ma che è, una barzelletta?), poi ordinando ai suoi di aprire il fuoco sui pards, anziché "congelare" la situazione facilmente (avrebbe potuto dire a Tex: "se fai una sola mossa, ordino di sparare a Miguel" (e sarebbe stata morte certa, per lui, e dunque "scacco matto" per il nostro).

 

Al di là di quanto sopra, il problema è stato esattamente centrato da Diablero, e non riguarda soltanto questa storia di Ruju ma una tendenza generale degli ultimi anni di Tex, ossia il fatto che si scrive e si sceneggia in funzione del risultato finale che si vuole ottenere, prescindendo totalmente da quello che farebbe Tex in determinate situazioni. In altre parole, si prescinde volutamente dal fatto che si stia scrivendo Tex.

Lo scopo é chiaro, ed è duplice:

1) la ricerca spasmodica dell'originalità del soggetto (dopo oltre settant'anni), che è legittima, ma non deve andare a scapito del logo che campeggia in copertina. Se Ruju ha una buona idea per una storia e, soprattutto, per un finale di storia, con il peone che si sacrifica per il bene degli altri contadini, deve costruire una trama diversa, non può arrivare a quel finale prescindendo da Tex, e facendogli compiere azioni sconclusionate, anti-texiane e contraddette dalla stessa sua sceneggiatura (v. Carson a pag. 29: "solo poche ore fa eravamo pronti a rompere le ossa a Samargo e a tutti i suoi sgherri"....e nel finale, cosa è cambiato?). Il problema, lì, è molto semplice: il fare comportare Tex "da Tex" (ossia, farlo catturare German e spingerlo ad una confessione circa il mandante dell'eccidio, fare saltare la diga con la dinamite magari camuffato, o altre robe "normali" da Tex "normale") viene considerato banale, scontato, già visto, quando invece è proprio un Tex che fa quello che da lui ci si aspetta, a confortare ed allietare il lettore;

2) la ricerca, altrettanto spasmodica, del "colpo ad effetto", della "scena madre", della sequenza "strappa applausi"; ma, Signori cari, è l'autore e sceneggiatore che, quando scrive Tex, deve mettersi al servizio del Personaggio e rispettare lo stesso...non é Tex che deve plasmarsi ad uso e consumo di esigenze narrative che, con ogni evidenza, dal ranger prescindono! Nella scena finale della storia, abbiamo un Tex che, con lo sguardo sicuro dell'Eroe che ha vinto, afferma che grazie a Felipe, "in qualche modo (???) è stata fatta giustizia", ma a fronte di un esito che è andato contro ogni sua prevedibilità, laddove egli avrebbe avuto tempi e modi per "fare giustizia" secondo il corso degli eventi che è naturalmente dominato, appunto, dal protagonista della testata. Un po' come nel famoso finale di "Giovani assassini", laddove Tex (per esigenze narrative) abdica dal suo consueto ruolo di Deus ex machina, lasciando che la sorte del bandito superstite sia determinata da una assurda (ed ugualmente anti-texiana) votazione.

Ed è pur vero che, a volte, non è Tex ad essere il "risolutore" della vicenda, ma questo non accade (o non dovrebbe accadere) tutte le volte in cui egli ha il bandolo della matassa e tutte le condizioni possibili per far fluire gli eventi secondo una ragionevole, legittima (ed attesa dal lettore) "prevedibilità texiana".

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  • 1 anno dopo...
Il 21/2/2022 at 12:54, Poe dice:

SPOILER

SPOILER

SPOILER

SPOILER

 

Ma un conto è dire che il piano è rischioso e Tex alla fine fallisce perché non riesce a salvare Felipe come avrebbe voluto (anche per colpa di Felipe che si sacrifica, diciamolo): questo mi sembra chiaro, Tex commette un errore di valutazione e non riesce nel suo proposito di salvare Felipe, è indiscutibile. E anche secondo me Ruju poteva trovare un espediente diverso per risolvere la faccenda (non so, Tex poteva tornare dopo il rapimento di Camila e trovare  i contadini ancora in rivolta e in questo caso intervenire in loro difesa, con Felipe che si sacrifica, o qualcosa del genere).

 

Un altro paio di maniche è dire che Tex ha consegnato Felipe

Cioè, fare una trappola utilizzando un'esca = voler sacrificare l'esca?:dubbioso:

Non so, di solito in questi casi lo scopo è smascherare (o incastrare) il colpevole e salvare l'esca prima che venga uccisa. Di solito... O almeno, in tutte le storie del mondo in cui si usa un' esca per una trappola...

 

 "Tex non corre il minimo rischio legale, si è ben parato il culo, sacrificando Felipe"

Ok, va bene, perché non scriviamo anche che il Tex di Ruju è uno stronzo bastardo cinico calcolatore. Si può dire tutto no, ognuno ha le sue opinioni, ci mancherebbe...

Se non gli fanno niente, a Felipe, la storia prende un'altra piega e Tex s'inventa un altro espediente per incastrare Don Vicente. 

Ma di sicuro gli faranno qualcosa, no? E' evidente. Sia perché il personaggio di don Vicente è quello di un uomo senza scrupoli. Sia perché la storia prevede 46 pagine e non c'è tempo per ulteriori sviluppi di trama...:lol:

 

Le tue ipotesi su una storia che secondo te dovrebbe continuare secondo logiche meccaniche (Tex ha fatto così, quindi poi inevitabilmente dovrebbe fare così e poi cosà), non ha alcun senso. Sono tue invenzioni, sono un processo alle intenzioni, non una critica alla storia.

 

Anche il Tex iperlegalista che secondo te è il protagonista di questa storia... Boh... In quale vignetta Tex dice di farsi scrupoli legali e che si vuole parare il culo? Solo perché non fa saltare la diga a suon di dinamite, come secondo te avrebbe fatto il Tex di GL Bonelli?

Non so, a me sembra che anche il Tex di GL Bonelli cercasse prove o testimoni o preparava trappole o provocava i criminali per farli reagire e portarli poi in galera. E' un ranger, no, anche se con metodi suoi particolari...

Evidentemente Tex e Carson erano appostati fuori dalla casa di don Vicente (dentro era improbabile che gli facessero qualcosa, a Felipe, visto che c'era la figlia) e li hanno seguiti di nascosto pronti ad intervenire al momento opportuno. Sono le convenzioni tipiche del fumetto d'avventura, visto in tremila storie: l'eroe sa sempre come intervenire da lontano, con la sua mira infallibile! Non siamo mica nel mondo reale.. :rolleyes:

 

Certo che dice "grazie a lui", si è sacrificato lui, è ovvio, cosa doveva dire?

Ma che "Tex non avrebbe fatto giustizia" senza Felipe è solo una tua deduzione che fai soltanto perché ti sta sulle palle questa storia! :laugh:

Senza il suicidio di Felipe, Tex avrebbe lo stesso fatto fuori tutti quanti a fucilate, compreso don Vicente che estraeva la pistola e veniva freddato da Carson. Poi i contadini facevano saltare in aria la diga, e festeggiavano, Carson mangiava e ballava nella fiesta notturna con una bella ragazza, e Felipe e Camila si abbracciavano felici e contenti... :lol:

Solo che Ruju è pessimista e pensa che senza un sacrificio personale è difficile ottenere qualcosa e non gli piacciono i lieto fine...

 

"Solo che Ruju è pessimista...e non gli piacciono i lieto fine".

Esatto, ed è proprio il motivo (oltre ai colpi di scena  azzardati) per cui a me Ruju non piace.

Se riesco poi scrivo due righe sull'episodio.

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