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TWF - Tex Willer Forum

[738/740] Il Manicomio del Dottor Weyland


ymalpas
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Messaggi consigliati/raccomandati

58 minutes ago, MacParland said:

Nizzi ha fatto bene a non inserire Yama.

 

Se avesse fatto quello che sostieni tu (cioè, NON TOCCARE YAMA), potresti avere ragione.

 

Ma come tutti i Nizziani, non tieni in nessun conto quello che effettivamente Nizzi ha scritto. (ma quanto deve essere frustrante per uno sceneggiatore il rendersi conto che i propri fan sono proprio quelli che meno conoscono il suo lavoro, sbagliando sempre a citarlo?).

 

Nizzi ha INSERITO Yama. La sua storia ne parla. Per divertirsi, già che c'era, a rovinare un personaggio ridicolizzandolo in una singola pagina.

 

(essendo Nizziano, mi rendo conto che probabilmente le storie di Nizzi non le rileggi mai o proprio non le possiedi, quindi ti aiuto: si tratta di pagina 22 di Tex 502, a partire dalla seconda striscia, e prosegue nella prima striscia di pagina 23, una pagina esatta).

 

Una sola paginetta, in cui Nizzi dice:

1) Yama ha perso tutti i poteri

2) il padre se ne frega di lui e l'ha dato per perso, lo considera un totale fallito incapace.

3) Yama è tornato dalla mamma ed è in depressione.

 

Eh, sì, ha fatto proprio bene Nizzi a non citare nemmeno Yama, a non toccarlo proprio, sennò rischiava di ridicolizzarlo .  :laugh:

Mica come Boselli che ha rovinato un personaggio di depresso mammone ridandogli i poteri e ammazzandogli la mamma...  :rolleyes:

Modificato da Diablero
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non sono un fan di Mefisto, come non sono un fan delle storie magiche. detesto il "gotico" e non mi piacciono le ambientazioni a sfondo "psichico", con manicomi e affini. però...

 

però ho deciso di leggere la "Mefistolata" (in questo caso non uso il termine con accezione negativa come fa Diablero) in modo tranchant, senza volontà aprioristica di rigetto, e...

 

Spoiler

sono rimasto piacevolmente sorpreso dall'inizio e dall'atmosfera di inquietudine che si respira nella storia. Mefisto è tornato, agghiacciante e psicopatico come non mai. condivido tutte le incongruenze sulla figura di Yama e sulla figura da pirla di Kit Willer nell'utimo albo, albo troppo diluito e secondo me gestito male da Borden...il ritmo è frenetico e si ha spesso la sensazione che Boselli cerchi di chiudere la trama nel modo più veloce possibile, senza grandi idee. noioso.

nel primo dei due albi ho trovato un po'ingenuo il fatto che gli sbirri non riconoscano Medina travestito da infermiere (mentre Gradmore lo riconosce subito) e ho trovato sbagliato che Mefisto mostri il suo vero volto di pazzo infernale e demoniaco ai poliziotti (che averbbero potuto riferire a Devlin le fattezze non certo "angeliche" del Demonio...

una buona storia per i primi due albi, rovinata da un terzo albo per me insufficiente. personaggio in assoluto meglio reso: 'Ruth l'infermiera, senza dubbio...una nuova dark Lady, affascinata dalle arti oscure e dal male, un cattivo "working in progress" oppure un villain destinato a sparire presto?staremo a vedere...

 

3 ore fa, Diablero dice:

Insomma, quella che Boselli vede come un opportunità (se Mefisto è vivo, farlo interagire con Yama) per Nizzi è una bega e una fatica, dovrebbe sceneggiare un mago in più, rileggersi pure le sue storie, no, troppa fatica, scrive quelle due righe ed elimina Yama.

 

per me invece, al netto che la precedente mefistolata non mi è mai piaciuta (e qui uso il termine con accezione negativa) fu una felice idea di Nizzi non riprendere Yama insieme a Mefisto...la figuraccia di Blacky in questi tre albi è dovuta al fatto che la presenza "in scena"del figlio di Mefisto sia ovviamente messa in subordine a quella del padre. Borden, per non affievolare il carisma e la centralità del Demonio Padre, mette in nuce la debolezza del figlio, cosa che avviene anche con Kit Willer, che "manca" anche in questa storia la sua piena maturità,non capendo nell'ultimo albo, nonostante le raccomandazioni di Tiger Jack, che Tom Devlin è sotto l'influsso di Mefisto...

Borden in ciò ha sbagliato?ni...è vero che  così facendo ha bruciato un bel personaggio come Blacky (posso dire? a me Blacky nelle precedenti storie di Glb piaceva più di Mefisto) ma allo stesso tempo ha rappresentato nuovamente Mefisto come la perfetta nemesi di Tex: uomini superiori, quasi perfetti, uno il bene l'altro il male ma due facce di una stessa medaglia....il rapporto di superiorità tra padre e figlio in questa storia è lampante per entrambi i personaggi principali (Tex e Mefisto).

Per concludere: una buona storia, con picchi alta classe ma che anca dcisamente il capolavoro con l'ultimo albo

 

 

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<span style="color:red">18 ore fa</span>, Garet dice:

Premesso che a me la storia - o meglio questa prima parte di storia - è piaciuta e non poco, visto che parliamo di falle vorrei far presente quella che è sembrata una falla a me: Mefisto non nutre una grande stima del figlio, inoltre il povero Yama si era appena risvegliato e aveva la mente ancora instabile e malleabile; di conseguenza Mefisto avrebbe dovuto immaginare facilmente che Tex, sveglio e furbo com'è, avrebbe provato a rigirarselo con le parole per volgere la situazione a proprio vantaggio. Si, questa a me è sembrata davvero una piccionata da parte di Mefisto.

 

Un'altra: perchè Mefisto ha dovuto portare Mandip con sè per soggiogare Devlin? In seguito mi sembra che lo abbia fatto da solo senza alcun aiuto, poi lo ha rimandato da Yama senza che gli sia servito a nulla (mia impressione). Ecco: da ciò mi sembra che il fatto di aver lasciato Yama da solo con i due pards mi sembra un pò troppo forzato.

Ma infatti Mefisto è un personaggio ridicolo e totalmente idiota. Potrebbe ammazzare Tex & Co. in qualsiasi momento e invece no. Con i soliti blablabla si fa fregare sistematicamente e fondamentalmente non apporta neanche per sbaglio un danno, anche minimo, ai pards. Fa lo sbruffone con le allucinazioni mostruose solo per abbindolare piccioni e cretini. È solo e soltanto perfido e nient'altro (e davvero i personaggi cattivi al 100% sono interessanti, anche quando fungono da antagonisti? Eppure narratologi e scrittori dicono che un cattivo che sia solo cattivo è solo una macchietta. Proprio come Mefisto).

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Allora...Devo ammettere che mi è proprio piaciuta. In primis il tratto dei fratelli Cestaro è stato perfetto per rappresentare una San Francisco mai così spettrale ed evocativa. Bravi i Cestaro anche nelle scene "horror" e nel rappresentare Mefisto. Parte grafica promossa. Il Boss poi carica a pallettoni la storia. Tanti personaggi tra amici e nemici con ciascuno il suo spazio. I nostri pards messi in seria difficoltà da un Mefisto a dir poco sul pezzo. Il rapporto con Yama (e i suoi comportamenti) sono secondo me sviluppati in modo coerente. Aspettando i prossimi quattro albi devo dire che il Boss ha sviluppato veramente una storia accattivante. Ho già voglia di rileggerla.

Il 9/6/2022 at 19:50, Diablero dice:

L'albo è uscito da due giorni, magari è meglio che quando trattate elementi della trama usate il tag "spoiler"...

 

Comunque, io vedo due "categorie" di problemi. Quelli relativi alla trama generale, e alcune "cadute" che hanno davvero scarso effetto sulla trama.

 

Alcuni esempi delle seconde:

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1) La ridicola scena della cinghia di cuoio allungabile, con Tex che fa una fatica immane per raggiungere il coltello quando la sua mano in realtà come si vede dal disegno È GIÀ LIBERA, gli basta sfilarla! (a questo proposito tutte le obiezioni sul calore del coltello che magicamente scioglie il cuoio ma non la faccia di Tex mancano totalmente il bersaglio, è vero che ho criticato anche l'allungabilità di quel cuoio, ma il problema principale è il vedere Tex non riuscire a liberarsi da una cinghia ormai tanto allentata)

Poi, altre cose che mi sono saltate subito agli occhi:

pagina 55: "Tex, attento all'attizzatoio?". Suona davvero "storto". In un momento simile capire un "Tex, attento!" visto che deve avvertirlo in fretta, o al massimo un "Tex! Attento a Yama", che già è lungo ma non eccessivamente e ha più senso (yama è il pericolo", ma...  quando mai di fronte ad un sicario che tendeva un agguato a Tex, Carson ha gridato: "Tex, attento a quella colt 45?"

