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TWF - Tex Willer Forum

[738/740] Il Manicomio del Dottor Weyland


ymalpas
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Buonasera!

 

Terminata la lettura dei tre albi posso affermare il mio apprezzamento per questa prima parte della saga di Mefisto (e Yama).

Benché l'apprezzamento valga per la storia intera, la mia preferenza va ai primi due albi dove Boselli e i Cestaro hanno dato vita a un racconto moderno pur rispettoso della tradizione delle storie di Tex e Mefisto. Dovendo fare un podio delle mie scene preferite, il primo posto spetta all'epico inizio ambientato al manicomio, al secondo posto la scena della carrozza nello strapiombo e, per concludere, la lotta con il Macellaio dove Tex e Carson vengono catturati.

 

Il terzo albo mi è piaciuto molto, anche se, come forse è inevitabile nel racconto seriale, praticamente subito subentra lo schema dell'eroe prigioniero del suo nemico giurato, il quale prima o poi commette un errore che consente all'eroe di liberarsi e di vincere (ho semplificato un po', chiedo scusa a tutti gli sceneggiatori che sono morti nel leggere questa descrizione). Niente di scandaloso, anzi, si sa che è così che funziona. Diciamo che se nei primi due albi mi chiedevo sempre "chissà cosa succederà girata la prossima pagina", nel terzo mi chiedevo "chissà come accadrà la tal cosa".

 

Pazienza perché comunque Boselli ha imbastito un terzo albo da manuale di sceneggiatura con le varie scene calibrate con il bilancino: non ho avuto l'impressione che ci fossero pagine di troppo dedicate a un personaggio, pagine di meno dedicate a un altro, una sottotrama troppo ingombrante, eccetera, ma che a ognuno sia stato dedicato il giusto spazio fino all'esplosivo finale.

 

Dispiace per Yama il cui carisma è ridotto ai minimi storici e fa la figura del fesso, però all'interno della narrazione ha un suo senso: è un uomo divenuto folle che è stato "riportato alla ragione dal padre" ed è ancora scombussolato e instabile. Magari è un paragone un po' forte, però è come se si fosse risvegliato dal coma dopo mesi e in un certo senso è così. Confido che, trattandosi della prima parte della saga, i prossimi albi ci mostrino un Yama diverso.

 

Riassumendo, per me una prima parte promossa e con tanta attesa per il seguito.

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3 ore fa, Diablero dice:

Dove l'avrei scritto? A me pare di aver scritto altro, forse non sono stato chiaro... mi pare di aver descritto Dampyr come una serie interessante, "spesso appassionante", ma altrettanto spesso presentava quei blocchi di pagine con quelle scene a base di "arghh! È invincibile!" Ahhh" che trovavo (e trovo) molto noiose.

 

Non una serie fatta solo di quello (se fosse così l'avrei mollata molto prima e non l'avrei ripresa), ma una serie che mi piazza "quello" per pagine e pagine in mezzo a cose che mi interessano molto di più.  Ma mi pareva fosse chiaro che consideravo quelle scene un "intrusione" nel fumetto (ipotizzando che capitassero quando borden era in ritardo con le pagine), per quanto frequente e fastidiosa.

 

 

 

 

No, credi , la memoria ti tradisce. Io scene del genere non le ho MAI scritte. Ma MAI!

 

Se vuoi ti consiglio qualche numero e ti sfido a trovarle. 

 

Credi di aver letto 40 numeri ma secondo me ne hai letti due o tre e li hai pure fraintesi alla grande, i Maestri della Notte non sono affatto come tu li descrivi, neppure all'inizio, e se esiste qualche sparatutto come  quello raccontato da te, si tratterà massino di un pugno di storie di  autori minimi qua e là. Forse hai letto l'unica storia di Recchioni.

Modificato da borden
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6 hours ago, borden said:

 

 

No, credi , la memoria ti tradisce. Io scene del genere non le ho MAI scritte. Ma MAI!

 

Se vuoi ti consiglio qualche numero e ti sfido a trovarle. 

 

Credi di aver letto 40 numeri ma secondo me ne hai letti due o tre e li hai pure fraintesi alla grande, i Maestri della Notte non sono affatto come tu li descrivi, neppure all'inizio, e se esiste qualche sparatutto come  quello raccontato da te, si tratterà massino di un pugno di storie di  autori minimi qua e là. Forse hai letto l'unica storia di Recchioni.

