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Le ultime storie di Claudio Nizzi (2017/2021) e il loro impatto sulla testata


ymalpas
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Da quando Claudio Nizzi  si è rimesso a scrivere Tex nel 2017 a quando i suoi rapporti si sono incrinati  con la casa editrice e il curatore Mauro Boselli (l'anno scorso)

 

sono trascorsi cinque anni

 

in cui l'autore di Fiumalbo ha contribuito con 13 storie

 

di cui sono state pubblicate 7 storie

 

due pubblicate sulla serie regolare,

una pubblicata sul Maxi Tex,

quattro pubblicate sul Color Tex  (una di un albo e tre storie brevi)

 

le altre 6 storie restano ancora da pubblicare:

 

tre da pubblicare sulla serie regolare,

due da pubblicare sul Maxi Tex,

una da pubblicare sul Color Tex  (una di un albo)

 

Vediamo nel dettaglio:

 

NOVEMBRE

2017

COLOR BREVE

ZAGHI

Dal tramonto all’alba

AGOSTO

2019

COLOR LUNGO

TORTI

Un capestro per Kit Willer

DICEMBRE

2019

SERIE REGOLARE

FILIPPUCCI

L’assedio di Mezcali

APRILE

2020

SERIE REGOLARE

MASTANTUONO

La Rupe del Diavolo

NOVEMBRE

2020

COLOR BREVE

CANDITA

Sulla pista di Prescott

APRILE

2021

MAXI TEX

TORTI

Il segreto della missione spagnola

NOVEMBRE

2021

COLOR BREVE

TORTI

Funerale a Sierrita

 

 

2022

MAXI TEX

ALESSANDRINI

La grande congiura

 

2023

MAXI TEX

CASERTANO

Titolo non disponibile

 

2023

COLOR TEX

FILIPPUCCI

Un maledetto imbroglio

 

2023

SERIE REGOLARE

VOLANTE

L’uomo senza paura

 

2024

SERIE REGOLARE

TICCI

Fuga verso il confine

 

2025

SERIE REGOLARE

BRUZZO

Soldato Blu

 

Questo è il quadro della sua produzione che andrà obiettivamente giudicata solo fra qualche anno quando anche l'ultima, presumibilmente quella di Bruzzo, sarà pubblicata.

 

Probabilmente la tripla di Casertano finirà tra i balenotteri del Maxi Tex lunghi, quella di Volante potrebbe subire la stessa sorte ma nei maxi Tex brevi (formula 2+1) oppure essere pubblicata sulla serie regolare. Questo è tutto riguardo alle incertezze.

 

Delle sette storie già pubblicate le due migliori, poco più che sufficienti sono finite sulla serie regolare, le tre brevi per il color contano poco ai fini del giudizio, il color lungo di Torti così come il suo Maxi Tex sono più o meno sufficienti a seconda dei punti di vista. Finora non si è visto niente di eclatante.

 

Delle storie che dovranno essere pubblicate, quelle destinate ai Maxi Tex dovrebbero essere le più ambiziose, a cui aggiungerei volentieri la "Soldato Blu" di Bruzzo, una storia a cui Nizzi sembra tenere. Il color di Filippucci dovrebbe essere nella media finora offerta dall'autore. Non dovremmo invece contare troppo su quella illustrata da Ticci. Mistero assoluto su quella disegnata da Volante: se lui resterà su Tex finirà probabilmente sul mensile altrimenti direi che la sposteranno sul Maxi. La storia che è in lavorazione dal settembre 2018, è finità ? non è finita ? Quattro anni per disegnare due albi ? Se è finita perché non è stata ancora pubblicata (per dire la "Vancouver di Ruju e Mastantuono che leggeremo dopo Mefisto è dell'inverno 2020) ?

 

A livello di disegnatori Nizzi ha lavorato con Alessandrini e Torti per sua scelta, aggiungerei anche Filippucci. Di Ticci non può lamentarsi, nemmeno di Casertano e di Bruzzo, direi. Quindi le sue storie non sono state ne saranno troppo penalizzate dai disegni (a me Torti non dispiace, ho dubbi su Alessandrini).

 

Per concludere, Nizzi ha trovato e troverà spazio in tutte le collane di Tex.

Per numero di storie è il terzo autore dopo Boselli e Ruju.