Pagina 22: "Kit! Kit Carson!". Ora, è verissimo che anche fra amici si si può chiamare per cognome (capita frequentemente in ambienti scolastici o militari), e che avendo due "kit" nel gruppo Carson venga spesso chiamato per cognome. Qui il problema non e quello, non è l'uso del cognome. È l'uso di NOME E COGNOME INSIEME.

Faccio un esempio: un amico di Boselli potrebbe chiamarlo "Mauro". Potrebbe chiamarlo "Boselli" se si sono conosciuti dove si usava il cognome. Potrebbe chiamarlo "Bos", potrebbe usare un altro soprannome, potrebbe chiamarlo "borden" se l'ha conosciuto nel forum. TUTTI questi nome vanno bene e possono essere usati per dimostrare familiarità.

Ma se qualcuno lo chiama "Mauro Boselli", tutto attaccato...  sembra che faccia l'appello a scuola. O che si incontrino dopo trent'anni. È artificiale.

Cos'hanno in comunque questi "errori"? Che sono cazzatine correggibili facilmente senza cambiare la storia.

Bastava scrivere "Kit! Kit! Carson!" spezzando la continuità fra nome e cognome (anche se per me meglio ancora sarebbe stato "Carson! Carson! KIT!" (aumentando la familiarità)

Nella frase sopra bastava scrivere "Tex, attento!" invece di "Tex, attento all'attizzatoio"

Nei disegni della cinghia, bastava chiudere la cinghia di cuoio attorno al polso di Tex, in maniera che non potesse sfilare la mano così facilmente. Una correzione che potevano fare anche in redazione in breve tempo.

 

Sono insomma, il classico tipo di problemi che si risolvono facilmente se c'è un editor (diverso dall'autore) che li noti. perchè l'autore, dove aver scritto e riletto la sceneggiatura più e più volte, non riesce più a "vedere" la tavola ed eventuali problemi, vede la versione che si era immaginato. Ci vogliono occhi nuovi, che "leggano" le tavole per la prima volta senza averle "immaginate" prima.

Settimane fa Boselli in un post in questo forum diceva (rimpiangendo Sergio Bonelli e Canzio) che adesso non aveva più nessuno a controllargli le storie. E non lo diceva con il tono da "Bwah ah ah! Adesso io essere patrone di serie Tex! Adesso nessuno fermare miei diabolici piani", ma lo diceva con rammarico. Perché È un problema. Che si nota nell'aumentare dei refusi, e, per lo stesso motivo, per il moltiplicarsi di problemi come questi nelle storie

È vero che il "conservatorismo" di Bonelli e Canzio avrebbe magari impedito storie troppo "originali" (e che spesso gli interventi di Sergio Bonelli su Tex erano assurdi, pareva non conoscere minimamente il personaggio), ma per ogni intervento sgangherato come quello nel finale dei "fucili di Shannon", ci saranno state un sacco di piccole "correzioni", di cui non rimane traccia, su piccole cose come queste.

Anche senza mettere un editor sopra Boselli (chi? Davvero oggi lui non pare solo la scelta migliore, pare proprio l'unica possibile...), bisognerebbe aumentare i controlli su queste cose, facendo leggere le tavole ad occhi "freschi"...  (oh, se proprio sono alla disperazione mi offro io, ma dubito che non si trovi gente per farlo anche più vicino alla redazione...  :laugh: )

Poi non è detto che la correzione sia accettata (l'ultima volta che ho corretto un libro avrò segnalato 70 "errori" e me hanno accettati 50, per una ventina l'editore ha preferito lasciarli così), ma almeno così rimangono le scelte consapevoli, non gli errori!

 

 

Parliamo invece adesso della trama

 

Alcune critiche non le condivido:

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Il rapporto padre-figlio fra Mefisto e Yama è si contraddittorio, ma purtroppo...  abbastanza realistico.  Lo vedo tutti i giorni fra padri e figli che conosco. Magari il padre fa sacrifici per il figlio (tipo Mefisto che salva Yama) e magari gli vuole bene (o, nel caso di Mefisto, che non mi pare molto sentimentale, in realtà valuta le sue capacità e lo ritiene un valido alleato da avere al fianco), ma quando parlano fra di loro..  per il padre il figlio è SEMPRE un totale incapace imbranato che deve dargli retta in tutto perchè altrimenti farebbe solo disastri! Come se di fronte a lui non riuscisse a controllarsi e lo debba a tutti i costi sminuire, per controllarlo!

Ancora più realistico nel rapporto fra Mefisto e Yama, perchè come ho già fatto notare recentemente nel thread apposito... in realtà guardando quello che hanno fatto già nelle storie di GL Bonelli... Yama appare molto più potente di Mefisto! Mefisto non riesce ad uccidere (cioè, ad agire fisicamente) a distanza, Yama lo fa due volte già nella prima storia. Mefisto ha bisogno di alleati vivi, Yama sa creare Zombie.  Mefisto parla con i demoni, Yama li evoca e li fa agire nel mondo reale.

Avevo ipotizzato, come possibile spiegazione, che Mefisto, avendo maggiore conoscenza e saggezza, fosse solo più prudente e Yama più incosciente e spericolato. È solo una possibile spiegazione, ma vorrei che, se si continua a trattare Yama come un totale deficiente...  prima o poi si spiegasse come mai quel totale deficiente era chiaramente capace di fare cose che al padre non riuscivano... 

Inoltre...  anche se all'apparenza è tornato lucido e razionale, dopo questa storia mi pare ovvio che Mefisto è tornato al tipo di lucida follia che aveva ne "la gola della morte" e "incubi". Guardate come perde il controllo quando percepisce una qualunque mancanza di rispetto anche nelle frasi più innocue (per esempio, pagina 39 del secondo albo). È "guarito" della pazzia provocata dalle allucinazioni di Padma, ma è tornato quello di prima
 

 

 

E anche...

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Si è parla di un Tex che "aspetta per ore nella merda" nel primo albo, ma è ovvio che non è così.  Guardate la posizione di Carson e del fuggiasco.  Gradmore si sta muovendo sul lato destro della fogna. Carson gli appare ALLE SPALLE.  Segno che si è nascosto in un cunicolo laterale e ha fatto passare Gradmore (visto che la polizia l'ha spinto verso di loro). Perché lo chiama? Se Tex fosse appostato DAVANTI a Gradmore, avrebbe dovuto farlo andare avanti indisturbato perchè Tex lo aggredisse. No, lo chiama e LO FA TORNARE INDIETRO...  segno che ADESSO Tex è in agguato nell'acqua, DIETRO a Gradmore, ma pochi secondi prima, quando Gradmore era passato di lì la prima volta, non c'era, era con Carson. Si è calato nell'acqua in quel momento e Carson ha fatto da esca facendo tornare indietro Gradmore (o Tex si è avvicinato sott'acqua, il risultato finale è lo stesso)


Parlando anche di un altra "attesa" che ha causato polemiche...  quando si vedono Kit e tiger a pagina 9 prendere il caffè, non viene detto quanto tempo è passato dalla scena dell'albo precedente dove hanno frugato fra le macerie. Chiaramente non sono andati a dormire, e quindi il caffè ha il suo perchè.  Aspettano Tony che è andato a raccogliere una squadra di poliziotti, ma quanto tempo ci avrà messo? Per me pochi minuti, e visto che tanto il manicomio richiede un viaggio lungo ci sta che lo aspettino qualche minuto (ricaricandosi con il caffè) prima di partire.  Cioè, in una scena come questa, se appare strano che attendano ore, ma non c'è scritto né indicato che attendono ore... vuol dire che NON attendono ore! Perché dare per ovvia senza prove l'ipotesi più assurda?

 

 

Dove invece devo dare ragione alle critiche...

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Yama è rappresentato TROPPO come un idiota. Magari l'idea era di rappresentarne la fragilità psichica, dopo la sua terribile esperienza, e ci sta che Tex ne mini l'autostima e lo provochi facendo perso sulla sua fragilità. Ma la sfilza di errori che fa in quella scena è eccessiva, dai, così è troppo. Così si butta via un "villain" che andrebbe invece recuperato, è uno spreco!

