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TWF - Tex Willer Forum

[Speciale Tex Willer N.04] Mefisto: Le origini del male


MacParland
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2 ore fa, Letizia dice:

Ho letto benissimo.

 

 

2 ore fa, borden dice:

 

 

Ehm, mi pare che Tex abbia visto sia Lily in azione che Mefisto sul palcoscenico, ed entrambi insieme quando li cattura. La tua memoria fa alquanto cilecca.

Avete ragione, mi sono espresso in modo equivoco.

Intendevo dire che Tex non si é mai trovato a tu per tu, faccia a faccia (non a distanza, su un palco, senza interagire con lui) con Mefisto mentre questi esercitava su di lui la funzione di prestigiatore con cui nell'ultima vignetta dello Speciale Tex si aspetta di incontrarlo (non nella veste evoluta di "mago" di "La gola della morte" e seguenti, che ancora ignora e che é ancora ben lungi dal venire).

Né che ha mai conosciuto Lily in nessuna veste che non fosse quella della spia, (questo sottintendevo, cioé la stessa veste con cui ha conosciuto Mefisto di persona; cioé non ha mai conosciuto Lily come spalla del prestigiatore).

 

Mi rendo conto di aver generato un equivoco d interpretazione, spero di aver chiarito il senso della mia affermazione (d'altronde, come potete pensare che volessi dire che Tex non ha mai conosciuto IN ASSOLUTO Mefisto e Lily)? :azz:

Modificato da PapeSatan
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Un consiglio per il Bos.

Lascia ad altri autori la sceneggiatura di Willer il Vecchio e Willer il Giovane e, dietro lo pseudonimo di Publio Cornelio Loquace, pubblica una dettagliata storiografia dell'universo di Tex Willer, a partire almeno dai nonni di Tex fino ad arrivare ai giorni nostri con i Willer pro-pro-nipoti, impegnati (nella CIA, FBI o NSA) nella delicata questione Ucraina.

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Il 12/6/2022 at 15:49, Jeff_Weber dice:

Per conto mio, non faccio particolarmente attenzione a tutto, ma ribadisco qui come in altro topic che la Lily "scosciata" in copertina e all'interno con mezzo "c...o" di fuori, mi sembra fuori contesto ed epoca. Avrebbe dovuto indossare almeno un gonnellino oppure un "pagliaccetto" di quelli in voga anche presso il Circo nell'Ottocento. Vi sono fonti e fonti iconografiche al riguardo.

 

Chiesi delucidazioni sulla biancheria indossata da Manuela Montoya, anche quella piuttosto anacronistica.

Boselli mi rispose che il dettaglio era stato discusso e che si era scelto quell'abbigliamento per valorizzare il tratto di Laurenti.

Mi sembra una soluzione tutto sommato ragionevole e anche nel Tex Willer Speciale n. 4 si può dire, a mio parere, che i costumi fatti indossare a Lily valorizzino la sensualità del tratto di De Angelis.

 

Il 13/6/2022 at 16:34, LedZepp dice:

Per me questa è una storia anche sul libero arbitrio. Mefisto non è pazzo e non è impossessato dal male. Lo sceglie, lo abbraccia, è ambizioso. In questo vi è l'origine del male, l'origine di Mefisto. 

 

E' una chiave di interpretazione dell'albo che mi convince.

 

Volendo, infine, concludere con una breve recensione a un albo che ne ha avute già tante, debbo esprimere i miei favori sia per la sceneggiatura, ben articolata e che, a mio parere, ben riempie i buchi - anche logici - che fino ad ora c'erano nella vicenda umana e magica di Mefisto; sia per i disegni, semplicemente sontuosi.

Modificato da F80T
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<span style="color:red">19 minuti fa</span>, F80T dice:

 

Chiesi delucidazioni sulla biancheria indossata da Manuela Montoya, anche quella piuttosto anacronistica.

Boselli mi rispose che il dettaglio era stato discusso e che si era scelto quell'abbigliamento per valorizzare il tratto di Laurenti.

