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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 38] I due fuggitivi


Sam Stone
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red">8 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

A parte qualche sfrondatura ai dialoghi nella sequenza di Kane, dove nell'originale Tex trattava con incredibile arroganza e maleducazione un personaggio che in fondo risulta onesto e pure dalla sua parte (!!!), questa storia, esclusi minimi dettagli, è come l'ha scritta Manfredi.

 

Immaginavo che l'intervento fosse stato minimo. Perché una certa misura la si scorge in tutta la storia. Una certa ambiguità è rimasta proprio nella parte di Kane: a un certo punto, sul finire del dialogo col notabile, Tex dice più o meno (non ho il testo sottomano): quanto prima noi ce ne andiamo, tanto meglio e' per tutti. In quel "per tutti" io avevo letto un'allusione proprio a Kane, quasi Tex volesse avvisarlo di collaborare, così che i rangers non avrebbero poi approfondito troppo le modalità con cui il suo interlocutore gestiva il potere in città. Tanto che, quando in un secondo momento Tex dice di trovare Kane un tipo a posto, la cosa mi ha francamente sorpreso. Insomma, il vostro intervento redazionale, per quanto efficace, non è riuscito ad eliminare del tutto l'antipatia di Manfredi per il personaggio, che resta in qualche misura presente ;)

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E

30 minuti fa, Leo dice:

 

Immaginavo che l'intervento fosse stato minimo. Perché una certa misura la si scorge in tutta la storia. Una certa ambiguità è rimasta proprio nella parte di Kane: a un certo punto, sul finire del dialogo col notabile, Tex dice più o meno (non ho il testo sottomano): quanto prima noi ce ne andiamo, tanto meglio e' per tutti. In quel "per tutti" io avevo letto un'allusione proprio a Kane, quasi Tex volesse avvisarlo di collaborare, così che i rangers non avrebbero poi approfondito troppo le modalità con cui il suo interlocutore gestiva il potere in città. Tanto che, quando in un secondo momento Tex dice di trovare Kane un tipo a posto, la cosa mi ha francamente sorpreso. Insomma, il vostro intervento redazionale, per quanto efficace, non è riuscito ad eliminare del tutto l'antipatia di Manfredi per il personaggio, che resta in qualche misura presente ;)

 

 

Antipatia totalmente incomprensibile e immotivata. Ideologica? Forse. Ma Tex non ragiona come il sessantottino Manfredi. Quindi sbagliatissima

Modificato da borden
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una storia CON Tex, più che DI Tex, ma tant 'è...

trama indicata per un maxi più che per un Texone, non fosse per i bei disegni di Freghieri. 

2 ore fa, Leo dice:

Tanti personaggi che si alternano sulla scena in un'avventura maschia, solida, molto western. Le grinte dei personaggi, magistralmente resi da Freghieri, fanno sentire il lettore circondato da un cumulo di carogne che hanno annusato l'odore del sangue. Da Shorty ai bounty killer, da Wade allo stesso notabile Kane, hanno tutti facce rudi, poco rassicuranti, e il vecchio Doc Spaulding non è da meno quanto a viso truce e poco raccomandabile. 

 

Kane è l'anello debole della trama...Manfredi si complica la vita "edulcorandolo"a capo villaggio, quando invece il vero Tex lo avrebbe preso a sganassoni, perchè invece all'inizio appare come il classico "boss da paese"...avrebbe meritato un ruolo più definito nella trama, e ora capisco perchè

 

45 minuti fa, borden dice:

A parte qualche sfrondatura ai dialoghi nella sequenza di Kane, dove nell'originale Tex trattava con incredibile arroganza e maleducazione un personaggio che in fondo risulta onesto e pure dalla sua parte (!!!)

ecco l'errore secondo me...non tuo,ovviamente.

 

2 ore fa, Leo dice:

Western è tutta questa storia

si, per come gli attori e i comprimari (troppi però, e non sempre ben gestiti) recitano un copione classico...

 

11 ore fa, Diablero dice:

sul fatto che questo texone sia meglio del precedente concordo, ma non è che ci voleva chissà cosa...  "Old South" era costruito come una barzelletta, non nel senso che faceva ridere, ma nel senso che per tutta la storia gli eventi sono piegati in maniera maldestra, con scelte assurde, solo per ottenere una "punchline", come la battuta finale di una barzelletta: la "scena f##a" (nelle intenzioni) della corsa col cannone e l'oro. Questo Texone è già meglio solo per il fatto che è una STORIA, e gli basta questo per arrivarci, ci arriverebbe anche se fosse una storia pessima...

concordo con Diablero. la trama è un po'arzigogolata, alcuni personaggi sono mal resi (Kane su tutti), acluni passaggi sono risibili ma quantomeno ci sono un capo e una coda...comunque per me siamo un bel po' sotto la media rispetto a tanti  Texoni passati...

 

Modificato da Barbanera
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3 minuti fa, Barbanera dice:

una storia CON Tex, più che DI Tex, ma tant 'è...

trama indicata per un maxi più che per un Texone, non fosse per i bei disegni di Freghieri. 

Kane è l'anello debole della trama...Manfredi si complica la vita "edulcorandolo"a capo villaggio, quando invece il vero Tex lo avrebbe preso a sganassoni, perchè invece appare come il classico "boss da paese"...avrebbe meritato un ruolo più definito nella trama, e ora capisco perchè

 

 

 

 

 

Ti sbagli. Perchè mai dovrebbe farlo? A gratis??? Ecco che tu, come Manfredi, ti fermi alle apparenze. Tex se la prende con i cattivi. Che cosa ha fatto il povero Kane? E' un uomo d'affari. E ALLORA??

 

Forse Manfredi pensava di fare un cattivo.Ma poi sei ne è dimenticato. 

 

 

E io non dovrei entrare in merito al lavoro preparatorio.Non in questa sede nè altrove. Ma mi ci avete tirato. E Manfredi ovviamente ci ha messo del suo.

 

A proposito, non abbiamo più avuto sue notizie, perciò attualmente è fuori da Tex.

 

Modificato da borden
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<span style="color:red">1 minuto fa</span>, borden dice:

 

 

Ti sbagli. Perchè mai dovrebbe farlo? A gratis??? Ecco che tu, come Manfredi, ti fermi alle apparenze. Tex se la prende con i cattivi. Che cosa ha fatto il povero Kane? E' un uomo d'affari. E ALLORA??

Manfredi lo ha creato, e gli ha dato una fisionomia che è quella del boss...perchè dovrebbe aiutare Tex, e viceversa?per mantenere l'ordine in una città dove l'unica legge è la sua?se tu hai corretto i dialoghi (se leggi bene non contesto, anzi, approvo) è perchè la figura di Kane appare da subito AMBIGUA...

<span style="color:red">15 minuti fa</span>, borden dice:

orse Manfredi pensava di fare un cattivo.Ma poi sei ne è dimenticato. 

Boss, nun te intazzà...io questo volevo dire...e infatti io trovo l'errore non tuo ma di Manfredi

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<span style="color:red">41 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Manfredi lo ha creato, e gli ha dato una fisionomia che è quella del boss...perchè dovrebbe aiutare Tex, e viceversa?per mantenere l'ordine in una città dove l'unica legge è la sua?se tu hai corretto i dialoghi (se leggi bene non contesto, anzi, approvo) è perchè la figura di Kane appare da subito AMBIGUA...

