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TWF - Tex Willer Forum

[741/744] Sierra Nevada


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La storia di Mefisto per gli utenti del forum TWF  

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<span style="color:red">2 minuti fa</span>, virgin dice:

Sicuro, @borden? Se @MacParland ti dovesse fare un'offerta congrua, potresti guadagnare più da lui che dalle royalties.

Come diceva il mio amico Matteo R.: "Pensaci, dai!"

 

 

Appunto. Mi deve pagare, altrimenti lo faccio. L'idea è proprio quella.

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  • Sceriffi

Eccomi, @virgin, @borden. Sono andato in banca a controllare il tasso d’interesse per finanziare un mutuo. Troppo alto! Opterei per il classico e vecchio pagamento in nero. Non voglio altre storie con e di Mefisto, perché come diceva il mio amico di Santeramo in C.:“Siccom n ston assjj…!” Immagino che la cifra da sborsare sarà molto alta, talmente alta che entrerò nella dirigenza della Bonelli così potrò far disegnare a Villa, Civitelli e Venturi la riduzione a fumetti “shot by shot” della lite di Mosca, Squitieri e Sgarbi.

Modificato da MacParland
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  • co fondatore
49 minuti fa, MacParland dice:

Opterei per il classico e vecchio pagamento in nero.

Io ti pago in nero e tu ordini la lite Mosca vs Maradona.

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Non vedo l'ora di vedere El Morisco. E mi chiedo pure come possa essere l'incontro fra Lily e Ruth. 

A me piace attendere, mi piace quasi di più l'attesa stessa del resto.

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5 hours ago, borden said:

E nella pagina seguente NON c'è scritto "pochi minuti dopo..."  La prossima volta metterò una pagine di cure a base di infusi e fisioterapia, visto che in questo caso anche Diablero è disturbato dall'ellissi narrativa...

Non c'è bisogno della didascalia, basta vedere dalle immagini. Che indicano quanto tempo è passato (almeno in termini di tanto o poco).  Vediamo arrivare Padma a piedi, senza acqua né viveri né il minimo bagaglio,. Mefisto non dice di essere paralizzato. Se in un qualunque punto del dialogo o della scena Mefisto chiedesse di essere CURATO perchè NON SI PUÒ MUOVERE, allora si capirebbe che è passato del tempo. Ma Mefisto non solo non dice questo, ma dimostra visivamente di riuscire a mettersi a sedere. Nulla nella scena dice che non può camminare. "Salvami" può voler dire che gli serve qualcuno per guidarlo fuori dal deserto. Vista anche l'assenza di acqua o viveri (immagino che Mefisto si sia cibato di piccoli animali che riusciva a controllare, ma Padma è vegetariano, immagino, quindi morirebbe in un deserto senza viveri o acqua), quell'immagine dice "poco dopo escono"

 

Non è un problema di ellisse narrativa, è un problema di comunicazione fuorviante con il lettore.

 

Ma anche se ci mettessero mesi, Mefisto ha già dimostrato che si poteva salvare da solo.... da questa scena, appare anzi che dall'inizio abbia attirato Padma solo per apprenderne i segreti.

 

[su Padma che poteva percepire Mefisto a distanza di tempo e spazio come fa ora in questa storia]

6 hours ago, borden said:

Assurdo. PRIMA di cadere nell'abisso. Mefisto non voleva essere salvato

 

Qui mi dai l'imbarazzo della scelta! Ci sono troppi modi di risponderti! :P

 

1): Dunque adesso Padma percepisce Mefisto perchè Mefisto vuole essere salvato?

 

2) Padma dunque non sarebbe stato in grado di percepire Mefisto, mentre Mefisto era perfettamente in grado di percepire Padma, il suo passato, il fatto che fosse un lama e che poteva insegnargli la magia? Scusa, chi sarebbe dei due l'allievo e chi il maestro?

 

3) Padma percepisce una presenza malvagia, ci pensa un attimo e dice "non mi chiede di essere salvato, chissenefrega?"