 

idem per Kit e Tiger al manicomio...  hanno VISTO demoni e mostri e allucinazioni, SANNO che c'è dietro Mefisto, e Kit sa fin troppo bene che poteri ipnotici abbia 9Gli ha fatto sparare due volte ai suoi amici in due storie diverse...), e NONOSTANTE QUESTO cadono nella trappola?  La scena da pagina 77, dopo che hanno persino espresso i loro dubbi nelle pagine precedenti...  passi Tiger che un minimo sta in guardia, ma Kit sembra scritto da Nizzi...

 

 

Insomma, in definitiva, promuovo a pieni voti l’atmosfera malvagia e malata, la suspense, i disegni dei Cestaro, la rappresentazione di un Mefisto finalmente tornato alla sua statura malvagia e alla sua forma di follia (o meglio, delirio di onnipotenza) originale.  Alcuni dubbi su alcuni snodi narrativi, alcuni errori evitabili con una rilettura prima della stampa, da bocciare, purtroppo, le rappresentazioni di Kit Willer e Yama.

 

 

 

 

 

 

Concordo sulla plausibilità del rapporto tra Mefisto  e Yama, meno allineato sulle cazzatine(tranne sulla questione Kit Carson) e soprattutto sugli errori di Kit e Yama. Dico che per Kit certi contesti sono complessi e quindi ne giustifico gli errori. Yama è un personaggio in difficoltà e i "fasti" delle sue vecchie storie sono un ricordo. Concordo sugli elementi promossi.

Il 11/6/2022 at 13:59, valerio dice:

Storia che possiede luci e ombre notevoli, per mio conto.

Diciamo subito che potrebbe esserci qualche spoiler, quindi se non l'avete letta non andate avanti in queste righe.

I primi due albi sono, a mio parere, magistrali.

L'atmosfera malata del manicomio (coadiuvata dai notevoli disegni dei Cestaro), è davvero convincente. I pazzi sono da brividi. Mefisto, più invasato e deciso che mai, fa davvero paura e la vicenda è snodata con grande padronanza di ogni momento narrativo....per i primi due albi.

Si arriva all'ultimo albo con entrema curiosità, ma qui avviene ciò che talvolta accade con Borden, ovvero la vicenda si intrica, succedono troppe cose che lasciano anche confusi e soprattutto si cade a capofitto in incongruenze od errori che invece non sono consueti.

Intanto la polizia, gli amici della palestra, Kit e Tiger, Tex, Carson, Mefisto e Yama tutto assieme in questo albo finale, dentro il manicomio, è troppa roba. Borden perde a volte il senso della misura e qui ci cade a capofitto.

Poi...ok che Yama è un pirla, ma qui si esagera. Sa fare solo danni. Addirittura risveglia Carson da un sonno ipnotico che lo avrebbe certamente portato alla follia permanente e permette a Tex di liberarsi (in modo comico...tramite un pugnale incandescente che va a sciogliere dei legacci che solo pochi minuti prima aveva definito praticamente impossibili da far cedere, e ovviamente senza bruciarsi lui, non sia mai...).

Yama chiamato inetto anche dal padre, un vero e proprio ragionier Ugo Fantozzi che si aggira per la storia cone un deficiente.

Mefisto fa due errori capitali. Il più importante è quello di aver richiamato al mondo reale Yama, vera sciagura. Ma anche lasciare il pugnale di fianco a Tex è una bella boaiata.

Ovvio, Mefisto DEVE sbagliare, sennò vince, coi suoi poteri, ma magari non finire nel mondo del Ragionier Ugo sarebbe meglio.

Ma la figura peggiore la fa il povero Kit Willer. Mi perdoni Borden, ma quando l'ho visto avvicinarsi al finto pazzo sul letto, incalzato da "non ti preoccupare, per il riconoscimento ti devi avvicinare", mi sono sentito più o meno come nel famoso "Tex sei tu?" del Mefisto! di Nizzi.

Una scena surreale, che il figlio di Tex non si dovrebbe consentire. A questo punto ho davvero faticato a proseguire con l'ultimo albo, al punto che nella parte finale sono anche andato di corsa per concluderlo.

Yama deficiente totale e combinaguai di professione, Mefisto che se ne va e lascia Tex con un pugnale a un centimetro dalle mani, Carson che viene svegliato in quel modo dagli inferi della pazzia, Kit che fa la figura del fesso completo e tutto quel casino assurdo quando arrivano gli amici della palestra disarmati, che non subiscono nemmeno un graffio, mi hanno proprio tolto le sensazioni positive dei primi due albi, bellissimi.

 

I disegni molto bene, a parte i volti dei pards che non mi convincono pienamente.

Villa, però, e il miglior Galep, nelle storie di Mefisto, la spuntano decisamente.

 

Storia da 9 nei primi due albi e da 5 nel terzo.

Concordo molto sull'elogiare i primi due albi. Sono meno severo di te sulle piccionate di Kit e Yama (e di Tiger nella storia di Nizzi). E sono meno severo sul terzo albo dove Boselli ci mette tanta roba. Personalmente darei 8 ai primi due e 6 di stima e coinvolgimento al terzo. 😄

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Barbanera dice:

non sono un fan di Mefisto, come non sono un fan delle storie magiche. detesto il "gotico" e non mi piacciono le ambientazioni a sfondo "psichico", con manicomi e affini. però...

 

però ho deciso di leggere la "Mefistolata" (in questo caso non uso il termine con accezione negativa come fa Diablero) in modo tranchant, senza volontà aprioristica di rigetto, e...

 

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nel primo dei due albi ho trovato un po'ingenuo il fatto che gli sbirri non riconoscano Medina travestito da infermiere (mentre Gradmore lo riconosce subito) e ho trovato sbagliato che Mefisto mostri il suo vero volto di pazzo infernale e demoniaco ai poliziotti (che averbbero potuto riferire a Devlin le fattezze non certo "angeliche" del 

 

 

 

 

Caro Barbanera, ingenuo tu a pensare che due agenti qualsiasi di San Francisco debbano conoscere ogni criminale degli Stati Uniti… 😉

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

Caro Barbanera, ingenuo tu a pensare che due agenti qualsiasi di San Francisco debbano conoscere ogni criminale degli Stati Uniti… 😉

 

Faccio l'avvocato e posso testimoniare che è già tanto che i poliziotti sappiano riconoscere un criminale della propria città.:laugh:

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Un aspetto per il quale non mi è mai piaciuto Boselli é quello di costruire trame con troppi personaggi, non in sé e per sé, ma in rapporto alle pagine a disposizione; con la conseguenza - al fine di dedicare a ciascuno di loro uno spazio significativo minimo, nelle fasi salienti - di comprimere troppo i finali e, soprattutto, di creare diversi storytelling e cambi di fronte che, se nel corso della narrazione possono certamente appassionare e fanno tanto "moderno", nel momento della resa dei conti spezzano però la tensione e risultano "annacquanti" (vedasi il "telefonatissimo", già dagli albi precedenti, tradimento di Duke e Lorna, in un momento in cui vi erano già il fronte di Tex e Carson contro Mefisto - e dici poco! - ed i ragazzi della "Hercules" a portare scompiglio in altra zona, aiutati dalla provvidenziale rivolta dei pazzi).

Non a caso, la storia dei dannati dell'Artico, per me non migliore di questa in quanto a soggetto a sceneggiatura, semplicemente è alla fine riuscita meglio perché sviluppata su quattro albi.

Ma questa è proprio una "cifra stilistica" dell'Autore, quindi amen; a mio modestissimo parere, con una sceneggiatura maggiormente rilassata staremmo parlando di suoi capolavori molto piu numerosi, a partire dai demoni del nord del n. 600 che, per me - come poi dimostrato dalla bellissima storia al Polo, che ne riprende alcune tematiche - è stata la "madre" di tutte le occasioni perse.

 

Venendo ai "commenti sui commenti" (non si dovrebbe mai compiere un'operazione del genere, ma arrivo troppo in ritardo per sviluppare argomentazioni nuove), condivido la pecca di sceneggiatura sulla liberazione di Tex (andava fatto piantare il coltello a Mefisto in maniera equidistante tra volto e polso, anziché vicinissimo al volto di Tex; la qual cosa ha poi costretto i Cestaro ad avvicinare graficamente di parecchio coltello e polso imprigionato - vedasi ad esempio le distanze, ben diverse, tra pag. 28 e pag. 53 - al fine di far quadrare il tutto).