Boss, nun te intazzà...io questo volevo dire...e infatti io trovo l'errore non tuo ma di Manfredi

 

 

Cerchiamo di chiarire. .Kane è cattivo? No, non lo è. Manfredi non l'ha fatto cattivo.. E' un errore che non lo sia? No. Perché dovrebbe esserlo? Solo perché è il boss del paese? Per un comunista, forse.:lol:

Ma è un errore che Tex tratti  gratuitamente a pesci in faccia un personaggio del genere CUI CHIEDE PURE AIUTO!  Di qui la correzione del comportamento assurdo di Tex, che ritengo giusta e doverosa. 

 

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32 minuti fa, borden dice:

Per un comunista, forse.:lol:

ahahaha...io non sono Sessantottino (li abovvo, con la v di vanesio, come loro, soprattutto quando parlano di Juve come se parlassero di un libro di Marcuse B):D:lol:..chissà a chi mi riferisco), quindi mi hai punto sul vivo...sono più un Secchiano/Berlingueriano :old::lol2:

32 minuti fa, borden dice:

Ma è un errore che Tex tratti  gratuitamente a pesci in faccia un personaggio del genere CUI CHIEDE PURE AIUTO!  Di qui la correzione del comportamento assurdo di Tex, che ritengo giusta e doverosa. 

 

siamo d accordo, io questo intendevo con ambiguità. la scelta di Manfredi è stata discutibile, non la correzione. 

Modificato da Barbanera
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Comunque, a parte tutto, mi è sembrato più un lavoro da regolare o da Maxi che da Texone.

Storia classicissima anche se un pò arzigogolata.

Sul Texone vedrei meglio sceneggiature meno consuete, o se consuete e classiche, di qualità maggiore (tipo alcune delle prime di Nizzi o l'inesorabile del Boss)

Capisco bene che il Texone è più una prova per disegnatori inconsueti, ma anche la sceggiatura dovrebbe un pò esserlo. Col Texone mi aspetto di sorprendermi un pò e qui non mi sono sorpreso.

Modificato da valerio
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Kane viene presentato all’inizio (nella descrizione del macchinista) come il tipico "ricco prepotente" che fa il bello e il cattivo tempo nel paese.  Anche GL Bonelli aveva questa vena un po' "anarchica" e gli stavano sulle scatole quelli che si atteggiavano a granduomini, e ne ha fatti  pestare tanti a Tex.

 

Solo che GL Bonelli era meno "teorico" e gli faceva fare qualcosa di PRATICO per dare lo spunto a Tex per menarli...  :P

 

Non so se qui Manfredi abbia cambiato idea, o se si sia dimenticato di fargli fare qualcosa per meritarsi l'atteggiamento di Tex (tutta la storia mi ha dato l'impressione di essere stata scritta "a braccio", gli arzigogolamenti sembrano decisi sul momento e non parte di un piano), o se riteneva che bastasse essere ricco e potente per essere trattato male.

 

Quello che so è che i pezzi si amalgamano male. All'inizio Tex e Kane si affrontano come persone pratiche, a Tex interessa trovare i fuggiaschi e i rapinatori, a Kane interessa (pare all'inizio) che Tex si levi dai piedi.  Poi cambiano atteggiamento tutti e due.

 

Cosa sappiamo del "regno" di Kane? Che è ricco e potente, ha dei pistoleri ai suoi ordini (lo dice, anche se poi pare che abbia solo il poveraccio che si becca la pallottola), che quando passa un elemento che disturba la pace del suo regno ("un criminale" dice lui, ma dubito aspetti il giudizio di un tribunale) lo fa pestare come una bistecca dai suoi sottoposti e lo fa buttare fuori dal paese. Per me ce n'è può che a sufficienza perchè Tex non lo abbia in simpatia.

 

Non so cosa gli avesse fatto dire Manfredi a pagina 164. Se avesse fatto dire a Tex qualcosa tipo che Kane era peggio di quelli che inseguivano o che Kane era comunque un criminale, non avrebbe avuto senso vederli andarsene senza intervenire. Ma anche la correzione (suppongo che sia qui) stona, è una toppa che non ha lo stesso colore di quello che si è visto prima. Tex che dice che Kane "è un tipo a posto?". Se si è vantato in sua presenza di far pestare la gente di passaggio che non gli garba dai suoi uomnI? (notare il plurale: per l'immagine che ho io di Tex non si scandalizza se un criminale viene preso a bastonate e cacciato via, ma gli girano i coglioni se vede un gruppo di persone che tutte insieme ne pestano una, magari anche legata, non importa se è un criminale)

 

Per giustificare una frase come "è un tipo a posto" (che comunque per me in bocca a Tex stona se riferita ad un boss di paese) bisognava cambiare anche il dialogo precedente in cui Kane si vanta del far pestare la gente dai suoi sgherri. Sarebbe stata comunque una frase "strana" in bocca a Tex, ma sarebbe stata meno stonata.

 

Insomma, prima Kane è presentato come un gangster che tiene in pugno la città avendo a libro paga i peggiori pistoleri (descrizione del macchinista e primo incontro, lo dice lui stesso), poi è solo un proprietario di saloon modesto e simpatico che non fa male ad una mosca, aiuta la legge, ha un solo aiutante che non è manco abile con le armi e gli dispiace che Tex e Carson non vivano lì a difenderlo dalla gentaglia...

 

Molto probabilmente l'incongruenza è anche nella sceneggiatura originale di Manfredi (non ce lo vedo Boselli a far cancellare una banda di pistoleri solo per rendere Kane simpatico), come ho detto la storia sembra scritta molto "a braccio" improvvisando e i personaggi che fanno cose strano sono diversi (perchè Theo spara a Memphis che stava già tornando indietro? Non fa nemmeno parte della banda...), ma anche dopo l'intervento redazionale rimane, anche se magari di segno opposto. O si cambiavano anche i dialoghi precedenti (il macchinista consiglia solo un buon albergo, Kane non si vanta di far pestare la gente), o Tex non doveva esagerare così con Kane nell'altro verso...

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1 ora fa, Diablero dice:

Kane viene presentato all’inizio (nella descrizione del macchinista) come il tipico "ricco prepotente" che fa il bello e il cattivo tempo nel paese.  Anche GL Bonelli aveva questa vena un po' "anarchica" e gli stavano sulle scatole quelli che si atteggiavano a granduomini, e ne ha fatti  pestare tanti a Tex.

 

Solo che GL Bonelli era meno "teorico" e gli faceva fare qualcosa di PRATICO per dare lo spunto a Tex per menarli...  :P

 

Non so se qui Manfredi abbia cambiato idea, o se si sia dimenticato di fargli fare qualcosa per meritarsi l'atteggiamento di Tex (tutta la storia mi ha dato l'impressione di essere stata scritta "a braccio", gli arzigogolamenti sembrano decisi sul momento e non parte di un piano), o se riteneva che bastasse essere ricco e potente per essere trattato male.

 

Quello che so è che i pezzi si amalgamano male. All'inizio Tex e Kane si affrontano come persone pratiche, a Tex interessa trovare i fuggiaschi e i rapinatori, a Kane interessa (pare all'inizio) che Tex si levi dai piedi.  Poi cambiano atteggiamento tutti e due.

 

Cosa sappiamo del "regno" di Kane? Che è ricco e potente, ha dei pistoleri ai suoi ordini (lo dice, anche se poi pare che abbia solo il poveraccio che si becca la pallottola), che quando passa un elemento che disturba la pace del suo regno ("un criminale" dice lui, ma dubito aspetti il giudizio di un tribunale) lo fa pestare come una bistecca dai suoi sottoposti e lo fa buttare fuori dal paese. Per me ce n'è può che a sufficienza perchè Tex non lo abbia in simpatia.