 

Non mi metto a discutere di albi che ho letto l'ultima volta tanti anni fa, e che quindi potrei benissimo ricordare male. lo rimando a quando, finalmente, troverò il tempo di fare la "grande rilettura" della serie (che sarebbe rilettura solo dei primi albi, con a seguire la lettura di quelli che mi mancavano che ho trovato tempo fa in blocco), e a quel punto tranquillo che sottolineerò tutte le scene simili che trovo...  :P

 

È vero che ricordo bene che quelle scene mi davano fastidio, quello che non mi ricordo è esattamente come, dove, quando, i numeri, e chi li aveva scritti. E poi chissà, magari rilette a distanza di anni potrei averne un impressione diversa (ho riletto i primi 2 numeri in occasione delle "origini" e devo dire che non li ho più trovati così tanto agli antipodi, anche se continuo a preferire il primo). Comunque anche se mi davano fastidio non erano quelle il motivo per cui avevo smesso, il motivo principale era che non riuscivo a ricordare più chi era cosa e i vari personaggi e a seguire le trame, quindi prima ho iniziato a comprare rimandando la lettura a dopo in maniera da leggerne un tot insieme, poi quando si sono accumulati troppi albi non letti ho proprio smesso...

 

Però, a parte il discorso di quelle scene che ha monopolizzato la discussione (e che quindi era meglio che non citavo), insisto che c'è un punto in cui, anche SENZA quelle scene, l'immaginario "magico" di questa storia diventa più da "dampyr" che da Tex (gli esempi li ho già fatti). con Mefisto che assale e domina la mente e le percezioni degli avversari quasi come un Maestro della Notte, con versioni "doppie" demoniache di Tex e altri)

 

Non lo segnalo come se fosse un errore, ma come una preferenza: io preferisco di gran lunga la magia più "lenta" e meno "cinematografica" del primo albo.  (che poi anche quella del primo albo è cinematografica, ma oggi si usa la parola per indicare i film moderni con più effetti speciali e meno atmosfera...)

 

 

Modificato da Diablero
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Il demone dice chiaramente che Mefisto non è più del tutto umano, visto il suo soggiorno negli inferi e penso che il suo invecchiamento e aspetto siano anche dovuti all'uso della magia nera, che già nell'albo "Le Origini del male" costituisce un interesse per il relativamente giovane Steve Dickart.

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Il 23/6/2022 at 05:23, Diablero dice:

 

Non mi metto a discutere di albi che ho letto l'ultima volta tanti anni fa, e che quindi potrei benissimo ricordare male. lo rimando a quando, finalmente, troverò il tempo di fare la "grande rilettura" della serie (che sarebbe rilettura solo dei primi albi, con a seguire la lettura di quelli che mi mancavano che ho trovato tempo fa in blocco), e a quel punto tranquillo che sottolineerò tutte le scene simili che trovo...  :P

 

È vero che ricordo bene che quelle scene mi davano fastidio, quello che non mi ricordo è esattamente come, dove, quando, i numeri, e chi li aveva scritti. E poi chissà, magari rilette a distanza di anni potrei averne un impressione diversa (ho riletto i primi 2 numeri in occasione delle "origini" e devo dire che non li ho più trovati così tanto agli antipodi, anche se continuo a preferire il primo). Comunque anche se mi davano fastidio non erano quelle il motivo per cui avevo smesso, il motivo principale era che non riuscivo a ricordare più chi era cosa e i vari personaggi e a seguire le trame, quindi prima ho iniziato a comprare rimandando la lettura a dopo in maniera da leggerne un tot insieme, poi quando si sono accumulati troppi albi non letti ho proprio smesso...

 

Però, a parte il discorso di quelle scene che ha monopolizzato la discussione (e che quindi era meglio che non citavo), insisto che c'è un punto in cui, anche SENZA quelle scene, l'immaginario "magico" di questa storia diventa più da "dampyr" che da Tex (gli esempi li ho già fatti). con Mefisto che assale e domina la mente e le percezioni degli avversari quasi come un Maestro della Notte, con versioni "doppie" demoniache di Tex e altri)

 

Non lo segnalo come se fosse un errore, ma come una preferenza: io preferisco di gran lunga la magia più "lenta" e meno "cinematografica" del primo albo.  (che poi anche quella del primo albo è cinematografica, ma oggi si usa la parola per indicare i film moderni con più effetti speciali e meno atmosfera...)

 

 

 

 

Aggiungo  a questa disamina un mio personale parere. in realtà, dato, il tuo totale fraintendimento della serie Dampyr, la prima parte è più dampyriana perchè horror e d'atmosfera e la seconda, semmai, più texana e d'azione!