Per quanto riguarda il rapporto Mefisto/Yama, che é potenzialmente il vero epicentro e la straordinaria novità di questo nuovo episodio (quando mai si sono visti i due concretamente, e contemporaneamente, in azione?), bisogna sospendere il giudizio sino all'esito dei prossimi quattro albi.

Nell'unica, breve fase in cui i due sono stati a contatto, e pienamente coscienti di sé, si sono viste scintille; perfettamente coerenti, peraltro, con le storie passate, che Boselli dimostra di conoscere alla perfezione. E dunque, abbiamo un Mefisto legato a Yama ma...non troppo (in fondo se ne era ricordato, in passato, solo per passargli il testimone della sua vendetta), che non dimentica i continui fallimenti del figlio ma che, comunque, gli assegna un ruolo volutamente responsabilizzante (laddove Yama vorrebbe delegare a ciò Mandip) nel controllare i suoi storici nemici, sia pur resi impotenti. Dall'altro lato, abbiamo Yama che lascia intravedere tratti da presuntuoso (prontamente ripresi dal padre), che già varie volte lo avevano condotto al disastro, ed una insicurezza di fondo subito strumentalizzata da Tex (che gli fa malissimo, dandogli del perdente, "ripescato" dal padre solo per necessità), che lo conduce a mettersi alla prova per verificare lo stato attuale delle sue capacità di magia nera (a loro volta: annullate e svanite, o anche esse "convalescenti"?), con il risultato di favorire la fuga dei pards.

Mi aspetto, nel prosieguo, punzecchiature e battibecchi tra i due, e forse anche colpi di scena maggiormente clamorosi (l'uno contro l'altro, gelosi reciprocamente dei loro progetti di vendetta? Chissà...), per quello che è uno spunto potenziale assolutamente esplosivo e che credo Boselli saprà gestire come si conviene.

 

Modificato da Tahzay
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Scusa Diablero

Essendo io un Nizziano convinto visto che lo difendo sempre,ho sempre criticato la sua storia di Mefisto

Di quella storia salvo giusto il primo albo e metà del secondo,poi forse po il finale che è stato voluto così sia da Villa che da Sergio Bonelli

Il Mefisto di Nizzi,è nato perchè fortemente voluto dall'editore

L'errore più grande è stato non farlo scrivere prima a Nizzi,ovvero prima della sua crisi creativa

Se lo avesse scritto nella fascia 370 o giù di lì gli sarebbe uscita una signora storia ma Nizzi come si sa ha iniziato a scrivere quella storia credo nel 1998,lasciandola tronca per non so quanti anni e poi l'ha proseguita quando era nel bel mezzo della sua crisi creativa

Forse fossi stato nell'editore avrei messo Boselli e Nizzi insieme per proseguire la trama

Tornando al Segno di Yama non mi ha convinto molto come storia ma i disegni di Civiteli sono meraviglosi

Globalmente la storia di Nizzi è intrigante e parte bene, con un ottimo Villa. Poi difetti, errori, mancanze e cali non mancano però la reputo valida lo stesso (a differenza dell'ultima di GLB davvero pessima). Il segno di Yama non è male però a queste due ho preferito l'ultima di Boselli.

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Mefisto non mi piace.
Ma come, Letizia, proprio tu con la tua passione per il paranormale?
Ebbene sì.
E vi spiego perché. 

 

Tex non è un fumetto Marvel o DC, dove gli eroi hanno i superpoteri e i villain non devono essere da meno.
Tex non ha superpoteri, ma solo abilità, con le armi, con i pugni e con il cervello.
E anche con queste abilità non esagererei troppo: la colt, si sa, è precisa da qui a lì, ma da lì in poi non colpisci neanche una mucca; ma va bene così.

I cattivi di Tex non devono essere in grado di compiere mirabilia perché altrimenti Tex fa la figura di Thor+Superman+Hulk.


Sappiamo tutti che nel West è più facile accoppare qualcuno che accendersi una sigaretta.
Se qualcuno volesse far fuori Tex o Carson o chiunque altro, non c'è cosa più facile.
Non c'è protezione da una pallottola a tradimento nella schiena.
Tutti quelli che hanno provato a tendere un agguato ai nostri erano dei pirla patentati o più scalognati di Paolino Paperino quando ce la mette tutta.
La storia insegna: Bill Hickok e Jesse James sono due esempi di come fosse facile uccidere persone che non avresti mai voluto avere di fronte con la colt in pugno.

Un avversario senza scrupoli e troppo abile diventa automaticamente un idiota se non riesce nemmeno a ferire Tex.


Non c'è poi nulla di più patetico del cattivo di turno che ha nelle sue mani, legati con filo spinato e inermi che più di così non si può, Tex e/o i suoi pard, tutti o in parte e che si domanda: che faccio, li accoppo subito o aspetto almeno un paio di giorni?
No, che dico mai; aspetto, così, quando si saranno liberati, ci sarà più soddisfazione a spedirli all'inferno; se poi saranno loro a spedire me all'inferno, pazienza, bisogna essere sportivi.

 

Se poi questo capita al furfante una volta sola, ci può stare; è un pirla ma, se campa, in futuro non ci casca più.
Ma no, ti capita ogni volta, sempre sempre, e tu che fai?
Hai imparato dagli errori precedenti e non ci caschi più?
No no, ormai la patente (di pirla) l'hai presa, scade tra dieci anni e la sfrutti più che puoi.
Anzi, cerchi di recuperare punti persi con le rare azioni intelligenti.
E allora pianti un coltello affilato per aiutare il prigioniero a liberarsi, lasci come sorvegliante un figlio decerebrato appena uscito dal coma e pensi "speriamo che Tex si liberi alla svelta ché siamo appena a pagina 28".

 

Se si vogliono evitare situazioni ridicole, si devono scegliere sapientemente gli avversari di Tex, si devono costruire caratteri e comportamenti plausibili.
Gli argomenti ci sono, anzi abbondano: rapine, rapimenti, vendette, indiani buoni bistrattati, indiani feroci, galeotti evasi, amori contrastati, padroni e servi, prepotenti... e chi più ne ha più ne metta.
Certo tutta roba già vista, ma quel che conta è come lo si conta.
Non vedremo più sparatorie, scazzottate ecc. perché ne abbiamo già viste troppe?
Speriamo di no.

 

Insomma non voglio più vedere Mefisto perché è una grandissima contraddizione: ingegnoso fino al punto di catturare i nostri e poi idiota nel farseli scappare?
Ma Mefisto è così, lucido nella sua follia.
No, troppo comodo.
In questa storia l'unica follia è quella di Yama.
Mefisto è solo un avversario sano di mente che fa errori incredibili solo perché è richiesto dalla trama, solo perché Tex non può morire.

 

Un avversario ricorrente, che perde sempre, è molto difficile da gestire.
Una volta perde perché commette un errore, un'altra perché è sfortunato.
Ma poi?
Ma, perbacco, perché Tex è bravo!
No, non regge.
Se Tex è bravo, non si fa catturare.

Mefisto sta diventando ridicolo.
E' stato un errore riproporlo mediante Yama che ne è la fotocopia, e successivamente con il suo ritorno dagli inferi.
E' stato un bel personaggio che doveva terminare con Black Baron.
Indietro tutta insegna.

 

Naturalmente, a mio modesto avviso.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

La storia di Yama che ha scritto Boselli,si vede che lo sceneggiatore ha preso appunti dale storie precedenti del figlio di Mefisto

Non è bellissima ma comunque gradevole

Sì concordo 

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@Letizia, fra le tantissime cose "bruciate" di Nizzi nella sua sciatteria, c'è una possibile motivazione per il comportamento di Mefisto.

 

GL Bonelli non lo spiega mai perchè Mefisto odia tanto Tex. Ma due cose sono evidenti:

1) Lily non è con lui.

2) Mefisto non vuole uccidere Tex. Vuole farlo soffrire. Vuole uccidere suo figlio e il suo migliore amico. Dopo averli fatti diventare criminali ricercati dalla legge, in maniera che anche la loroi memoria sia infangata.

 

E all'epoca, quando lessi quella storia (recuperandola come arretrato, quindi non era fra le primissime storie di Tex che avevo letto), pensai che probabilmente, era così che era morta Lily.

 

La trovavo una ottima spiegazione non solo per un odio che è durato decenni e ha consumato la sua vita (un odio ingiustificato per un semplice arresto) e per il fatto che non cerca mai di uccidere semplicemente Tex.