 

Non so cosa gli avesse fatto dire Manfredi a pagina 164. Se avesse fatto dire a Tex qualcosa tipo che Kane era peggio di quelli che inseguivano o che Kane era comunque un criminale, non avrebbe avuto senso vederli andarsene senza intervenire. Ma anche la correzione (suppongo che sia qui) stona, è una toppa che non ha lo stesso colore di quello che si è visto prima. Tex che dice che Kane "è un tipo a posto?". Se si è vantato in sua presenza di far pestare la gente di passaggio che non gli garba dai suoi uomnI? (notare il plurale: per l'immagine che ho io di Tex non si scandalizza se un criminale viene preso a bastonate e cacciato via, ma gli girano i coglioni se vede un gruppo di persone che tutte insieme ne pestano una, magari anche legata, non importa se è un criminale)

 

Per giustificare una frase come "è un tipo a posto" (che comunque per me in bocca a Tex stona se riferita ad un boss di paese) bisognava cambiare anche il dialogo precedente in cui Kane si vanta del far pestare la gente dai suoi sgherri. Sarebbe stata comunque una frase "strana" in bocca a Tex, ma sarebbe stata meno stonata.

 

Insomma, prima Kane è presentato come un gangster che tiene in pugno la città avendo a libro paga i peggiori pistoleri (descrizione del macchinista e primo incontro, lo dice lui stesso), poi è solo un proprietario di saloon modesto e simpatico che non fa male ad una mosca, aiuta la legge, ha un solo aiutante che non è manco abile con le armi e gli dispiace che Tex e Carson non vivano lì a difenderlo dalla gentaglia...

 

Molto probabilmente l'incongruenza è anche nella sceneggiatura originale di Manfredi (non ce lo vedo Boselli a far cancellare una banda di pistoleri solo per rendere Kane simpatico), come ho detto la storia sembra scritta molto "a braccio" improvvisando e i personaggi che fanno cose strano sono diversi (perchè Theo spara a Memphis che stava già tornando indietro? Non fa nemmeno parte della banda...), ma anche dopo l'intervento redazionale rimane, anche se magari di segno opposto. O si cambiavano anche i dialoghi precedenti (il macchinista consiglia solo un buon albergo, Kane non si vanta di far pestare la gente), o Tex non doveva esagerare così con Kane nell'altro verso...

 

 

E' appunto questo il problema. Tex abbaiava un sacco per nessun motivo, faceva quasi la parodia del tipico Tex contro il boss, Poi si scopre che non solo Kane è simpatico, sempre gentile e non fa niente di cattivo, ma addirittura lui e il suo tirapiedi gentile e sfigato fanno loro il lavoro mentre Tex e Carson non fanno nulla!  Quindi abbiamo modificato il dialogo di Tex senza ovviamente cambiare nulla, ma proprio nulla dei disegni. La battuta sulle persone cacciate a pedate parla di CRIMINALI. Tex non può che essere d'accordo. Dato che Tex adulto non è mica quel sanfrancesco anarchico libertario che alcuni pensano che sia. Tra questi non ci può essere Manfredi, dato che di solito invece il suo Tex è ANCHE uno sbirro implacabile che neanche Callaghan... Insomma, quella sequenza aveva le idee poco chiare. Ora fila.

 

E adesso basta farmi parlare di cucina. Di solito non lo faccio. Mica posso dirvi tutti i retroscena, non sarebbe giusto, vi pare?

 

 

Su Theo d'accordo con te. Ma la storia la firma Manfredi. Si correggono solo le evidenti storture, altri interventi non si devon fare altrimenti non si finisce più e si va nel soggettivo.

 

 

 

  

Modificato da borden
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40 minutes ago, borden said:

E adesso basta farmi parlare di cucina. Di solito non lo faccio. Mica posso dirvi tutti i retroscena, non sarebbe giusto, vi pare?

  

 

E qui si vede che sei "antico"!  :P  Ormai la gente si è abituata agli "extra" dei DVD e bluray, ai "dietro le quinte", alle "scene scartate" e ai "blooper" anche nei fumetti!  Per me per ogni albo di Tex che esce dovresti postare qualche pagina di sceneggiatura, eventuali parti tagliate (se sono buffe o comunque non vi fanno fare figuracce, ovvio), e i refusi più buffi che avete beccato! È tutto materiale extra che aumenta il "trending" della storia e che ne fa parlare in giro e che avete già bello e pronto...

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, Diablero dice:

 

E qui si vede che sei "antico"!  :P  Ormai la gente si è abituata agli "extra" dei DVD e bluray, ai "dietro le quinte", alle "scene scartate" e ai "blooper" anche nei fumetti!  Per me per ogni albo di Tex che esce dovresti postare qualche pagina di sceneggiatura, eventuali parti tagliate (se sono buffe o comunque non vi fanno fare figuracce, ovvio), e i refusi più buffi che avete beccato! È tutto materiale extra che aumenta il "trending" della storia e che ne fa parlare in giro e che avete già bello e pronto...

Sono d'accordo.

Bravo Diablo.

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, borden dice:

E adesso basta farmi parlare di cucina. Di solito non lo faccio. Mica posso dirvi tutti i retroscena, non sarebbe giusto, vi pare?

 

Per quel che può valere, sul punto sono d'accordo con Boselli.

Ho letto il Texone nella giusta inconsapevolezza degli interventi redazionali e l'ho trovato piacevole. Quello che successivamente ho letto mi interroga sull'attuale validità della mia valutazione.

 

Ma io ritengo che l'opera da valutare sia il volume così come uscito in edicola. E a me è piaciuto.

Storia articolata ma assolutamente canonica, con Tex che fa Tex, Carson che gli dà manforte e i cattivi che vengono pian piano fatti fuori, secondo uno schema usato - in alcune storie - anche da GLBonelli (mi viene in mente Trapper, in cui Tex affronta e sbaraglia una sequenza di antagonisti).

 

E' una storia poco originale? Forse. Ma, d'altra parte, non vengono forse criticati gli Autori (e Boselli è, piuttosto ingenerosamente, spesso bersaglio di queste critiche) che danno di Tex un'interpretazione personale?

 

Rimane da affrontare il capitolo disegni, su cui - però - mi pare che si sia tutti d'accordo: sono splendidi.

Ma, più in generale, penso che si possa essere del tutto soddisfatto dei disegnatori via via chiamati a disegnare il Texone

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, F80T dice:

Ho letto il Texone nella giusta inconsapevolezza degli interventi redazionali e l'ho trovato piacevole. Quello che successivamente ho letto mi interroga sull'attuale validità della mia valutazione.

Ma in realtà gli interventi redazionali sono stati davvero minimi, quindi non vedo perché dovresti avere la tentazione di cambiare il tuo giudizio. L'ha detto chiaramente Boselli:

 

23 ore fa, borden dice:

A parte qualche sfrondatura ai dialoghi nella sequenza di Kane, dove nell'originale Tex trattava con incredibile arroganza e maleducazione un personaggio che in fondo risulta onesto e pure dalla sua parte (!!!), questa storia, esclusi minimi dettagli, è come l'ha scritta Manfredi.

Anzi, direi che questa è forse la storia meno corretta di Manfredi su Tex! :lol:

 

Sul fatto, poi, che - come scriveva Diablero sopra - sarebbe interessante pubblicare il "dietro le quinte" delle correzioni agli albi di Tex, non sono molto d'accordo.

