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TWF - Tex Willer Forum

Le ultime storie di Claudio Nizzi (2017/2021) e il loro impatto sulla testata


ymalpas
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1 ora fa, Il Biondo dice:

 

Ti preciso però che nel giudicare le storie del nostro ranger sono sempre di manica larga, per cui per il mio metro di giudizio un 6 vuol dire che una storia non è improponibile ma è comunque sotto alla media, che per me è dal 6,5 in su...sotto al 6 metto poi solo quelle che reputo le peggiori della serie:D Di mexcali il primo albo poteva essere quasi da 7, ma tra comportamento senza senso di troppi personaggi e banalità varie il secondo è bocciato in toto. Di belle star non mi hanno disturbato più di tanto le tante pagine inziali interlocutorie o i siparietti, ma il fatto che i nostri si facciano cogliere tutti addormentati e che il secondo albo sia una serie di bang-aaah-bang-agh con poco costrutto.:deserto:

Mezcali a me non è piaciuta affatto. Mi è parsa una riproposta de "i diavoli rossi", da Nizzi stesso scritta oltre 30 anni fa. Già i diavoli rossi non è una delle storie migliori del suo periodo d'oro, e pure quella mi piacque poco, farne una sorta di remake non mi ha certo appassionato. Intendiamoci, è una storia dignitosa, ma routine pura.

Quella della belle star ha appunto i difetti che dici, la scena delle mutande famosa, discutibile, e il bang bang buttato un pò là. Ci sono anche momenti migliori, qualche battuta vecchio stile e una certa piacevolezza di fondo, ma anche qui non si va oltre la maniera.

Modificato da valerio
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32 minuti fa, valerio dice:

Mezcali a me non è piaciuta affatto. Mi è parsa una riproposta de "i diavoli rossi", da Nizzi stesso scritta oltre 30 anni fa. Già i diavoli rossi non è una delle storie migliori del suo periodo d'oro, e pure quella mi piacque poco, farne una sorta di remake non mi ha certo appassionato. Intendiamoci, è una storia dignitosa, ma routine pura.

 

Chiedo scusa per l'intromissione :P, tuttavia mi ha colpito che sia stata nuovamente tirata in ballo la similitudine tra Mezcali e I diavoli rossi, che al tempo di uscita della prima anche io avevo sottolineato, e riguardo la quale non posso che confermarmi d'accordo nel sostenere che Mezcali nelle intenzioni di Nizzi intendeva probabilmente essere una sorta di remake de I diavoli rossi, dal mio punto di vista una signora storia. Va da sé che tali probabili intenzioni di Nizzi nella realtà dei fatti si sono tradotte in una storia piuttosto malriuscita (non era invero partita così male nel primo albo, ma si è persa completamente nel secondo), e del resto lo stesso tentativo di scimmiottare una sua vecchia storia a mio parere la dice lunga sulla carenza di idee di Nizzi in questi ultimi anni.

 

 

 

32 minuti fa, valerio dice:

Quella della belle star ha appunto i difetti che dici, la scena delle mutande famosa, discutibile, e il bang bang buttato un pò là. Ci sono anche momenti migliori, qualche battuta vecchio stile e una certa piacevolezza di fondo, ma anche qui non si va oltre la maniera.

 

Una delle storie di Tex più insipide degli ultimi 20 anni, quando non dell'intera collana, a dispetto di un'idea di fondo che avrebbe concesso svariate soluzioni per lo sviluppo di una trama dignitosa (e ciò, non occorre precisarlo, costituisce purtroppo un'aggravante).

 

In ogni caso, per quel che mi riguarda, preferisco di gran lunga leggere una storia brutta, e magari doverla leggere controvoglia giusto perché ormai ho acquistato l'albo, piuttosto che dovermi sorbire una storia scialba che sa di compitino.

Modificato da juanraza85
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Buonasera a tutti/e! 

 

Sono nuovo del forum e sono al primo commento, in pratica mi tremano i polsi come se fossi un disegnatore chiamato per il Texone. 

 

Premesso che potrei benissimo essermi perso dei pezzi per strada, fra le future storie di Nizzi non dovrebbe rientrare anche il ritorno della Tigre Nera? 

Da quel che ricordo, ma potrei ricordare male, anche lì si era verificata una discussione sullo sviluppo della vicenda, nello specifico, sul finale, ma non so come sia andata a finire. 