 

Nizzi con la sua Mefistolata è passato davvero come uno schiacciasassi su tutto. Ci ha dato un Mefisto che pensa più ai soldi che a Tex, che odia Tex solo perchè ha provocato la sua morte (e allora prima come mai?), ha sancito che Lily e Mefisto erano solo stati arrestati da lui (almeno Lily, che poi aveva pure fatto fortuna e non se la passava male), ha inserito persino cose ridicole come il fatto che Mefisto avesse fatto di Myriam una brava donna sposandola invece di lasciarla ragazza madre, che un bravo Villain non fa cose scostumate... ovunque ha lasciato le sue appiccicose ditate sporche di marmellata banalizzante. Non penso sia un caso che dopo la sua Mefistolata, per vedere il ritorno di Mefisto abbiamo dovuto attendere di più che dopo l'ultima storia di GL Bonelli.  Mefisto è DIVENTATO un Villain ridicolo con la Mefistolata, una macchietta che fa cazzate senza più un senso.

 

Ho apprezzato molto i primi due albi del tentativo di Boselli di "redimere" il vecchio arcinemico di Tex e di levarlo da quell'abisso di ridicolo, ma ho trovato anch'io nel finale le magagne rilevate da tanti (che ho dettagliato nella mia recensione).

 

La mia impressione, riflettendoci a giorni dalla lettura, è che Boselli si sia ritrovato con due grossi problemi: PRIMA ripristinare la natura "pericolosa, non ridicola" di Mefisto, e POI riuscire a spiegare come fa Tex a salvarsi da questo Mefisto "pericoloso".

 

Per me non gli è riuscito, alla fine sia Mefisto che (soprattutto) Yama fanno troppi errori e la fuga di Tex è decisamente improbabile.  Ma come faceva GL Bonelli?

 

Rileggendo i vecchi albi... GL Bonelli non aveva bisogno di sforzarsi tanto. A rendere sinistro Mefisto bastava il mistero, sia sui suoi poteri che sui motivi del suo odio. Nelle sue storie i pards si trovano spesso in brutte situazioni ma non quanto in questa storia, quindi si salvano senza bisogno di cose strampalate. La prima volta basta che Tiger spari da troppo lontano per essere ipnotizzato. La seconda volta interviene Padma. La terza volta gli sparano con i cannoni. E ogni volta per spiegare come mai Mefisto non aveva usato i suoi poteri per impedirlo, bastava dire che la luna non era propizia, oscuri presagi, contro-magie, etc (ECCO perchè definire i poteri di Mefisto, come ha fatto Nizzi, significa rovinarlo come personaggio)

 

Mah, adesso Boselli ha altri quattro albi per riuscire a dare un degno finale al vero grande nemico di Tex, ma forse sarebbe stato tutto molto più facile se semplicemente si fosse detto che la Mefistolata non era mai avvenuta, era un allucinazione di Mefisto, e riprendere dal Mefisto "misterioso" di GL Bonelli...

 

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">40 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ho apprezzato molto i primi due albi del tentativo di Boselli di "redimere" il vecchio arcinemico di Tex e di levarlo da quell'abisso di ridicolo, ma ho trovato anch'io nel finale le magagne rilevate da tanti (che ho dettagliato nella mia recensione).

 

La mia impressione, riflettendoci a giorni dalla lettura, è che Boselli si sia ritrovato con due grossi problemi: PRIMA ripristinare la natura "pericolosa, non ridicola" di Mefisto, e POI riuscire a spiegare come fa Tex a salvarsi da questo Mefisto "pericoloso".

 

Per me non gli è riuscito, alla fine sia Mefisto che (soprattutto) Yama fanno troppi errori e la fuga di Tex è decisamente improbabile. 

Sì, siamo in molti, mi sembra, a dire che la scena della fuga di Tex e l'eccesso di pazzia (chiamiamola così) di Yama, non abbiano funzionato come dovevano, ma Boselli aveva tante altre possibilità per risolvere la questione.

Poteva per esempio rendere Kit Willer e Tiger meno pirla, visto che conoscevano bene la capacità di Mefisto di ipnotizzare le persone (in questo caso Devlin) e di trasformarsi in un altro personaggio (il direttore del manicomio) e renderli molto più pericolosi (di fatto sono inutili) e - una volta tanto! - decisivi per la storia.

Oppure poteva far liberare Tex e Carson dai traditori (Lorna e Duke) che avevano bisogno di un diversivo per fuggire da Mefisto, o altre soluzioni che io non so immaginare ma meno improbabili del coltello a pochi centimetri dalla guancia di Tex...

 

<span style="color:red">40 minuti fa</span>, Diablero dice:

ECCO perchè definire i poteri di Mefisto, come ha fatto Nizzi, significa rovinarlo come personaggio)

 

Mah, adesso Boselli ha altri quattro albi per riuscire a dare un degno finale al vero grande nemico di Tex, ma forse sarebbe stato tutto molto più facile se semplicemente si fosse detto che la Mefistolata non era mai avvenuta, era un allucinazione di Mefisto, e riprendere dal Mefisto "misterioso" di GL Bonelli

Per quanto io non abbia apprezzato la Mefistolata, non si può sempre dare tutta la colpa a Nizzi: qui Boselli, secondo me, non ha "chiuso" bene la storia e amen. Capita anche a lui.

Il terzo albo poi ha troppi personaggi (il manicomio è affollatissimo!), l'"arrivano i nostri" si poteva evitare, una storia con atmosfera horror doveva avere pochi personaggi e momenti più di suspense, a mio modesto parere.

(Nonostante questo comunque io la ritengo un'ottima storia).

Complimenti ancora ai Cestaro, che spero si mettano presto a disegnare un Texone.

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Letizia dice:

Mefisto non mi piace.
Ma come, Letizia, proprio tu con la tua passione per il paranormale?
Ebbene sì.
E vi spiego perché. 

 

Tex non è un fumetto Marvel o DC, dove gli eroi hanno i superpoteri e i villain non devono essere da meno.
Tex non ha superpoteri, ma solo abilità, con le armi, con i pugni e con il cervello.
E anche con queste abilità non esagererei troppo: la colt, si sa, è precisa da qui a lì, ma da lì in poi non colpisci neanche una mucca; ma va bene così.

I cattivi di Tex non devono essere in grado di compiere mirabilia perché altrimenti Tex fa la figura di Thor+Superman+Hulk.


Sappiamo tutti che nel West è più facile accoppare qualcuno che accendersi una sigaretta.
Se qualcuno volesse far fuori Tex o Carson o chiunque altro, non c'è cosa più facile.
Non c'è protezione da una pallottola a tradimento nella schiena.
Tutti quelli che hanno provato a tendere un agguato ai nostri erano dei pirla patentati o più scalognati di Paolino Paperino quando ce la mette tutta.
La storia insegna: Bill Hickok e Jesse James sono due esempi di come fosse facile uccidere persone che non avresti mai voluto avere di fronte con la colt in pugno.

Un avversario senza scrupoli e troppo abile diventa automaticamente un idiota se non riesce nemmeno a ferire Tex.


Non c'è poi nulla di più patetico del cattivo di turno che ha nelle sue mani, legati con filo spinato e inermi che più di così non si può, Tex e/o i suoi pard, tutti o in parte e che si domanda: che faccio, li accoppo subito o aspetto almeno un paio di giorni?
No, che dico mai; aspetto, così, quando si saranno liberati, ci sarà più soddisfazione a spedirli all'inferno; se poi saranno loro a spedire me all'inferno, pazienza, bisogna essere sportivi.

 

Se poi questo capita al furfante una volta sola, ci può stare; è un pirla ma, se campa, in futuro non ci casca più.
Ma no, ti capita ogni volta, sempre sempre, e tu che fai?
Hai imparato dagli errori precedenti e non ci caschi più?
No no, ormai la patente (di pirla) l'hai presa, scade tra dieci anni e la sfrutti più che puoi.
Anzi, cerchi di recuperare punti persi con le rare azioni intelligenti.
E allora pianti un coltello affilato per aiutare il prigioniero a liberarsi, lasci come sorvegliante un figlio decerebrato appena uscito dal coma e pensi "speriamo che Tex si liberi alla svelta ché siamo appena a pagina 28".

 

Se si vogliono evitare situazioni ridicole, si devono scegliere sapientemente gli avversari di Tex, si devono costruire caratteri e comportamenti plausibili.
Gli argomenti ci sono, anzi abbondano: rapine, rapimenti, vendette, indiani buoni bistrattati, indiani feroci, galeotti evasi, amori contrastati, padroni e servi, prepotenti... e chi più ne ha più ne metta.
Certo tutta roba già vista, ma quel che conta è come lo si conta.
Non vedremo più sparatorie, scazzottate ecc. perché ne abbiamo già viste troppe?
Speriamo di no.