La media di storie è alta e non fa di lui un collaboratore saltuario come Manfredi o Zamberletti.

 

Le sue avventure, nonostante lui sia estremamente critico riguardo a quelle che hanno scritto gli altri sceneggiatori, finora non sono state tali da giustificare facili entusiasmi per il suo ritorno, resta il fatto che proprio numericamente si creerà nei prossimi anni un vuoto a meno che Boselli non tiri dal cilindro il nome di un autore capace di garantire una quindicina di storie in cinque anni. Dal momento che le storie dovranno andare comunque in edicola, anzi la Casa Editrice sta aumentando il suo volume di uscite, Boselli dovrà fare ricorso a sceneggiatori interni (i nomi sono stati fatti) e non tutti sono in grado di scrivere per Tex, per cui avremo i compitini semplici svolti con diligenza ma niente di cui strapparci i capelli. L'altra soluzione è che Boselli e Ruju aumentino il numero di sceneggiature, con certificato calo della qualità delle storie che assegneranno ai disegnatori nei prossimi anni.

 

Che Nizzi se ne sia andato e che sia ora che si dedichi al meritato riposo non ci sono dubbi, d'altronde litigio o non litigio l'età è quella veneranda che ha, bontà sua. Ma non sarebbe il caso di pensare di coinvolgere qualche autore, magari un Tito Faraci, messo forse frettolosamente da parte? Oppure un Medda o l'eterno Berardi ?

 

A voi, con i vostri commenti.

 

 

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Berardi, se ho capito bene, se ne è andato stizzito dopo le correzioni di Boselli, quindi dubito molto...

Sti sceneggiatori (il Bos compreso) hanno tutti un carattere che te li raccomando.

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Io per Tex vedrei bene Barbieri, che è appassionato  di West,  visto che ha scritto un ottima storia western di Zagor, peccato che ha già i suoi impegni,  poi metterei  Rauch  a tempo pieno,  ma non so cosa ne penserebbero  Burattini e i lettori di Zagor.

Medda e Berardi sarebbero buoni, ma gli lascerei perdere, visto che appena gli fai un osservazione o gli chiedi una correzione dei loro soggetti fanno fuoco e fiamme pensando di essere chissachi.

Poi speriamo che anche Giusfredi inizi a scrivere per la serie regolare, visto che in un lontano futuro sarà il nuovo curatore di Tex.

Non date molto retta  a quello che avete letto qui sopra, sono tutte fantasie che mi faccio nella mia testa.😉🍺🙋‍♂️

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Il contributo di Nizzi dal suo rientro nel 2017 a mio modo di vedere non è stato male. Le due storie sulla regolare sono sufficienti, con una leggera prevalenza della seconda sulla prima perché, al di là delle mutandate aveva un buon ritmo e buoni personaggi. Il primo color mi piacque e la storia sul Maxi disegnata da Torti fu a mio parere una zampata da vecchio leone, nulla di originale ma ben raccontato. Insomma, credo che Boselli avesse visto giusto a far tornare Nizzi perché, in un periodo di penuria di sceneggiatori per la testata ammiraglia della casa editrice, questi ha fatto il suo. 

 

Ciò detto, le sue intemperanze lo pongono fuori gioco, ma a parte tutto a 84 anni non è che potessimo attenderci ancora chissà cosa. Ora Boselli ha un dovere, quello di trovare degli sceneggiatori capaci: compito arduo, perché "l'eterno Berardi" è bizzoso anche lui per quel che ne sappiamo, Medda ha già dimostrato di non volersi mettere al servizio del personaggio, e Faraci... beh, non sono d'accordo sull'avverbio "frettolosamente" usato da Ym: Faraci ha avuto tante occasioni per cambiare marcia, e se non ce l'ha fatta è perché il ranger non è nelle sue corde. Anche con Capitan Jack ha fallito la prova, perché avrebbe potuto, con quel materiale, scrivere una storia epica ed invece ci ha proposto solo troppi bang bang e un Tex rambo fastidioso e improbabile. Nel suo libro, Faraci racconta il suo rapporto con il curatore, e Boselli in questo forum ha detto che evidentemente Tito non aveva proprio capito il personaggio, perché il ranger non è quello che racconta lui nel suo romanzo. Insomma, io credo che Faraci sia un fior di sceneggiatore, che però non ha Tex nelle sue corde: ci sta, non c'è nulla di scandaloso, ma proprio per questo insistere con lui avrebbe significato perdurare in un accanimento che non avrebbe fatto bene né al personaggio né allo stesso sceneggiatore: meglio tagliarla lì.