La storia sarà farina del solo sacco di Boselli (lungi da me lamentarmene, sia messo agli atti), oppure è prevista una sorta di divisione dei ruoli (Nizzi al soggetto, Boselli alla sceneggiatura)? 

 

Grazie in anticipo per le risposte! :cowboy:

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Anche se sulla terza pagina non c'era scritto "Storia di C. Nizzi" (il tamburino a pag. 2 ancora non c'era) mio padre si accorse immediatamente che nei nuovi albi Tex c'era qualcosa che non andava e nel giro di un paio d'anni mi trovai da solo nell'acquistare e leggere il proseguo della collezione.

Le sceneggiature di Bonelli padre non sono affatto perfette (vedi la storia di Satania nella versione non censurata in edicola in queste settimane), ma l'atmosfera che si respira è tutta un'altra cosa. Fuga da Anderville o l'Uomo nell'Ombra sono storie molto belle (anche Il Ragazzo Selvaggio o l'uomo senza passato), ma secondo il mio parere non reggono contro Il Giuramento, Tra due bandiere, Il passato di Tex o Il figlio di Mefisto, per quanto siano figlie del loro tempo e si confrontassero con le strisce sceneggiate in modo diverso.

Oggi che ci siano storie in cui i pards girano a vuoto per la prateria raccontandosi continuamente le ultime vicende oppure siano immersi in vicende ingarbugliate e piene di personaggi più o meno utili, il mensile venderebbe lo stesso. Discorso diverso invece se per mesi i disegnatori non fornissero prove all'altezza.

Penso che gran parte dei lettori accetterebbe le ultime nizzate in lavorazione senza battere ciglio, quindi non vedo motivo per tenere i suoi ultimi lavori nel cassetto, anche alla luce delle ultime esternazioni.

Poi spero vivamente ci sia un ripensamento sulla gestione generale, perché anche un Texofilo di ferro come me è giunto da mesi  al punto di saturazione per il troppo Tex inedito a spron battuto.

  • +1 3
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1 ora fa, Laramie dice:

La storia sarà farina del solo sacco di Boselli (lungi da me lamentarmene, sia messo agli atti), oppure è prevista una sorta di divisione dei ruoli (Nizzi al soggetto, Boselli alla sceneggiatura)? 

 

Benvenuto sul TWF. Se ne occuperà il solo Boselli ;).

Modificato da juanraza85
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<span style="color:red">22 ore fa</span>, juanraza85 dice:

 

Benvenuto sul TWF. Se ne occuperà il solo Boselli ;).

Ciao, grazie mille! :-) 

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Il 17/4/2022 at 16:01, virgin dice:

 

 La crisi di Nizzi non era come il calo di Boselli nella seconda metà degli anni duemila 

Ecco, leggendo questo topic mi sono imbattuto in questa tua affermazione. Dato che qualcuno di molto autorevole :P ha giustappunto recentemente detto che non so scrivere, vorrei sapere dove fosse il mio calo nel periodo che tu individui tra il 2006 e il 2010, giusto?  So che sei un detrattore di "Patagonia", Texone uscito in quegli anni, e probabilmente anche de "I ribelli di Cuba". Ma che cosa hanno che non vada storie come "Morte nella nebbia", "Missouri", "Deadwood" o "I giustizieri di Vegas"? Non saranno tra le mie migliori, forse, ma neppure da considerarsi così "calanti"... Ma forse ha ragione quell'intenditore cui è dedicato questo topic...^_^

Modificato da borden
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L'intervento di @borden mi fornisce lo spunto per rileggere Deadwood, di cui non ricordo nulla.

 

Patagonia e Missouri sono, a mio giudizio, due storie superlative. Quanto a Morte nella nebbia, recrimino ancora per la morte di Bronco Lane. Ma comunque è una vicenda notevole.

 

I giustizieri di Vegas è una storia bella, ma che necessita di tanta attenzione per la sua densità. 

 

De I ribelli di Cuba non amo l'aspetto esoterico. Ma é un problema mio. 

 

Insomma, se il giudizio si basa su queste storie, avercene avute crisi così...

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<span style="color:red">21 minuti fa</span>, borden dice:

 Ma che cosa hanno che non vada storie come "Morte nella nebbia", "Missouri", "Deadwood" o "I giustizieri di Vegas"? Non saranno tra le mie migliori, forse, ma neppure da considerarsi così "calanti"...