 

A me appare ovvio che se c'era uno dei due che percepiva prima l'altro, era Padma, prima che Mefisto se ne rendesse conto (e infatti non se ne rende conto durante la storia di GL Bonelli). Mi pare ovvio che un Mefisto all'apice della potenza che ne faceva di tutte provocando rapine e caos in giro per scatenare la caccia a Kit e Carson fosse ben più "appariscente" di un Mefisto morente, quindi se lo percepisce da moribondo lo percepiva anche prima. E infine, mi sembra ovvio che prima di aver bisogno di essere salvato, Mefisto doveva essere FERMATO: le rapine e gli omicidi che commetteva in zona non davano fastidio ai membri della setta di Padma?

 

Pensaci. Padma arriva per FERMARE Mefisto. lo trova moribondo. Si ricorda di come fosse malvagio anche lui, e vede in Mefisto una persona che potrebbe essere redenta e con cui condividere la via della redenzione. Allora, invece di lasciarlo morire, lo salva.

 

Ormai il "danno" è fatto (almeno fino alla prossima retcon) e "cosa è successo" è sancito e disegnato e pubblicato, ma insisto che la mia versione non solo era più credibile visti i rapporti di forza, ma non richiedeva nessuna retcon, si adatta molto meglio a cosa viene detto in "il drago rosso"

 

In breve, il mio punto non è che "dovevi scrivere la storia come volevo io", se c'era una maniera ce ne potevano essere mille. Il punto è che questa retcon non era assolutamente necessaria, e anzi, è ADESSO che le cose non filano più bene (vedi il punto 2 sopra con Mefisto molto più potente del povero Padma che non si accorge di nulla finché Mefisto non gli telefona, la contraddizione con la storia di Nizzi, le incongruenze con i dialoghi ne "il drago rosso")

 

(poi, che ci siano motivi legati al seguito della storia per cui serviva una retcon non lo so, lo scopriremo leggendo i prossimi albi, ma non so a che possa servire far vedere che già prima di incontrare Padma Mefisto era così potente rispetto a Padma...)

 

 

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Non c'è bisogno della didascalia, basta vedere dalle immagini. Che indicano quanto tempo è passato (almeno in termini di tanto o poco).  Vediamo arrivare Padma a piedi, senza acqua né viveri né il minimo bagaglio,. Mefisto non dice di essere paralizzato. Se in un qualunque punto del dialogo o della scena Mefisto chiedesse di essere CURATO perchè NON SI PUÒ MUOVERE, allora si capirebbe che è passato del tempo. Ma Mefisto non solo non dice questo, ma dimostra visivamente di riuscire a mettersi a sedere. Nulla nella scena dice che non può camminare. "Salvami" può voler dire che gli serve qualcuno per guidarlo fuori dal deserto. Vista anche l'assenza di acqua o viveri (immagino che Mefisto si sia cibato di piccoli animali che riusciva a controllare, ma Padma è vegetariano, immagino, quindi morirebbe in un deserto senza viveri o acqua), quell'immagine dice "poco dopo escono"

 

Non è un problema di ellisse narrativa, è un problema di comunicazione fuorviante con il lettore.

 

Ma anche se ci mettessero mesi, Mefisto ha già dimostrato che si poteva salvare da solo.... da questa scena, appare anzi che dall'inizio abbia attirato Padma solo per apprenderne i segreti.

 

[su Padma che poteva percepire Mefisto a distanza di tempo e spazio come fa ora in questa storia]

 

Qui mi dai l'imbarazzo della scelta! Ci sono troppi modi di risponderti! :P

 

1): Dunque adesso Padma percepisce Mefisto perchè Mefisto vuole essere salvato?

 

2) Padma dunque non sarebbe stato in grado di percepire Mefisto, mentre Mefisto era perfettamente in grado di percepire Padma, il suo passato, il fatto che fosse un lama e che poteva insegnargli la magia? Scusa, chi sarebbe dei due l'allievo e chi il maestro?