Mi sembra una soluzione tutto sommato ragionevole e anche nel Tex Willer Speciale n. 4 si può dire, a mio parere, che i costumi fatti indossare a Lily valorizzino la sensualità del tratto di De Angelis.

 

Grazie @F80T per l'approfondimento. Certo sono costumi che valorizzano la sensualità, ma si sarebbe potuto raggiungere lo stesso risultato anche rimanendo un pò fedeli alla Storia, specie nella serie Tex Willer che si caratterizza per una maggiore cura al contesto rispetto alla testata principale.

 

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<span style="color:red">44 minuti fa</span>, F80T dice:

Chiesi delucidazioni sulla biancheria indossata da Manuela Montoya, anche quella piuttosto anacronistica.

Boselli mi rispose che il dettaglio era stato discusso e che si era scelto quell'abbigliamento per valorizzare il tratto di Laurenti.

Che poi penalizzò tutto il resto, a partire da Kit Willer.

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Il 16/6/2022 at 08:02, andreadelussu74@gmail.com dice:

La storia inizia presumo qualche mese prima dell'incontro con l'agente Pi nkerton Kate Warnon

 

La storia inizia, c'è scritto bello chiaro nella didascalia d'apertura, nel 1850, ossia otto anni prima dell'incontro con Kate Warne,e termina nel 1860 alla vigilia del primo vero incontro tra Tex e Mefisto.

Invece di presumere, prova a leggere con più attenzione, eviteresti certi errori perlomeno

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11 hours ago, F80T said:

 

 

E' una chiave di interpretazione dell'albo che mi convince.

 

Volendo, infine, concludere con una breve recensione a un albo che ne ha avute già tante, debbo esprimere i miei favori sia per la sceneggiatura, ben articolata e che, a mio parere, ben riempie i buchi - anche logici - che fino ad ora c'erano nella vicenda umana e magica di Mefisto; sia per i disegni, semplicemente sontuosi.

Concordo sulla mini recensione. I disegni sono davvero di alto livello. Da questo punto di vista Tex Willer è davvero un gran bel prodotto sui cui si vede la cura ed il rispetto verso le origini del personaggio e quindi per me del lavoro dei suoi genitori (GLB e Galep) agli albori

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Il 13/6/2022 at 22:24, borden dice:

 

 

 

Ovvio che ci stiamo solo divertendo, ma a me grossomodo serve come traccia di lavoro.

Tex è del 38, ha dunque 22 anni nel 1860.

 

Carson ha circa tredici, quattordici anni più di lui. Fai tu i conti. In quell'anno è sui 35-36-

 

Mefisto  non può essere più giovane, ha dai 38 ai 40 nel 1860. E nel 1850, quando lo incontriamo  all'invio dello Speciale, ha dunque come minimo 28-30 anni.

 

Infatti si prende cura della sorellina in collegio, sorellina che ha dimenticato come sia fatto il fratello e che ha 15 anni meno di  lui e quindi tredici anni nel 1850 e circa 17-18 quando lui la va a prendere nel 1854-55 e dunque 20 o 21 nel 1858 all'epoca di Pinkerton Lady. Toh, Kily e Tex sono più o meno coetanei, anno più  anno meno, propendevo per Lily più giovane di un anno o due, ma poco importa.

 

Yama, nel 1850, è già nato (e abbandonato) da un paio d'anni, quindi ha dieci anni meno di Tex. Mentre Myriam è più o meno coetanea di Mefisto e avrà circa 39-40 anni nel 1860. Data che scelgo non a caso.

 

Kate Warne ha cinque anni più di Tex, circa otto o dieci meno di Carson.

 

 

 

 

 

 

 

 

Le ipotesi anagrafiche di Boselli sono molto coerenti, in genere, con le varie avventure. Solo un piccolo rilievo. Nella storia dell'uomo con le pistole d'oro, la vicenda ambientata durante la guerra del 1846, Carson sembra davvero un pivelli o, assolutamente intimidito dai ranger più anziani. Non riesce a impedire un linciaggio... Insomma, pareva più una recluta... Immaginarlo, invece, come un 22 o 23enne, stona un pochino. Soprattutto raffrontato al giovane Tex. 

