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TWF - Tex Willer Forum

[738/740] Il Manicomio del Dottor Weyland


ymalpas
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36 minutes ago, Angelo1961 said:

Mah... Sinceramente la cover per me non conta. Non serve ad attirarmi, visto che Tex lo compro in ogni caso e ogni mese, e quindi per quanto mi riguarda potrebbe essere anche solo una pagina bianca con  la scritta Tex. Concordo con chi condanna il logo mefistoiano, che rappresenta una novità assoluta non richiesta nè necessaria. Anche io ho perplessità su Civitelli, che disegna troppo pulito per essere inquietante come richiederebbe una storia così.  Non è neanche tra i miei disegnatori preferiti. 

Penso invece che essere sporchi non renda inquietanti automaticamente. Un tratto pulito può anche essere usato per dare maggiore freddezza o trasmettere angoscia, dipende dall'abilità del disegnatore. Io sono curioso di vederlo all'opera su Mefisto, secondo me ci delizierà

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Copertina nella media, certo non particolarmente memorabile. Come già ad altri anche a me ricorda quella de "Il covo del male", magari è una scelta voluta, e poi anche io trovo quel mefisto nello specchio è un po' troppo "gufo".

Sul logo concordo con la maggiornaza in merito al fatto che non se ne sentiva la mancanza, anche se in fin dei conti non mi turba più di tanto.

Invece la storia mi intriga parecchio, del resto a suo tempo rimasi soddisfatto dal ritorno dello Yama boselliano!

Per quanto riguarda i disegni apprezzo sia i Cestaro che Civitelli e trovo che quest'ultimo possa essere adatto anche ad una storia un po' più dark, quindi dovrei essere in una botte di ferro:D

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Premesso che la questione della copertina è secondaria rispetto alla bontà complessiva della storia (ancora tutta da leggere), a me questa copertina non dispiace affatto. Fra l'altro (e qui ci possono essere ulteriormente pareri discordanti), mi pare si attenga ad un criterio spesso adottato in tempi più recenti, ossia di illustrare qualche aspetto che poi sarà riscontrato nello stesso albo. La presenza di Mefisto (per me, opportunamente allusa - salvo poi rovinare del tutto questo effetto con la presenza del "marchio di satana" del logo "ad hoc", ma questa non è scelta di Villa - con quegli occhi spiritati, necessariamente dilatati e quindi un po' "gufeschi"), mi pare richiami la capacità di Mefisto di tenere sott'occhio, spiandoli, i suoi malcapitati "pazienti" o visitatori che dir si voglia proprio con uno strumento che gli permette di vedere senza essere visto, ma lo stesso lanciando un'inquietante sensazione di sorveglianza a chi capita sotto le sue grinfie, come si può evincere da alcune delle vignette già rese visibili in anteprima. Insomma, forse non sarà la migliore di Villa, ma mi pare pur sempre centrata ed efficace. Vedremo con i successivi albi, ma questo, che fa da "apripista", non mi sembra affatto malvagio con queste sue scelte. Opinione personale, ovviamente!

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<span style="color:red">30 minuti fa</span>, dario63 dice:

Insomma, forse non sarà la migliore di Villa, ma mi pare pur sempre centrata ed efficace.

 

Proprio come te, e come ho già detto, io la trovo perfettamente ad hoc per una storia con Mefisto ;).

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  • Sceriffi
14 minuti fa, gilas2 dice:

Posso dire che a me i Cestaro non piacciono?

Non sei solo. Se dicessi che quei disegni sono brutti o malfatti sarei in malafede, ma vista la loro lentezza mi aspettavo ben altro. I volti dei pards non mi convincono (riferito alle pagine che ha postato Boselli) e la maschera di Yama sembra una brutta copia di quella usata da Lecter. Aspetto Civitelli, assieme a Villa il migliore dello staff. 

Modificato da MacParland
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La copertina di Villa è nella norma e non mi dispiace, d'altronde dovrà presentare ben 7 copertine su la lotta tra Tex e Mefisto, un compito non facile. Il logo come la maggior parte degli utenti lo ritengo inutile perché il ritorno di Mefisto è già stato pubblicizzato tanto sul sito Bonelli e nella quarta di copertina dell'albo regolare di febbraio. Le tavole dei Cestaro sono molto belle, si vede che si sono impegnati tanto in un lavoro che farebbe tremare i polsi a chiunque. Non vedo l'ora che arrivi Aprile per gustarmi appieno l'albo.