 

3) Padma percepisce una presenza malvagia, ci pensa un attimo e dice "non mi chiede di essere salvato, chissenefrega?"

 

A me appare ovvio che se c'era uno dei due che percepiva prima l'altro, era Padma, prima che Mefisto se ne rendesse conto (e infatti non se ne rende conto durante la storia di GL Bonelli). Mi pare ovvio che un Mefisto all'apice della potenza che ne faceva di tutte provocando rapine e caos in giro per scatenare la caccia a Kit e Carson fosse ben più "appariscente" di un Mefisto morente, quindi se lo percepisce da moribondo lo percepiva anche prima. E infine, mi sembra ovvio che prima di aver bisogno di essere salvato, Mefisto doveva essere FERMATO: le rapine e gli omicidi che commetteva in zona non davano fastidio ai membri della setta di Padma?

 

Pensaci. Padma arriva per FERMARE Mefisto. lo trova moribondo. Si ricorda di come fosse malvagio anche lui, e vede in Mefisto una persona che potrebbe essere redenta e con cui condividere la via della redenzione. Allora, invece di lasciarlo morire, lo salva.

 

Ormai il "danno" è fatto (almeno fino alla prossima retcon) e "cosa è successo" è sancito e disegnato e pubblicato, ma insisto che la mia versione non solo era più credibile visti i rapporti di forza, ma non richiedeva nessuna retcon, si adatta molto meglio a cosa viene detto in "il drago rosso"

 

In breve, il mio punto non è che "dovevi scrivere la storia come volevo io", se c'era una maniera ce ne potevano essere mille. Il punto è che questa retcon non era assolutamente necessaria, e anzi, è ADESSO che le cose non filano più bene (vedi il punto 2 sopra con Mefisto molto più potente del povero Padma che non si accorge di nulla finché Mefisto non gli telefona, la contraddizione con la storia di Nizzi, le incongruenze con i dialoghi ne "il drago rosso")

 

(poi, che ci siano motivi legati al seguito della storia per cui serviva una retcon non lo so, lo scopriremo leggendo i prossimi albi, ma non so a che possa servire far vedere che già prima di incontrare Padma Mefisto era così potente rispetto a Padma...)

 

 

 

No, continuo a non capire la tua idea secondo la quale Padma dovesse cercare Mefisto per porre fine alla sua malvagità. Non era questa la missione di Padma IN ORIGINE, è la missione che si assume alla fine del Drago Rosso e che io gli ho ulteriormente affidato.  Neppure sappiamo che cosa esattamente gli avesse raccontato di se' Mefisto. Di sicuro Padma non lo cercava per redimerlo. Non sapeva nemmeno chi fosse. A mio parere la tua sì sarebbe stata una variazione eccessiva sulle intenzioni di Gl Bonelli.

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7 hours ago, borden said:

No, continuo a non capire la tua idea secondo la quale Padma dovesse cercare Mefisto per porre fine alla sua malvagità.

Non alla sua malvagità: alle sue rapine.

 

La setta che Padma ha GIÀ organizzato nella zona funziona come una sorta di "benevolo" racket: Padma prende soldi per la "protezione" (ma a differenza di un racket, poi li protegge davvero), e poi quei soldi li presta a cinesi che vogliono aprire attività commerciali (si parla di un ristorante e di una lavanderia). Se qualcuno colpisce la sua comunità lo fa uccidere da Mefisto, ma probabilmente interveniva anche prima (e forse è proprio aver potuto delegare questi compiti a Mefisto che rappresenta "il passo avanti" sulla via che salvarlo gli ha consentito (pagina 26 del Drago Rosso)

 

Mefisto, PROPRIO IN QUELLA ZONA, manda Carson e Kit a RAPINARE BANCHE (con dentro i risparmi dei commercianti, cinesi inclusi) e a DARE FUOCO ALLA CITTÀ per provocare confusione e caos e rapinare indisturbati (pag. 65 del n.40)

 

Con questi sistemi Carson e Kit derubano 3 banche a due settimana una dall'altra, in città diverse della zona, sparando all'impazzata in mezzo alla città contro i passanti e persino ad una diligenza in arrivo. Nell'albo le città della zona sono descritte in preda al panico.