 

Insomma non voglio più vedere Mefisto perché è una grandissima contraddizione: ingegnoso fino al punto di catturare i nostri e poi idiota nel farseli scappare?
Ma Mefisto è così, lucido nella sua follia.
No, troppo comodo.
In questa storia l'unica follia è quella di Yama.
Mefisto è solo un avversario sano di mente che fa errori incredibili solo perché è richiesto dalla trama, solo perché Tex non può morire.

 

Un avversario ricorrente, che perde sempre, è molto difficile da gestire.
Una volta perde perché commette un errore, un'altra perché è sfortunato.
Ma poi?
Ma, perbacco, perché Tex è bravo!
No, non regge.
Se Tex è bravo, non si fa catturare.

Mefisto sta diventando ridicolo.
E' stato un errore riproporlo mediante Yama che ne è la fotocopia, e successivamente con il suo ritorno dagli inferi.
E' stato un bel personaggio che doveva terminare con Black Baron.
Indietro tutta insegna.

 

Naturalmente, a mio modesto avviso.

Sono d'accordo, ma solo in relazione a questa storia...Mefisto è un grande personaggio ma, proprio in virtù delle sue doti larger-than-life, molto difficile da gestire...

E infatti G.L. Bonelli, già da "Black Baron" in poi, architettò trame in cui, Tex e pards agivano per larga parte a distanza di Mefisto (e Yama poi) per incontrarsi solo nella fase conclusiva della storia...e inoltre sempre appoggiati da alleati numericamente preponderanti, in modo da rendere "coerente" la loro vittoria contro alleati delle Forze Infernali come Mefisto e Yama (senza contare ulteriori "agevolazioni" magiche come gli amuleti).

In questo caso, Boselli fa cadere Tex e Carson in mano a Mefisto-la qual cosa subito mi aveva esaltato, grazie a un cliffhanger davvero figo- ma a questo punto, per riuscire a "ribaltare" la situazione, ricorre poi ad una serie di escamotages che finiscono per declassare Mefisto (più ancora che Yama, che in fondo "si limita" a risvegliare Carson dalla trance infernale) alla stregua del classico cattivo fessacchiotto da serie z, che parla, parla, ha svariate occasioni per chiudere i conti con i suoi arci-nemici (anche in extremis, quando si sta buttando in una fuga precipitosa dal manicomio in subbuglio, ha Tex e Carson ai suoi piedi soggiogati nel delirio, e ciononostante continua a tergiversare), e finisce per prenderla in saccoccia.

Senza contare che la trovata del coltello piantato a una spanna dal legaccio di Tex è veramente forzatissima, come già detto da altri, c'erano altre soluzioni più sensate per portare alla liberazione di Tex...

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<span style="color:red">39 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

c'erano altre soluzioni più sensate per portare alla liberazione di Tex...

Al di là del fatto che in parte la penso come te, proponine qualcuna.

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4 hours ago, Mister P said:
4 hours ago, Testa di Vitello said:

c'erano altre soluzioni più sensate per portare alla liberazione di Tex...

Al di là del fatto che in parte la penso come te, proponine qualcuna.

Beh, qualcuna l'ha già proposta Poe (potevano essere liberati da Kit e Tiger che non cadevano nell'agguato o, aggiungo io, invece di entrare dalla porta principale potevano farlo di nascosto approfittando della distrazione fornita dai poliziotti e dai forzuti della Hercules, oppure potevano essere liberati da Lorna e Duke.

 

In entrambi i casi ci sarebbero state comunque molte proteste, da parte della frangia di lettori che non sopporta che Tex venga salvato da qualcun altro, una frangia che comprendo perchè di questa cosa se ne è fatto un abuso assurdo sotto Nizzi, decenni di storie in cui Tex veniva sempre salvato da qualcun altro, da un bambino, da un cane, da un paralitico, dal primo che passava, etc, e capisco che molti lettori siano "sensibilizzati" su questa cosa, però adesso non è che si passi dall'eccesso all'altro, dopo anni di storie rigide in cui Tex veniva sempre salvato si passa ad anni di storie in cui non può essere salvato, le storie diventano prevedibili in entrambi i casi.

 

Anch'io però preferisco soluzioni in cui Tex si salvi per la sua abilità e non per l'intervento di altri. un altro metodo che usava GFL Bonelli era la variabilità dei poteri di Yama e Mefisto, una variabilità tranquillamente giustificata in fiction: serve che Yama non riesca a fare una cosa? È passata una nuvola davanti alla luna. O Mefisto deve mantenere la concentrazione per tenere Tex nel delirio e l'arrivo di kit e degli altri rompe la concentrazione e Tex si sveglia, ma da solo senza altra gente nella cella a parte Carson.  O semplicemente la forza di volontà di Tex è tale che Mefisto non può tenerlo lì a lungo e dopo un po' torna in sè.

 

Oppure, per dimostrare la superiorità di Tex su Yama, gli riesce ciò che Yama non è riuscito a fare... fuggire dall'incubo in cui è confinato, da solo! (in pratica è sempre il caso della forza di volontà, ma più spettacolare, invece di vedere Tex che si sforza nel sonno si vede Tex nel sogno che stende demoni a cazzotti e pistolettate)

 

O magari, più prosaicamente, quello che avevo suggerito nella mia recensione, il tavolo su cui si trova Tex è chiaramente regolabile, se fosse stato fissato male nella fretta di andarsene bastava che Tex rovesciasse il tavolo e lo rompesse o liberasse il pugnale (richiede comunque una distrazione di Mefisto, ma "per la fretta causata dall'arrivo dei poliziotti non fissa bene fino in fondo la ruota di regolazione del tavolo" mi pare molto più accettabile del "lascia apposta la lama che servirà a Tex per liberarsi, lama che si sposterà da sola per poter essere afferrata"

 

Ma alla fine, il punto è che PRIMA di far catturare Tex devi avere una buona idea su come liberarlo, senza che la cosa faccia perdere la sospensione dell'incredulità al lettore.  Se non ce l'hai, allora è semplicemente meglio non farlo catturare...

 

(ho l'impressione che qui Boselli invece si sia fidato troppo del fatto che in seguito avrebbe trovato qualche maniera e si sia allargato troppo con la vittoria - temporanea - di Mefisto)

Modificato da Diablero
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Il 2022 verrà ricordato da noi lettori texiani come l'anno di Mefisto.

 

In effetti è una scelta redazionale forte quella di sfoderare, in rapida sequenza, una minisaga di sette albi riguardante lo scontro (finale?) fra Tex e il suo acerrimo nemico. (con tanto di bollino in copertina che un po' ci ha fatto discutere :D)

 

Il primo capitolo di tre albi, si è concluso e adesso, a bocce ferme, provo a recensirlo, sebbene non sia affatto facile farlo dopo che è stato in lungo e in largo analizzato dagli altri utenti prima di me. 

 

Per la prima volta mi avvalgo pure del comando "spoiler", visto che reputo doveroso evitare che qualcuno che ha intenzione di leggere solo alla fine dei sette mesi tutta la storia, possa rischiare di incorrere in qualche elemento spoilerante nel mio commento.

 

Spoiler

L'episodio parte bene, anzi rincaro la dose sostenendo che l'incipit è davvero notevole.

 

Mauro, conscio di trovarsi al cospetto di un evento epico da non sprecare, tira fuori un soggetto molto raffinato e interessante.

 

Mefisto ritorna a essere una nemesi con i fiocchi: freddo, cinico e molto pericoloso nella sua lucidità.

Mette su un piano ambizioso e la location scelta dall'autore per la rivincita dello stregone è davvero a effetto.

 

Nel primo albo il lettore viene catapultato in un vortice di malvagità e mistero, che si respira a pieni polmoni tra gli antri dell'inquietante manicomio criminale e fra la bruma dei tenebrosi quartieri di Frisco, resi perfettamente dai fratelli Cestaro in grande spolvero.

 

La trama si dipana bene e si appoggia su alcune scene molto efficaci che rappresentano il punto di forza dei primi due albi, vedi l'angosciante sequenza del ristorante, o la stupenda sessione della visita dei nostri in casa del sospettato giudice, con tanta di folle corsa lungo il bordo del burrone con demoni in cassetta e visioni arcane che fanno schizzare a mille la tensione narrativa e il coinvolgimento emotivo del lettore.

 

Mefisto, che ha avuto tutto il tempo di recuperare smalto dopo la brutta rappresentazione macchiettistica offertaci da Nizzi, intesse la sua tela per avvolgere i nemici giurati ed estendere il suo potere sulla città, appoggiandosi a una squadra di manovalanza molto pericolosa, scelta fra la feccia dei criminali della zona.