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Non posso fare a meno di chiedermi: il fatto che il nome del dottor Weyland sia per la seconda parte uguale al nome del dottor Toland (che era pure direttore di un manicomio) è solo un caso... o no?

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1 ora fa, Garet dice:

Non posso fare a meno di chiedermi: il fatto che il nome del dottor Weyland sia per la seconda parte uguale al nome del dottor Toland (che era pure direttore di un manicomio) è solo un caso... o no?

Mi pare un po' debole.

Come ho già detto, sarebbe una combinazione più forte, anzi una totale omonimia, quella con Peter Weyland, personaggio della serie "Alien", dall'ego smisurato e maniacalmente ossessionato dal desiderio di ottenere l'immortalità: non posso non pensare che Weyland possa essere una dotta citazione che lascia intendere che dietro si celi l'immortale che sempre ritorna, dall'ego smisurato, appunto Mefisto. Se poi é solo un caso, beh... é proprio una bella combinazione! Se poi mi sono sbagliato, beh... si é qui per giocare e per fortuna non perderei nulla. :D

Modificato da PapeSatan
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Il 23/2/2022 at 12:35, Angelo1961 dice:

Mah... Sinceramente la cover per me non conta. Non serve ad attirarmi, visto che Tex lo compro in ogni caso e ogni mese, e quindi per quanto mi riguarda potrebbe essere anche solo una pagina bianca con  la scritta Tex. Concordo con chi condanna il logo mefistoiano, che rappresenta una novità assoluta non richiesta nè necessaria. Anche io ho perplessità su Civitelli, che disegna troppo pulito per essere inquietante come richiederebbe una storia così.  Non è neanche tra i miei disegnatori preferiti. 

La copertina è un elemento importantissimo in una pubblicazione come Tex, perché caratterizza quell'albo, quella storia, quel momento. Le copertine di "The Dark Side of the Moon", "Tubular Bells", "Abbey Road" hanno reso storici tre LP di Pink Floyd, Mike Oldfield e Beatles al di là del valore della musica degli album o, viceversa, questa ha reso inconfondibili al primo colpo ogni singolo lavoro. "Il Laureato" è nell'immaginario collettivo nel suo complesso di film, colonna sonora e fermo immagine della gamba della Signora Robinson in primo piano davanti a Benjamin Braddock, con tanto di particolare subliminale alla parete (P.S. La gamba nello scatto non è di Ann Bancroft, ma di una controfigura poi diventata celebre: Linda Gray, la Sue Ellen di "Dallas").
Poi, fosse una copertina bianca con la sola scritta Tex, sai la semplicità di andare a cercare una vecchia copia nell'usato o in una collezione non proprio ordinata. Le copertine monocromatiche e senza illustrazione lasciamole ai libri di testo e confrontiamoci sulle 400 di Galep e su quelle di Villa all'inseguimento del record, guardiamole, parliamone, discutiamone.
A me, ad esempio, quella del 738 dà un idea di deja vu e qualcuno altrove ha già fatto un paragone con quella del numero 504 (guarda casa, una storia mefistiana). Può essere, la do voluta o involontaria al 50% per un figura di Tex che, è vero, non è la prima volta che viene ritratto in quella posa, con quelle proporzioni e per quella prospettiva. Di Villa preferisco le copertina luminose e con pochi elementi, anche quelle in stile più retrò come per "Scontro finale" o per quella omaggio a John Wayne del numero 600, ma comprendo che per questa specifica ci volesse qualcosa di cupo, che creasse atmosfera per introdurre all'inquietudine certa della vicenda e, visto l'andazzo di certe iniziative bonelliane degli ultimi tempi, meno male che la copertina stessa non è stata proposta tutta nera con il solo simbolo di Mefisto (una via di mezzo fra la semplificazione estrema che forse ti andrebbe bene, Angelo, e alcune recenti genialate di marketing della SBE).
In quanto al tratto troppo pulito di Civitelli, che per tua ammissione non ti sarebbe probabilmente piaciuto nemmeno se avesse illustrato un'avventura alle cascate del Niagara o al porto di Galveston, quale disegnatore dal tratto sporco avresti voluto per questi episodi? E' solo una curiosità. Aggiungo anche che vista la stima che abbiamo del curatore per le storie scritte da lui e per le scelte su quelle da affidare ad altri dobbiamo anche dargli credito quando per un evento così importante, atteso, pubblicizzato e direi perfino storico nella forma e nella sostanza della storia di Tex (sette albi, non un cartonato e non cercate ipercritiche in questo paragone, questione di "pesi" diversi) fa una scelta precisa sugli autori. I Cestaro e Civitelli.  Con cognizione di causa, a causa e con gli effetti della sua cognizione di Tex (e dei tre Dickart).