 

Più che dire "mi pare ovvio che Padma sarebbe intervenuto, altrimenti perchè pagargli la protezione?", io direi "come sarebbe possibile che in una situazione simile Padma non muova un dito?". Ecco, QUESTO sarebbe difficile da spiegare...

 

Come saprebbe di Mefisto? Nella stessa maniera in cui sa quello che è successo nel manicomio, gli basta aver fatto un giro sulla strada dove sono passati...

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Padma sta vagando nei pressi dell'altopiano dei Mammouth, spinto da una forza misteriosa (non c'è bisogno di specificare), su una cavalcatura (magari un mulo) con viveri e acqua in abbondanza.

Incontra Mefisto semicadavere; e qui c'è una prima incongruenza di GLB: nell'avventura precedente i due Kit si svegliano dall'ipnosi nel preciso attimo in cui il cervello di Mefisto si spegne (a casa mia, muore); vabbé, poi il cervello si riaccende.

Padma presta le prime cure a Mefisto (aveva con sé la sua farmacia personale? Ma non siamo troppo pignoli).

 

Il paziente è intrasportabile, anche con un carro (che Padma non ha) date le fratture multiple, quindi il santone, lasciando a Mefisto acqua e viveri, fa "un po'" di viaggi per procurarsi il necessario per meglio curare il derelitto e, quando il poverino sta un po' meglio, lo trasporta con un carro (che si è nel frattempo procurato) nella città più vicina, dove continuano le cure fino alla guarigione.

 

Questo era quanto mi ero immaginato io e, sinceramente, avrei fatto a meno di una spiegazione più o meno fantasiosa.

Ma comunque non mi scandalizzo più di tanto: ho visto di peggio.

Nella Mano Rossa siamo nell'anno 1898 e nell'albo "Un piano ardito" siamo in piena guerra di secessione ma i quattro pard (compreso un Kit Willer giovinetto) lavorano insieme.

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32 minutes ago, Letizia said:

Incontra Mefisto semicadavere; e qui c'è una prima incongruenza di GLB: nell'avventura precedente i due Kit si svegliano dall'ipnosi nel preciso attimo in cui il cervello di Mefisto si spegne (a casa mia, muore); vabbé, poi il cervello si riaccende.

Chi ha mai detto che Mefisto deve essere morto per far svanire il suo controllo mentale? Questa è un ipotesi che fanno Tex e gli altri, ma può darsi che basti che Mefisto diventi troppo debole o che svenga (non per il sonno naturale)

 

Oppure, quello è il momento in cui Padma lo trova, ed è lui a liberare Carson e Kit...

 

In quei dettagli, così come nella incredibile "coincidenza" che Padma passi di lì, io non vedo "errori" o "incongruenze" da sanare con retcon: vedo opportunità per arricchire la storia senza negarla... non dico "è impossibile che passi di lì in quel momento" (e da qui si parte con la ret-con che non trova Mefisto morente etc etc etc che abbia visto), mi dico invece "cosa ha spinto Padma ad essere proprio lì in quel momento?

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:
28 minuti fa, Letizia dice:

GLB in persona: "Spentosi il diabolico cervello di Mefisto".

Il cervello, mica il cuore! B)

 

Ed anche nel momento in cui è tornato ad essere cosciente, dopo una caduta del genere - con annesse fratture, senza dimenticare il proiettile in corpo - Mefisto non avrebbe potuto avere abbastanza forza mentale da recuperare immediatamente il controllo sui due Kit. Nei mesi o negli anni successivi, poi, va da sé che sia stato troppo occupato a recuperare piena forza psicofisica, oltre che ad approfondire la conoscenza delle arti occulte sotto la supervisione di Parma.