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Nulla da eccepire sull'esauriente disamina di Ymalpas. Il ritorno di Nizzi su Tex non ha certo sortito esiti stratosferici, d'altronde mi sarei stupito del contrario visto l'età e lo stile poco incline ad ammodernamenti.

 

Nessuno gli chiedeva capolavori, magari alcuni svarioni clamorosi (il color breve e la famigerata scena del "mutanda party") erano assolutamente da evitare, tuttavia i suoi indubbi meriti passati e la nomea non sono sufficienti ad esimerlo da una sana autocritica.

 

Un autore dovrebbe pure comprendere i propri attuali limiti e non aver la presunzione di non accettare le dinamiche aziendali o correzioni redazionali.

 

Poi ancor più stonato è "buttare fango" pubblicamente verso colleghi e una saga che tanto ha rappresentato per lui. "I panni sporchi si lavano in famiglia" o quanto meno bisogna concedere il diritto di replica all'accusato.

 

Per ciò che concerne i possibili sostituti per colmare il buco rappresentato dalla assenza di Nizzi, con una programmazione che si moltiplica ogni anno più delle zanzare, non è affatto semplice trovarli. Con Manfredi sempre più defilato e Rauch troppo impegnato su Zagor, in redazione avranno gatte da pelare per trovare la quadratura del cerchio.

 

Onestamente non credo che Medda o Berardi siano papabili candidati, visto i trascorsi. Si può invece auspicare su una piena maturazione di Giusfredi, che lavorando fianco a fianco con Mauro avrà tanto da imparare, tuttavia non mi sembra nemmeno un'eresia considerare un eventuale recupero occasionale di Faraci: visto che l'autore ha mostrato grandi lacune soprattutto nella stesura di soggetti originali e avvincenti, potrebbe essere una soluzione fornirgli spunti esterni (Carlo Monni e Barbanera li vedrei adatti per questo compito). Con buone idee di base e una maggiore attenzione a correggere alcuni clichè abusati nella sua prima militanza, non è detto che l'esito non possa essere superiore a quello del Nizzi 2.0.   

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Lo dico con grande dispiacere, poiché memore delle storie che ci ha regalato nel suo periodo d'oro (La Tigre Nera, Furia rossa, L'uomo senza passato, solo per citarne tre), tuttavia visto il livello piuttosto medio basso delle storie da lui sfornate negli ultimi 15 anni circa, contraddistinto essenzialmente dalla tendenza al compitino senza infamia e senza lode, personalmente ritengo che l'addio di Nizzi alla SBE - sulle ragioni preferisco non pronunciarmi - sia stata la migliore soluzione. 

 

Quanto a chi potrebbe prenderne il posto, anche per gara a Boselli e Ruju un adeguato "turnover", a me piacerebbe vedere più spesso Jacopo Rauch, che nelle sue prove texiane non mi è affatto dispiaciuto, anche se dati i suoi impegni con Zagor non credo di poterci contare troppo. 

Modificato da juanraza85
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A me il suo ritorno ha stupito in positivo.

"Un capestro per Kit Willer" era orribile e sciatta e insignificante a livelli traumatizzanti, ma poi ho trovato "Mezcali" passabile, "Belle Star" più che buona (e, detto per inciso, e senza riaprire vecchie ferite, a mio avviso non contiene nulla di più scandaloso e inaccettabile di certe Ruju-ate degli ultimi tempi) e la "Missione Spagnola" piacevole pur nella sua convenzionalità sin troppo telefonata.

Lontano galassie dalla sua media nella fascia meravigliosa 300-400, e anche da alcuni splendidi exploit che tirava fuori di tanto in tanto nel periodo post-crisi ("L'uomo senza passato", "Le colline dei Sioux", "Congiura contro Custer"), ma allo stesso tempo lontano anche dai baratri più abominevoli cui è stato capace dopo il 450...

Sicuramente un contributo lungi dall'essere importante, ma in grado di garantire in parte quella dignitosa medietà su cui anche si deve fondare una serie come Tex, accanto ai lavori articolati e ambiziosi di Boselli.