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Domanda per @borden : come mai la scelta di anticipare a fuori del saloon, con un avventore davanti alla locandina dello spettacolo di Mefisto, la scena originale che GLB invece colloca, con equivalenti dialoghi, dentro il saloon con l'oste? Visto che lo Speciale si chiude con Tex che, ammiccando al lettore, entra presumibilmente in quello stesso saloon, chi mettesse in correlazione l'originale e lo Speciale (quindi tutti noi texofili) troverebbe incoerente la successione dell'azione, ossia ridondante la scena di GLB dentro il saloon, visto che Tex ha già acquisito le stesse informazioni FUORI dal saloon.

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Sicuramente ben scritta e ben ideata, visto che a scriverla è stato Boselli, ma, nei miei personali gusti, queste non sono le storie che preferisco. Già devo tollerare che compro Tex e non c’è il protagonista, inoltre non c’è neanche il vecchio west, ed ecco che la frittata è fatta. Comunque, la sufficienza è superata ed i disegni sono superbi.  

Voto alla storia: 6,7

Voto ai disegni: 9,5

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Fresco di lettura dello speciale Tex Willer (stavolta speciale due volte visto che inaugura la semestralità della testata) mi ritrovo qui a cercar di esporre il mio punto di vista sulla storia in questione.

 

Ammetto che, dopo il precedente di Sam Willer, reso magistralmente dai pennelli di Andreucci ma alquanto "sviante" per la caratterizzazione del tutto fuori dei canoni offertaci da Recchioni, il dover acquistare un albo in cui l'assenza di Tex era scontata, mi lasciava alquanto dubbioso.

 

Sebbene ultimamente abbia incrementato gli acquisti mensili, non sono un "completista" :D e mi capita spesso di lasciare in edicola alcune uscite che poco mi attirano, per poi magari recuperarle in seguito se ne ho voglia o la possibilità, tuttavia le firme di Mauro e De Angelis nei crediti e le discussioni sul forum, hanno acceso la mia curiosità a tal punto da indurmi all'acquisto.

 

Contravvenendo alla mia consueta mancanza di sintesi, stavolta posso subito affermare che lo speciale non mi ha affatto preso e che mi sono piuttosto annoiato durante la lettura.

 

Mauro come di consueto ha imbastito un solido telaio narrativo su cui ha cercato (con discreto esito) di ricollegare tutti i pezzi del puzzle riguardanti la prima storia bonelliana e le sue avventure narrate su "Tex Willer"; lavoro certosino e attento che, se da un lato riesce nell'impresa di rendere plausibili gli incastri (eccetto qualche lieve eccezione), dall'altro finisce però per rendere, a mio avviso, meno avvincente lo svolgere narrativo.

 

Si ha come l'impressione di un percorso a tappe forzate che imbriglia alquanto la libertà narrativa e che vuoi o non vuoi, per chi conosce gli esordi di Mefisto, diviene prevedibile. 

 

Un fumetto ben concepito sotto l'aspetto squisitamente tecnico, ma più frutto di un attento studio "a tavolino" che di una vera ispirazione.

Mauro di solito mette più il cuore che il mestiere nelle sue opere, anche in quelle meno riuscite, stavolta ho colto vagamente un percorso inverso. Di certo non è una colpa dovendo gestire una marea di sceneggiature, ma i soliti guizzi che rendono preziosa la produzione di Borden, stavolta sono quasi assenti o "imbavagliati" e questo lo reputo un peccato.

 

Di sicuro Mauro non risponderà mai a una simile domanda provocatoria (o mi riempirà d'insulti :P:D): davvero aveva voglia di scrivere un capitolo simile o è stato costretto da logiche produttive? :) 

 

Rileggendo un precedente intervento del sagace Diablero, che esprimeva i suoi dubbi sul fatto che forse sarebbe stato meglio tenere intatto il mistero sulle origini di Mefisto, garantendo quell'aurea arcana voluta da GL Bonelli, ma visto che prima o poi il primo arrivato avrebbe proposto e scritto qualcosa, tanto valeva farlo fare a Borden, lo stesso curatore, a mio modo di vedere, si è lasciato sfuggire un'esclamazione che potrebbe avvalorare la mia provocatoria tesi.