I nostri, sebbene non del tutto sicuri, avvertono subito che qualcosa di terribile si nasconde dietro a quella moderna struttura per la cura delle malattie mentali e soprattutto Tiger all'inizio, sembra voler sostituire lo stregone della tribù e "sente" il male gravitare attorno.

 

Mauro che in questi scenari gotici si sente molto a suo agio, si diverte e ci dona un'altra sequenza molto carica di adrenalina, ovvero la cattura dei due pards nell'insolito e interessante scenario della sede in disuso dei pompieri, fra scale a chiocciola, visioni e follia criminale che culminerà con l'incendio e la fiamme a forma di teschio che sancirà la definitiva prova per Kit e Tiger di trovarsi al cospetto di un non comune nemico, ed è ovvio che i loro sospetti, a tal punto, ricadono su Mefisto.

 

I primi due albi, quasi perfetti, si concludono con il colpo di scena del rinsavimento di Yama, con Tex, immobilizzato, che assiste al delirio del suo caro pard e che sembra quasi trovarsi in un incubo, visto che vede a pochi passi da sé i due antichi nemici.

 

Purtroppo così come, dopo aver pazientemente montato un bel castello di carte a più piani, l'accidentale caduta di una fila, rischia di compromettere tutto il precedente lavoro appena svolto, un terzo albo meno ispirato e a tratti un po' arruffato, se non inficia del tutto l'esito della prova, incide comunque ad abbassarne il fin allora ottimo livello.

 

Sulla questione che Mefisto usi gas allucinogeni nei confronti di Tex e Carson credo che ci possa stare: negli anni ha sperimentato che i nemici non si fanno soggiogare dai suoi poteri e quindi, visto che la semplice apparizione non basta, ha affinato un trucco che gli permette di metterli in seria difficoltà. Difatti in difficoltà li mette davvero, anche troppo direi, visto che Borden, così come accadde nella storia del Segno di Yama, si ritrova costretto a forzare un po’ la mano per tirarsi fuori dal cul de sac in cui rischia di essersi ficcato.

 

Non mi soffermerò più di tanto sulla forzatura del pugnale incandescente a filo di guancia e lacci “elastici” visto che già si è speso “fiumi d’inchiostro” sul topic, tuttavia la scena ci mostra tutta la difficoltà in cui incorre un autore in simili sfide.

Mefisto per essere battuto deve sbagliare, il coraggio e la forza di Tex da soli non possono bastare contro un simile potere e forze infernali. Capitava nelle prove di Bonelli e deve capitare anche oggi, tuttavia la differenza la fa il modo in cui il villain cada in errore.

In effetti di colpo lo stregone perde la lucidità fino ad allora mostrata e si permette alcune leggerezze che diventano determinanti. Capisco la pressione esterna ma stona che un piano così accuratamente studiato negli anni, venga sciupato da errori di valutazione marchiani, come la scelta di lasciare a guardia dei nemici il solo Yama, non del tutto in forma psichica come vedremo in seguito.

In effetti è propria la figura del figlio di Mefisto a uscire totalmente con le ossa rotte in questo primo episodio, e dire che Mauro era stato molto abile a recuperarne lo spessore nella prova precedente. La scena con Yama che si fa infinocchiare da Tex e incorre nell’errore fatale per malcelato orgoglio e presunzione, è un po’ stucchevole. Capisco la rivalità col padre (aspetto interessante se ben approfondito), ma il modo in cui permette ai due pards di liberarsi, lo rende una macchietta inaccettabile.

Vedremo cosa gli riserverà il proseguo nella storia di Civitelli, ma, a mio modo di vedere, Borden ha un po’ troppo forzato la mano e rischiato di bruciare definitivamente il personaggio, dopo avergli in passato ridonato un po’ di vitalità.

 

Che la gestione di Kit Willer non sia facile e anche Mauro stenti ad affrontarla, lo abbiamo già accennato in altri topic e io sono uno di quelli che ha sempre reputato che il giovane rampollo è il personaggio che a Borden riesce peggio; ci viene donata un’ulteriore dimostrazione visto che è un tantino esagerata l’ingenuità mostrata da Piccolo Falco nella scena clou del manicomio.

 

Purtroppo anche Tiger brilla poco stavolta e di solito invece è un pard molto valorizzato dal curatore. Evidentemente l’esigenza di dover frettolosamente sciogliere i troppi nodi nel terzo albo ha portato pure a queste imprecisioni.

 

Il concitato finale, affollato da troppe presenze, ci rimanda al prossimo capitolo e la mia speranza è che si possa ottimizzare al meglio lo scontro finale.

 

Ricapitolando, due ottimi albi, penalizzati da un terzo meno idoneo, ma nel complesso la prova si mantiene avvincente, sebbene non ai livelli di epicità della ricerca artica delle navi scomparse.

 

Per ciò che concerne l’aspetto grafico, ribadisco che ho apprezzato oltremodo la prova dei Cestaro Bros: il loro tratto sporco e spigoloso si sposa perfettamente con la tematica gotica della storia e gli scorci cittadini, sembrano davvero emanare un’aurea di malvagità.

Migliorabile la resa dei primi piani dei protagonisti, ma la grande capacità narrativa e dinamicità di sequenze come quella della morte del giudice, fanno pendere totalmente l’ago della bilancia verso l’eccellenza di esito grafico. Complimenti vivissimi ai fratelli campani, ottima prova e ora sotto al grande Civitelli per concludere questo kolossal texiano. Il mio voto finale è 7

 

 

 

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Premesso che ho nell'insieme gradito questa storia per come è stata impostata e, in parte, conclusa (fermo restando che dobbiamo ancora vedere il secondo episodio che sarà pubblicato), condivido che nella fuga di Tex ci siano delle soluzioni discutibili.

Spoiler

Non ho la presunzione di fare lo sceneggiatore al posto di Boselli (che lo sa fare da par suo, ossia ottimamente, ma è un essere umano...), per quanto riguarda la "famigerata" questione del coltello, quello che a me ha dato fastidio è che Mefisto lo inchiodi così vicino alla guancia di Tex (e quindi lontano dal suo polso) e questo dato non è solo intuibile dai disegni, ma è rimarcato dalle stesse parole di Mefisto. Ora, per legittimare le modalità con le quali Tex riesce poi a liberarsi, forse (e mi scuso per la presunzione di fornire questa mia alternativa) sarebbe stato più semplice e credibile fare in modo che Mefisto si trovasse a una certa distanza da Tex e gli scagliasse contro il pugnale in un empito di rabbia (o per un desiderio di incutergli paura, anche se poi sa bene che il suo avversario non la conosce), facendo fissare il coltello vicino al polso di Tex e, immediatamente dopo, venisse interrotto nella sua azione, dall'imprevisto arrivo del tirapiedi di turno (un Mandip a caso) che gli annunciava l'arrivo di Kit e Tiger o dei forzuti della palestra Hercules. Di fronte a questo diversivo, Mefisto è costretto a spostarsi e a non rendersi conto pienamente che la lasciato un coltello che può poi essere utilizzato da Tex grazie a questa imprevista distrazione del suo avversario. Troppo banale? Probabile, ma forse nemmeno così inverosimile...

 

Modificato da dario63
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Letti e confermo che i primi 3 si leggono con senso compiuto. Aggiungo che, mentre Manicomio e San Francisco sono molto, molto buoni, soprattutto San Francisco, Bedlam è troppo concitato, troppo pregno di personaggi, tropo sbrigativo per certi versi rispetto alla, troppa, carne al fuoco.

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Credo che "l'effetto concitazione" fosse voluto. Alla fine Mefisto viene sconfitto perchè non riesce a mantenere la concentrazione, troppo distratto da:

1) Tex e Carson liberi (ed è su di loro che cerca di concentrarsi

2) I due complici disertori

3) Yama di nuovo folle e il suo servitore

4) I forzuti della Hercules che sfasciano tutto

5) i pazienti rinchiusi, ora liberi, che scorazzano per l'ospedale per vendicarsi di quello che gli hanno fatto patire

6) Kit, Tiger e i poliziotti

 

Non è una mia interpretazione: la cosa è detta chiaramente, lo dice lo stesso mefisto che ha bisogno della massima concentrazione, altrimenti Tex si libera, poi arriva una distrazione, due, tre, con Mefisto sempre più nervoso e irritato, e Tex si libera dal suo controllo.