 

 

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Aggiungo  a questa disamina un mio personale parere. in realtà, dato, il tuo totale fraintendimento della serie Dampyr, la prima parte è più dampyriana perchè horror e d'atmosfera e la seconda, semmai, più texana e d'azione!

 

 

 

Concordo con la tua conclusione anche in merito al totale raintendimento della serie di Dampir da parte di Diablero. Mi spiace dirlo ma non l'ha proprio capita.

 

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11 hours ago, borden said:

 

 

Aggiungo  a questa disamina un mio personale parere. in realtà, dato, il tuo totale fraintendimento della serie Dampyr, la prima parte è più dampyriana perchè horror e d'atmosfera e la seconda, semmai, più texana e d'azione!

 

Quando si fa un paragone si prende sempre un elemento da due "cose" per confrontarle", e a seconda dell'elemento che prendi si possono ottenere risultati opposti.

 

Esempio: Dampyr è simile a Topolino. E posso dimostrarlo. Quale "elemento" di Dampyr ho scelto? Il font del titolo "Dampyr" e il font del titolo della testata "Topolino" sono simili!  :laugh:

 

Ovvio che l'affermazione corretta è "il font del titolo Dampyr è simile al font di "Topolino", mentre il dire che Topolino e Dampyr sono simili è fuorviante.  Ma non sempre si può mettere l'elemento comparato in un unica frase. Bisogna leggere tutto l'argomento e non limitarsi ad un pezzo.

 

Tu dici che la prima parte è più simile a Dampyr perchè horror e d'atmosfera. Mentre Tex è un western. Corretto, ma fuorviante: prendi un elemento "frequente in Tex" che non si applica a quella storia. Guardando come UNICO elemento la presenza di Horror, è facile vedere che TUTTE le storie con magia, sia che ci fosse Mefisto, Yama, Diablero, etc...   sono "dampyriante" anche se le ha scritte GFL Bonelli, e Tex sarebbe una serie SOLO ED UNICAMENTE WESTERN. Perchè? Perchè hai preso una caratteristica "comune" alla "maggior parte" delle storie (il western almeno all'apparenza realistico) e ha fatto una comparazione tanto "di grana grossa" da trasformare "la maggior parte delle storie sono così" in "TUTTE le storie sono così" (dando fra l'altro ragione a chi ti critica perchè non fai SOLO storie western con rapine e banditi...  :laugh: )

 

Ma nell'istante stesso in cui dici "faccio una storia con Mefisto" ti sei già posto fuori dal "puro western". E basta vedere come, secondo un analisi così grossolana, "Black Baron" sarebbe "Dampyriana" (ma anche "Zagoriana", "Brendiniana", "Dylandoghiana") e non "Texiana" fa vedere quanto sia limitata e fuorviante un analisi così grossolana.

 

La mia analisi invece è più precisa e approfondita, e guarda a COME viene presentato l'elemento "Horror" nelle storie di Tex di GLBonelli IN CUI APPARE. Non per dire "in Tex l'horror non c'è, è dampyriano", ma per far vedere come in Tex l'horror GLSBonelliano è fatto d'atmosfera, tempi lunghi (e aggiungo qui, telecamera fissa puntata sul "Reale", le illusioni di mefisto sono quasi sempre visibili a tutti, crea davvero immagini, mentre non si verifica mai il viaggio in mondi fittizi creati nella mente di qualcuno), come nell'esempio in "Black Baron" che ho citato nel mio post.

 

Viceversa, il combattimento "nella mente", la creazione di scene o interi mondi immaginari "proiettati" nella mente degli avversari è un tale cliché in Dampyr che, avendone letto meno del 25% degli albi, l'ho già incontrato almeno una dozzina di volte (quindi anche se non comparisse mai negli albi che non ho letto, sarebbe comunque molto più frequente che su Tex)

 

Quindi ribadisco che un analisi approfondita e meno grossolana, che non si ferma a "c'è Horror e atmosfera = Dampyr", conferma la mia tesi: che da una certa pagina in avanti la storia diventa sempre più "Dampyriana", avvenendo sempre più a livello di combattimento mentale, di mondi e scene che vengono proiettate nella mente altri, di "mostri standard" , PERDENDO nella sua "moderna concitazione tipica delle scene d'azione di Dampyr"  i tempi lunghi e lenta costruzione dell'atmosfera tipica delle storie ricchissima di atmosfera e di horror create da GL Bonelli come "il figlio di Mefisto" o "Black Baron"

 

 

P.S.:

 

2 hours ago, Carlo Monni said:

Concordo con la tua conclusione anche in merito al totale raintendimento della serie di Dampir da parte di Diablero. Mi spiace dirlo ma non l'ha proprio capita.