Se mi sbaglio però promettetemi che non mi mettete a bagno nella pece e le piume! :D

 

Ottimi disegni, buona sceneggiatura, ma poca "magia" stavolta (magia narrativa s'intende).

 

Sul fatto che le spiegazioni sulla presunta "perdita di poteri" sia stata debole o poco convincente, non mi soffermo, di certo se si aspettava questa storia per avere un chiarimento, non si rimane del tutto soddisfatti, ma ripeto, non è questo il punto che mi lascia freddino, bensì la strana sensazione di noia che ho provato durante la lettura e non capita spesso con Borden.

 

Non una storia indimenticabile, e non c'era da strapparsi i capelli se avessi lasciato l'albo in edicola.

 

Comunque l'anno di Mefisto continua e spero di rifarmi con la quadrupla con Civitelli. 

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Bello questo Speciale Tex Willer che ripercorre le origini di Mefisto con aggiunta di nuovi tasselli fondamentali che modificheranno il suo futuro. Steve Dickart è un uomo privo di scrupoli e non vuole soltanto arricchirsi ma anche riuscire ad avere potere sulle persone altrui, e per raggiungere questo obbiettivo pensa che l'unico modo possibile è attraverso la magia. In cuor suo lui crede veramente di avere una forza oscura che possa piegare la volontà delle persone e che la magia non sia solo l'uso di trucchetti ed illusioni. Dopo essersi ricongiunta con la sorella Lily ed in seguito ad un utilizzo troppo sforzoso perde momentaneamente i suoi poteri e ritorna ad essere un semplice illusionista. Mi è piaciuto anche come Boselli abbia mostrato la nascita del sodalizio tra i due fratelli Dickart e la loro carriera di spie al servizio dei "Cavalieri del cerchio d'oro" e dei militari messicani. Nella serie Tex Willer Boselli ha creato un mondo pieno di personaggi che interagiscono tra di loro senza lasciare niente al caso infatti i suprematisti bianchi li ritroviamo nella storia attualmente in edicola del personaggio. I disegni di De Angelis sono stupendi, d'altronde è una delle colonne della nuova serie ed in particolare mi sono piaciute le scene di magia nei teatri delle città dell'est.

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A pagina 93 appena arrivato a Saint Louis Mefisto parlando con Lily nomina i "Cavalieri del Cerchio d'Oro". Naturalmente si riferisce ai responsabili della congiura apparsi su Tex Willer dal numero 10 al numero 13.

Perché però in questi quattro numeri di Tex Willer il nome "I Cavalieri del Cerchio d'Oro" non compare mai?

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1 hour ago, "Indio" Mac Kelly said:

A pagina 93 appena arrivato a Saint Louis Mefisto parlando con Lily nomina i "Cavalieri del Cerchio d'Oro". Naturalmente si riferisce ai responsabili della congiura apparsi su Tex Willer dal numero 10 al numero 13.

Perché però in questi quattro numeri di Tex Willer il nome "I Cavalieri del Cerchio d'Oro" non compare mai?

Perché come organizzazione sono stati introdotti solo recentemente, negli ultimi albi.

 

Poi, vai a sapere se Boselli aveva già in mente questa organizzazione quando ha scritto "Pinkerton Lady" o se invece (come penso sia più probabile) avendo creato un organizzazione simile (o meglio, decidendo di inserire in Tex Willer la sua versione di un organizzazione realmente esistente) ha pensato appropriato che fossero dietro all'attentato a Lincoln.

 

In ogni caso:

 

1) Anche se l'avesse avuto già in mente in Pinkerton Lady, mettersi a spiegare che dietro ai sicari c'era un organizzazione che bla bla bla avrebbe solo aggiunto spiegoni inutili, le informazioni nelle storie vanno date quando servono, non buttate tutte insieme tipo infodump e spiegoni (anche se troppi alla Bonelli pare che non l'abbiano mai capito)

 

2) Anche se fosse una cosa pensata successivamente, è praticamente un cliché della letteratura avventurosa che quando si inserisce una "oscura organizzazione malvagia", si prendano eventi precedenti e si dica che ne sono stati i responsabili (altrimenti sembra che questa oscura organizzazione malvagia sia stata a girarsi i pollici per anni in attesa di essere scoperta)

 

Insomma, in breve: perchè mai, in ogni caso, avrebbe dovuto citare i Cavalieri quasi tre anni prima di presentarli come avversari?