Riguardo al discorso dell'alternanza degli sceneggiatori, e di Boselli che non può scrivere tutto lui : Medda e Berardi per me sono il grande rimpianto del Tex degli ultimi 30 anni...ma penso che quel treno sia ormai passato per sempre...Ruju lo vedo in un momento di grande appannamento...Rauch e Giusfredi hanno grandi potenzialità , ma secondo me Boselli dovrebbe fargli un corso accelerato su certe cose...

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Risposta cumulativa a quanto detto sopra.

Partiamo innanzitutto da una constatazione: uno sceneggiatore non ha bisogno di lavorare in esclusiva su una sola serie. anzi, fa bene alla sua creatività spaziare su più fronti., Uno sceneggiatore medio può fare tranquillamente non meno di sei pagine al giorno. Ipotizzando che si fermi il fine settimana e che si conceda un mese di vacanza (ma la creatività non conosce weekend o ferie, quando un'idea ti arriva la devi scrivere subito), produrrebbe comunque circa 1320 pagine all'anno ovvero il numero esatto di pagine annuali della serie regolare. Boselli ha già detto che abitualmente ne scrive di più. 

Ma veniamo al sodo ovvero parliamo di sceneggiatori presenti efuturi

Non sottovalutate Rauch. Non ricordo più dove ha detto di poter garantire almeno un paio di sceneggiature all'anno e lo vedremo a tempo debito sia sulla serie regolare che sul texone. Non è una collaborazione estemporanea la sua. 

Luca Barbieri vuole scrivere Tex e ci sta provando. Ha presentato diversi soggetti. Come sempre accade in questi casi, ed io ne so qualcosa, alcuni sono stati respinti, altri sono stati accantonati per il momento, almeno uno è in lavorazione non ricordo con quale disegnatore, per il Color breve.

Come ho già detto in passato e come ribadito da Boselli in una sua recente intervista, c'è una sorta di cursus honorum su Tex che vale per sceneggiatori e disegnatori. Si comincia con una storia breve, poi si passa ad una delle uscite collaterali ed infine si approda alla serie regolare. Jacopo Rauch è già alla fase finale ma anche Moreno Burattini ha passato la prova, diciamo così.

Giusfredi è al lavoro sia su Tex che su Tex Willer che su Zagor, pare. Seguendo l'esempio del suo maestro Boselli non si sbottona molto, ha solo escluso la serie regolare per ora.

Medda, se ha seguito il consiglio di Boselli e si è rimesso in pari con Tex prima di presentare un nuovo soggetto, potrebbe davvero offrirci gradite sorprese.

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Èh, Medda sarebbe davvero  ottimo per Tex.  Le sue due storie che ha scritto per il ranger per mè sono davvero ottime.🙋‍♂️

Sperando che se gli domandano qualche correzioni non mandi tutto all'aria. 🙋‍♂️

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Per me il ritorno di Nizzi è stata una bella secchiata di merda sul personaggio. Come se non bastassero tutte le "nizzate" con cui ha massacrato e ridicolizzato Tex prima di levarsi dalle scatole quindici anni fa, lo fanno tornare per fargli fare un Tex menefreghista e mangione che esplicitamente rinuncia a inseguire degli assassini per mangiarsi una torta (Color Tex), oppure idiota e rincoglionito in mutande (io metto l'accento sulle mutande perchè sono disegnate, e davvero vedo che molti lettori le trame non le capiscono e guardano solo i disegni, quindi parlo di mutande. Ma il problema principale di quelle storia è che Tex è un idiota che si fa migliaia di chilometri per sventare un attentato di cui sa già tutto grazie ai soliti origlioni, e poi quando è l1ì si dimentica perchè è venuto, e l'unica notte in cui può avvenire l'attentato che sa già che ci sarà, si abbuffa come al solito, va a dormire, esce in mutande disarmato, etc etc.)

 

Anche quando non si arriva a simili nizzate plateali (probabilmente perchè in altre storie qualcuno è intervenuto), si tratta di storielline assurde prive di senso (Mezcal e l'assurdo comportamento dei personaggi) con un Tex e Carson ridotti a macchietta mangia-patatine e Kit e Tiger, quando ci sono, a ebeti robottini capaci solo di eseguire fedelmente gli ordini ringhiati da Tex...