 

Adesso la inizio davvero la rilettura di Dampyr! E mo so' cxxxx vostri! :P

  • +1 1
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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Diablero dice:

 

  

 

Viceversa, il combattimento "nella mente", la creazione di scene o interi mondi immaginari "proiettati" nella mente degli avversari è un tale cliché in Dampyr che, avendone letto meno del 25% degli albi, l'ho già incontrato almeno una dozzina di volte (quindi anche se non comparisse mai negli albi che non ho letto, sarebbe comunque molto più frequente che su Tex)

 

 

 

 

Spiegati, perché come autore di Dampyr nemmeno lontanamente capisco che cosa stai dicendo. Cliché il "combattimento nella mente"?!? Interi MONDI PROIETTATI nella mente degli avversari?!? Che cosa diavolo è??? Mai sentito nulla del genere! Sicuro che quando leggevi Dampyr non ti fumavi qualcosa di forte? :blink:

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A mio avviso, @Diablero la cosa è molto più semplice rispetto alla tua articolata e come di consueto interessante analisi.

 

Questi primi 3 albi della nuova saga di Mefisto sono interamente scritti avendo come riferimento Dampyr, sia nella prima parte come ammette @borden, sia nella seconda come hai notato tu. Anche i personaggi coinvolti potrebbero essere sostituiti dai corrispettivi dampyriani.

 

Fatta questa premessa, tutto ciò ha una valenza negativa? Assolutamente no!

 

Il nostro nostro beneamato @borden ha qualche colpa da farsi perdonare per questo? Assolutamente no, perché non ha copiato nessun altro autore, ma da autore e curatore di Dampyr ha scelto semplicemente o forse è stato per lui naturale e inconsapevole scrivere, per una volta, una storia di Tex totalmente gotica secondo gli stilemi del Dampyr.

 

Il risultato è spiacevole? No, al contrario, almeno per me è piaciuto tanto ritrovare in Tex le atmosfere dell'altra creatura di @borden:)

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

A mio avviso, @Diablero la cosa è molto più semplice rispetto alla tua articolata e come di consueto interessante analisi.

 

Questi primi 3 albi della nuova saga di Mefisto sono interamente scritti avendo come riferimento Dampyr, sia nella prima parte come ammette @borden, sia nella seconda come hai notato tu. Anche i personaggi coinvolti potrebbero essere sostituiti dai corrispettivi dampyriani.

 

Fatta questa premessa, tutto ciò ha una valenza negativa? Assolutamente no!

 

Il nostro nostro beneamato @borden ha qualche colpa da farsi perdonare per questo? Assolutamente no, perché non ha copiato nessun altro autore, ma da autore e curatore di Dampyr ha scelto semplicemente o forse è stato per lui naturale e inconsapevole scrivere, per una volta, una storia di Tex totalmente gotica secondo gli stilemi del Dampyr.

 

Il risultato è spiacevole? No, al contrario, almeno per me è piaciuto tanto ritrovare in Tex le atmosfere dell'altra creatura di @borden:)

 

 

A parte il totale fraintendimento da parte di Diablero di Dampyr (la sua visione è la stessa che ne ha Roberto Recchioni) quest'analisi è, scusatemi tanto, una sciocchezza. Dampyr non c'entra, c'entra il mio modo di scrivere, è ovvio. 

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3 minuti fa, Diablero dice:

OUCH! :blink:

 

 

:D  Touché?

 

Comunque è vero, la storia di Recchioni con Dylan Dog o una di Mignacco in una città fantasma del West sono le sole che somigliano alla tua descrizione. E ancora devo capire che cosa sono i "combattimenti nella mente" che semplicemente, per dirla alla Rrobe, "nun ce stanno"!

Modificato da borden
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<span style="color:red">9 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

A parte il totale fraintendimento da parte di Diablero di Dampyr (la sua visione è la stessa che ne ha Roberto Recchioni) quest'analisi è, scusatemi tanto, una sciocchezza. Dampyr non c'entra, c'entra il mio modo di scrivere, è ovvio. 

 

Ecco, allora potremmo chiudere che questa affinità è il tuo modo di scrivere  ... @borden per delle storie d'avventura a carattere gotico e/o horror.

 

Dampyr ha queste caratteristiche di base per cui lo stile si rinnova, in Tex questo approccio è più nuovo e quindi dovrebbe ... anzi essere ancor più apprezzato.

 

Chiudo sul parere di Recchioni che reputo discutibile. Forse non ha compreso che il tuo Dampyr è principalmente una testata d'Avventura con la A maiuscola e tanto altro, ma con sfondo gotico/horror?