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

 

1) Anche se l'avesse avuto già in mente in Pinkerton Lady, mettersi a spiegare che dietro ai sicari c'era un organizzazione che bla bla bla avrebbe solo aggiunto spiegoni inutili, le informazioni nelle storie vanno date quando servono, non buttate tutte insieme tipo infodump e spiegoni (anche se troppi alla Bonelli pare che non l'abbiano mai capito)

 

2) Anche se fosse una cosa pensata successivamente, è praticamente un cliché della letteratura avventurosa che quando si inserisce una "oscura organizzazione malvagia", si prendano eventi precedenti e si dica che ne sono stati i responsabili (altrimenti sembra che questa oscura organizzazione malvagia sia stata a girarsi i pollici per anni in attesa di essere scoperta)

 

Insomma, in breve: perchè mai, in ogni caso, avrebbe dovuto citare i Cavalieri quasi tre anni prima di presentarli come avversari?

 

Ottima risposta, complimenti... anche per averla risparmiata a me.:laugh:

A quanto hai detto tu io aggiungo una postilla: i Cavalieri del Cerchio d'Oro sono sostanzialmente i precursori del Ku Klu Klan ed io non sarei affatto sorpreso se prima o poi qualcuno saltasse fuori a ire: ma perché quando ha affrontato il Kaln Te non ha mai parlato dei suoi scontri con i Cavalieri? A parte l'ovvia spiegazione che all'epoca gli autori non avevano in mente che prima o poi si sarebbero narrate le avventure del giovane Tex Willer contro quell'organizzazione, mi riallaccio  a quanto da te detto al punto 1 e ribadisco che al lettore vanno obbligatoriamente fornite solo le informazioni essenziali alla comprensione della storia . In ogni caso, chi ci dice che Tex non abbia parlato dei Cavalieri el Cerchio d'Oro ai suoi amici in un fuori scena?

 

<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

Poi, vai a sapere se Boselli aveva già in mente questa organizzazione quando ha scritto "Pinkerton Lady" o se invece (come penso sia più probabile) avendo creato un organizzazione simile (o meglio, decidendo di inserire in Tex Willer la sua versione di un organizzazione realmente esistente) ha pensato appropriato che fossero dietro all'attentato a Lincoln.

 

Peraltro i Cavalieri del Cerchio d'Oro hanno realmente organizzato un attentato a Lincoln ma dopo la sua elezione e prima del suo insediamento, in quel periodo che va dal  novembre 1860 al 4 marzo 1861. Il piano prevedeva l'assassinio di Lincoln ed anche se non è chiaro, presumibilmente anche del Presidente in carica James Buchanan installando come Presidente l'allora Vice Presidente John C. Breckinridge del Kentucky il quale era molto probabilmente all'oscuro del piano. Il complotto fu sventato da un agente dell'Agenzia Pinkerton, una donna. Indovinate chi?

Una ricostruzione molto romanzata dell'attentato, che non nomina mai il nome dell'organizzazione, la si trova sull'attuale n. 21 della Storia el West, "La lunga cavalcata".

 

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9 minutes ago, Carlo Monni said:

Peraltro i Cavalieri del Cerchio d'Oro hanno realmente organizzato un attentato a Lincoln ma dopo la sua elezione e prima del suo insediamento, in quel periodo che va dal  novembre 1860 al 4 marzo 1861. Il piano prevedeva l'assassinio di Lincoln ed anche se non è chiaro, presumibilmente anche del Presidente in carica James Buchanan installando come Presidente l'allora Vice Presidente John C. Breckinridge del Kentucky il quale era molto probabilmente all'oscuro del piano. Il complotto fu sventato da un agente dell'Agenzia Pinkerton, una donna. Indovinate chi?