 

Se devono farmi leggere una storia di merda, non va bene anche Faraci o qualcun altro? Almeno se non è Nizzi c'è magari una minima possibilità che la storia non sia una presa per il culo del personaggio e dei lettori. E c'e magari una sia pur minima possibilita che con il tempo l'autore migliori.

 

Ma credo che la motivazione base del suo ritorno sia legata non alla qualità delle sue storie (assolutamente indifendibili) ma al lavoro redazionale: Faraci produce merda nuova, che i lettori non conoscono e le sue storie sarebbero da risistemare a fatica per renderle accettabili, e se non lo fai i lettori, non essendo abituati, si lamentano.  Nizzi produce la solita merda che produce da trent'anni, che ad alcuni persino piace (contenti loro, di fumetti di merda però gliene potrei consigliare tanti senza dover per forza rovinare Tex), e che quindi puoi pubblicare tranquillamente tale e quale, il suo Tex alla Alberto Sordi pigro e menefreghista, che fa figure ridicole per il west fregandosene delle vittime e dei colpevoli, non turba i lettori perché ormai molti sono abituati, e quelli che non lo sopportano se ne sono già andati anni fa quando imperversava tutti i mesi.

 

In questo ruolo Nizzi è insostituibile. Qualunque autore metti al suo posto richiederebbe molto lavoro redazionale, o per insegnargli a scrivere Tex, o per calmare le bizze da prima donna che vuole scrivere Tex come gli pare.

 

Fino a qui mi sembra di aver descritto l'evidenza, e visto che da questa evidenza non se ne esce, faccio una proposta semi-seria: su Recchioni condivido la scarsa opinione di Mister P, e uno che "si sa vendere" e si atteggia a grande autore, ma se guardi alla sua produzione, avrebbe ben poco da vantarsi. Nella sua prova su Tex Willer ha scazzato tutto, dal personaggio al tema all'ambientazione, puntando unicamente al citazionismo senza senso a danno della trama. Ma la sua "tecnica" di riempire Dylan Dog di "mondi alternativi" e reboot potrebbe essere utile a Tex.

 

Prendete il Maxi e il Color e dateli a Recchioni. Da gestire. Nel maxi fate un "Tex Old Boy", un Tex invecchiato male dopo la morte dei pard che si trascina per storie super-depresse (che solo questo sanno fare i nuovi sceneggiatori) ma piena di citazioni alla xazzo.  E ci ficcate tutti quelli che Tex non lo sanno fare. Idem per il color.

 

Essendo una cosa ridicola stile speculazioni Marvel ad Airoldi e Masiero l'idea piacerà un sacco. Sarebbero due testate in meno da seguire per Boselli e permetterebbero di sbolognare gli autori peggiori o meno adatti.  E noi le lasciamo in edicola sghignazzando, risparmiando soldi, il tempo di leggerli, lo spazio in libreria e il nostro fegato...

 

 

Modificato da Diablero
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Giudizio molto duro (da parte di Diablero), che si può anche capire. Però mi chiedo se fosse stato necessario usare certi termini, il concetto avrebbe potuto essere spiegato benissimo anche altrimenti, secondo il mio modesto parere.

Personalmente mi allineo con quanto scritto da Juan Raza. 

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Claude dice:

Ma se Rauch e Burattini iniziano a scrivere regolarmente per Tex chi manda avanti Zagor?

 

Ma mica smettono di scriverlo. Semplicemente si dividono tra le due serie. Uno sceneggiatore non è un disegnatore che più di dieci pagine al mese non riesce a fare e quindi deve necessariamente occuparsi di una sola storia alla volta. Uno sceneggiatore che faccia questo mestiere a tempo pieno dieci pagine le scrive in un giorno. Burattini, che fa anche il curatore di Zagor riesce comunque a scrivere, se non sbaglio, sei pagine al giorno. Scrivere anche Tex gli riesce credimi.

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36 minutes ago, Carlo Monni said:

 

Ma mica smettono di scriverlo. Semplicemente si dividono tra le due serie. Uno sceneggiatore non è un disegnatore che più di dieci pagine al mese non riesce a fare e quindi deve necessariamente occuparsi di una sola storia alla volta. Uno sceneggiatore che faccia questo mestiere a tempo pieno dieci pagine le scrive in un giorno. Burattini, che fa anche il curatore di Zagor riesce comunque a scrivere, se non sbaglio, sei pagine al giorno. Scrivere anche Tex gli riesce credimi.