 

Lui forse è convinto che protagonista sia l'horror, ma non è così. Strano però, Recchioni è una persona intelligente e non mi ha per nulla dispiaciuto la sua produzione (un pò meno il suo speciale sul fratello di Tex) per cui non riesco a spiegarmi la sua cattiva interpretazione di Dampyr.

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  • Rangers
<span style="color:red">2 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Spiegati, perché come autore di Dampyr nemmeno lontanamente capisco che cosa stai dicendo. Cliché il "combattimento nella mente"?!? Interi MONDI PROIETTATI nella mente degli avversari?!? Che cosa diavolo è??? Mai sentito nulla del genere! Sicuro che quando leggevi Dampyr non ti fumavi qualcosa di forte? :blink:

 

Anch'io non riesco a capire cosa intendeva dire Diablero.

Forse (ma faccio un'ipotesi) si riferisce alle visioni che i Maestri della Notte creano nella mente degli avversari quando si stanno avvicinando troppo a loro. Tipo creazione di città o luoghi completamente diversi da come sono in realtà?

 

Ma solo Diablero può spiegarci cosa intendeva.

E soprattutto cosa c'entra con Tex!

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48 minutes ago, Sam Stone said:

Ma solo Diablero può spiegarci cosa intendeva.

 

Senza esempi pratici qua non la finiamo più. Man mano che rileggo Dampyr me li segno e poi ne riparliamo (è possibile anche che ricordi male, eh, e non le trovi, ma adesso scene in cui i maestri della notte facevano vedere ai loro avversari, Dampyr compreso, quello che volevano con la sola potenza della loro mente mi pare di averne lette parecchie...)

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8 minuti fa, Diablero dice:

 

Senza esempi pratici qua non la finiamo più. Man mano che rileggo Dampyr me li segno e poi ne riparliamo (è possibile anche che ricordi male, eh, e non le trovi, ma adesso scene in cui i maestri della notte facevano vedere ai loro avversari, Dampyr compreso, quello che volevano con la sola potenza della loro mente mi pare di averne lette parecchie...)

 

 

Sono VISIONI , non "combattimenti" e hanno fini diversi da quelli che ti sei immaginato tu. Leggi per favore le storie che ti ho indicato privatamente a parte e intanto analizzami  quelle. NON ricominciare dal numero uno!! Non perché troveresti quelle storie, che non esistono, ma cos' almeno avrai uno sguardo complessivo sulla varietà delle storie della  serie e sul loro stile, molto diverso dallo sparatutto tamarro come lo ha interpretato il Rrobe e come sembri vederlo tu.:blink:.

Modificato da borden
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Tempesta in vista per la copertina del numero di Agosto, "Il ritorno di Padma"...
E toccata e fuga mia - chiedo scusa, ma devo scappare - qualcuno la può postare per me?
 

Modificato da San Antonio Spurs
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Un saluto a tutti visto che è il mio primo intervento sul forum. Io sono uno degli estimatori di Mefisto e uno che candiderebbe Boselli all'oscar per la sceneggiatura e pure al nobel per il fumetto se fosse possibile, quindi l'aspettativa era altissimo e sono rimasto molto soddisfatto di questa trilogia. Per me l'unica cosa stonata è al termina della bellissima scena nella torre dei pompieri. Tex e Carson sono all'interno, Kit, Tiger e gli altri arrivano subito dopo ma i nostri si volatilizzano e si ritrovano al manicomio senza che nessuno si accorga di nulla. Poi sono molto curioso per il seguito dell'avventura. Mefisto è dovuto scappare in fretta e furia quindi non avrà un'organizzazione già pronta per mandare avanti le sue trame e non posso credere che Tex o gli altri possano farsi catturare un'altra volta. Insomma cosa succederà in ben 4 albi?

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SPOILER

 

La prima parte dell'attesissimo ritorno di Mefisto (e Yama) non ha affatto deluso le mie aspettative e credo che il meglio debba ancora arrivare...

Per quanto riguarda la trama architettata dal Bos, come al solito lo sceneggiatore dimostra la sua maestria nel gestire numerose sottotrame e personaggi.

Il primo albo si apre con una suggestiva visione di Yama che rievoca il finale del prequel Il segno di Yama, che vede però se stesso vincitore. Molto bella poi la parte immediatamente successiva che presenta il Black Mountain Asylum e dove si scopre che il dottore che lo gestisce, Weyland, non è nient'altro che Mefisto. Davvero tetra la prima scena in cui Mefisto si serve dello specchio per spiare qualcuno, in questo caso il dottor Crane. Molto efficace, subito dopo, la prima apparizione di Tex e Carson, che catturano un criminale detto "il Macellaio", che verrà proprio internato nel manicomio. Grande spazio del primo albo è dedicato a Mefisto e al suo manicomio e la trama si fa da subito intrigante, ambiziosa e promettente.