Un conto è pubblicare in appendice gli schizzi di preparazione, le varie ipotesi di copertine poi scartate, o far vedere come una storia è cambiata dal progetto iniziale per qualche motivo: tutte queste cose la Bonelli le fa già, di solito nei volumi da libreria, vedi per esempio la serie "Il confine", in cui appunto la squadra di autori mostra come il fumetto è stato ideato, quali scelte di sceneggiatura, di disegni e colori sono state fatte e quali poi hanno subito nel corso della serie dei ripensamenti o correzioni, o quali tavole sono state scartate perché non del tutto corrispondenti all'idea iniziale. Questo mi sembra interessante e utile (anche se spesso un po' narcisistico).

 

Un conto invece è pubblicare le vignette sbagliate di un disegnatore, i dialoghi poco felici di quello sceneggiatore, le parti di sceneggiatura soppresse dal curatore perché non consone al personaggio: questa non mi sembra una grande idea. Anche perché in Tex e nelle altre serie Bonelli - contrariamente a certe miniserie, per esempio - il lavoro di squadra arriva fino a un certo punto, perché poi l'ultima parola ce l'ha, appunto, il curatore, le scelte su quali correzioni e aggiustamenti apportare - mi sembra di capire - non vengono più di tanto condivise con gli autori, ma sono appannaggio quasi esclusivamente del curatore. Per cui immagino che non sempre siano condivise da tutti...

 

Insomma, per fare un esempio, se sui Dylan Dog scritti da Chiaverotti venissero pubblicati, in appendice alle prossime ristampe, i dialoghi originali che Sclavi a suo tempo gli modificò (e si sa che li modificò anche molto in certi casi), non so se questo sarebbe molto corretto nei confronti di Chiaverotti, né molto elegante. 

Sicuramente la cosa piacerebbe a tanti lettori e haters, questo sì!

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<span style="color:red">38 minuti fa</span>, Poe dice:

 

Ma in realtà gli interventi redazionali sono stati davvero minimi, quindi non vedo perché dovresti avere la tentazione di cambiare il tuo giudizio. L'ha detto chiaramente Boselli:

 

Anzi, direi che questa è forse la storia meno corretta di Manfredi su Tex! :lol:

 

Sul fatto, poi, che - come scriveva Diablero sopra - sarebbe interessante pubblicare il "dietro le quinte" delle correzioni agli albi di Tex, non sono molto d'accordo.

Un conto è pubblicare in appendice gli schizzi di preparazione, le varie ipotesi di copertine poi scartate, o far vedere come una storia è cambiata dal progetto iniziale per qualche motivo: tutte queste cose la Bonelli le fa già, di solito nei volumi da libreria, vedi per esempio la serie "Il confine", in cui appunto la squadra di autori mostra come il fumetto è stato ideato, quali scelte di sceneggiatura, di disegni e colori sono state fatte e quali poi hanno subito nel corso della serie dei ripensamenti o correzioni, o quali tavole sono state scartate perché non del tutto corrispondenti all'idea iniziale. Questo mi sembra interessante e utile (anche se spesso un po' narcisistico).

 

Un conto invece è pubblicare le vignette sbagliate di un disegnatore, i dialoghi poco felici di quello sceneggiatore, le parti di sceneggiatura soppresse dal curatore perché non consone al personaggio: questa non mi sembra una grande idea. Anche perché in Tex e nelle altre serie Bonelli - contrariamente a certe miniserie, per esempio - il lavoro di squadra arriva fino a un certo punto, perché poi l'ultima parola ce l'ha, appunto, il curatore, le scelte su quali correzioni e aggiustamenti apportare - mi sembra di capire - non vengono più di tanto condivise con gli autori, ma sono appannaggio quasi esclusivamente del curatore. Per cui immagino che non sempre siano condivise da tutti...

 

Insomma, per fare un esempio, se sui Dylan Dog scritti da Chiaverotti venissero pubblicati, in appendice alle prossime ristampe, i dialoghi originali che Sclavi a suo tempo gli modificò (e si sa che li modificò anche molto in certi casi), non so se questo sarebbe molto corretto nei confronti di Chiaverotti, né molto elegante. 

Sicuramente la cosa piacerebbe a tanti lettori e haters, questo sì!

Ma Diablero era sicuramente ironico...

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Il 26/6/2022 at 13:51, Exit dice:

Se ai bambini degli anni 40, 50, 60 e 70 avessero proposto questo Texone l'avrebbero semplicemente bocciato. Buttato tra i rifiuti senza tanti complimenti.

Non è scritto male, la vicenda ha un inizio e una fine che posso dire sensata, Tex e Carson fanno il minimo sindacale senza svarioni.

E ciò dovrebbe bastare?

Tex un tempo, e ancor oggi leggendo le storie di quei decenni, emozionava.

Qui nulla. Se non fosse per qualche inutile variazione sul tema - tipo lo spettacolo reso dall'imbonitore e dalla ragazza - tutto sarebbe previsto e prevedibile. Non uno scossone al torpore nel leggerlo.

 

Se una storia siffatta riscuote perlopiù buoni riscontri si vede che i lettori sono diventati imho molto meno esigenti, dei fanciulli di allora.

 

E se Freghieri si fa apprezzare ed è un fatto positivo, stupisce come un Manfredi, capace di scrivere ottime storie e non solo per MV, possa limitarsi al compitino ragionieristico di queste tavole.

E si che con Verso l'Oregon aveva fatto un buon lavoro...

Forse è un commento in alcuni punti un po' troppo duro, però nella sostanza riflette il mio pensiero.

Considerando che anche dopo questo Texone continuo a rimanere freddo su Freghieri, si potrà capire che la lettura di questo tomo non mi ha proprio entusiasmato. Anzi.

Zero pathos, tanti (troppi) personaggi che si susseguono uno dopo l'altro ma nessuno che ti rimane impresso, vagabondaggi in qua e in là che ti fanno perdere la bussola, Tex e Carson giustizieri implacabili sin troppo seriosi (a parte un maldestro tentativo di battuta di Kit sulle uova) e una storia che quando si conclude ti lascia con l'amaro in bocca di chi si pregustava una portata di ben altro gusto.

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, borden dice:

Ma Diablero era sicuramente ironico...

Non credo.

Ma se lo era lui, io no di sicuro.

Per me sarebbe una f* pazzesca e il fatto che piacerebbe agli hater non è un buon motivo per non realizzare la cosa.

Se non si pubblica più niente per non dare materiale agli hater mi ricorda un aneddoto irripetibile.

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Sigh, non serve mai a niente specificare. Puoi anche scriverlo chiaro chiaro papale papale "se non vi fanno fare figuracce", con "voi" che comprende Boselli, Manfredi, Sclavi, Chiaverotti e persino la donna delle pulizie alla Bonelli, ma la gente legge quello che vuole leggere, non quello che c'è scritto davvero, e capisce "dovete postare cose che sputtanano Manfredi, Chiaverotti e chiunque altro! Vogliamo il sangue!!!!" :rolleyes:

 

"pagine di sceneggiatura" vuol dire pagine di sceneggiatura. Dell'albo pubblicato. Possibilmente le migliori o quelle di cui l'autore è più fiero, che facciano vedere quanto è bravo. Perché mai dovrei chiedere pagine scarse? Perché mai la Bonelli dovrebbe sputtanarsi? E soprattutto, che strana forma mentis ha qualcuno che presume che le pagine di sceneggiatura dovrebbero rendere ridicoli gli autori?