 

Però questo discorso non tiene conto della politica editoriale su Zagor, che è la stessa di Tex: spremere il limone con nuove serie e nuove uscite.

 

Ho fatto in un post recente il conto delle uscite annuali "da edicola" della Bonelli, e Zagor è appena dietro a Tex (Dylan Dog lo supera di poco ma solo contando anche 2 serie dedicate ad "un altro Dylan Dog" e non contando le ristampe). E, come Tex, le uscite probabilmente aumenteranno in continuazione.

 

Succederà credo con gli sceneggiatori quello che è già successo con i disegnatori: se un disegnatore si distingueva su Zagor, veniva subito spostato su Tex, che ha sempre "fame" di nuovi disegnatori capaci di disegnare i cavalli. Impoverendo terribilmente il parco disegnatori di Zagor. Se adesso fanno lavorare i migliori sceneggiatori di Zagor su Tex...    poi le tantissime storie di Zagor pubblicate ogni anno, a chi le fanno sceneggiare? Oltretutto pensando che, se sarà bravo, lo sposteranno su Tex...

 

E contemporaneamente, bisogna vedere se gli sceneggiatori saranno d'accordo...  pensa che oggi quello su Zagor è uno dei posti più "sicuri" alla Bonelli dopo Tex, e con la moltiplicazione delle uscite ci sarà sempre più lavoro...  perchè gli sceneggiatori che potrebbero essere i preferiti su Zagor dovrebbero correre a fare gli ultimi arrivati su Tex?

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Perché lo vogliono fare? Già che strano: Burattini e Rauch vogliono scrivere Tex e d il primo pure Dampyr

E comunque il tuo discorso non tiene conto di un fattore: Zagor è una delle serie che soffre i sovrapproduzione. ha più storie pronte di quante riesca a pubblicarne annualmente e quindi Moreno può tranquillamente scrivere meno storie di Zagor, idem Rauch.

Una volta ho chiesto a Moreno se il raddoppio delle uscite del Color Zagor gli creava problemi di gestione e lui mi rispose: "Assolutamente no: abbiamo materiale che ci basta per diverso tempo",

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Una curiosità sulla "prima volta" in cui viene dichiarato che Nizzi scriveva Tex (è un po' off-topic qui ma non sapevo dove metterla....)

 

Si dice sempre che il primo albo in cui si dichiarò che Nizzi scriveva Tex è stato il texone di Buzzelli pubblicato nel giugno 1988. Ma non è proprio esatto.

 

Se andate a leggere Tex numero 317, pubblicato nel marzo 1987, la rubrica curata da Gianni Bono "Foto di Famiglia" in quell'albo è TUTTA dedicata a Claudio Nizzi, e si dice testualmente alla fine "Con la Daim Press ha iniziato da tempo un proficuo rapporto di lavoro collaborando con Giovanni Luigi Bonelli nella stesura di soggetti e sceneggiature di Tex"

 

Quindi, l'ammissione che Nizzi scriveva Tex dovrebbe essere retrodatata di più di un anno, e il "lunghissimo" periodo di tempo in cui la cosa era segreta si riduce al periodo fra luglio 1983 (pubblicazione della prima storia di Nizzi) e febbraio 1987:  3 anni e 7 mesi...

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6 ore fa, Diablero dice:

Una curiosità sulla "prima volta" in cui viene dichiarato che Nizzi scriveva Tex (è un po' off-topic qui ma non sapevo dove metterla....)

 

Si dice sempre che il primo albo in cui si dichiarò che Nizzi scriveva Tex è stato il texone di Buzzelli pubblicato nel giugno 1988. Ma non è proprio esatto.

 

Se andate a leggere Tex numero 317, pubblicato nel marzo 1987, la rubrica curata da Gianni Bono "Foto di Famiglia" in quell'albo è TUTTA dedicata a Claudio Nizzi, e si dice testualmente alla fine "Con la Daim Press ha iniziato da tempo un proficuo rapporto di lavoro collaborando con Giovanni Luigi Bonelli nella stesura di soggetti e sceneggiature di Tex"

 

Quindi, l'ammissione che Nizzi scriveva Tex dovrebbe essere retrodatata di più di un anno, e il "lunghissimo" periodo di tempo in cui la cosa era segreta si riduce al periodo fra luglio 1983 (pubblicazione della prima storia di Nizzi) e febbraio 1987:  3 anni e 7 mesi...