Dopo le cupe atmosfere del primo albo, in quello successivo Boselli condisce le scene d'azione con forti tocchi horror: splendide soprattutto la scena dell'inseguimento in carrozza e quella all'interno della stazione dei pompieri abbandonata. Boselli in quest'ultima è un maestro a far credere, perlomeno per alcuni istanti, che questa volta per Tex sia davvero finita e che la vittoria finale arriderà impensabilmente a Mefisto. Davvero spaziale il finale con Tex e Carson prigionieri di Mefisto, dove Boselli riesce anche a inserire una terribile scena con Carson morto sgozzato (ovviamente si scoprirà non vera).

La suggestiva ambientazione cittadina di San Francisco sfruttata al meglio da Boselli lascia spazio nella terza e "provvisoriamente" ultima parte della storia a quella ben più claustrofobica del manicomio criminale di Mefisto. Boselli porta avanti le varie sottotrame imbastite nei due numeri precedenti, concentrandosi su quella, avvincentissima, legata a Carson e a Tex prigionieri nel manicomio, con quest'ultimo che deve cercare di liberarsi per impedire a Yama di torturare il pard. Qui il figlio di Mefisto non fa una figura sopraffina (come d'altronde Kit, che, insieme a Tiger, è giunto al manicomio per liberare il padre e Carson e, benché sospetti della presenza di Mefisto, cade comunque in trappola), ma questa è tuttavia giustificata dalla fragilità dovuta alla sua terribile esperienza e al ritorno della sua pazzia. A lasciarmi perplesso è invece la scena in cui Tex tenta di raggiungere il coltello per liberarsi quando gli basterebbe sfilare la mano dalla cinghia (anche se questo è probabilmente considerabile più un errore dei disegnatori che dell'autore).

Anche l'ultimo albo si rivela pertanto complessivamente soddisfacente, grazie ai fuochi d'artificio tanto attesi e ai non pochi colpi di scena presenti. Buono pure il finale, con la facilmente prevedibile fuga di Mefisto e la resa dei conti finale solo rimandata.

Solo applausi quindi a un Bos così in grande spolvero e che non toppa neanche in una storia così difficile come il ritorno della nemesi assoluta di Tex.

Per quanto riguarda i disegni dei Cestaro, si potrebbero spendere molte parole, ma alla fine tutte sfocerebbero immancabilmente in complimenti, perché i due fratelli hanno realizzato un lavoro egregio in tutto e per tutto. La lunga attesa dovuta alla loro lentezza è stata ampiamente ripagata. Sottolineo solo alcuni piccoli aspetti che mi hanno fatto adorare il loro operato: il tratto dettagliato che ha contraddistinto ogni vignetta della storia, la riuscitissima realizzazione delle atmosfere lugubri, horror e gotiche del racconto e la grande maestria nel rappresentare emozioni, espressioni e pensieri dei personaggi.

Villa, dal canto suo, realizza tre splendide cover per questa riuscitissima trilogia. La mia preferita? Quella de I misteri di San Francisco, direi, ma la scelta non è affatto semplice.

Modificato da Magico Vento
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Il 30/6/2022 at 16:37, San Antonio Spurs dice:

Tempesta in vista per la copertina del numero di Agosto, "Il ritorno di Padma"...
E toccata e fuga mia - chiedo scusa, ma devo scappare - qualcuno la può postare per me?
 

Preciso che questo post era frutto di un equivoco indotto da un'anteprima tagliata male e che induceva a credere in uno straripante bollino con la M di Mefisto. Lo dico perché altrimenti  il post lascia pensare ad un autore sventato e avventato (cosa che spero di non essere). Paura rientrata e la discussione grazie a Mac Parland che ha pubblicato l'intera immagine prosegue nel Topic delle anteprime. Niente tempesta, ma altra grande copertina di Villa.

Modificato da San Antonio Spurs
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Ieri quando sono tornato a casa, sono stato sorpreso da una busta spessa proveniente della Casa Editrice…
Dentro è arrivato un dono inestimabile... il miglior regalo che potessi mai ricevere...
La sceneggiatura completa e originale della storia del ritorno del machiavellico Mefisto, disegnata dai fratelli Cestaro…
Non ho abbastanza parole per ringraze, Mauro. Mi ha reso un texiano davvero felice... è un altro tesoro per il Tex Museum che voglio aprire un giorno ad Anadia…

*GRAZIE MILLE, CARISSIMO MAESTRO, MAS SOPRATTUTTO GRANDISSIMO AMICO MAURO!!!