 

Le pagine di sceneggiatura migliori le pubblicano già. Come hanno già fatto notare, le pubblicano come "bonus" per farci comprare volumi che costano 30 euro. Ma gratis non le vogliamo, perchè poi ci rovinano la storia! Vogliamo pagarle trenta euro così non ce la rovinano! :laugh:

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<span style="color:red">50 minuti fa</span>, Diablero dice:

la gente legge quello che vuole leggere, non quello che c'è scritto davvero, e capisce "dovete postare cose che sputtanano Manfredi, Chiaverotti e chiunque altro! Vogliamo il sangue!!!!" :rolleyes:

Ma io in realtà leggo bene e ho letto diversi post in cui si parlava di dialoghi di Manfredi cambiati perché non adatti alla storia, e poi Boselli che conclude con questa frase:

Il 26/6/2022 at 22:34, borden dice:

E adesso basta farmi parlare di cucina. Di solito non lo faccio. Mica posso dirvi tutti i retroscena, non sarebbe giusto, vi pare?

Cioè, dice che non è giusto stare a parlare troppo degli errori di sceneggiatura degli altri autori (perché è di quello che si stava discutendo). Al che qualcuno aggiunge:

<span style="color:red">23 ore fa</span>, Diablero dice:

Ormai la gente si è abituata agli "extra" dei DVD e bluray, ai "dietro le quinte", alle "scene scartate" e ai "blooper" anche nei fumetti!  Per me per ogni albo di Tex che esce dovresti postare qualche pagina di sceneggiatura, eventuali parti tagliate (se sono buffe o comunque non vi fanno fare figuracce, ovvio),

A parte la precisazione che "non facciano fare figuracce" la proposta sembra proprio quella di pubblicare anche errori di sceneggiatura ed eventuali parti tagliate (e infatti non è proprio di quello di cui si stava parlando da diversi post, cioé di errori di sceneggiatura?).

Tanto è vero che Boselli ha pensato:

<span style="color:red">7 ore fa</span>, borden dice:

Diablero era sicuramente ironico...

Però, dai, in realtà sono io che leggo e penso male! :rolleyes:

 

Comunque ora che tutto è chiarito, l'idea di pubblicare ogni tanto come bonus a qualche albo importante qualche pagina di sceneggiatura originale ("fatta bene"), mi sembra ottima, sarebbe un bel regalo, meglio di tanti gadget inutili.

 

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Questo ricco giugno texiano si chiude con la lettura del corposo texone annuale.

 

Non nascondo che ho da sempre adorato questo format, fin dal lontano 1990 quando, appena undicenne, acquistai "Il segno del serpente" con l'inconfondibile tratto di Galep ad arricchire quelle pagine dal formato particolare e a me gradito.

 

Ancora non sapevo che il texone che stringevo in mano e portava la firma del compianto papà grafico di Tex, rappresentava una forma di eccezione nel piano editoriale atto ad affidare la pubblicazione a grandi firme alle prese la prima volta con l'universo di Aquila della Notte, lo scoprii in seguito, anche recuperando le prime due uscite.

 

In fondo poco mi importava, a me emozionava molto godermi la lettura in quel formato, dimensioni che mi permettevano di ammirare al meglio le vignette di maestri del calibro di Galep, Ticci, Ortiz, De La Fuente, Zaniboni e Giolitti.

 

Così come ricordo con affetto quanto mi piacque l'idea d'impaginazione con il noto logo interno spalmato su due pagine: lo trovavo sontuoso, perfettamente in tema con la proposta editoriale che tanto amavo.

 

Lo ammetto, ho preso il giro molto largo, ma essendo il primo texone che provo a recensire, queste mie impressioni mi andava esternarle; ricordi del lettore che ero e che mi hanno portato a essere il lettore di oggi. Infatti son passati più di tre decenni da allora, ma ancora oggi, quando prendo dagli scaffali il texone fresco di stampa, sono felice come un ragazzino. (Stavolta puzza un po' lo confermo!) :D

 

Poi, per chi ama il disegno come il sottoscritto, come non rallegrarsi quando in pochi anni la testata ti offre autori del calibro di Villa, Majo, Zuccheri, Casertano, Breccia e Carnevale?

 

Anche in questo ricco 2022, la firma dei crediti rappresenta un disegnatore che seguo e adoro da più di vent'anni; quel Giovanni Freghieri che mi ha letteralmente stregato sulle tavole di Dyd, con il suo tratto riconoscibilissimo e le sue stupende espressioni facciali e tratteggi a effetto. Uno degli autori che ho ricopiato di più nelle ore e ore dedicate alla mia passione del disegno. 

 

Come già accennato in un precedente commento di qualche giorno fa, si è ricostituita nell'occasione, per la prima volta su Tex, una coppia di artisti (Manfredi-Freghieri) che apprezzai oltremodo in un Dylan Dog gigante degli anni 90; la mia attesa "tracimava" nella trepidazione, all'idea di poterli rivedere daccapo all'opera insieme, sebbene il buon Gianfranco (autore da me sempre molto stimato) su Tex non mi ha mai del tutto convinto e addirittura in alcune ultime uscite, mi ha proprio deluso.

 

Volendo usare una similitudine calcistica, Manfredi lo paragonerei al Rivaldo che vestì la maglia rossonera nei primi anni 2000: indubbiamente il giocatore era un campione e il suo spessore era innegabile, tuttavia appena sbarcato a Milanello non riuscì mai ad avvicinarsi ai suoi livelli soliti, limitandosi al compitino che lo traslocò in panchina nel corso della stagione: anche Gianfranco è un "calciatore di spessore" ma con la casacca gialla della Bonelli non eccelle e ci si chiede quanto possa rimanere ancora titolare se non inverte la tendenza.

 

Mi scuso per la chilometrica premessa; è vero che la dote di sintesi non mi appartiene, ma stavolta temo di aver esagerato :D.

 

Visto che l'opera è uscita da poco, mi avvarrò del comando spoiler.

Spoiler

Ci si trova al cospetto di una storia prettamente western, con un soggetto molto più lineare rispetto ad alcune cervellotiche trame dello stesso autore sulla saga.

Fin dall'inizio il lettore viene accompagnato in un continuo via vai, fra banditi in fuga, complici traditi sulle loro tracce, cacciatori di taglie spietati e i nostri, trovatasi in mezzo sventando un assalto al treno su cui stanno viaggiando.

 

La trama procede spedita, ma si ha subito l'impressione che troppe pedine vengono inserite sullo scacchiere: pedine che, se da un verso sembrano funzionali al racconto, dall'altro non lasciano del tutto il segno, visto che l'autore non riesce a caratterizzarle come si dovrebbe.

 

Mi associo agli utenti che si sono precedentemente lamentati del fatto che la storia, sebbene non annoiando, non riesce a coinvolgere del tutto il lettore.

 

Un girovagare confuso che porterà a convogliare un po' troppo facilmente tutti i personaggi alla meta finale, che guarda caso è il paese di origine di Billy, ovvero il posto totalmente da evitare da quest'ultimo se la sua intenzione era quella di far perdere le tracce.

 

Manfredi non riesce a far bucare la pagina alla giovane coppia; poco pathos e molta freddezza che non fa brillare troppo il loro rapporto e non basta la maliziosa battuta nella grotta della ragazza allo "spogliati" comandato da Billy a far lievitare l'attenzione.