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Secondo me, Gian Luigi Bonelli non aveva alcun interesse a focalizzarsi su alcuni punti che oggi ci spingono a riempire pagine e pagine di post.

 

Da vulcanico autore qual era, ciò che più gli interessava era cavalcare la sua fantasia e lasciarsi guidare dall'ispirazione del momento per creare ottime storie, questo spiega pure il fatto che spesso cascava in incongruenze tempistiche e di continuity, ma in fondo suppongo che ai lettori dell'epoca poco interessassero.

 

La scena in cui Mefisto cade dalla rupe del deserto, colpito dal piombo di Tiger, servì esclusivamente all'autore per porre fine al suo episodio e giustificare il fatto Kit e Carson si liberassero al momento dal potere ipnotico.

 

Mefisto morì nello stesso istante? Per i lettori del tempo sì e forse pure per l'autore in quel momento, fino a quando, qualche anno dopo ebbe l'idea giusta per riproporlo ed ecco che spunta Padma ad affiancarlo e renderlo ancor più addentro nei segreti della magia nera. Presumibilmente i due Kit si liberarono dal giogo mentale di Mefisto dopo la sua grave ferita, ma Bonelli evita di spiegarlo, d'altronde nella nuova storia ciò non gli serviva chiarirlo.

 

La presenza di Padma nel deserto era una coincidenza dura da spiegare ma a Bonelli poco importò, tanto è vero che lasciò celata la cosa ed evitò qualsiasi tipo di flashback per spiegarlo ai lettori. Il passaggio del santone tibetano è il pretesto per narrare "Incubi" e al lettore doveva bastare questo.

 

Ovviamente al giorno d'oggi l'appassionato è più smaliziato e richiede un nesso logico più ferreo per alcuni passaggi narrativi. (In alcuni casi pure a torto, ammettiamolo!)

Mauro ha deciso di riempire quel buco lasciato da Bonelli e lo ha fatto con la sua ottica di Mefisto (già accennata in Tex Willer), un personaggio che vuoi e non vuoi non coinciderà mai perfettamente con l'originario abbozzato e sviluppato dall'illustre predecessore.

La cosa potrà piacere o meno, ma ormai la sua scelta è stata questa. 

 

Personalmente avrei lasciato nel vago l'incontro fra Mefisto e Padma, così come lo stesso Bonelli aveva fatto in "Incubi" ma evidentemente esigenze narrative hanno spinto il curatore a scrivere quel flashback, che rivede sotto una chiave personale un passaggio a dire il vero mai chiarito. 

 

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Siccome si parla tanto del "vecchio" Mefisto e di quello di oggi.. perchè non si indice una bella classifica di tutti gli albi in cui compaiono Mefisto o Yama..?

 

Riguardando il n39 "La gola della morte" sembra di vedere un Mefisto quasi ingenuo , rispetto a quello diabolico di oggi, ma anche quei primi albi con Mefisto protagonista, mettevano un interesse particolare..

 

 

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Concordo col Condor, in effetti siamo tutti a lamentarci degli spiegoni e della scarsa propensione a far volare la fantasia degli autori ma poi pretendiamo che tutto torni per filo e per segno con le storie passate, presenti e future, senza che si possa sgarrare di un millimetro in nome del rispetto di un'ortodossia texiana che invece che un punto di forza sta diventando una zavorra sempre più difficile da gestire.

Per me quando una storia soddisfa i punti principali degli eventi e delle psicologie di GLB si dovrebbe lasciare all'autore una certa libertà di manovra soprattutto se si tratta di un autore come Boselli che la storia di Tex la conosce sin troppo bene, si parla di fumetti eh, il regno della fantasia assoluta, non di un manuale di bricolage dove A deve incastrarsi perfettamente con B e con C.

Piuttosto ho ben altra critica da muovere al Borden, ma anche se il problema si presenta anche in questa storia, è un discorso più generale di cui magari parlerò un'altra volta.