330 páginas.jpg

  • +1 1
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Ho letto questa tripla ed è un pò troppo tardi per stare al passo con tutti i commenti postati sopra. 

 

Mi limito a fare una considerazione particolare e una più in generale, con la consapevolezza che sicuramente le avrete già fatte anche voi nelle pagine che precedono. 

 

Quella particolare è che non capisco la scena dell'inseguimento in carrozza. Invece che drogarli per poi sottoporli alla fatale corsa verso l'abisso, non si poteva semplicemente avvelenarli? La scena è poco credibile, vista così.

 

Una considerazione generale: che io non ami Mefisto e Yama è risaputo. Non amavo nemmeno quelli di Glb, nemmeno le storie più care a tanti di noi qui dentro, quindi sono l'ultimo a poter giudicare un tema che semplicemente non è nelle mie corde. 

Stavolta ho fatto lo sforzo di mettere da parte ogni pregiudizio, ogni idiosincrasia personale, e mi sono accostato alla lettura con disposizione d'animo aperta e benevola. 

È evidente la qualità delle tavole, intese sia come sceneggiatura che come resa grafica. È evidente, ma tanto, la generosità e direi anche l'entusiasmo di Borden nella stesura di questa sua fatica: tante trovate, tanti personaggi, Bedlam, l'atmosfera gotico-horror che tanto apprezza, il festival dei ritorni storici di Frisco, da Mike ai forzuti della Hercules. 

Ma l'esito è sempre quello. Direte voi: bella scoperta! Tex e co. non possono morire, cosa vorresti che accadesse? Anche nelle storie prettamente western i nostri finiscono per vincere. E non puoi scrivere sempre e solo western. Ed è ok.

 

Ma l'avversario western è pur sempre un uomo, anche se spesso molto in gamba, ed è nell'ordine delle cose che, sperabilmente dopo mille difficoltà e patemi, venga sconfitto. Ma Mefisto invece no: alleato con gli angeli neri, sodale del Diavolo, è un avversario troppo pompato nelle premesse, troppo "caricato", per poter finire ogni volta come finisce. È lì, a un passo dalla vittoria, grazie alla profusione di incredibili arti magiche, ed ecco che poi alla fine l'idiozia di Yama, o altre inezie, ne vanificano l'opera. 

Come avversario Mefisto ha fatto il suo tempo, ma non da oggi, e nemmeno da vent'anni fa, ai tempi di Nizzi. Anche un'eccellenza come Mauro Boselli è destinata a fare i conti, al di là delle proprie- immense - abilità di sceneggiatore con un avversario che mostra la corda, che date le premesse non può perdere sempre e che invece puntualmente lo fa in modo improbabile. Vincere in questo modo non ingigantisce la figura di Tex. La rende stantia. Oggi come cinquant'anni fa, Mefisto è alla fine un idiota, alla meglio un colossale sfortunato. Che senso ha costruire la mega nemesi e poi sminuirla sempre, ad ogni sua apparizione, puntualmente umiliata e costretta a fuggire con la coda tra le gambe? 

 

Ripeto, anche gli altri avversari incorrono nello stesso destino. Ma sono uomini, fuorilegge, la loro funzione è fare dannare Tex e Carson, sperando siano avversari tosti e li facciano dannare tanto. A volte potrebbero essere ben caratterizzati, non solo carne da macello ma personaggi con una loro statura, come tante volte accade. Poi perdono, e vabbè, stanno lì apposta.

 

Ma Mefisto, sta lì apposta pure lui? Sì, sta lì apposta, ma con lui la ripetitività è più accentuata, lo schema sembra troppo un deja vu. Non c'è pathos, non c'è nemmeno la curiosità di vedere come si svolge l'avventura, né la voglia di conoscere l'avversario di turno, i suoi punti di forza e quello che potrebbe inventarsi, perché di Mefisto già conosciamo tutto, il suo modus operandi, i suoi poteri, le sue motivazioni. 

 

Non escludo che il problema non stia nella storia, ma semplicemente in questo lettore che non ha mai amato Mefisto. Non lo so. So che sette mesi di Mefisto per me sono troppi. Mi rifugero' in Texwiller :)

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<span style="color:red">49 minuti fa</span>, Leo dice:

Ho letto questa tripla ed è un pò troppo tardi per stare al passo con tutti i commenti postati sopra. 