 

Questo però non sposta molto il nocciolo della questione, cioè la frustrazione di Nizzi di non poter FIRMARE le sue storie. La prima firma sarà quella del Texone di Buzzelli appunto, e almeno su questo punto non si può non dare ragione a Nizzi.

 

Su Facebook, nel frattempo, Guarino soffia sul fuoco, scrivendo che il curatore non può correggere "il più grande degli sceneggiatori viventi di Tex" e adombrando malcontenti di altri sceneggiatori che, a differenza di Nizzi, non possono rendere pubblica la loro posizione. Assume quindi contorni più netti l'attacco all'attuale curatore, a cui a questo punto dobbiamo addebitare il grave errore di aver richiamato Nizzi a scrivere Tex. Ma non per le ragioni di Diablero, che non ha tollerato il ritorno di Nizzi perché si aspettava che le sue sceneggiature sarebbero state insufficienti, ma perché a mio parere ha evidentemente sottovalutato la psicologia dello scrittore modenese: come in molti altri contesti lavorativi, probabilmente Nizzi ha trovato insopportabile l'essere "sottoposto" a quello che ai suoi tempi era il n.2. Solo così si spiega l'uscita di Guarino sul fatto che Boselli non può correggere il grande Nizzi. Quello è il pensiero di Nizzi, oltre che di Guarino. 

 

Siamo cresciuti con Tex. Lui è stato parte integrante della nostra vita, delle nostre esperienze, del nostro modo di percepire il mondo. Credo che leggere Tex sia stato, oltre che divertente, istruttivo, anzi educativo. I suoi autori sono stati tra i nostri "buoni maestri". Ciò non toglie che anche loro possono avere  i loro limiti, le loro idiosincrasie, le loro meschinità. Quelle di Nizzi non sono cosa nuova, ma fino ad ora le avevo sempre interpretate come boutade del vecchio contro il nuovo. Qui invece ci vedo un attacco in piena regola, un sorta di escalation, con tanto di carri armati ad attaccare per interposta persona. È l'ennesima caduta dei miti dell'infanzia. Non inattesa, ma comunque triste.

Modificato da Leo
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<span style="color:red">31 minuti fa</span>, Leo dice:

Su Facebook, nel frattempo, Guarino soffia sul fuoco, scrivendo che il curatore non può correggere "il più grande degli sceneggiatori viventi di Tex".

 

 

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Ma chi è Guarino? E poi chi sono gli altri sceneggiatori? Oltre a Boselli c’è praticamente solo Ruju…

Il Guarino potrebbe rendere conto del periodo in cui qualcuno faceva uscire storie pessime e le uscite annuali erano si e no una quindicina.

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9 minutes ago, Leo said:

Su Facebook, nel frattempo, Guarino soffia sul fuoco, scrivendo che il curatore non può correggere "il più grande degli sceneggiatori viventi di Tex"

E questo fa capire quanto ne sappia Guarino dei ruoli di autore e curatore (o, più probabilmente, ormai li conosce ma l'amore acceca...)  :laugh:

 

Va bene il delirio di onnipotenza, ma pensare che Tex sia "suo" e possa fare quello che gli pare, in barba ad editor (che lo deve controllare per lavoro) casa editrice e eredi dei diritti...   delirio di onnipotenza, appunto, o ego gonfiato.

 

Molti, molti anni fa, credo quando ancora non si firmava ma già si sapeva che scriveva Tex, quando incontrai per la primissima volta Nizzi, mi fece una buona impressione. Era sicuro di sè, tanto da dire (dopo tanti anni non sono più sicuro delle parole esatte, ma il senso era quello) che "solo quelli bravi possono scrivere Tex". Un po' tutti i presenti la considerarono una smargiassata simpatica, e ricordo che commentai con un mio amico "beh, per scrivere Tex bisogna essere un po' smargiassi..." (anche perché se non sei sicuro di te probabilmente vai nel panico).