 

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<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Ahmed Jamal dice:

Concordo col Condor, in effetti siamo tutti a lamentarci degli spiegoni e della scarsa propensione a far volare la fantasia degli autori ma poi pretendiamo che tutto torni per filo e per segno con le storie passate, presenti e future, senza che si possa sgarrare di un millimetro in nome del rispetto di un'ortodossia texiana che invece che un punto di forza sta diventando una zavorra sempre più difficile da gestire.

Per me quando una storia soddisfa i punti principali degli eventi e delle psicologie di GLB si dovrebbe lasciare all'autore una certa libertà di manovra soprattutto se si tratta di un autore come Boselli che la storia di Tex la conosce sin troppo bene, si parla di fumetti eh, il regno della fantasia assoluta, non di un manuale di bricolage dove A deve incastrarsi perfettamente con B e con C.

Piuttosto ho ben altra critica da muovere al Borden, ma anche se il problema si presenta anche in questa storia, è un discorso più generale di cui magari parlerò un'altra volta.

 

 

Ecco come creare attesa. Meglio di certi fumetti che girano per edicole e fumetterie. Chissà quale critica vuol muovere @Ahmed Jamal? La risposta alla prossima puntata ... 

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5 hours ago, Ahmed Jamal said:

si parla di fumetti eh, il regno della fantasia assoluta, non di un manuale di bricolage dove A deve incastrarsi perfettamente con B e con C.

Beh, se in quanto "fumetto", deve essere "il regno della fantasia assoluta", direi che borden sta sbagliando tutto, legando Tex Willer alla "storia reale" invece di far vedere come Tex Willer fosse nato a Goldor, erede del regno di aldur, custode delle sacre colt dei 45 elfi...  :rolleyes:

 

Ma vabbè, allora diamo pure il via agli "amuleti con campo di forza magnetico-magico antiproiettile", non bisogna mai criticare la fantasia...

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Tra Tex nato a Goldor e farsi problemi perché Mefisto in una rivisitazione di una situazione di una storia di  GLB di decenni prima (manco descritta dall'autore per altro ma lasciata all'immaginazione del lettore) si tira su a sedere in una vignetta mi sembra ci passi il Mississippi, a me sembrano libertà o meglio ancora interpretazioni perfettamente legittime.

Lo stesso GLB non mi sembra si facesse di queste fisime, e non dovrebbe farsele manco Borden secondo me, il che ovviamente non vuol dire liberi tutti e stravolgiamo il passato a piacimento.

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Provo a tornare all'attualità.

 


Il lago è in tempesta, il capitano Royce della CaReMar è contrario alla partenza («Con onde così alte sarebbe una follia navigare» e «Il denaro non ci salverebbe la pelle, se un'ondata ci mandasse a sbattere contro le rocce della costa») e Mefisto deve ipnotizzarlo.
Il capitano Spade della NeRMar è meno pessimista e prende il largo anche lui, con il suo piccolo naviglio, per assistere sorpreso e impotente come gli altri all'impatto fra un iceberg e la  barca che precede la sua e la successiva esplosione attribuita ad una caldaia. Resti sparsi fra le acque gelide e Tiger che pronuncia il "De profundis" per Mefisto: «Per quanto possa sembrare incredibile, quell'anima nera è finita in fondo al lago». Sappiamo che non è così e ci tranquillizza Padma nell'ultima vignetta: era tutto un trucco, il battello è saltato in aria e l'equipaggio è morto ma «Mefisto è fuggito con i suoi complici a bordo di una scialuppa».
Lago Tahoe in tempesta, navigazione difficile ai limiti del problematico ma Mefisto, Ruth, due scagnozzi e il deficiente Yama via tranquilli come in una gita al laghetto su una barchetta con la prua a forma di cigno. Va bene che l'iceberg poteva essere un'illusione, che l'esplosione poteva essere stata provocata a scoppio ritardato, ma o sono intervenuti degli angeli neri evocati come portantini a volare sui flutti, o Mefisto ha calmato le acque o le ha aperte, come Mosé o le ha deviate con un rastrello come San Paolino con quelle del Fiume Serchio. Ci sarà una spiegazione, arriverà anche quella.