"Morte sulla nebbia", a dire il vero è una storia che non ha mai tanto convinto nemmeno il sottoscritto, difatti è una delle poche che non raggiunge la sufficienza nei miei giudizi, ma di contro, episodi come "Missouri", "Deadwood" e "I Giustizieri di Vegas" sono dei veri fiori all'occhiello. 

<span style="color:red">33 minuti fa</span>, borden dice:

Ma forse ha ragione quell'intenditore cui è dedicato questo topic...^_^

Non me ne voglia Nizzi, per quanto abbia stimato la sua carriera negli anni '80 e '90, ma quando nel periodo in cui mandi in edicola storie del calibro di "Oltre il fiume", "I Fratelli Donegan" e "Un soldato ritorna", il collega che accusi di -non sapere scrivere - propone titoli come "Patagonia", o sei verde dell'invidia o sei in malafede. 

 

 

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Sarà che ho conosciuto prima il peggior Nizzi e solo successivamente il migliore, ma non verso molte lacrime per il suo abbandono. Anche se capisco il motivo del suo parziale ritorno.

Comunque credo che nel medio periodo il suo posto sarà gradualmente preso da Giusfredi e Barbieri, due autori cresciuti dentro la redazione Bonelli. Che è la giusta scuola per capire il giusto mood per avvicinarsi ad personaggio particolare come Tex.

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1 ora fa, borden dice:

So che sei un detrattore di "Patagonia", Texone uscito in quegli anni, e probabilmente anche de "I ribelli di Cuba". Ma che cosa hanno che non vada storie come "Morte nella nebbia", "Missouri", "Deadwood" o "I giustizieri di Vegas"?

 

Sono tutte storie che, personalmente, ho sempre molto apprezzato e continuo ad apprezzare. Tra tutte, se devo ricorrere ad un po' di peluovismo, quella capace di coinvolgermi di meno nella prima lettura è stata Deadwood, che però di recente ho avuto modo di rileggere in maniera continuativa e, dunque, di rivalutare appieno, potendola quindi comparare in tutto e per tutto alle altre.

 

 

1 ora fa, borden dice:

Non saranno tra le mie migliori, forse, ma neppure da considerarsi così "calanti"... Ma forse ha ragione quell'intenditore cui è dedicato questo topic...^_^

 

Anche io, dopo aver visto il video incriminato di Nizzi, e soprattutto basandomi sulla mia personale valutazione ed esperienza di lettore, sono giunto alla conclusione - o, almeno, alla supposizione personale - che Nizzi parlasse per invidia, e forse (ripeto, FORSE) anche perché in cuor suo era giunto alla consapevolezza di aver già dato il meglio tra gli anni '80 e '90, con qualche bella storia qua e là nei primi anni del nuovo secolo (su tutte, Congiura contro Custer), e probabilmente di aver perso inventiva ed entusiasmo nello scrivere sceneggiature.

Modificato da juanraza85
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Il 18/4/2022 at 01:00, Carlo Monni dice:

 

Ed ovviamente non sono considerate le tasse ma anche se alla fine se ne andasse in tasse anche il 50% dei suoi compensi annuali resterebbe comunque una bella cifra.  No, Nizzi non ha problemi di soldi.

 

 

Da quanto ne so, la royalty che la SBE paga agli autori delle storie per ogni ristampa da edicola è il 5% del compenso originario mentre per le uscite da libreria è il 2,5% del prezzo di copertina per ogni copia venduta. Non sembra molto ma come hai fatto notare, Tex è  ristampato molto spesso.

Ma non era anche curatore? Cioè dipendente stipendiato dall'azienda. Aveva uno stipendio (da manager suppongo) e in più i compensi a pagina (e in più la royalty delle ristampe). 

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1 hour ago, Condor senza meta said:

quando nel periodo in cui mandi in edicola storie del calibro di "Oltre il fiume", "I Fratelli Donegan" e "Un soldato ritorna", il collega che accusi di -non sapere scrivere - propone titoli come "Patagonia", o sei verde dell'invidia o sei in malafede. 

Amen.

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<span style="color:red">11 minuti fa</span>, Mister P dice:

Nizzi curatore? E quando?