 

Mi limito a fare una considerazione particolare e una più in generale, con la consapevolezza che sicuramente le avrete già fatte anche voi nelle pagine che precedono. 

 

Quella particolare è che non capisco la scena dell'inseguimento in carrozza. Invece che drogarli per poi sottoporli alla fatale corsa verso l'abisso, non si poteva semplicemente avvelenarli? La scena è poco credibile, vista così.

 

Una considerazione generale: che io non ami Mefisto e Yama è risaputo. Non amavo nemmeno quelli di Glb, nemmeno le storie più care a tanti di noi qui dentro, quindi sono l'ultimo a poter giudicare un tema che semplicemente non è nelle mie corde. 

Stavolta ho fatto lo sforzo di mettere da parte ogni pregiudizio, ogni idiosincrasia personale, e mi sono accostato alla lettura con disposizione d'animo aperta e benevola. 

È evidente la qualità delle tavole, intese sia come sceneggiatura che come resa grafica. È evidente, ma tanto, la generosità e direi anche l'entusiasmo di Borden nella stesura di questa sua fatica: tante trovate, tanti personaggi, Bedlam, l'atmosfera gotico-horror che tanto apprezza, il festival dei ritorni storici di Frisco, da Mike ai forzuti della Hercules. 

Ma l'esito è sempre quello. Direte voi: bella scoperta! Tex e co. non possono morire, cosa vorresti che accadesse? Anche nelle storie prettamente western i nostri finiscono per vincere. E non puoi scrivere sempre e solo western. Ed è ok.

 

Ma l'avversario western è pur sempre un uomo, anche se spesso molto in gamba, ed è nell'ordine delle cose che, sperabilmente dopo mille difficoltà e patemi, venga sconfitto. Ma Mefisto invece no: alleato con gli angeli neri, sodale del Diavolo, è un avversario troppo pompato nelle premesse, troppo "caricato", per poter finire ogni volta come finisce. È lì, a un passo dalla vittoria, grazie alla profusione di incredibili arti magiche, ed ecco che poi alla fine l'idiozia di Yama, o altre inezie, ne vanificano l'opera. 

Come avversario Mefisto ha fatto il suo tempo, ma non da oggi, e nemmeno da vent'anni fa, ai tempi di Nizzi. Anche un'eccellenza come Mauro Boselli è destinata a fare i conti, al di là delle proprie- immense - abilità di sceneggiatore con un avversario che mostra la corda, che date le premesse non può perdere sempre e che invece puntualmente lo fa in modo improbabile. Vincere in questo modo non ingigantisce la figura di Tex. La rende stantia. Oggi come cinquant'anni fa, Mefisto è alla fine un idiota, alla meglio un colossale sfortunato. Che senso ha costruire la mega nemesi e poi sminuirla sempre, ad ogni sua apparizione, puntualmente umiliata e costretta a fuggire con la coda tra le gambe? 

 

Ripeto, anche gli altri avversari incorrono nello stesso destino. Ma sono uomini, fuorilegge, la loro funzione è fare dannare Tex e Carson, sperando siano avversari tosti e li facciano dannare tanto. A volte potrebbero essere ben caratterizzati, non solo carne da macello ma personaggi con una loro statura, come tante volte accade. Poi perdono, e vabbè, stanno lì apposta.

 

Ma Mefisto, sta lì apposta pure lui? Sì, sta lì apposta, ma con lui la ripetitività è più accentuata, lo schema sembra troppo un deja vu. Non c'è pathos, non c'è nemmeno la curiosità di vedere come si svolge l'avventura, né la voglia di conoscere l'avversario di turno, i suoi punti di forza e quello che potrebbe inventarsi, perché di Mefisto già conosciamo tutto, il suo modus operandi, i suoi poteri, le sue motivazioni. 

 

Non escludo che il problema non stia nella storia, ma semplicemente in questo lettore che non ha mai amato Mefisto. Non lo so. So che sette mesi di Mefisto per me sono troppi. Mi rifugero' in Texwiller :)

A grandi linee concordo con te...Per questo "problema " di fondo con Mefisto serve tutto il resto. Serve una grande atmosfera, serve un campionario di comprimari ben strutturato, servono ritmo, dinamismo, trovate etc. 

Perché alla fine il finale scontato (vincono i buoni) deve essere compensato dal viaggio che ci ha portato verso quel finale.

 

P.S.

Io ora vado a rileggere il balenottoro delle Grandi Storie Bonelli...Una musica irlandese mi sta chiamando...😉

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