 
 
Modificato da San Antonio Spurs
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Ho appena finito di leggere, con molta attenzione, "Sierra Nevada". L'ho tenuto in libreria per un tempo più lungo del solito proprio per trovare il momento più tranquillo per leggerlo senza distrazioni.

Ebbene, devo dire di essere rimasto profondamente deluso.

La trama é ben strutturata (a parte il ritrovamento di Mefisto da parte di Padma, come ha ben descritto @Diablero), gli agganci con le vicende già narrate sono precisi, la qualità dei disegni non si discute... ma non é una storia di Tex. Troppo psicologica, troppo mentale, troppo spirituale... azione poca, presenza dei nostri davvero marginale, troppi dialoghi sui massimi sistemi, troppe spiegazioni nei balloons, anche la potenzialmente suggestiva location si riduce a una banale distesa nevosa, senza soverchie difficoltà o imprevisti... insomma, una storia che ho trovato concettualmente piû impegnativa (volgarmente si direbbe: "pesante") di "Così parló Zarathustra". E non mi ritengo, per cultura e formazione, un illetterato. Soprattutto manca quell'alone di mistero, di sottile minaccia, di infido pericolo che mi aspetto da una storia con Mefisto. Tutto appare artefatto: le apparizioni multiple di Mefisto nelle sue multiformi vesti, l'iceberg, gli specchi "parlanti", le visioni "binoculari": non si capisce dove finisca la vicenda terrena reale e dove inizi la rappresentazione cinematografica virtuale. Spero di ricredermi nel seguito della storia, ma purtroppo il mio giudizio provvisorio sull primo albo del tanto atteso epilogo mefistoliano é deludente: in una scala da 1 a 10, il mio voto é 5.

Modificato da PapeSatan
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Il 13/7/2022 at 00:19, San Antonio Spurs dice:

Provo a tornare all'attualità.

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Il lago è in tempesta, il capitano Royce della CaReMar è contrario alla partenza («Con onde così alte sarebbe una follia navigare» e «Il denaro non ci salverebbe la pelle, se un'ondata ci mandasse a sbattere contro le rocce della costa») e Mefisto deve ipnotizzarlo.
Il capitano Spade della NeRMar è meno pessimista e prende il largo anche lui, con il suo piccolo naviglio, per assistere sorpreso e impotente come gli altri all'impatto fra un iceberg e la  barca che precede la sua e la successiva esplosione attribuita ad una caldaia. Resti sparsi fra le acque gelide e Tiger che pronuncia il "De profundis" per Mefisto: «Per quanto possa sembrare incredibile, quell'anima nera è finita in fondo al lago». Sappiamo che non è così e ci tranquillizza Padma nell'ultima vignetta: era tutto un trucco, il battello è saltato in aria e l'equipaggio è morto ma «Mefisto è fuggito con i suoi complici a bordo di una scialuppa».
Lago Tahoe in tempesta, navigazione difficile ai limiti del problematico ma Mefisto, Ruth, due scagnozzi e il deficiente Yama via tranquilli come in una gita al laghetto su una barchetta con la prua a forma di cigno. Va bene che l'iceberg poteva essere un'illusione, che l'esplosione poteva essere stata provocata a scoppio ritardato, ma o sono intervenuti degli angeli neri evocati come portantini a volare sui flutti, o Mefisto ha calmato le acque o le ha aperte, come Mosé o le ha deviate con un rastrello come San Paolino con quelle del Fiume Serchio. Ci sarà una spiegazione, arriverà anche quella.

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Spiegazione? E perché? Poi Diablero direbbe che nelle mie storie Mefisto non ha poteri magici!  :D

 

C'è forse qualche spiegazione per ciò che è accaduto nella caserma dei pompieri di Frisco? 

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