OK, abbiamo un altro possibile Speciale Tex Willer!  :laugh:

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

OK, abbiamo un altro possibile Speciale Tex Willer!  :laugh:

 

 

Breckinridge, storicamente, faceva parte dei Cavalieri.

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Ho appena cominciato a leggerlo, ma ho notato un errore grafico piuttosto vistoso...nella scena in cui Mefisto irrompe nel ricevimento a casa del colonnello, a pagina 24 il padrone di casa è differente in un paio di particolari, da come sarà raffigurato a partire dalla pagina successiva : ha baffi a manubrio girati verso l'alto, mentre in seguito li avrà più lunghi e tendenti verso il basso ; e porta una cravatta, che in seguito sarà sostituita da un papillon...

Inoltre anche la forma della testa mi sembra leggermente diversa, tanto che inizialmente ho pensato che fossero due personaggi distinti...ma la forma della testa probabilmente è una mia impressione...

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1 ora fa, Testa di Vitello dice:

Ho appena cominciato a leggerlo, ma ho notato un errore grafico piuttosto vistoso...nella scena in cui Mefisto irrompe nel ricevimento a casa del colonnello, a pagina 24 il padrone di casa è differente in un paio di particolari, da come sarà raffigurato a partire dalla pagina successiva : ha baffi a manubrio girati verso l'alto, mentre in seguito li avrà più lunghi e tendenti verso il basso ; e porta una cravatta, che in seguito sarà sostituita da un papillon...

Inoltre anche la forma della testa mi sembra leggermente diversa, tanto che inizialmente ho pensato che fossero due personaggi distinti...ma la forma della testa probabilmente è una mia impressione...

Errore grafico (direi ortografico) c'é anche nella locandina dello spettacolo del nostro: "Lyly" anziché il corretto "Lily".

Modificato da PapeSatan
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Testa di Vitello dice:

a pagina 24 il padrone di casa è differente in un paio di particolari, da come sarà raffigurato a partire dalla pagina successiva : ha baffi a manubrio girati verso l'alto, mentre in seguito li avrà più lunghi e tendenti verso il basso ; e porta una cravatta, che in seguito sarà sostituita da un papillon...

Nella prima illustrazione è in una stanza diversa dal salone, poteva essere lì di passaggio per andare velocemente a cambiarsi cravatta per poi tornare dagli ospiti. In quanto ai baffi, si saranno ammosciati, sta' a guarda er pelo...:old:

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Breckinridge, storicamente, faceva parte dei Cavalieri.

 

Questo lo so, e so anche che fu il principale avversario di Lincoln alle elezioni del 1860 come candidato dei democratici  sudisti. Alla luce del suo comportamento successivo e di quello di Jefferson Davis, anche lui uno dei Cavalieri, all'epoca Segretario alla Guerra di Buchanan e futuro Presidente della Confederazione, mi riesce difficile pensare che  entrambi abbiano scientemente preso parte ad un complotto che prevedeva un certo numero di uccisioni. Da un punto di vista strettamente costituzionale perché il piano funzionasse bisognava eliminare prima del 4 marzo oltre a Lincoln ed al Vice Presidente Eletto Hannibal Hamlin anche il Presidente in carica James Buchanan. Un vero e proprio colpo di stato che no mi sembra in linea con il comportamento di Breckinridge nel periodo tra l'elezione e l'entrata in carica di Lincoln, tutto qui.

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<span style="color:red">21 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Nella prima illustrazione è in una stanza diversa dal salone, poteva essere lì di passaggio per andare velocemente a cambiarsi cravatta per poi tornare dagli ospiti. In quanto ai baffi, si saranno ammosciati, sta' a guarda er pelo...:old:

Non fa una piega ! Soprattutto i baffi ammosciati:D

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Mi è stata prestata. 

La storia del giovane Mefisto non è neanche malvagia, ma sinceramente non mi sento arricchito di qualcosa che mi mancava. Piuttosto mi è piaciuta molto la sorella. 

Venalmemte parlando son contento di aver risparmiato più di sei euro per una storia dove Tex appare in due paginette. 