Ne ero convinto... Vabbè.. Ma comunque era un dipendente, un redattore? O solo un collaboratore? Non ho idea di come funzionino le cose in una casa editrice.

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<span style="color:red">27 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Ne ero convinto... Vabbè.. Ma comunque era un dipendente, un redattore? O solo un collaboratore? Non ho idea di come funzionino le cose in una casa editrice.

Oggigiorno le aziende non vedono l'ora di buttarti fuori non appena superi i 50 anni, anche nei lavori di puro concetto. Sarebbe davvero un caso raro che Nizzi a 70 ieri o 84 oggi fosse un dipendente anziché un pensionato che scrive per passione o per arrotondare...

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5 ore fa, borden dice:

Ecco, leggendo questo topic mi sono imbattuto in questa tua affermazione. Dato che qualcuno di molto autorevole :P ha giustappunto recentemente detto che non so scrivere, vorrei sapere dove fosse il mio calo nel periodo che tu individui tra il 2006 e il 2010, giusto?  So che sei un detrattore di "Patagonia", Texone uscito in quegli anni, e probabilmente anche de "I ribelli di Cuba". Ma che cosa hanno che non vada storie come "Morte nella nebbia", "Missouri", "Deadwood" o "I giustizieri di Vegas"? Non saranno tra le mie migliori, forse, ma neppure da considerarsi così "calanti"...

 

Be', borden: calo è calo, mica ho precisato in quale misura. Poi, porca miseria, anche tu: nei primi anni di carriera mi scrivi Il passato di Carson, Cercatori di piste, La luce dallo spazio, Gli invincibili, I sette assassini, La lunga pista, Gli eroi del Texas... ci credo che le storie che hai citato tu sono inferiori. :D

Ma a mio avviso le storie che hai citato tu, al di là del tuo periodo di grazia degli anni Novanta/primi anni Duemila in cui eri impressionante, sono inferiori anche a quelle che hai pubblicato successivamente.

 

Per comodità, io nella tua produzione individuo grossolanamente tre periodi: il primo da "Il passato di Carson" a "La grande invasione"; poi un periodo intermedio che va da "A sud del Rio Grande" e  si conclude con "I sabotatori" esclusa, a partire dalla quale trovo una media superiore rispetto a quella del periodo immediatamente precedente.

Perché dico "grossolanamente"? Perché la mia suddivisione guarda a una media del periodo che non esclude storie fuori da quella media (nel periodo intermedio ci sono I lupi rossi, ma soprattutto quel gioiellino di Colorado Belle; nel tuo terzo periodo per me superiore al secondo è stata pubblicata quella che è di gran lunga la tua storia peggiore, "Alaska") e perché guardo le date di uscita e non quelle di stesura, ciò che quindi falsa un po' le cose; considero inoltre la serie regolare e non gli speciali, ma comunque mi sembra che la suddivisione funzioni grosso modo anche lì: gli almanacchi del periodo intermedio non valgono quelli degli anni Novanta, Patagonia e I ribelli di Cuba non valgono Gli assassini e Nei territori del Nord-Ovest, ma neanche il Texone di Civitelli. Insomma, secondo me il discorso, con i dovuti distinguo, fila.

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Non è una questione d'età. Sceneggiatori e disegnatori vengono pagati a pagina (cioè a cottimo). Senza pensione, contributi, copertura malattia, copertura infortuni, etc.

 

Ti sembra la descrizione di dipendenti fissi?

 

Lo specifico tipo di contratto sarà variato negli anni con il cambiamento delle leggi (oggi per esempio alla Bonelli sono garantire le royalties sulle ristampe - che non ci sarebbero se fossero lavoratori dipendenti - e la proprietà delle tavole originali per gli autori), ma direi che una costante è che non sono MAI dipendenti della casa editrice.

 

(ci sono quelli che sono ANCHE dipendenti, come Boselli, Giusfredi, Burattini, etc, ma non so come funzionano questi contratti misti, forse hanno sia lo stipendio da redattore sia, a parte, il pagamento "a cottimo" delle tavole prodotte)

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1 ora fa, Angelo1961 dice:

Ne ero convinto

 

E credevi male. Del resto, mi spiace dirlo ma ti capita spesso su cose di questo genere.

 

1 ora fa, Angelo1961 dice:

Vabbè.. Ma comunque era un dipendente, un redattore? O solo un collaboratore? Non ho idea di come funzionino le cose in una casa editrice.