 

È una variante del solito "attacco in massa" che tante volte ha sconfitto Mefisto. Il problema è che stavolta, invece di far arrivare UNA massa (di Navajos, di soldati armati di cannone, di cultisti, etc.) la confusione viene data da almeno una mezza dozzina di gruppi, contando solo quelli ostili a Mefisto.

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Ok, ma è un fumetto. E in un fumetto le regole le detta chi scrive. Per cui, se l'effetto concitazione risulta negativo al lettore, si poteva scegliere qualche altro espediente o inventarsi una motivazione diversa dalla necessità di concentrazione di Mefisto.  Ripeto che parlo a titolo personale e magari, l'effetto negativo della concitazione, c'è stato solo per me e pochi altri, mentre la stragrande maggioranza ha gradito. 

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Sarà una mia intuizione, magari non corrispondente alla realtà, ma il fatto che il Bos non spicchi in presenza su questo topic, me lo fa vedere con un sorriso sardonico sul volto, come a dire: sfogatevi pure con la vostra fantasia e le vostre argomentazioni ché ho una sorpresina per voi.

 

Voi che dite, Il Bos ci farà vedere i sorci verdi?

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 Quando ho visto che Mefisto lanciava il coltello arroventato, ho capito come... ;)

 

Ma Mefisto, puoi essere così idiota? :D

 

Un grande punto a favore, comunque è il fatto che, a differenza di un suo collega, non ci ha costretti a sorbirci un passato neonazista ante litteram di Mefisto....:craniate:

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43 minuti fa, Letizia dice:

Voi che dite, Il Bos ci farà vedere i sorci verdi?

hai fatto lo spoiler per la fine che farà Mefisto nel prossimo capitolo?:D:D:P...io spero che il Bos abbia trovato un finale più avvincente :old:;)B)

Mefisto nasce con Tex. Avversario di Tex fin dagli albori, è la sua nemesi. è un personaggio antico, quasi vecchio come Tex...  Tanto è concreto e positivo Tex quanto è irrazionale e malefico Mefisto...due forze opposte, che non si attraggono ma sono PER FORZA DI COSE IN COMPETIZIONE l'una con l'altra. Un dualismo che piaceva moltissimo ai ruspanti lettori del Primo Tex, abituati ad un ritmo delle storie diverso da quello attuale. io ricordo che quando parlo con i vecchi lettori di Tex, tutti ma proprio tutti mi dicono: "mefisto mi paiceva perchè riusciva sempre a salvarsi e si ripresentava di fronte a Tex a distanza di tempo"...piaceva perchè era il nemico perfetto di Tex, era nato insieme a lui: non si riusciva a concepire Tex senza Mefisto

GLB, che era un grande scrittore, ad un certo punto ha capito che riproporre Mefisto ad libitum avrebbe stancato alla lunga i lettori, anche perchè lo aveva già impiegato in tutte le salse possibili...la discesa agli inferi e la crezione di Yama (che preferisco come avversario al suo Vecchio) è riuscita a "rinverdire" il mito di Mefisto and C., creando probabilmente alcune delle storie più belle di Tex. 

La "caratura" del supercattivo ha obbligato Borden a sacrifiacre Yama come cattivo guest star, e non c erano altri modi per riuscire a mio modo di vedere di "preservare" l'infallibilità demoniaca di Mefisto, se non "diminuendo" il carisma e le capacità da supercattivo di Blacky, che sta a Mefisto come Kit willer sta al suo Satanasso di un genitore...

 

 

Il 18/6/2022 at 23:25, borden dice:

Caro Barbanera, ingenuo tu a pensare che due agenti qualsiasi di San Francisco debbano conoscere ogni criminale degli Stati Uniti… 😉

io infatti parlavo di una "ingenuità"che non inficia la storia in se, che rimane molto buona per i primi due albi...personalmente avrei preferito Mefisto sotto mentite spoglie, non presentato subito con la sua reale faccia diabolica

Modificato da Barbanera
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18 ore fa, Diablero dice:

Beh, qualcuna l'ha già proposta Poe (potevano essere liberati da Kit e Tiger che non cadevano nell'agguato o, aggiungo io, invece di entrare dalla porta principale potevano farlo di nascosto approfittando della distrazione fornita dai poliziotti e dai forzuti della Hercules, oppure potevano essere liberati da Lorna e Duke.

 

In entrambi i casi ci sarebbero state comunque molte proteste, da parte della frangia di lettori che non sopporta che Tex venga salvato da qualcun altro, una frangia che comprendo perchè di questa cosa se ne è fatto un abuso assurdo sotto Nizzi, decenni di storie in cui Tex veniva sempre salvato da qualcun altro, da un bambino, da un cane, da un paralitico, dal primo che passava, etc, e capisco che molti lettori siano "sensibilizzati" su questa cosa, però adesso non è che si passi dall'eccesso all'altro, dopo anni di storie rigide in cui Tex veniva sempre salvato si passa ad anni di storie in cui non può essere salvato, le storie diventano prevedibili in entrambi i casi.

 

Anch'io però preferisco soluzioni in cui Tex si salvi per la sua abilità e non per l'intervento di altri. un altro metodo che usava GFL Bonelli era la variabilità dei poteri di Yama e Mefisto, una variabilità tranquillamente giustificata in fiction: serve che Yama non riesca a fare una cosa? È passata una nuvola davanti alla luna. O Mefisto deve mantenere la concentrazione per tenere Tex nel delirio e l'arrivo di kit e degli altri rompe la concentrazione e Tex si sveglia, ma da solo senza altra gente nella cella a parte Carson.  O semplicemente la forza di volontà di Tex è tale che Mefisto non può tenerlo lì a lungo e dopo un po' torna in sè.

 

Oppure, per dimostrare la superiorità di Tex su Yama, gli riesce ciò che Yama non è riuscito a fare... fuggire dall'incubo in cui è confinato, da solo! (in pratica è sempre il caso della forza di volontà, ma più spettacolare, invece di vedere Tex che si sforza nel sonno si vede Tex nel sogno che stende demoni a cazzotti e pistolettate)

 

O magari, più prosaicamente, quello che avevo suggerito nella mia recensione, il tavolo su cui si trova Tex è chiaramente regolabile, se fosse stato fissato male nella fretta di andarsene bastava che Tex rovesciasse il tavolo e lo rompesse o liberasse il pugnale (richiede comunque una distrazione di Mefisto, ma "per la fretta causata dall'arrivo dei poliziotti non fissa bene fino in fondo la ruota di regolazione del tavolo" mi pare molto più accettabile del "lascia apposta la lama che servirà a Tex per liberarsi, lama che si sposterà da sola per poter essere afferrata"

 

Ma alla fine, il punto è che PRIMA di far catturare Tex devi avere una buona idea su come liberarlo, senza che la cosa faccia perdere la sospensione dell'incredulità al lettore.  Se non ce l'hai, allora è semplicemente meglio non farlo catturare...

 

(ho l'impressione che qui Boselli invece si sia fidato troppo del fatto che in seguito avrebbe trovato qualche maniera e si sia allargato troppo con la vittoria - temporanea - di Mefisto)

 

 

Comunque tutte le soluzioni in cui Tex venisse salvato da qualcuno che non fossero  i pards più stretti sarebbero peggiori, ovviamente 

Modificato da borden
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<span style="color:red">22 ore fa</span>, Mister P dice:

Al di là del fatto che in parte la penso come te, proponine qualcuna.

Qualcuna l'ha proposta Poe, altre Diablero...

Secondo me, arrivati a quel punto, con Tex e Carson legati ai tavolacci di tortura da solidi legacci di cuoio, l'unica soluzione per venirne fuori, è che fossero liberati da qualcuno...anche se Boselli ha appena scritto che secondo lui sarebbe stato peggio, ma io non sono d'accordo;)

Potevano essere Lorna e Duke per creare un diversivo ed agevolarsi la fuga ?

Poteva essere il servo Mandip illuminato sulla via di Damasco, che realizza la follia dei suoi due padroni e vuol porvi un freno ?

Potevano essere i pards (quindi ben più avanti nella storia) dopo aver portato lo scompiglio nel manicomio ?

Potevano essere i pazzi (o finti pazzi tenuti prigionieri) in fuga dalle loro gabbie ?

Qualsiasi di queste soluzioni per me sarebbe stata meglio del coltello piantato da Mefisto (che quindi diviene LUI il principale artefice della liberazione di Tex) a una spanna da Tex con conseguente legaccio di cuoio elastico che si allunga fino alla lama, e Yama distratto da Carson che gliela conta su e non si accorge di niente.

Ma questa è solo la mia opinione;)

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