In compenso, come sempre quando  compare in questa serie, un ottimo De Angelis ai disegni. 

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Allora...Storia interessante tra intrighi, magie, indagini e che cerca di "spiegare" Mefisto e Lily, il loro incontro, la loro "carriera" fino all'incontro con Tex. Il Boss tesse la ragnatela incrociando le storie di Tex Willer passate ed attuali, oltre a preparare il terreno per il primo incontro tra i diabolici fratello e il nostro eroe. Gustosi come al solito i disegni di De Angelis. I personaggi collaterali sono un marco di fabbrica di Boselli. Mi è piaciuto Farzan meno invece Tayman.

Comunque uno speciale godibile.

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Letto. Come da prassi in "Tex Willer", Boselli rebootta contesto, storia e personaggi, rileggendoli alla sua maniera, pur al tempo stesso guardando all'Opus GlBonelliano come a un'imprescindibile Stella Polare...

Così, la fantasiosa, vaga e "atemporale" guerra col Messico di "Fuorilegge" viene deposta nell'alveo di eventi Storici ben precisi, tra gli strascichi delle tensioni coi Cortinisti, e le mire secessioniste dei Cavalieri del Cerchio d'Oro (andando così a saldarsi con le avventure che vengono narrate in "Tex Willer" proprio adesso, andando a costituire un tassello di un corpus di continuity sempre più ramificato e complesso).

Laddove il Mefisto della prima apparizione GLBonelliana era di fatto una mezza tacca, come prestigiatore e criminale, quello di Boselli si delinea da subito come presenza più ambiziosa e carismatica...già attraversato da correnti sotterranee di poteri occulti che deve ancora imparare a riconoscere e padroneggiare.

La Lily di GlB era modellata come un'archetipica femme fatale da noir anni 30-40...nella versione di Boselli viene ringiovanita (almeno graficamente, non è dato sapere che età avesse, in "Fuorilegge"), andando a creare un affascinante contrasto tra la bellezza angelica, l'apparente innocenza dei modi, e la mancanza totale di morale, la corruzione dell'animo, la malvagità fiera e sfrontata.

Ho particolarmente apprezzato le apparizioni del Circo Barnum con la sua corte di freaks...

Ma soprattutto la parte ambientata nel collegio, quasi una micro-storia a se stante, un piccolo gioiellino di crudeltà, nonchè la perfetta presentazione del personaggio di Lily (che, da quando entra in scena, va detto, ruba totalmente la scena a Mefisto).

Andando su quelli che sono-a mio avviso- le note dolenti, non ho apprezzato :

la profezia iniziale di Farzan circa il futuro di Mefisto...ma a me in generale le profezie, i "predestinati" e questo approccio "fatalista" applicato alla narrativa non piace-quasi- mai.

Né mi è piaciuta la scena dell'ipnosi di massa nel teatro, durante la scena dell'uccisione di Farzan...capisco il "perché" della scena, così come (se non ho frainteso) il fatto che sia una delle prime manifestazioni dei poteri "oscuri" di Mefisto...ma mi è sembrata troppo "over the top" (pronti via, e ipnotizza un intero teatro ghermito di persone...mi è sembrata più una cosa da X-Men).

E, soprattutto, non mi è piaciuto il modo in cui Tyman riveli a Lily TUTTO quello che sa (nomi e posizioni degli agenti Pinkerton) pur sapendo chi lei sia (contrariamente ai soldatini della storia di GLB che ben potevano farsi infinocchiare)...capisco la recita perfetta di lei...capisco il potere annichilente della figa:D ma il fatto che molli istantaneamente ogni diffidenza, prudenza e senso di auto-conservazione lo trasforma a buon diritto in uno dei più grandi minchioni mai apparsi sulle pagine di Tex:D

Comunque, nel complesso, uno speciale più che dignitoso, un po' penalizzato da queste sopra-citate forzature- o comunque cose che a me personalmente non sono piaciute;)

Riguardo ai disegni, invece, un De Angelis mastodontico !! A mio avviso la sua prova fin qui migliore su Tex Willer, tavole da gustare e godere in ogni dettaglio.

 

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