 

Si vede.:P

 

No, non era un dipendente, né tantomeno un redattore, era semplicemente un collaboratore che lavorava da casa sua come tutti,

Te lo spiega efficacemente @Diablero

 

48 minuti fa, Diablero dice:

Non è una questione d'età. Sceneggiatori e disegnatori vengono pagati a pagina (cioè a cottimo). Senza pensione, contributi, copertura malattia, copertura infortuni, etc.

 

Esattamente. Ovviamente nulla impedisce loor di farsi un'assicurazione privata e/o versare contributi volontari al fondo speciale dell'INPS.

 

48 minuti fa, Diablero dice:

Lo specifico tipo di contratto sarà variato negli anni

 

Il contratto standard della SBE prevede un compenso a tavola per gli autori da cui viene trattenuta una ritenuta alla fonte versata direttamente dalla Casa Editrice e che è pari al 20% sul 75% del compenso lordo come da Legge sul Diritto d'Autore. Oltre al compenso originario è previsto un compenso aggiuntivo, una royalty appunto, per ogni ristampa che oggi è pari al 5% del compenso originario per gli albi da edicola e del 2,5% del prezzo di copertina per ogni copia venduta per i volumi da libreria.

Per il creatore di un personaggio che cede il diritto di edizione ed eventualmente gli altri diritti, è previsto un compenso iniziale concordato ed in genere definito come anticipo e successivamente una royalty su ogni copia venduta che sup presumo scatti dopo che la casa editrice ha recuperato l'anticipo per così dire. A suo tempo venni a sapere da Federico Memola che se si superano le 100.000 copie vendute è prevista una royalty aggiuntiva per ogni copia oltre quella soglia.

 

<span style="color:red">50 minuti fa</span>, Diablero dice:

(ci sono quelli che sono ANCHE dipendenti, come Boselli, Giusfredi, Burattini, etc, ma non so come funzionano questi contratti misti, forse hanno sia lo stipendio da redattore sia, a parte, il pagamento "a cottimo" delle tavole prodotte)

 

Esattamente. In quanto redattore vengono pagati come tali e ricevono un regolare stipendio con trattenute ecc.. Il lavoro di sceneggiatore o disegnatore viene pagato a parte secondo i soliti criteri di cui sopra,

 

 

 

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Non sono d'accordo nel paragonare la parabola (se così si può dire) di Nizzi con quella di Boselli.

Il primo ha visto esaurire la sua vena creativa ma ha dovuto continuare finché qualcuno lo ha sostituito,

mentre l'altro ha pian piano modificato il suo modo di inventare storie, senza perdere ispirazione, tranne sporadici episodi. Come con l'arte di Ticci rimane sempre in media alta, anche se preferisco i vecchi lavori.

  • +1 1
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<span style="color:red">42 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Non sono d'accordo nel paragonare la parabola (se così si può dire) di Nizzi con quella di Boselli.

Il primo ha visto esaurire la sua vena creativa ma ha dovuto continuare finché qualcuno lo ha sostituito,

mentre l'altro ha pian piano modificato il suo modo di inventare storie, senza perdere ispirazione, tranne sporadici episodi. Come con l'arte di Ticci rimane sempre in media alta, anche se preferisco i vecchi lavori.

 

 

Grazie, Dix. In effetti non si possono sempre scrivere capi d'opera! Sarebbe bello, ma..

 

Però parlate per favore di calo quando un calo ci sarà veramente, per mio rincoglionimento possibile e financo probabile.

 

 

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Ma sì, @borden, nessuno voleva accusarti di alcunché. Capisco che uno che scrive "Colorado Belle" e si sente dire che è calato ci può rimanere male :D ; ma io intendevo dire che in quel periodo, in media, con le tue storie mi sono divertito di meno rispetto a quanto mi succedeva prima e mi succedeva dopo.

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E' che si teme sempre di rincoglionire. Specie quando si hanno davanti a sè nella propria professione degli esempi davvero lampanti... :lol:  

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io sono felicissimo che finalmente Nizzi 2 se n'è andato, un ennesimo recupero mi sembra francamente improbabile per ragioni anagrafiche. Con un po' di buona volontà (e un pizzico di ripicca) si potrebbero sbattere fuori tutte le 6 storie mancanti dalla serie regolare, se lo merita sotto tutti i punti di vista. 

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