 

Anche la banda Gorman non è destinata a farsi ricordare, così come trovo quasi inutile l'inserimento di Kane, che incide pochissimo nello svolgimento e sembra solo un riempimento.

 

Già sono andato troppo lungo con le premesse, di conseguenza mi limiterò nella disanima dei troppi personaggi che affollano la sceneggiatura; anche il sedicente doc col carrozzone è un enigma, visto che non si capisce bene il perchè aiuti i due fuggitivi; a tratti ho avuto il pensiero che potesse essere il padre segreto del ragazzo o che fosse attratto dalle grazie di Josephine, resa magistralmente dai pennini di Freghieri, sempre un asso nella rappresentazione del muliebre fascino.

 

Epilogo carico di azione, che chiude plausibilmente la trama ma che mi è parso alquanto piatto e a tratti scontato.

Non un prova da buttare, ma nemmeno da lodare e da Manfredi mi aspetto sempre di meglio, ma evidentemente quella casacca gialla sulle spalle gli pesa e diviene difficile sfoggiare ottime performance.

 

Episodio che meriterebbe un sei abbondante, ma si vede abbuonato un punto in più grazie all'ottimo esordio su Tex dell'esperto Freghieri. Mi par di ricordare (spero di non sbagliarmi e comunque se sbaglio non linciatemi:D)che in passato aveva abbandonato una sceneggiatura di un color, ma il fatto di non aver mollato e di aver combattuto la sua ritrosia ed essersi cimentato con un banco di prova così impegnativo, depone abbondantemente in suo favore.

 

Una prova maestosa, superba, caratterizzata dalla sua riconoscibilissima cifra stilistica che adoro e davvero notevole nella rappresentazione grafica delle numerose presenze che affollano la sceneggiatura.

 

Ho da sempre adorato la recitazione dei suoi personaggi, davvero splendidi gli sguardi che trasmettono al lettore le emozioni delle sue creature, rendendoli quasi "tridimensionali", a esempio di una tale tesi porto la vignetta della prima tavola, dove Billy ci viene subito presentato con un volto incredibilmente malinconico e profondo (io ci ho rivisto Dylan in quella triste espressione, non so voi)

 

Ma tutto il contesto è azzeccato, dai sempre ottimi chiari scuri con trame di tratteggio classiche ma funzionali, ai vignettoni ad effetto e le scene della pioggia letteralmente stupende.

 

Unico dubbio, le ultime due vignette di pagina 235, dove Kit Carson riesce con un solo "bang" a stendere due avversari :P:D

 

Che dire: un esordio con la "E" maiuscola e son felice di sapere che anche il bis di luglio ci permetterà di rivederlo all'opera con il nostro amato ranger. Il mio voto finale è 7 

 

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Allora...Finito di leggere stamattina ed ecco il mio parere a caldo (e di questi tempi viene facile).

 

Spoiler

I disegni di Freghieri mi sono piaciuti molto. Gli eventi atmosferici, gli scenari, i volti e gli occhi delle persone sono stati di grande intensità ed impatto. Il forte odore di stampa poi è stato piacevole.

Passando a Manfredi diciamo che sono perplesso. Rispetto al pessimo Color estivo ci sono passi in avanti notevoli ma sono perplesso come lo fui con il suo Maxi. Manfredi architetta un bel gruppetto di personaggi. I due transfughi della banda, la fidanzatina cantante, la banda, i cacciatori di taglie (bella famigliola), un signorotto locale, una madre, un sedicente dottore che vende erbe curative e naturalmente i nostri pards.

Non tutti i personaggi convincono e di alcuni non ne vedo (tipo il signorotto) la funzionalità ad una prima lettura.

Alcuni riescono bene (Shorty ad esempio), altri ti sorprendono i positivo (tipo il dottore con il suo carretto) Quindi non convincente questa architettura.

Inoltre la caccia al fuggiasco (e alla sua fidanzatina) è tortuosa e si conclude nella città natale del fuggitivo dove c'è la madre (personaggio che compare all'inizio). Io sono un pessimo detective ma il dubbio di andare nel paesiello della madre viene in mente solo a Shorty?

Ho il dubbio che alcune parti siano state messe per allungare il brodo e non per la funzionalità della storia.

Però io sono un pessimo e poco attento lettore.

Comunque storia sufficiente però con diverse ombre e con Manfredi non è la prima volta.

 

 

<span style="color:red">14 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Questo ricco giugno texiano si chiude con la lettura del corposo texone annuale.

 

Non nascondo che ho da sempre adorato questo format, fin dal lontano 1990 quando, appena undicenne, acquistai "Il segno del serpente" con l'inconfondibile tratto di Galep ad arricchire quelle pagine dal formato particolare e a me gradito.

 

Ancora non sapevo che il texone che stringevo in mano e portava la firma del compianto papà grafico di Tex, rappresentava una forma di eccezione nel piano editoriale atto ad affidare la pubblicazione a grandi firme alle prese la prima volta con l'universo di Aquila della Notte, lo scoprii in seguito, anche recuperando le prime due uscite.

 

In fondo poco mi importava, a me emozionava molto godermi la lettura in quel formato, dimensioni che mi permettevano di ammirare al meglio le vignette di maestri del calibro di Galep, Ticci, Ortiz, De La Fuente, Zaniboni e Giolitti.

 

Così come ricordo con affetto quanto mi piacque l'idea d'impaginazione con il noto logo interno spalmato su due pagine: lo trovavo sontuoso, perfettamente in tema con la proposta editoriale che tanto amavo.

 

Lo ammetto, ho preso il giro molto largo, ma essendo il primo texone che provo a recensire, queste mie impressioni mi andava esternarle; ricordi del lettore che ero e che mi hanno portato a essere il lettore di oggi. Infatti son passati più di tre decenni da allora, ma ancora oggi, quando prendo dagli scaffali il texone fresco di stampa, sono felice come un ragazzino. (Stavolta puzza un po' lo confermo!) :D

 

Poi, per chi ama il disegno come il sottoscritto, come non rallegrarsi quando in pochi anni la testata ti offre autori del calibro di Villa, Majo, Zuccheri, Casertano, Breccia e Carnevale?

 

Anche in questo ricco 2022, la firma dei crediti rappresenta un disegnatore che seguo e adoro da più di vent'anni; quel Giovanni Freghieri che mi ha letteralmente stregato sulle tavole di Dyd, con il suo tratto riconoscibilissimo e le sue stupende espressioni facciali e tratteggi a effetto. Uno degli autori che ho ricopiato di più nelle ore e ore dedicate alla mia passione del disegno. 

 

Come già accennato in un precedente commento di qualche giorno fa, si è ricostituita nell'occasione, per la prima volta su Tex, una coppia di artisti (Manfredi-Freghieri) che apprezzai oltremodo in un Dylan Dog gigante degli anni 90; la mia attesa "tracimava" nella trepidazione, all'idea di poterli rivedere daccapo all'opera insieme, sebbene il buon Gianfranco (autore da me sempre molto stimato) su Tex non mi ha mai del tutto convinto e addirittura in alcune ultime uscite, mi ha proprio deluso.

 

Volendo usare una similitudine calcistica, Manfredi lo paragonerei al Rivaldo che vestì la maglia rossonera nei primi anni 2000: indubbiamente il giocatore era un campione e il suo spessore era innegabile, tuttavia appena sbarcato a Milanello non riuscì mai ad avvicinarsi ai suoi livelli soliti, limitandosi al compitino che lo traslocò in panchina nel corso della stagione: anche Gianfranco è un "calciatore di spessore" ma con la casacca gialla della Bonelli non eccelle e ci si chiede quanto possa rimanere ancora titolare se non inverte la tendenza.