 

Con il senno di poi, mi sa che avevo interpretato male il tono con cui lo diceva: mi sa che non stava scherzando....  :blink:

 

20 minutes ago, Leo said:

e adombrando malcontenti di altri sceneggiatori che, a differenza di Nizzi, non possono rendere pubblica la loro posizione

Posso anche credere che altri sceneggiatori abbiano motivi di astio verso Boselli, visto il suo famigerato caratterino :P, ma dubito molto che possano considerare "lesa maestà" l'intervento di un editor. Potranno non essere d'accordo sulle sue decisioni, ma sul fatto che quello che scrivono può essere bocciato o modificato? Non siamo all'asilo...

 

24 minutes ago, Leo said:

Assume quindi contorni più netti l'attacco all'attuale curatore, a cui a questo punto dobbiamo addebitare il grave errore di aver richiamato Nizzi a scrivere Tex. Ma non per le ragioni di Diablero, che non ha tollerato il ritorno di Nizzi perché si aspettava che le sue sceneggiature sarebbero state insufficienti, ma perché a mio parere ha evidentemente sottovalutato la psicologia dello scrittore modenese:

Ah, questo sì.

 

Anni fa, in non mi ricordo più in che discussione, io e Borden abbiamo avuto una discussione piuttosto accesa, su un aspetto della cosiddetta "crisi di Nizzi" che rimarco spesso e che lui negava.

 

Io sostenevo, e sostengo, che quando un autore per DECENNI in OGNI SINGOLA FOTTUTA STORIA mette in ridicolo il personaggio, anche dopo che gli è stato riferito dai suoi "fidi" che la cosa viene notata e causa malumori, LO STA FACENDO APPOSTA. Non esiste, NON ESISTE che possa accadere "a sua insaputa" o "senza che se ne accorga". Non si tratta di una cosa che avveniva "spesso" o "molto spesso" nelle storie di Nizzi, era una cosa che accadeva SEMPRE, ogni singola storia, SENZA ECCEZIONI.

 

La mia tesi era che così Nizzi sfogava il suo astio. Verso chi ai suoi occhi lo "costringeva" (In che modo? Strapagandolo...  :rolleyes: ) a scrivere Tex, chi gli aveva fatto abbandonare Nick Raider, chi gli "bocciava le idee migliori". E lui si sfogava ideando maniere sempre più plateali per ridicolizzare Tex.

 

(la dimostrazione, palese, c'è anche in queste ultima storie dopo il suo ritorno. Tolte proprio le primissime, in cui magari l'astio non gli era ancora tornato ed erano "solo" mediocri e insensate, cosa abbiamo? Che in pochissime, pochissime storie, è riuscito a far chiedere scusa a Tex in mutande, a farlo fregare da due assassini semplicemente sviandolo con una torta che si è sbafato... una simile dedizione allo sputtanamento non è casuale, ci vuole davvero tanto astio)

 

Borden mi contestò decisamente questa cosa, sostenendo (anche qui non ricordo le parole esatte ma il senso era quello) che era una tesi assurda, che un autore professionista non fa di queste cose e le scelte di sceneggiatura non si fanno certo sulla base dell'astio.

 

Dopo aver conosciuto meglio la... psicologia di Nizzi, sarei curioso di sapere cosa ne pensa ora...  :laugh:

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Che poi è vero che non lo ha corretto: è uscita una storia in cui il vigile Tex si faceva pescare in mutande e una in cui invece che cercare gli assassini si trasformava in Texoldo Sbaffini. Se il problema era una scena in cui si travestiva da indiano allora mi viene da pensare che gli faceva fare la squaw 

Modificato da Claude
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Visto che sono abbastanza preoccupato per quello che ci può essere nelle 6 nizzate ancora da pubblicare, e che servono nuovi sceneggiatori per Tex, propongo una soluzione che salvi capra e cavoli.  Un nuovo GRANDE CONCORSO TEXIANO!  Come ai tempi de "La banda del campesino".  La Bonelli potrebbe fornire ad aspiranti sceneggiatori le tavole già disegnate, ma senza i testi. Chi scriverà la storia migliore dentro i balloon e le didascalie vuote, vincerà il concorso e sarà pubblicato!  B)

Modificato da Diablero
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Se le sei storie residue di Nizzi già scritte gli sono giá state pagate ma non sono state ancora disegnate, si possono sempre buttare nel ce... stino e da gran signori non chiedergli neanche indietro i soldi. Rimarrebbero dei buchi editoriali da coprire? A tutto c'è rimedio.

Modificato da PapeSatan
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