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Vorrei tornare sul logo di Mefisto in copertina non per criticarlo (già fatto) ma per richiamare un curioso a ancor piú clamoroso precedente.

In alcune vignette della striscia del 1958 "La mesa degli scheletri", la prima di una nuova avventura, viene mostrato il rapimento di Kit Willer da parte di indiani che portano al collo un medaglione con incisa la lettera "M".

Erano passati 10 anni dalla prima ed unica apparizione di Mefisto (una semplice spia che agiva per denaro, non dimentichiamolo) e i lettori non potevano facilmente immaginare che dietro la "M" mostrata da un gruppo di indiani che si professano seguaci di un famigerato "figlio del fuoco" si volesse alludere al ritorno di un personaggio che in fin dei conti si era rivelato non iconico rispetto ad altri (Satania, la donna Pantera, Vindex, il Coyote Nero, i Daniti...). Anche nella striscia successiva, "Insidia nel deserto", Tex e Carson, sulle tracce dei rapitori di Kit, ritrovano un medaglione con la "M", domandandosi ripetutamente cosa volesse significare. Un bell'enigma intrigante anche per i lettori.... se non fosse che le strisce riportavano in copertina l'appartenenza alla nuova serie denominata "MEFISTO"!!! Una trovata editoriale di marketing "ante litteram" che ha rovinato la sorpresa accuratamente sceneggiata da Gian Luigi Bonelli oppure GLB ne era consapevole? Propendo ovviamente per la prima ipotesi e GLB si deve essere inc***ato non poco! Certo, oggi, con anticipazioni a bizzeffe e canali di comunicazione capillari, il ritorno di Mefisto non avrebbe mai potuto essere una sorpresa. Anzi, pubblicizzare il ritorno di Mefisto e marchiarlo perfino in copertina come si marchiavano le vacche sembra quasi essere una necessità commerciale per incentivare l'acquisto tra i non aficionados.

Modificato da PapeSatan
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Per me la versione dei Cestaro di Mefisto-Yama è migliore di quella di Civitelli.... per quanto riguarda i pards invece l'inverso.

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  • Collaboratori

Più la guardo e più mi chiedo: ma il Tex in copertina sta ridendo ? E sta ridendo dopo essere entrato, aver visto il loghino merdino, e aver ruotato il capo giusto il tanto per non scoppiare a ridere ? 😂 Povera SBE, in che mani sei messa, qualcosa di più infantile è difficile trovare anche a volerci provare, quasi quasi oltre alla mascherina metterò due occhialoni neri e un cuffione la volta che entrerò a comprare l'albo, non voglio che mi vedano alla mia non più giovanile età comprare un albo con quella cosa lì in copertina. Peccato per la storia di Boselli e Cestaro, non merita questo trattamento.

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Ma sulla tunica di Mefisto, oltre alla "M" del logo, vedremo presto anche uno sponsor? 

Non potevano mettere quel logo pacchiano su una sovracopertina volante (tipo quella vista sull'albo "Manhattan") e lasciare immacolata la copertina dell'albo?

Modificato da PapeSatan
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Personalmente non apprezzo queste "patacche", che nulla aggiungono e anzi, tolgono visuale, ma comunque alla fine non è che ci perda il sonno.