 

Mi scuso per la chilometrica premessa; è vero che la dote di sintesi non mi appartiene, ma stavolta temo di aver esagerato :D.

 

Visto che l'opera è uscita da poco, mi avvarrò del comando spoiler.

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Ci si trova al cospetto di una storia prettamente western, con un soggetto molto più lineare rispetto ad alcune cervellotiche trame dello stesso autore sulla saga.

Fin dall'inizio il lettore viene accompagnato in un continuo via vai, fra banditi in fuga, complici traditi sulle loro tracce, cacciatori di taglie spietati e i nostri, trovatasi in mezzo sventando un assalto al treno su cui stanno viaggiando.

 

La trama procede spedita, ma si ha subito l'impressione che troppe pedine vengono inserite sullo scacchiere: pedine che, se da un verso sembrano funzionali al racconto, dall'altro non lasciano del tutto il segno, visto che l'autore non riesce a caratterizzarle come si dovrebbe.

 

Mi associo agli utenti che si sono precedentemente lamentati del fatto che la storia, sebbene non annoiando, non riesce a coinvolgere del tutto il lettore.

 

Un girovagare confuso che porterà a convogliare un po' troppo facilmente tutti i personaggi alla meta finale, che guarda caso è il paese di origine di Billy, ovvero il posto totalmente da evitare da quest'ultimo se la sua intenzione era quella di far perdere le tracce.

 

Manfredi non riesce a far bucare la pagina alla giovane coppia; poco pathos e molta freddezza che non fa brillare troppo il loro rapporto e non basta la maliziosa battuta nella grotta della ragazza allo "spogliati" comandato da Billy a far lievitare l'attenzione.

 

Anche la banda Gorman non è destinata a farsi ricordare, così come trovo quasi inutile l'inserimento di Kane, che incide pochissimo nello svolgimento e sembra solo un riempimento.

 

Già sono andato troppo lungo con le premesse, di conseguenza mi limiterò nella disanima dei troppi personaggi che affollano la sceneggiatura; anche il sedicente doc col carrozzone è un enigma, visto che non si capisce bene il perchè aiuti i due fuggitivi; a tratti ho avuto il pensiero che potesse essere il padre segreto del ragazzo o che fosse attratto dalle grazie di Josephine, resa magistralmente dai pennini di Freghieri, sempre un asso nella rappresentazione del muliebre fascino.

 

Epilogo carico di azione, che chiude plausibilmente la trama ma che mi è parso alquanto piatto e a tratti scontato.

Non un prova da buttare, ma nemmeno da lodare e da Manfredi mi aspetto sempre di meglio, ma evidentemente quella casacca gialla sulle spalle gli pesa e diviene difficile sfoggiare ottime performance.

 

Episodio che meriterebbe un sei abbondante, ma si vede abbuonato un punto in più grazie all'ottimo esordio su Tex dell'esperto Freghieri. Mi par di ricordare (spero di non sbagliarmi e comunque se sbaglio non linciatemi:D)che in passato aveva abbandonato una sceneggiatura di un color, ma il fatto di non aver mollato e di aver combattuto la sua ritrosia ed essersi cimentato con un banco di prova così impegnativo, depone abbondantemente in suo favore.

 

Una prova maestosa, superba, caratterizzata dalla sua riconoscibilissima cifra stilistica che adoro e davvero notevole nella rappresentazione grafica delle numerose presenze che affollano la sceneggiatura.

 

Ho da sempre adorato la recitazione dei suoi personaggi, davvero splendidi gli sguardi che trasmettono al lettore le emozioni delle sue creature, rendendoli quasi "tridimensionali", a esempio di una tale tesi porto la vignetta della prima tavola, dove Billy ci viene subito presentato con un volto incredibilmente malinconico e profondo (io ci ho rivisto Dylan in quella triste espressione, non so voi)

 

Ma tutto il contesto è azzeccato, dai sempre ottimi chiari scuri con trame di tratteggio classiche ma funzionali, ai vignettoni ad effetto e le scene della pioggia letteralmente stupende.

 

Unico dubbio, le ultime due vignette di pagina 235, dove Kit Carson riesce con un solo "bang" a stendere due avversari :P:D

 

Che dire: un esordio con la "E" maiuscola e son felice di sapere che anche il bis di luglio ci permetterà di rivederlo all'opera con il nostro amato ranger. Il mio voto finale è 7 

 

Mi sono ritrovato in molte tue considerazione. Ed è confortante...Non sono un visionario. :-)

Il 26/6/2022 at 21:25, Diablero dice:

Kane viene presentato all’inizio (nella descrizione del macchinista) come il tipico "ricco prepotente" che fa il bello e il cattivo tempo nel paese.  Anche GL Bonelli aveva questa vena un po' "anarchica" e gli stavano sulle scatole quelli che si atteggiavano a granduomini, e ne ha fatti  pestare tanti a Tex.

 

Solo che GL Bonelli era meno "teorico" e gli faceva fare qualcosa di PRATICO per dare lo spunto a Tex per menarli...  :P

 

Non so se qui Manfredi abbia cambiato idea, o se si sia dimenticato di fargli fare qualcosa per meritarsi l'atteggiamento di Tex (tutta la storia mi ha dato l'impressione di essere stata scritta "a braccio", gli arzigogolamenti sembrano decisi sul momento e non parte di un piano), o se riteneva che bastasse essere ricco e potente per essere trattato male.

 

Quello che so è che i pezzi si amalgamano male. All'inizio Tex e Kane si affrontano come persone pratiche, a Tex interessa trovare i fuggiaschi e i rapinatori, a Kane interessa (pare all'inizio) che Tex si levi dai piedi.  Poi cambiano atteggiamento tutti e due.

 

Cosa sappiamo del "regno" di Kane? Che è ricco e potente, ha dei pistoleri ai suoi ordini (lo dice, anche se poi pare che abbia solo il poveraccio che si becca la pallottola), che quando passa un elemento che disturba la pace del suo regno ("un criminale" dice lui, ma dubito aspetti il giudizio di un tribunale) lo fa pestare come una bistecca dai suoi sottoposti e lo fa buttare fuori dal paese. Per me ce n'è può che a sufficienza perchè Tex non lo abbia in simpatia.

 

Non so cosa gli avesse fatto dire Manfredi a pagina 164. Se avesse fatto dire a Tex qualcosa tipo che Kane era peggio di quelli che inseguivano o che Kane era comunque un criminale, non avrebbe avuto senso vederli andarsene senza intervenire. Ma anche la correzione (suppongo che sia qui) stona, è una toppa che non ha lo stesso colore di quello che si è visto prima. Tex che dice che Kane "è un tipo a posto?". Se si è vantato in sua presenza di far pestare la gente di passaggio che non gli garba dai suoi uomnI? (notare il plurale: per l'immagine che ho io di Tex non si scandalizza se un criminale viene preso a bastonate e cacciato via, ma gli girano i coglioni se vede un gruppo di persone che tutte insieme ne pestano una, magari anche legata, non importa se è un criminale)

 

Per giustificare una frase come "è un tipo a posto" (che comunque per me in bocca a Tex stona se riferita ad un boss di paese) bisognava cambiare anche il dialogo precedente in cui Kane si vanta del far pestare la gente dai suoi sgherri. Sarebbe stata comunque una frase "strana" in bocca a Tex, ma sarebbe stata meno stonata.