 

Diciamo che se in futuro la SBE o chi per essa volesse dare alle stampe uno o più volumi con la riproduzione dei disegni di copertina al netto di qualsiasi elemento aggiunto (logo, prezzo, titolo, strilli e patacche varie) e magari lasciando i colori originali, beh, io li comprerei volentieri.

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La patacca e le altre pataccate simili fatte recentemente (tipo per l'anniversario) sono preoccupanti (oltre che irritanti) perchè sono un pessimo segnale.

 

Non credo esista un solo esperto di marketing serio che possa sostenere che la patacca in copertina porti anche un solo lettore in più. Mettere Mefisto nel disegno in copertina forse potrebbe farlo. Ma chi è che se vede Mefisto in copertina dice "no, non mi interessa", poi esamina attentamente un albo che non gli interessa, vede la patacchetta, e dice "lo devo comprare! Una simile patacca non può mancare nella mia collezione di pataccate!!". Suvvia, siamo seri...

 

(semmai, cose come queste potrebbero spingere qualche lettore in bilico e ormai indeciso se comprare ancora Tex o no a prendere finalmente la decisione di smettere, ma vista la quantità ossessiona di patacche che piazzano ovunque quei pataccari mi sa che i lettori come quelli se ne sono andati da un pezzo...)

 

Quindi, i casi sono 2:

 

1) Alla Bonelli stanno dando ascolto alle pataccate di esperti di marketing poco seri (in redazione o fuori)

 

oppure...

 

2) Non lo fanno per il marketing. Non credono che i lettori siano bambinoni giuggioloni che comprino un albo per la patacca. I bambinoni giuggioloni che adorano mettere patacchine e pataccate ovunque SONO LORO! Lo fanno perchè una bella copertina di Villa elegante e dove si veda il disegno NON GLI PIACE, e devono appiccicarci patacche come un tempo mettevano gli adesivi sul diario scolastico o sulla bici...

 

La patacca in sè è irritante. Se pago più di 8.000 vecchie lire per un albo mi scoccia vedere la copertina deturpata da simili bambinate. Ma l'irritazione passa e Tex continuo a comprarlo. È pensare a che razza di mentalità può avere chi continua a metterle che è preoccupante. Gente così dai e dai ci riuscirà a farmi smettere di comprare Tex...

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<span style="color:red">56 minuti fa</span>, Diablero dice:

Gente così dai e dai ci riuscirà a farmi smettere di comprare Tex...

"Gente" che non supporta a dovere iniziative interessanti come "Le grandi storie Bonelli", però opta per inserire patacche inutili sulle copertine e insulsi gadget da un euro al quintale.

Ripeto: mancano solo le copertine adesive stile "Cioè" è siamo apposto.  :D

  • +1 2
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Davvero nessuno tra voi comprende il motivo razionale del bollino Mefisto o di quello imminente "Dampyr- le origini"? NESSUNO?...:blink:

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<span style="color:red">53 minuti fa</span>, borden dice:

Davvero nessuno tra voi comprende il motivo razionale del bollino Mefisto o di quello imminente "Dampyr- le origini"? NESSUNO?...:blink:

Che sia in programma una serie di fumetti con protagonista Mefisto? In quel caso ci vedrei una logica, diversamente non riesco ad immaginarlo personalmente.. 

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24 minuti fa, pino1980 dice:

Che sia in programma una serie di fumetti con protagonista Mefisto? In quel caso ci vedrei una logica, diversamente non riesco ad immaginarlo personalmente.. 

 

 

Sforzatevi di più

 

Su un altro forum uno l'ha capito.

Modificato da borden
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1 ora fa, borden dice:

Davvero nessuno tra voi comprende il motivo razionale del bollino Mefisto o di quello imminente "Dampyr- le origini"? NESSUNO?...:blink:

 

La butto lì... Probabilmente il motivo è in realtà piuttosto semplice, ovvero promuovere al meglio (dal punto di vista della casa editrice, tenuta a curare anche il marketing dei prodotti che vende) il mini ciclo di due storie in sette albi con Mefisto e Yama di prossima uscita su Tex, e lo stesso avverrà su Dampyr con il logo "Le Origini" per il mini ciclo di quattro albi denominato "Ritorno a Yorvolak", se non erro tra un paio di mesi.

Modificato da juanraza85
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