 

Insomma, prima Kane è presentato come un gangster che tiene in pugno la città avendo a libro paga i peggiori pistoleri (descrizione del macchinista e primo incontro, lo dice lui stesso), poi è solo un proprietario di saloon modesto e simpatico che non fa male ad una mosca, aiuta la legge, ha un solo aiutante che non è manco abile con le armi e gli dispiace che Tex e Carson non vivano lì a difenderlo dalla gentaglia...

 

Molto probabilmente l'incongruenza è anche nella sceneggiatura originale di Manfredi (non ce lo vedo Boselli a far cancellare una banda di pistoleri solo per rendere Kane simpatico), come ho detto la storia sembra scritta molto "a braccio" improvvisando e i personaggi che fanno cose strano sono diversi (perchè Theo spara a Memphis che stava già tornando indietro? Non fa nemmeno parte della banda...), ma anche dopo l'intervento redazionale rimane, anche se magari di segno opposto. O si cambiavano anche i dialoghi precedenti (il macchinista consiglia solo un buon albergo, Kane non si vanta di far pestare la gente), o Tex non doveva esagerare così con Kane nell'altro verso...

La parte di Kane non l'ho capita proprio. Dialoghi, funzionalità ed altro. Bah...

Il 26/6/2022 at 19:26, valerio dice:

Comunque, a parte tutto, mi è sembrato più un lavoro da regolare o da Maxi che da Texone.

Storia classicissima anche se un pò arzigogolata.

Sul Texone vedrei meglio sceneggiature meno consuete, o se consuete e classiche, di qualità maggiore (tipo alcune delle prime di Nizzi o l'inesorabile del Boss)

Capisco bene che il Texone è più una prova per disegnatori inconsueti, ma anche la sceggiatura dovrebbe un pò esserlo. Col Texone mi aspetto di sorprendermi un pò e qui non mi sono sorpreso.

Ce ne sono stati anche altri di Texoni "poco sorprendenti". Poi questo non significa che non possa piacere o quadrare.

Il 26/6/2022 at 13:28, Leo dice:

Dopo alcuni mesi di digiuno, ho ripreso in mano un Tex, con questa storia di Manfredi. Dopo il Maxi, bella storia ma troppo carica, non mi sentivo molto ben disposto verso uno sceneggiatore che sono più le volte che mi ha deluso su Tex che quelle che mi ha soddisfatto. Considero la sua storia più bella Verso l'Oregon, un piccolo capolavoro, e il fatto che questo fosse un Texone costituiva un precedente tuttavia beneaugurante.

 

Billy e Josephine nella parte della preda. 

La banda del crudele Wade Morgan che li bracca, anche grazie all'astuzia del vecchio Shorty, aspetto da mezza cartuccia che dissimula un cervello fine. 

Appostati come avvoltoi, i subdoli cacciatori di taglie, che seguono le vicende da sciacalli quali sono.

A complicare le cose, un ciarlatano girovago, le cui fattezze fanno intravvedere un'anima che potrebbe rivelarsi nera.

 

Tanti personaggi che si alternano sulla scena in un'avventura maschia, solida, molto western. Le grinte dei personaggi, magistralmente resi da Freghieri, fanno sentire il lettore circondato da un cumulo di carogne che hanno annusato l'odore del sangue. Da Shorty ai bounty killer, da Wade allo stesso notabile Kane, hanno tutti facce rudi, poco rassicuranti, e il vecchio Doc Spaulding non è da meno quanto a viso truce e poco raccomandabile. 

 

Come è già stato fatto notare, anche questo Texone, come Verso l'Oregon, è un viaggio, e forse questo incedere peripatetico giova alle sceneggiature manfrediane. Perché l'avventura è appassionante, si dipana perfettamente pur tra i tanti personaggi, si svolge fluida in un contesto deliziosamente western (e anche qui, complice è Freghieri, autore di una prova stupenda).

 

Western è la piccola comunità in attesa della pioggia, e chi se ne frega (scusate ;) ) se questa arriva miracolosamente, senza preavviso. La liberazione del cielo segue la scena tesa dei fuorilegge che stanno per prostrare quel villaggio di brava gente, che insperatamente passa dalla rovina alla salvezza nel giro di un amen, e ben venga l'acquazzone dopo l'altro miracolo costituito dall'intervento provvidenziale dei rangers. Abbracciatevi, gente, l'acqua è arrivata. 

 

E western sono anche gli abitanti del paese che guardano la bella cantante, con tanto di scemo del villaggio che ricorda un pò, anche per ciò che fa dopo, il personaggio grande e grosso del capolavoro di Steinbeck Uomini e Topi. 

 

Western è infine Doc Spaulding, col suo spaccio di intrugli e bugie. Lui è stata per me la sorpresa più grande: i suoi occhi rivelano un'anima se non nera almeno grigia, e uno spirito se non crudele almeno pragmatico. Mi aspettavo che scappasse col bottino, rapendo la donna. E invece...

 

Western è tutta questa storia. Nel senso classico del termine. Ed è un bel senso e un bel termine. Manfredi, e anche questo è già stato detto, non ci aggiunge i suoi eccessi caricaturali, le sue soluzioni alle volte tortuose. Sceglie una strada dritta,  rispetta i canoni western, sottrae sé stesso a beneficio di Tex. E fa bene.

Bentornato Leo. Gli aspetti positivi (su cui concordo) lo rendono valido però sono annacquati da troppi e non convincenti personaggi per me(Kane su tutti).

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Qualche appunto sparso:

 

a ) perché Martin ruba la cassa della banda? Ha qualcosa a che fare con la frusta che usa il fratello Wade ?

b ) perché Martin si tira dietro anche quello che è un peso morto come Billy con i suoi piagnistei?

c ) se a pagina 17 Billy è triste perché non ha potuto, per la fretta, neanche avvisare Josephine, com'é che a pagina 73 i due poi si incontrano ?

d ) d'accordo che il piano di fuga l'aveva studiato Martin, ma è possibile che Billy e Josephine non pensino a una meta precisa dove riparare e finiscano proprio nel posto più ovvio dove farsi trovare pur sapendo di avere qualcuno alle calcagna ?

e ) ma è possibile che donne belle e intelligenti, intraprendenti, debbano su Tex accompagnarsi inevitabilmente a personaggi maschili senza spina dorsale ? (vedi la Dallas boselliana e Mike)

f ) perché Bodaway si rifiuta di prendere parte alla sparatoria e poi si becca il coltello nella schiena ?

g ) oltre a lasciare a piede libero Billy, i due rangers gli lasciano anche la refurtiva con il quale potrà costruirsi un futuro ? Fino a dove si spinge la magnanimità da buoni smaritani di Tex e Carson davanti a un giovanotto che faceva pur sempre parte di una banda di avanzi di galera ?

 

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<span style="color:red">36 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

e ) ma è possibile che donne belle e intelligenti, intraprendenti, debbano su Tex accompagnarsi inevitabilmente a personaggi maschili senza spina dorsale ? (vedi la Dallas boselliana e Mike)

 

 

 

 

Non tirarmi in ballo a proposito di questa storia, Ymalpas.  ;) Dallas e le altre donne texiane scritte da me non c'entrano un fico. E comunque quel tipo di accoppiamento è un topos narrativo, in fondo.

 

(e non mi sembra che Josephine sia tutto questo popo' di intelligenza!) 

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